“Se il sindaco Marino non coglie la gittata della sua mossa – e mi pare evidente che così sia – sarà bene che quanti la colgono s’impegnino a sottrarre al più presto la scacchiera al temerario scacchista”: è un brano pieno di penose metafore ludiche con cui commento, in un fondo del “Corriere Roma”, il penoso gioco delle dimissioni inscenato dal noto chirurgo.
Dico la mia su Marino che gioca alle dimissioni
15 Comments
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Il mio articolo parte e chiude con il Giubileo perché questa era la richiesta della direzione del “Corsera”, ma spero si capisca che la stessa opzione antimarino io l’avrei svolta da cittadino di Roma e da elettore anche se Papa Francesco non avesse chiamato a perdonanza.
Vedi qui la mia richiesta delle dimissioni, che è del giugno scorso:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/2015/06/05/fossi-il-sindaco-marino-mi-dimetterei/
E vedi com’ebbi a commentare le dimissioni quattro mesi più tardi:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/2015/10/08/finalmente-si-dimette-il-sindaco-che-ho-votato/
Per l’ennesima volta il PD usa le istituzioni per i propri conflitti interni.
Se Marino fosse stato meno narcisista e avesse avuto veramente a cuore Roma Capitale e i bisogni dei cittadini, avrebbe dato le dimissioni mesi fa…
Non c’è limite al peggio.
Luigi, lo sappiamo tutti come la pensi su Marino. E si sa come tanti altri la pensano.
Io credo di aver capito il gesto di Marino e la sua resistenza ad oltranza.
Ha molti sostenitori e ritiene di non aver fatto niente che giustifichi il dimissionamento dato forzatamente e a denti stretti in un primo momento.
Per la questione degli scontrini pare essere stato assolto.
Quel che gli duole è che è stato lasciato solo dal PD, il quale dopo averlo per un po’ appoggiato, alla fine gli ha chiesto di dare le dimissioni. Ed allora, quando si è visto tradito dai suoi e appoggiato da moltissimi, ha deciso di ritirare le dimissioni, avendone piena facoltà.
Voleva rispettare le regole di una sfiducia nella sede appropriata. Non gli è stata concessa, probabilmente perché le sue argomentazioni non avrebbero potuto avere contestazioni.
Quelli del suo partito sono stati manovrati da Orfini.
Gli altri, escluso SEL, lo avrebbero sfiduciato comunque.
Marino ha ritenuto ingiusto tutto questo, ed è voluto
arrivare al limite delle 25 firme che fanno decadere l’ intera amministrazione comunale. Non trovo illogico
tutto questo.
Di certo, tutto il PD si riempie di fango.
In questo senso ha ragione chi dice che Marino ha fatto il kamikaze.
Cade lui, ma tutto il suo partito ci fa una figura pessima.
I suoi, Spiletti, sono i soliti luoghi comuni scopiazzati da qualcun altro.
Purtroppo l’amministrazione di una metropoli come Roma si è trasformata appunto in un gioco a scacchi.
Ma alla totale incapacità ad amministrare si aggiunge anche una scarsa abilità di muovere i pezzi sulla scacchiera.
Il “matto” era scontato.
Non è purtroppo scontato invece che dopo Rutelli, Veltroni, Alemanno e Marino arrivi finalmente qualcuno bravo ad amministrare e magari anche meno bravo ad apparire in tutte le occasioni in cui ci si voglia far notare.
Diciamo che se di 4 sindaci non se ne è salvato uno, la statistica gioco contro da quelle parti!
Non vivo a Roma, e, dunque, nulla – per, come dire ?, “scienza diretta” – posso dire dell’operato di Ignazio Marino come Sindaco della nostra Capitale: di certo (questo sì !), il modo con cui il PD lo ha defenestrato m’è parso riprovevole.
Cambiando completamente discorso, vorrei oggi proporre agli amici del “pianerottolo” il ricordo della straordinaria figura di Pier Paolo Pasolini, di cui, proprio in p blog m’ha mai entusiasmato, rs. ni
Certo che peggio di così Marino non poteva chiudere. Al netto di tutti gli errori altrui e riuscito a lasciare un’immagine di se al limite tra il grottesco e l’infantile. Pedinamenti consigliato e forse alla fine talmente egoriferito da parere in lucidità.
Pessimamente non pedinamente ! Chi mi insegna a disattivare questo malefico correttore automatico del cellulare?
Non vivo a Roma, e, dunque, nulla – per, come dire ?, “scienza diretta” – posso dire dell’operato di Ignazio Marino come Sindaco della nostra Capitale: di certo (questo sì !), il modo con cui il PD lo ha defenestrato m’è parso riprovevole.
Cambiando completamente discorso, vorrei proporre agli amici del “pianerottolo” il ricordo della straordinaria figura di Pier Paolo Pasolini, di cui, proprio in questi giorni ricorrono i 40 anni dalla sua scomparsa: Pasolini era un poeta, come ce ne sono pochissimi in Italia e nel mondo (non lo dico io ma lo affermò Alberto Moravia nel discorso che tenne ai suoi funerali), un fratello in Cristo, ed un intellettuale la cui forza e profondità di pensiero Iddio solo sa quanto oggi manca al nostro paese.
Buon sabato a tutti.
Roberto 55
Non so come sia potuto “partirmi” il commento (parziale ed interrotto) delle ore 16.26: boh ! Rosa, non sei sola a combattere contro queste diavolerie tecnologico / informatiche ………………
Ciao a tutti.
Roberto 55
Come dicevano ieri sera nel salotto della Gruber, a questo punto sarebbe logico aspettarsi anche le dimissioni di Orfini da super commissario del PD romano.
Ci saranno?
Chi si assumerà la responsabilità politica di quanto è accaduto?
Possibile che dopo questo braccio di ferro tra Marino e il partito, Marino rimanga ancora nel Pd e possa magari partecipare alle prossime primarie?
Ha ragione l’Osservatore a parlare di “farsa”: una farsa recitata sulla pelle dei cittadini.
Speriamo che presto la musica cambi.
@Marilisa,
i tuoi interventi mancano sempre del rispetto minimo necessario. Anche questa volta, senza ragione.