Ettore Consonni, bergamasco di 61 anni, magazziniere in pensione, nei giorni del massimo assedio ospedaliero del marzo 2020 non trova posto nelle terapie intensive della sua città e viene portato in coma, con un aereo militare, a Palermo, dove viene curato e salvato dai medici dell’ospedale Civico. Al risveglio, il 6 aprile, dopo 27 giorni di terapia intensiva, non riesce a credere di trovarsi in Sicilia e quando se ne rende conto fa una promessa inaspettata: si farà tatuare sul petto l’immagine geografica della Sicilia “per non dimenticare mai a chi deve gratitudine”. Nei primo commento le parole che ha confidato ai cronisti al momento di lasciare l’ospedale, come le ha riportate il quotidiano “La Sicilia” del 19 aprile 2020.
Dio e la famiglia mi hanno dato la forza per guarire
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Qui mi hanno risuscitato. Non è vero che ci sono solo cose negative al Sud. Questo ospedale di Palermo è all’avanguardia, fiore all’occhiello della sanità di tutta l’Italia. Guardo gli infermieri e mi chiedo chi glielo fa fare di rischiare la vita. In Rianimazione sentivo l’accento siciliano, ma pensavo a qualche medico emigrato. Mi dicevano che ero a Palermo, ma pensavo scherzassero. Qui mi hanno resuscitato. Ci sono infermieri e medici speciali. Dio e la famiglia mi hanno dato la forza. A settembre si sposa la mia figlia minore, Paola. Quando mi ha chiamato mi ha detto: “Papà non farmi scherzi, devi portarmi all’altare”. Non appena finisce tutta questa storia, voglio organizzare un viaggio con i miei figli e mia moglie a Palermo. Non siamo mai stati in Sicilia.
https://www.lasicilia.it/news/palermo/336099/coronavirus-va-in-coma-a-bergamo-e-si-risveglia-a-palermo-grazie.html
Muoiono un fratello e un cognato. Per il quadro familiare drammatico della vicenda di Ettore Consonni [nei giorni della sua avventura siciliana perde per Covid un fratello e un cognato] e per la promessa del tatuaggio, vedi questa intervista del 21 giugno a BlogSicilia, nella quale definisce “angeli mandati da Dio” i medici e gli infermieri che l’hanno curato:
https//www.facebook.com/watch/?v=302239340819685
Curati in ospedali lontani. Per altri due casi di colpiti da Covid e portati in coma – inconsapevoli – in ospedali lontani, vedi un’altra storia tra quelle da me raccolte:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/felice-perani-parlavano-tedesco-e-credevo-dessere-rapito/
Sessantacinque storie. Questa di Ettore Consonni è la sessantacinquesima vicenda da Covid – 19 che racconto nel blog. Per vedere le altre vai al capitolo 22 “Storie di pandemia” della pagina “Cerco fatti di Vangelo” elencata sotto la mia foto:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/22-storie-di-pandemia/