Montini: dolente e magnifico. Luciani: ridente e fuggitivo. Wojtyla: eroico e giocoso. Ratzinger: mite e fermo. Francesco: severo e misericordioso. Sono i cinque ossimori – o paradossi – che dedico agli ultimi cinque Papi in un’intervista che mi è stata chiesta da Giampaolo Centofanti che l’ha pubblicata ieri nella pagina “Sinodalità e partecipazione: come il pane” del suo blog con il titolo Papa Francesco: severità e misericordia. Nei primi commenti le due domande e relative risposte riguardanti Francesco.
Dedico cinque ossimori agli ultimi cinque Papi
3 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Su Francesco si dicono molte cose. Qual è l’aspetto che più ti colpisce?
“La riforma della Chiesa in uscita missionaria” (n. 17 della “Evangelii gaudium”), che è il cuore della sua predicazione. Sono convinto che la vera novità del Papa argentino sia qui e oso affermare che se non obbediamo a quella chiamata vanifichiamo l’intera dote – o dono – che da lui ci viene e che tutta è in funzione della chiamata all’uscita.
Quali sono gli orizzonti di questa Chiesa dell’uscita?
Sono quelli – epocali – del passaggio dal modello di Chiesa costituita della tradizione europea alla forma più agile di una Chiesa missionaria adeguata all’epoca post moderna, caratterizzata da un processo globale di secolarizzazione. Se non l’aiuteremo a compiere questo passaggio, che lui chiama uscita; se non usciamo con lui, Francesco resterà un Papa simpatico, estroverso, che ha alleggerito i conflitti con la modernità e che ha semplificato l’immagine e il linguaggio, ma che non avrà ottenuto quello per cui è stato eletto, in accoglienza – si direbbe – al monito ch’egli stesso aveva rivolto ai confratelli cardinali alla vigilia del Conclave: la chiamata della Chiesa a uscire da se stessa per evangelizzare. La Chiesa in uscita va oltre l’ovile, le mura, la pedagogia, l’anagrafe, il linguaggio della Chiesa costituita, che sono stati grandi, gloriosi, ma non sono più in grado di parlare all’umanità circostante. La Chiesa costituita si curava innanzitutto dei “fedeli”, la Chiesa in uscita cerca per primi i non credenti.
Il Sismografo ha ripreso oggi alle 16.40 la mia intervista.