Dico la mia sull’evento kazago e sull’assenza di Kirill “segno di contraddizione”

11 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Occasione per un appello di pace. Dottor Accattoli, il VII Congress of leaders of World and Traditional Religions, ha tra le sue priorità “l’affermazione della pace, dell’armonia e della tolleranza come principi incrollabili dell’esistenza umana”, oltre a voler affrontare “il tema dell’uso dei sentimenti religiosi delle persone per l’escalation di conflitti e ostilità”. L’evento avrà luogo in un’area geografica a dir poco turbolenta, ci riferiamo alla guerra in Ucraina, occasione preziosa per parlare di pace?
    «Ci saranno 108 delegazioni da 50 Paesi, con esponenti dell’Islam del Cristianesimo e dell’Ebraismo, ma anche del Buddismo, del Taoismo, dell’Induismo, dello Zoroastrismo e dello Shintoismo. Dunque un incontro simile a quelli di Assisi e con un’analoga importanza. Nelle precedenti sei edizioni la delegazione della Santa Sede era guidata da un cardinale, questa volta è il Papa stesso a guidarla. L’occasione è propizia, perché Francesco possa proporre di nuovo e sempre il suo appello di pace con riferimento esplicito alla guerra in atto. L’uditorio interreligioso potrebbe riceverne una spinta significativa ad aprire gli occhi sulla realtà della guerra mondiale a pezzi, come la chiama il Papa».

    13 Settembre, 2022 - 13:13
  2. Luigi Accattoli

    Chi è Kirill, il Patriarca della chiesa russa ortodossa, che ha definito l’Occidente “male assoluto”, il quale per la Commissione Europea sarebbe “responsabile del sostegno o dell’attuazione di azioni o politiche che minano o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, nonché la stabilità e la sicurezza in Ucraina”?
    «In questo momento Kirill è un segno di contraddizione ed è comprensibile che abbia scelto di non essere presente all’evento kazago. Ma noi guardando da lontano dobbiamo conservare un atteggiamento di rispetto verso quest’uomo di Chiesa, che vive un dramma personale altissimo: quella tra russi e ucraini è una guerra tra cristiani, e questo è già un fatto terribile; ma per Kirill il fatto è due volte terribile, perché si tratta di una guerra tra figli della sua chiesa e lui ha scelto di benedire i figli russi ponendosi in frontale contraddizione con quelli ucraini».

    13 Settembre, 2022 - 13:13
  3. Luigi Accattoli

    Tra Roma e Mosca. Come sono attualmente i rapporti tra la Chiesa ortodossa e quella di Roma?
    «Kirill nel febbraio del 2016 è stato protagonista di un coraggioso incontro a Cuba con Papa Francesco: primo incontro in tutta la storia delle due Chiese e noi cattolici dobbiamo essergli grati per quell’evento. Molti nella sua Chiesa disapprovarono quell’avvicinamento a Roma. Ma egli mantenne il punto e restò fedele al passo compiuto, tant’è che un nuovo appuntamento con il Papa era già programmato per la primavera scorsa, da tenere a Gerusalemme, non fosse intervenuta la guerra ucraina. La guerra ha congelato un dialogo che era ai primi passi ma che prometteva bene».

    13 Settembre, 2022 - 13:14
  4. Luigi Accattoli

    Se Tokayev teme Putin. Com’è la situazione politica in Kazakhstan?
    «Per più aspetti precaria e traballante. All’inizio di quest’anno la repressione delle proteste per i prezzi del carburante ha causato la morte di oltre duecento persone. In quella repressione il presidente Tokayev – che ora accoglierà il Papa – potè contare sul diretto aiuto di Putin, che mandò in suo soccorso truppe scelte. Ma il mese seguente Tokajev si è rifiutato di appoggiare l’invasione russa dell’Ucraina. Nel Nord del vasto paese, al confine con la Russia, vive una forte comunità russa e il presidente non vuole incoraggiare la tendenza di Putin a estendere il dominio di Mosca su tutte le popolazioni russofone dell’ex Impero Sovietico».

    13 Settembre, 2022 - 13:14
  5. Luigi Accattoli

    Fui là con Wojtyla. “Un Paese aperto all’incontro e al dialogo”, definì San Giovanni Paolo II il Kazakhstan, visitato dal Papa polacco nel settembre del 2001, nel quale i cattolici sono una piccola minoranza, là dove convivono 130 diverse nazionalità e moltissime religioni. Ricorda lo storico viaggio di Wojtyla avvenuto pochi giorni dopo l’attentato alle Torri gemelle di New York?
    «Ero in quel viaggio come inviato del “Corriere della Sera” e vedo due similitudini tra quella trasferta papale e l’attuale di Francesco: una riguardante la situazione interna al paese ospitante e l’altra la situazione internazionale. “Un Paese aperto all’incontro e al dialogo”, definì Giovanni Paolo II il Kazakhstan e certamente qualcosa di simile potrà affermare Francesco, che ha mostrato coraggio nell’accettare un invito a un incontro interreligioso che è il fiore all’occhiello dell’ufficialità kazaga. Ma è simile anche la situazione di dramma internazionale in cui le due visite papali si sono venute a collocare: confido che Bergoglio saprà cavare dall’attuale congiuntura parole di profezia come allora seppe fare Wojtyla».

    13 Settembre, 2022 - 13:15
  6. Leonardo Lugaresi

    Se quello è un congresso di capi delle religioni, che cosa ci va a fare il papa, che non è il capo di una religione?

    13 Settembre, 2022 - 14:44
  7. maria cristina venturi

    Purtroppo il papa crede di essere ” un capo di una religione “.

    13 Settembre, 2022 - 21:04
  8. Amigoni p. Luigi

    Rif. 13 settembre, ore 21.04 – Aria nordica
    E’ bello questo sussulto protestantico di “sola fides”

    14 Settembre, 2022 - 21:58
  9. alphiton

    Fino a ieri erano nostalgici del Papa Re….

    Mah…

    Alberto Farina

    15 Settembre, 2022 - 10:10

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