Dalla città di Jos – in Nigeria – notizie di guerra e di pace

«L’emiro e io abbiamo iniziato la nostra amicizia quando venne a darmi il benvenuto, dopo il mio trasferimento a Jos. Disse di apprezzare il mio ruolo nell’ospitare gli sfollati musulmani in seguito alla crisi etnico-religiosa del 2001. Abbiamo scoperto che avevamo una comune passione per la pace e l’armonia interreligiosa. Dopo gli scontri del 2004, per la prima volta cristiani e musulmani si sono incontrati faccia a faccia. È stato un successo. Abbiamo pubblicato diversi messaggi comuni e credo che, proprio per questo, il capo del governo locale ha costituito il Consiglio interreligioso e ci ha chiesto di presiederlo. La nostra amicizia e il lavoro per la pace è stato lodato e incoraggiato da tanti musulmani e cristiani al punto che molti dicevano che l’emiro e l’arcivescovo sono inseparabili quando si tratta di questioni di pace»: sono parole dell’arcivescovo cattolico della città di Jos, Nigeria, Ignatius A. Kaigama, in occasione della morte – recente – dell’emiro locale, Haruna Abdullah, riportate dal sito on line del Pime a impetrazione di pace mentre siamo di nuovo turbati dalle notizie di morte venute – nel giorno di Natale – dalla città di Jos. [Segue nel primo commento]

15 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] “Ho appreso con grande tristezza l’attentato in una chiesa cattolica nelle Filippine, mentre si celebravano i riti del giorno di Natale, come pure l’attacco a chiese cristiane in Nigeria. La terra si è macchiata ancora di sangue in altre parti del mondo come in Pakistan”: così il papa all’angelus del 26 dicembre.

    29 Dicembre, 2010 - 14:05
  2. Luigi Accattoli

    [Segue dal primo commento] “Secondo la Nema, l’agenzia governativa federale specializzata nella gestione delle emergenze, la nuova raffica di attentati della vigilia di Natale ha provocato in tutto, soprattutto nel Plateau ma anche più a Nord, almeno 86 morti e 189 feriti, in larga maggioranza cristiani. L’agenzia ha precisato di basarsi solo su informazioni ospedaliere e dunque potrebbe trattarsi di un bilancio ancora parziale”: così Avvenire di oggi.

    29 Dicembre, 2010 - 15:27
  3. Luigi Accattoli

    [Segue dal secondo commento] “L’arcivescovo di Jos ha rivelato di avere dovuto convincere i giovani cristiani ad abbandonare la volontà di organizzare rappresaglie e a perdonare i musulmani”: così parla l’arcivescovo del post, intervistato oggi da IL SUSSIDIARIO.

    29 Dicembre, 2010 - 15:36
  4. Clodine

    Sono indignata! E’ tempo che la Santa Sede prenda provvedimenti! Quando la “politically correct” non funziona, allora, è necessario il pugno duro, una difesa drastica! Affinché si ponga fine a questo scempio! E’ inammissibile che nel 2011 si assista, senza muovere un dito, all’uccisione dei cristiani: tutto tace, nessuno muove una foglia! Si deve abbassare la testa, farsela mozzare da un macete e zitti! A nessuno importa: gli islamici cosidetti “moderati” [ammesso ci sia un Islam moderato] tacciono..anzi…credo che alla fin fine in cuor loro applaudino, il Vaticano si affaccia come “timido sole nella bruma”e intanto la caccia al cristiano si fa sempre più cruenta e feroce! Ricordo di una testimonianza raccapricciante, lo scorso anno, proprio sotto Natale, in estremo oriente ma non rammento la location, dove un’intera famiglia venne torturata tanto che, le viscere dei bambini (6) vennero messe a mo’ di ornamento, come le catenelle rosse che adornano gli alberi di natale, tutte in bellavista sull’albero di fronte la casa. Quando rientrò, il padre. trovò figli e moglie ridotti a brandelli che pendevano da quell’albero! Una cosa orribile, di una crudeltà degna di Calligola, Commodo, Decio. E’ uno scandalo che grida vendetta al cospetto di Dio doversi confrontare con il “De mortibus persecutorum”; è una roba che fa accapponare la pelle…Non ho parole ma che la Santa Sede si svegli è tempo che Bertone (anziché pensare a piazzare salesiani nei dicasteri, sugli scranni e in tutte le nunziature) faccia sentire la sua voce in difesa..

    29 Dicembre, 2010 - 18:29
  5. antonella lignani

    Hai ragione Clodine, si deve muovere la Santa Sede, ma più ancora il mondo cristiano. Quando parlo in giro, sembra proprio che a nessuno interessi niente di questi sventurati. Tempo fa in un blog (non ricordo quale) sono stata solo io (o quasi) a intervenire).

    29 Dicembre, 2010 - 19:22
  6. Clodine

    E’ osceno! Antonella ma, ti rendi conto che si chiede agli islamici di buona volontà di aiutare i cristiani? Ma io…io resto basita…non capisco…E il nunzio che fa ?! E la Segreteria di Stato Vaticana cosa fa’.. perchè non difendono quegli avamposti cristiani, ma con cipiglio con decisioni drastiche, magari chiedendo aiuto ai caschi blu dell’onu…o ad un organismo studiato a tavolino per la messa in sicurezza di questa gente altrimenti costretta alla fuga. Non lo so….non riesco a darmi una spiegazione logica!

    29 Dicembre, 2010 - 21:17
  7. antonella lignani

    Cara Clodine, quelli che prendono a cuore questo problema, anche tra i bravi cattolici, impegnati e non, sono veramente molto pochi. Sarei contenta di sbagliarmi. Ci si trincera dietro un dito, dicendo che “si sa chi i cristiani vengono identificati con l’Occidente che è sentito come un oppressore”.

    29 Dicembre, 2010 - 21:45
  8. antonella lignani

    Altri due cristiani sono morti in attentati a Bagdad. Forse è ora di dire qualcosa di più del solito “il sangue è seme dei cristiani”.

    30 Dicembre, 2010 - 23:47
  9. antonella lignani

    In tema di cristiani perseguitati, mi sembra molto bello questo intervento dell’arcivescovo caldeo di Kirkuk:

    http://www.asianews.it/notizie-it/Mons.-Sako:-Martirio,-il-dono-della-Chiesa-irakena-al-mondo.-Ancora-sangue-a-Baghdad-20396.html

    soprattutto quando dice:

    “I cristiani del mondo intero – continua mons. Sako – possono rinnovare la loro fede e il loro impegno stando a contatto con i cristiani perseguitati dell’Iraq. Allo stesso tempo, l’amicizia, la solidarietà e il sostegno dei nostri fratelli e sorelle dell’occidente ci dà il coraggio di resistere e restare nella nostra terra e nelle nostre chiese, continuando la nostra presenza e la testimonianza cristiana. Sapere che ci siete vicini, ci spinge a coltivare una vita comune, in pace e in armonia, con i nostri fratelli musulmani”.

    31 Dicembre, 2010 - 13:39
  10. Gioab

    L’indignazione di Clodine è quasi condivisibile. Ma non tiene conto di altri fattori evangelici:

    1 i cristiani sono stati costituiti per essere perseguitati ( Matteo 4.12)- “Quando siamo..perseguitati, sopportiamo” (2 Timoteo 3.2) : – “ tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione unitamente a Cristo Gesù saranno anche perseguitati.” –

    2. (Romani 12.14) – “Continuate a benedire quelli che [vi] perseguitano; benedite e non maledite.” Quindi è esclusa la lamentela.

    3 I cristiani non dovrebbero farsi perseguitare. – (Matteo 10.23) – “Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra;”

    Si tratta solo di seguire le disposizioni evangeliche. Non di inventarsi modi di essere cristiani a modo nostro.

    Forse Clodine pensa che inviando un esercito di Svizzeri si possa lavare nel sangue quest’onta ! Avrebbe dovuto lamentarsi con Gregorio VII –
    Idelbrando di Soana che non ne tollerava una.

    31 Dicembre, 2010 - 18:00
  11. antonella lignani

    Finalmente si sono mossi Obama e Napolitano.

    1 Gennaio, 2011 - 21:49
  12. discepolo

    Non è nelle autorità politiche che dovremmo porre la nostra speranza, anche se è benvenuta la difesa da parte di Obama e Napolitano, ma in Dio e in noi stessi, cioè nella comunità ecclesiale universale. Se davvero la Chiesa cattolica è un unico corpo non si dovrebbe lasciare ferire nelle sue membra come invece sta succedendo. E’ come se noi non sentissimo dolore se ci viene mozzato un dito o bruciato anche un centimetro di pelle.
    Per questo ,come dice Antonella , è più inquietante il silenzio e il “quietismo” di noi cristiani occidentali , una specie di torpore nel quale ci ha gettato l'”amor del quieto vivere”.
    Anche se io sinceramente non so poi concretamente cosa potremmo fare: le marce della pace ad Assisi, gli incontri ecumenici , sono tutte belle cose ma non risolvono nulla secondo me , e così pure le proteste verbali , le richieste ai governi ecc. ecc. perchè a tutto questo, agli incontri , alle marce, non partecipano i veri persecutori dei cristiani che sono più politici che religiosi , che sono i terroristi non i pii musulmani
    Come è scritto oggi sul Corriere i cristiani sono le vittime sacrificali designate dai terroristi proprio perchè sono imbelli, miti e alieni dalla violenza. In una parola sono indifesi.
    MC

    2 Gennaio, 2011 - 10:46
  13. antonella lignani

    Anche io mi indigno come Clodine. Ora tutti si muovono per i copti (fanno bene), ma chi si è mosso per i cattolici in Iraq? C’è stato solo un imbarazzato silenzio.

    4 Gennaio, 2011 - 0:04

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