Avendo votato per il Pd sono in pena per Penati [vedi post del 30 luglio]: non vedo come si possa giustificare che in tante settimane [l’indagine della magistratura è di dominio pubblico dal 20 luglio] il partito non abbia preso una decisione. Bersani dice oggi che occorre attendere l’istruttoria affidata alla “commissione di garanzia”. Non so valutare questa affermazione ma se essa è ragionevole, vuol dire che è necessario rivedere lo statuto del partito, o il regolamento di quella commissione. E’ del 25 agosto la notizia che il giudice per le indagini preliminari di Monza ha respinto la richiesta dell’arresto di Penati venuta dalla Procura perché – pur essendoci «gravi indizi di reato» e anche «esigenze cautelari» – le tangenti che avrebbe intascato vanno rubricate come corruzione e non come concussione (come sostenevano i pm) e dunque si tratta di reati ormai prescritti: apprezzo la distinzione giuridica, ma politicamente non ci siamo. In politica nulla va in prescrizione.
Cresce la pena per Penati
12 Comments
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Finalmente!
Bravo Luigi! Così si che mi piace!
Duro e puro!
Bravissimo!
“In politica nulla va in prescrizione”.
Questa gliela rubo per le manifestazioni…
Fantastica!
Grandissimo Luigi!
Anch’io trovo incomprensibile questo atteggiamento del PD di Bersani. E anche Rosy Bindi, così dura contro Veltroni e Renzi, non ha nulla da dire? Purtroppo questo è il frutto di un’arroganza del potere che non era diffusa solo nella DC di Andreotti e Forlani, ma anche in uomini del PCI-PDS-DS poi confluiti, come Penati, nel PD. Di fronte a questi “volponi” attaccati al potere i cattolici democratici sinceri del PD (come Rosy Bindi, letta ecc.) devono essere ad un tempo “candidi come colombe e prudenti come serpenti”, senza fornire alibi ai soliti furbi.
E’ proprio così, carissimo professor Savigni. La strafottenza del potere non conosce colore; scandaloso constatare come nessuno se ne scandalizzi, come tutte le forze in campo alla fine siano conniventi, si tengano bordone per conservare i loro privilegi ; la corruzione è endemica purtroppo, ed investe tutto l’apparato della politica, completamente. Del resto il problema relativo alla questione morale è vecchio come il cucco, già ne parlava Enrico Berlinguer negli anni 80 e se l’Italia si trova in queste condizioni lo deve proprio ai partiti che non fanno più politica esono degenerati prendendo possesso dello Stato come un polipo i cui tentacoli avvinghiano tutte intere le istituzioni dagli enti locali – previdenzali, banche, aziende pubbliche,istituti culturali,ospedali, università- ai media; tutto , tutto sotto il dominio dei partiti…Diciamocelo: si sono mangiati lo stivale interamente. Ha fatto mambassa questa classe politica opulenta incapace di risolve i problemi ed ora, scaricandosi di dosso ogni responsabilità si accusano a vicenda, si fanno ostracismo…e a noi italiani intanto tocca risanare i debiti che loro hanno causato, ancora una volta tutto ricadrà sulle nostre spalle!
Mi riesce sempre più difficile accostarmi alla politica ed ancor più trovare qualche politico degno di rispetto e del voto.
La situazione di Penati è alquanto imbarazzante per il PD in quanto dopo essersi fatti la bocca con la “superiorità morale” ora stanno capendo che tutti i politici sono sulla stessa barca.. sono tutti collusi, pieni di sè e abituati soprattutto ad afferrare che ormai non capiscono più dove finisce la parte legale ed inizia l’illegale.
Dispiace anche notare (spero però di esser contraddetto) come, a seconda delle inclinazioni del giudice, si arrivi a perseguire di più alcune persone ed esser più indulgenti verso altri… e ciò mi irrita perchè getta un alone scuro sulla non già bella situazione nostrana..
Chissà perchè a me i ladri ricchi non fanno pena, anche se sono del PD.
anzi se sono del PD, e ricchi e ladri, sono ancora peggio, quasi come la pedofilia dei preti.
Qui la lettera di Filippo Penati che afferma di non volersi nascondere dietro la prescrizione.
Chiedo a chi ne capisce: è possibile “rinunciare alla prescrizione” come molti chiedono a Penati?
Io non chiedo a Penati di rinunciare alla prescrizione, dal momento che neanche so se ciò sia possibile. Nè affermo che egli sia colpevole delle accuse che gli vengono mosse, non avendo nessuna conoscenza delle persone e dei fatti. Dico che non capisco come il PD non abbia ancora maturato una decisione a sei settimane dall’esplosione del caso.
Sì, carissimo Luigi.
E’possibile rinunciare alla prescrizione a norma dell’art. 157 del codice penale.
Il Codice però parla di imputato che può rinunciare alla prescrizione. Ad oggi Penati non lo è, essendo solo indagato.
Deduco che per poter rinunciare alla prescrizione si debba aspettare un eventuale rinvio a giudizio.
L’amico e collega giurista mattlar mi corregga, se sbaglio.
Pisapia, rinunciò.
E fu assolto con formula piena da quei presunti reati di cui lo accusò la gentildonna Letizia Moratti.
Do you remeber?
Come tu, Luigi, e tutti dicono la questione è solo politica.
Può un rappresentante delle istituzioni eletto/nominato eletto da un partito, rimanere nel ruolo e nell’incarico al momento di avvisi di garanzia?
Io dico di no.
Aggiungo che per gente dotata di tale faccia di bronzo e di siffatta stratificazione di pelo sullo stomaco, ripristinerei la gogna sulla pubblica piazza e quanto meno gli spiaccicherei un pomodoro in faccia.
Pensa alla scenografia di un tale spettacolo a piazza del Popolo.