Del Rio: Ratzinger e Lefebvre presi per il sorriso

Il cardinale Ratzinger 1991: “Un ecclesiastico di sempre sorridente e squisita gentilezza”, che “sorride e condanna”. Il vescovo Lefebvre 1988: “Ha gli occhi azzurri appena venati di sangue, la voce mansueta, il sorriso candido”. Il cardinale Casaroli 1988: “Col suo sorriso gentile e furbesco”. Giovanni Paolo I 28.9.1978: “Il papa che sorride, il papa che ride, ride di se stesso, il papa Arlecchino”. Paolo VI 28.8.1978: “Un Montini che faceva persino fatica a sorridere”. Regalo ai visitatori queste cinque istantanee del collega vaticanista Domenico del Rio, che ho riletto in lungo e in largo questi giorni per aiutare un ricercatore polacco, Wlodzimierz Pietka, che lo sta studiando. Del Rio – che è morto a 75 anni, nel 2003 – era uno scrittore geniale ed eravamo amici. Chi è curioso del suo valore e di che segno fosse la nostra amicizia legga qui: http://www.luigiaccattoli.it/blog/?page_id=835 cliccando su “Prefazione”.

134 Comments

  1. lycopodium

    […]
    Alla domanda: Vuoi dire qualcosa a qualcuno? Ha
    risposto: «Al papa! Vorrei far sapere al papa che lo ringrazio, vedi
    tu se puoi farglielo sapere. Che lo ringrazio, con umiltà, per l’aiuto
    che mi ha dato a credere.
    «Io avevo tanti dubbi e tanta difficoltà a credere. Mi è stata di
    aiuto la forza della sua fede. Vedendo che credeva con tanta
    forza, allora anch’io un poco mi facevo forza.
    «Questo aiuto l’avevo a vederlo pregare, quando si mette in
    Dio e si vede che questo mettersi in Dio lo salva da tutto. Ho
    scritto un libretto sulla fede del papa, quello intitolato Roveto
    ardente. Lì è spiegato che cosa intendo per “mettersi in Dio”.
    « Ho cercato di fare come lui. I dubbi non li ho superati, ma
    non li ho più considerati. E come se li avessi chiusi in un sacco e
    li avessi lasciati mettendomi in Dio, come ho imparato a fare dal
    papa. Di questo lo ringrazio. Da nessuno mi è venuto tanto aiuto
    come dalla sua fede » […].

    11 Marzo, 2009 - 6:39
  2. fiorenza

    “…vederlo pregare, quando si mette in Dio e si vede che questo mettersi in Dio lo salva da tutto.”
    Qualcuno, non mi ricordo chi, vedendolo pregare disse di vederlo come “una montagna orante”.

    11 Marzo, 2009 - 11:45
  3. Leonardo

    Non credo di aver letto niente di Del Rio, e se l’ho letto l’ho dimenticato; dalla piccola silloge offerta da Luigi si direbbe che fosse uno che badava molto a se e come la gente sorrideva.
    Sul sorriso, dunque. A tutti sarà già venuto in mente il sonetto di Belli (chi ride “mostra li denti”) e poi voi non dovreste essere del tutto pro-sorriso, dato che il più sorridente di tutti, oggi, in Italia è Berlusconi (scusate se ho detto una parolaccia).

    Personalmente non sorrido molto, soprattutto da quando mi hanno detto che per farlo bisogna muovere un sacco di muscoli facciali. Troppo faticoso. Meglio catatonici. (Buster Keaton sarebbe il mio modello)

    Meglio di tutto è il “sorriso interno”. Tu ridi, ma gli altri non lo sanno.
    Stamattina ho incontrato un collega che è sceso dallo scooter, si è tolto il casco, ha estratto dalla tasca un pettinino e si è pettinato. È completamente calvo. Io sono rimasto impassibile e ho goduto il mio lampo di buonumore.

    11 Marzo, 2009 - 11:45
  4. Leonà, non ridi neppure alle barzellette di Berlusconi?
    che tristezza…

    11 Marzo, 2009 - 12:36
  5. Luigi Accattoli

    Leonardo. “Personalmente non sorrido molto”: mirabile. Ma dimmi, quando non lo fai personalmente ci riesci un poco di più?

    11 Marzo, 2009 - 12:44
  6. ignigo74

    Mi sono commosso leggendo che Benedetto XVI, che molti vorrebbero senza cuore e statuariamente mortificato, ha detto “ci sono stati errori di comunicazione”.

    Questo vuol dire che lui è un grande, grande, grande, grande, grande, grandissimo uomo e degnissimo vescovo e che il mio amore per lui può solo crescere.

    ma vuol dire anche che qualcuno vicino a lui è più piccolo: urge rimpasto curiale con gente che sa cosa è la comunicazione oggi e non scambia internet con la caricatura di un oratorio salesiano visto dalla finestra.

    11 Marzo, 2009 - 14:09
  7. mattlar

    Leonardo, evviva Domenico del Rio che sorride ed è capace di farci sorridere mettendo in evidenza l’importanza di sorridere. E se non riuscisse a farci sorridere con questo, ci fa sicuramente rendere conto che sorridiamo troppo poco e dovremmo sorridere di più. Evviva la differenza tra il sorriso del bambino e il ghigno del potente.

    11 Marzo, 2009 - 14:20
  8. Dalle anticipazioni (che trovo sempre scorrette), la lettera del Papa sul caso-lefebvriani sembra una cosa senza precedenti, soprattutto per il tono di franchezza con cui appare scritta.

    11 Marzo, 2009 - 15:20
  9. principessa

    Lo avevo detto sin dall’inizio di questa storia!!

    Abbracci a tutti

    11 Marzo, 2009 - 15:32
  10. ignigo74

    un folle, a riguardo di Leonardo che sorride personalmente e impersonalmente, potrebbe, un folle lombardo, potrebbe senza alcun nesso richiamare l’assonanza fonetica che c’è, nel barbaro dialetto meneghino, tra cu -con vocale finale aperta, la u di cUcchiaio, CUU che significa testa- e cù, con la u di lUmiere, in francese, che significa culo. In milanese in pratica faccia e culo sono foneticamente molto simili.

    11 Marzo, 2009 - 15:33
  11. Perchè Luca, hai trovato la lettera originale di BXVI ?
    senza filtri?

    11 Marzo, 2009 - 16:07
  12. Syriacus

    Essendo una lettera spedita a tutti i Vescovi della Chiesa Cattolica, è bastato che almeno un Vescovo tedesco -o suo collaboratore, diciamo- fornisse il testo al Frankfurter Allegemeine Zeitung. Che l’ha pubblicato già oggi.

    Al seguente indirizzo, si può trovare una traduzione non ufficiale in inglese del testo pubblicato oggi dalla FAZ :

    http://www.newliturgicalmovement.org/2009/03/papal-letter-about-lifting-of-sspx.html

    11 Marzo, 2009 - 16:13
  13. No, Matteo, parlo appunto di quello che, come tutti, leggo dai giornali.

    11 Marzo, 2009 - 16:14
  14. Leonardo

    A Luigi: sì, ci sono dei sorrisi che professionalmente si è tenuti a elargire. Ma io lavoro poco a contatto con il pubblico. E non devo vendere niente.

    A Ignigo: com’è la u aperta?

    11 Marzo, 2009 - 16:19
  15. Syriacus, come sempre, è spettacolare.

    11 Marzo, 2009 - 16:24
  16. Leonardo

    “A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo“.
    Così Benedetto XVI nella sua lettera. Perfetto, come sempre. Ma credete che saranno molti i vescovi e i cardinali che proveranno la stessa commozione di Ignigo e, contriti, si pentiranno della loro infedeltà e ostilità al papa?
    Hanno troppo da pensare al prossimo conclave.

    11 Marzo, 2009 - 16:57
  17. lycopodium

    @ Leonardo
    Mah, a me quelle di Del Rio sono sembrate cmq belle parole, testimoni di un bell’itineriario; il trattamento nei confronti dei dubbi ha molto della “saggezza biologica” dell’incistare, salutare processo di difesa da malattie potenzialmente letali. Se non temessi di esser precipitato giù dalle scale del pianerottolo, giocherei sulle parole, dicendo che gli eredi del Nostro oggi si mostrano “politi” e sono invece solo “spor[s]chi[ll]” (i precipitatori vedano il minuscolo). Per fortuna, il pianerottolo ha un sovrano, che da la giusta misura alle cose.

    11 Marzo, 2009 - 17:15
  18. Francesco73

    Voglio recuperare il Roveto Ardente di Del Rio.
    Mi ha colpito sempre la sua traiettoria umana, per la verità, anche se lo avrei voluto più graffiante (un pò lo era però, se fu escluso da non so più quale volo papale in seguito a qualche suo pezzo).

    E poi: la lettera papale è già pubblica?

    Ultima questione, per gli esperti di musica sacra: cerco versione polifonica del Victimae Paschali Laudes. Attenzione, il motivo che cerco è lo stesso della sequenza gregoriana: non, per intenderci, quello di Perosi.
    Però mi occorre con l’organo, un pò come quella che sarà declamata in San Pietro il giorno di Pasqua. Chi sa aiutarmi?

    11 Marzo, 2009 - 17:29
  19. mamma

    ciao francesco, ho il victimae paschali laudes, del coro di canto gregoriano dell’abbazia di subiaco, diretto da giovanni proietti,ma senza organo. Se è lo stesso che cerchi fammi sapere dove ti mando una copia

    11 Marzo, 2009 - 18:02
  20. don78

    Qualche commento a caldo dopo una veloce lettura lettera del papa (grazie Syr, sei una grande risorsa!), sempre se la versione anticipata corrisponde al vero.

    Innazitutto un grande grazie al papa per aver chiarito inequivocabilmente che il problema è dottrinale e non disciplinare, lo sapevamo già ma saperlo da lui è sempre meglio.

    La lettera in sè, poi, è un grande segno dei tempi. Credo che sia un evento mai successo prima: un papa che si vede costretto a spiegare una sua scelta perchè fortemente contestata sia dentro la chiesa che fuori. Una testimonianza di come l’opinione pubblica (ad intra e ad extra) esista e conti qualcosa. La cosa mi fa molto ben sperare per il futuro, sono finiti i tempi in cui l’autorità non risponde a nessuno.

    Mi colpisce molto la motivazione di fondo, il tentativo di costruire unità attraverso la carità: la mano tesa verso quei circa 500 preti, considerati come un gruppo di “paria” che nessuno vuole vedere ma che il papa ha avuto il coraggio di “toccare”.
    La domanda però nasce spontanea: quanti altri “paria” aspettano una mano del papa? Per esempio, quanti sono i preti (credo più di 500) che hanno lasciato il ministero perché si sono innamorati di una donna e sono stati abbandonati dalla gerarchia? Forse la loro chiamata non era, come quella dei lefebvriani, ispirata dalla “amore di Cristo” e dalla “volontà di annunciarlo”? E questo dei preti sposati è un problema disciplinare… non dottrinale.
    Ma le categorie di “intoccabili” qui sarebbero anche altre… quanti aspettano il primo passo del papa senza che questi aspetti che si ravvedano…. come ha fatto con i lefebvriani?

    Infine, mi sembra di leggere un papa sempre più solo, di fronte alla curia (come si diceva già in questo blog) ma anche di fronte al mondo (che egli continua ad interpretare, a mio parere, a tinte abbastanza fosche). Non credo sia una giusta scelta quella di una leadership solitaria, dalla mia piccola esperienza ho visto che anche 2 teste insieme lavorano meglio di una sola.

    Tuttavia rispetto profondamente quest’uomo che ha un incarico così gravoso sulle sue spalle. E’ il mio papa e prego per lui.

    11 Marzo, 2009 - 18:09
  21. ignigo74

    che palle con sta diocesi ticinese ma osama dov’è?

    11 Marzo, 2009 - 18:12
  22. Francesco73

    Grazie mamma, ma mi occorre la versione con l’organo! 🙂

    11 Marzo, 2009 - 18:14
  23. lycopodium

    “Non si può congelare l’autorità magisteriale della Chiesa all’anno 1962 – ciò deve essere ben chiaro alla Fraternità. Ma ad alcuni di coloro che si segnalano come difensori del Concilio deve essere pure richiamato alla memoria che il Vaticano II porta con sé l’intera storia dottrinale della Chiesa. Chi vuole essere obbediente al Concilio, deve accettare la fede professata nel corso dei secoli e non può tagliare le radici di cui l’albero vive“.

    Ineccepibile.

    11 Marzo, 2009 - 19:10
  24. Leonardo

    Che don78 si rallegri per quello che gli pare un crescente peso dell’opinione pubblica nella vita della chiesa è sconsolante. La cosiddetta opinione pubblica è la cosa più fasulla che ci sia.
    Il riferimento ai preti sposati mi sembra fuori luogo. Non sono scomunicati, nella grande maggioranza dei casi godono di una regolare dispensa, né sono vittime di alcun trattamento di sfavore. Ovviamente, avendo fatto una scelta, devono anche affrontarne le conseguenze. Che cosa mai dovrebbero fare il papa e i vescovi per loro? La richiesta di continuare il ministero come se niente fosse, nelle attuali circostanze, è irricevibile. Beh, forse nella diocesi di Linz …

    11 Marzo, 2009 - 19:10
  25. Francesco73

    Per i preti che desiderano sposarsi io accelererei semplicemente le procedure per la dispensa, vedendo se è poi possibile aiutarli una volta dimesso lo stato clericale.
    Quel che ho letto essere accaduto a Linz in questi giorni è inaccettabile, come ogni rottura della disciplina della Chiesa fatta a mo’ di sberleffo.
    Sul fatto che i “paria” da toccare siano anche altri oltre ai lefebvriani penso che don78 abbia ragione: diciamo che ciascuno – però – “tocca” un pò secondo gusto e inclinazione. La preferenza del Papa era, oltrechè legittima, visibile assai. 🙂

    11 Marzo, 2009 - 19:19
  26. Luigi Accattoli

    Affus quell’articolo è una bufala inserito in un sito bufala predisposto per visitatori allocchi. Ma a voi antichi gladiatori romani quando redivivete nessuno vi insegna a distinguere le bufale dalle cavalle?

    11 Marzo, 2009 - 21:04
  27. targum55

    “A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il rumeno – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo“.

    11 Marzo, 2009 - 21:07
  28. marta09

    Veramente io avrei un’altra immagine di un Papa, quella che tutti hanno visto, quella che ha stretto il cuore a tutti (credenti o meno), quello di un uomo che ama davvero la Chiesa e la gente, quella di un pastore-servo-padre che NON riesce più a comunicare perchè la parola non riesce a prendere corpo: Giovanni Paolo II e quella manata sul leggio con una smorfia di dolore immenso.
    E questa è l’immagine “del” Papa e non di “un” Papa.

    Per il resto non voglio parlare del Papa perchè ogni “impressione” a pelle può essere dettata da simpatia o meno e quindi può essere falsa e fuorviante.
    Neppure mi affido ai “giornali” visto il polverone che hanno sollevato a “sproposito” sul perdono del Papa ai vescovi lefebvriani, non capendo un accidenti di niente.

    Non nego che sono rimasta un po’ costernata sul rispolverare “le insegne di potere papale” di BXVI … ma non mi ci sono attaccata.
    Aspetto i frutti, aspetto (e lo sta facendo a meraviglia ultimamente) il suo modo di comunicare con i fatti e … “fatti di Vangelo”!!! 😀

    Ogni nostro parere è davvero “fuori luogo” perchè noi vediamo solamente “l’uomo pubblico”, ma che ne sappiamo dell’uomo Papa? Lo stiamo forse intravvedendo ora che timidamente (ma decisamente) si sta proponendo.

    Ogni altro parere … boh … ha l’aria di una “scusa” per “sfogarsi” un po’.

    Per Targum .. mai provato essere tra quelli che si “avvicinano” agli intoccabili? E’ bella la citazione … ma è tremenda quando càpita … quindi … ti ringrazio di cuore perchè è una linea che tutti noi dovremmo prendere e prendere sul serio. 🙂

    11 Marzo, 2009 - 21:34
  29. Caro Luigi , come diceva Zannotella, a korrugosciu i poveri in periferia non avevano un goccio d’aqua e vivevano nella sporcizia e malattie , mentre al centro i ricchi annegavano nelle piscine . Quel papa c’è andato in Kenia . Non voglio fare il demagoga ma ……. è vero o non è vero ,che Giovanni Paolo II si fece costruire una piscina nel convento delle clarisse, ai confini della sua villa ad Albano Laziale ?
    Sono felice se mi negassi questa notizia e mi dicessi che è una delle mie solite bufale . Poi possiamo anche cambiare argomento perchè di una papa santo subito non bisogna ricodare certe cose.

    11 Marzo, 2009 - 21:46
  30. marta09

    mmmmhhh!!! 😛

    11 Marzo, 2009 - 21:50
  31. Luigi Accattoli

    Affus mi va benissimo che Giovanni Paolo si sia fatto costruire una piscina. E inoltre io sono contrario alla canonizzazione dei papi. Vedi qui: http://www.luigiaccattoli.it/blog/?page_id=605
    Ma essendo tu così affezionato al sito di Lugano, perchè non interloquisci con esso lui in merito ai lacci, alle piscine e ai pacifinti? Ho idea che vi intendereste a meraviglia.

    11 Marzo, 2009 - 22:27
  32. affus – 11 Marzo 2009 @ 17:52
    caro luigi ma ti sei letto mai questo articolo della diocesi ticinese ?
    …………………………………………………………………………………………..
    TICINODIOCESI, NON SCRIVE A NOME DELLA DIOCESI DI LUGANO,
    CONTINUIAMO CON QUESTA BUFALA?
    FINO A QUANDO?

    11 Marzo, 2009 - 22:40
  33. aAFFFFFUUUUUSSSS
    LA DIOCESI DI LUGANO CON TERRITTORIO TICINO HA UN SUO APPOSITO SITO.
    CHE FAI LO GNORRI?
    MA A CHI STAI A PRENDERE PER I FONDELLI?

    11 Marzo, 2009 - 22:44
  34. marta09

    Wow Luigi! Ecco quello che mi mancava! Ecco quello che vedevo in Giovanni Paolo II … l’indicatore di santità, il rivelatore di santità … altrui. Non lui “santo subito” … ma lui come l’uomo di Chiesa che ha le narici adatte per sentire il “profumo di santità”. Non riuscivo a “chiudere” questa sensazione in un concetto chiaro come tu hai fatto … Grazie (uff! ma quanti grazie …) 😀

    11 Marzo, 2009 - 22:58
  35. anche Luigi si sta stancando… è umano anche lui… non è un troll… 🙂

    11 Marzo, 2009 - 23:00
  36. marta09

    eh eh eh 😀

    11 Marzo, 2009 - 23:01
  37. marta09

    Ehi .. don maioba … ma, va bene tutto, ma anche i troll sono esseri umani e poi – chissà – magari sono stati “segnati” da qualcosa di tremendo!
    Che ne sappiamo noi? Possono infastidire, far arrabbiare … ma non per questo bisogna usare lo stesso “strumento” di distruzione no? 🙂

    Magari … magari … un po’ per volta si accorgeranno che qualcosa non quadra nella loro visione apocalittica! 🙁

    A me è successo con dei mussulmani che di fronte al prodigarsi per loro di persone sconosciute si sono chiesti perchè mai la loro religione identifica i cristiani come “cani” … miracoli umani, don maioba, miracoli umani! 😀

    11 Marzo, 2009 - 23:08
  38. caro Luigi , un amico mi ha detto che quel sito è arrivato a circa 2000 visite al giorno mentre quello ufficiale della cosiddetta diocesi di lugano ne ha poche decine , non capisco il perchè .

    11 Marzo, 2009 - 23:12
  39. Luigi Accattoli

    Avviso ai naviganti. Ci sono visitatori che non riescono a rilasciare commenti e io stesso ho trovato qualche difficoltà di gestione del blog da diverse ore. Al momento non dispongo di assistenza tecnica per sbloccare l’intoppo. Avverto dunque tutti di non allarmarsi se non riuscirano a rilasciare un testo. Spero di sanare la situazione domani. Chiedo scusa per l’inconveniente. Luigi

    11 Marzo, 2009 - 23:13
  40. Luigi Accattoli

    Tu affus continua a visitare quello fasullo. Tranquillo.

    11 Marzo, 2009 - 23:15
  41. comunque, condivido il tuo articolo sulla santità dei papi.
    il sito fasullo ? non solo lo leggo e mi istruisco ,ma aiuto pure chi lo gestisce con suggerimenti intelligenti .

    11 Marzo, 2009 - 23:27
  42. “intelligente” è un aggettivo che poco ti si addice, figuriamoci se si addice ai tuoi suggerimenti…

    11 Marzo, 2009 - 23:39
  43. c’è sempre gente pessimista per natura che vede tutto nero o trova la solita macchiolina su una tavaglia bianca

    11 Marzo, 2009 - 23:44
  44. marta09

    Eddai maioba!!! Questa te la potevi risparmiare no? 😛
    Ritorna al tema dei Papi, dai! Non ti distrarre … e poi … non ti dice nulla il “sopportare pazientemente … ” (gasp! potrei essere anch’io :-))
    Non è buonismo … solo che gli attacchi duri non mi piacciono su nessuno, neppure su un troll!

    11 Marzo, 2009 - 23:49
  45. amara come la morte è la donna, la quale è tutta lacci ….quella bona .

    12 Marzo, 2009 - 0:16
  46. ignigo74

    francesco 73
    ma scusa il victimae paschali c’è su qualunque libro liturgico di qualunque tipo: si chiama sequenza pasquale e lo trovi anche ne “La casa del Padre”.
    Se cerchi quello come dici tu gregoriano sarà ovviamente non polifonico, poichè il gregoriano non è mai polifonico.

    Perosi per me, ben eseguito, è insuperabile.

    12 Marzo, 2009 - 1:52
  47. Luigi Accattoli

    Al momento continuano le difficoltà che segnalavo ieri sera. Chiedo ancora comprensione e di nuovo mi scuso con tutti.

    12 Marzo, 2009 - 8:48
  48. Francesco73

    Grazie Ignigo, vedrò ne La casa del padre.
    Mi pare che la sequenza di Perosi sia diversa, però.
    Comprendi bene, in ogni caso, che non sono un esperto.

    Affus, ho letto il link che proponi, mi paiono argomenti davvero debolucci, oltrechè scritti male.
    Se posso permettermi, di siti anti-wojtyliani se ne trovano di migliori, con fatti meglio circostanziati e contestazioni più serie.
    Te ne riferisco alcuni, a prescindere dalla loro condivisibilità:
    1) la guerra scatenata contro il dissenso teologico, sedente in Sancto Officio il panzerkardinal;
    2) la durezza con cui ha trattato alcune situazioni ecclesiali, e le personalità in esse coinvolte: vedi Pedro Arrupe e commissariamento dei Gesuiti;
    3) la protezione accordata – evidentemente per rimozione del sospetto – a personaggi discussi e discutibili (siamo gentili, via) come Marcial Maciel, fondatore della Legio Christi.

    Da woytjliano col kappa, dopo averti suggerito l’accusa, potrei tranquillamente articolare una robustissima difesa.
    Ma temo che tali capitoli non interessino il sito cui collabori, perchè parlano di un Giovanni Paolo di destra…

    Lasciami dire però che la storia della piscina è risibile. Sai che su youtube gira un video col Papa che fa il bagno?
    Non ho mai capito se è una bufala, nel caso sarebbe fatto molto bene.
    Quando l’ho visto mi sono commosso.

    12 Marzo, 2009 - 9:31
  49. raffaele.savigni

    “Omnia muunda mundis”. Credo che farsi costruire una piscina non sia una colpa. Attaccare un papa per questo mi sembra volgare.
    Sugli aspetti evocati da Francesco73 il discorso è più complesso. Ma anche fidarsi di persone sbagliate (come padre Maciel) non è una colpa.

    12 Marzo, 2009 - 10:05
  50. Massimo D

    La lettera del papa ai vescovi sui lefebvriani…
    Se avesse consultato prima non avrebbe dovuto spiegarsi/giustificarsi dopo.
    Ma forse non ha consultato prima perché sapeva che (come in passato) vescovi e cardinali non avrebbero approvato la sua scelta solitaria. Ma si sa, la collegialità non è in cima alle sue priorità.
    A me il fatto che il papa faccia il solista inquieta molto, quando si esegue da solista le stecche si sentono si presentano in tutta la loro evidenza. Questa dei lefebvriani, comunque la si giri e rigiri, continua a sembrarmi una stecca.
    Mi scuserete se considero del tutto secondari e quasi irrilevanti aspetti quali la simpatia, il carisma, l’affabilità del papa; la “bontà” di un papa la vedo soprattutto da come governa la chiesa e ne favorisce la vita interna, e da come interpreta il proprio ruolo. Di Giovanni Paolo II si dice che sia stato un grande ad extra, ma se guardo indietro al suo pontificato da un punto di vista interno mi pare che abbia teso ad accentrare e a mortificare il ruolo delle chiese locali e delle conferenze episcopali (non parliamo nemmeno di quella italiana). Benedetto XVI mi sembra che stia accentuando gli aspetti monarchici e regali del ruolo papale, cioè esattamente il contrario di ciò che vorrei. Spero che qualcuno possa convincermi che ho torto.

    12 Marzo, 2009 - 10:09
  51. Francesco73

    Infatti, Raffae’.
    Il discorso è più complesso.
    Ma almeno non si parla di piscine.

    12 Marzo, 2009 - 10:11
  52. ignigo74

    Francesco73: la sequenza di Perosi è esattamente quella gregoriana, le stesse parole, esatte. Lui le ha musicate in modo polifonico moderno: Perosi piccolo Wagner, direbbe qualcuno. Il canto monodico gregoriano è differente ma le parole della sequenza sono ovviamente le stesse.

    Amo Benedetto XVI sempre di più: un potente che parla così può solo essere il successore di Pietro.

    Sono felice.

    12 Marzo, 2009 - 11:29
  53. Ieri leggevo la lettera nella versione linkata da Syriacus girando per le vie di Bologna. E’ una lettera semplice ma non facile, che si presta a moltissime considerazioni. Ma confesso che a un certo punto mi è venuto spontaneo dire, quasi ad alta voce, “Vere tu es Petrus”.

    12 Marzo, 2009 - 11:39
  54. A Massimo D,
    Sembra che Gesù abbia consegnato il testimone solo a Pietro,
    mica agli apostoli.
    Immagina Pietro a fare il solista sulla barca in Galilea,
    ma sai quanti pesci prendeva?

    “Amo Benedetto XVI sempre di più:
    un potente che parla così può solo essere il successore di Pietro.”

    Sono felice anche io Ignigo, e spero che rimanga il più a lungo possibile a governare.

    12 Marzo, 2009 - 11:42
  55. “quello ufficiale della cosiddetta diocesi di lugano”

    Adesso una diocesi è soggetta al riconoscimento ufficiale di Affus !!!!

    MECOJIONI!!!

    12 Marzo, 2009 - 11:45
  56. Francesco73

    Ignis, mi cerco il file di Perosi e ti dico.
    Grazie intanto!

    12 Marzo, 2009 - 12:15
  57. Luigi Accattoli

    A tutti. Continuano le difficoltà nella manutenzione del blog. Stiamo lavorando.

    12 Marzo, 2009 - 13:16
  58. ho letto testè la lettera del Papa sulla nota vicenda della revoca della scomunica.

    Una serie di commenti a caldo (ho detto “a caldo”) tra il serio e il serissimo:

    a) ALLELUIA! Quando il Papa spiega ci si sente finalmente a casa, nella stessa casa… una comunità, una famiglia (?)… insieme, corresponsabili etc etc… è vero che non tutto deve essere spiegato, nemmeno a volte tra marito e moglie, ma su certe cosucce è meglio essere chiari.

    b) Confermo il mio grandissimo apprezzamento per lo spirito di misericordia paterna che ha animato al sua scelta da “solista”. Anche se questi lefevriani mi sono distanti come l’Australia… Una buona, azni, ottima pratica (peraltro è nelle prime righe del manuale delle istruzioni per i cristiani).

    c) è chiara la sua onestà assoluta e trasparente, quasi ingenua se possibile dire. Che è uno dei tratti forti (e belli) della sua persona.

    d) è altresì chiaro che, per il fine e infaticabile teologo e per il grande catecheta (non sono affatto ironico) c’è un problema di percezione della “pancia” del mondo cristiano-cattolico oggi, con i suoi linguaggi, le sue paure, i suoi eccessi ideologici e le tante ferite del passato. Cosa da cui spero si tragga lezione… e non tanto il Papa, che mi sembra – comunque la si veda – una spanna sopra gli altri.

    e) (postilla al punto d) temo che nel farsi delle domande sul perché di questa lacerazione interna, ci si scordi di quanto dolore si aggira in tanti cristiani-cattolici “non riconosciuti” di fatto come tali nelle alte sfere ecclesiali e nella vulgata “cattolicamente corretta”, pur non avendo sul groppone scomuniche (o scismi) né manco una “sospensione a divinis”…

    Saluti moralisti a tutti.

    12 Marzo, 2009 - 13:23
  59. ho davvero superato il limite consentito e sostenibile. Chiedo scusa a tutti.

    12 Marzo, 2009 - 13:24
  60. fiorenza

    Quello che penso della lettera del Papa, detto con le parole di San Leone Magno:

    “Hai forse paura tu, beato apostolo Pietro, di venire in questa città?
    Forse sprofonderai in questa foresta popolata di bestie feroci?
    No, tu camminerai su questo mare pieno di tempeste con maggior coraggio di quando hai camminato sulle acque del lago.”

    12 Marzo, 2009 - 13:32
  61. Caro Luigi come vedi la probabile elezione di Andrea Torniellli al posto di quegli inetti che attualmente sono alla sala stampa vaticana ?

    12 Marzo, 2009 - 13:54
  62. Come la CEI/films,
    sulla lettera il mio giudizio è: complesso/discutibile

    12 Marzo, 2009 - 14:25
  63. Leonardo

    Personalmente, trovo che i un certo tipo di guai per la chiesa sia cominciato quando i cardinali, al conclave del 1958, per motivi umani, troppo umani, non vollero eleggere papa il cardinale Siri, che aveva solo 52 anni, spaventati dalla prospettiva di un pontificato, oltre che forte, eterno. Siri avrebbe fatto le riforme necessarie, ma non avrebbe permesso il clima da “rompete le righe” che è dilagato nella chiesa durante e dopo il concilio. Così adesso nessuno uddibisce più a nessuno (se non ai poteri del mondo!), e il papa è costretto a scrivere una lettera bellissima e straziante come questa.

    “Personalmente”, come si dovrebbe sapere (e comunque si può evincere da qualsiasi vocabolario) significa anche: “quanto a me, per quanto mi riguarda”. Es.: personalmente, preferirei andare ala mare; personalmente, noi non la intendiamo così . Non è molto bello, ne convengo, e i vostri bolsi sfottò mi avevano fatto per un attimo temere di essere incorso in un errore linguistico, (benché mi sembrasse improbabile). Il testimonio rassicurante dello Zingarelli, accompagnandosi a quello della coscienza, mi consente di perdonarmi l’imperfezione stilistica.

    12 Marzo, 2009 - 15:11
  64. Francesco73

    Leona’, ma in effetti nel ’58 Siri fu eletto e prese il nome di Gregorio oppure no?
    Tu che pensi?

    12 Marzo, 2009 - 15:17
  65. Massimo D

    Ho trovato qualche minuto per leggere la lettera di spiegazioni di BXVI.
    Mi ha colpito. Non avevo mai letto una lettera simile, in cui il papa non parla a nome della chiesa, ma per giustificare le sue scelte di fronte ad essa. Mi pare che questa cosa l’abbia notata anche don78, ma a me più che un positivo segno dei tempi mi pare sintomo di scollamento.
    Inoltre, una nota che mi è un po’ spiaciuta. Qualcuno potrebbe spiegarmi che necessità c’era, parlando dei lefebvriani, di inserire un attacco a “quelli che si presentano come grandi difensori del Concilio”? Come se questi negassero la fede dei secoli precedenti e -parole sue- volessero “tagliare le radici di cui vive l’albero”. A me sembra una vera e propria fissazione. O è solo per dare un colpo al cerchio e uno alla botte?

    12 Marzo, 2009 - 15:18
  66. Massimo D

    Se ci fosse stato Siri invece di Giovanni XXIII, a quest’ora saremmo tutti a ubbidire al papa. Come no! Disciplina. Ordine. Altro che questa anarchia postconciliare in cui ci si permette addirittura di criticare Sua Santità.
    Come se il Concilio fosse la causa della secolarizzazione invece che esserne la risposta (e anche una bella risposta, a ben vedere).

    12 Marzo, 2009 - 15:24
  67. Leonardo ha ragione. Nessuno uddibisce più.
    Ma se è per questo, nessuno ha mai uddibito! 🙂
    te la sei cercata con la tua pignoleria zingarelliana…
    Torno dal ritiro dei sacerdoti della mia diocesi, e credimi Leonardo, mi pare che siamo ancora cordialmente e sinceramente ubbidienti. Senza lingue chilometriche con cui leccare, ma ubbidienti.
    ciao

    12 Marzo, 2009 - 15:41
  68. Ma ora domando: era ed è veramente sbagliato andare anche in questo caso incontro al fratello che “ha qualche cosa contro di te” (cfr. Matteo 5, 23s) e cercare la riconciliazione? Non deve forse anche la società civile tentare di prevenire le radicalizzazioni e di reintegrare i loro eventuali aderenti – per quanto possibile – nelle grandi forze che plasmano la vita sociale, per evitarne la segregazione con tutte le sue conseguenze? Può essere totalmente errato l’impegnarsi per lo scioglimento di irrigidimenti e di restringimenti, cosi da far spazio a ciò che vi è di positivo e di ricuperabile per l’insieme?

    Ma non dovrebbe la grande Chiesa permettersi di essere anche generosa nella consapevolezza del lungo respiro che possiede; nella consapevolezza della promessa che le è stata data? Non dovremmo come buoni educatori essere capaci anche di non badare a diverse cose non buone e premurarci di condurre fuori dalle strettezze?

    E non dobbiamo forse ammettere che anche nell’ambiente ecclesiale è emersa qualche stonatura? A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo, almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo.

    Parole sante, Santità…
    Continui ad avvicinarsi – o inizi lei per primo, visto che molti vescovi e preti e laici ne hanno schifo – a tutti gli “appestati” ai margini della Chiesa, non solo a quelli che hanno mantnuto la Messa di San Pio V di f.m.

    Concordo – per quanto possa essere importante – con Moralista delle 13.23

    12 Marzo, 2009 - 16:03
  69. Luigi Accattoli

    Leonardo che incorre in un “errore linguistico”? Impensabile. Fosse anche solo di grafia, o di accento. Personalmente ricordo bene quel vecchio libretto intitolato “Il colpo da maestro di Satana” dove il cognome dell’autore era scritto “Lefèbvre”.

    12 Marzo, 2009 - 16:07
  70. http://www.unavox.it/ArtDiversi/div094_Scalese.htm

    Si tratta di un interessantissimo articolo del Padre Giovanni Scalese, barnabita.

    Ormai è chiaro che nella Chiesa c’è una parte del clero (e dei fedeli) che vuole aprire una riflessione sul modo in cui è stato applicato il Concilio.
    Ma c’è un’altra parte (progressista, modernista, filo-luterana, selvaggiamente anti-liturgica, barbara e violenta) che pretende di elevare a dogma certe “applicazioni” post-conciliari che sono state compiute in nome dell’ermeneutica della discontinuità ed in nome del disprezzo della Tradizione.

    Ma Iddio non lo consentirà!
    Non praevalebunt!

    12 Marzo, 2009 - 16:34
  71. don78

    Massimo D,

    secondo me è la seconda che hai detto, la cattolicissima abitudine (vizio o virtù… dipende) di dare un colpo al cerchio e uno alla botte.

    12 Marzo, 2009 - 16:39
  72. Luigi Accattoli

    AVVISO AI NAVIGANTI. La difficoltà di gestione del blog è più complessa di come si sperava. Per cause non individuate, alcuni visitatori non riescono a rilasciare commenti e io non posso inserire un nuovo post che avevo preparato per il momento in cui cadeva l’embargo sulla lettera papale. Ci sono due validi collaboratori che stanno indagando. Chiedo scusa e avverto che inserirò qui di seguito, come un commento, il post che ho in deposito e lo farò seguire da una serie di commenti che riporteranno bran della lettera.

    12 Marzo, 2009 - 16:52
  73. Luigi Accattoli

    Sto con il papa parola per parola
    Ho aspettato le 12 per parlare della lettera del papa ai vescovi in segno di rispetto per l’embargo che era stato posto: se è vero che ci sono difficoltà di comunicazione, la gara a chi addenta l’osso per primo non aiuta a superarle. Ma ora che è mezzogiorno sciolgo le campane e dico che condivido parola per parola l’appello di Benedetto perché ognuno contribuisca alla “pace nella Chiesa”. Io intendo dare una mano spiegando agli uni le ragioni degli altri come lo può fare un giornalista e aiutando chi mi legge a guardare con intelletto d’amore alle intenzioni di papa Ratzinger. Con la mano tesa ai lefebvriani egli sta esplorando la possibilità di una nuova tolleranza all’interno della Chiesa. Per aiutarlo confermo – come già avevo detto in un commento dei giorni scorsi – che prenderò contatto con la Fraternità e sarà domenica presso la chiesa di Santa Caterina in via Urbana, l’unico luogo dove si riuniscono in Roma per l’Eucarestia. Nei primi commenti a questo post riporto i passaggi più vivi della lettera del papa, che apprezzo per l’ammissione degli errori compiuti e per la previsione di una maggiore consultazione interna, ma soprattutto per l’invito rivolto a tutti i cattolici perché si adoperino per “sciogliere” gli irrigidimenti fidando nel “lungo respiro” della “grande Chiesa”.

    12 Marzo, 2009 - 16:53
  74. Luigi Accattoli

    Una disavventura imprevedibile. “Una disavventura per me imprevedibile è stata il fatto che il caso Williamson si è sovrapposto alla remissione della scomunica. Il gesto discreto di misericordia verso quattro Vescovi, ordinati validamente ma non legittimamente, è apparso all’improvviso come una cosa totalmente diversa: come la smentita della riconciliazione tra cristiani ed ebrei, e quindi come la revoca di ciò che in questa materia il Concilio aveva chiarito per il cammino della Chiesa (…) Mi è stato detto che seguire con attenzione le notizie raggiungibili mediante l’internet avrebbe dato la possibilità di venir tempestivamente a conoscenza del problema. Ne traggo la lezione che in futuro nella Santa Sede dovremo prestar più attenzione a quella fonte di notizie (…) Un altro sbaglio, per il quale mi rammarico sinceramente, consiste nel fatto che la portata e i limiti del provvedimento del 21 gennaio 2009 non sono stati illustrati in modo sufficientemente chiaro al momento della sua pubblicazione”.

    12 Marzo, 2009 - 16:53
  75. Luigi Accattoli

    Ringrazio gli amici ebrei. “Sono rimasto rattristato dal fatto che anche cattolici, che in fondo avrebbero potuto sapere meglio come stanno le cose, abbiano pensato di dovermi colpire con un’ostilità pronta all’attacco. Proprio per questo ringrazio tanto più gli amici ebrei che hanno aiutato a togliere di mezzo prontamente il malinteso e a ristabilire l’atmosfera di amicizia e di fiducia, che – come nel tempo di Papa Giovanni Paolo II – anche durante tutto il periodo del mio pontificato è esistita e, grazie a Dio, continua ad esistere”.

    12 Marzo, 2009 - 16:54
  76. Luigi Accattoli

    Non esercitano ministeri legittimi. “La remissione della scomunica mira allo stesso scopo a cui serve la punizione: invitare i quattro Vescovi ancora una volta al ritorno. Questo gesto era possibile dopo che gli interessati avevano espresso il loro riconoscimento in linea di principio del Papa e della sua potestà di Pastore, anche se con delle riserve in materia di obbedienza alla sua autorità dottrinale e a quella del Concilio (…) Occorre distinguere questo livello disciplinare dall’ambito dottrinale. Il fatto che la Fraternità San Pio X non possieda una posizione canonica nella Chiesa, non si basa in fin dei conti su ragioni disciplinari ma dottrinali (…) finché le questioni concernenti la dottrina non sono chiarite, la Fraternità non ha alcuno stato canonico nella Chiesa, e i suoi ministri – anche se sono stati liberati dalla punizione ecclesiastica – non esercitano in modo legittimo alcun ministero nella Chiesa”.

    12 Marzo, 2009 - 16:54
  77. Luigi Accattoli

    Coinvolgere Curia ed episcopati. “Alla luce di questa situazione è mia intenzione di collegare in futuro la Pontificia Commissione ‘Ecclesia Dei’ con la Congregazione per la Dottrina della Fede. Con ciò viene chiarito che i problemi che devono ora essere trattati sono di natura essenzialmente dottrinale e riguardano soprattutto l’accettazione del Concilio Vaticano II e del magistero post-conciliare dei Papi. Gli organismi collegiali con i quali la Congregazione studia le questioni che si presentano (specialmente la consueta adunanza dei Cardinali al mercoledì e la Plenaria annuale o biennale) garantiscono il coinvolgimento dei Prefetti di varie Congregazioni romane e dei rappresentanti dell’Episcopato mondiale nelle decisioni da prendere”.

    12 Marzo, 2009 - 16:55
  78. Luigi Accattoli

    Il nodo della questione. “Non si può congelare l’autorità magisteriale della Chiesa all’anno 1962 – ciò deve essere ben chiaro alla Fraternità. Ma ad alcuni di coloro che si segnalano come grandi difensori del Concilio deve essere pure richiamato alla memoria che il Vaticano II porta in sé l’intera storia dottrinale della Chiesa. Chi vuole essere obbediente al Concilio, deve accettare la fede professata nel corso dei secoli e non può tagliare le radici di cui l’albero vive”.

    12 Marzo, 2009 - 16:55
  79. Luigi Accattoli

    Una riconciliazione piccola o media. “Era tale provvedimento necessario? (… ) Certamente ci sono delle cose più importanti e più urgenti (…) Condurre gli uomini verso Dio, verso il Dio che parla nella Bibbia: questa è la priorità suprema e fondamentale della Chiesa e del Successore di Pietro in questo tempo. Da qui deriva come logica conseguenza che dobbiamo avere a cuore l’unità dei credenti. La loro discordia, infatti, la loro contrapposizione interna mette in dubbio la credibilità del loro parlare di Dio (…) Se dunque l’impegno faticoso per la fede, per la speranza e per l’amore nel mondo costituisce in questo momento (e, in forme diverse, sempre) la vera priorità per la Chiesa, allora ne fanno parte anche le riconciliazioni piccole e medie. Che il sommesso gesto di una mano tesa abbia dato origine ad un grande chiasso, trasformandosi proprio così nel contrario di una riconciliazione, è un fatto di cui dobbiamo prendere atto. Ma ora domando: Era ed è veramente sbagliato andare anche in questo caso incontro al fratello che “ha qualche cosa contro di te” (cfr Mt 5, 23s) e cercare la riconciliazione? (…) Può essere totalmente errato l’impegnarsi per lo scioglimento di irrigidimenti e di restringimenti, così da far spazio a ciò che vi è di positivo e di ricuperabile per l’insieme?”

    12 Marzo, 2009 - 16:56
  80. Luigi Accattoli

    Lasciarli andare alla deriva? “Può lasciarci totalmente indifferenti una comunità nella quale si trovano 491 sacerdoti, 215 seminaristi, 6 seminari, 88 scuole, 2 Istituti universitari, 117 frati, 164 suore e migliaia di fedeli? Dobbiamo davvero tranquillamente lasciarli andare alla deriva lontani dalla Chiesa? (…) Possiamo noi semplicemente escluderli, come rappresentanti di un gruppo marginale radicale, dalla ricerca della riconciliazione e dell’unità? Che ne sarà poi?”

    12 Marzo, 2009 - 16:56
  81. Luigi Accattoli

    Stonature nostre e loro. “Certamente, da molto tempo e poi di nuovo in quest’occasione concreta abbiamo sentito da rappresentanti di quella comunità molte cose stonate – superbia e saccenteria, fissazione su unilateralismi ecc. (…) Ma non dovrebbe la grande Chiesa permettersi di essere anche generosa nella consapevolezza del lungo respiro che possiede; nella consapevolezza della promessa che le è stata data? (…) E non dobbiamo forse ammettere che anche nell’ambiente ecclesiale è emersa qualche stonatura? A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo”.

    12 Marzo, 2009 - 16:57
  82. Luigi Accattoli

    Chi morde e chi divora. “Nei giorni in cui mi è venuto in mente di scrivere questa lettera, è capitato per caso che nel Seminario Romano ho dovuto interpretare e commentare il brano di Gal 5, 13 – 15: ‘Che la libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!’ (…) purtroppo questo “mordere e divorare” esiste anche oggi nella Chiesa come espressione di una libertà mal interpretata. È forse motivo di sorpresa che anche noi non siamo migliori dei Galati? Che almeno siamo minacciati dalle stesse tentazioni? Che dobbiamo imparare sempre di nuovo l’uso giusto della libertà? E che sempre di nuovo dobbiamo imparare la priorità suprema: l’amore?”

    12 Marzo, 2009 - 16:57
  83. Caro Luigi ,a proposito di santità dei papa , si cerca a tutti i costi qualche miracolo vero per fare andare avanti la causa del papa polacco e si ignora l’unico vero miracolo avvenuto , una cosa oggettiva e non presunta , il miracolo avvento in polonia a quell ‘operaio polacco di 21 anni facente parte di un gruppo di boy scaut che era andato in montagna a celebrare l’annivesario della morte ,miracolo in cui il papa gli è apparso circonfuso della luce del paradiso celeste e con la mano benedicente !
    mi sembra strano che il monsignore non lo metta agli atti , come non mette agli atti la pisicina , cosa che dimostrerebbe lo spessore e la grade fede di certi cristiani .

    12 Marzo, 2009 - 17:01
  84. Luigi Accattoli

    “Come non mette agli atti la piscina”: per non bagnare gli incartamenti, affus! Voi gladiatori non avete idea di che macchie e muffe si producono quando si mettono le piscine nei faldoni.

    12 Marzo, 2009 - 17:05
  85. Gerry

    Credo che le parole per cui chi si umilia sarà esaltato valgano soltanto per il dopo della nostra vita nell’aiuola che ci fa tanto feroci. Ho però tratto molta fiducia dalla lettura della lettera di Papa Benedetto, perché ho visto insieme la mitezza di chi davvero imita Cristo e la forza di chi sa sostenere le sue scelte, l’altezza del pensiero e il sincero riconoscimento degli errori pratici nella comunicazione, facendosene personalmente carico.
    Credo che questa lettera, così amara, fosse davvero necessaria. Ho letto da poco le dichiarazioni, di poco precedenti alla pubblicazione della lettera del Papa, di un vescovo francese (mons. Pierre Pican, vescovo di Bayeux e Lisieux) che arriva a dire che si dovrà negare il battesimo ai (figli, immagino) dei tradizionalisti e mi interrogo su come si possa essere arrivati a questo punto. Come dice “il Moralista” il Papa sembra davvero una spanna sopra gli altri. Per chi volesse leggere le parole di mons. Pican questo è il link:

    http://www.caen.maville.com/actu/actudet_-Mgr-Pican-ne-negocie-pas-avec-les-integristes-_dep-853425_actu.Htm

    12 Marzo, 2009 - 17:44
  86. Imitare Cristo, è richiesto ad ogni cristiano.

    Essere Pietro nel gruppo degli Apostoli è altra cosa.

    A Benedetto credo che gli si chieda di essere Pietro nel gruppo degli Apostoli, o no?

    Pietro non risulta da nessuna parte che fosse un solista.

    Per caso si vogliono riscrivere i Vangeli e gli Atti degli Apostoli?

    Magari, visto che ci siamo, rimettere mano anche alle lettere di Paolo?

    Spero bene che Pietro e Benedetto svolgano lo stesso ufficio?

    Mettere gli Apostoli davanti a cose fatte fa molto politica mediorientale, non so se sia molto apostolico. Forse lo è?

    12 Marzo, 2009 - 18:04
  87. principessa

    Carissimi amici tutti,
    credo che per un po’ di tempo non mi leggerete e neppure io avro’ il piacere di seguirvi.
    Per ragioni troppo lunghe da spiegare mi sto trasferendo in Italia, e finche’ non mi saro’ ri-sistemata non credo che avro’ l’opportunita’ di essere assidua nella lettura e nello scrivere , anche se ci provero’ ogni tanto per un saluto dai computer degli amici. ( don78, ti ricorda qualcosa?)
    Siete tutti , tutti!!, nelle mie preghiere e nei miei pensieri, ogni giorno. Scusate se ultimamente non “ci sono stata” troppo di frequente, ma cio’ non toglie che non vi abbia seguiti sempre con interesse, rabbia, comprensione, condivisione e tanto affetto.
    Grazie del vostro affetto, specie di quello che mi avete trasmesso senza saperlo
    A presto

    Scusate l’O.T.

    12 Marzo, 2009 - 18:21
  88. don78

    Buon trasloco principessa e buona fortuna!

    Non è sempre facile… ma è bello tornare.

    Sei nelle mie preghiere.

    12 Marzo, 2009 - 18:30
  89. Luigi Accattoli

    Dunque principessa ti avvicini. Ti staremo vicini.

    12 Marzo, 2009 - 18:54
  90. Principessa, si contina ad esser vicini,
    con l’augurio di tutto il bene possibile.

    12 Marzo, 2009 - 18:59
  91. Clodine

    Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco, vedendo molte lune passare, gli altri li vediamo appena tra un passo e l’altro: tutti li chiamiamo amici e ce sono di molti tipi.Ma il destino ci presenta ad altri amici che non sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino: molti di loro li chiamiamo amici dell’anima, del cuore, dello spirito: sono sinceri, sono veri, sanno quando non stiamo bene..
    Principessa, ti invio una mail….

    Clodine

    12 Marzo, 2009 - 19:59
  92. fiorenza

    A presto, spero, principessa. Un abbraccio.

    12 Marzo, 2009 - 20:06
  93. lazzaro

    Ciao, Principessa!

    12 Marzo, 2009 - 21:13
  94. Leonardo

    Luigi, spero che tu domenica non vada a messa dai lefevriani! Un conto è che la scomunica sia stata tolta, un altro partecipare alla liturgia di un gruppo i cui sacerdoti non esercitano in modo legittimo il ministero, come tu stesso hai ricordato citando la lettera del papa.

    (Perché rigiri il coltello nella piaga? Soffro ancora per l’errore ortografico su Lefebvre: “Uddibisce”, invece è un esmplice errore di battitura, come tu – a differenza di don Maioba – capisci benissimo, e quindi non fa male)

    12 Marzo, 2009 - 21:40
  95. Luigi Accattoli

    Da Syriacus – che non riesce a postarlo – ricevo questo comunicato della Fraternità lefebvriana:

    Communiqué du Supérieur Général de la Fraternité Sacerdotale Saint-Pie X
    Le pape Benoît XVI a adressé une lettre aux évêques de l’Eglise catholique, en date du 10 mars 2009, dans laquelle il leur fait savoir les intentions qui l’ont guidé dans ce pas important que constitue le Décret du 21 janvier 2009.
    Après le récent « déchaînement d’un flot de protestations », nous remercions vivement le Saint Père d’avoir replacé le débat à la hauteur où il doit se tenir, celle de la foi. Nous partageons pleinement son souci prioritaire de la prédication « à notre époque où dans de vastes régions de la terre la foi risque de s’éteindre comme une flamme qui ne trouve plus à s’alimenter ».
    L’Eglise traverse, en effet, une crise majeure qui ne pourra être résolue que par un retour intégral à la pureté de la foi. Avec saint Athanase, nous professons que « Quiconque veut être sauvé, doit avant tout tenir la foi catholique : celui qui ne la garde pas intègre et inviolée ira, sans aucun doute, à sa perte éternelle » (Symbole Quicumque).
    Loin de vouloir arrêter la Tradition en 1962, nous souhaitons considérer le Concile Vatican II et l’enseignement post-conciliaire à la lumière de cette Tradition que saint Vincent de Lérins a définie comme « ce qui a été cru toujours, partout et par tous » (Commonitorium), sans rupture et dans un développement parfaitement homogène. C’est ainsi que nous pourrons contribuer efficacement à l’évangélisation demandée par le Sauveur. (cf. Matthieu 28,19-20)
    La Fraternité Sacerdotale Saint-Pie X assure Benoît XVI de sa volonté d’aborder les entretiens doctrinaux reconnus comme « nécessaires » par le Décret du 21 janvier, avec le désir de servir la Vérité révélée qui est la première charité à manifester à l’égard de tous les hommes, chrétiens ou pas. Elle l’assure de sa prière afin que sa foi ne défaille pas et qu’il puisse confirmer tous ses frères. (cf. Luc 22,32)
    Nous plaçons ces entretiens doctrinaux sous la protection de Notre Dame de Toute Confiance, avec l’assurance qu’elle nous obtiendra la grâce de transmettre fidèlement ce que nous avons reçu, « tradidi quod et accepi » (I Cor. 15,3). Menzingen, le 12 mars + Bernard Fellay

    12 Marzo, 2009 - 21:53
  96. ignigo74

    Un caro saluto a Clodine alla quale garantisco che l’Alcina di Handel alla Scala è davvero di ottima qualità musicale e di discutibile scenografia (sono praticamente tutti nudi).

    Un caro abbraccio a principessa in particolare per questo “l’affetto che mi avete trasmesso senza saperlo”. Spero di esserci anche io, bentornata in italia.

    12 Marzo, 2009 - 21:55
  97. Luigi Accattoli

    Ultimo avviso serale ai naviganti. I miei aiutanti informatici non sono riusciti a sbloccare la situazione. Forse ce la faranno domani. Mi dispiace per i visitatori che non possono rilasciare commenti. Grazie della comprensione.

    12 Marzo, 2009 - 22:12
  98. L’Eglise traverse, en effet, une crise majeure qui ne pourra être résolue que par un retour intégral à la pureté de la foi. Avec saint Athanase, nous professons que « Quiconque veut être sauvé, doit avant tout tenir la foi catholique : celui qui ne la garde pas intègre et inviolée ira, sans aucun doute, à sa perte éternelle » (Symbole Quicumque).
    ========================================
    C’est très interessant.
    Nous avons besoin de cette clarté.
    Mercì beaucoup mgr. Fellay et…. bonne chance
    je serais a la perte éternelle.
    Cest la vie…. 🙂

    12 Marzo, 2009 - 22:24
  99. Luigi,
    con questi avvisi…
    sembra che dai i periodici bollettini per i naviganti… del mare 🙂

    12 Marzo, 2009 - 22:26
  100. lycopodium

    p.s. Sempre per i soliti problemi tecnici, ho dovuto omettere il link di chi segnala l’articolo di 30giorni:
    http://antoniodipadova.blogspot.com/

    cfr. il post intitolato “Quando i vescovi tedeschi offrivano al Papa la giusta ermeneutica dei Concili… ” .

    12 Marzo, 2009 - 23:02
  101. roberto 55

    Un lungo, grande, forte abbraccio di “bentornata in Italia” alla cara Principessa.

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    12 Marzo, 2009 - 23:28
  102. Massimo D – 13 Marzo 2009 @ 8:35
    Che ne pensate?
    ………………………………………………………………….
    Analisi interessante, anche perchè suffragate da fatti.

    Il Papà ha ammesso con i parroci romani Che il Palazzo Apostolico lo tiene lontano dalla gente, Accattoli parla di un papa “solista” (un modo molto elegante, ma anche tipico dello spirito di Luigi nel vedere il bene dello Spirito che soffia), nella stessa lettera il papa scrive da uomo normale, un vescovo ai suoi confratelli e non da papa, non da Sovrano Pontefice, mostrando amarezze, emozioni, in qualche modo sconvolto che nei suoi confronti qualche cattolico abbia potuto provare un accanimento definito odio, invece che “timore e riserbo” verso la sua persona. Ha dovuto ammettere di aver sbagliato in talune azioni, e l’incapacità alla collegialità è stato il suo tallone di achille, e nella lettera per chi non è cieco viene fuori molto chiaramente.

    E’ un solista?
    E’ un solitario?
    Da vescovo sapeva che era inserito in un Collegio Apostolico?

    Certo il suo ministero episcopale attivo è durato pochissimi anni, perche’ si potesse configurare una vera esperienza di pastore, non è mai stato parroco.

    Fondamentalmente ha fatto il docente davanti a tanti discepoli per tanti anni, e poi catapultato dopo la breve parentesi episcopale a fare il prefetto a Roma, tra pratiche burocratico-dottrinali e i suoi amati studi di teologia.

    Questo è comunque il Papa che il Signore ci ha dato, scelto tra gli uomini, figlio di uomini, non è un angelo, non è divino.

    E’ un uomo.

    Probabilmente è soltanto ora che Ratzinger sta facendo l’esperienza di Pastore.

    “Se sbaglierò mi corrigerete” disse all’inizio potificato il suo predecessore.

    Chissà se il nuovo Papa lo aveva messo in conto?

    Ora se ne sta certamente rendendo conto.

    Uomo tra noi uomini, tutti gli siamo vicini e facciamo il tifo per lui, perchè il Signore continui ad illuminarlo anche attraverso gli errori che lui intelligentemente è capace di ammettere.

    Non tutti sono capaci di farlo a 81 anni.
    Ma lui lo sta facendo.
    Tanto di cappello!

    13 Marzo, 2009 - 9:58
  103. fiorenza

    Provo a dirti che cosa ne penso, Massimo D.
    Sottolineo 5 punti:
    1- “c’è qualcosa che traballa nella gestione della curia”
    2- “”Benedetto XVI è solo”
    3- “”non conosce affatto la curia…chiuso nella sua stanza”, spiega un monsignore
    4- … e soggiunge: “Non è detto che un grande teologo abbia con precisione il polso della realtà così com’é”
    4- “Papa Ratzinger -confida un vescovo- nella sua psicologia non crede che gli uomini di curia siano all’altezza di dargli veri consigli”

    Superato un certo disagio per queste “confidenze” dei monsignori, ti dirò che penso questo:
    – Cominciamo dai punti 3 e 5: chi avrà ragione, tra i due, quello che ritiene che il papa-teologo “non conosca affatto la curia” o quello che pensa ( forse senza nemmeno sapere di pensarlo) che la conosce tanto bene da non ritenerla “all’altezza di dargli veri consigli”?
    – Sul punto 4: l’espressione “la realtà così com’è”, per chi abbia anche solo un minimo di chiarezza sul gioco di proiezioni e sull’interminabile lavoro di “costruzione” della realtà in cui tutti siamo impegnati, sfiora il ridicolo e si stenta a credere che un “monsignore”, un uomo che ha alle spalle una lunga formazione, possa averla davvero pronunciata. A meno che lo abbia veramente fatto , e allora si comprende bene la ragione per cui “Benedetto XVI è solo” (v. al punto 2), o con pochi che “siano all’altezza…”
    – Ancora sul punto 3: la storia, e anche la storia religiosa, abbonda di esempi di uomini che, “chiusi nella loro stanza”, sono riusciti a percepire i bisogni e l’anima del loro tempo. E che hanno saputo, da soli, non solo interpretare il mondo ma contribuire a cambiarlo
    – Infine, riprendendo il punto 1: “c’è qualcosa che traballa” in questo articolo di Marco Politi.

    13 Marzo, 2009 - 10:21
  104. Francesco73

    Alcune cose ricorrenti nell’articolo ritengo siano verosimili, e una – in particolare – mi è stata detta tale e quale due anni fa da un prete amico e conoscitore del Vaticano (la 5 dei punti di fiorenza).
    Ritengo in particolare verissimo che il Papa non sia diventato un curiale dopo 25 anni di lavoro a Roma. Questo, in realtà, potrebbe ritenersi un merito. Quando era ancora Prefetto, interveniva e si lasciava intervistare conservando sempre una scioltezza e una freschezza di linguaggio davvero inusuali per i maggiorenti dietro le Mura Leonine.
    Ricordo un paragone con un altro, eminente e valoroso cardinale: il giornalista gli rivolgeva e gli porgeva il microfono, lui rispondeva scorrendo con lo sguardo un foglio con le risposte già pronte.
    🙂

    13 Marzo, 2009 - 12:13
  105. e se ci fosse anche una difficoltà a “comandare”, dire dei “no” chiari e duri a qualcuno? (cosa che mi risulta di converso essere stata parte del “caratteraccio” di Wojtyla?)

    E se l’essere un solista fosse un modo per “gestire” questa “difficoltà” di carattere, di leadership, per tenere comunque tutto insieme ma senza essere “compromesso”? (e su questo sono assai solidale…)

    Perché i solisti spesso fanno cose ottime ma non sono i migliori leader, anche in altri campi.

    E non sto dicendo che sia bene o male.

    13 Marzo, 2009 - 12:22
  106. Luigi Accattoli

    AVVISO. Continua la difficoltà tecnica nella gestione del blog già segnalata ieri. Chi non riesce a lasciare commenti sappia che è per questo. Analogamente io non posso inserire nuovi post. Chiedo scusa a tutti. I tecnici miei assistenti stanno lavorando.

    13 Marzo, 2009 - 13:17
  107. Massimo D

    Anche a me risulta (sempre voci riferite, dunque da prendere con beneficio di inventario) che Benedetto XVI sia restio ad accettare consigli. Però la voce in questione riguardava insigni cardinali per i quali l’osservazione che non siano all’altezza non si applica. Io credo che siamo di fronte ad un tratto caratteriale del pontefice, su questo alcune delle cose che dice Politi mi sembrano convincenti.
    Già che ci siamo, a chi non lo avesse visto segnalo anche l’articolo di Vito Mancuso su Repubblica, che in conclusione riporta due punti già sollevati anche in questo blog:
    1) una certa dose di dialettica è da sempre presente nella chiesa, e va accettata guardandola in faccia
    2) a proposito di strappi da ricucire, un’attenzione allo “scisma sommerso” a questo punto sarebbe d’obbligo.
    [spero che il sistema mi prenda il commento]

    13 Marzo, 2009 - 16:16
  108. marta09

    Problema grosso quello “chissà cosa pensa la gente di me?” 🙁
    L’aveva anche Gesù!
    Chissà se Papa Benedetto ha degli amici-apostoli (come lui) che gli rispondono sinceramente?
    Chissà se Pietro (suo predecessore) gli starà dicendo:
    “Lascia stare, tanto quello che pensano gli altri, non sarà mai quello che sei. Poniti il problema, invece, dell’essere quello che il Signore vuole tu sia per la Chiesa”. Quello che ha detto a me e che tu sei chiamato ad essere e a fare”. Non temere (di nascosto come me), il Signore ti ha dato anche tanti San Paolo che “rimettono in riga” anche i “Pietro”!” 🙂

    Ma anzichè parlare di “come è fatto o chi è il Papa” senza conoscerlo personalmente (che brutta cosa!), perchè non cerchiamo di capire cosa i suoi gesti ci indicano a livello evangelico?
    Perchè di indicazioni ce ne sta dando proprio tante? 😀

    13 Marzo, 2009 - 16:51
  109. ignigo74

    Trovo le parole del papa talmente sincere da non lasciare spazio a null’altro se non l’ammirazione filiale.

    Per chi desidera cimentarsi nella lettura dei tra le righe qui ci esce molto male il cardinale Bertone che credo dovrebbe presentare le dimissioni.

    Trovo altesì interessante e molto più preoccupante il caso di mons. Wagner, rifiutato da un intero episcopato. Mi piacerebbe sapere che ne pensa Luigi a riguardo: la stampa ha faticato a capire ma anche qui, chi ama santa madre chiesa, ha capito di più: a buon intenditor, poche parole. Il caso Wagner è serio e inedito nella cattolicità (mentre nell’ortodossia, dovendo il popolo cantare axios – è degno – al momento dell’insediamento, se si rifiuta il destino del vescovo è segnato).

    13 Marzo, 2009 - 16:54
  110. A massimo D,
    puo’ essere simpatico o meno, ma Mancuso, fa una analisi lucida e chiara.
    E’ una analisi che già era accennata da moltissimi e in tempi già trascorsi nella Chiesa cattolica, ma che si faceva finta di non sentire.
    Condivido in toto l’analisi di Mancuso, è inutile far finta che non sia accaduto nulla.
    La lettera del papa è in termini volgari, e psicologicamente semplici, una enorme incazzatura per quello che è successo e che è sfuggito da ogni controllo.
    Al Papa non è piaciiuto che un cardinale gli abbia nascosto più di qualche informazione,
    (ma quando lo dicevamo, si faceva finta di non capire)
    Il Papa voleva ad ogni costo il rientro dei lefebvriani, ma voleva che nessuna informazione utile gli sfuggisse. Veroooo Hoyos??
    Per punizione l’Eccclesia Dei che aveva carta bianca (!!!) passa alle dipendenze della CDF (la congregazione di sicurezza del Papa.)
    I Lefebvriani stessi hanno giocato il tutto per il tutto, questo era storicamente l’unico momento migliore, adesso o mai più, avevano appoggi di sicurezza vicino a Ratzinger e si tenevano informati e davano informazioni….
    Ma il docente di teologia Ratzinger, non digerisce gli allievi che non obbediscono, che non si fanno prendere da timore o riserbo.
    Il professore non digerisce che gli alunni si pongano domande, e pretendano delle risposte (sarebbe normale in università…. o quasi…) ma non nella Chiesa, dove ci sono un patore e delle semplici pecore che devono fare le pecore.
    Devono solo seguire il pastore, brucare l’erbetta fresca, e zitti, manco na’ belata !!
    Nel 2009 ???????????????????????????????
    Ma se persino Pio XII aveva capito che il mondo stava cambiando e si accingeva a fare riforme (certo un po’ tarduccio!!!) e tanto per amore dei tradizionalisti, ha cominciato proprio con la Sacra Liturgia.
    Ma no!!!!!
    Ma non è cominciato tutto per colpa del Concilio !!!!!!!

    13 Marzo, 2009 - 17:09
  111. marta09

    Uff! Errore da “corriggere”!
    L’ultima frase doveva essere:
    “Perchè di indicazioni ce ne sta dando proprio tante!!!!” 😉

    13 Marzo, 2009 - 17:10
  112. Luigi Accattoli

    Le traversie tecniche mi impediscono di concentrami sulla discussione, che è di ottimo livello. Grazie a tutti. Ignigo e marta, massimo e il moralista, francesco e fiorenza, matteo e roberto, lycopodium e syriacus e leonardo, don78, maioba, luca grasselli. E anche chi è passato per un saluto o per aggiornarci su una sofferenza che impone viaggi. Continuate ad affacciarvi in questo sottoscale, finchè non si potrà tornare sul pianerottolo. Un saluto speciale a chi non riesce a intervenire.

    13 Marzo, 2009 - 17:35
  113. Il caso Wagner è serio e inedito nella cattolicità
    ===============================
    Mi posso permettere di darle del “giovanotto”?
    Dispiacerebbe ad ella fare mente locale su quello che è accaduto negli ultimi tempi nella Chiesa austriaca, polacca, e persino svizzera?
    Il caso Wagner tutto è al di fuori dell’inedito….
    La Segreteria di Stato (ed in ultima analisi il papa che firma) ha preso una serie di stoccate, che erano prevedibilissime, ma nella indefettibile certezza che dovevano seguire la strada che andavano sviluppando e mettendo uomini di personalissima fiducia (raccomandati da 4 soldi) in posti che fino ad allora erano occupati da persone di altissimo profilo carismatico-religioso.
    Giovanni Paolo II si è fidato della Segreteria di Stato che aveva notizie dai Nunzi Apostolici (ambasciatori del vaticano=uomini di potere e con amicizie di potere).
    Con il nuovo pontificato, è cambiato il Direttore d’Orchestra ma non la musica.

    Difficile ricordare quali erano le tradizioni svizzere in fatto di vescovi, vero?
    La santa Sede è passato su tradizioni secolari come un buldozer, regnante Giovanni Paolo II.
    Ora tanto GPII che BXVI, sono dei grandi uomini, ma uomini.
    Hanno consacrato dei vescovi che erano sacerdoti straordinari, ma altrettanti sacerdoti che valevano una fetecchia dei puri raccomandati e lecchini.
    Buon Dio! Un po’ di discernimento!
    Si fanno documenti cazziatoni nei confronti dei formatori dei futuri sacerdoti!
    e nei confronti di coloro che fanno discernimento degli eletti all’Episcopato?
    Silenzio?
    Allora il “Sovrano Pontefice”, come servo dei servi di Dio (bella sta formula riusata l’altro giorno dal quel solito vaticanista in odore di ….[censura]), con un po’ di umiltà, responsabilizzi chi discerne i candidati all’Episcopato, troppo spesso sopra la testa delle Chiese locali e degli stessi vescovi emeriti o ancora titolari, e si assuma le responsabilità degli errori che commette, invece che trovare il solito capro espiatorio nei cattolici che vogliono risposte alle domande.

    13 Marzo, 2009 - 17:40
  114. marta09

    A proposito del caso Wagner … mah! … si muovessero i Vescovi quando c’è qualche parrocchia in grande difficoltà per qualche parroco-tiranno che fa danni a destra e a sinistra, sopra e sotto ecc.!!!

    Che cosa strana: sulle ideologie ci sono schieramenti di tutto rispetto, su lacrime per offese tremende o su abbandoni per mano di … tutti si girano dall’altra parte … i Vescovi per primi …

    Ripeto, meno male che c’è il “Pronto Soccorso” di Dio o meglio lo Spirito Santo.

    Povero Papa Benedetto … se vedesse tutto gli piglierebbe un colpo!

    13 Marzo, 2009 - 18:59
  115. Massimo D

    Ma anzichè parlare di “come è fatto o chi è il Papa” senza conoscerlo personalmente (che brutta cosa!), perchè non cerchiamo di capire cosa i suoi gesti ci indicano a livello evangelico?
    Perchè di indicazioni ce ne sta dando proprio tante!!!

    O Marta, non esageriamo. E perché mai non si potrebbe parlare di qualcuno che non si conosce personalmente? Mica stiamo facendo pettegolezzi, stiamo cercando di interpretare quel che sta succedendo ai vertici di un’istituzione (la Chiesa) cui teniamo. I suoi gesti avranno anche un significato evangelico, ma ne hanno uno immediato che pure vorremmo capire.

    Tornando alla lettera: sarà sincera come dice Ignigo, ma proprio per questo mi lascia perplesso in alcuni passaggi. Ad esempio

    Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!” […] Ma purtroppo questo “mordere e divorare” esiste anche oggi nella Chiesa come espressione di una libertà mal interpretata

    È del tutto condivisibile la preoccupazione del papa verso un eccesso di conflittualità tra cristiani. Ma… è un problema di libertà? Io avrei detto che era un problema di rispetto, di incomprensione, di carità, di ascolto, di dialogo, di comunione, ecc. Ma perché mai leggere l’esistenza di critiche e conflitti come un problema di libertà? Forse per lui è questione di… obbedienza?

    13 Marzo, 2009 - 19:53
  116. Syriacus

    Una mia personalissima e discutibilissima interpretazione dei casi Wagner e Wielgus: essi non sono stati costretti alle dimissioni dalla Santa Sede. Non sono stati “suicidati” , per intedersi. E’ stata invece una loro libera scelta. Essi non hanno avuto sufficiente coraggio, probabilmente. Ovviamente sono stati sottoposti a enormi pressioni per un mucchio di versi, ma: avrebbero potuto ‘resistere’ ad oltranza. Può darsi che più che pavidi, non fossero così avidi di potere come altri, che si incollano a ogni sedia, anche solo prospettata. Aggiungo: dubito fortemente che Benedetto XVI sarebbe giunto a fare quel che fece Giovanni Paolo II con Gaillot di Évreux, magari solo dopo pochi giorni dall’insediamento. No.

    13 Marzo, 2009 - 20:16
  117. Syriacus

    Quanto ho scritto prima aveva un carattere più generale. Va fatta questa importante aggiunta, forse imprescindibile, sul “caso Wagner” : egli stesso, qualche giorno fa, ha detto come, lui appena nominato, al Vescovo di Linz sia stato presentato un ‘dossier segreto’ che lo riguardava. In tale dossier si racconterebbe di come Wagner avrrebbe (come si dice in questi casi: “il condizionale è d’obbligo”) aiutato economicamente molti anni addietro una ragazza per farla abortire. La denuncia sarebbe giunta al capitolo metropolitano da una fonte ancora sconosciuta. Ma questo avrebbe giocato un ruolo determinante nel farlo rinunciare. La ‘diceria’ sarebbe molto girata per la diocesi, dopo la nomina, e a quanto pare era stata già predestinata dagli oppositori a deflagrare appena prima della consacrazione episcopale:

    http://www.die-tagespost.de/2008/index.php?option=com_content&task=view&id=300040868&Itemid=4

    (al link: Mons. Wagner respinge le accuse, sul quotidiano cattolico tedesco ‘Die Tagespost’)

    13 Marzo, 2009 - 20:43
  118. marta09

    OT
    [Massimo, prima di tutto, ma come caspita fai ad inserire i commenti in quel modo?]
    STOP O.T.

    O Massimo, 🙂 ma – dai commenti – non si stava proprio parlando di gesti … ma si stavava parlando di “solisti”, di “comportamenti” e di altro che con i gesti non c’entravano nulla. Insomma, pareva più un “fa così perchè è così” e non – come dovrebbe essere – “come Papa cosa ci sta dicendo”.

    Tu stesso con l’ultima frase del tuo commento: “Forse per lui è questione di… obbedienza?” … hai probabilmente posto una sua “caratteristica”.

    Resta fermo il fatto che è solo una mia impressione. 🙂

    13 Marzo, 2009 - 21:02
  119. Syriacus

    Altri aspetti che non mi sono tornati -e che forse adesso mi tornano, forse: dopo le iniziali proteste, giorni *prima* del documento dei vescovi austriaci (legato all’annuncio di rinuncia), il card. Schoenborn aveva difeso, in un editoriale su un giornale gratuito vienese, la nomina di Wagner:

    http://wien.orf.at/stories/340476/

    (articolo online sul sito della tivù di stato austriaca, era “ancora” il 6 fabbraio)

    In sostanza, Schoenborn aveva detto : “finora Wagner ha fatto uno splendido lavoro sul posto: la chiesa è piena, i parrocchiani sono felici e lo amano: che volete di più” . Aveva anche ricordato che “conservatore” deriva appunto da conservare, preservare, e quindi che “un pò più di conservazione non guasta mai”.

    Comunque: immagino che il Papa, presentagli l’immagine di un sacerdote che guida da vent’anni la medesima parrocchia -e ‘con successo riconosciuto a livello locale’- , per di più uno che si è guadagnato un Dottorato in Teologia alla Gregoriana (ma è rimasto a fare il pastore sulle montagne, senza carriera apparente sino ai cinquantacinque anni), sia rimasto positivamente impressionato. (“Qui ci sta bene un ‘Dr. Curé D’Ars'”, forse avrà pensato.)
    Poi, che dietro vi fosse Harry Katrina, e Hurricane Potter (o peggio..) , beh, quello dovevano dirglielo almeno almeno il Prefetto Re e il Nunzio (uscente) in Autria (il libanese Farhat, il quale ha comunque dichiarato in modo sufficientemente esplicito, che l’Ordinario di Linz sarebbe stato d’accordo con la nomina, altroché).

    13 Marzo, 2009 - 21:11
  120. Syriacus

    Ora vi presento brevemente, alcuni fatti più o meno recenti, che suffragano, a mio modesto avviso, il mio ragionamento di cui sopra. C’è gente che è stata mediaticamente ‘linciata’ , appena nominata o appena prima dell’insediamento, ma… non se ne è andata per niente.

    Il primo caso, a Coira (fra l’altro: ricordate Mons. Haas, a suo tempo, Giovanni Paolo II regnante?) :

    http://www.swissinfo.ch/ita/prima_pagina/detail/Accoglienza_tiepida_per_il_nuovo_vescovo_di_Coira.html?siteSect=105&sid=8006791&cKey=1183997070000&ty=st

    Luglio 2007: Vitus Huonder viene nominato , a differenza di Haas , rispettando la procedura di nomina che passa attraverso una terna presentata al capitolo della Cattedrale. Scelgono Huonder, a quanto pare, obtorto collo, in mancanza d’altro. Un ex-gesuita dissidente dirà, pochi giorni dopo: “da Roma hanno mandato una Terna al Capitolo, dove praticamente gli si chiedeva di scegliere fra ‘peste’, ‘colera’, ed ‘AIDS’ ”

    (Non so Huonder a quale morbo corrispondesse..)

    Comunque, è rimasto.

    (Faccio notare un dettaglio interessante, non da poco: c’è forse come un ‘filo rosso’ che lega questa nomina a quella di Wagner: entrambe vennero rese note infatti, all’indomani di decisioni ‘solistiche’ controverse di Benedetto XVI.

    Infatti: la nomina di Wagner è stata resa nota il 31 gennaio 2009, una settimana esatta dopo la pubblicazione del decreto di revoca delle scomuniche ai Vescovi lefebvriani. Quella di Huonder? ..Essa venne pubblicata dal Bollettino della Santa Sede l’8 luglio del 2007 -una domenica, inusualissimo- , cioè il giorno dopo la pubblicazione di Summorum Pontificum, lettera motu proprio data.
    Ma probabilmente è stato solo un caso, e quella domenica doveva essere reso noto per forza il risultato del voto del Capitolo del Duomo di Chur/Coira . ..)

    13 Marzo, 2009 - 21:27
  121. Syriacus

    Quanto a Wielgus e la Polonia. Quelle dimissioni sono state forse catalizzate dal clima di “lustracja” anti-‘excomunisti’ dilagante della prima era Kaczynski. Comunque, leggevi questo:

    http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_11/gergolet_walesa_solidarnosc_19d8d040-078f-11dd-b1ed-00144f486ba6.shtml

    “La nomina ancora non è decisa. Sono tre i nomi indicati dall’episcopato al Vaticano, e Glodz è ufficialmente solo uno di loro. Ma non è un caso che a scendere in campo sia proprio Walesa. Lui dice— «da figlio obbediente della Chiesa» —di non voler argomentare le sue posizioni.”

    E poi chiedetevi: come è andata a finire?

    Beh, “il Vaticano” lo ha nominato, e lui si è felicemente insediato. Non ostante Lech Walesa e tutto il resto. E questo ben dopo il caso Wielgus. Punto.

    13 Marzo, 2009 - 21:37
  122. Syriacus

    In un altro senso, ma che aiuta comunque a capire certi meccanismi mediatici :

    “Archbishop Weakland, one of the last outspoken liberals among the American bishops, is being succeeded by a traditionalist who has long had the confidence of Vatican officials.”

    lo scrisse il New York Times,

    http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9C03EFD8173EF935A15755C0A9649C8B63&fta=y

    nel giugno 2002, approposito del Vescovo chiamato a succedere all’Arcivescoco “ultraliberale” Mons. Weakland -travolto da uno scandalo omo-sessual-finanziario – -a Millwakee . Come vedete, il maggiore giornale newyorkese non lesinò l’aggettivo “tradizionalista” e ‘amico del Vaticano’ , per etichettare il prelato allora cinquantaduenne, già Ausiliare di New Orleans.

    Indovinate, ora, che ruolo ha, nella Chiesa, quel Vescovo “traditionalist” ?

    Pensate alla testata… The XY Times . 🙂

    [Comunnque, si vedeva che aveva già la stoffa per arrivare dove poi è arrivato.

    Dall’articolo:

    “When Bishop …was asked if his theological orientation differed from Archbishop Weakland’s, he responded, ”Titles of liberal and conservative don’t cut much mustard with me.””

    In sostanza: “le etichette ‘liberale’ o ‘conservatore’, non fanno per me.” ]

    13 Marzo, 2009 - 21:50
  123. lycopodium

    Ottimo e abbondante Syr, grazie!

    14 Marzo, 2009 - 7:18
  124. Francesco73

    Forse però occorre anche notare che da un pò di tempo l’aggettivo “ultraconservatore” ricorre – e fondatamente – un pò troppo spesso nelle nomine episcopali…
    Se si provasse a dosare un pò di più? 🙂

    14 Marzo, 2009 - 10:46
  125. lycopodium

    A Fra’,
    “Beati monoculi in terra caecorum”!

    14 Marzo, 2009 - 12:25
  126. Syriacus

    Francesco: ma Hummes , Levada, e Kasper e Ravasi e Re etc. dove li mettiamo, a livello curiale? Piccoli Ratzi anche loro? (Lo so: c’è chi è in scadenza e chi arriva da poco, etc… Però.)

    14 Marzo, 2009 - 19:34
  127. Francesco73

    Syr ha ragione, ma le personalità di vera importanza – tra quelle citate – sono solo Re e Kasper.
    Pensa a Bertone: egli è ovviamente e giustamente leale col Papa, ma può rappresentare – presso di lui – quella sensibilità “altra” che talvolta distingue necessariamente il dovere politico della Segreteria di Stato dalla proiezione squisitamente ecclesiale e umana del Pontefice?
    Ho qualche dubbio, e per più ragioni: di curriculum, di attitudini ed esperienza, di genesi e ragioni della sua investitura a tale ufficio.
    Ciò detto, chi dubita che Bertone sia un ottimo sacerdote e religioso, un bravissimo vescovo, un magnifico giurista, con in più il pregio di non essere noioso o antipatico?
    Nessuno ne dubita, ma il punto non è questo.
    Ora facciamo un altro esercizio, e pensiamo alle ultime accoppiate Papa-Segretario di Stato:
    Roncalli-Tardini
    Roncalli – Cicognani
    Montini – Cicognani
    Montini – Villot
    Luciani – Villot
    Wojtyla – Villot (per qualche mese)
    Wojtyla – Casaroli
    Wojtyla – Sodano.
    Se escludi Montini – Villot, nessuno dei Segretari citati può considerarsi una “creatura” del Papa. Forse Sodano è stato più degli altri “innalzato” da Wojtyla, ma era comunque un diplomatico vaticano già importante, espressione di una precisa scuola, e non solo forte di un vincolo personale col “Capo”.
    Tutti costoro – più o meno sempre – hanno rappresentanto in alcuni momenti la camera di compensazione e di messa a punto delle linee dei Papi, talvolta magari “limandole” un pò.
    Pensa, da ultimo, a quando Sodano disse a Giovanni Paolo: in Bosnia non puoi andarci, non ora, non sotto le bombe. Te lo dico come Segretario di Stato, per la mia responsabilità verso di te, verso la Santa Sede e verso la Chiesa. La cosa fu resa nota quasi subito, e lo stesso Cardinale la rivendicò.E infatti il viaggio fu rimandato di qualche tempo. Vogliamo dire per questo che Sodano non è stato un leale e fidato collaboratore?
    Sono esempi, ovvio.
    Ma insomma, io temo che i problemi del governo ratzingeriano sono nella difficoltà di contraddittorio pacifico al vertice, figlia primogenita dell’antipatia del Papa per gli affari di governo.
    Nulla di grave, non è un peccato e nemmeno un difetto.
    Benedetto sarà ricordato per le sue virtù, non certo per questi aspetti.
    Ma il fatto c’è, secondo me, e spiega molte cose.

    14 Marzo, 2009 - 21:03
  128. Syriacus

    Per ringraziare Francesco per la risposta, gli ‘regalo’ (sicuro che gli piacerà, chè è nel suo 🙂 un Benny Lai dal Conclave 2005 , su un altro, di Conclave:

    “…Interrogativi che testimoniavano, come Montini non si sarebbe limitato a portare a termine l’ eredità giovannea. Su tali aspetti tentai di parlare con il cardinale spagnolo Arcadio Larraona, posto a capo del dicastero vaticano che presiedeva le discipline del culto. Lui dapprima cominciò a cincischiare aprendo il discorso sulle norme e sulle prescrizioni dei conclavi, ricco di richiami e citazioni. Una tiritera che, approfittando di un attimo di pausa interruppi prospettando i forti legami creatisi tra i progressisti e il loro probabile concentrarsi a favore del cardinale di Milano. «Non ne sarei così sicuro», rispose Larraona. «Nel presiedere durante il Vaticano II la commissione per la liturgia mi sono reso conto che, anche tra coloro che intendono cambiare volto e leggi della Chiesa, esistono differenze e che tali differenze possano determinare la presenza di più di una candidatura». «Lei pensa a Lercaro opposto a Montini?», domandai. Larraona irrigidì le sue sottili labbra sotto il prominente naso, mutò argomento. In quei giorni il nome del cardinale di Bologna, Giacomo Lercaro, era sovente appaiato a quello di Montini mentre la parte per così dire avversa, la corrente moderato-curiale, che contava soprattutto l’ autorevole cardinale Alfredo Ottaviani del Santo Offizio, sembrava puntasse su diversi porporati. S’ era parlato del patriarca Urbani di Venezia, e non era vero; erano stati indicati ora Carlo Confalonieri, ora Giuseppe Siri, ora Francesco Roberti ma senza alcun costrutto. A rinfocolare il turbinio di illazioni sul successore di Giovanni XIII fu l’ arrivo a Roma di Montini quarantotto ore prima l’ ingresso degli elettori nella Cappella Sistina. Non che l’ arcivescovo di Milano, seppure indisposto, si fosse disinteressato del preconclave. Sapeva di poter contare su più di un sostenitore, a cominciare dal “sostituto” della segreteria di Stato, monsignor Angelo Dell’ Acqua. E fu appunto Dell’ Acqua, stando alle confidenze mormoratemi dal montiniano don Gino Belleri, ad aver predisposto, d’ intesa col cardinale tedesco Joseph Frings, un incontro in una villa di Grottaferrata che gli procurò notevoli adesioni: ben sette cardinali, i massimi esponenti degli episcopati del Centro Europa, si trovarono d’ accordo con lui sulla necessità della Chiesa di portare a termine il Vaticano II….”

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/04/16/la-strategia-di-montini.html

    14 Marzo, 2009 - 21:42
  129. Francesco73

    Giusto martedì pomeriggio, caro Syr, ero nel paese di Francesco Roberti. In una frazione vicina c’è un impoente complesso: chiesa, scuola, circolo sociale. Donato da lui – o meglio, sotto il suo patrocinio – alla terra natìa.

    14 Marzo, 2009 - 21:47
  130. (arrivo tardi, lo so)

    cara marta… e chi ti ha detto che non lo conosco? 😉

    16 Marzo, 2009 - 12:17

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