Don Pierluigi di Piazza, di Udine, è un prete di strada come don Ciotti. Ero da lui giovedì, a Zugliano, a presentare al Centro Balducci il suo libro “Compagni di strada”, appena uscito da Laterza e mi diceva che il giorno dopo sarebbe corso a Roma per essere presente all’incontro di “Libera” con Francesco. L’ho visto infatti parlare al Papa, tra quelli che l’hanno salutato alla fine dell’incontro. Don Pierluigi ed io siamo diventati amici il marzo dell’anno scorso, non conoscendoci prima, per una convergenza in unità di tempo sull’attesa di un Papa latino-americano. Alla vigilia del Conclave lui dichiarò a un programma Rai condotto da Marinella Chirico che si augurava l’elezione di “un cardinale non italiano, non europeo, per uscire finalmente dall’eurocentrismo”, un Papa che si esprimesse “con la forza e il potere dei segni del Vangelo”. Io in contemporanea scrivevo sul “Corriere della Sera” del 12 marzo che la crisi della Chiesa in Europa poteva spingere il Conclave a “portare il Papato fuori dal vecchio continente” e che a tale scopo “l’ipotesi matura” era quella dell’elezione di un latino-americano. Chi fosse interessato al profilo di don Ciotti tracciato da don di Piazza legga qui dove troverà anche una rapida descrizione del libro “Compagni di strada”.
Don Ciotti presentato da Pierluigi di Piazza
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Sulla vicenda Lazzara-“Libero” – a più riprese riecheggiata qui nel blog – questi sono i testi da leggere:
il servizio del quotidiano “Libero” che ha la data del 1° gennaio di quest’anno: http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1379573/-Non-lavoro-piu-in-nero-per-te—Don-Ciotti-lo-prende-a-ceffoni.html
la risposta di Ciotti che è del 10 gennaio: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9131
Nella chiesa sono una buona cosa i preti di strada che sii occupano di queste cose ma insieme al “questo” cosa buona ci vuole anche il “quello” cosa buona i preti che parlano chiaro pure su altro come ha fatto il cerdenale Bagnasco dicendo chiaramente
‘È la lettura ideologica del “genere” – una vera dittatura – che vuole appiattire le diversità, omologare tutto fino a trattare l’identità di uomo e donna come pure astrazioni. Viene da chiederci con amarezza se si vuol fare della scuola dei “campi di rieducazione”, di “indottrinamento”.
Ma i genitori hanno ancora il diritto di educare i propri figli oppure sono stati esautorati? Si è chiesto a loro non solo il parere ma anche l’esplicita autorizzazione? I figli non sono materiale da esperimento in mano di nessuno, neppure di tecnici o di cosiddetti esperti. I genitori non si facciano intimidire, hanno il diritto di reagire con determinazione e chiarezza: non c’è autorità che tenga’
La chiesa è questo e quello non solo l’uno o l’altro.
Parole belle, quelle di don Pierluigi, che ritraggono alla perfezione don Ciotti e il suo essere prete.
Questi preti di strada, come lo erano anche don Benzi,don Gallo ed altri, sono una consolazione per i cristiani che vogliono vedere nei ministri della Chiesa dei buoni samaritani, di cui c’è sempre più bisogno.
Di preti oratori, buoni ad indicare i precetti per la salvezza, non c’è granché bisogno.
Se una persona sta male, non riesce neppure a recepire le parole più o meno belle destinate a lasciare il tempo che trovano.
Rappresentano, questi preti di strada, quella Chiesa “ospedale da campo” cui si era riferito il Papa. Farsi “prossimo”, curare prima i feriti, scaldare il cuore dei fedeli, per poi parlare di tutto il resto.
Poche parole, molta concretezza nel chinarsi per alleviare il dolore di tante persone sopraffatte da una vita di stenti e di sofferenza variamente definita.
Questa Chiesa è davvero credibile perché, senza tante parole che in buona parte si perdono al vento, mette in piena luce il Verbo di Dio.
Questa è la Chiesa vera di Gesù. In essa c’è la Sua pace.
«don Benzi, don Gallo»
messi così sullo stesso piano, alla rinfusa, con l’etichetta stupida di “preti di strada” …
cosa vuol dire non avere idea di niente!
bisognerebbe anche “educare alla diversità in Chiesa” ma temo che con Bagnasco sarebbe fatica sprecata. BTW negli Usa il gruppo religioso più favorevole ai matrimoni gay è quello cattolico, con tanti saluti a Bagnasco.
http://www.pewresearch.org/fact-tank/2014/03/17/support-for-gay-marriage-up-among-black-protestants-in-last-year-flat-among-white-evangelicals/
http://www.repubblica.it/esteri/2014/03/24/foto/renzi_in_bici_il_tormentone_in_rete-81763075/1/#1
Preti di strada: “un’etichetta stupida”?
Lei, Franti, è uno stupidissimo ignorantone. Della Chiesa del Cristo lei non ha capito niente di niente. Ed è grave.
Grazie a Dio i cattolici come lei sono una minoranza.
Continui pure a cuocersi nel suo brodo.
Io intanto mi sono finito or ora di ascoltare/leggere la prolusione originale…
Avrei bisogno di un traduttore….
Probabilmente, Luigi, il cercatore/trovatore di perle preziose,
in prossimi post(o articolo) aiuterà anche me….
Per ora, vedo, vaticanisti di pregio
hanno messo in luce solo fregnacce
per attirare il vojerismo di anticlericali e tradis.
Immagino Luigi,
sulle sudate carte che ha già finito di scrivere l’articolo…
Cosa vuol dire, caro Franti, non sapere il significato della parola “Prete, che ha una valenza del tutto specifica, universale e non consente distinzioni: prete di strada, prete d’interno. Ma che vuol dire!!?? Ma che è, il prete, un oggetto, una suppellettile…Ma che sciocchezze!
“Preti”, ovvero : coloro che esercitano per il Popolo di Dio un “ministero”, una “diaconia”, che in parole spicciole vuol dire: “servizio”, Un servizio che ciascun ministro ordinato [prete] esercita in base ad un “DONO” o “carisma” ricevuto! Dopo di che vi sono ordini superiori e ordini inferiori che determinano i singoli servizi, che non solo slegati ma [proprio come le membra di un unico solo corpo] tutti concorrono all’edificazione dell’unico Corpo Mistico: la Chiesa, e non ci sono “servizi” più nobili e altri “meno nobili” o servizi che rendono un prete [ministro] più santo o meno santo…la santità di un ministro [prete] non si riduce ad una “funzione”. Ci vuole ben altro…Credo eh…
in Primis : l’Obbedienza, in secundis: l’Obbedienza, in terzis: l’obbedienza…
E credo sia una virtù, anche se scomoda, per certi preti…
Io sono molto confuso. E rattristato.
Avvicinare Don Ciotti – che ammiro tantissimo! – a Don Gallo, mi pare un azzardo. Non voglio scendere in polemiche con Marilisa, però la invito a pensarci bene prima di proporre accostamenti così forzati, mettendo nella generale categoria del “prete di strada” ogni e qualsiasi figura, purchè contro la gerarchia religiosa.
Don Gallo, tra l’altro, accompagnava le donne ad abortire!
Riguardo le parole del Cardinale Angelo – sulle quali penso che anche Don Ciotti sia d’accordo – mi pare che sia stato battuto finalmente un colpo, richiamando la Chiesa a fare attenzione, perchè ormai si rischia di concepire la scuola come terreno di educazione all’ideologia di genere: si veda l’aberrante vicenda della scuola di Modena con la sbandierata presenza di Luxuria, dove i genitori – per fortuna! – hanno preteso che questo intervento non restasse senza contraddittorio.
Si prega di ribattere nel caso, astenendosi da insulti. Grazie.
Bagnasco ha avuto parole di fuoco su tutto :
‘Un mondo fatto da stagioni diverse, come l’efficienza dell’età adulta, l’infanzia e la giovinezza, la malattia e la vecchiaia. Un mondo fatto di aree diverse di sviluppo e risorse, di ricchi e di poveri, di giustizia e di ingiustizia, di diritti umani proclamati e di fatto violati, come ad esempio i diritti del bambino, oggi sempre più aggredito: ridotto a materiale organico da trafficare, o a schiavitù, o a spettacolo crudele, o ad arma di guerra, quando non addirittura esposto all’aborto o alla tragica possibilità dell’eutanasia. Ciò grida vendetta al cospetto di Dio.’
Caro Luca, preparati al peggio…parola di Clodine. Ma sappi che io sono con te!
Io don Benzi l’ho conosciuto e credo di sapere di che cosa parlo. Il sintagma «don Benzi, don Gallo» è un abominio, possibile solo sulle labbra di chi non sa quello che dice.
Una cosa che può capire (forse) anche Marilisa:
http://www.youtube.com/watch?v=XMTSeNREFGk
questa la dedico a tutti quei preti che, come don Benzi, hanno salvato dall’ignomia decine di schiave…La sua morte…una grave perdita!
http://youtu.be/YbrB3_7L_ZE
Condivido in toto gli interventi di Luca e di Franti.
Il Card. Bagnasco ha FINALMENTE detto una parola importante, nel vuoto degli ultimi mesi, su una questione fondamentale nel dibattito sociale e politico italiano, anche tra cattolici.
Una parola che va ascoltata, accolta, approfondita e capita.
Non basta leggerla con i “soliti” pregiudizi…
Don Benzi e don Ciotti hanno elementi in comune, pur avendo temperamento e personalità molto diverse, ma don Gallo è proprio tutta un’altra storia e una testimonianza, non a caso, che divide. Ne abbiamo discusso lungamente in occasione della sua morte, ci siamo divisi in modo netto e doloroso: in questa divisione si è reso evidente l’aspetto più problematico della sua testimonianza.
Ha ragione anche Clodine a sottolineare l’importanza dell’obbedienza nella Chiesa Cattolica: la differenza tra un Santo (San Francesco) e un eretico (Lutero, Calvino…), fatte salve la buona volontà e la fede, è in questo.
Impariamo dai santi a mettere da parte l’orgoglio e ad accogliere con umiltà il magistero della Chiesa.
la buona volontà e la buona fede
Possiamo iniziare serenamente la giornata, adesso che sappiamo che c’è qualcuno che PER DAVVERO sa il significato della parola prete , che ha una valenza del tutto specifica, universale e non consente distinzioni: prete di strada, prete d’interno…ma che sciocchezze.
Forse giova ricordare che nel caso di don Ciotti, tanto per dire, quella della strada non è una stupida etichetta, quanto una specifica missione affidatagli dal vescovo al momento dell’ordinazione. Il cardinal Pellegrino gli affidò “come parrocchia , la strada”. Giova anche ricordare, forse, che la stessa definizione, quella di prete callejero, l’attuale papa la attribuisce a sé parlando di se stesso in Argentina.
Quanto a don Gallo, senza ripetere sempre le stesse cose che ci siamo detti mille volte , almeno, all’epoca dei suoi funerali, ferma restando ogni valutazione e giudizio personali, giova ricordare che il cardinale Angelo sopra ricordato, suo arcivescovo e presidente della Cei, pur senza nascondere nulla della natura e della burrasca della missione di don Gallo, ha voluto sottolineare a parole e con la sua presenza , il fatto che l’appartenenza di don Gallo alla Chiesa Cattolica non è mai venuta meno, e che don Gallo è stato, in vita e in morte, per la Chiesa Cattolica italiana, un suo prete. Prete della Chiesa Cattolica Romana.Non reietto, non cacciato, non sospeso, non rinnegato.
Poi, si dica tutto quello che si vuole, ma partendo di lì.
Il fatto è che basterebbe l’ovvietà che i preti di strada sono necessari alla Chiesa tanto quanto gli altri e tanto quanto, che so, i religiosi di clausura. Che piaccia o no c’è un pezzo consistente di società di cui ci si puo’ occupare solo andando e vivendo là dove quel pezzo vive: sulla strada. Certo che non tutti i preti devono essere così. Come ricorda giustamente La ginestra, c’è bisogno di questo e quello.
Bellissmo confronto tra i due. Illuminante, geniale Franti che come sempre, in leggerezza , riesci a mettere il dito nella piaga! E come non vedere la differenza tra i due, come può NON saltare agli occhi la vera santità che traspare dall’uno e l’arroganza che si evince dall’altro le cui parole rammentano quelle dell’antico serpente….
Non captare subito, istantaneamente , le differnze, vuol dire essere totalmente ciechi.
Concordo pienamente con Federico:mettere da parte l’orgoglio e accogliere con umiltà il magistero della Chiesa.
Se non altro, fidarsi di essa.
Sinceramente capisco voler essere trendy ma questa cosa del Gender e’ veramente una gran cavolata. Per carità l’intento in se’ è buono ma è una moda che passerà alla velocità della luce.
In questo mese ho letto commenti assurdi gente che litiga per riscrivere tutta la grammatica italiana, donne che si offendono se dici assessore e non assessora.
Mah.
Detto tra noi se l’Europa si preoccupa solo di proibire il fritto di paranza e Biancaneve e i sette nani non si può piangere se poi i partiti anti europeisti volano nei sondaggi.
http://m.huffpost.com/it/entry/3913720/
Tipo una così che senso ha?
Non è solo una cavolata, è una cavolata pericolosa, perché mette le basi per rivoluzionare la società, confondere le idee ai minori, impedire l’educazione dei giovani.
Cui prodest?
I cattolici sono chiamati ad una proposta alternativa che impedisca le discriminazioni verso le minoranze senza distruggere l’istituzione della famiglia e senza privare i bambini dei riferimenti fondamentali (un padre e una madre, non anonimi e assessuati genitori 1-2, un marito e una moglie che decidono di sposarsi e di formare una famiglia, non ectoplasmi A-B).
E soprattutto la libertà dei genitori di educare i propri figli e il diritto di essere coinvolti nell’istruzione (anche sessuale) dei propri figli minorenni.
Si ma se continuano così romperanno talmente le scatole che per reazione sogneremo di tornare a Wilma e Fred.
Bho, secondo me è roba che si sgonfierà da sola.
Spero che prima di sgonfiarsi non faccia troppi danni…
luca73 25 marzo 2014 @ 8:11
”Si prega di ribattere nel caso, astenendosi da insulti. Grazie. “
——————————–
Bravo Luca
ti apprezzo!
Ma sia tu che gli altri che a eccitato godimento ti hanno seguito
Avete messo a fuoco soltanto le ultime righe della prolusione.
Proprio come volevano quei pregiati vaticanisti,
che all’immediato hanno citato solo quelle righe,
per accendere il vojerismo di una fascia di cattolici.
Insomma di tutta la prolusione ,
rimane in sintesi, grazie ai vaticanisti ,
il solo discorso del c……zo.
E grazie a loro che hanno dato le prime battute,
e a quegli anticlericali e a quella fascia di cattolici integralisti,
la Prolusione rimarrà “discorso del c….zo”.
Questo favorito anche dal linguaggio clericalese di tutta la prolusione,
in cui io posso capire,
ma il 99% abbandona,
e si getta sulle righe relative all’uso del pene e della vagina,
pur esse in clericalese puro.
Per questo speravo in Luigi
che magari tira fuori le altre perle,
anche se opacizzate
dal puro clericalese.
Se di un vescovo,
di 7 cartelle che legge,
rimangono impresse solo le ultime righe
e solo grazie alla propria scabrosità dell’argomento (!!!!)
(per me) è un vescovo che non sa parlare,
ergo non sa comunicare,
se non sa comunicare,
cosa darà alla sua Chiesa ?
Probabilmente Bagnasco sarà a livello di persona,
uomo di santità,
personalmente non gli ho parlato,
ma quando veniva nel mio ambiente lo osservavo,
gli stavo vicino,
ero curioso di come si comportava….
Io vi vedevo il tipico vescovo da cerimonie,
come nei film,
stava solo vicino alla gente importante,
e non se ne staccava per incontrare gli altri.
A questo modo di vedere nel mio vissuto,
spero che nel seguito magari sia cambiato.
A livello filosofico alcune cose sono molto interessanti. A livello pratico si sta rivelando un’imposizione molto isterica di nuove norme.
Matteo,
dulcis in fundo: la questione più importante e più attesa è stata pronunciata volutamente alla fine della prolusione.
Il Card. Bagnasco è un pastore, non un venditore di materassi: ai pastori chiediamo che dicano cose giuste, non che sappiano comunicare come esperti di marketing (o come Renzie, tanto per dire).
Badiamo alla sostanza e la sostanza del Card. Bagnasco è sempre stata buona (anche se a te probabilmente non è piaciuta).
Caro Matteo,
nell’attesa che anche Luigi dica la sua in merito alla prolusione del Cardinale Bagnasco, ti invito nuovamente ad usare una terminologia più consona e più rispettosa di chi la pensa diversamente da te!
Nel frattempo, se ancora non l’hai fatto, leggiti:
1) http://www.lanuovabussolaquotidiana.it/it/articoli-bagnasco-contro-i-campi-dindottrinamento-gender-8780.htm;
2) http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/03/24/bagnasco-si-ribella-ai-campi-di-rieducazione/
E tieni presente che fra i “principi non negoziabili” (che puoi chiamare anche con altro termine, se quello non ti aggrada) rientra – accanto alla protezione della vita in tutte le sue fasi, ed al riconoscimento della struttura naturale della famiglia – rientra, dicevo, anche il diritto dei genitori ad educare i loro figli.
Principio quello dell’educazione – perdonatemi se uso un termine politicamente non corretto! – che sarebbe ampiamente violato, qualora in classe venisse ripetuta questa “baggianata” relativista che vuole appiattire le diversità, omologare tutto fino a trattare l’identità di uomo e donna come pure astrazioni, in nome di una lettura ideologica del “genere”.
E vedrai, caro Matteo, che quanto dice Bagnasco è tutt’altro che un “discorso del c……zo”.
Saluti.
@Federico
Le cose vanno anche sapute dire, non basta affatto che siano giuste e la sostanza può non essere sufficiente. Le “cose” si dicono anche con il corpo e non soltanto con la lingua. Ci sono modi di dire le cose che non portano alcun frutto, ma anzi allontanano. E questo è un problema antico quanto il mondo.
Se Bagnasco fosse un venditore di materassi avrebbe già chiuso bottega da un pezzo (e come lui tanti altri…).
Luca73
dal nick
sembra che tu debba essere giovane,
e dovresti essere più lucido di me nel leggere.
Se alla tua età,
di quello che ho scritto capisci una cosa per un’altra….
fai concorrenza alla mia senescenza e alla grande.
Per il resto ti auguravi che non ci fossero offese nei tuoi confronti,
ebbene, ce ne sono da parte mia ?
Mi puoi mettere tutti i Link tradizionalisti che vuoi,
io li ho letti prima di te stanotte,
quando
dopo aver letto la Prolusione ho cercato i commenti
degli integralisti e dei tradizionalisti.
Se di Bagnasco
ti è rimasto impresso soltanto l’ultime righe
sul sesso (uso o non uso del pene e vagina e come),
e se è questo è il cuore (in fondo in fondo)
dello scarpinare di Gesù
per le calli di Giudea, Samaria, Galilea, etc…
e del suo morire ammazzato in croce,
che vuoi che ti dica ?
Sei giovane,
credi quel che ti pare,
ma a me rimane la libertà
di affermare
che il cuore dell’azione di salvezza di Gesù
non è nell’uso o meno o come del pene e della vagina.
Posso solo essere scoraggiato che ci siano persone giovani che pensano in cotale maniera.
—-
Buon Federico,
tranquillo!
Ti leggo sempre.
Quindi, per te Matteo, Bagnasco è tradizionalista?
Come Papa Benedetto?
Mentre Papa Francesco è comunista?
E Gesù, invece?
Ancora con queste becere categorie politico-ideologiche!
Siamo giovani (tutti!), faremmo bene a superarle!
Ragioniamo, con argomenti seri, sugli argomenti del caso!
Ciao Matteo, sta bene!
@ Luigi Accattoli 24 marzo 2014 @ 20:11
Solo ora mi ritrovo a leggere l’articolo linkato su Libero
E’ un articolo
che mi ricorda “il Corriere di Caserta”
che dopo l’assassinio di don peppe Diana da mano dei camorristi,
titolava, “don peppe Diana era un camorrista” .
Io, vi ritrovo la stessa logica.
Delegittimare la testimonianza e le opere.
Da parte di quella stampa che protegge i forti.
Luca73,
alla tua giovane età,
pensavo che eri capace di leggere ancora con lucidità.
Continui ad appropriarmi cose che non ho detto.
Fai come ti pare.
Ma impara a leggere prima di appropriare cazzate agli altri.
A 40 anni un po’ di lucidità è d’obbligo.
Anche la persona più sprovveduta coglierebbe al volo il senso dell’espressione “prete di strada”.
Ma quelle persone che orgogliosamente ritengono di vantare una superiorità sulle altre, fanno finta di non capire, e la malafede è chiarissima. E questo è “peccato” a tutto tondo. Forse non se rendono conto, ma è ora che se ne rendano conto.
Il prete di strada è uno che è entrato nel CUORE del Vangelo e mette in opera la parola di Gesù. La conosce, la parola del Cristo, ma non si limita ad enunciarla, la VIVE insieme al prossimo, fianco a fianco con lui. Celebra i riti liturgici, conosce testi ed opere magisteriali ma privilegia il concreto agire in aiuto di chi soffre (per i più disparati motivi), sapendo bene che questo agire risponde al volere del Cristo.
Perché è in questo modo–testimoniando Gesù non a parole ma con i fatti– che si realizza il Regno dei cieli.
Signori cattolici che pretendete di essere dei buoni cristiani perché andate dietro alle bandiere di un cristianesimo teorico, il prete di strada–e mai definizione fu più giusta– è “un uomo e un prete appassionato del Dio di Gesù e delle storie delle persone, soprattutto di quelle che fanno fatica a vivere (come i tossicodipendenti, ad esempio)….A differenza del sacerdote e del levita del tempio, che vanno oltre, il samaritano si china a soccorrerlo perché vive la compassione, si prende pienamente cura di lui. Come a dire che la fede si esprime e Dio è presente anche senza nominarli, quando un uomo si fa prossimo a un altro uomo.”
Imprimetevi bene nella mente queste parole di don Pierluigi Di Piazza, e cercate di assimilarle una volta per tutte. Senza storcere il naso.
Qualunque uomo si faccia compagno di strada al suo fratello, è con Gesù e non contro di Lui. Gesù stesso lo ha detto a chiare lettere. Ma voi lo dimenticate con troppa e colpevole facilità.
In questa categoria di preti rientrano quei preti–tutti, compreso don Gallo– che io ho nominato in un post precedente. Ma, grazie a Dio, ce ne sono altri in giro meno conosciuti.
Gesù, caro Luca73 , non faceva distinzioni di partito, e se don Gallo ebbe qualche momento difficile con la gerarchia, i suoi buoni motivi doveva averli.
Quindi non rattristarti. Non è proprio il caso.
Essere buoni cristiani non significa–l’ho detto più volte– assentire sempre e comunque alla gerarchia, come tu ed altri ostinatamente e infantilmente continuate a credere.
Anche don Milani, anche don Mazzolari ed altri magnifici preti furono in contrasto con la gerarchia spesso ottusa dei loro tempi. Salvo, poi, essere riabilitati dopo la morte.
Se la Chiesa è ancora viva e vegeta, lo deve all’esistenza di questi umili preti, cui anche il Papa oggi sembra essere vicino quanti altri mai prima di lui. Sono loro, compagni di strada, che sono il vero seme di Dio e che hanno il merito di portare la gente alla Chiesa, non gli altri “preti da sagrestia”. Ai quali, tuttavia, non manca il mio rispetto, perché va da sé che ognuno agisce secondo i talenti che Dio gli ha dato.
Ma vedere che quei preti che si spendono di più, vengono fatti oggetto di discredito, ed anche di infamie, mi disgusta.
Un consiglio, Luca73: prova a pensare con la tua testa e non con quella degli altri. Dio ti ha fatto un grande dono: la tua intelligenza. Non sciuparla.
a) Marilisa.
Condivido in toto la tua definizione di prete di strada. Magari ce ne fossero altri!
Però…uno che accompagna le ragazze ad abortire, non riesco proprio a definirlo “prete di strada” e nemmeno “prete”.
Io lo chiamo delinquente.
b) Grazie Matteo, perchè mi chiami “giovane” :)!
Quando i lupi insidiano il gregge, i bravi pastori lo difendono:
“E nello stesso tempo non possiamo non ricordare il grave pericolo che deriva dallo stravolgere o disattendere i fondamentali fatti e principi di natura che riguardano i beni della vita, della famiglia e dell’educazione”
@nicoletta,
condivido l’idea che la comunicazione è importante, ma vorrei sottolineare che ancora più importante è il messaggio. Bravi comunicatori che non dicono niente di buono non saranno mai dei buoni pastori.
Il Card. Bagnasco forse non è un oratore eccellente, ma si fa capire ed è sufficientemente chiaro da trasmettere un messaggio comprensibile. Basta ascoltarlo senza pregiudizi e sforzarsi di accogliere il suo messaggio. Troppa fatica?
@Matteo,
grazie al Cielo, sono tranquillissimo. Oggi poi è una festa così bella!
Ricordiamo l’ “eccomi” della Beata Vergine Maria e proviamo a fare altrettanto anche noi.
“Però…uno che accompagna le ragazze ad abortire, non riesco proprio a definirlo “prete di strada” e nemmeno “prete”.
Io lo chiamo delinquente.”
E tu sei sicuro di quello che affermi, Luca73 ? Ne sei proprio sicuro?
Perché se non lo sei, meglio non accreditare dicerie messe in giro dal Maligno. Riflettici un po’.
Marilisa,
è acclarato che accompagnasse le prostitute ad abortire: lui stesso lo aveva detto pubblicamente.
A me capitò anche di partecipare ad una sua conferenza, più di vent’anni fa organizzata dai Salesiani, e lo sentii persino bestemmiare, sotto gli occhi scandalizzati dei presenti: si scusò subito e si giustificò dicendo che per stare con il popolo, bisogna anche usare il linguaggio del popolo, anche greve…
A mio parere un sacerdote dovrebbe dare una testimonianza diversa, specie quando è invitato a parlare di fronte a dei ragazzi.
E sono proprio sicuro, sicuro…
Ok, Luca.
Tu chiamalo ” delinquente”, se non riesci a chiamarlo diversamente.
Basta che sia chiaro quella che è la verità dei fatti: che don Gallo, con tutti suoi atteggiamenti , proprio con tutti ( tutti noti, arcinoti, fatti in modo anche provocatorio e proprio per questo sempre resi pubblici) è stato sotto la cura pastorale di diversi vescovi e di una diocesi, con cui, da Siri in giù, il “pretaccio” non ha mai avuto rapporti teneri e molte baruffe, ma non ha mai interrotto i rapporti. E , cosa altrettanto significativa, né i vescovi né la diocesi hanno mai interrotto i rapporti con lui. Questo nonostante le polemiche abbiano continuamente accompagnato- cercate in prima persona, sia chiaro- tutta la sua azione. Dirò di piu’: questo che molti chiamano con sprezzo “delinquente” – ed è già tra i nomignoli piu’ benevoli- ha vissuto nel suo modo burrascoso l’essere prete sotto tutta la fase di Ratzinger alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Il bello della gerarchia cattolica è che è appunto una gerarchia: c’è chi vigila, chi controlla e chi, se del caso, interviene.
Allora, i casi sono due: o la Chiesa tutta: quella locale, quella diocesana, tutti i vescovi, Roma , sono completamente rincoglioniti e- non si sa per quale motivo- lungo decenni interi non hanno mai ritenuto di cacciare quel delinquente, o tutti quanti noi, ferme restando riserve, critiche, giudizi, anche le piu’ pesanti, dobbiamo prendere atto che don Gallo è stato non solo per sua ammissione un prete cattolico, ma ne ha avuto sempre, fino alla fine, fino al suo funerale, il riconoscimento e l’accoglienza.
Con quello che significa essere un prete cattolico: colui che porta Cristo, che lo rende presente, che assolve o non assolve, che puo’ ( e solo lui puo’, se ci credo) darmi il perdono e la salvezza di Cristo.
Caro Federico, insisto: certo che il messaggio è importantissimo. Ma il messaggio deve essere compreso, deve toccare in profondità, deve attecchire; deve persino suonare ogni volta nuovo, anche (soprattutto) alle orecchie di chi ritiene di conoscerlo già benissimo. Troppe volte ho l’impressione che ci si preoccupi solo di sgravare la propria coscienza, che si pensi “be’, io l’ho detto e se non capite e non vi convertite all’istante e senza discutere il problema è vostro, la colpa è vostra: invece io sono pulito”.
Stavolta direi che Bagnasco, pur con tutti suoi palesi ed enormi limiti di comunicazione, lasciando il “dulcis in fundo” si è dimostrato proprio un esperto di marketing (alla Renzie, come dici tu), sapendo che le ultime parole (quattro righe o poco più) sarebbero state le più ascoltate, le più lette, le più considerate.
Infatti.
Su don Gallo, quoto Lorenzo. E siccome non viviamo in mezzo a un campo di margherite, vorrei anche ricordare che quelle giovani prostitute
avevano dei protettori che le avrebbero fatte abortire comunque: però a calci in pancia.
E che le parole, per quanto belle e “giuste”, non bastano:
http://www.cittanuova.it/contenuto.php?idContenuto=21507&TipoContenuto=web
“Ci vogliono in media otto persone per aiutare una donna in difficoltà”:abbiamo altro da offrire oltre le parole?
“è acclarato che accompagnasse le prostitute ad abortire: lui stesso lo aveva detto pubblicamente.”
Ebbene,io non l’ho sentito con le mie orecchie e non sono in grado di giudicare.
Però so che a volte si parla per paradosso e non tutte le persone che ascoltano, sono capaci di recepire il paradosso. E riferiscono, poi, a modo loro. La conseguenza è che molte cose non vere vengono ingigantite ad usum delphini, per gettare fango e discredito su determinate persone che “scandalizzano” i benpensanti solo perché si tratta di persone che osano mettersi fuori dal coro.
Tante falsità vengono messe in giro in questo modo, e si crea una fama che resta incollata per la vita.
Mi sembra che siano veramente pochi, anche fra i cristiani, coloro che si attengono alla virtù cardinale che si chiama “prudenza”.
D’altronde, se certi fatti fossero stati verificati dalle autorità ecclesiastiche, credo che don Gallo sarebbe stato messo fuori gioco.
Il che non è avvenuto, per cui probabilmente–posto che davvero avesse fatto quel che gli si attribuisce– ci sono state delle spiegazioni ritenute quanto meno accettabili.
I suoi funerali furono celebrati dal card.Bagnasco. Anche questo significa qualcosa, mi pare.
I suoi funerali furono celebrati dal card.Bagnasco. Anche questo significa qualcosa, mi pare.
——————————
Non forziamo i FATTI.
Non è leale.
I vescovi celebrano e devono celebrare i funerali dei propri preti.
Questo è un FATTO.
Celebrare i funerali al proprio prete
non è atto di aprovazione
di una intera vita che può solo giudicare il Signore.
Il prete partecipa della pienezza del sacerdozio
che ha il proprio vescovo di riferimento.
Se il vescovo Bagnasco,
non avesse celebrato il funerale al Suo prete,
avrebbe MANCATO al proprio impegno di sacerdozio
che dà in condivisione ai propri preti.
Dunque,
l’atto di Bagnasco verso don Gallo,
è stato l’atto del Vescovo verso il proprio prete.
NON è stato un NULLA OSTA,
verso le opere e le parole di don Gallo.
In mancanza di eventuali specificazioni di Bagnasco,
trovo profondamente sleale,
dare un’arbitraria interpretazione
della presidenza nella celebrazione del funerale di don Gallo.
Se Bagnasco non avesse presenziato alla celebrazione,
in quel caso
avrebbe dato un chiarissimo segnale di giudizio,
che non gli apparteneva
e che quindi non ha voluto dare.
Dare a Cesare quel che è di Cesare.
@Marilisa che scrive:
“… molte cose non vere vengono ingigantite ad usum delphini, per gettare fango e discredito su determinate persone …
Tante falsità vengono messe in giro in questo modo, e si crea una fama che resta incollata per la vita.
Mi sembra che siano veramente pochi, anche fra i cristiani, coloro che si attengono alla virtù cardinale che si chiama “prudenza”.
Ma senti chi parla!
Non eri tu a insistere sui preservativi di Tor Vergata?
Erano falsità belle e buone, usate ad arte per gettare discredito sui giovani che avevano partecipato alla GMG, eppure ci hai creduto e hai insistito moltissimo sulla questione!
Evita almeno di puntare il dito sugli altri…
Abbiamo già discusso a lungo su Don Gallo, perché insistere?
Non sostituiamoci al Signore: se ha compiuto del bene, come sostengono i suoi tanti ammiratori, sarà ricompensato; se ha dato scandalo (il minimo che si possa dire è che è stata una figura perlomeno “problematica” all’interno della Chiesa) dovrà renderne conto.
@Nicoletta,
margherite o no, il Signore ci ha chiesto di essere nel mondo senza essere del mondo: questo dovrebbe valere soprattutto per i sacerdoti.
Usare i metodi e il linguaggio di questo mondo quando si sa che sono sbagliati significa avvallare uno sbaglio.
Senza contare che il fine non giustifica mai i mezzi.
Altri sacerdoti, religiosi e laici hanno affrontato GLI STESSI PROBLEMI con metodi e con un linguaggio diversi, offrendo una testimonianza più coerente.
Hai ragione, Federico: non sostituiamoci al Signore, nessuno di noi può farlo, abbiamo un metro così corto…
Figura “problematica” certamente; ” divisiva”, pure.
Ma comunque figura nella Chiesa ( e della Chiesa).
Vero quel che dice Mat. La presenza del Vescovo ai funerali non significa ,di suo, approvazione e identità di idee. Però, intanto, come Mat dice, è appunto il ” suo” vescovo che celebra per un ” suo ” prete. E già questo è importante come gesto.
Poi, ricordo l’omelia di Bagnasco, che trovai bellissima per equilibrio e calore.
Né ecclesialese, né retorica. Nessuna concessione alla folla ribollente da comizio, ma un tono caldo e affettuoso, di famiglia. E se non vennero usate parole di approvazione particolare, non ne vennero usate nemmeno di presa di distanza.
Disse che il suo modo di essere prete fu una risposta ai “percossi” della vita, e precisò:la ” sua” risposta, non quella di tutti, perché la fantasia del bene è grande.
Ricordò come Gallo considerasse Siri che lo accolse all’inizio padre e benefattore.I rapporti con tutti i suoi vescovi, di cui disse la franchezza ( e nel suo caso, si puo’ ben capire cosa significasse) e il rispetto. E mi colpì molto il fatto che, se non ricordo male _ ma sicuro basterebbe verificare su you tube_
per tre volte verso la fine dell’omelia, parlando dell’ultima sua visita a lui malato, sottolineò la parola “insieme” .
Insomma una partecipazione che avrebbe potuto essere molto piu’ formale e distaccata.
Personalmente, per me che non avevo particolari simpatie umane a pelle né per don Gallo né per Bagnasco, mi sono portato via l’impressione che la Chiesa , al momento buono, è sempre piu’ bella, piu’ fresca e piu’ vera di tutte le parole che ci si scrivono sopra…
Don Gallo mi era simpatico, umanamente, esagerava per troppo sentimento questo lo trovo sempre positivo.
Le critiche a Bagnasco sono sempre un po’ crudeli pero’, avrà i suoi limiti ma nei confronti di Don Gallo e’ stato sincero, ha affrontato una selva di fischi anche in po’ vigliacchi.
Non si può rimproverare un uomo per il suo carattere, sa mettersi al servizio della Chiesa.
Si vede che don Gallo non faceva alcuna paura al diavolo, men che meno fa paura al diavolo la Chiesa che lo ha rappresentato, sempre pronta a stendere un pietoso velo…
Che necessità avrebbe, forchettino del piano di sotto, a mettere fuori gioco un suo potenziale collaboratore, e poi , giocava in casa!?
I Santi sono perseguitati, e messi in condizione di non nuocere, come S.Padre Pio, sospeso a divinis per motivi che farebbero ridere i polli!
Ma sembrerebbe che Papa Francesco faccia sul serio, e prova a mettere gentilmente fuori la porta chi nella Chiesa pensa di poter fare i suoi porci comodi e si diverte a diffondere castronate eretiche…
http://www.ilgiornale.it/news/interni/laltra-faccia-francesco-scomunicato-prete-eretico-953457.html
http://www.europaquotidiano.it/2013/05/25/lomelia-del-cardinal-bagnasco-ai-funerali-di-don-gallo/
…come dicevo, la Chiesa, quella viva- solo quella c’è – al momento buono sa essere sempre infinitamente più bella, infinitamente piu’ fresca infinitamente piu’ vera di tutte le malignità da due lire che ci si scrivono sopra.
O.T.
Chiedo scusa: non me la passo per niente bene….
La precarietà lavorativa mi “falcidia” giorno dopo giorno…
Chi vuole preghi per me.
Vi ringrazio e mi scuso ancora con Luigi e con voi tutti.
F.
Un abbraccio Fabricianus e un ricordo nelle mie preghiere.
Ciau Fabri, una carezza sulla testa. So cosa vuoi dire.
Accattoli
“Ma senti chi parla!
Non eri tu a insistere sui preservativi di Tor Vergata?”
No, caro Federico, non ero io. Era Nino. Vedi che hai la memoria corta? E se l’avessi anche riguardo a don Gallo, questa memoria così corta?
Ecco, tu dimostri di essere proprio uno di quei cristiani che mettono in giro dicerie false. Dunque ti invito ad esercitare quella prudenza che è una fra le virtù umane (cardinali) più importanti. Lo avevo già detto e lo sottolineo.
È una colpa grave dire falsità per appiccicare e divulgare brutta fama circa le persone che non sono di proprio gradimento. Mentre ti piace portare alle stelle persone che ti aggradano perché sono esattamente del tuo stesso stampo.
Non sei capace di un giusto discernimento, e basta questo per escluderti dalle mie simpatie.
Comunque, se permetti, io ho solo citato don Gallo fra i preti di strada ( e confermo che, per quel che io ho potuto capire, sia così). Qualcun altro, molto contrariato, ha ripreso il discorso prolungandolo, cosa che non era nelle mie intenzioni.
Non fare polemica con me. Sei troppo faziosamente clericale, e non mi incantano per niente le tue citazioni scritturali.
Non sono queste che ai miei occhi fanno di un cristiano un “buon cristiano”. Dovresti saperlo.
Tieni duro Frabricianus, non demoralizzarti, reagisci!
Passerà questo momento, ci sono passata e so come ti senti…
Pregherò tantissimo affinchè il Signore ti aiuti e tutti i tuoi progetti giungano a buon fine.
E ricordi
“Nada te turbe, nada te espante
quien a Dios tiene, nada le falta
sólo Dios basta”.
Ti voglio bene
Caro Fabricianus , per quanto possa valere la preghiera di un “PARIA”, quale io ormai mi sento in questa Chiesa dei don Gallo e dei Don Ciotti, prego anch’io per te ti sono vicina.
anche io sto passando un brutto momento : E’ morta mia madre e questo , per chiunque , è un brutto momento.
Dunque la preghiera è quello che ci vuole in questo momento.
preghiere più che bestiemmie , alla Don Gallo , e più che comparsate televise da Fazio, alla Don Ciotti.
la nostra stella polare deve essere l’IMITAZIONE DI CRISTO, che sto leggendo in questi tristi momenti. Non certo l’imitazione di Don Gallo e di Don Ciotti e di Don Pincopallino…
Un abbraccio a Fabricianus.
Un abbraccio a Discepolo.
(@Clodine per Solo Dios basta: grazie, è un pezzo del mio cuore!)
Ti abbraccio forte discepolo, coraggio, so cosa vuol dire perdere la mamma. La mia se ne andò , molto giovane, e nel proprio momento in cui avevo un gran bisogno di lei…Ti sono accanto fortemente con la preghiera. Nulla è più potente della preghiera: attraversa le nubi, né si quieta finché non sia arrivata.
Presto verrà Lui, il Consolatore, Nostro Signore, l’Amato e supererai questo momento …passerà.
La tua mamma ti seguirà dal cielo!
Con affetto , in Cristo
Clo
Dall ‘IMITAZIONE DI CRISTO:
” Ama tutti per Gesù, ma Gesù amalo per se stesso: solo Gesù deve essere amato in modo speciale : perchè solo Lui è buono e fedele sopra tutti gli amici e gli affetti . Per LUI e in LUI ti siano cari gli amici come i nemici: e per tutti bisogna pregarlo, perchè tutti lo conoscano ed amino.
Non desiderare mai di essere amato e lodato in modo esclusivo, perchè ciò appartiene a Dio solo , che non ha nessuno simile a se’.
Non volere che il cuore di alcuno sia preso dall’affetto per te, ne’ che il tuo cuore si perda dietro ad altri, ma Gesù regni in te e in ogni uomo buono.
anche del mio cuore nicoletta…anche del mio…
http://youtu.be/mKRLw2zkc8s
Caro Fabricianus,
ti abbraccio e ti benedico. Ho un figlio della tua età, travagliato anche lui dalla crisi e dalla disoccupazione. D’ora in poi, nelle mie preghiere per lui aggiungerò anche il tuo nome.
Giuseppe
mi dispiace molto sentire di tua mamma Discepolo, fatti forza.
Riguardo a don Ciotti devo dire però che le comparsate di don ciotti da fazio non sono certo tutto quello che fa nella vita. Da circa 4 anni nella mia scuola lavoriamo e collaboriamo con libera. I progetti che porta avanti Ciotti sono veramente tanti e belli. Una parte della nostra attività è andare in carcere, gli studenti fanno marmellate insieme ai detenuti e poi gli stessi studenti le vendono al mercato insieme a dei prodotti delle cooperative di libera: con il ricavato sponsorizziamo una squadra di calcio giovanile in una zona dove regna la camorra.
Ho letto su un blog le parole di un prete trad che dice “anche io in Sicilia dove ero in vacanza ho detto che la mafia è un peccato, ma non per questo giro con la scorta” e parla con disprezzo di don ciotti. Ma don ciotti non si limita a dire che la mafia è un peccato; spinge le vittime a denunciare i mafiosi facendo nomi e cognomi, amministra tramite le sue cooperative i beni confiscati alla mafia. Sopratutto questo aspetto non gli viene “perdonato” e lo costringe a girare con la scorta.
Qualche anno fa, nel periodo in cui imperversavo in questo blog, l’amico Lazzaro ebbe un’idea molto bella: propose un appuntamento quotidiano di preghiera, a mezzogiorno o giù di lì: un Pater noster dedicato a tutti i frequentatori del pianerottolo. Personalmente, anche dopo aver deciso di non intervenire più coi miei commenti, continuo ad essere fedele a questo incontro di affetti, con tutti i naviganti di ieri e di oggi, specialmente quelli che mi sembrano desiderosi di sostegno fraterno.
Rilancio a tutti la proposta. (Dopodiché torno volentieri alla mia pratica di silenzio partecipe. Un abbraccio a tutti. Giuseppe.)
Coraggio Discepolo, un abbraccio da parte di tutti noi.
Bella idea Sump!!!.
Grazie a tutti! Vi ringrazio e vi abbraccio una per una e uno per uno.
Grazie di cuore, il momento è abbastanza delicato.
Permettetemi di rivolgere le mie più sentite condoglianze a discepolo e di salutare l’amico Sump che, mi fa un bel dono con il suo riaffacciarsi sul blog.
Ancora grazie a tutte e tutti.
F.
Fabricianus. Discepolo. Sump. Tutti.
Ciao Sump….ti ricordo sempre. Un fortissimo abbraccio…
Grazie Luigi
Un abbraccio fortissimo fisico a Fabbricianus.
Vivo psicologicamente nei miei due fratelli
il precariato più assoluto.
Signore,
non dormire,
svegliati
e fà presto!
E’ in gioco la dignità, l’autostima, di ogni tuo Corpo,
non dormire Signore,
e vieni presto in nostro aiuto.
@25 marzo 2014 @ 20:39
Mi spiace per La discepolo che ha perso la mamma.
Non si preoccupi.
Anche la bestemmia
per tanti
è una forma di preghiera.
Mi auguro,
che dal dolore
ne esca più rafforzata e misericordiosa.
Grazie di cuore, matteo.
Abbraccio fisico che ricambio.
“Dunque la preghiera è quello che ci vuole in questo momento.
preghiere più che bestiemmie , alla Don Gallo , e più che comparsate televise da Fazio, alla Don Ciotti.”
Sì, la preghiera è importante.
Ma parlare di “bestemmie alla don Gallo” e di “comparsate alla don Ciotti” vanifica ogni preghiera.
Inutile pregare quando il cuore è chiuso e gli occhi sono accecati dai pregiudizi.
Il Signore non gradisce le preghiere di chi pretende di giudicare e di stabilire chi è nel giusto e chi non lo è. Il solo giudice giusto è Dio.
Ancora molti cristiani non lo hanno capito. E questo significa che essi sono ben lontani dal CUORE del Vangelo.
Fabricianus, che il Signore ti sia di sostegno, che il Suo amore si faccia carne nella tua vita e cammini con te.
Discepolo
ho perso la mamma quest’estate. Ti capisco.
Notte a tutti
Nico,
con tutto il rispetto,
mi fate preoccupare.
La settimana scorsa anche la mamma del collega d’ufficio
ha raggiunto il Signore.
La mia ha solo 83 anni, mi darà un pò di tempo?
Grazie Nico.
Un abbraccio e una preghiera per Fabricianus.
Un abbraccio e una preghiera per Discepolo.
Quanto sarebbe bello riprendere la consuetudine di cui parlava Sumpontcura: “un appuntamento quotidiano di preghiera, a mezzogiorno o giù di lì: un Pater noster dedicato a tutti i frequentatori del pianerottolo”!
Grazie Luca.
Qualche tempo fa venni sbeffeggiato perché avevo proposto di pregare per alcuni frequentatori del blog: era un modo per superare le tensioni di una discussione aspra e di affidare tutto al Signore.
La preghiera di intercessione è uno strumento bellissimo e veramente fraterno; ci aiuta ad uscire dalle nostre meschinità, a guardare vicino a noi e a farci carico delle lacrime e delle speranze dei nostri fratelli.
Se poi abbiamo appena finito di litigare, è anche un’opportunità per riconciliarci e ritrovarci uniti nel Signore.
Accolgo volentieri l’invito di Sump a cominciare da mezzogiorno di oggi.
@Fabricianus,
solo chi lo ha sperimentato sa cosa significa. Non è facile, ma non bisogna perdere la speranza. Il percorso che stai vivendo non è quello che avevi programmato, ma il Signore ha un progetto speciale per te e vedrai che al momento giusto le cose cominceranno a girare per il verso giusto. Non demordere, coraggio!
Cara Discepolo,
in certi momenti veramente non ci sono parole di conforto, neanche nella certezza che i nostri cari sono sempre con noi.
Ti siamo vicini nella preghiera e in un abbraccio fraterno.
ciau, maria cristina
Cominciamo dal mezzogiorno di oggi?
E magari una preghiera speciale per Discepolo.
E per Fabricianus.
luca73 scrive, 25 marzo 2014 @ 8:11 ( 1 )
“Io sono molto confuso. E rattristato.
Avvicinare Don Ciotti – che ammiro tantissimo! – a Don Gallo, mi pare un azzardo”
Per questo non preoccuparti, sei in buona compagnia.
Don Ciotti e don Gallo celebrano “messa dei diritti”
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3385
Don Ciotti ricorda don Gallo cantando “Bella ciao” in chiesa
http://www.ilgiornale.it/video/interni/don-ciotti-ricorda-don-gallo-e-canta-bella-ciao-chiesa-974815.html
Don Gallo: Bagnasco e don Ciotti celebrano il funerale nella chiesa del Carmine
Sabato 25 maggio 2013 alle ore 11.30 presso la chiesa del Carmine in via Brignole De Ferrari 3 si svolgerà la cerimonia funebre di don Andrea Gallo. A celebrare la messa saranno il cardinale Angelo Bagnasco e Don Luigi Ciotti
http://www.genovatoday.it/cronaca/funerale-don-gallo-25-maggio-2013.html
luca73 scrive, 25 marzo 2014 @ 12:43 (2)
Prova a leggere e a capire, se ti riesce : Evangelii Gaudium e Misericordia
( card. Kasper )
E poi, più in generale, Bagnasco chi?
Nino, stai sereno!
Federico un conto e’ pregare per un momento di difficoltà un conto e’ interrompere una discussione con un pregherò per te che suona tanto come: sei un caso così disperato che non rimane altro da fare cosa che mi è capitato più volte e mi da molto fastidio.
Poiché se non sbaglio sollevai il questo aspetto mi pare corretto chiarire. Pregare per un altro richiede sempre delicatezza.
Don Gallo e Don Ciotti infatti da quello che ho capito in questi giorni sono li.
Però Don Gallo a pelle era più simpatico e forse anche più spirituale.
Anche Papa Francesco sinceramente mi sembra un’altra cosa.
Sara,
è vero occorre delicatezza quando si parla o si scrive di queste cose.
Tuttavia il valore della preghiera di intercessione non dipende da questa “delicatezza”: non si riesce a pregare per una persona per la quale si prova rancore o indifferenza. La preghiera di intercessione è sempre un gesto d’amore fraterno e di misericordia: se non lo è all’inizio, lo diventa comunque strada facendo.
Si però se i rapporti sono tesi si prega in silenzio e poi non si dovrebbe mai pregare perché l’altro cambi come vorremmo noi.
Detto veloce
Vorrei che la preghiera non fosse strumentalizzata,
vorrei che non fosse strumentalizzato,
a come…
il modo…
quale…
Lasciate la preghiera a come ciascuno sa e può viverla.
Non imponete nulla a nessuno.
Non forzate la preghiera nel cuore degli altri.
Le preghiere e i cuori sono multiformi e diversificati.
Per rispetto a ciascuna persona e corpo di carne,
ciascuno diverso dall’altro,
e
ciascuno
che soffre diversamente dall’altro.
@Sara che scrive:
I. “si prega in silenzio”
A me sembrava un gesto di pacificazione, ma se avessi immaginato di peggiorare le cose avrei senz’altro scelto il silenzio.
Dipende molto anche dallo sguardo con cui si leggono le parole del prossimo. Nel dubbio, un po’ di simpatia preventiva…
II. “non si dovrebbe mai pregare perché l’altro cambi come vorremmo noi”.
Mi sembra di aver scritto che si affida al Signore tutto: il nostro interlocutore, noi stessi, la discussione con tutte le sue asperità e i suoi inevitabili strascichi. La preghiera di intercessione sposta l’attenzione da “quello che vorremmo noi” e la indirizza al bene dell’altro (nel dubbio, alla volontà di Dio).
Intanto Francesco sta parlando dei sacramenti dell’Ordine e del Matrimonio
Va bene Federico non alludevo a nessuno in particolare (al massimo a me stessa)
Però visto che ha richiamato l’episodio passato ho solo chiarito cosa intendevo. (Perché davvero mi è più volte capitato di sentire questo pregherò per te usato in quel modo)
Oggi soltanto Ordine.
Ma l’accenno a Prete-sposo-Chiesa
lo trovo una forzatura della vecchia teologia,
che spero verrà superata.
Il prete non ha uno sponsalizio con l'”ectoplasma” Chiesa.
Non è messo a servizio della famiglia ecclesiale, da sposo.
Ma, magari mi devo rileggere su vatican.va
Nino, stai sereno!
“Scialla”, direbbero nella Capitale!
Nessuno ti impedirà mai di celebrare i tuoi preti di strada.
E lo dico con il massimo rispetto per chi la pensa in questo modo.
Ciao!
Grazie Federico.
Grazie a tutte e tutti.
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
luca73 scrive,
26 marzo 2014 @ 10:57
Infatti non essendo socio di società private come l’opus dei, io celebro o non celebro chi mi pare.
Mi ero limitato a rispondere alla tua affermazione:
“Avvicinare Don Ciotti – che ammiro tantissimo! – a Don Gallo, mi pare un azzardo”
Insisto sul consiglio di leggere Misericordia e EG.
EG l’ho letta.
Mi è piaciuta tanto, caro Nino. Anche a te, vero?
Cambiando discorso, ma non troppo, ti volevo chiedere: se fossero confermate le notizie circa l’aborto delle ragazze accompagnate da Don Gallo, tu continueresti a ritenerlo un buon sacerdote?
Io no.
Poi ognuno è libero di pensare ciò che vuole. Ci mancherebbe!
Sono confermate da tantissimi riscontri.
http://www.intelligonews.it/don-gallo-quando-aiuto-alcune-giovani-prostitute-albanesi-ad-abortire/
http://www.avvenire.it/Rubriche/Pagine/Controstampa/La%20Chiesa%20%20l%20aborto%20e%20i%20%20piccoli%20%20del%20Vangelo_20080323.aspx?Rubrica=Controstampa
http://www.mpv.org/mpv/s2magazine/AllegatiTools/622/031906ab.pdf
http://www.sanbenedetto.org/index.php?option=com_content&view=article&id=260:aborti-la-verita-laica-di-don-gallo&catid=20:interviste&Itemid=82
FOT
(a proposito di cattolicesimo e aborto)
Per gli elettori cattolici di Zingaretti e del PD:
http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=12432
E lo stesso nella rossa Toscana, qualche settimana fa:
http://www.avvenire.it/Vita/Pagine/pillola-abortiva-toscana-choc.aspx
Ma c’è qualcuno che reagisce a questa deriva iper-abortista?
Qualcuno sì…
http://www.eugeniaroccella.it/sito/component/content/article/43-comunicati-stampa/644-aborto-no-al-qfai-da-teq-interpellanza-per-chiarire-432014
Come dice Luca, ognuno è libero di pensarla come vuole: ci mancherebbe.
Nessuno ci chiede di portare il cervello all’ammasso e di rinunciare ad avere precise opinioni personali, anche sulle persone, anche sui preti, sui vescovi sul papa.
Parlando di Chiesa, e soprattutto di persone di Chiesa, però ,Il problema salta fuori, bello grosso quando si passa dall’opinione e dalla valutazione personale al ,per dir così, ” giudizio di merito”, per quanto individuale esso sia…
La domanda che fa Luca , “…tu, continueresti a ritenerlo un buon sacerdote?”, apparentemente non fa una grinza.
Il fatto però è questo. Chi è Nino, a cui nella fattispecie quella domanda è posta, per poter dire, e quindi ritenere,un prete, qualunque prete “un buon prete”? Chi è Luca per farlo? Chi è Federico per farlo? Chi è Lorenzo per farlo? Chi siamo tutti noi, ficchiamoci per elenco tutti i nomi, Luigi incluso, per farlo?
Insomma, mi pare che questa domanda debba semmai essere fatta – nell’impossibilità momentanea da parte nostra di conoscere l’unico vero giudizio possibile, quello di Gesù Cristo- alla Sua Chiesa. Io dico: ma perché ci si fida così poco della Chiesa? Lo dico terra terra, come io sono: una delle cose che trovo rassicuranti dell’essere cattolico è avere la Chiesa a cui appoggiarmi.Per una quantità di questioni, dalla teologia, all’etica in giu’.E quando dico Chiesa, intendo l’unica Chiesa che c’è: questa nel presente, in continua e rigenerata trasformazione. Non la Chiesa delle origini, la Chiesa del domani, la Chiesa di questo e di quello: la Chiesa è quella che è :oggi ( e sempre).
Tutto questo per dire, tornando ancora a don Gallo: ma chiediamolo alla Chiesa, alla “sua” Chiesa, alla Chiesa che lo ha comunque e sempre considerato “suo” ( e attraverso decenni) perché non sia stato -che so- sospeso, cacciato, radiato, spretato. Quale motivazione sibillina, quale retrospiegazione complottarda si dovrebbe dare al fatto che non uno, ma tutti i vescovi succedutisi nella sua diocesi, per non parlare del Vaticano, non abbiano mai ritenuto di dover intervenire in modo draconiano, come molti-e lo capisco- ancora adesso si sarebbero aspettati? Eppure tutto era noto. Non sono fatti usciti post mortem. E difatti, a riprova di questo, le domande alla “sua” chiesa, quella di Genova, sono state fatte: eccome.Non mugugni, gossip e dicerie: una quantità di segnalazioni, di protetste, di richieste …Come mai la Chiesa, quella Chiesa particolare,e quella di Roma non ha ritenuto di muoversi ?
La risposta piu’ semplice, e anche la piu’ evidente, non può semplicemente essere che la Chiesa, tutto valutato e considerato, tutto discusso e litigato, abbia considerato quell’impresentabile pretaccio , iper problematico com’era, comunque un “suo” prete? Perché questo ha sempre fatto: inequivocabilmente.
Allora: chi sono io, per dire: ah sì?, per me conta niente, non è stato un prete buono? Lo dico senza voler far polemica alcuna, giacché lo dico anche per me.
Buon Lorenzo,
leggendoti nell’ultimo,
mi è venuto in mente la battuta sull’esperienza di un giovane cattolico gay,
che era stato visto dal suo parroco del paese, in compagnia del proprio ragazzo in quel di Padova.
Il giovane era rimasto molto turbato e timoroso di giudizi e di riporto nel suo ambito familiare.
Invece il prete continua a trattarlo con rispetto anche in paese.
Il giovane quindi scrive:
«il rispetto c’è stato e allora mi sono chiesto:
,“Chi sono io per giudicare un prete che cerca sinceramente la sua strada?!”»
.
.
Questo accade,
quando si frequenta il blog di Magister,
e curiosando alla voce commenti,
chi sono coloro che linkano i post di Magister.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/01/30/i-vescovi-nigeriani-approvano-la-legge-anti-gay-ma-il-vaticano-vota-contro/
Nel blog di Magister non si può commentare.
Il senso del suo post in ogni caso era prendere in giro i progressisti che sognano una Chiesa decentralizzata e de europeizzata e poi si trovano periferie molto più conservatrici del centro.
Ieri mi è arrivato Pietro e Maddalena il libro di Marzotto.
Nuovo nuovo ristampato per l’occasione nel marzo 2014 con fascetta sulla citazione del Papa al corriere.
Complimenti all’ancora per la velocità!!!
Ne ho letto una metà (e’ un libricino) molto bello davvero peccato serva il Papa perché libri simili arrivino in classifica.
🙂
lorenzo, 26 marzo 2014 @ 18:07
Hai ragione, caro amico.
Se la Santa Madre Chiesa non ha detto e/o fatto alcunchè contro Don Gallo, chi sono io per chiamarlo delinquente?
Potrò non capire certi suoi atteggiamenti, ma giudicare Don Gallo non spetta certo a me.
Grazie per avermi aiutato a riflettere!
@Luca,
condivido molte cose che hai scritto, ma ti inviterei a riflettere anche sugli articoli che ho “linkato” ieri pomeriggio.
Si può essere e sentirsi impegnati contro l’aborto, scandalizzarsi di fronte ad un sacerdote che accompagna delle giovani ad abortire, partecipare alle varie iniziative a sostegno del diritto alla vita,… e poi votare per partiti e coalizioni che vanno puntualmente nella direzione opposta?
Il limite di don Gallo era questo: era e si sentiva prima un militante comunista e poi un cristiano cattolico.
Finchè molti cattolici, anche sensibilissimi e attenti ai valori, non si renderanno conto che la loro testimonianza non può fermarsi fuori dalla cabina elettorale, non avremo nessuna speranza di cambiare verso a quella deriva laicista che ormai anche l’Italia sembra aver intrapreso.
Se iniziassimo alle elezioni europee, pensa che segnale per Bruxelles e per Roma!
Beh, Federico, certamente don Gallo aveva i suoi bravi limiti. Chi dice il contrario?
Qui non si vuole imbastire nessuna canonizzazione, ovviamente( a parte che pure santi e beati, per non parlare dei martiri, hanno i loro limitoni, di cui sono i primi ad essere perfettamente consapevoli).
Io non so come “si sentisse” don Gallo: se mai lo incontreremo in “luogo di verità”, lo scopriremo, esattamente come gli altri scopriranno come ci sentiamo e come siamo noi veramente, e cosa ancor migliore, come noi scopriremo veramente noi stessi per quel che siamo stati, non per come ci siamo voluti rappresentare..Quindi non so se Gallo si sentisse prima comunista e poi cristiano cattolico.So però che ha scelto per tempo, e mai piu’ rinnegato, pur con tutte le sue burrasche, di essere non solo un cristiano cattolico, ma un prete cattolico. Che è molto di più, per quello che un prete cattolico puo’ fare ,
e che lo pone – a differenza di me e te , ad esempio- in una gerarchia e sotto una sorveglianza . Con questa gerarchia non ha mai rotto. Né la gerarchia ha mai rotto con lui.Da questa sorveglianza, frutti concreti non ne sono mai venuti.A me, francamente, pare molto strano che la Chiesa- che su queste cose è attentissima, e spesso “sbaglia” ( ma lo diciamo col senno del poi) per eccesso in occhiuta vigilanza anche nei confronti di personaggi che poi è lei stessa a dichiarare Santi- che questa Chiesa attenta lasci uno che si sente militante comunista prima che un cattolico, libero non solo di agire e/o predicare, ma di dire Messa, confessare, assolvere, non assolvere…roba che ha a che fare direttamente con la vita e la salvezza delle anime.
Poi, posso passare per ingenuo o tonto, ma francamente non mi torna tanto.
E di questo, io continuo a fidarmi. L’espressione di Bagnasco ai funerali tuttosommato, mi convince: il modo di essere prete di don Gallo fu una risposta ai “percossi” della vita, e precisò:la ” sua” risposta, non quella di tutti, perché la fantasia del bene è grande. E, aggiungo io, se mi è lecito, si sbriglia e si adatta, questa fantasia, alla eteogeneità, alla durezza, al fango della strada, che è luogo certamente meno asettico e spirituale di un monastero di clausura…
Quanto poi ai cattolici e alla cabina elettorale, Fede, ci siamo parlati un sacco di volte su questo argomento.
Io la metterei così. Quello che tu dici è vero:la testimonianza non può fermarsi FUORI dalla cabina elettorale, prima di votare un cattolico è bene che si ponga una mano sulla coscienza e faccia un’opera di “discerimento” in piu’ che al non credente non è richiesta ( basta la libertà della sua coscienza). Però, proprio per questo stesso motivo, è chiaro che la testimonianza non puo’ realizzarsi SOLO nella cabina eettorale. E questo è capitato in moltissimi casi: si vota a scatola chusa certi che si proclamano defensores fidei e che poi vivono e votano e approvano moltissime altre cose che con la fides cozzano da mane a sera…
L’equilibrio tra questi due poli, è il problema.
Ma che certo, non va sottovalutato.
Personalmente ho un’idea di prete di strada estraneo alla politica, il prete è prete, non sociologo, demagogo, agitatore, il prete di strada certamente metterà al primo posto -accanto ai bisogni primari- il fine della vita, il Paradiso, al quale tendere, la molla direttiva delle azioni è strettamente connessa, e in vista, della salute eterna; altrimenti fallisce tout court la sua missione.
Io concepisco il prete di strada alla maniera di Don Bosco, Don Milani,don Benzi che rievocano sofferenze e percorsi esperienziali affatto facili, dove gli insuccessi le incomprensioni con le autorità (civili ma anche ecclesiali) segnarono tantissimo il loro percorso e anche la loro salute. Le difficoltà incontrate da don Bosco ad esempio, nel realizzare il suo progetto, il suo sporcarsi le mani convinto che non si possa educare senza dare l’esempio per riscoprire la propria dignità credo sia straordinario…. A questo è chiamato un prete di strada, non a cantare “bella ciao”… Non si tratta di fare del moralismo, ma chiamare le cose con il loro nome: fare il “sociologo” non giova né è compito del prete, il sociologo non si cura della salvezza eterna degli ultimi, e talvolta c’è anche un’apostasia insita nel “sociologismo” spesso con derive materilistiche…
Le opere dei grandi santi di strada , da Don Bosco a don Guanella a don Gnocchi sono arcinote in tutto il mondo.. Staremo a vedere cosa porterà l’operato di don Gallo, ma anche di don Ciotti, vedremo, se è da Dio la loro opera crescerà e porterà frutto altrimenti si estinguerà!
Cari amici,
io volevo solo dire che l’ultima parola spetta unicamente al Signore Gesù, che verrà “a giudicare i vivi e i morti” (in tutti i sensi).
Io, su questa terra, voglio attenermi per quanto possibile al discernimento della Chiesa, che – se non ha condannato “canonicamente” Don Gallo con scomuniche e/o provvedimenti vari a fronte di certe sue (di Don gallo) discutibili uscite – deve pur aver avuto un buon motivo.
Motivo che a me sfugge, ma che deve esserci!
Deve esserci non per cieco ed irrazionale fideismo/clericalismo, ma perchè ritengo che la Chiesa abbia più competenza e giudizio di me in materia.
Preferisco vederla così.
“la dedizione in favore dei bisognosi non poteva non avere come sorgiva ispirazione la sua identità sacerdotale”
Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/05/23/il_card._bertone:_la_dedizione_di_don_gallo_ai_bisognosi_figlia_del/it1-694878
del sito Radio Vaticana
http://it.radiovaticana.va/news/2013/05/23/il_card._bertone:_la_dedizione_di_don_gallo_ai_bisognosi_figlia_del/it1-694878
Perché don Gallo non fu mai né scomunicato né ripreso?
Perché oltre ad essere Prete degli ultimi era anche contemporaneamente prete amico di alcuni potenti, non solo nella gerarchia, ma anche amatissimo dalla Genova borghese e ricca che è la base sociale della città con “il cuore a sinistra e portafoglio a destra”!
Personalmente diffido dei radikal scic compresi quei don con tanti pugni chiusi e pochi segni della croce…
Tra i quali il “potente” Bertone….il vice papa, sul quale sarebbe meglio stendere un pietoso velo….
Clodine scrive,
27 marzo 2014 @ 10:42
Perché don Gallo non fu mai né scomunicato né ripreso?
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So tutto, non ne sbaglio una, ma chi sono? un genio,.
Me la suono, me la canto e me la ballo.
Nei prossimi giorni il tempo migliorerà, sarà l’occasione buona per “uscire da se stessi” e prendere una boccata d’aria.
L’ossigeno fa tanto bene al sistema neurovegetativo e al super io, tutto frasi a effetto.
bravo, tu lo dici : una boccata d’aria fa bene alla mente, E ricorda: I giudizi che diamo degli altri dicono ciò che siamo noi stessi.
riguardo al “neurovegetativo”, chiedi a la buon Dio che te lo conservi sempre integro…come fa’ la sottoscritta quando apre gli occhi al mattino, e prima di dire certi frasi, innesca la materia grigia!
Sì, Lorenzo, ma è profondamente incoerente lamentarsi della deriva abortista e contro la famiglia naturale e poi votare proprio quelle forze politiche che portano avanti instancabilmente questa deriva.
Direi che è piuttosto … “schizofrenico”.
Va benissimo sostenere i valori cattolici, a cominciare da quelli non negoziabili, ma almeno pensiamoci due volte prima di votare chi li avversa con tanta convinzione.
Sulla valutazione della gerarchia cattolica di non intervenire in merito alle intemperanze di don Gallo ha ragione Clodine. In diverse interviste don Gallo stesso sottolineava come in diverse occasioni avesse “rischiato grosso” e come se la fosse cavata grazie al sostegno e all’intercessione di tanti compagni e amici. Personalmente mi sono convinto che i vescovi di Genova preferissero limitarsi a qualche occasionale “tirata d’orecchi” piuttosto che farne un martire e un elemento di conflitto permanente, totalmente al di fuori da qualsiasi controllo. Anche per i funerali: vi immaginate cosa sarebbe successo se al posto del Card. Bagnasco ci fosse stato qualche prete arcobaleno?
“Il favore degli anticristiani, è favore sospetto. È sospetto che la Chiesa piaccia a chi vuole essere suo nemico, a chi proclama l’ateismo di Stato, rinnega i valori e rigetta persino il principio della difesa della vita fin da suo concepimento. C’è una sola persona cui la Chiesa deve piacere, e quella persona è Cristo. Se questo non è di moda, se non è politicamente corretto o spendibile, non fa differenza. La Chiesa è nel tempo, ma trova il suo senso nell’eterno”.
Solo qualche precisazione sulla presunta mancanza di “politicizzazione” di qualche prete portato come antitesi perfetta di don Gallo (e Ciotti).
Che don Milani, ad esempio, non facesse politica attiva è per me pacifico.
Ma non lo è per nulla per mezza Chiesa: non solo di allora- che proprio per le sue presunte simpatie sinistrorse finì in molti casi per relegarlo ai margini- ma anche , soprattutto, di oggi.Poco piu’ di un anno fa ero rimasto colpito, ad esempio, dalla violenza( perlatro tipica della pagina in questione) di un articolo del solito papalepapale su don Milani visto come precursore e antesignano di ogni male della Chiesa d’oggi ( mia semplificazione, questa). Per non dire castronate, sono andato a ricercarmelo, e piazzo il link del post, dal titolo eloquente:
“Quel borghese che per primo sfrattò il Crocefisso dalle aule
(e in questo sì che fu “profeta”)
DON LORENZO MILANI
Superbia, vanagloria, ingenuità, illusioni, vizi e ideologia borghesi
nel Priore di Barbiana, marxista immaginario.
ANALISI DI UN ARCHETIPO DELLA MITOLOGIA PROGRESSISTA”
http://www.papalepapale.com/develop/quel-borghese-che-per-primo-sfratto-il-crocifisso-dalla-aule-don-milani/
Anche don Bosco, che a tanti sembra distante anni luce dal pretaccio di Genova ( a don Bosco perlatro don Gallo si è sempre richiamato, e non solo per essere di provenienza salesiana ; e proprio questa radice in don Bosco, e non a caso, Bagnasco ha voluto richiamare prima di tutto ai funerali) , e che certamente lo fu!!!, fu tutt’altro, ma proprio tutt’altro che esente dalla accusa di essere un prete politicizzato. Non si trattava certamente di bella ciao dell’epoca, ma la sua difesa a oltranza, senza tentennamenti e senza remore, della autonomia e della forza del papato, in un contesto di aspro e violento scontro politico stato-chiesa, lo portò ad essere piu’ volte tacciato di fare attività politica bella e buona. E quello che a noi, oggi, sembra un tema tutto interno alla chiesa, allora era IL tema politico scottante e principale del momento.
A questo link
http://biesseonline.sdb.org/editoriale.aspx?a=2014&m=2&doc=8869
( di provenienza salesiana, quindi non sospetto) alcune prove di come Don Bosco venisse considerato da alcuni politicamente militante, eccome:
Il Direttore capo delle scuole municipali di Torino e in quanto tale membro del Consiglio Provinciale delle Scuole, scrive don Bosco è …” uno dei più attivi e dirò dei più abili faccendieri del partito clericale. ” Il ministero dell’istruzione , in una relazione fine anni 70 dell’800: “Il sac. D. Bosco di Torino è uomo molto accorto e tenace nei suoi propositi, che sono di diffondere quanto più possa, per mezzo di istituti, principi che soltanto i clericali e i reazionari più spinti possono approvare. E non gli mancano all’uopo anche mezzi pecuniari vistosissimi.”
Quanto poi alle accuse di essere coccolati e portati in palmo di mano dalla ricca borghesia col cuore a sinistra e il portafoglio a destra, accuse non dissimili ( anche se a parti rovesciate) vengono mosse ancora oggi a don Bosco stesso da una buona fetta di storici de sinistra, che ” accusano” don Bosco di essere stato il miglior alleato della nobiltà codina e della borghesia reazionaria avendo contribuito, con la sua opera filantropica ( che fu in realtà enormemente pi’ che questo) a disinnescare la bomba sociale della prima rivoluzione industriale agli albori.Insomma, tutti i nobiloni e i ricconi torinesi che resero possibile l’incredibile mole di opere salesiane- partite da zero assoluto- facendo a gara a mollare cifre vertiginose a quel prete ( cosa che gli attirò ferocissime polemiche di tutta la stampa anticlericale del tempo, ad esempio), lo fecero forse per scaricarsi la coscienza e salvarsi l’anima, ma certamente come buona polizza antirischio disordini & sommosse…
Insomma, diversissimi preti, ma per niente comodi e pacificamente accolti dalla società e dalla Chiesa nemmeno loro.
Il tempo, ha ragione Clodine, dirà poi se e cosa resterà di tante, davvero tantissime, azioni e opere fatte da ciascuno di loro.
Campari e Demaistre , nella citazione di Clodine, parlano del favore ” sospetto” degli anticristiani. Non so se sia sospetto: certo, per i cristiani, vale come il 2 di briscola. Nonostante ci si scalmani per una mezza parola di Scalfari o Ferrara sui papi del momento o sulla Chiesa, con tutto il rispetto, ma chio se ne frega, cattolicamente parlando, di quello che dicono Scalfari e Ferrara. Vale nulla.
Qui però si parla non di questo, ma di giudizio, di accoglienza, di comunione della Chiesa. Che si mostra e resta in comunione con un suo prete. Il quale resta in comunione con lei.
Cosa un tantino divera.
Dice C&DM : La Chiesa deve piacere a Cristo. Vero. E chi lo dice, se piace a Cristo o meno? Campari e Demaistre? Io? Luigi? Cristo vive nella Sua Chiesa ed E’ la sua Chiesa. Se non ascolto il giudizio della Chiesa, chi ascolto?
Poi, posso fare tutte le interpretazioni dietrologiche che voglio: la Chiesa ha deciso così, perché aveva paura di ottenere cosà, ha voluto questo, per evitare quello.
Ma tenamo ben distanti le congetture personali, dalla realtà di quello che la Chiesa dice.
@ Sara1 27 marzo 2014 @ 8:18
Nel blog di Magister non si può commentare.
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Cara Sara,
infatti io non ho scritto “tra i commenti”
ma ho scritto:
«curiosando alla voce commenti,
chi sono coloro che linkano i post di Magister.»
Spero che a te riesca di leggere correttamente un commento,
e non di interpretarlo senza leggerlo.
La critica di Magister è chiarissima.
Magister condanna che la Chiesa gerarchica in Nigeria
si sia espressa contro la legge che manda le persone omoaffettive in galera.
E spera che in Vaticano facciano qualche cosa.
Ma io dubito che Sara spesso voglia leggere quello che lei pensa a priori.
Il Papa e i presbiteri non fanno politica?
Suvvia, non scherziamo.
Un omelia cos’è?
Ma Lorenzo
“Campari e Demaistre ”
è soltanto un sito di alcuni giovani fratelli cattolici tradizionalisti e integralisti che si sono messi insieme e che hanno fatto di Ratzingher una distorta ideologia.
Hano il solo obiettivo di essere-contro, a prescindere.
Se prendi come affidabili i siti tradizionalisti,
siamo alla frutta.
Io non l’ho letta così ma come ho scritto nel commento precedente.
Poi sinceramente avevo letto che anche i vescovi locali si erano espressi contro la legge. Poi che Magister sia fazioso si sa.
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/sud-africa-south-africa-sudafrica-31670/
A suo tempo l’avevo anche postata.
Nino,
certo che papi e preti fanno politica.
Il cattolicesimo non può essere contenuto in una dimensione intima e privata: essere cattolici porta necessariamente ad occuparsi del prossimo e del bene comune.
Il punto è che farlo da posizioni radicali e di estrema sinistra, minando l’autorità della Chiesa e avversando i valori stessi del cattolicesimo, è una controtestimonianza e rischia di creare scandalo.
Non è la politica in sé, ma quale politica i cattolici oggi (sacerdoti, religiosi e laici) sono chiamati a incarnare.
Scandalo nel senso di inciampo alla fede del prossimo.
http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/uganda-omosesdsuali-da-difendere.aspx
Comunque che le Chiese periferiche r soprattutto i nuovi movimenti pentecostali in fatto di diritti civili abbiamo le stesse priorità dell’occidente e’ vero e chi vuole eliminare l’Europa dovrebbe almeno tenerne conto.
Non abbiano
@ Nino 27 marzo 2014 @ 13:09
La politica della gerarchia (papa-vescovi-clero),
è sempre un argomento scabroso.
Se si esprimono ANCHE
per la vita di chi non nasce,
sono di DESTRA
per i morenti da sfruttamento e schiavitù
sono COMUNISTI.
La verità
è che in maggioranza la gerarchia
è stata incapace di comunicare,
ingenerando sempre ambiguità.
Una RONDINE non fa primavera,
e a tutt’oggi nonostante siamo al 27 marzo
sul cielo di Roma non ho ancora visto rondini.
Per me, a cinquant’anni dopo Giovanni XXIII
le rondini erano scomparse da decenni.
Vivo il presente con la tentazione della disillusione.
Il vescovo di Roma e i vescovi del mondo saranno capaci di far evolvere la Chiesa?
Io vivo nel mondo e finalmente sembra che anche il mio vescovo viva nel mondo,
ma è sempre forte la tentazione in me di domandarmi “ fino a quando?” .
matteo scrive,
27 marzo 2014 @ 15:10
Vero quello che dici specie sull’ambiguità dei presbiteri.
Tuttavia lo ritengo un male minore rispetto al tanto di bene
che tanti preti hanno fatto e fanno per il popolo di Dio pagando di persona con l’emarginazione e talvolta con la vita.
Penso alle encicliche specie a quelle della dottrina sociale della chiesa di alcuni Papi illuminati. All’esortazione Evangelii Gaudium di Francesco, di fatto un’enciclica.
Una rondine, più di una rondine che farà non solo primavera in un mondo dal cielo plumbeo e avvitato sull’egocentrismo e l’idolatria multiforme, ma con la forza della Parola così ben rappresentata e incarnata in Francesco, aprirà i cuori e le menti alla speranza.
Sursum corda.
” è profondamente incoerente lamentarsi della deriva abortista e contro la famiglia naturale e poi votare proprio quelle forze politiche che portano avanti instancabilmente questa deriva.”….
“Il punto è che farlo da posizioni radicali e di estrema sinistra, minando l’autorità della Chiesa e avversando i valori stessi del cattolicesimo, è una controtestimonianza e rischia di creare scandalo.”
************
Io resto incredula e allibita di fronte a certe affermazioni.
Federico è straconvinto, da sempre, che ai partiti( di qualsiasi colore) basti presentare dei programmi con annunci più o meno strabilianti, su qualsiasi tema, per orientare i cittadini in una direzione o in quella contraria.
Non ha ancora capito che il più delle volte quei programmi lì sono delle bandiere bugiarde. In buona parte sono fasulli.
Lo sa o no, l’ingenuo Federico, che quando si tratta di abortire o di separarsi o divorziare per rifarsi un’altra famiglia, non c’entra per niente l’essere di sinistra o di destra o di centro? Lo sa o no che anche se la legge vieta di farlo, chi vuole abortire va dritto per la sua strada e trova il mezzo per farlo?
Da sempre è così. Da sempre esistono le famigerate “mammane” che aiutano ad abortire le donne che non possono permettersi il lusso di pagare un medico che si presti. E da sempre le signore più provviste di quattrini vanno nelle cliniche di lusso per farlo comodamente e senza rischi. Che siano di destra o di sinistra o di non so dove.
Quando entra in ballo la coscienza personale, non c’è partito che tenga.
Marilisa,
il discorso è un po’ diverso da come l’hai inteso tu.
Non discuto né di coscienza né di peccato.
Provo a ripeterlo in altri termini: chi viene eletto rappresenta i suoi elettori, in un certo senso attraverso la scheda elettorale sono gli elettori a firmare una delega a chi dovrebbe rappresentarli.
Quindi diamola a chi, perlomeno sui temi che ci stanno più a cuore, si impegna a rappresentare i nostri valori e le nostre posizioni.
Purtroppo ho l’impressione che nella cabina elettorale si pensi più al proprio portafogli che ai valori che si vorrebbero rappresentati in Parlamento e nel governo del Paese…
“Purtroppo ho l’impressione che nella cabina elettorale si pensi più al proprio portafogli che ai valori che si vorrebbero rappresentati in Parlamento e nel governo del Paese…”
Su questo non c’è dubbio. I soldi rappresentano per quasi tutti l’unico “valore” da difendere.
Quello che voglio intendere io è che anche quei nostri delegati che si rifanno ai valori etici enunciati nei loro bei programmi, spesso dimostrano una incoerenza che parla di ignobile ipocrisia, e fanno, nella pratica, quel che più gli aggrada.
Il centro destra lo dimostra in pieno. Infatti quasi tutti i politici che lo rappresentano sono divorziati e risposati, cioè hanno rinnegato il valore della famiglia.
Al contrario, molti parlamentari della sinistra, pur non enunciando nei loro programmi quei valori etici che ti stanno tanto a cuore, dimostrano maggiore onestà e coerenza. Sono sposati da anni con la stessa donna e hanno una sola famiglia.
Ecco perché dico che in realtà, al di là del colore di partito, vale molto di più la coscienza personale.
A parte il fatto che i partiti di sinistra sono sempre, e da sempre, schierati con le classi più deboli economicamente. E anche su questo non può esserci il minimo dubbio.
Ammesso e non concesso che sia così, e ho forti dubbi, non è accettabile guardare solo alla condotta privata e non guardare all’impegno pubblico, le iniziative sostenute, le leggi votate …
Fa molto più danno a tutti una cattiva legge votata da parlamentari encomiabili (nel senso della loro condotta individuale e privata) che una buona legge votata da un manipolo di trafficoni ipocriti.
Ti assicuro comunque che anche nella compagine della sinistra ce n’è di tutti i colori, come il ministro Franceschini, cattolico di sinistra, e molti altri…
L’idea del “partito degli onesti” e di una presunta “differenza” morale della sinistra è solo propaganda.
“L’idea del “partito degli onesti” e di una presunta “differenza” morale della sinistra è solo propaganda.”
Per me non lo è. Pur sapendo che la perfezione non c’è da nessuna parte e in nessun partito, io ho sempre constatato che in generale rispetto alla destra si riscontra maggiore coerenza e onestà in quelli di sinistra.
È onesto, per esempio, non fare riferimento, nei propri programmi, a valori etici che attengono alla coscienza di ogni individuo e che, proprio per tale motivo, non è detto che vadano perseguiti solo perché un partito li mette come una bandiera nei propri programmi.
La libertà di ogni persona va rispettata. Ognuno è libero di fare le sue scelte, giuste o sbagliate che siano agli occhi delle altre persone.
Lo Stato deve fare in modo, però, che tutti vedano salvaguardati dei diritti ben precisi, che sono quelli che proteggono il privato delle singole persone senza ingiuste discriminazioni.
Anche i sassi capiscono quali sono questi diritti. Basta un po’ di buon senso per capirlo.
Non avevo dubbi, ma il fatto che tu sia convinta non significa che non sia un falso promosso solo a scopo di propaganda.
Il partito degli onesti non esiste e se esistesse non sarebbe il PD.