Cristianofobia: lodo Frattini ma lo invito a fare di più

4 Comments

  1. Nino

    Sull’argomento, alla voce di Luigi si aggiunge quella di Aldo Maria Valli che vi segnalo e di cui invio la conclusione.
    http://raivaticano.blog.rai.it/
    Cristiani dell’Iraq
    di Rai Vaticano | 2 Marzo, 2010

    “Se prima dell’attacco americano del 2003 erano circa un milione e 300 mila, ora secondo alcune stime sarebbero meno di 400 mila. Un Medio Oriente senza cristiani è il vero obiettivo delle “forze oscure” e in questo puzzle l’Iraq è una tessera decisiva. “

    2 Marzo, 2010 - 17:43
  2. roberto 55

    Trovare ulteriori motivi di biasimo dello sciagurato intervento militare statunitense in Iraq mi pare come “sparare sulla croce rossa”, anche se le cifre fornite da Aldo Maria Valli, e proposteci dall’amico Nino, sono impressionanti: lo stesso Parroco del mio paese, Don Antonio, di ritorno, giorni or sono, dalla Terra Santa, ci raccontava, a mò di esempio, del crollo verticale, avvenuto negli ultimi decenni, della percentuale della popolazione cristiana di Nazareth (da maggioritaria a poco più del 10%, se ricordo bene quanto riferito dal nostro Don Antonio).
    I governi europei, efd il nostro governo tra questi, fanno, di certo, poco: è anche vero – ed è fattore interdipendente con l’inerzia dei governi – che, però, la stessa opinione pubblica europea, cristiana e non, pare poco sensibile; è toccato – e qui ne abbiamo già parlato – al rappresentante della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici ricordare, in occasione della visita del nostro Papa alla Sinagoga di Roma del 17 gennaio, quanto segue:
    “Desideriamo esprimerLe tutta la nostra solidarietà per gli inauditi atti di violenza di cui sempre più spesso le comunità cristiane sono oggetto in alcuni paesi dell’Asia e dell’Africa ed abbiamo la sensazione che il mondo occidentale non esprima sufficientemente il proprio sdegno. L’azione sui Governi dei Paesi in cui è vietato costruire una Chiesa o una Sinagoga dovrebbe essere più energica”.

    A domani !

    Roberto 55

    3 Marzo, 2010 - 0:55
  3. Clodine

    Si ma non basta occuparsi del crocifisso da affiggere, quando le comunità cristiane locali -ridotte a piccole enclavi in Palestina, piuttosto che in India o in Africa- vengono lasciate al loro destino. Sono decenni che esiste il rpoblema, decenni che danno molto fastidio queste comunità abbandonate al loro destino; Il timore che l’esistenza dei cristiani possa rappresentare un pericolo per quelle culture, a mio avviso, violente, per le quali la nostra religione fondata sul valore assoluto della persona umana, sulla libertà, sulla eguaglianza di fronte allo Stato, il rivendicare alle donne gli stessi diritti dell’uomo e tutti quei valori di democrazia, giustizia sociale che risultano incomprensibili è fortissimo; ora mi chiedo come sia possibile che la Chiesa permetta queste persecuzioni senza opporre un vero, drastico, deciso out, e perchè, i media ne parlino così poco. L’opinione pubblica occidentale è abituata a pensare che i cristiani sono perseguitati soprattutto nei Paesi islamici ma ora c’è il fondamentalismo indù, che le neppure le autorità tollerano eppure non riescono a dominare. Non illudiamoci, oggi la persecuzione anti-cristiana è contro l’Occidente, ma quando al fondamentalismo islamico si affiancherà il boom economico di Cina Vietnam, India sarebbe in pericolo non il cristianesimo ma l’Occidente stesso. È questo il problema. Questo è il dramma.

    3 Marzo, 2010 - 21:23

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