Riprendo la mia passeggiata tra le scritte del Ponte Milvio (vedi post del 28 settembre). Sto camminando verso il Foro italico e dal parapetto di destra trascrivo un ultimo giocoso graffito: “Sei proprio la mia toporagna”. Toporagna? Mi colpisce la scelta di questo animaletto notturno dal muso aguzzo per fare le fusa ed eccomi a spulciare il notes alla ricerca dei nomignoli più insoliti già incontrati. Tegolino mio, panzerottina mia: e qui siamo nel mangereccio. Tigrotta e tigrino fanno una coppia felicemente felina. Ciccino, kikkotto, pisola (che sarà magari una che dorme deliziosamente) e pagnottella (forse una rotondetta). Morbidone + patata, patata + piccolino, riccio, coniglietto, diavoletta, micia+ patato, pikkia.
La buona frequenza di patato e patata mi ha ricordato che una volta – a Ferrara – avevo trovato un appagato “Patatonzola ti amo. by patatonzolo” (vedi post del 13 novembre 2006). E’ evidente l’indole mammona dei nostri ragazzi: una si sente chiamare “patata” dalla mamma fino ai 15 anni e quando ne ha 16 chiama “patato” il ragazzo del primo bacio.
Il nomignolo più sorprendente che ho trovato sul ponte è questo: “Non ti lascerò mai puzzona mia!” Ma per lo più si va nel risaputo: “Valentina la pecorina mia per sempre. Andrea”. Oppure il nomignolo è per se stessi, anche se il motivo della felicità è l’altra che delicatamente resta innominata: “Io morbidone sono l’uomo più felice del mondo”.
C’è qualcuno che ama ancora, là fuori. Un buon motivo per continuare a pensare che questo non è del tutto un mondo fottuto.
“C’è qualcuno che ama ancora, là fuori”: immagino se lo siano detti Adamo ed Eva nella tarda età, quando non uscivano più dalla tenda, ne scostavano il lembo e vedevano i lontani nipoti che si guardavano nel sole. Luigi
Caro Luigi,
mi occupo da anni di vaticano e dunque l’apprezzavo e stimavo per competenza, capacità di sintesi e soprattutto chiarezza.
Apprendo con piacere di questa sua abitudine di registrare e commentare le scritte sentimentali che appaiono sui muri. Iniziativa davvero intelligente.
Spesso leggo con più interesse queste scritte che i giornali. Dicono molto di più su chi siamo.
Le cito un cinico botta e risposta apparso sul muro di una parrocchia romana.
‘La droga uccide lentamente’, recitava un manifesto di un’associazione benefica. ‘E noi mica c’avemo fretta’ ha chiosato macabramente con un pennarello una mano anonima.
L’accenno ad Adamo ed Eva, mi induce – forse dovrei resistere – a un commento: Ponte Milvio non l’ho mai visto ma la Bibbia sì. Nonostante l’opinione espressa sopra, la Bibbia non lascia molto spazio per tale sentimet(alism)i per i poveri Adamo ed Eva. Il capitolo 4o della Genesi parla del dilagare della violenza che apparentemente nemmeno Dio riesce ad arginare. I primi due figli si ammazzano tra loro nonostante il pressante intervento di Dio presso Caino. La discendenza di questi culmina in Lamech e nel suo grido: “Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino ma Lamech settantasette.” Tuttavia la speranza non è preclusa del tutto: infatti Adamo ed Eva iniziarono un’altra discendenza con un altro figlio Set, così chiamato: “Perché – disse Eva – Dio mi ha concesso un’altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l’ha ucciso.” Nella discendenza di Set, si dice, “si cominciò ad invocare il nome del Signore”.
Tutte queste scritte mi ricordano quel collega di università che ogni giorno scriveva una lettera alla fidanzata e ne era ricambiato. Ma erano irrimediabilmente altri tempi: la posta veniva distribuita due volte al giorno.
Mi ricordano anche quanto mi è costato ‘rifare’ la facciata del codominio. Mi ricordano anche l’ICI e le addizionali IRPEF versati al Comune, nel cui bilancio la voce manutenzione non per nulla è irrilevante. Mi ricordano finalmente che Ponte Milvio è un monumento storico.
Cordiali saluti.
… nel cui bilancio la voce manutenzione non è per nulla irrilevante …
Chiedo scusa.
Benvenuto nel blog a Psico: interessandosi lei da tempo del Vaticano, avrei curuiosità di sapere chi lei sia… Ma non lo si viene a sapere – credo – neanche visitando il suo sito (http://anticameracervello.splinder) che segnalo ai visitatori… Il web è fatto così!
Psico apprezza le scritte sui muri pressappoco quanto me – Domenico, invece, vecchia conoscenza, le depreca: è il bello della vita e dei blog! Quanto alla possibilità che Adammo ed Eva, nella tarda età, abbiano potuto vedere dei lontani nipoti impegnati in uno scontro occhi contro occhi, insisterei. Tra una guerra e l’altra – e anche nei giorni della prima e della seconda – gli uomini e le donne non hanno mai cessato di imbastire la loro trama vitale. Mi è difficile documentarlo ma ne sono sicuro. Con simpatia, Luigi
Per la collezione di Luigi:
«Sei la mia scema preferita» (Con sei scritto col numero). Vista ieri passando in treno su un muro della stazione di Riccione.
Grazie Leonardo, continua a decifrare e trascrivere! Luigi