Da Bobbio alle Cinque Terre

32 Comments

  1. fabrizio

    Luigi, ora sei a pochi km da casa mia. Buona vacanza.

    28 Agosto, 2008 - 22:57
  2. Clodine

    Dott Luigi! Che meraviglia leggerla, che meraviglia!

    Questi semi che getta con disinvoltura, sembrerebbero di primo acchitto “cosucce di poco conto”, invece sono spunti di riflessione di grande spessore. Man mano che il seme attecchisce, la radice se ne va giù giù al di sotto della scorsa: pesca l’acqua, che alimenta la linfa!

    “Vola alta parola, / cresci in profondità”.

    Le antitesi.
    Penelope: fedeltà ad un progetto,lealtà, sapienza, speranza,attesa,fiducia
    illimitata oltre ogni ragionevole dubbio
    Proci: arrivismo, prepotenza, prestigio sociale, ingiustizia, oltraggio,
    strafottenza, forza del branco, malvagità.
    Ulisse: Furbizia, astuzia,spirito di vendetta, caparbietà, sfrontatezza
    combattimento interiore, introspezione, conversione
    Telemaco: figliolanza, benevolenza, arrendevolezza,dolcezza, mitezza
    Sibilla : veggenza, profezia,ambivalenza,alchimia,inquietudine, ambiguità
    Cupido: amore, passione, luce, sesso, adescamento, frivolezza,
    Nereidi: sentimento, protezione, profondità, cangianza,altruismo
    Sirene: inganno, illusione, voci fatue, egoismo, difformità, crudeltà
    Concordia e Discordia, gli antipodi per antonomasia

    Catullo sta a Elena come l’amore impuro alla sciagura.Archetipi della bellezza e del potere sessuale .

    Partenone: donna, dea: Atena, femminilità, decisionalità, razionalità , culto fortezza,temperanza,equilibrio

    Eros al contrario: potere che soggiace alle forse oscure dell’inconscio,potenza psichica, dio a tratti ferino,squilibrio, amore occulto.

    Il satiro: strana creatura dai piedi equini,zoccoluta, che volteggia tra i boschi
    Tersicore: leggiadra fanciulla, che volteggia su piedi di seta

    Queste prerogative appartengono a ciuscuno di noi, in noi sono racchiuse tutte queste caratteristiche che terminano in Omero il quale le identifica e ci identifica in esse. Omero poeta cieco sta ad indicarci, nella sua cecità una via maetra: quella della sapienza, saggezza…la via della luce…

    Con affetto
    Clo
    Un abbraccio Luigi, e un bacio grande smakkkk

    29 Agosto, 2008 - 7:30
  3. Sumpontcura

    Mi son chiesto anch’io, più volte, perché quei nomi, perché non altri, perché in quell’ordine. Un bell’enigma, non c’è che dire.
    – Le panchine n. 1, 2, 3, 4, 8, 17 sono evidentemente collegate all’Odissea.
    – In modo meno evidente (e in un ambito più ampio, che comprende l’intero mito della guerra di Troia) entrano in gioco anche Cupido (attivo nell’innamoramento di Elena e Paride), le Nereidi (alle nozze della nereide Tetide con Peleo ha inizio tutta la vicenda, con l’episodio del pomo della Discordia; peraltro da queste nozze nasce l’eroe Achille; e nereide è anche la benevola ninfa Ino/Leucotea, che salva dal naufragio Ulisse nei pressi dell’isola dei Feaci), la Discordia (Eris, quella del pomo), ovviamente la Bella Elena, Eros come controfigura/altronome di Cupido. E saremmo a undici.
    – Con un po’ di fantasia (ma in modo non del tutto arbitrario), nella vicenda complessiva di Troia possiamo anche far rientrare Catullo (autore di un raffinato poemetto sulle “Nozze di Teti e di Peleo”), Partenope (ninfa che un mito non molto diffuso ma solido e arcaico vuole innamorata infelice di Ulisse e per questo fuggiasca e suicida), il Satiro (l’unico dramma satiresco giunto a noi è “Il Ciclope”, di Euripide, di argomento ispirato all’Odissea), Tersicore (che è la musa della Danza, ma viene ricordata anche come la madre delle Sirene). Saremmo a quindici.
    – Infine: se facciamo rientrare nella vicenda anche la fuga di Enea da Troia in fiamme e il suo viaggio fino al Lazio, trovano una collocazione più che dignitosa anche gli ultimi due riferimenti: la Sibilla Cumana è personaggio indimenticabile del VI libro dell’Eneide (il viaggio agli Inferi), la Concordia è divinità romana arcaica, alla quale si rivolgono devotamente, insieme, come simbolo di alleanza, Enea e il re Latino, padre di Lavinia.

    Alla prima domanda (perché quei nomi?) abbiamo, forse, trovato un abbozzo di risposta: sono tutti in qualche modo collegati a una grande storia d’amore e d’avventura, forse la più ampia e coinvolgente nell’universo dei miti greco-romani.
    (Il seguito, per chi non si è annoiato, al prossimo intervento).

    29 Agosto, 2008 - 9:20
  4. Sumpontcura

    L’enigma delle panchine scavate nella roccia: seconda parte.

    Ci chiedevamo: perché quei nomi? Abbiamo suggerito una possibile risposta. Ma i quesiti incalzano: perché non altri? Omero va bene, ma perché, allora, escludere Virgilio? Ulisse avrebbe dovuto essere accompagnato da Enea, Paride, Menelao, Achille, Ettore… Penelope da Circe, Nausicaa, Calipso, Didone, Ifigenia, Andromaca, Camilla…
    L’unica risposta che mi sembra possibile è questa: sarebbe stato troppo facile risolvere l’enigma; l’autore di questo labirinto di nomi e di storie ha voluto sfidare il “passeggere” curioso, snobbando il turista frettoloso.

    Ma infine: perché in quell’ordine? Allo stato attuale delle cose, devo rispondere che non lo so. Mi era sembrato naturale provare a inserire i nomi in una struttura a coppie (fra l’altro il percorso è noto come “via dell’amore”…), ma come si fa a dividere 17 per 2? (E oltretutto, perché questo numero complessivo, 17, che non sembra proprio il più benaugurante?). Un abbozzo di soluzione – ma qui l’arbitrio regna sovrano – potrebbe prevedere una cesura fra i primi quattordici nomi (sette coppie!) e gli ultimi tre. Proviamo a ragionare:
    – Penelope (l’amore coniugale, la famiglia, la fedeltà) e i Proci (il matrimonio come strumento per afferrare il potere, il disprezzo per la famiglia, la religione, l’ospitalità).
    – Ulisse (la saggezza, l’età, l’amore paterno) e Telemaco (la giovinezza, l’inesperienza, l’amore filiale). [Ma anche, secondo uno sviluppo ellenistico della vicenda, Ulisse vittima sacrificale di suo figlio Telegono, mentre Telemaco finisce con lo sposare, inopinatamente, la maga Circe!].
    – La Sibilla (la saggezza, l’età, la verginità) e Cupido (il desiderio, la sessualità, amori multipli e casuali).
    – Le Nereidi (ninfe marine benevole e benefiche) e le Sirene (ninfe marine ingannatrici e nefaste).
    – Concordia e Discordia: nulla da aggiungere ai nomi, già del tutto espliciti.
    – Catullo (simbolo dell’amore infelice, costante, sincero) e la Bella Elena (simbolo dell’amore realizzato, incostante, aleatorio).
    – Partenope (l’amore disperato e altruista, l’amore che si uccide) ed Eros (l’amore onnipotente e supremamente egoista, l’amore che uccide).

    E i tre nomi che rimangono? Un omaggio all’arte, che da sempre ha elevato l’amore a simbolo tendenzialmente (e paganamente) eterno:
    il teatro (il Satiro), la danza (Tersicore) e la poesia (Omero).

    Che l’enigma sia risolto non si può dire: io però ci ho provato. Sotto a chi tocca. (Avevo appena finito di scrivere quando mi sono accorto che nel frattempo Clodine aveva a sua volta risposto da par suo. Grande, Clodine!).

    29 Agosto, 2008 - 9:23
  5. Leonardo

    Niente da obiettare su “porcona”, “puzzona” e “mandrilla”, (comunque preferibili a tante smancerie), ma l’idea che il senso dell’amore sia “far stare bene” è proprio insulsa. Molto contemporanea.

    29 Agosto, 2008 - 9:42
  6. Clodine

    Grazie Sump, fantistica loquela, logica, perfetta, a mia volta tentai la via occulta, sotterranea, che attraverso lo scontro incontro di forze contrarie spinge la navicella della nostra esistenza a destra e a manca nell’agitato e fluttuante mare delle passioni talvolta indomite!
    Solo un lapsus frodiano mi ingannò : Partenope, sirena di grande bellezza, figlia di Nettuno, si tolse la vita per amore di Ulisse. Mito di origine greca, sepolta sotto il grande castello che si affaccia sul golfo.

    E Parthenope (la vergine) e ligea (dalla voce chiara) bella, candida e armoniosa. Cimone se ne innamora nasce una straordinaria storia d’amore pienamente realizzata e feconda. Attorno a loro, fulcro di serenità e prosperità, graviterà il destino di una intera popolazione. Parthenope è ormai donna e madre di dodici figli, è la donna per eccellenza. La madre del popolo e di 12 figli, la regina umana e clemente,donna, dei biblici “Proverbi” laboriosa, di valore, forte, eccellente.
    Alla sua morte piangono il cielo e la terra. Dov’è sepolta? Invero nessuno lo sa! Non ha tomba, è immortale, è l’amore.Parthenope, la vergine, la donna, non muore, non ha tomba, è immortale, perché è l’amore…
    Un grande tempio venne innalzato ad Atena partenope, dea della sapienza, dea delle arti femminili del tessere, del filare, del cucinare.

    Però , bada bene Leonardo: sia Atena, che le belle donzelle sopra mensionate non sono affatto delle “slavatine” rammollite , anzi, tutt’altro..sono (siamo) delle vere a proprie guerriere, Eh..non lasciarti ingannare dalle apparenze amato Leonard!

    “anima/animus ” è la personificazione di una natura femminile nell’inconscio dell’uomo !

    29 Agosto, 2008 - 11:15
  7. ”La Bibbia giorno e notte”

    Roma
    Basilica di Santa Croce in Gerusalemme
    Dal 5 all’11 ottobre la Basilica sarà aperta giorno e notte per tutti
    Per la lettura integrale della Bibbia, Antico e Nuovo Testamento, per sette giorni e sei notti senza interruzioni e commenti.

    A leggere i passi biblici si alterneranno più di 1200 persone

    Circa 139 ore senza interruzione, dalla Genesi all’Apocalisse,
    che sarà anche trasmesso integralmente da Rai Edu 2,
    mentre Rai Uno trasmetterà la prima e l’ultima ora.

    La lettura dei 73 libri che costituiscono la Bibbia sarà intervallata ogni 90 minuti circa da uno spazio musicale in tema: gruppi strumentali, cori e solisti eseguiranno brani di musica sacra, per accompagnare la riflessione sui passi della Scrittura appena letti.

    Un evento che è stato possibile realizzare grazie alla convinta partecipazione della Santa Sede, della Conferenza Episcopale Italiana, del Vicariato di Roma, dell’Arcidiocesi Ortodossa del Patriarcato di Costantinopoli, della Federazione Evangelica, della Società Biblica in Italia. Particolare significato assume l’adesione, per la Bibbia ebraica, di alcuni membri delle Comunità ebraiche italiane.

    La Rai si avvale della collaborazione di grandi professionisti:
    Giuseppe De Carli ed Elena Balestri, ideatori del progetto, i Maestri Marco Frisina e Leonardo De Amicis per la direzione musicale dell’evento, Ivano Balduini in qualità di supervisore artistico, Carmela Lisabettini per il complesso progetto produttivo, Gaetano Castelli per l’allestimento scenografico e il direttore di produzione Marco Dottori.

    Sei i registi, coordinati da Antonio Ammirati, impegnati per le riprese televisive a cura del Centro di Produzione di Roma.

    Preziosa, per l’intera iniziativa, la consulenza del liturgista Crispino Valenziano.
    Collaborano amici di Limoges e di Mantova.

    29 Agosto, 2008 - 12:56
  8. principessa

    Sarebbe bello se gli uomini come Leonardo si fermassero ,SOLO OGNI TANTO, a pensare alle tante donne ( e alle loro qualita’,oltre ai difetti) che hanno costellato la loro vita, prima delle affermazioni che li fanno credere maschilisti. Tanto!!… si capisce lontano un miglio che e’ solo facciata e che i pensieri veri sono diversi……

    Buongiorno a tutti!
    Gustav si trova nel Golfo del Messico e si sta rinforzando sull’acqua mentre punta diretto verso New Orleans a 3 anni esatti da Katrina. Vi chiedo una preghiera condominiale perche’ non avvenga la tragedia che colpi’ la Lousiana tre anni fa. Per quanto ci riguarda, invece, abbiamo l’occhio sull’uragano Hanna e su altri 2 sistemi che si sono staccati dall’Africa e viaggiano nell’Atlantico e potrebbero diventare uragani e arrivare in Florida.
    Poi dice perche’ uno ha bisogno delle vacanze!! dopo l’estate!! i nervi se ne vanno a spron battuto a seguire questi avvenimenti…!!!

    Confesso che una insegnante bravissima mi fece amare la mitologia e che tutt’oggi resta uno dei miei soggetti preferiti. Mi e’ piaciuto anche ritrovarla nei libri di Luciano De Crescenzo che , con la sua napoletanita’, e’ riuscito anche a farmi appassionare alla filosofia. Ecco! spesso non ci si pensa!, ma scrittori come De Crescenzo andrebbero ( secondo me) lodati quando, muniti di una apparente “leggerezza”, riescono a trattare e rendere comprensibili dei temi anche molto ostici quale puo’ essere la filosofia – per esempio – .

    Un abbraccio a tutti, sono qui ad aspettarvi

    29 Agosto, 2008 - 15:11
  9. Sara Bauducco

    Io, parte di quella mitologia, l’ho riletta e incontrata durante un viaggio in Grecia questa estate… volutamente, passo a passo…
    Lo scorso anno sono stata alle Cinque Terre con degli amici e proprio in questi giorni vi trascorrono le vacanze i miei famigliari.
    Allora, mi sono dilettata a fare fotografie, ma nessuna è paragonabile a ciò che gli occhi veramente incontrano… Però allora non mi sono soffermata sui significati dei nomi delle panchine e sul perchè proprio quei nomi… Credo che a volte bisogni solamente lasciar andare il cuore di fronte al paesaggio perchè quell’immediatezza non sempre viene restituita dalle meditazioni: osservare e poi “ruminare” e metabolizzare. Stare in silenzio, ascoltare quel silenzio eloquente. Mi ricordo che per tutta la giornata mi ero imbevuta di ogni angolo e di ogni scorcio…
    Una cosa che sempre mi incuriosisce sono le scritte colorate e le dediche che i ragazzi lasciano su muri, panchine e ogni dove possano… Segno d’inciviltà (anche), esigenza di comunicazione (soprattutto?), voglia di esprimersi (forse)… segno dei tempi, sempre…

    29 Agosto, 2008 - 15:31
  10. targum55

    “Angelo mi ha preso e mi ha fatto volare sopra questi scogli”.
    L’angelo necessario.

    29 Agosto, 2008 - 16:57
  11. Leonardo

    Magari era solo una fan di Bagnasco.

    29 Agosto, 2008 - 17:10
  12. Leonardo

    A proposito della lettura continua dell’intera Bibbia. Se la Santa Sede è convintamente partecipe dall’iniziativa sarà senz’altro una cosa buona. Però, di mio, non riesco a vedere molto ‘sugo’ in questo genere di performance, Ovviamente Dio può servirsi di qualsiasi cosa per attrare gli uomini, e quindi può darsi che per qualcuno ne risulti un’occasione di grazia, ma non trovo che ci sia nessun valore particolare nella pura e semplice declamazione del testo. Il contorno dei «grandi professionisti» non mi rassicura affatto, anzi …

    29 Agosto, 2008 - 17:26
  13. principessa

    Accostare nella mente la mitologia – e la Grecia – alla Sicilia dove ho vissuto e’ per me automatico. Cosi’ come lo e’ risentire nel cuore i versi di Quasimodo. Abitavo a pochi chilometri da Modica, cittadina di Quasimodo, e spesso andavo a visitare la sua casa, rimanendo in ascolto… in giardino o dai terrazzi che guardano la campagna che digrada a mare…

    Permettetemi:

    Di te amore m’attrista,
    mia terra, se oscuti profumi
    perde la sera d’aranci,
    o d’oleandri, sereno,
    cammina con rose il torrente
    che quasi n’e’ tocca la foce.

    Ma se torno a tue rive
    e dolce voce al canto
    chiama da strada timorosa
    non so se infanzia o amore,
    ansia d’altri cieli mi volge,
    e mi nascondo nelle perdute cose.

    O anche la quartina conclusiva della poesia ” Alla mia terra”, che e’ l’esatta descrizione delle sensazioni che si provano pensando alla Sicilia da lontano e a quanto le sue maestose chiese, come quelle di S.Pietro o S.Giorgio a Modica, ti “vivono” dentro:

    ………………………..
    In te mi getto: un fresco
    di navate posa nel cuore;
    passi nudi d’angeli
    vi s’ascoltano, al buio.

    Un saluto affettuoso a tutti dall’altro capo del mondo…

    29 Agosto, 2008 - 17:40
  14. Sumpontcura

    Spigolature di un vero poeta, cara Principessa. Quando riusciremo ad accantonare (e a perdonare) le coserelle predicatorie degli anni quaranta che tanto piacevano al “virtuoso” PCI (e che, peraltro, gli hanno guadagnato il Premio Nobel nel ’59), quando riusciremo a dimenticare le miserie e le porcheriole sul volo di Gagarin, ci accorgeremo che, nonostante il suo successo pubblico, era poeta grande (le liriche di “Oboe sommerso”! le traduzioni dal greco e dal latino!). Grazie per i versi che hai trascritto, cara amica.

    29 Agosto, 2008 - 18:10
  15. Sumpontcura

    Sulla lettura biblica. Quando ero bambino qualcuno mi insegnò un criterio immediato e “facile” per stabilire la differenza fra una Bibbia cattolica e una protestante; prima ancora di scorrere l’indice e verificare la presenza dei “deuterocanonici”, bastava aprire l’edizione a caso e verificare se c’era un commento oppure no. Mettere in mano un libro di quella complessità a un lettore non adeguatamente preparato, e non proporre risposte sicure alle mille domande spesso angosciose che un approccio scriteriato poteva far nascere, era – prima ancora che un chiaro segno di eresia – una cattiva azione.
    Mi chiedo – non senza disagio e imbarazzo – a che e a chi può servire un’iniziativa come quella di Santa Croce. Per me (parlo chiaro) vuol dire giocare col fuoco: le letture dantesche di Sermonti e Benigni hanno dimostrato che un pubblico discretamente ampio può essere accostato a un testo difficile; ma non con un approccio diretto e senza commento alle terzine della Commedia! E la Bibbia, invece, sì?
    Chi era quel comico che diceva: “A me me pare ‘na strunzata”?

    29 Agosto, 2008 - 18:29
  16. (ATTENZIONE! Impressione personalissima che si può fare a meno di leggere)
    (SCONSIGLIATO AD ANIME SENSIBILI)

    Quando si dice fidarsi dello Spirito Santo !!!!!

    Certo! solo se mi conviene! se risponde alle mie sicurezze!

    Che stronzata fidarsi dello Spirito che se vuole potrebbe suscitare figli di Abramo anche da pietre……..

    Un fuoco dal cielo, per cambiare tutto il mondo. Possibile che il Padreterno non lo capisce?

    29 Agosto, 2008 - 18:44
  17. Sumpontcura

    Consiglio da amico: caro Matteo, in Piemonte c’è un modo di dire popolare efficace e simpatico: “prenderla bassa”, mettersi un po’ più tranquilli. Tanto, trattasi di innocue opinioni, che contano quanto il due di coppe quando “regna” a denari. Lascia perdere il fuoco dal cielo, per male che vada ho scritto una bischerata (forse). Lo Spirito può, certamente suscitare figli di Abramo anche da pietre, ma – perdonami la citazione che può sembrare presuntuosa: sta scritto “Non tentare il Signore Dio tuo”.

    In concreto: perché la Chiesa cattolica non mette allo studio un progetto multimediale di approccio alla Bibbia, arricchito e facilitato da opportuni commenti? Il problema è l’impostazione ecumenica? E tale scelta è davvero dirimente? Nonostante i rischi? Parlo chiaro, tanto – ripeto – la mia opinione vale poco o niente: per me è un’iniziativa più protestante che cattolica, fondata com’è sul libero esame del testo biblico. Vale la pena? Per me no, anzi rischia una pericolosa scivolata verso la protestantizzazione della fede cattolica. Sbaglio? Sono ridicolo? Il Signore avrà pietà della mia pochezza e mi farà capire gli errori che faccio: la mano per battermi il petto è già pronta.

    29 Agosto, 2008 - 20:04
  18. roberto 55

    Complimenti a Clodine, Sump e Principessa per la competenza in materia di mitologia ! V’ho letto con sincera, profonda ammirazione: bravi !
    Circa la (consueta) schermaglia tra Matteo e Sump, non ne so abbastanza per poter interloquire ma a me – perdonate la mia “sempliciotteria” – l’iniziativa che sarà organizzata presso la Basilica di Santa Croce in Gerusalmme piace e, se potrò, la seguirò su RaiUno: certamente imparerò qualcosa (spero, anzi, abbastanza da non infilare più “sfondoni”, come ieri sera, sul Concilio Tridentino: a proposito, Fabrizio, nessun “tono brusco”, ci mancherebbe ! Non creiamoci, ti prego, inesistenti problemi tra di noi), e se anche la metodologia – come rileva Sump – è discutibile, beh, a me par di ricordare l’osservazione del nostro Pontefice che, il giorno dopo l’elezione, lodava la capacità del Signore di saper lavorare nella propria vigna anche con (e nonostante) “strumenti insufficienti” (disse proprio così Papa Benedetto XVI°: giusto ?).
    Novità, Principessa, su Gustav ?
    A proposito, Principessa: una donna è stata candidata alla Vice-Presidenza degli USA (un tempo questo mio spunto sarebbe stato definito un'”oggettiva provocazione”).

    Buona notte e buon sabato !

    Roberto 55

    29 Agosto, 2008 - 22:17
  19. Sono una voce fuori dal coro, perdonatemi.
    Ma hanno fatto di una delle passeggiate più belle della Liguria uno scempio,
    del respiro della libertà una gabella per i viandanti, del romanticismo di un luogo immerso nella più bella delle costiere del mar Ligure una fonte di guadagno. L’immensità che non ha respiro rimodellata dalla logica bieca del controllo.
    Hanno fatto un deserto, e lo chiamano pace – direbbero i compagni latini citati.

    Altro non aggiungo, mi piange il cuore se penso a quando ero bambino e correvo libero tra le colline in fiore di Ginestre, corbezzoli ed erica, senza pachine, nè muretti, nè pedaggi da pegare, nè fotografi e vip ad ogni pie’ sospinto, nè chioschi, chioschetti del vil guadagno, del vil mondo cui abbiamo incatenato uno dei più begli angoli non solo della mia Liguria, ma dell’Italia intera.

    Mi resta il piazzale di N.S. di Soviore, unico vero innamorato superstite, a regalarmi una carezza di infinito.

    Andrea Macco

    29 Agosto, 2008 - 23:16
  20. principessa

    Per SUMP, e per chiunque fosse interessato:

    http://www.fides.org

    Dossier: L’incontro con Gesu’ di Nazaret,Improvvisazione o fedelta’ “creativa” alla tradizione.

    L’ho trovato interessante….

    30 Agosto, 2008 - 1:49
  21. Sumpontcura

    Caro Roberto,
    che il Padre Eterno raggiunga i suoi santi scopi servendosi anche degli strumenti meno adeguati è cosa sicura, ma questo non ci esime dall’obbligo di fare del nostro meglio. Nel nostro caso non si tratta – a mio parere – di problemi di metodo: entriamo, invece, in un campo estremamente controverso, che ha determinato storicamente nientemeno che il grande scisma di cinquecento anni fa. E’ bene che i fedeli si accostino da soli (senza assistenza della Chiesa e delle sue gerarchie) alla lettura del testo biblico? Sì, disse Martin Lutero, e con lui tutti i suoi seguaci ed imitatori. No, disse la Chiesa cattolica apostolica romana.
    Roberto, non voglio entrare nel merito e fare il bignamino delle motivazioni degli uni e degli altri; ma non ho dubbi sul fatto che le cose sono andate così. Ora, che cosa trovo di pericoloso nell’iniziativa di Santa Croce?
    1. che è – a mio modo di vedere – ispirata al “libero” esame della Scrittura e puzza, dunque, di protestante lontano un miglio;
    2. che è – persino – peggiorativa rispetto alla polemica di cinquecento anni fa: propone di far “parlare” la Scrittura in base al semplice ascolto non guidato, senza neppure la mediazione riflessiva che la lettura, almeno, consente.
    Che il Signore riesca a ottenere frutti positivi anche dalle peggiori porcherie inventate dagli uomini (magari insufflati dal Nemico), è verissimo: preghiamo che il raccolto di questa semina sia santo e abbondante. Ma le porcherie restano tali, anche se l’eterogenesi dei fini dovesse renderle positive. E questa, per me, è una porcheria, che rischia di creare scandalo nella coscienza di tante anime bisognose d’aiuto.
    (Roberto, ma tu l’hai letta tutta la Bibbia? Ci sono dentro cose che – non calate nel loro contesto e non correttamente interpretate – risultano letteralmente terrificanti, tali da mettere a rischio la fede! E’ INDISPENSABILE una guida accorta ed esperta alla lettura – altro che il controcanto fornito dalle musichette di Frisina e dei suoi frisinìn!).

    30 Agosto, 2008 - 7:01
  22. Sumpontcura

    Cara Principessa:
    grazie per il suggerimento, ma il tuo link mi porta a un indice con i vari capitoli non sensibili al click. Per caso, l’accesso è riservato agli iscritti?

    30 Agosto, 2008 - 7:07
  23. [altro che il controcanto fornito dalle musichette di Frisina e dei suoi frisinìn!]

    Caro sump,
    mi sto prendendo tempo,
    e lasciando a ciascuno il tempo delle proprie personali risonanze, tutte egualmente valide nella loro intrinseca soggettività.

    GRAZIE.
    per il giudizio di don Marco
    Lo conosco da prima che divenisse sacerdote,
    insieme ad altri amici ho partecipato a suoi momenti di approfondimento biblico,
    sua altra materia in cui è specializzato, oltre alla sua passione musicale,
    ho condiviso molte sue esperienze quando ancora tu non ne avevi ancora sentito parlare della sua esistenza,
    conosco le sue composizioni sin dal momento che nascevano,
    e con il tempo è cresciuto, è cresciuto in modo di grande evoluzione.
    Ho partecipato all’epoca alla sua ordinazione sacerdotale in quel di Santa Maria Maggiore in Roma e condividendo con lui il momento della gioia della sua entrata nel sacerdozio con parenti e amici.

    I tuoi giudizi, alla luce delle mie conoscenze e di tutti quelli che collaborano personalmente con don Marco, non mi sembrano ingenerosi, sarebbe il minimo, ma rivelano una profonda “non conoscenza” (guarda che educazione!) della persona, della sua maturazione, del suo impegno continuo qui nella diocesi di Roma al fianco del Cardinal Vicario, indirettamente del Papa e apprezzato enormemente dagli ultimi due pontefici, che in diversa sensibilità hanno enormemente apprezzato il suo percorso di artista musicale.
    Dal Vicariato di Roma, profonde il suo impegno nella formazione in varie realtà ecclesiali, tanto che mi domando dove trovi il tempo.
    Don Marco,
    è profondamente sacerdote,
    ancorato alla tradizione e al magistero,
    profondamente ancorato alla conoscenza biblica,
    profondamente artista.

    ORA
    tu non conoscendolo,
    lo giudichi?

    Ecco vedi,
    queste tue uscite mi danno il paradigma
    dei tuoi pregiudizi, probabilmente in buona fede,
    ma sempre pre-giudizi rimangono,
    in quanto parti a giudicare realtà e persone, a prescindere che tu le conosca,
    personalmente e profondamente.

    Permettimi di dire, che capisco che questo è il tuo carattere e noin posso farci nulla,
    ma almeno
    mi permetto, di dare quanto è nelle mie conoscenze.

    Per molti è fin troppo facile accusare senza conoscere, e lasciandosi trasportare dall’emotività,
    (ecco perchè spesso il cristianesimo non è adesione alla persona concreta di Cristo, ma puramente un dato ideologico-emotivo).

    Non posso non dirti che leggendoti in queste espressioni provo un profondo rammarico e amarezza,
    ma capisco che è nel tuo DNA e non posso farci nulla.
    Me ne devo fare una ragione.
    Nei limiti del possibile cercherò di respirare profondamente dopo averti letto,
    e cercare di non essere impulsivo.

    @ Roberto55,
    se badi bene a quello che è scritto,
    non ho fatto assolutamente schermaglie con sump,
    le schermaglie si fanno tra imbecilli che vogliono perdere tempo e cazzeggiare (scusami!)

    Tra me è sump
    ci sono visioni profondamente diverse sulla comprensione della vita della Chiesa e dei cattolici nella storia.

    Sump, ritiene che i cattolici abbiano al loro interno persone deboli e fragili che possono rimanere scandalizzati dalla Parola di Dio, e in questo è memorabile la riflessione di Paolo Giuntella che solo una “rigida”, proveniente da insicurezze può far non intendere
    ( http://incompiutezza.wordpress.com/2008/08/19/cinquant%E2%80%99anni-fa-prima-del-concilio%E2%80%A6%E2%80%A6-%E2%80%93-memoria-per-non-dimenticare/ )

    Io personalmente non ho paura della Parola di Dio,
    anche se ho la fortuna di una ottima formazione, maturata nella Chiesa.

    Ho la certezza che lo Spirito sempre assiste attraverso la Sua Parola,
    e non è un caso che per Francesco di Assisi.
    la parola pura, fu, quanto portò a perfezionare la sua conversione,
    questo non vuol dire che la pienezza dello Spirito non l’abbia portato a sottomettere a discernimento il Papa sulle sue personali scelte di vita.

    Questo dimostra che lo Spirito Santo agisce sempre mediante la Parola di Dio.

    In ogni Chiesa sorella, Dio attraverso la Sua Parola ha suscitato santi e martiri.

    Certo questo a qualcuno può non far piacere, perchè vorrebbe avere l’esclusiva su tutto della sua personale Chiesa.

    Riaffermo la mia solidarietà a don Marco, che in questo momento di riflusso-integralista storico deve diventare per alcuni un nemico ideologico interno della fedeltà al magistero, e senza punto conoscerlo.

    PS.
    Avere paura del semplice ascolto della Bibbia, in una Lectio integralis?

    Io che abito non lontano dal santa Croce in Gerusalemme, approfitterò, per vedere, e capire, a differenza di non vedere e non avere conoscenza.

    30 Agosto, 2008 - 8:54
  24. Sumpontcura

    Caro Matteo,
    proviamo a eliminare qualche equivoco.
    1. “In questo momento di riflusso integralista storico” Marco Frisina “deve diventare per alcuni un nemico ideologico interno della fedeltà al magistero”?
    Ma quando mai! Frisina è un musicista che non amo (vale a dire: le sue musiche, quelle che conosco, non mi piacciono), ma tu hai riempito di contenuti ideologici spropositati una semplice battuta: io ho semplicemente detto (e lo confermo) che ci vuol altro che un commento musicale ogni 90 minuti, per sanare i rischi di un’operazione culturale ambigua e pericolosa. Il mio giudizio non cambierebbe neanche se a scegliere le musiche fosse qualcun altro, fosse pure Mozart redivivo: certo che se, oltre al resto, uno deve sorbirsi anche delle lagne micidiali (scusami: niente di personale, ma a me piacciono il canto gregoriano e Palestrina)…
    2. Su Marco Frisina come persona e come sacerdote nulla sapevo (ora, grazie al tuo intervento appassionato, so qualcosa di più) e nulla ho detto e scritto. Tu mi assicuri che “Don Marco è profondamente sacerdote, ancorato alla tradizione e al magistero, profondamente ancorato alla conoscenza biblica”: me ne compiaccio: questo non riesce a modificare il mio gusto musicale ma è (rispetto ad esso) incomparabilmente più importante.
    3. L’approccio diretto e non “protetto” al testo della Bibbia ha procurato nella storia del Cristianesimo una vera orribile catastrofe per l’anima e il corpo di milioni di credenti in Cristo: i ribelli, che consapevolmente o no hanno provato (a suon di versetti biblici) a distruggere la Chiesa fondata da Cristo, la chiamano “Riforma”: all’inferno – consentimi una battuta – credo festeggino tuttora l’anniversario brindando a champagne.
    4. Mi piacerebbe che parlando delle comunità riformate riuscissimo a evitare di parlare di “Chiese”: non lo sono, non lo sono mai state. Che poi lo Spirito Santo sia presente ovunque, e ovunque ispiri alle anime la fede, la speranza e l’amore, è verissimo, ma che c’entra? Lo Spirito suscita santi persino nei campi di sterminio nazisti e comunisti, ma questo giustifica forse coloro che i campi hanno voluto e organizzato?
    5. L’esperienza liturgica preconciliare di Paolo Giuntella è degna di considerazione, ma non più di quella di tanti altri: se provassimo ad affiancarle quella – che so? – di San Pio da Pietrelcina?
    6. I brani della Bibbia che considero “pericolosi” se non accompagnati da contestualizzazioni e precisazioni non sono quelli cui faceva riferimento Giuntella. Devo esemplificare? Spero di no: tu la Bibbia l’hai letta e studiata integralmente, e hai capito benissimo a che cosa sto pensando, Matteo: o no?

    30 Agosto, 2008 - 11:15
  25. Ecco la differenza,
    io ho una discoteca ragguardevole di gregoriano e cito solo ad esempio tutto Solesmes, amo Palestrina, di cui sono fornito,
    e sono ugualmente affascinato dalla musica di don Marco.

    Quello che continui a fare, è giudicare quello che accadrà in santa Croce a Roma, sulla base di un solo dato informativo.

    Questo non mi sembra onorevole, nè rispettoso della verità.

    Potrai giudicare a posteriori, dopo aver visto.

    Vedo che troppi cattolici integralisti si rifugiano nel giudizio pre-costituito, a-priori.

    La Chiesa e la cattolicità dopo Francesco e le congregazioni dei mendicanti ha preso atto che all’interno si verificavano delle richieste e delle risposte di cui doveva prendere atto, trovandosi a confrontarsi con nuove proposte e scelte di vita che erano viste con sospetto : “pauperismo”.

    La Chiesa e la cattolicità dopo Lutero e la sua riforma, ha dovuto prendere atto che aveva superato i limiti del proprio essere condizionati dalla ricchezza e dal potere, ne è nata la controriforma con persone straordinarie e sante.
    Si puo’ certamente dire che dopo Lutero la Chiesa e la cattolicità non è stata più la stessa di quanto lo era precedentemente.

    Ma a te questo discorso non piace.

    Lo Spirito ha messo alla prova la Chiesa in tutti i tempi per suscitare quanto di meglio si possa esprimere nello spirito evangelico, e questo tempo non è punto diverso dagli altri.

    Vedere nemici dappertutto?

    I Protestanti sono miei fratelli in Cristo, non trovo in loro nulla di disdicevole,
    se hanno un percorso diverso da quello della Chiesa romana, Roma ci deve entrare in qualche modo con le sue responsabilità?
    Ma come fanno alcuni è sempre colpa degli altri?

    Tra i protestanti molti hanno affinato in modo superlativo la ricerca di Cristo e la comprensione della Bibbia, dando punti ai ricercatori cattolici, che hanno avuto modo di riprendersi e sviluppare poi in modo magnifico le scienze esegetiche, filologiche….

    Insomma,
    caro sump,
    capisco che potremmo continuare all’infinito,
    la Chiesa che io conosco è aperta all’incontro con gli uomini,
    studia, ricerca, e propone la verità del messaggio di Cristo.

    Purtroppo dalla tua Chiesa, non riesco a capire, vedo solo paura dei diversi,
    ma come ripeto,
    mi rendo conto che non posso farci nulla,
    devo solo accettarti.

    Nella cattolicità,
    ciascuno ha la sua specificità,
    i propri desideri,
    la propria ricerca di sicurezze,
    tutti ci conviviamo con l’unico desiderio di Cristo,
    ma non facciamoci la guerra,
    anche se non capisco
    la necessità di vedere il “nemico” a tutti i costi.

    Povero don Marco,
    per fortuna che è talmente impegnato nel suo ministero, a servizio della Chiesa di Roma,
    che certe querelle, gli volano sopra la testa, e continua a portare avanti anche magnificamente i cori di s.Giovanni e della Diocesi Romana.
    Checchè, purtroppo altri ne vogliano pensare.
    Mi spiace sump,

    Per quanto riguarda le Chiese della riforma, sono Chiese,
    così sono state chiamate anche da Benedetto XVI,
    anche se non si capisce perchè,
    in un documento della CDF si afferma una cosa….,
    e poi l’ex-prefetto, ora Papa, dica cose diverse,
    e se vuoi ti posso citare i brani in cui lui cita le Chiese della riforma, in quanto Chiese. Ma puoi cercartele anche da solo.
    Il Magistero di BXVI, lo sai che è su vatican.va.

    Ora mi chiamano per il pranzo.
    ciao

    30 Agosto, 2008 - 13:09
  26. Sumpontcura

    Caro Matteo,
    finalmente comincio a intravedere, da questo confronto, una serie di punti in comune:
    – Se abbiamo gusti musicali diversi, pazienza. Certe differenze arricchiscono.
    – “Lo Spirito ha messo alla prova la Chiesa in tutti i tempi per suscitare quanto di meglio si possa esprimere nello spirito evangelico”: mi sembra molto ben detto.
    – “Tra i protestanti molti hanno affinato in modo superlativo la ricerca di Cristo e la comprensione della Bibbia, dando punti ai ricercatori cattolici”: con qualche piccola precisazione, sono d’accordo.
    – “La Chiesa che io conosco è aperta all’incontro con gli uomini”: sempre nel rispetto del depositum fidei, anche quella che conosco io.

    Restano, nel rispetto reciproco, alcune differenze:
    1. Mi accusi di pregiudizio nei confronti dell’iniziativa di Santa Croce. Rispondo che essa potrebbe rivelarsi, magari, televisivamente interessante, massmediaticamente di forte richiamo, e così via. Di tutto questo non parlo e non m’interessa. La mancanza di esegesi, a mio parere, la rende pericolosa e dannosa. Ma questo è un giudizio, non un pregiudizio: la mancanza di esegesi non è un sospetto, è un dato di fatto.
    2. La differenza tra il Poverello d’Assisi e il frate sfratato dottor Martin Luther è quella che passa tra un umile figlio della Chiesa che nella Chiesa rimane costi quel che costi, e un irriducibile nemico che tenta (senza successo) di scardinarne i princìpi e distruggerla (anche) con la violenza; o, se vuoi, la differenza fra un grande santo e un grande eresiarca scismatico. Ben venga la nostra diversa sensibilità, ma in materia di fede mi sembra preferibile un linguaggio sì sì no no.
    3. Sulla terminologia (Chiese o non Chiese) io mi attengo ai documenti ufficiali; la mia era comunque una garbata richiesta, non un’imposizione.

    Con immutata stima.

    30 Agosto, 2008 - 13:51
  27. Leonardo

    «Ecco la differenza,
    io ho una discoteca ragguardevole di gregoriano e cito solo ad esempio tutto Solesmes, amo Palestrina, di cui sono fornito,
    e sono ugualmente affascinato dalla musica di don Marco.»

    Ecco, sono questi spunti autoccontemplativi che mi entusiasmano in Matteo. Una volta ci raccontò di avere una biblioteca grande grande, con tanti tanti libri, che noi neanche ce la sogniamo. Aspetto con impazienza una descrizione del bagno e della cucina. (La chiusa «ora mi chiamano per il pranzo» lascia ben sperare).

    30 Agosto, 2008 - 15:24
  28. Caro SUMP,
    di fronte alle argomentazioni a cui mi presto,
    mi cambi continuamente il piano,
    come se giocassimo a tennis,
    credo che tu lo faccia in buona fede,
    legittimo modo di difesa,
    ma alla lunga diventa spossante.

    Ho sbagliato io a prestarmi.
    Credo che una volta che ho dato una informazione
    ciascuno possa farci quello che vuole, come fa normalmente la stampa….
    E’ il gioco della libertà di parola.
    Lo stupido sono io che mi presto,
    in dialettiche sterili.

    E’ il Signore che conosce il cuore di ciascuno.

    Quello che mi consola, e in cui trovo conferma, anche nel blog,
    è che coloro che hanno ricevuto la sana e retta formazione nelle istituzioni della Chiesa,
    stranamente si ritrovano a condividere molto di più,
    di coloro che si abbarbicano a difendere un supposto depositum fidei, senza averlo verificato nella Chiesa stessa.

    Per me, alzo bandiera bianca, caro SUMP. Sono stanco. Questo non vuol dire che se leggo spropositi io non dica nulla, ma mi sforzerò di non ribattere ad una riflessione che ho già affermato, perché fondamentalmente non aggiunge nulla.

    30 Agosto, 2008 - 16:22
  29. Sumpontcura

    Caro Matteo: non capisco ma mi adeguo. (Non sarà mica che la stanchezza ti porta a confondere le firme dei vari interventi?).
    Sempre con stima e simpatia (vera, senza ironie).

    30 Agosto, 2008 - 16:46
  30. roberto 55

    Eccomi presente !
    Il termine “schermaglia”, Matteo, non è, in sè, affatto offensivo (ma, tutt’al più – e te ne do atto – “leggero”) ed ancor meno offensiva voleva essere la mia intenzione di descrivere così i tuoi “scambio di idee” (ti va meglio ?) con Sump (che, anzi, e per inciso, continuo a leggere con avido ed ammirato interesse, tanta è la conoscenza che mostrate di possedere): non penso, perciò, che tu ti debba risentire di ciò.
    Ho seguito, Sump, il tuo ragionamento e, per quel che vale la mia opinione, l’ho apprezzato: concordo con te che alcuni brani della Bibbia (che – voglio rassicurarti – in adolescenza e gioventù ho letto praticamente tutta: ancor oggi, quando posso, se riesco, in qualche riunione parrocchiale, nelle ore passate in viaggio sul treno per Milano, etc., mi piace rinfrescare la memoria e “ripescare” qualche vecchio frammento dei Libri dei Profeti, o scavare qualche “passo” dei Vangeli), se non ben interpretati, possono condurre a conseguenze aberranti (un esempio ? Genesi – 9, 27: è d’attualità, visto che, ora, e per la prima volta nella storia, un uomo di colore può diventare Presidente degli U.S.A.); ma io volevo solo dire che non intendevo, nè intendo privarmi del piacere – ingenuo, se vuoi – d’ascoltare, in televisione, la lettura della Bibbia (per quanto criticabile possa – magari giustamente o magari no, non ne so abbastanza per capirlo – risultare quest’iniziativa).
    Tutto qua, caro amico Sump.

    Un abbraccio a tutti e due: mi piace molto leggervi (e non credo d’essere il solo).

    Roberto 55

    30 Agosto, 2008 - 21:40
  31. tranquillo roberto55,
    non l’avevo affatto preso come offesa,
    mi ero solo permesso di fare delle precisazioni,
    certo diventa schermaglia nel momento in cui,
    ci si ribatte continuamente senza nulla di essenzialmente arricchente.
    In questo senso avevi ragione, perchè senza rendermene conto stava diventando di nuovo schermaglia,
    io riintervengo per spiegarmi meglio,
    ma alla fine,
    mi rendo conto non è che io non mi spieghi….
    Quindi essenzialmente con il senno di poi avevi ragione,
    anche se pensavo che non era nelle mie intenzioni.

    Comunque, per dare maggior forza alle tue affermazioni,
    cito l’evangelismo protestante USA, essenzialmente fondamentalista,
    che nella sua capacità di lobbyng ha espresso l’attuale Presidente…,
    che ha al suo attivo, l’interpretazione letterale dei testi sacri.

    A onor del vero, nell’evangelismo USA, vi sono molte voci dissenzienti, di pastori che hanno svolto i loro studi in europa, e hanno compreso dalle Chiese europee, la critica testuale o l’esegesi.
    buona domenica

    31 Agosto, 2008 - 8:00
  32. La Bibbia va letta nella Chiesa e con la Chiesa. Su questo non c’è dubbio. Ma va letta.

    Il “libero esame” ha prodotto guasti drammatici; ma anche il gravissimo allentamento delle relazioni col testo biblico, come se esso fosse in pratica riservato solo all’autorità ecclesiastica e agli specialisti, ha prodotto guasti drammatici nel mondo cattolico. Al di là di ogni “leggenda nera”.
    Il superamento di questa situazione è uno degli approdi pastorali più importanti del Concilio Vaticano II e, mi sembra, grazie al Cielo, uno dei meglio recepiti e meno messi in discussione nelle tante polemiche. E uno i cui frutti appaiono – il giudizio non è mio, ma del Magistero – più evidenti e privi d’ombre.

    Il problema del “libero esame” non è stato l’approccio alla Bibbia, ma un approccio che dichiaratamente metteva da parte un millennio e mezzo di Tradizione: cioè un millennio e mezzo di lettura ecclesiale della Bibbia, perché il nocciolo della Tradizione è tutto qui e non può essere altrove.

    Io credo – spero – che l’iniziativa della lettura continua della Bibbia possa aiutare soprattutto a riprendere confidenza col testo biblico, a farlo riavvicinare all’orizzonte della quotidianità di molti. Questo è un bene. E resta un bene anche se ciascuno reagirà a modo suo: chi ricercando un necessario approfondimento esegetico, chi applicando il “libero esame”, chi accontentandosi di un approccio sentimentale, chi infine apprezzando il testo solo dal punto di vista culturale.

    L’iniziativa non va sopravvalutata, ma sicuramente è un bel segnale nel nostro Occidente dimentico di ogni proprio tesoro umano e divino. E mi sembra del tutto consequenziale che la Santa Sede abbia partecipato nella forma più adeguata ed elevata.
    Certo, sarebbe incomparabilmente più importante introdurre in tutte le parrocchie forme di lectio divina, magari mediante un calendario di lettura condivisa. Ma si può sempre fare!

    2 Settembre, 2008 - 8:34

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