Agli amici del Cuamm nel Sud Sudan in fiamme

“Si spara mattina, mezzogiorno e sera; i nostri asserragliati dentro le case del compound, uniche costruzioni in muratura. Le linee telefoniche sono saltate, si parla solo attraverso il satellitare. E quando parli con i nostri, senti in sottofondo i colpi ripetuti e vicini dei kalashnikov. Non è facile rimanere lucidi e non lasciarsi prendere dall’ansia. Enrico, il nostro giovane amministrativo, mi rassicura sulla sua determinazione a restare, consapevole che anche la sola presenza fisica facilita il dialogo e la mediazione fra le parti; ma mi ricorda, un po’ scherzando e un po’ piangendo, che a breve si dovrebbe sposare con Chiara, la sua fidanzata, rimasta in Italia”: leggi l’intera lettera di don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm. Un abbraccio a lui e a tutti gli amici del Cuamm, sul campo e in Italia.

7 Comments

  1. picchio

    Mi unisco all’abbraccio e non solo.

    4 Novembre, 2015 - 11:29
  2. Dare da mangiare agli affamati, salvare chi muore di fame! Per fortuna ci sono i medici del Cuamm e i padri della Consolata! Grazie Luigi.

    4 Novembre, 2015 - 13:01
  3. Clodine

    Oggi è 4 Novembre,feste delle forze armate e dei nostri caduti in guerra eroicamente, che noi tutti onoriamo. Il calendario Liturgico rammenta San Carlo Borromeo: ministro di una Chiesa dissoluta dentro la quale crebbe e fin dalla più tenera età complice e artefice di tante nefandezze.Tuttavia, giunto a sincera conversione,adempì alla sua missione di pastore curando personalmente i malati , fasciando le piaghe ai sopravissuti della grande peste del 1576 ( e non solo)..
    Se fossi il presidente della Repubblica , insignerei della croce d’onore e medaglia la valor civile tutti questi nostri connazionali che si prodigano in zone del mondo ad alto rischio, sfidando la morte, curando, con dedizione, le ferite di tanta povera gente martoriata in nome di alti ideali. Mentre, se fossi il Papa, mi recherei in quegli i “ospedali da campo” -espressione tanto in uso- per benedire e incoraggiare questi “missionari”: fulgido esempio di carità di cui qualcuno, più importante del papa, più del Presidente ha detto di loro: “Beati gli operatori di pace,perché saranno chiamati figli di Dio”. Una promessa che ha il sapore dell’ eternità. Un caro abbraccio.

    4 Novembre, 2015 - 13:14
  4. Apprezzabilissimi x quello che fanno.
    Non per polemica -l’argomento è grave e serio- ma per curiosità: cosa fa pensare che i colpi d’arma da fuoco siano di “kalashnikov”?
    La specificazione “kalashnikov” è curiosa: è già difficilissimo -se non impossibile- per un esperto riconoscere un’arma dal solo suono che produce.

    5 Novembre, 2015 - 11:50
  5. Grazie, Luigi. Intanto anche noi facciamo qualcosa!

    5 Novembre, 2015 - 14:57

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