Domanda postuma a Lucio Dalla

“Delle cose certe la più certa per me è credere in Gesù”: lo diceva Lucio Dalla in un’intervista radio del 2008 ora nel volume di Vito Magno “Anche loro inquieti cercatori”, edizioni Messaggero. Diceva ancora Dalla nell’intervista: “Passo con Gesù due o tre ore al giorno”. Possiamo farti Lucio una domanda postuma: quante ore passi con Gesù dal 1° marzo scorso? Vedi tu come farci avere la risposta. – E’ un mio “spillo” garbatamente provocatorio – nei confronti del ciuciulante Dalla da me amatissimo – pubblicato ieri da LA LETTURA supplemento domenicale del Corsera, a p. 5. Chi voglia sapere che siano gli “spilli” veda qui. Se qualcuno si chiedesse a che mai io intenda provocare Lucio Dalla rispondo: a farsi sentire da là, magari con un ciu-ciu-ciu ciu-ciu-ciu ciu-ciu-ciu.

38 Comments

  1. Clodine

    La mia mamma morì il primo di Marzo, proprio come Lucio Dalla…sono trascorsi 14 anni ma per me è come un giorno.
    L’ho sognata di recente, durante la settimana Santa, era bella, giovane…sorridente come non è mai stata in vita, almeno non da dopo la morte di mio fratello. Abbiam parlato, poche cose, nel sogno stava cucinando dei grossi carciofi alla giudia,la sua specialità; li toglieva dall’acqua la quale era nera e amara. I carciofi infatti sono erba amara…credo ci fosse un chiaro riferimento all’amaro calice che il Signore ha dovuto bere in espiazione per noi.
    Io credo all’esistenza dell’anima, credo nel paradiso, nel purgatorio, nell’inferno… e nel significato dei sogni….

    16 Aprile, 2012 - 21:01
  2. marta09

    Per me Lucio non si stacca da Gesù. E’ lì imbambolato ad ascoltarLo e magari si fa anche ascoltare con nuove canzoni che a noi non è dato conoscere.

    16 Aprile, 2012 - 22:41
  3. marta09

    Una preghiera per Morosini.
    Morire a 25 anni è cosa molto grave.

    17 Aprile, 2012 - 0:30
  4. Per essere uno spillo è veramente molto profondo e piacevole.

    17 Aprile, 2012 - 1:39
  5. Fides et ratio

    Ah, come vorrei saperne di più della vita eterna…

    17 Aprile, 2012 - 9:52
  6. A me basterebbe anche un bubudep-bubuduba detto con il Padreterno.

    17 Aprile, 2012 - 10:01
  7. Clodine

    Eppure Tonizzo, mi sembra tu sia conterraneo di quella straordinaria mistica che fu Natuzza Evolo, e lei, come P.Pio non aveva barriere tra questo mondo e l’altro. Non c’erano sponde, ma un unico grande mare cosmico dove le anime viaggiavano e comunicavano e non da ectoplasmi, ma materializzandosi …
    Ho sbagliato a non andare a trovare Natuzza quando era ancora in vita, a Paravati…e me ne pento…

    17 Aprile, 2012 - 11:21
  8. OT
    Caro Luigi,
    ieri sera, erano le 19.30,
    passavamo davanti la Madonna ai monti,
    c’era la s. messa.

    E’ stato provvidenziale passarvi,
    perchè un avviso mi ricordava una comunicazione già avuta,
    ma di cui non ricordavo più la data e pensavo fosse già avvenuto.

    Sostammo all’interno della chiesa vicino l’ingresso e il mio ospite mi chiedeva
    quale madonna rappresentasse un quadro su altare nella cappellina di centro a destra.

    Faticavo a capire dove vedesse altre madonne, oltre quella bellissima sull’altare principale.

    Se ci vedevo bene mi pareva un Sacro cuore di Gesù.

    L’ospite se ne vuole accertare e si dirige sotto il dipinto.

    “Che strano” mi dice,
    “non ha nulla di maschile!”

    Un’associazione di pensiero
    mi appare,
    l’immagine di Giovanni nell’Ultima cena di Leonardo,

    in cui legittimamente Dan Brown vi vede una figura femminile,
    e la associa a Maria di Magdala.

    Immediato il ricordo di una immaginetta vecchia che il mio babbo teneva sempre con se,
    un Sacro cuore,
    era somigliantissimo a quel dipinto nella chiesa monticiana.

    Persino Michelagnolo,
    nel Giudizio Universale,
    presenta il Cristo Giudice,
    con volto efebico,
    su corpo marcatamente virile.

    Dinanzi ai miei ricordi di immagini,
    mi trovo a rispondere
    che abbiamo una lunghissima tradizione pittorica
    in cui il volto di Gesù non ha fattezze immediatamente virili.

    Mi trovo a pensare se c’è stata una scuola di pensiero pittorica,
    che ha unito nel volto di Gesù,
    l’insieme di fattezze maschili e femminili,
    per dare del Cristo
    l’immagine di completezza dell’umanità.

    17 Aprile, 2012 - 14:31
  9. Forse il ciu-ciu-ciu gliel’hanno insegnato i piccioni di piazza Maggiore. O – c’è chi dice – viceversa.

    17 Aprile, 2012 - 15:40
  10. Clodine

    Ci andrò. Da tempo ho in cuore il desiderio di visitare i luoghi dove è vissuta Natuzza. Io credo che lei è ancora presente e se chiedi di intercedere ascolta…Certa come sono che esiste una dimensione invisibile ai nostri poveri sensi. Certa come sono che ci sono occhi che guardano e orecchie che ascoltano in modo misterioso, e scrutano i nostri pensieri e le nostre azioni…
    Non so se chiamarle anime, Angeli, entità celesti…ma talvolta ho la netta sensazione di percepirne la presenza, anzi, molto più che una semplice sensazione…prove tangibili….

    17 Aprile, 2012 - 20:26
  11. Clodine

    Matteo-inc, non è Maria di Magdala il personaggio dell’Ultima cena di Leonardo, ma il giovane Giovannino, il discepolo amato. LO stesso volto è presente anche in un’altra opera di Leonardo : “Giovanni Battista”, che non è l’evangelista ma ha le stesse caratteristiche somatiche.

    Però questo non toglie che Animus e Anima sono i due archetipi che indicano la precisa dualità della psiche. ANIMA l’energia femminile presente nella psiche dell’uomo e ANIMUS l’energia maschile presente nella psiche della donna..Animus e Anima sono elementi complementari, che ogni individuo deve necessariamente coniugare in sé se vuole arrivare a sviluppare una personalità completa, come Gesù : modello di equilibrio e dell’ umana perfezione. Da qui passa anche il miglioramento del mondo….se si riesce a fare sintesi…

    17 Aprile, 2012 - 20:45
  12. Buona Clodine,
    infatti io ho scritto ” quello che legittimamente ritiene Dan Brown”,
    non cosa dovrebbe essere.

    Per il resto
    per strada o in ufficio o in un negozio…
    non mi permetterei mai di parlare di animus o anima,
    è contro il buon senso della gente normale

    La studio mi servì solo per acquisire capacità di esercitare ricerca di una conoscenza per arrivare alla verità,
    che non è mai definitiva,
    ma sempre in divenire,
    dinamica.

    Come d’altronde mi viene confermato
    dal sensus del popolo…
    che oggi più che mai rifiuta verità precotte
    non ragionevoli
    stabilite solo da chi ha il potere sulle coscienze.

    D’altronde ogni coscenzioso studioso,
    sia esso vescovo o teologo,
    sa benissimo
    che la Tradizione o le tradizioni,
    di cui taluni cattolici
    pensano di essere difensori o depositari,
    sono andate formandosi
    circa 400 anni dopo la resurrezione di Gesù.

    400 anni!!!!

    Anche se a te non piace,
    nonostante lo studio,
    nonostante i continui approfondimenti
    io preferisco
    la semplicità,
    quella della gente comune.

    Ma d’altronde questo sono io,
    quello che preferisce essere incredulo con gli increduli,

    senza alcuna pretesa di condivisione
    dai dotti e dai sapienti.

    17 Aprile, 2012 - 22:02
  13. Clodine

    Veramente il primo Evangelo, presumibilmente quello di Marco è datato 60 d.c . Meno dell’età del nostro caro Luigi. E prima ancora la Didaché , che è uno scritto antichissimo: è stata scritta verso il 50 dopo Cristo, quasi in contemporanea con i Vangeli di Matteo, Marco e Luca, certamente da qualcuno che aveva seguito le predicazioni di Gesù Cristo. E’ una sorta di compendio dei precetti insegnati da Cristo e contiene in sintesi tutti i principi trasmessi dall’Antico e dal Nuovo Testamento..

    In quanto a me…. ho terminato la mi ricerca, si è fermata ai piedi del Signore Gesù Cristo e vado per la mia strada, come una vinandante, una senza fissa dimora…in attesa di tornare nella Casa del Padre, dove mi attendono i miei cari , i miei tanti amici che sono trapassati!

    Buon proseguimento Matteo -inc…cerca, cerca..chi cerca trova…

    17 Aprile, 2012 - 22:18
  14. Clodine

    E studia un pochino però eh..altrimenti…non troverai quello che cerchi.
    Ci sono anche scritti coevi di storici non cristiani da Plinio il Giovane a Tacito…e altri…molti altri…[scusa lo sbadiglio, ma sono stanca] …buonanotte…

    17 Aprile, 2012 - 22:27
  15. fiorenza

    Ma questa parola, “ciuciulante”, esiste o l’ ha inventata Luigi? E, poi, ciuciulante che vuol dire?
    Ciuciulare…che cos’è questo ciuciulare? Sembra il verbo “sussurrare” pronunciato da chi ha appena imparato a parlare: l’incantevole “invenzione” linguistica di un bambino.
    Quel “ciu –ciu- ciu”, dunque, mi domando, è un sussurrare? Un cantilenare? Un parlottare, un parlare cantilenato, sussurrato -dolce, insomma- in cui conta soprattutto il ripetersi soave dei suoni? Un piacevole misterioso pispigliare, un po’ da uccello?
    Un po’ come quello dei piccioni in una piazza, dici, Luca Grasselli? O, almeno, di quelli di piazza Maggiore? Uhmmm, mi sembra una buona pensata. Ora, da qui, come si potrebbe procedere?
    “Ciu ciu ciu” è onomatopeico?
    (Che abbia a che fare, con la “ciucca”, una delle forme più moderate e piacevoli della sbronza?)
    (Ma la cosa che per prima viene in mente è il linguaggio segreto degli innamorati. Che – ecco, questa definizione mi mancava- è realmente “ciuciulante”. E solo loro l’intendono)

    17 Aprile, 2012 - 23:21
  16. fiorenza

    Penso che, a voler dare un’idea del dialogo tra noi e qualcuno che -anche se ormai uscito dal suo “primo tempo”- ci parla, niente sarebbe più adatto di questa figura : l’ascolto dialogante di un uccello invisibile. Nascosto nel fitto di un bosco. O nel bel mezzo di un giardino, o di un orto. O sotto una gronda, in un nido.
    E, se dovessi dire qual è la particolarità del linguaggio di quelli che, pur essendo ancora nel primo tempo, hanno una certa confidenza con le inaudite stranezze del secondo, direi che è proprio questa: un netto rifuggire dal serioso, dal pesante, dall’implacabile martellare di questo mondo e un volgere deciso verso il libero e liberante “ciu -ciu-ciu”.

    17 Aprile, 2012 - 23:29
  17. fiorenza

    Ma che domanda assurda mi facevo: “Che vuol dire ciuciulante?”
    Lo so, lo sappiamo tutti, che cosa vuol dire, lo sappiamo senza alla lettera saperlo. In altro modo – attraverso chissà quale spiegazione che, comunque, solo un ciuciulante ci potrebbe dare- non è mica possibile averne cognizione alcuna!
    Soprattutto, tuttavia, nota bene, un ciuciulante non “vuol” dire niente: dice soltanto per la sovrabbondante gioia del dire. Dice, così come un uccello canta.

    17 Aprile, 2012 - 23:36
  18. fiorenza

    Che sia parente del “cianciare”, il “ciuciulare”?
    Attività, entrambe, che non sono propriamente attività: sono, direi, paradossalmente, attività “festive”. Hanno, cioè, più a che fare con l’agio, con il rasserenante riposo, che con l’affanno.
    Non penso al senso involgarito del “cianciare”, all’affaticante macinare a vuoto delle note e inesauribili “ciance”, quelle delle “ciane” (donne o uomini che siano). (Mi ricordo mio padre che, di un vecchio signore insaziabilmente maldicente ridacchiando diceva: “Quello? Quello è una ciana”).
    Penso, piuttosto, a quel nobile “cianciare -possibile soltanto fuori dalla città appestata- che tanto incantava il Boccaccio.
    Vedi, per esempio, l’introduzione alla nona giornata del Decamerone:

    “Essi eran tutti di frondi di quercia inghirlandati, con le man piene o d’erbe odorifere o di fiori; e chi scontrati gli avesse, niuna altra cosa avrebbe potuto dire se non: “O costor non saranno dalla morte vinti o ella gli ucciderà lieti. Così adunque, piede innanzi piè venendosene, cantando e CIANCIANDO e motteggiando, pervennero al palagio, dove ogni cosa ordinatamente disposta e li lor famigliari lieti e festeggianti trovarono. Quivi riposatisi alquanto, non prima a tavola andarono che sei canzonette più liete l’una che l’altra da’ giovani e dalle donne cantate furono.”

    17 Aprile, 2012 - 23:56
  19. fiorenza

    “O costor non saranno dalla morte vinti o ella gli ucciderà lieti”: ecco, io me li figuro proprio così, i ciuciulanti.

    18 Aprile, 2012 - 0:05
  20. Luigi Accattoli

    Ma che dici Clodine: io sono molto più vecchio del Vangelo di Marco…

    18 Aprile, 2012 - 1:08
  21. Fiorenza, ciuciuliàre esiste come verbo autonomo nel Vibonese e indica il chiacchiericcio femminile (e a volte maschile). Come lo splendido perpiàre, ossia “trafficare”, che mia nonna ha magnificamente rifilato a Pio XII nel corso di una conversazione su suor Pascalina qualche settimana fa: “Eh figghiu, tandu ‘u sapemu ca Papa Pacelli perpiava iju” (Eh, figlio, al tempo – 1944 – sapevamo che Pio XII faceva tutto da solo). Memorabile traduzione, detto con tanto affetto, del “Non voglio collaboratori, ma esecutori”, attribuito a Pacelli.

    18 Aprile, 2012 - 1:21
  22. fiorenza

    Ah, “ciuciuliare”, non “ciuciulare”! Suona bene. Mi piace.
    Ma, se “indica il chiacchiericcio femminile (e a volte maschile)”, allora ho indovinato: è proprio parente del “cianciare” fiorentino! Solo che qui abbiamo più abbiamo più confidenza con le a che con le misteriose u.
    Ciao, buona giornata a tutti.

    18 Aprile, 2012 - 9:40
  23. Luigi Accattoli

    Un saluto a tutti dalla sala d’imbarco di Linate per Lamezia Terme.

    18 Aprile, 2012 - 9:56
  24. Federico B.

    Buon viaggio!

    18 Aprile, 2012 - 10:09
  25. Clodine

    Luigi, ma tu hai hai il dono dell’eterna giovinezza lo sai, altro che il Vangelo di Marco!!!
    Ciao fa’buon viaggio…e trova un po’di posto nel trolley [che a me,a proposito dell’onomatopeica, viene da chiamare troller , per via del rullare delle rotelle sul selciato.- e porta tutti noi con te!
    Un caro saluto a Fiore: è sempre un piacere leggerti…

    18 Aprile, 2012 - 11:11
  26. Anch’io, tra i bei commenti a questo bel post (che fa un po’ Palazzeschi…) mi sento di fare una menzione speciale per Fiorenza, gradevolissima.

    18 Aprile, 2012 - 14:12
  27. Vai Luigi, buon volo!

    18 Aprile, 2012 - 15:19
  28. FABRICIANUS

    Ciao Luigi!!!!

    18 Aprile, 2012 - 15:39
  29. @ Clodine 17 aprile 2012 – 22:18
    “Veramente il primo Evangelo, presumibilmente quello di Marco è datato 60 d.c .”
    ______________________

    Buona Clodine,
    infatti,
    io non ho scritto formazione dei vangeli,

    e penso che tu lo hai ben capito!
    ma ho citato la “Tradizione” o “tradizioni”

    che che rispondono alle intuizioni
    delle comunità
    che ormai erano ben lontani dalla storia
    della comunità degli Atti,
    e che quindi ha bisogno
    di rispondere a concezioni ed esigenze,
    di chi non è più legato storicamente e temporalmente
    alla comunità che ha immediato ricordo di Gesù e suoi discepoli.

    Esempio concreto:
    il tavolo del pasto
    diverrà un altare dei sacrifici,
    alla maniera dei pagani (anche se non cruenta)

    cosa ben lontana
    dall’idea di Gesù
    in cui il pasto dell’ultima cena
    è rendimento di grazie
    e non sacrificio.

    Come direbbe un vescovo e biblista,
    della nostra chiesa.
    una evoluzione non “illeggittima”.

    Per il resto,
    nella mia ricerca della via alla verità,
    non mi devo preoccupare eccessivamente,

    non è la mia ossessione,

    e’ una preoccupazione soprattutto del mio Signore.

    A proposito,
    non capisco che c’entra Tacito con la/le Tradizione….

    Spero che riuscirai ad accogliere i percorsi di vita altrui.

    Non capisco,
    perchè devi giudicare l’esperienza di vita, degli altri.

    Mi sembra di quei preti che la domenica approfittano
    del potere dell’altare solo per fare omelie vuote e moralistiche,
    in cui della propria vita non c’è nulla,
    ma si beano di condannare sempre gli altri.

    Pace a te.

    18 Aprile, 2012 - 21:35
  30. Grazie Luigi,
    per quella bellissima espressione,
    che è di grande consolazione:

    “Gli artisti hanno il dono di trovare
    parole nuove per dire la fede cristiana
    nella vita che ci viene mutata
    ma non ci viene tolta”.

    La tua riflessione sui menestrelli è straordinaria,
    vorrei che la potessero leggere “tout le mond”.

    Usi immagini e parole come balsamo.

    Ecco vedi,
    anche tu necessariamente devi usare la parola Chiesa,
    riferendoti al mondo vaticano/gerarchia,

    pur sapendo
    che l’azione della chiesa
    si svolge attraverso tutto il Popolo di Dio,

    proprio come lo sei tu
    con quelle riflessioni (articoli)

    dove sei profondamente te stesso,
    e dove riveli nella tua seconda giovinezza,
    ancora un cammino
    che mi è di esempio.

    Grazie della tua passione

    18 Aprile, 2012 - 21:51
  31. Luigi Accattoli

    Matteo allude a un mio articolo dell’ultimo Regno-attualità (non ne perde uno) che tratta di Lucio Dalla, Celentano, Benigni come “menestrelli cristiani”. Lo inserirò nel blog appena possibile, così tutti lo potranno leggere. Grazie Matteo. Te lo dico da Rossano, dove ho presentato a una sala gremita il volume SOLO DINANZI ALL’UNICO e c’è stato dibattito e interesse al monachesimo e fraterna intesa su ciò che conta. Bellissimo pomeriggio. E ottima cena “Alla Bizantina” che è una trattoria, fischiando il vento a bufera come fosse gennaio e non aprile.Ho mangiato i “maggi”, che non mi era mai capitato – i “maggi” sono fiori di sambuco fritti: una delizia. Rosicate cari, rosicate.

    18 Aprile, 2012 - 23:34
  32. Luigi Accattoli

    Incredibile: la presentazione del volume SOLO DINANZI ALL’UNICO era inserita nel programma della Settimana della Cultura gestita dal comune di Rossano [nella persona della gentilissima Stella Pizzuti, assessore alla Cultura, che mi ha invitato] e tutte le copie di quel volume così esigente fin dal titolo sono state vendute…

    18 Aprile, 2012 - 23:42
  33. Luigi Accattoli

    Stella è bel nome di donna.

    18 Aprile, 2012 - 23:43
  34. Grazie lyco,
    sono sempre interessato a leggere.

    Hai la mia comprensione.

    Lo so che non faccio parte del coro,

    io non devo convincere nessuno,
    e men che mai Clodine,

    e d’altronde non ne avrei interesse,
    ormai ci conosciamo!

    Credo sia giusto il mio apporto riflessivo,
    perchè coloro che leggono
    che non sono certamente della scuola della Clo,

    possano leggere anche altre espressioni,
    che comunque esistono nella Chiesa di Cristo/Popolo di Dio,

    hanno diritto di cittadinanza.

    Ho la gioia di imparare continuamente,
    (sono solo un piccolo curiosissimo….)
    da biblisti,
    vescovi,
    teologi,

    per me un’ inquietante ascolto dal vivo
    o da una lettura di un grande
    come Francesco Rossi De Gasperis,
    le mie letture di un Albert Vanhoye
    e quant’altri
    mi riconcilia continuamente con il mio “Quarere Deum”.

    Ovviamente ciò a cui addivengo
    non deve essere affatto condivisibile,
    ma comunque
    è ai maestri che mi nutro.

    Ignazio è padre di una moltitudine di figli
    in tutto il mondo da 500 anni,
    ma ogni figlio è stato ed è diverso dal padre,

    pur tutti nell’obbedienza “ac cadaver”…..

    L’obbedienza non fa eguali.

    Pace a tutti

    20 Aprile, 2012 - 21:29

Lascia un commento