Dialogo di un giornalista e di una nipote che non legge i giornali.
– Zio, tu manifesti per la libertà di informazione?
– Sì, certo.
– Ma il Berlusca dice che in Italia ne abbiamo anche troppa di quella libertà…
– E’ vero ce l’abbiamo, ma non è mai troppa e ci sono strozzature nel suo uso.
– Dimmi due strozzature.
– Il premier che è anche il magnate dei media…
– E che danno ne viene?
– L’informazione si trasforma in propaganda.
– Dove lo vedi?
– Il Tg1 e il Tg5 vanno a gara in questa propaganda.
– Allora sei d’accordo con Santoro?
– Per niente. Santoro a sinistra e Feltri a destra rappresentano l’altra strozzatura: cioè l’informazione e la controinformazione condotte per bande armate.
– Che nome gli dai a queste bande?
– I Bravi del Cavaliere e il Commando della Santoria.
Domani vado in piazza per l’informazione
23 Comments
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C’è da chiedersi adesso, caro Luigi, chi siano nell’ordine:
il (o i) Don Abbondio, Renzo, Lucia e Fra Cristoforo. A spazzare un po’ di cose ci ha pensato la peste, nei Promessi sposi. E qui quale dovrà essere la “scopa” di cui parla proprio don Abbondio nel finale del romanzo?
Ahahahahahah! Luigi, bellissimo:
“I Bravi del Cavaliere e il Commando della Santoria” 🙂
La manifestazione è sempre utile.
E’ un pò meno antiberlusconiana, però, visto che questo aspetto è stato depotenziato dai recentissimi accordi spartitori in RAI, con l’attiva partecipazione delle opposizioni.
Anch’io domani vado in piazza, ma per nessuna delle ragioni esposte da Luigi
o per quest’ultima considerazione di Francesco73 che saluto.
Ma per le ragioni spiegate così bene ierisera ad annozero da quell’autorevole professionesta dell’informazione che è stato ed è Carl Bernstein giornalista del quotidiano The Washington Post, vincitore del premio Pulitzer per aver indagato e reso pubblico il Watergate, causa delle dimissioni di Nixon.
Qui in Caimania passono per normali e nell’indifferenza lodi, scudi, mega conflitti d’interesse, e il fatto che dopo la Colombia questo è il paese con il più alto numero di persone che vivono sotto scorta.
Libertà d’informazione? Di stampa? Libertà civili? Ma de chè!
Siamo il paese con il più alto numero di scorte, dopo la Colombia?
Bella forza, da noi la scorta ce l’ha anche gente come Emilio Colombo, che se ne serviva per le funzioni ben note …
(Sempre che questa statistica non sia stata fatta da anglofoni che, ingannati dal nostro peculiare uso del termine “escort”, abbiano conteggiato tra le scorte anche D’Addario e colleghe. In questo caso, però, altro che la Colombia … il primato mondiale non ce lo toglie nessuno).
In particolare Luigi,
– Che nome gli dai a queste bande?
– I Bravi del Cavaliere e il Commando della Santoria.
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Su questo punto in particolare, mi pare che anche tu sia caduto nella semplificazione degli opposti schieramenti su cui l’opinione pubblica, ormai rincoglionata da anni di melma gossippara televisiva clonata nei rotocalchi da 1 euro, si confronta essendosi è bevuta il residuo di senso critico.
Alimentare questo stile di confronto serve solo ai presunti salvatori della patria. + ordine, + disciplina, obbedire, combattere.
Scorte e escort.
Meraviglie della lingua, che a volte è più intelligente di chi la parla e si porta avanti per conto suo. I cialtroncelli che hanno incominciato a dire “escort” per evitare l’italianissimo, cordiale, aperto, verace e, tutto sommato, benevolo, “puttana”, ovviamente non lo sospettano neanche, ma il latino li riporta, in qualche modo, alla verità: dietro al loro “escort”, infatti, spunta, (sia pure soltanto per assonanza paraetimologica ché la radice è tutt’altra), il rude “scortum” dei Romani (ricordate lo “scortillum” catulliano?) a ricordarci che una puttana è sempre una puttana (e, proprio per questo può sperare di precedere nel regno dei cieli giornalisti e presidenti, mentre se fosse una “escort” chissà, il vangelo non dice niente in proposito).
Ah Nino, col suo mondo incantato, con i buoni da una parte e i cattivi dall’altra!
Se fosse tutta vera, la sua ingenuità, sarebbe da baciarlo in fronte e carezzargli i riccioli d’oro … se fosse vera.
Tg1 e Tg5 non si possono (più?) guardare.
x Leonardo
…tra l’altro l’escort é fuori produzione …
Invece a me è dispiaciuto moltissimo vedere la Daddario in vistoso imbarazzo quando quell’antipatico di Bel Piero insisteva nel chiederle dove prendesse i soldi, in quale maniera se li procurasse per mantenersi, indugiando su questa domanda insolente per farla cadere in fallo. La maniera col quale se li procura la sappiamo, ma insistere per esporla al pubblico ludibrio è stato disgustoso. Mi ha fatto meraviglia che nessuno dei presenti lo abbia zittito, soprattutto le donne presenti. Una provocazione assolutamente ignobile per un uomo di cultura -almeno si presume che un giornalista lo sia- ho trovato la cosa disgustosa. Poi sapete come la penso? C’è un’interessante tesi di Mancuso in proposito, dove, richiamandosi a Francesco Guicciardini, sostiene che in Italia predomina il guicciardinismo, definizione usata per descrivere l’attitudine prevalente a difendere con i denti il proprio utile personale: coltivare il proprio orticello, esercitare più che l’intelligenza la furbizia, voler emergere a tutti i costi. Il vincente sarà colui il quale, scavalcando i cadaveri, “sarà riuscito a dominare ogni impulso di generosità a controllarsi in nome della più oculata prudenza e del più sottile calcolo dell’utile suo, un uomo cioè dominato soltanto dalla preoccupazione di emergere sempre, ad ogni costo”. Diciamo che lo storico fiorentino redige in anticipo di mezzo millennio il programma del berlusconismo / feltriamo e simili.. L’Italia non ha avuto nessuna vera rivoluzione, né sociale né politica, gli italiani esprimono le loro posizioni democraticamente – le uniche rotture della sua storia (il Risorgimento, la Resistenza, il ‘68) non sono riuscite a produrre un duraturo e diffuso senso della cosa pubblica, dello stato, delle istituzioni- e forse è questo il nostro limite: siamo un po’ pecoroni, diciamocelo! Diciamo pure che Santoro –per quanto accentratore, condivisibile o meno- si fa interprete di tutti gli antiberlusconiani, e malgrado i biechi tentativi dei dirigenti berlusconiani, annozero è una trasmissione che fa odiens, ben costruita, ed è la voce del dissenso…e se permettete non è poco di questi tempi
Non vorrei rattristare il padrone di casa, e mi dispiace di cedere ad una generalizzazione, ma mi sono ormai convinto che IN MEDIA la professionalità, la competenza e l’etica dei giornalisti italiani sia ormai a livelli inaccettabilmente bassi.
Dovremmo dunque manifestare a favore della libertà di stampa e anche del senso di responsabilità dei giornalisti.
@ Clodine
sono d’accordo che l’insistenza di Belpietro sia stata impietosa e crudele…
credo però che si abbia sempre la possibilità di scegliere. La D’Addario poteva scegliere di non presenziare in tv ad annozero.
Partecipandovi, di sicuro si aspettava attacchi bassi di questo tipo e di sicuro tutto questo fa bene all’audience .
cari amici, vi chiedo un favore al buio: pregate per me, ok?
un cosa semplice, una preghierina da cattolico bambino, che lascia fare al Signore, ok?
Domani, se riesco, vi dirò perchè queste preghiere.
Al più tardi lo dirò dopo domani.
ciao, grazie e buona notte.
Pregherò per te, amico Ignigo74: contaci.
Buona notte.
Roberto 55
Caro Ignigo,
lo farò con piacere, ma il perchè rimanga nel tuo cuore.
Notte!
Ho messo la tua intenzione nelle mie oreghiere notturne. Il Signore esaudirà le tue richieste caro Ignigo, e come dice Nino, non importa che tu le dica …ma se vorrai…va bene lo stesso..
Buonanotte
Ci sono anch’io, Ignigo.
Prego anch’io per te, caro Ignigo74.
Nino, magari ci vedremo a Piazza del Popolo… Almeno una delle mie motivazioni dovresti condividerla: tu insisti sul conflitto di interessi, e io avevo scritto “il premier che è anche il magnate dei media”.
Si Luigi, sul conflitto d’interessi hai ragione scusami l’avevo tralasciato, solo perchè mi pare che ormai la massa dei sudditi l’abbia digerito.
Mentre ridurre ad un mero scontro dialettico per bande l’effetto di cause assai più rilevanti è un’analisi che non condivido, come avevo specificato nel post successivo.
Infine per evitare fraintendimenti sull’argomento concordo su quanto ha dichiarato giorni fa in una intervista il venerabile Licio Gelli e cioè che il piano P2 è esattamente quello che porta avanti il governo.
Poco fa ero in macchina e alla radio ho sentito un po’ di collegamento con la manifestazione di Piazza del Popolo. Un signore dal forte accento sardo, tale Siddi se non ho capito male, segretario della Federazione della Stampa, cioè del sindacato dei giornalisti, ha lodevolmente chiesto un minuto di silenzio (la “pietà del vostro silenzio”, per usare le sue precise parole) per i morti dell’alluvione di Messina. Questo minuto di silenzio sarà durato 10/12 secondi. Ho pensato: ecco un vero giornalista in cui non c’è menzogna! Un giornalista è uno per cui un minuto vale 12 secondi. O 120, fa lo stesso.
A Ignigo: le mie preghiere, sporadiche e senza merito, non credo facciano un gran effetto, comunque ci provo.
Bel momento, quello di ieri pomeriggio,
accidenti quanta gente,
di quella generazione di 50-60-70-80 enni….
più dei giovani…
immagino anche cosa significa…..