A Bologna per una lectio all’Ordine dei Giornalisti, mi sono riservato due ore per una visita alla tomba di Lucio Dalla, che è nel Cimitero della Certosa, accanto a quella di Giosuè Carducci. Sulla lastra hanno messo i versi finali della canzone “Cara”: “Buonanotte, anima mia / adesso spengo la luce e così sia…”. Ho parlato liberamente con il mio coetaneo, ora che è un poco più giovane di me. Veniva spontaneo scambiare due parole davanti a quella sua sagoma in bronzo col bastone, il cappello, il clarino e la scritta sul marmo: “Musicista poeta e maestro di vita”. Abbiamo scherzato sul “maestro”, ma con leggerezza. Sulla lastra è riprodotta in grande la coroncina anulare del rosario, che Lucio portava come anello e c’è un ragnetto in bronzo a ricordo del soprannome “il Ragno”. Un po’ di più ci siamo fermati su un verso dai molti sensi della canzone che è stata messa lì e che dice “come se andare lontano fosse uguale a morire”. “Non lo è – no che non lo è” ci siamo detti l’uno sull’altro.
Da Lucio Dalla che cantava “Buonanotte anima mia”
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Di Lucio qui si è parlato tante volte, come capita degli amici più cari. Ecco le principali:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/2012/04/16/domanda-postuma-a-lucio-dalla/
http://www.luigiaccattoli.it/blog/2012/03/06/lucio-dalla-in-san-petronio-come-e-perche/
http://www.luigiaccattoli.it/blog/2012/03/01/lucio-dalla-fine-del-primo-tempo/
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/20-preghiera-pubblica/adriano-celentano-e-lucio-dalla-menestrelli-cristiani/
Il mio testo riassuntivo su Lucio è questo:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/collaborazione-a-riviste/dalla-celentano-e-benigni-menestrelli-di-dio/
Di dalla mi è sempre piaciuta in particolar modo Caruso.
“C’è un momento in cui il viaggio iniziato non può più essere interrotto, corriamo verso una frontiera, passiamo attraverso una porta misteriosa e ci svegliamo dall’altra parte, in un’altra vita.”
Isabel Allende
Il Papa ieri nell’omelia al Santa Marta: «Ci sono anche piccoli, ma grandi congedi nella vita: penso al congedo della mamma che saluta, dà l’ultimo abbraccio al figlio che va in guerra, e tutti i giorni si alza col timore che venga un officiale a annunciarle: “Ringraziamo tanto la generosità di suo figlio che ha dato la vita per la patria”». Perché «non si sa come finiranno questi grandi congedi». E poi «c’è anche l’ultimo congedo, che tutti noi dobbiamo fare, quando il Signore ci chiama all’altra riva: io penso a questo». «Questi grandi congedi della vita, anche l’ultimo, non sono i congedi» che si risolvono dicendo «a presto, a dopo, arrivederci». Congedi, insomma, «nei quali uno sa che torna o subito o dopo una settimana». Nei grandi congedi, invece, «non si sa né quando né come» avverrà il ritorno.
Santa Marta 2: E proprio «quell’ultimo congedo lo raffigura anche l’arte, nelle canzoni per esempio». E in proposito Francesco ha ricordato il tradizionale canto degli alpini Il testamento del capitano, che racconta «quando quel capitano si congeda dai suoi soldati». Così ha proposto questo interrogativo: «Penso al grande congedo, al mio grande congedo» e cioè «non quando devo dire “a dopo”, “a più tardi”, “arrivederci”, ma “addio”?». I due testi della liturgia di oggi «dicono la parola “addio”: Paolo affida a Dio i suoi e Gesù affida al Padre i suoi discepoli, che rimangono nel mondo». Ma proprio «affidare al Padre, affidare a Dio è l’origine della parola “addio”». Infatti «noi diciamo “addio” soltanto nei grandi congedi, siano quelli della vita, sia l’ultimo».
Santa Marta 3: Davanti all’icona «di Paolo che piange in ginocchio sulla spiaggia» e all’icona di «Gesù triste perché andava alla Passione, con i suoi discepoli, piangendo nel suo cuore» il Pontefice ha invitato a «riflettere su noi stessi: ci farà bene». E a domandarci «chi sarà la persona che chiuderà i miei occhi? Cosa lascio?». Il Papa ha fatto notare, infatti, che «Paolo e Gesù, tutti e due, in questi brani fanno una sorta di esame di coscienza: “Io ho fatto questo, questo, questo”». E così è bene chiedere a se stessi, in una sorta di esame di coscienza: «Io cosa ho fatto?». Con la consapevolezza che «mi fa bene immaginarmi in quel momento, quando sarà non si sa, nel quale “a dopo”, “a presto”, “a domani”, “arrivederci” diventerà “addio”». E, dunque ha domandato ancora invitando a riflettere, «io sono preparato per affidare a Dio tutti i miei? Per affidare me stesso a Dio? Per dire quella parola che è la parola dell’affidamento del figlio al Padre?».
Santa Marta 4: Francesco ha anche dato un consiglio «se avete un po’ di tempo oggi e, se non l’avete, cercatelo!»: leggere il capitolo 16 del vangelo di Giovanni o il capitolo 19 degli Atti degli apostoli. E cioè «il congedo di Gesù e il congedo di Paolo». Proprio alla luce di questi testi, è importante «pensare che un giorno anche io dovrò dire quella parola: “addio”». Sì, ha aggiunto, «a Dio affido la mia anima; a Dio affido la mia storia; a Dio affido i miei; a Dio affido tutto».
Dalla non mi ha mai preso più di tanto, invece qualcuno aveva tirato fuori Umbria jazz i giorni scorsi e proprio ieri sera mio marito mi ha proposto di farci un giro a Luglio, cantano Veloso e Gil se le cose vanno bene mi piacerebbe tanto andarci.
Buongiorno.
OT:
” Ci sono tre numeri che racchiudono le incognite del suo papato: 20, 70, 10. Sono le percentuali con le quali viene fotografato il suo consenso nella Roma vaticana da parte degli uomini a lui più vicini.”
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_maggio_20/papa-troppo-severo-solo-20-cento-vescovi-lui-8e2d05c4-feb3-11e4-ab35-8ecb73a305fb.shtml
Visto che al piano di sotto si parlava di guadagnarsi il pane con il giornalismo ma dove li prendono questi dati??
A proposito dell’ultimo congedo, non è un caso che le ultime parole dell’Ave Maria siano una richiesta di preghiera per “l’ora della nostra morte”.
Siamo chiamati ad avere speranza e fiducia nel Signore sempre, per tutta la nostra vita, ma nell’ora della morte ci serve la preghiera della Beata Vergine Maria.
Mi ha colpito il Papa sul congedo, perché il congedo finale – anticipato da tutti gli altri, spesso dolorosi, della vita – è in fondo la domanda che le riassume tutte.
C’è sempre qualcosa di potente nel modo in cui i grandi spiriti parlano di questo appuntamento che arriva. Ratzinger, per esempio, ne accenna nell’omelia per i suoi 85 anni (era ancora Papa in carica), ed è un discorso bellissimo, stupendo, anche alla luce di quel che è avvenuto dopo (“sono arrivato all’ultimo tratto del mio cammino terreno, e non so che cosa mi succederà”…”)
Per non parlare del testamento di Montini o anche delle parole di Wojtyla nei suoi appunti spirituali presi in momenti diversi e poi collazionati, anche qui, in testamento.
E questo per citare solo i Papi.
Come non pensare, in queste ore al Cardinal Biffi, “maestro di fede” fino alla fine:
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/operato-giacomo-biffi-arcivescovo-emerito-1.975376
Una preghiera per il card. Biffi.
Anche da parte mia con affetto.
Piccola storia personale, molto piccola:
mi preparo anch’io a un congedo…Tempo 13 giorni e si chiuderanno (salvo miracoli) le porte della mia “occupazione” precaria per poi spalancarsi quelle della disoccupazione.
Non è mai facile un congedo dopo tre anni, soprattutto quando poi si apre una “sorta di vuoto”… [Certo non è il congedo dei congedi]…comunque:
Ave, Maria, grátia plena,
Dóminus tecum.
Benedícta tu in muliéribus,
et benedíctus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta María, Mater Dei,
ora pro nobis peccatóribus, nunc et in hora mortis nostræ. Amen.
Speriamo sia una disoccupazione momentanea Fabri, per quello che può servire un abbraccio.
Ti capisco benissimo, Fabricianus, ci sono passato anch’io.
Le cose un po’ alla volta si sistemeranno e prenderanno la piega giusta.
Non disperare.
Mi dispiace tanto Fabri. Ti abbraccio e ti ricordo nella preghiera.
Oltre all’aspetto umano e al caso particolare, impressiona il fatto che un giovane laureato stenti a trovare lavoro a Milano.
Grazie a tutti.
Ciao Fabri, un abbraccio
L’articolo segnalato da Sara1 alle 9.01 è di qualche interesse, soprattutto se si considera che l’autore è un simpatizzante di Bergoglio. Quando mi è capitato di scrivere che papa Francesco era divisivo, qualcuno qui si è scandalizzato, però mi sembra che sia il senso (o uno dei sensi) anche di questo reportage.
Vedremo come sarà giudicato questo pontificato quando sarà giunto al termine, cioè quando quei settanta su cento non avranno più soggezione a dire come la pensano e quando il favore del popolo (!) si sarà dileguato come neve al sole. Allora, forse, sarà possibile cominciare a darne una valutazione un po’ più realistica. Nel frattempo, però, chi ha la fortuna di saperlo apprezzare (lo dico senza ironia) se la goda e ne tragga tutto il profitto che può. Del bene, in fin dei conti, ce ne può essere dappertutto.
Anche da parte mia, Fabri, un abbraccio
Ma sono veri quei numeri (così precisi) o è aria fritta?
La mia domanda era questa più che altro.
Se leggi i commenti del corriere vedi che l’articolo è un invito a scrivere le solite allegrie sulla curia i vescovi e la Chiesa in generale.
Anzi da quando c’è Francesco insultano ancora più allegramente il resto colpevole di non essere come lui. (alcuni lo hanno giustamente paragonato a Renzi data la lettura rottamatrice che i media danno al suo pontificato).
Grazie nico.
Caro Fabri,
comprendo fino in fondo la tua delusione e la tua angoscia.
Ma non arrenderti, e non lasciarti prendere dalla negatività.
Anzi, reagisci, bussa a tutte le porte senza stancarti e senza timore di irritare nessuno. Vedrai che presto tutto si risolverà e dimenticherai questo brutto momento.
Fraternamente,
Luigi M.
Alzo gli occhi verso i monti…
Il messaggio di Fides/Luigi mi fa ripensare al terribile terremoto di tre anni fa.
In quell’occasione i frequentatori abituali di questo blog seppero mettere da parte i contrasti ed esprimere solidarietà umana e cristiana nei confronti di chi stava vivendo un’esperienza veramente spaventosa.
In quei giorni indimenticabili, questo blog seppe offrire il meglio di ciascuno.
Spero che Luigi Accattoli, nelle sue valutazioni sul futuro del blog, tenga conto anche di queste cose.
Domenica 20/05/12, verso le quattro del mattino.
Difficile dimenticarlo.
Grazie a Nicoletta zullino e a Fides.
OT
l’arcidiocesi di San Salvador comunica che sarà possibile seguire la beatificazione di Romero sul sito
http://tvcaelsalvador.org/
la Messa avrà inizio alle 10 ore locali ( ore 18 nostre)
sara
Ma sono veri quei numeri (così precisi) o è aria fritta?
La mia domanda era questa più che altro.
Ha tradotto in numeri con il metodo circaquasipressapoco delle osservazioni fatte da Fernandez nell’intervista al Corriere di qualche giorno fa ( lui si esprimeva sulla Curia, Franco ha allargato il campione 😉 )
“metodo circaquasipressapoco ” mi sembrava….
Ne aveva parlato Vallini qualche giorno fa.
http://www.romasette.it/il-cardinale-vallini-papa-francesco-non-e-isolato/
Accidenti !!!!
A conferma continua…..
«il papa
– direttamente o indirettamente –
invade ogni angolo.
Io posso fare un post su una scritta murale di un innamorato
e
subito arriva un visitatore che l’applica – per vie sue – a Bergoglio »
Si faccia protestante così non deve più pensare al Papa, ci mette di meno che a cambiare tutti i cattolici…
E poi ho commentato IT ho detto che Dalla non mi piace molto e che forse andrò a vedere Caetano Veloso e Gilberto Gil:
https://www.youtube.com/watch?v=JLuxHGsHsg4
(le canzoni sono le mie scritte sui muri buonanotte)
A proposito di media e commenti questa è carina:
http://www.ilpost.it/2015/05/20/radio-maria-facebook-amen/
Carissima amabile SARA,
forse lei così accorta nel fare le SUE rassegne stampa OT
non si era accorta che la mia era solo una citazione,
e lei
è partita per la tangenziale !!!! 🙂
Provi a leggere
prima di rispondere di impulso
anche io sbaglio quando scrivo di impulso
e vedo che lei mi fa amabilmente concorrenza.
La citazione comunque è presa in tema senza OT
da:
http://dehoniane.it/control/ilregno/articoloRegno;jsessionid=700DA63F77A2C3D95CF4DE6B0DB9ACDA.jvm1?idArticolo=988866
Continui a mettere Bergoglio come il prezzemolo dappertutto
sui letti degli amanti
o sulle tombe dei poeti
chi glielo impedisce ?
Se lo facessi io,
almeno per un attimo di resipiscenza
penserei di andare da un bravo psicanalista
per un po’ di igiene
🙂
Caro Matteo esiste il cursore per le persone sgradite, lo fai scorrere e finiscono gli attriti, se tanto le danno fastidio i miei messaggi su Bergoglio è un allenamento per la mano che fa bene anche allo spirito.
Il senso in ogni caso era più quello di notare come lavorino certi giornalisti (spacciando un sentito dire di terza e quarta voce come fonte attendibile, sulla prima del Corriere non in qualche anonimo commento online, come dire che se il puzza puzza dalla testa)
Come diceva Tommaso “Veritas est adaequatio rei et intellectus” si potrebbe tradurre con la verità è la piena corrispondenza tra il mondo esterno ed il pensiero.
E’ una sfida che mi ha sempre affascinato. (per questo faccio a modo mio la rassegna stampa)
Quello che mi affascina è come lei abbia bisogno a tutti i costi
di mettere Bergoglio su tutto
e
non si preoccupi SARA
leggo anche le persone come lei
se non scrivono lenzuolate
e lei raramente lo fa
e quindi continuo a leggerla.
e
continuerò a pensare
che chi ha bisogno del papa anche per andare al WC
ha sicuramente qualche problemino….
come accadeva con Voitila, con razzinger e ora con bergoglio…
pensiero legittimo….
🙂
“Quello che mi affascina è come lei abbia bisogno a tutti i costi
di mettere Bergoglio su tutto” non è affatto vero il Papa per me è più un “simbolo” volendo, detesto i personalismi e l’ho sempre scritto.
Diciamo che il magistero ufficiale della Chiesa è un buon punto di partenza per muoversi nella complessità del mondo, quello sì, ma non di Bergoglio o di Montini o di altri, penso che il magistero sia il risultato di un processo lungo che parte dal basso e si codifica solo nel tempo, lo considero il frutto di un pensiero ricco che non ha nulla da invidiare ad altri sistemi filosofici anzi.
Anche fare all’amore
“è un buon punto di partenza per muoversi nella complessità del mondo”
ma
capisco che mettere come prezzemolo Bergoglio
è
molto più affascinante
cool,
ci permette a me e lei
di stare alla tastiera all’infinito
è
come un orgasmo prolungato
meglio di un letto…
con bergoglio ci possiamo trascorrere tutta la giornata
con
l’amato
o
l’amante
solo attimi fuggenti …
🙂
🙂
Anche fare all’amore
“è un buon punto di partenza per muoversi nella complessità del mondo”
A parte che considero il cervello l’organo più erotico del corpo, il mio pensiero era un po’ più complesso di come lo ha tradotto ma non fa niente.
Succede.
🙂
Cara SARA
sarà che sono un maschile
e per strada non ho mai incontrato conturbanti erotici cervelli
e
quindi può essere probabile che non capisco il suo punto di vista più complesso
🙂
🙂
“sarà che sono un maschile” tipo Berlusconi che vede le donne solo in orizzontale.
Diamoci un taglio dai.
Non sono Berlusconi,
ma la mia formazione è maschile
ci sarà un motivo se il padreterno
maschio e femmina li fece
e
così diversificati
in corpo e mente ????????
Perchè te che tu ti fai tatanta stampa,
neghi le diffrenze di genere ?
Maschio e femmina li fece,
e
mi pare che
non tu
ma altre donne stanno rivendicando questa differenza di genere….
Forse riscopriranno il progetto originario del Creatore
su “maschio e femmina” ????
già
ecco
perchè
non tutto lo scibile non è “il papa”
non tutto lo scibile non è “bergoglio”
mi consenta !
Gli studi di genere vogliono proprio smontare lo stereotipo culturale per cui una donna dovrebbe interessarsi di trombate invece che di filosofia.
Per carità, grazie al Cielo gli uomini non sono tutti come lui, altrimenti sai che manicomio.
No,
gli uomini in genere sono come lui,
si tromba con l’amica o con la collega
e
poi si torna a casa
si chiede alla moglie la sera cosa ha cucinato,
(anche lei ritornata dal lavoro…)
si dà uno sguardo ai figli
cercando di ricordarsi cosa devono dire o chiedere,
e
poi ci si butta davanti al PC, o alla tele,
con
la testa alla scopata del giorno dopo….
—–
Anche lui come il prezzemolo
non vedeva l’ora di metterci la sua …..
come tanti altri cattolici
un pò cattolici, un pò furbi,
un pò cattoolici, un pò corrotti,
un pò cattolici, un pò malfattori…
un pò cattolici, un pò predicatori della morale altrui….
E ora vedi che corre da papà
a
tirargli la giacca….
con solita mail
di richiesta censura….
Nessuna “solita mail di richiesta censura”.
Come si è visto sono altri che vogliono azzittire me, anche ricorrendo alla stampa e alla polizia politica.
Ho chiesto più di una volta l’intervento di Luigi pubblicamente, su questo blog, perché ritenevo che un giudizio terzo e autorevole (diciamo pure “salomonico”) avrebbe potuto chiarire alcuni diverbi o dipanare equivoci. L’unica censura che ho chiesto (sempre pubblicamente) è per le bestemmie.
Per il resto ritengo che le persone intelligenti (e qui casca l’asino) sappiano discutere e confliggere anche aspramente senza arrivare alle parolacce, alle maledizioni (c’è stato anche questo), alle intimidazioni, alle offese personali.
Insomma, il tuo solito brillante e apprezzato repertorio.
Con un po’ di intelligenza non c’è bisogno di censurare niente.
(in ogni caso gli “uomini come lui”, cioè come me, non si comportano in quel modo. Ci sono anche uomini fedeli alle mogli, uomini seri, responsabili, corretti ed educati. Mi spiace che matteo non ne conosca nemmeno uno).
Conosco tanti uomini fedeli alla vita di coppia,
sia etero che omo,
ma le prediche di lui
non gli danno nessuna autorità per farsi credere migliore degli altri,
anzi
di solito
sono una copertura morale per mentire a se stessi e agli altri,
come l’esperienza mi ha mostrato
nel mondo dei predicatori moratlisti.
Anche lei però fa prediche e si sente superiore, non c’è solo il moralismo conservatore.
E poi il fatto che il moralismo sia una degenerazione della morale non autorizza a buttare tutta una riflessione “etica” (in senso lato) che nei secoli si è stratificata.
Cara Sara
se ti ho dato impressione di fare prediche
non era mia intenzione.
Io non debbo fare prediche.
perchè non sostengo una relgione inesistente,
come fanno altri cattolici.
Con il tempo ho compreso che Gesù
non è venuto a portare un’altra religione
e nei vangeli le prove sono ampie,
quindi
di cosa devo predicare ?
Gesù è venuto a farci Figli e Coeredi
non a farci entrare in un’altra religione,
Gesù era un Giudeo,
Paolo era un Giudeo,
Paolo non speva nemmeno cosa significasse essere un cristiano.
Di cosa dovrei fare prediche ?
Gesù si è INCARNATO cioè
si è fatto carne
cioè si è fatto Giudeo.
Affermare questa ovvietà non è fare prediche…. mi pare….
Io mi trovo meglio con il cattolicesimo terra terra e la finisco qui.
Paolo Tomassone mi ha mandato il link a un suo articolo sulla Casa di Lucio Dalla – pubblicato dalla rivista dehoniana SETTIMANA – che i familiari occasionalmente aprono ai visitatori e che andrò a vedere appena mi sarà possibile:
http://www.dehoniane.it/control/articolo?idInternal=9788810042359.54180
“Anna avrebbe voluto morire
Marco voleva andarsene lontano
Qualcuno li ha visti tornare
tenendosi per mano”
https://www.youtube.com/watch?v=r7wvmPM8LYA
La sensibilità che rende poesia la vita!
“angelo se io fossi un angelo
con lo sguardo biblico li fisserei
vi do due ore, due ore al massimo
poi sulla testa vi piscerei
sui vostri traffici, sui vostri dollari, sulle vostre belle fabbriche
di missili, di missili”
Poesia!
https://www.youtube.com/watch?v=UuCx5jRy5XA
Cmq per fare una raccolta delle più belle canzoni di Dalla si dovrebbe praticamente fare la raccolta di tutti i suoi dischi.
Decidere le più bellè è semplicemente impossibile, sono tutte “il meglio”.
Per me solo di un millimetro la spunta su tutte questa, qui proposta con Ron:
https://www.youtube.com/watch?v=y_ke8X6TSPU
Parere personale:
attraverso il memoriale di Pietro Favre
si protrebbe fare una interessante lettura della fede e della vita
in
Lucio Dalla
Qualcun* ha presente ?
Ho letto solo il libro di De Certeau su Favre e non il memoriale agganci con Dalla non saprei. (Su due piedi mi sembrano diversi più intimista Favre più sanguigno Dalla)
Lo accosterei più a un De Gregori Favre (per delicatezza e un certo minimalismo) se vogliamo rimanere nell’ambito musicale.
“La vita interiore per lui è «sentire e gustare le cose interiormente», come scrive Ignazio nei suoi Esercizi spirituali. Nella sua breve vita, Pietro ha gustato l’esistenza, ha avvertito il dolce e l’amaro, ha provato «consolazione» e «desolazione», ma ha tutto vissuto con l’anima. E tutto il suo mondo era animato, vivace di «mozioni spirituali».
http://vaticaninsider.lastampa.it/recensioni/dettaglio-articolo/articolo/favre-spadaro-30625/
https://www.youtube.com/watch?v=vAB0pa_bVb8