Devo dare al “Corsera” tre nomi di papali per un’inchiesta interna – si fanno anche questi giochi in sede vacante – e ho pensato di chiedere a quei giocherelloni dei miei visitatori – fatevi tutti sedevacantisti per finta e per un’ora – grazie d’ogni stramberia che mi arriverà.
Datemi tre nomi di papabili
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O’Malley e Tagle, gli unici che mi ispirano. Il terzo non so.
O’Malley, Schonborn, Betori
Devo dire però che riesco ad appassionarmi al conclave molto meno che dopo la morte di Giovanni Paolo II.
All’improvviso sembra di essere tornati ai tempi dei principi rinascimentali, con la corte pontificia in orrendo paragone con il parlamento italiano e il Papa in vacanza con il cappellino.
Son sincera l’impressione è questa.
In ordine alfabetico:
Card. Carlo Caffarra
Card. Marc Ouellet
Card. Angelo Scola
Non conosco abbastanza i profili dei cardinali. Comunque degli italiani titolari di arcidiocesi non ce n’è uno che vedrei bene come papa. Degli stranieri più citati mi piace O Malley; Tagle penso sia troppo giovane (andrei cauto nella scelta di candidati con possibile durata ultraventennale).
Altrimenti c’è sempre Luigi 😀
Non so se vale, ma mia moglie è stata molto colpita dal Card. Barbarin.
Mie nomi (che contengono una mia personale speranza): card. Sean O’ Malley, card. Schoenborn, card. Schearer.
Poi, io non escludo anche Landini della Fiom…. 🙂 🙂
Tagle, Schoenborn. Il terzo mi manca.
Nessuno che pensa a Ravasi?
Siri e Ottaviani si possono votare?
Posto che l’Europa è al momento la più “disastrata” tra le aree geografiche in preda alla ” scristianizzazione “propongo una triade di europei:
Peter Erdo, 60 anni, Arcivescovo di budapest, Primate di Ungheria
Wihlem Jacobus EijK, 59 anni, Arcivescovo di Utrecht (Olanda)
Philippe Barbarin , 62 anni, Arcivescovo di Lione (Francia)
Comunque sia speriamo che il Conclave si orienti su un vescovo, su un pastore , su un liturgista, e NON su un curiale, un politico, un diplomatico, un uomo di apparato.. speriamo che non finisca come le primarie del Pd !!!!!
Quanto a Ravasi sicuramente qualcuno ci pensa : lui stesso!!!!
Per Luigi Franti:
Si racconta che a far decidere Paolo VI per l’esclusione degli ultraottantenni dal Conclave abbia avuto un ruolo il turbamento che sperimentò nel Conclave del 1963, quello che lo elesse Papa, al vedere un “collega” di molti anni che credeva di trovarsi nel Conclave del 1958, quello che aveva eletto Roncalli.
Roncalli, Roncalli, Aghagianian, Aghagianian, Roncalli, Aghagianian….
I nostri nomi si avvicendavano or su, or giù, come i ceci nell’acqua bollente”.
A. Roncalli, papa Giovanni XXIII
Personalmente ho un paio di preferenze circa il futuro papa: Ravasi e Arinze. Il primo è straordinario, lo conobbi personalmente e scoprii un uomo di una intelligenza, bontà, cultura fuori dal comune. Qualità unite ad un tratto di gentile semplicità che conquista. Ricordo ancora quando ci scontrammo muso a muso sulle strisce pedonali a Piazza Risorgimeno. Lo chiami :” Monsignor Ravasi!” ;credendo non mi avesse sentita, e seppure, di certo avrebbe finto di… passai oltre. Invece, con mia sorpresa , mi accorsi che mi aveva sentita e mi conduceva oltre le strisce. Percorremmo un bel tratto fin quasi sotto la Basilica parlando d’ Arte, comune passione, con sintesi ed eloquenza strabiliante!Però, Ravasi, è troppo buono…poco forte per reggere il timone della barca in balia di Eolo. Ecco perché la seconda preferenza va ad Arinze: lui si che avrebbe la forza necessaria…Arinze come Ulisse tra i proci….una forza della natura!
ho detto PROCI eh…mi raccomando…mmm….
Faccio 4 nomi:
– Timothy Michael Dolan, arcivescovo di New York, 63 anni.
– Sean Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston, 69 anni.
E, quanto agli italiani, gli improbabili, ma che apprezzo ugualmente
– Gianfranco Ravasi, curia di Roma, 69 anni.
– Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, 70 anni.
In ogni caso lo Spirito Santo ci guiderà.
E a noi spetta di fare la cosa più umana che si possa fare per il conclave che nominerà il successore di Benedetto XVI: pregare, come sta facendo in queste ore il Papa emerito.
Pregare tanto!
La preghiera è l’unica arma…l’unica!
Clodine Arinze ha compiuto gli 80 lo scorso novembre…
Anch’io sono per Ravasi che conobbi personalmente.
E sul “troppo buono” mi permetto di dire che i “troppo buoni” spesso riservano delle sorprese strabilianti.
Altrettanto spesso i “troppo buoni” sono anche tanto determinati e “puliti”, ma quel “pulito” che non sdegna di affondare le mani nel fango per pulire a fondo.
E poi … chi più “buono” di Gesù? Eppure ….
Forse la Chiesa ha bisogno di buoni sul serio, integri e forti spiritualmente che non cedono sotto le pressioni enormi del male: come Cristo appunto.
Benedetto ha iniziato la strada.
La Chiesa credo abbia bisogno di ossigeno, di speranza e di fiducia, nonché di un gran realismo.
E mi piacerebbe che il prof. Guerriero (papà-di-Paolo) scrivesse la sua su questo blog.
Infine spero e prego che questo Papa sia colui che ha trovato la “perla” evangelica.
Il mio desiderio sarebbe Dionigi Tettamanzi, un nome che non si fa, sia per l’età avanzata sia perchè appartenente ad una corrente minoritaria.
Eppure potrebbe essere una scelta in “stile Giovanni XXIII”, chissà che non possa far bene a questa Chiesa più di un giovane manager di fama internazionale.
Lo Spirito Santo opera in modo imperscrutabile 🙂
La previsione invece: O’Malley, Turkson, Schoenborn.
Trovo straordinario Ravasi come uomo di cultura, però non so, sembrerebbe un Papa troppo colto, forse perchè non l’abbiamo visto reggere una diocesi importante.
Almeno io ci vedo questo limite.
@Sara … eh eh eh … che dire di Gesù in quanto a cultura? … E anche Ratzinger non stava certo all’ultimo banco …
Idem per la “diocesi importante” …
ah ah ah
E poi un uomo “colto” e “troppo buono” è un binomio che indica una straordinaria apertura mentale.
Mi è appena venuto in mente che al mio parroco piacciono il Card. Raymond Leo Burke e ovviamente il “nostro” Card. Caffarra, per otto anni alla guida della nostra piccola diocesi.
E’ vero Ratzinger era uomo di cultura ma più teologo, e sulla diocesi importante penso che se Ratzinger avesse avuto più esperienza di diocesi certe discussioni sula liturgia, sul motu proprio ecc. sarebbero state diverse.
(un conto è legiferare un conto è gestire in loco il biritualismo).
Mia impressione.
Il cardinal Burke..
🙁
(criticano tutti posso criticare pure io).
Io faccio un tifo sfegatato per lo sconosciutissimo libanese Bechara Boutros Rai, patriarca dei maroniti. Ha poche possibilità in più di me di essere eletto, ma io tifo mica scommetto.
L’ho conosciuto personalmente nel 1994.
E’ poliglotta (parla in italiano quasi senza accento), coraggioso (ha compiuto pochi giorni fa una visita storica in Siria), è capace di dialogare con tutti (è amato dai musulmani… e questo non guasta!) e porterebbe un po’ di Oriente in cima alla Chiesa!!
Premesso che certe previsioni vengono – spesso e fortunatamente – spazzate via dal vento dello Spirito….
Mi permetto addirittura una cinquina:
Italia: Scola, il più conosciuto all’estero tra i nostri connazionali e con la candidatura più “strutturata”
Europa: Erdo
Nord America: gli americani si stanno dando molto da fare…. Ouellet forse non ha “scorza” sufficientemente dura, propendo per O’Malley. Un saio bianco e papalina, Papa Francesco ?!?
Sud America: Scherer
Infine Asia: Tagle, quello che potrebbe essere una specie di nuovo Woytjla, venuto “da un paese lontano”.
E magari alla fine arriverà la sorpresa che ti spiazza, lasciandoci tutti a bocca aperta ….
@ Marcello
Mi hai appena indicato la sorpresa che mancava alla fine del mio ragionamento: “Boutros”… Pietro !
Bravo!!
Mia moglie dice che è pure bello!!
Un papa bello può essere utile.
Mi consenta innanzitutto di farle i miei più sinceri complimenti per l’ottimo articolo pubblicato oggi su Vatican 2013 che mi ha anche fatto scoprire il suo blog.
Quanto ai 3 nomi provo a risponderle come segue:
Scenario A
Papa europeo, nato dopo il 1942, elevato a cardinale da Benedetto XVI, non tedesco e non polacco: restano 15 papabili, direi FERNANDO FILONI.
Scenario B
Papa non europeo nato dopo il 1942, elevato a cardinale da Benedetto XVI: restano 18 papabili, direi LUIS ANTONIO TAGLE ma è una scelta più di cuore che altro, trattandosi del cardinale più giovane secondo solo a THOTTUNKAL. Se diventasse il prossimo successore di Pietro, passerebbero alla storia le sue lacrime e l’abbraccio di Ratzinger durante il Concistoro di Novembre 2012.
Scenario C
Papa nato dopo il 1942, elevato a cardinale da Giovanni Paolo II: restano 5 papabili, direi MARC OUELLET, dato tra i papabili anche al Conclave 2005.
http://www.cardinalseansblog.org/
Per amore della precisione: negli scenari delineati da me precedentemente ho scritto “nato dopo il 1942”, intendendo incluso il 1942. A rigore avrei dovuto scrivere “nato dopo il 1941”, mi scuso per l’errore.
Nello scenario C è saltata la dicitura “non europeo”: considerati anche gli europei il numero dei papabili sale a 12.
Chiedo venia
Tutta fatica sprecata.
La Regia non prevede suggeritori.
Ecco il mio terzo: Boutros Rai !
Grazie, Marcello.
Ora mi mancano solo i 2/3 dei cardinali votanti ed è fatta!!
Io e Mattlar abbiamo proprio feeling: condividevamo già Schoenborn e Tagle, ora Boutros Rai…. mi affascina (per quanto improbabile) l’ipotesi di un papa legato al patriarcato di Antiochia “Ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani ” (At 11,26)
Devi cercare di aleggiare sotto forma di colomba, Marcello, sussurrando
“votaboutros! votaboutros!” 😉
Ho con me anche Nico!! E forse anche discepolo…
A Nico dico che Pietro, prima di essere vescovo di Roma, fu vescovo di Antiochia.
Chiedo agli esperti e ovviamente al nostro gentile ospite se l’elezione di un patriarca orientale farebbe cambiare la formula del “Habemus papam”… forse il “Sancte Romanae Ecclesiae Cardinalem” dovrebbe cambiare in “Sancte Orientalis Ecclesiae Cardinalem”.
Ma sono assai ignorante sull’argomento.
La mia terna (non in ordine di priorità):
l’attuale vice-parroco (africano): smetterebbero subito le storie sui “vestiti e le scarpe del Papa”. Veste con maglione multicolore, pantalone marrone e mocassini color sabbia. Il massimo del cattivo accostamento dei colori! Omelie “dico non dico”. Però, ha dalla sua che si impegna…
L’ex vice-parroco (filippino): creatività liturgica a gogò, faccione ridanciano senza motivo h24. Omelie alla azzeccagarbugli. Ha dalla sua che almeno vestiva il clergy…
L’ex dell’ex viceparroco (asiatico): in talare, sempre disponibile alle confessioni, tipo sveglio, presente pratico, omelie brevi ma “aderenti”.
Un ragazzo su cui contare!
«Un papa bello può essere utile».
Beh se parliamo del fisico, c’è una legge ben nota che vige sin dall’inizio del “papato moderno” (intendo quello coi papi fotografati ecc.): ad un papa corpulento, o quanto meno “ben piazzato”, ne succede sempre uno esile, se non segaligno. Così al beato Pio IX, che i dagherrotipi ci restituiscono col suo bravo embonpoint papale, succede il rinsecchito Leone XIII (di cui ci resta un raro filmato che lo mostra, piegato a 90° gradi nei giardini vaticani), cui fa seguito la “floridezza verginale” (per dirla col Manzoni) di san Pio X, a sua volta in netto contrasto con il rachitismo del minuscolo Benedetto XV; alla robustezza del papa alpinista, Pio XI, si contrappone anche plasticamente la figura ascetica del venerabile Pio XII; poi, di nuovo uno shock iconografico con la mole pachidermica del beato Giovanni XXIII e l’inevitabile compensazione con la magrezza nervosa e consumata del venerabile Paolo VI.
L’unica eccezione a questa regola, rappresentata da Giovanni Paolo I, la conferma doppiamente, in quanto eccezione appunto e in quanto prontamente rimossa, come se fosse stata una distrazione. Poi la serie riprende: modello A, l’atleta Wojtyla; modello B, il diafano professor Ratzinger.
Quindi bisogna guardare alla corporatura e scartare tutte le mezze cartucce.
http://www.romereports.com/palio/cardinal-bechara-boutros-rai-warrior-for-peace-in-the-middle-east-english-9164.html#.UTikRNYXKSo
Non credo
di essere in grado di “suggerire” nessun nome di “papabile”, però vorrei dire lo stesso qualcosa.
Noi italiani siamo un popolo di “santi poeti e naviganti”: sessanta milioni di persone che hanno in tasca, oltre al nome del papa da eleggere, anche la formazione della nazionale di calcio da suggerire a Prandelli e il nome dei Presidente del Consiglio dei Ministri, completo di Ministri, da “suggerire” a Napolitano.
Nel caso specifico dell’elezione del nuovo Papa, in particolare, credo sia un problema così importante e pieno di responsabilità che, dato che ne posso fare a meno, lo lascio volentieri ai Cardinali che si riuniranno in Conclave.
I miei problemi, di vita umana e di fede, mi bastano ed avanzano per invogliarmi ad andare a cercarne altri.
Ciao Luigi e scusa la franchezza: anche questo è un parere, no?
Sullo scartare le mezze cartucce, concordo pienamente!!!
-Jorge Mario Bergoglio
– Enzo Bianchi
– Ravasi
Cosaaaaa??? Bianchi papa??? Audace e maldestro pronostico…ho un brivido lungo la schiena….
Altro terribile incubo che rende le mie notti insonni e mi fa svegliare con la gola secca? Bertone!!!…
Il pensiero di un Bertone papabile mi fa accapponare la pelle!
Invece mi piace un sacco quell’americano con la barbetta, ma si…quello che sembra un principe azzurro…com’è che si chiama? Quello che, si dice, sia intransigente con i pedofili…bhe, il nome mi sfugge, ho forse è stato già citato da nico e mattlar..
o forse…
O’ Malley.
Sean Patrick O’Malley.
Non parla italiano.
Menomale che non dobbiamo votare noi.
Se no mi sembra che, dopo il parlamento, saremmo perfettamente in grado di mandare in tilt anche il conclave.
Deve essere una nostra specialità del momento, come italiani.
( C’entrerà qualcosa col fatto che i cardinali italiani sono assai poco accreditati? – e io dico: per fortuna per l’Italia-)
In effetti chi spera di salvare la Chiesa aumentando il livello di “democrazia” interna viene abbastanza scoraggiato dall’altra di democrazie.
Ce lo immaginiamo un conclave di neoeletti grillini?
Con un guru che li manovra da internet?( e noi che votiamo attraverso i blog?).
Le analogie intanto aumentano, sono in silenzio stampa i grillini e anche i cardinali..
Ma proprio in questi giorni dovevamo avere le prime dimissioni papali della storia?
(io continuo a chiedermi che messaggio ci sia in tutto questo, più me lo chiedo e più non mi so rispondere).
Ciao Luigi,
arrivo tardi,
Le Parole del Card. Levada, escludono che un cardinale USA possa diventare papa:
«sarebbe difficile per uno di noi allontanare dalla sua persona il sospetto che
il governo americano (già così potente sulla scena mondiale)
sarebbe lì a influenzare le nostre decisioni».
Peccato!
Avremmo potuto avere la gioia di avere un Burke,
vestito da Priscilla (regina del deserto)
a celebrare i sacri misteri 🙂
Ravasi. Gli altri non li conosco, ma Ravasi è GRANDISSIMO.
Ravasi vale per tre.
Marilisa, pure tu ci hai attraversato le strisce insieme?
Trevasi
Il Cardinale Bechara Boutros Rai, Patriarca dei Maroniti.
Per chi vuole sentirlo parlare in italiano:
http://www.familiam.org/famiglia_ita/chiesa/00002335_Video_intervista_al_Car
dinale_Bechara_Boutros_Rai__Patriarca_Maronita_.html
http://www.familiam.org/famiglia_ita/chiesa/00002335_Video_intervista_al_Cardinale_Bechara_Boutros_Rai__Patriarca_Maronita_.html
Va molto forte il cardinale di Boston che, se non erro, è un cappuccino.
Non dubito che Ravasi sia GRANDISSIMO, come , in modi magari diversi, saranno GRANDISSIMI anche molti altri.
Il fatto è che non c’è alcuna garanzia che un cardinale GRANDISSIMO non sia poi un mezzo fallimento come papa.
E questo vale per tutti quanti.
Un ragionamento un po’ da Catalano, ma fila.
Vero Antonella, anche mia mamma ieri speranzosa per O’Malley.
E’ il fascino della barba.
🙂
Tra l’altro mi sembra anche abbastanza trasversale nel raccogliere simpatie.
Enzo Bianchi no, per favore.
Se vale (come “stramberia”?) anche la sua candidatura, allora io propongo Padre Livio Fanzaga.
Confermo l’impressione di Sara, O’Malley piace un po’ a tutti. Bisogna vedere se fa lo stesso effetto anche sui cardinali elettori…
Sono perfettamente in linea con lorenzo. Anche per me Ravasi…mmm….è troppo buono, troppo idealista. Per reggere il timone della Chiesa, di questa Chiesa, ci vuole ben altro. Arinze,dall’alto dei suoi 80 anni saprebbe come ri-formare [nel senso di un ritorno alla forma originaria] la Chiesa, e per realizzare questo non conta troppo la lunghezza in termini di anni, ma lo spessore e il vigore di un pontificato. Leone XIII ad esempio, venne eletto per la sua salute cagionevole che lasciava presagire un pontificato di brevissima durata….invece…fu forte e lucido fino a 93 anni e scrisse quel capolavoro che è la “Rerum Novarum” a 81 anni..Credo che l’età sia relativa se si possiede buona salute fisica e mentale.
Hai sentito Luigi?
Il fascino della barba.
Quella ce l’hai, ti manca solo la porpora….
( Che fosse quello il sottaciuto scopo della nuova fotina tenebrosa e illuminantesi d’immenso?)
🙂
A proposito: Enzo Bianchi la barb( etta) ce l’ha pure lui.
Padre Livio è al contrario sconsolatamente glabro in volto.
Gigi, ma tu ci chiedi previsioni/scommessa oppure preferenze?
Io ti rispondo con le prime, e non in ordine di probabilità:
– Schonborn/Erdo (in caso di Europa): forse il difetto del secondo è che è troppo giovane (60 anni, oggi si vive a lungo e un’atra rinuncia credo non la voglia quasi nessuno, tutto sommato nemmeno io);
– Ravasi (nel complicato e difficile caso di Italia: Scola è talmente di livello alto che qualche difetto gli si trova facile, tipo un certo polso decisionista e il passato ciellino; e poi temo sia candidato da troppo tempo);
– Wuerl (in caso di Oltreoceano): è stato giovane segretario di un cardinale che non stava simpatico a certi lefebvriani, esperti di libelli diffamatori. Ma lui mi pare molto in gamba, e tutto sommato più “centrato” di altri statunitensi.
Mi sbaglierò, ma trovo ancora inverosimili altri salti: Sud America, Africa, Asia, Oceania.
Giusto Clodine, mai stato per i ggiovani in quanto ggiovani. Se non altro perché ci sono certi trent/quarantenni che sembranoragionare come dei fossili, e dei novantenni che hanno la lungimiranza ardente di un ventenne.
Il già devastato GPII alle giornate mondiali della gioventù di Roma capitanava cavalcava e “precedeva” di diverse lunghezze in avanti quell’orda urlante di sbarbati e sbarbatelle…
Tuttavia, dopo la rinuncia per ammesso venir meno della freschezza delle forze dovuta all’età, da parte di papa Benedetto, credo che un’occhiata di riguardo alla carta d’identità stavolta verrà buttata.
Credo anche io che l’età verrà presa in considerazione, altrimenti ci tenevamo Benedetto.
Ci vuole un cardinale cattolico e pure energico (ma uno yankee mi parrebbe un po troppo fuori stile e un Ruini è out per età).
Ci vuole anche un cardinale decisamente fuori dalle cordate curiali (e alcuni nomi fatti dagli altri sono, per mille motivi, decisamente inadeguati).
La mia terna:
1) Cipriani
2) Ouellet
3) Scola.
Poi, sarà quello che sarà.
E sarà un buon papa, sara per nostro giovamento.
Se sarà un papa meno buono (cioè cattolico ma non energico, energico ma non cattolico), sarà per nostra punizione (visto come abbiamo lasciato solo l’uscente).
Se sarà un cattivo
E se sarà un buon papa, sarà per nostro giovamento.
padre Livio, padre Livio, padre Livio!!! Oooooooooo….Olè!!!!!!
Questo post mi sembra una prima prova di una Chiesa Cattolica Apostolica Romana convertita alla democrazia…
Considerato lo stato pietoso cui il nostro modello democratico ha gettato il nostro povero paese, credo che il non prevalebunt farà sì che questo non accadrà mai…
Ci sono anche Papi non cattolici?
Lorenzo Enzo Bianchi ha una barba spigolosa, da mandarino cinese invece O’ Malley ha una barba arrotondata, da viso morbido e sereno, popolare e rassicurante.
A proposito Papi con la barba negli ultimi 150 anni che sappia non ce ne sono stati.
Ho letto su wikipedia che “qualsiasi maschio battezzato celibe, secondo il diritto canonico, cioè che non ha contratto un matrimonio cattolico, può essere eletto papa (sebbene l’elezione di un non vescovo sia avvenuta raramente) e se non ha ancora ricevuto gli ordini sacri gli vengono subito conferiti e viene consacrato vescovo”.
Se è vero, perché non superare l’orizzonte del collegio cardinalizio e magari dare una sbirciatina anche in questo blog? Così, stramberia per stramberia…
🙂
Esatto Lazzaro, il Codice di Diritto Canonico prevede proprio ciò che hai appena scritto.
Un abbraccio!
@Elsa.F delle 18.46
Gentilissima, non ti preoccupare la monarchia assoluta dello Stato Città del Vaticano non verrà in alcun modo toccata…
Stessa cosa possiamo dire per il primato petrino in ambito di governo della Chiesa Universale…
Collegio Episcopale, Concilio Vaticano II, popolo di Dio sono aspetti assolutamente secondari… Non temere e, permettimi un pò di ironia.
Comunque nel tuo commento vi è anche una considerazione seria sullo stato del nostro Paese: su questo condivido la tua preoccupazione…
Però Fabricianus riguardo alla collegialità bisogna anche ammettere che tutti i collaboratori del Papa sono schifati, curia e collegio cardinalizio pure mentre il Papa è sempre visto come il Santo che vola due metri da terra.
Questo io ammetto non lo capisco, si invoca la collegialità e poi si vorrebbe una specie di pensiero unico e si rappresentano le normali divergenze di opinione che la collegialità vorrebbe come scontri all’ok corral.
No, Mattlar, io non ho attraversato le strisce insieme al card. Ravasi (mi sarebbe piaciuto però), ma quando lo sento parlare e ne leggo gli scritti, penso a lui come ad un grande.
Un uomo ed un ecclesiastico di notevole equilibrio oltre che di straordinaria cultura ed eccellente biblista.
So bene che, come ha detto Lorenzo, tutto questo non è una garanzia per essere eventualmente un grande papa, ma allora è vero anche che nessuno dei cardinali, tutti papabili, può darci questa garanzia.
E so bene anche che qualcuno dei papi precedenti, all’apparenza modesti, si sono rivelati dei grandi papi.
Mentre per altri di alcuni secoli fa è giusto dire: “miserere mei”.
A questo punto la palla passa, per modo di dire, allo Spirito Santo, che gioca come vuole.
Quindi è inutile arrovellarsi con previsioni e auspici che lasciano il tempo che trovano.
Meno male che “Ruini è out per età”. Deo gratias.
Fermi tutti!!! Intanto il gruppo “tosto” degli americani è stato “silenziato” da Sodano e quello lì ,il figo, il cappuccino colla barbetta come dice Clodine , se deve stà’ un po’ zitto!!!
inoltre pare ci siano cordate “curiali” di Sodano e Re , che sono appoggiate anche da Bertone che propendono per il brasiliano Scherer…una soluzione “gattopardesca” dice qualcuno, perchè tutto resti come prima…
quanto ai fans di Ravasi , certo che vi piace… uno che ha detto che Cristo non è VERAMENTE risorto ma che trattasi di MITO, non può che piacere ai moderni seguaci della teologia catto-new-age-buddo-cosmica-storico-filosofico-trombonesca..
ma che piaccia allo Spirito Santo , beh, è po’ dura….!!!
Però Discepolo lei adesso me lo devo spiegare. Capisco perchè i “progressisti” detestino la curia che vedono come un sistema retrogrado e accentratore, ma perchè la detestino ancora di più i tradizionalisti giuro che non me lo riesco a spiegare.
…ogni tanto io ho l’impressione che entrambi gli -isti (tradizional- o progress-) detestino e basta, a prescindere…
O Malley, Tagle, Bergoglio
si doctus doceat, si sanctus oret, si prudens regat
… e Cantalamessa?
Il cardinale arcivescovo di Colombo (Sri Lanka) – Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don – che secondo il rettore della Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova ‘E’ un cardinale degno di diventare Papa’. Ha avuto esperienza in curia come segretario della Congregazione per il Culto Divino, è favorevole alla tradizione senza essere tradizionalista, è uno dei pochi Cardinali ad aver celebrato in rito antico. Ha esperienza pastorale, è poliglotta e relativamente giovane, 65 anni. Per quanto riguarda Ravasi, pur essendo una persona colta, non lo vedo però adatto dal punto di vista pastorale.
Cara Sara se non hai ancora capito perchè i Tradizionalisti detestino la Curia
ti faccio presente questo: Tradizione non vuol dire potere degli uomini, Tradizione vuol dire rifarsi all’ Insegnamento millenario della Chiesa… la Curia romana si rifà non all’insegnamento millenario della Chiesa ma alla molto più concreta salvaguardia dei propri privilegi.. curiali possono essere anche “progressisti” anzi molti lo sono , cavalcano sempre il cavallo vincente.
che cavolo importa a loro bazzecole come la Liturgia???? basta che loro restino in sella e al potere ! Che gli frega ai Curiali, della S. Messa, della spiritualità e di altre scemenze buone per i poveri cristiani ingenui??? Per loro la Chiesa è una PRofessione, e il cristianesimo una Carriera! il loro EGO è il loro Dio e non certo Gesù Cristo.
per i veri Tradizionalisti invece c’è un unico grande preziosisissimo TESORO da salvaguardare : e non è certo il potere e l’mabizione di questo o quel Monsignore della Curia, ma la Parola di Dio , Il Magistero della Chiesa, la Santa e Sacra Liturgia..
Da una parte l’opportunismo ipocrita dall’altra la fede perenne….
cara Sara, i tradizionalisti, in Curia , sono visti come fumo negli occhi..!!!!!!. fanatici, integralisti, solo una rogna per i ben più pragmatici e terra-terra monsignori curiali!!!!
Cara Nico,
siamo in un particolare genere letterario, quello delle scelte, dove impertinentemente si deve accettare che “omnis determinatio est negatio”…
Cara Sara1,
come ben sai, se l’ipotesi di un “papa eretico” è stata posta, già molti secoli fa, a maggior ragione è possibile porla per dei cardinali. Poi, se il meforio aveva qualche possibilità di un mio voto, alcuni (1, 3 o 5 ?) ben noti (a noi due) suoi supporter l’hanno fatta svanire…
Sara1,
un certo potere curiale è del tutto autoreferenziale, non sposa le cause (giuste o sbagliate, vinte o perse), ma le sfrutta, spesso usando la tattica della CIA, che arma entrambi i contendenti, così è sicura di vincere…
Confondere Tradizione o Rinnovamento con l’uso distorto che ne fa questo potere sarebbe un po’ come confondere Shelob (che si nutriva di orchi, elfi e uomini) con le sue vittime.
Ricordo che Ockham ha accusato di eresia il Papa però è stato anche scomunicato per questo.
Sulla curia io la vedo come una giusta mediazione tra le varie e opposte forze centrifughe, probabilmente sono un’ingenua non dico di no.
Forse all’origine era così, poi i suoi poteri sono cresciuti a dismisura, in particolare il ruolo della Segreteria di Stato e quello è stato l’inizio dei guai odierni.
Beh, se dobbiamo stare alle simpatie, direi Scola, Caffarra, Ouellet. Non vedrei male neanche Schönborn o quello dal nome impronunciabile di Colombo.
Ciao Sara1, tema complesso e denso quello della collegialita’ episcopale…Lo riprenderemo.
Ciao!
C’è anche un altro “particolare genere letterario”: quello del “pronostico pre-conclave” che, come scriveva giorni fa sull’Osservatore Romano Silvia Guidi, “è un genere letterario sui generis in cui spesso — tranne rare, luminose eccezioni — l’interesse dell’argomento è inversamente proporzionale alla conoscenza del tema di cui si sta parlando”.
“L’insostenibile leggerezza del pronostico” (“tranne rare, luminose eccezioni”).
http://ilsismografo.blogspot.it/2013/03/vaticano-vaticanisti-e-non-alle-prese.html
Sa che c’è Fabricianus? Mi preoccupa il fatto che chi vuole ridimensionare la segreteria di stato o la curia per avere più collegialità e meno accentramento finisce per fare da sponda a chi lo vuole fare invece per i motivi contrari. Anche il tema degli abusi e del malgoverno da qualcuno viene cavalcato alla grande per avere un Papa “sceriffo” che riduca le autonomie locali. Per carità non che ci sia da avere vera paura, ma il complottismo e le dietrologie mi sembrano sempre cattive consigliere.
Così a pelle.
Questa è carina.
http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/conclave-22968/
Comunque se è vero – come dicono i giornali – che la Curia spinge per il Odilo Scherer, si conferma che le scelte innovative per provenienza possono essere in realtà funzionali agli equilibri prestabiliti a Roma.
Lo si diceva pure di alcuni latinoamericani portati in Curia negli anni di Giovanni Paolo II: per la loro estrazione geografica ci si poteva attendere da loro chissà che cosa, in realtà alla fine erano più “romani” dei romani.
Discepolo delle 20:33: ottima telecronaca, hai messo nel tuo post una dinamicità affascinante. sembra che parli di una partita di calcio.
Nico 20:51 sei una grande. come sempre.
Francesco sul conservatorismo del sud del mondo ricordo se ne era parlato in occasione dell’uscita di questo libro.
http://books.google.it/books?id=5rFUcznqQsIC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false
Concordo in toto con discepolo, anche sul “principino azzurro colla barbetta” e all’eccellente Ravasi dalla memoria prodigiosa, affabile ma, ahinoi: idealista e sincretista.Qui ci vuole un dogmatico, un papa con i piedi per terra che metta mano alla ramazza e inizi una bella pulizia di stagione. Che apra le finestre, ossigeni, stani gli insetti parassiti e i camaleonti da tempo mimetizzati …E poi, lasciatemi dire una cosa che risulterà indigesta ad alcuni::dare potere alla collegialità è andare contro il disegno di Cristo il quale volle che a guidare la Chiesa fosse solo e unicamente Pietro. Pietro, non il colleggio dei vescovi, ma Pietro e basta!! Pensate cosa sarebbe accaduto se nella storia della Chiesa non ci fosse stata questa “roccia stabile” che ha fermato Attila e Giansenico: avrebbe fatto la fine della orientale resa ostaggio dello stato e dei principi germanici. E quanto più, oggi, in questo mondo di idolatri, senza fede, senza Dio, secolarizzata in cui regna sovrano il male, la corruzione el’ingiustizia. Quanto più la presenza di Pietro può rappresentare quel baluardo inespugnabile per cui ” inferi non praevalebunt”. Dobbiamo rispettare la volontà di Dio ed essere largamente riconoscenti al papato che ha l’incontestabile merito del primato romano per l’unità della Chiesa
corrige: Gianserico!
Buongiorno, provo a dire quello che mi piacerebbe:
John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, Nigeria.
Un giovane outsider.
Mi rallegra, Clodine, vedere che su Ravasi hai aggiustato meglio il tiro.
Buona festa della donna a te e a tutte le donne del blog.
Ci ho provato, Luigi, a farmi sedevacantista “per finta e per un’ora” ma, anche in quell’ora, in verità, Papa -“per me”- si ostinava a rimanere lui. Benedetto. E nessuno, tra i “papabili”, è all’altezza di lui.
“Mio caro Malacoda, adesso che se n’è andato, possiamo concedere l’onore delle armi a Benedetto XVI. Dobbiamo ammetterlo: è stato un gran nemico”:
http://www.tempi.it/il-diavolo-berlicche-rende-lonore-delle-armi-al-suo-nemico-numero-uno-benedetto-xvi
Credo proprio abbia ragione Fiorenza!
In giro si vedono (per carità, saranno altro…) colti vanesi, vanesi tromboni, timidi spauriti, vecchi rancorosi, naviganti senza bussola.
Uomini, sostanzialmente.
Insomma se è vero che l’unico fuori classe era l’ormai Papa emerito, lasciamo che lo Spirito suggerisca, anche (persino) a grossi decani suggeritori e ai portatori di ferula.
Quoto Clodine e aggiungo che tra quegli insetti parassiti ci sono quelli che vorrebbero sostituire al soglio pontificio una qualche specie di Montecitorio, ovvero il peggio di quanto l’assolutismo democratico sia mai riuscito ad esprimere.
Però, Gerry, “in giro si vedono” anche possibili umili servitori…Qualcuno (uno?) è stato indicato anche qui.
Avevo dimenticato di dire la cosa più importante, prima, che è questa: a noi non resta che promettere, a chi sarà Papa dopo di lui, “reverenza e obbedienza”, come ha già fatto lui.
Ho aperto il televideo, e vedo che i cardinali sono divisi in tre schieramenti, con tre candidati al papato e trecandidati abbinati (ticket) alla segretaria di stato. Si dice anche quanti sono i voti dei vari candidati.
Ma possibile che nessuno sappia più tenere un segreto? Vatileaks continua e stende la sua ombra sul Conclave. Tutto questo è molto scorretto, non so che dire.
Mi viene in mente una barzelletta sullo Spirito Santo, che era piaciuta a Giovanni Paolo II. L’avevo inserita una volta nel blog, ma poi avevo chiesto a Luigi di rimuoverla.
Ora però è venuto il momento di raccontarla di nuovo.
“I giornalisti (evidentemente repoters del Conclave) chiedono allo Spirito Santo chi siano i cardinali. Lo Spirito Santo risponde: “Sono dei signori che mi invocano sempre, ma quando arrivo hanno già deciso”.
Mi auguro tanto che arrivi in tempo, che ci sorprenda sparigliando tutte queste previsioni degne di un bookmaker di Londra.
Mi permettete di lanciare un’altra “inchiesta interna” sul medesimo argomento?
Secondo voi come si chiamerà il futuro Pontefice? Un’unica opzione, prego.
Dico la mia: “Qui sibi nomen imposuit Ioannis XXIV”
Lo trovo uno sport insulso
http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/conclave-di-carte.aspx
Giovanni XXIV? Non male. Benedetto XVII e Pio XIII ovviamente no, Giovanni Paolo III sarebbe presunzione. Ma potrebbe anche essere Leone XIV. E poi ci sono sempre Clemente, Sisto, Paolo ecc.
Si può votare contro? o almento pensare che non sia opportuno…
Bergoglio: spero di no. L’opposizione al preservativo. Nonostante sia vescovo in zone in cui l’Aids galoppa! e trascura la considerazione verso quei bambini che nascono orfani da madre malata, destinati ad ammalarsi anch’essi.
Ravasi: un grandissimo, da leggere, non da eleggere! E’ magistrale in tutto…ma un po’ troppo vezzoso con ste sottane e, negli ultimi anni, porpore…
Scola: sicuramente non lo conosco abbastanza. Mi ha deluso ai funerali di Martini…mi sarei aspettato che osasse di più.
Invece:
O’ Malley mi piace…alla peggio parlerà in inglese vabbè! 🙂
Il sandalo pontificio bianco sarebbe stupendo!
A proposito di voti
http://www.youtube.com/watch?v=RRjtMGORkK8&feature=youtu.be
Più passano le ore, più mi sa che sarà una finale Usa – Brasile !!!
(Dolan) O’Malley vs Scherer
Grato a tutti per i voti: continuate a dare terne… domani farò lo scrutinio e passeremo ai ballottaggi…
Di seguito farò qualche mio commento leggero e provocatorio alle provocanti considerazioni dei gentili visitatori…
A Marcello. L’elezione di un patriarca orientale non è verosimile. Ne parlai nel 2005 – sedendogli accanto durante un volo Kiev-Roma – con l’arcivescovo maggiore degli Ucraini Lubomyr Husar, straordinario personaggio che ora non entra in Conclave per un soffio: ha compiuto gli 80 il 26 febbraio. Li avesse compiuti il 1° marzo, vi entrava. Mi disse che era già una forzatura l’inserimento – recente e travagliato – dei patriarchi nel collegio cardinalizio, che loro – gli orientali – potevano accettare solo come segno di riconoscimento del loro ruolo, ma anomala rispetto alla loro veduta della Chiesa e delle Chiese. Loro proprio è di considerarsi in comunione con il vescovo di Roma ma non suoi suffraganei, o elettori. Credo vada compresa la loro sensibilità. Io la comprendo. Alla domanda se fosse pensabile un patriarca che diventa papa, l’esclamazione dell’ottimo Lubomyr fu questa: “Povero patriarca e povera Chiesa di Roma!”
Clodine: Bertone papabile non lo considera nessuno, perché lo devi considerare tu, motu proprio? Per poi esorcizzarlo? Non ti conviene risparmiare brividi e acqua santa?
Francesco 73 così mi interroga: “Ci chiedi previsioni/scommessa oppure preferenze?” Non lo so. Fate voi.
ciao Luigi,
ti segnalo questa simpatica, semplice e originale iniziativa: adottare
un cardinale (elettore) nella preghiera durante il conclave.
E’ una iniziativa che va un po’ nella stessa direzione di quanto
detto/fatto da Benedetto XVI, no?
ecco il sito: http://adoptacardinal.org/
è molto semplice: si inserisce il proprio nome, email e dopo la
conferma appare (a caso) il nome di un cardinale per cui ci si impegna
nella preghiera (secondo intenzioni libere). Arriva anche una email di
conferma. Lo trovo una cosa molto carina e semplice: già 300 mila
persone hanno aderito (non sappiamo se pregheranno davvero o sono
semplici curiosi, però fa lo stesso)
A me è toccato Walter Kasper 🙂
buona preghiera a tutti
A Lycopodiun che auspica l’elezione di “un cardinale cattolico” osservo che questo è ragionevole avvenga, ma segnalo che chiunque egli sia troverà ad attenderlo una folta schiera di “fedeli” che si considerano più cattolici del papa.
A faber. Il padre Lombardi in conferenza stampa ha riferito che nella congregazione generale di stamane, la settima, il cardinale decano ha informato di questa iniziativa auspicando però che in primis “si preghi per tutti i cardinali e non per questo o per quello”.
Sara1. Credo che l’ultimo Papa con la barba sia stato Innocenzo XII (1691-1700). A motivo di quella barbetta, Pasquino lo chiamava Pulcinella. Prima di lui la barba l’avevano quasi tutti, e l’ebbe anche Innocenzo XI (1676-1689) che Pio XII proclamò beato nel 1956, come già Pio V canonizzato da Clemente XII nel 1712. La domanda sorge spontanea: perché fino a tutto il Seicento i Papi hanno la barba e dopo no? Non si tratterà di uno sconsiderato adattamento ai tempi?
Evidentemente Sodano non ha capito come funziona il sito, che assegna randomicamente (=casualmente) un cardinale alla persona si iscrive.
L’intento è proprio il contrario di “pregare per il preferito”: non si prega affinchè tizio diventi papa, ma affincheè tizio sia assistito dallo Spirito. E questo tizio non lo si può scegliere.
il senso è proprio quello: essendo il sistema ad assegnartelo a caso, viene sottolineato il significato collegiale: ogni cardinale ha il gruppo che prega per lui, indipendentemente dalle sue qualità o notorietà o quant’altro…
Per una semplice legge statistica grosso modo ogni cardinale avrà un eguale numero di oranti 🙂
se uno vuole scegliere un particolare cardinale non serve un sistema online di questo tipo: lo prega e basta: perchè andare un tale sito? Questa sarebbe una scelta personale che pure un valore: ma l’idea del sito, di quel sito, invece va oltre: è il popolo di Dio orante che non sceglie soggettivamentei in base a simpatie o criteri umani, ma da a ogni cardinale da la sua equalitaria dignità che ha in questo momento particolare (1 cardinale =1 voto).
(chiedo scusa di refusi sintattici, non ho ricontrollato il messaggio)
A discepolo, sul fatto che Ravasi sia eretico perché negherebbe la risurrezione. Credi che se davvero lo fosse, come tu opini, il Papa teologo l’avrebbe chiamato a presiedere il Consiglio per la Cultura, gli avrebbe affidato il Cortile dei Gentili e l’avrebbe incaricato di predicare i suoi ultimi Esercizi di Quaresima? O tu ne sai di più?
A Clodine sulla collegialità. Il padre Lombardi ha detto alle 13 e qualcosa che della collegialità hanno parlato “molti cardinali” tra quelli intervenuti stamane e nelle altre congregazioni generali. Non ha detto se per deprecarla o per ampliarla.
A Fiorenza sui papabili che non sono all’altezza di Benedetto. Avresti detto nel 1958 che qualcuno dei cardinali riuniti in conclave fosse all’altezza di Pio, o nel 1963 di Giovanni, o nel 1978 di Paolo, o nel 2005 di Giovanni Paolo?
A Marilisa su Ruini: non ne ho un’idea negativa. Qui motivo il mio apprezzamento.
A tutti su tutti. Questa è una mozione d’ordine affettiva, tipica della sede vacante: non potremmo fare una specie di armistizio e guardare di buon occhio l’intero collegio dei cardinali? Se non ci fidiamo neanche di loro, sarà inevitabile che ci si divori a vicenda. Da sempre consiglio agli amici di adoperarsi per ampliare la tolleranza interna alla Chiesa, non per stringerla.
Luigi, sui tre vice-parroco da me proposti non dici niente?
(proposti ovviamente in massimo ossequio -n’ci bacio i piedi- al colleggio cardinalizio)
Mi vanno benissimo. Ubihumiliter ubicunque et ubisemper.
Habemus conclave!!
http://www.corriere.it/esteri/speciali/2013/conclave/notizie/8-mar-data-conclave_821b0450-87e8-11e2-ab53-591d55218f48.shtml
Sarà una messa speciale, pro eligendo pontifice, la mattina del 12 marzo.
Ma mi paiono molto belle le letture che il lezionario feriale prevede per quel giorno: che davvero i fiumi d’acqua viva che sgorgano dal seno di Cristo purifichino e guidino la sua Chiesa.
http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20130312.shtml
Luigi, hai avuto una replica per quasi tutti e ho apprezzato.
Prendo atto, ovviamente, della tua opinione sul card. Ruini.
A me non sta simpatico, inutile dirlo, proprio per quello che tu hai definito “troppo di vigore” nelle indicazioni operative per la partecipazione del laicato alla vita pubblica – come nel caso del “non voto” al referendum del maggio del 2005 sulla fecondazione assistita”.
Io l’ho sempre chiamata col suo nome: ingerenza vera e propria, ed eccessiva, e troppo ASTUTA, negli affari dello Stato.
Quel referendum avrebbe potuto fallire–e probabilmente sarebbe stato così– in altro modo, non solo con l’astensione ( che io ho sempre criticato, considerando un diritto-dovere il voto, come è scritto nella Costituzione).
Sua Eminenza ( faccio eco alla Lucianina nazionale) ha invitato i cittadini italiani a mancare al loro dovere civile.
Un “vigore” a mio parere inappropriato per un ecclesiastico.
Se poi qualcuno, nella fattispecie tu, vuole edulcorare, magari per ragioni di amicizia, una realtà a mio avviso deprecabile, libero di farlo e per certi versi anche comprensibile.
Io resto del mio parere.
Un saluto cordialissimo, caro Luigi.
A me è toccato il cardinale Bagnasco. Quello che avrei scelto.
A me invece Jorge Urosa Savino.
E da quello che leggo mi sembra un tipo in gamba, pregherò molto volentieri per lui.
🙂
Io, se permettete, concentro di piu’ le mie preghiere sul vescovo/cardinale cui poi tocchera’ il compito di guidare la Segreteria di Stato ad nutum novi summi pontificis chiunque egli sia.
Ed io mi astengo di fare nomi o parteggiare per l’uno o per l’altro semplicemente perchè non conosco nessuno e non mi basta quello che “si dice” per esprimere un parere. Ravasi e Cantalamessa sono gli unici che conosco.
Mi affido allo Spirito Santo come sempre e non vorrei essere nei panni dei Cardinali ….
Il 12 marzo ricorre il “dies natalis” di due santi papi : Innocenzo I e… Gregorio Magno.
Marta09 Cantalamessa ha un cognome che vale un destino ma non è cardinale… penso che non abbia senso andare a cercare candidati esterni al collegio dei cardinali… in teoria è possibile… ma di fatto non avviene…
Peccato che non avvenga… Ci sarebbe Moraglia…
Trio o non trio, più ci lavoro a ‘sto Conclave, e più vorrei tanto che il cardinale Barbarin sverniciasse i giornalisti in bici urlando loro: “A bombaaaazzaaaa” 😀
Grazie molto per quello che mi scrivi, gentilissimo nostro ospite.
Che un orientale non possa verosimilmente diventare papa non mi convince (è il tifo probabilmente che mi fa sragionare).
Due fatti storici: 1) tra il 678 e il 752 ben 11 papi su 13 furono orientali (di lingua greca); 2) i tanti voti presi dal famoso cardinale armeno nel conclave che elesse Roncalli (lo raccontava lo stesso Roncalli, se no erro).
Continuo a sognare?
Per rispondere alla tua domanda, Luigi, (tu la consideravi una domanda retorica. Invece…) ti dirò che sì, nel 2005 l’ avrei proprio detto che “qualcuno dei cardinali riuniti in conclave” era “all’altezza di Giovanni Paolo”: sentivo con assoluta certezza che questo qualcuno era il cardinal Ratzinger. Non pensavo certo (e in questo mi sbagliavo) che avrei mai potuto amare un altro Papa quanto avevo amato “il grande”, che era stato il Papa della mia conversione. Ma che Ratzinger fosse alla sua altezza, questo mi era chiarissimo.
Per quanto riguarda il 1978… lasciamo perdere. C’ è qualcosa che, purtroppo, mi differenzia dai tuoi lettori, che sono sempre stati tutti persone a posto, persone molto perbene. Nel 1978 io non sapevo nemmeno il nome del Papa, figuriamoci quello dei cardinali… E nemmeno ne volevo sapere nulla. Non vivevo nel loro stesso mondo.
Del 1963 e -per ragioni opposte- del 1958, meglio tacere del tutto. Tanto non lo saprei spiegare.
Senza contare che Pietro era orientale e pure -in qualche modo- patriarca.
tNel 1978 avevo 7 anni ricordo l’elezione di Giovanni Paolo II come fosse ieri.
Ricordo che ero andata con mia madre a prendere il necessario per iniziare a ricamare, ricordo il pacchetto con gli aghi e i fili (che poi non ho mai imparato davvero bene a farlo), Ricordo che sono entrata in casa tutta contenta e mia nonna ci ha avvertito della fumata bianca e così abbiamo acceso la televisione e visto per la prima volta Wojtyla. Ed è piaciuto all’istante a tutti.
Ratzinger l’ho conosciuto ai funerali del suo predecessore ed è stato ugualmente amore a prima vista tanto che quando lo hanno eletto non ne sono nemmeno stata sorpresa.
Adesso non so, anche perchè Benedetto è stato il Papa della mia maturità e ho vissuto questo pontificato intensamente. E’ finita così bruscamente che devo ancora riprendere equilibrio. Però spero di riuscire ad affezionarmi uguale è bello sentire nel Papa un amico che ti è vicino.
Di Giovanni Paolo I pochissime immagini ma “luminose” e delicate, peccato averlo vissuto così poco.
Marcello i tuoi sogni meritano ogni rispetto. Ma non paragonare il primo al secondo millennio senza tener conto della rottura che si ebbe all’inizio del secondo. Quanto ad Agagianian, era si di rito armeno e patriarca di Cilicia degli Armeni, ma viveva stabilmente a Roma (dov’era arrivato a 13 anni nel 1907), parlava trasteverino quanto il cardinale Ottaviani, ed era a tutti gli effetti dal 1946 un cardinale di Curia. Tant’è che nel 1962 rinuncia al patriarcato [un esempio di “rinuncia” precorritrice…], passa al rito latino e nel 1970 diviene cardinale vescovo di Albano.
Se si tiene conto della cultura biblico-teologica ( enon solo) direi senz’altro Ravasi in cui però mi sembra carente l’esperienza pasorale ( ma anche il Card. Martini quando venne nominato vescovo di Milano poteva vantare solo esperienza di docente). Il Card. Schearer ha dalla sua una solida esperienza di pastore, unita a una discreta conoscenza del governo della Chiesa e alla rappresentanza della Chiesa dell’America latina che a me sembra molto viva. Infine c’ è il filippino Card. Tagle che sarebbe un’assoluta novità ed un ponte verso l’oriente. Ove venisse eletto, caro Gigi, per noi ormai sulla soglia dei 70, sarebbe probabilmente l’ultimo Papa.
Sempre a Marcello: il mio venerato predecessore al “Corriere della Sera” Silvio Negro [noi vaticanisti siamo unici come i Papi e come loro abbiamo i predecessori e i successori] scrisse in VATICANO MINORE che Agagianian “è romano e straniero nello stesso tempo” (si tratta di un testo del 1958, scritto prima del conclave che elesse Roncalli, nel quale Negro prevedeva la candidatura Agagianian).
Divertente, Luigi, questo “gioco di società”; partecipo anch’io, ma con un nome solo, secco, “forte & chiaro”: Don Gallo.
Buona notte !
Roberto 55
Perchè l’ultimo, Pasquale Vilardi? Aspettiamo di vedere chi esce Papa, se avesse più di settant’anni, possiamo prevedere un altro giro…
Luigi ,,, ah ah ah … appunto per questo ho citato Cantalamessa … Sai com’è …. “mai dire mai”
E poi se ne son viste di belle al soglio pontificio: una sorpresa continua.
Fiorenza ah ah ah nel 1978 pure io ero nel tuo stesso mondo pur avendo la casa molto frequentata da preti (in perenne rincorsa per “prendermi”). Loro non ci sono mai riusciti, ma lo Spirito Santo sì ed ha fregato tutti, me compresa.
Ecco perchè ribadisco “mai dire mai”
“Loro proprio (dei cadinali patriarchi orientali) è di considerarsi in comunione con il vescovo di Roma ma non suoi suffraganei, o elettori.”
Questo credo che sia l’argomento più forte contro l’elezione di un orientale.
Detto questo, io comprendo che oggi l’ottimo Bechara Boutros al-Rai abbia scarsissime possibilità di diventare papa, ma ritengo che nel suo caso peserà di più l’inesperienza che il rito di appartenenza.
Ringrazio di nuovo il nostro gentile ospite e me ne vado a stirare la bandiera libanese che porterò fra pochi giorni in piazza San Pietro.
a proposito di Conclave:
http://www.cantualeantonianum.com/2013/03/un-sorriso-su-conclave-tecnologia.html
O’malley, perchè ha una voce incantevole. Un timbro stupendo.
http://www.youtube.com/watch?v=W_LSlwc1Hx0
Sara1 guarda che caso: ieri sera sono stato alla Madonna dei Monti – la mia parrocchia romana – per una concelebrazione dei “venezuelani a Roma” con il loro cardinale Jorge Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, che ha il “titolo” della nostra chiesa. Era una messa esequiale per il presidente Hugo Chavez, per il quale si stavano celebrando i funerali a Caracas. Il saggio cardinale non ha parlato del Conclave e non si è esposto nella politica incendiata del suo paese: “Credo – ha detto ai giornalisti – che dobbiamo guardare avanti e cercare la pace e la comprensione nel rispetto della costituzione. Il progresso di un paese non si ottiene con un atteggiamento di confronto permanente, cerchiamo tutti di guardare avanti per il bene del paese. Soprattutto va evitata ogni violenza”.
Qui è lo stemma di Urosa Savino che è sul portale della Madlonna dei Monti: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Coat_of_arms_of_Jorge_Urosa_Savino.svg
Avevo letto ieri della messa per Chavez insieme a questa intervista. (http://www.30giorni.it/articoli_id_10239_l1.htm)
Mi è risultato subito molto simpatico devo dire.
Mio figlio ha adottato Mauro Piacenza e i miei genitori Vinko Puljic (http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/sarajevo-17445/)
Dopo il don Gallo di Roberto55 io proporrei don Paolo Farinella.
Nessuno si scandalizzi: farebbe una grande pulizia nella curia vaticana e, soprattutto, agirebbe sempre seguendo strettamente il Vangelo senza compromessi di nessun tipo.
Sono consapevole di aver fatto venire il mal di stomaco a qualcuno. Non chiedo venia e mi limito a consigliare un antiacido.
A proposito di pulizia, ieri Melloni lanciava qualche frecciatina a chi vorrebbe un Netturbino I!!
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201303/130308melloni.pdf
Luigi,
sul Corriere hai votato secondo i tuoi gusti, o secondo i tuoi calcoli di probabilita’?
Mabuhay non lo so come ho votato. Ho già risposto così qui sopra a Francesco73. Credo che vi sia sempre un intreccio di motivazioni e forse è questo il mio intreccio: per due terzi secondo preferenza, per un terzo secondo probabilità. Ma nel pronostico del Corsera sono indicate le motivazioni e queste danno una leggibilità al voto che di suo è oscuro.
Don gallo e don farinella non sono preti. Anzi non sono cattolici
Insieme all’on. Fisichella sono dei politici.
Mattlar,
di questo http://it.wikipedia.org/wiki/Domenico_Fisichella parlavi?