Di nuovo Francesco ricorda Maria Grazia Mara

Nell’omelia di ieri mattina Francesco di nuovo ha ricordato la docente di storia del Cristianesimo Maria Grazia Mara che molto gli era e gli è cara: “Qui a Roma c’era una signora, una brava donna, una professoressa, la professoressa [Maria Grazia] Mara, che quando era in difficoltà per tante cose, e c’erano dei partiti, diceva: “Ma Cristo è morto per tutti: andiamo avanti!”. – Nel primo commento l’intero passaggio dell’omelia papale, nel secondo una mia noticina, da ex alunno di Maria Grazia.

10 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Una brava donna. C’è un cardinale “emerito” che abita qui in Vaticano, un bravo pastore, e lui diceva ai suoi fedeli: “La Chiesa è come un fiume, sai? Alcuni sono più da questa parte, alcuni dall’altra parte, ma l’importante è che tutti siano dentro al fiume”. Questa è l’unità della Chiesa. Nessuno fuori, tutti dentro. Poi, con le peculiarità: questo non divide, non è ideologia, è lecito. Ma perché la Chiesa ha questa ampiezza di fiume? È perché il Signore vuole così […]. Qui a Roma c’era una signora, una brava donna, una professoressa, la professoressa [Maria Grazia] Mara, che quando era in difficoltà per tante cose, e c’erano dei partiti, diceva: “Ma Cristo è morto per tutti: andiamo avanti!”. Quella capacità costruttiva. Abbiamo un solo Redentore, una sola unità: Cristo è morto per tutti. Invece la tentazione… Anche Paolo l’ha sofferta: “Io sono di Paolo, io sono di Apollo, io sono di questo, io sono dell’altro…” (cfr 1 Cor 3,1-9). E pensiamo a noi, cinquant’anni fa, al dopo-Concilio: le divisioni che ha sofferto la Chiesa. “Io sono di questa parte, io la penso così, tu così…”. Sì, è lecito pensarla così, ma nell’unità della Chiesa, sotto il Pastore Gesù.

    http://www.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2020/documents/papa-francesco-cotidie_20200504_cristo-unicopastore.html

    5 Maggio, 2020 - 13:10
  2. Luigi Accattoli

    Non donatista. Il versetto dell’apostolo Paolo “Cristo è morto per tutti” (2Cor 5,14) è stato scelto per il ricordino di Maria Grazia Mara. Si tratta di un motto che lei citava spesso, in riferimento soprattutto a situazioni e persone difficili da “accogliere”, persone nei confronti delle quali avvertiva difficoltà di comprensione e di rapporto. E anche quando esprimeva il suo sogno di una Chiesa aperta, senza discriminazioni, senza giudizi escludenti. Una Chiesa “non donatista”, che non cedesse cioè alla tentazione dell’intransigenza: era la sua preoccupazione. Una Chiesa che non pretendesse di separare i “perfetti” dagli “indegni”: su questo tema parlò con Francesco quando lui andò a trovarla a casa, il 28 luglio 2018. Può essere poi che il papa abbia avuto il ricordino con quella citazione in occasione della messa di addio per lei, il 31 dicembre scorso, nella chiesa di San Giuseppe a via Nomentana, giorno notevole per i cronisti papali: il Papa arrivò a sorpresa in quella chiesa e prese posto tra i banchi come un comune partecipante e al termine se ne andò com’era venuto.
    La sorprendente memoria di Maria Grazia da parte di Francesco – che l’ha vista solo due volte – è una memoria di gratitudine per i testi di lei da lui letti già quand’era in Argentina e per il fatto che il “magistero” di questa donna gli era stato segnalato da sacerdoti di Buenos Aires che l’avevano avuta docente all’Augustinianum.

    5 Maggio, 2020 - 14:22
  3. Luigi Accattoli


    Il ricordino di Maria Grazia del quale si parla al commento precedente.

    5 Maggio, 2020 - 14:22
  4. Lorenzo Pisani

    A me è parso che ne abbia parlato usando il presente, poi nella trascrizione hanno corretto con l’imperfetto; un errore che mi ha colpito. Forse è banalmente un lapsus. Ma anche nel lapsus, il Papa insegna: la (tua) professoressa è viva nella comunione dei santi e nella memoria del suo impegno.

    5 Maggio, 2020 - 15:17
  5. Luigi Accattoli

    E’ vero, ne ha parlato al presente. E anch’io di quel presente storico ho dato la tua interpretazione.

    5 Maggio, 2020 - 15:43
  6. picchio

    io non credo al lapsus, penso alla comunione dei santi. Nella trasmissione “io credo” papa Francesco dice ” per il momento ( aspettando la risurrezione ndr) i nostri che sono andati di là partecipano del Corpo di Cristo e sono vivi” e inoltre parla della nonna dell’intervistatore d. Marco Pozza, morta da anni, al presente.
    Cristina Vicquery

    6 Maggio, 2020 - 13:34

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