Modella anoressica fuma accigliata davanti a una sarinesca con graffiti in via Cavour. Mi fermo a guardare come tutti. Vent’anni e gambe nude ma così spolpata non mi va. Trovo più vivo il fotografo che le dice a gesti di intrecciare gli stivali e di piegare a squadra il braccio con la sigaretta.
Vent’anni e gambe nude ma così spolpata non mi va
23 Comments
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No, no, spolpata no! 🙂
mamma mia! L’anoressia, che tragedia!…che poi si sentono belle, e ne sono convinte….che orrore quella magrezza…è spaventosa, malata, orribile!
Noi degli anni Cinquanta non abbiamo dubbi, né problemi: viva la ciccia.
E’ la seconda volta, nel giro di un paio di settimane, che, seppur con la morte nel cuore, mi debbo dire d’accordo con Leonardo.
Mah, sarà l’età ……………..
Buona notte a tutti.
Roberto 55
Qual’è lo sfondo più triste? “Una saracinesca”.
E quello più disperato? “una saracinesca con graffiti”.
Che c’è di più inquietante di una “modella anoressica”? Una “modella anoressica che fuma”. E di peggio di una che fuma? Una che “fuma accigliata”. E di ancora più evidentemente mortifero? Sentirsi comandare” a gesti”, a vent’anni, di “piegare a squadra il braccio con la sigaretta”.
OK, bravi. Ma ci vuol altro per farmi smettere di fumare.
Grande Fiorenza!
Ormai fumano solo le donne. E gli adolescenti.
Ho visto più o meno la stessa scena qualche giorno fa,sulla Quinta Avenue a New York e,come il dottor Luigi,guardavo anche chi era intorno,rimanendo stupefatta della ammirazione che le ragazzine che sostavano parevano mostrare per una modella che mangerà,forse,un gambo di sedano un giorno sì e l’altro no.
Penso che finchè il dio denaro continuerà a dettare trend e mode e la società,specie quella giovane,a seguirle,abbiamo ben poche speranze di risveglio intellettuale che sappia affrancarsi dal percorso di pecorelle intrapreso in adorazione dell’apparire.
Ma poi,esiste sempre la speranza che le pecorelle smarrite ritrovino la strada giusta.
Dal “corpo in fame” al “corpo in fumo”.
E’ un po’ fuori tema e chiedo scusa, ma la notizia è assai curiosa (… in verità spero in una spiegazione):
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/cronaca/2010/26-maggio-2010/pierro-inaugura-sua-statua-seminario–1703085331107.shtml
Ho smesso di fumare 15 anni fa….ho dovuto….motivi contingenti altrimenti…difficilmente si riecse a smettere se non ti prendi una di quelle sonore paure !!!
OT (ubi humilitas???????????????)
http://blog.messainlatino.it/2010/05/narcisismi-episcopali.html
Lycop: wowwwww che blog!
Non lo conoscevo…(e non penso che avro’ molto tempo di bazzicarci su…).
By the way, aprendolo -chissa’ xe’- ho subito pensato…:
anoressia…messa in latino, appunto!
il nesso anoressia-messa in latino sarebbe?
Giovanni, …la “connessione” mi e’ venuta cosi’, istintivamente e non e’ che io sia un liturgista! Rispondo cosi’…di corsa….
Sara’ che il mio “giudizio pastorale” delle messe in latino (ero bambino) e delle messe in lingua “locale” propende senza ombra di dubbio sulle seconde, appunto xe’ “c’e’ polpa” 🙂 c’e’ lo scheletro, la sostanza, ma anche “il decoro”, la “carne”, la bellezza, un senso di comunita’ viva e attiva, aggiungo “rumorosa”…(cosi’ Leonardo potra’ fare un po’ di ironie…).
Ricordo ancora l’entusiasmo dei miei genitori, praticanti, attivi, cresciuti con la messa in latino, quando si e’ cominciato con la messa in italiano: mai sentiti che si siano pentiti del cambio. Anzi!
Che poi Papa Benedetto (Card. Ratzinger) abbia nostalgia della messa in latino, beh non mi fa proprio meraviglia!
Come non mi fa meraviglia che la ultraipersuperstragrande maggioranza di vescovi e sacerdoti del mondo (e non solo italiani) abbiano reagito con un senso di malessere (eufemismo) alla proposta -si’, proposta soltanto- della messa in latino.
Finally, ho in mente una frase del Card.Spidlik -uno al di sopra di ogni sospetto, mi sembra- che diceva che “la nostalgia riguarda un passato di cui si soffre la mancanza; l’anamnesi e’ un ricordo gioioso che rende il passato ancora piu’ presente di quanto non lo fosse quando fu vissuto”. Per cio’ non ho bisogno della messa in latino, per curare nostalgie che non sento e non ho!
E adesso si aprte… Ciao ci sentiamo.
Per la precisione, caro Mabu, io ho linkato una notizia, anzi due; l’argomento non era la messa tridentina, ma l’umiltà dei nostri pastori.
p.s. Chissà, per inciso, se qualcuno ha letto una certa novella di Buzzati …
Lycopodium, riguardo l’argomento che hai linkato mi son letto la storia.
Alla fine viene fuori che la statua è stata donata.
Anche con questo particolare però manco le cose mi quadrano…
tutta la storia merita appena un “si rimette alla clemenza della coorte”…
cmq ho ancora in me un certo furore iconoclasta…
se quello del monsignore si è sopito…
posso ovviare, e volentieri, io…
parafrasando un Papa che distrusse un crocifisso…
“come vescovo ti rispetto… e come statua di marmo ti distruggo”
Mabuhay,
quella del Papa col Motu Proprio non è una proposta, ma una legge della Chiesa.
I fedeli cattolici che chiedono il la forma straordinaria della Messa devono essere accontentati nel loro diritto.
molto diverso da proposta.
Lyco ti riferisci a “Il disco si posò” ? Bello. Molti l’avranno letto, anch’io.
Sul monumento in marmo di Carrara di quattro metri e mezzo eretto ad un vivente Arcivescovo metropolita, vi consiglio questo link, così vediamo che splendido spot per l’otto per mille abbiamo:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41
Quanto alla Messa in forma straordinaria, caro Mabuhay, ho più volte detto quel che penso: è (o dovrebbe essere) un reciproco arricchimento, perché fa comprendere cosa è davvero la Messa, qual è il suo vero significato e fine, che talvolta – in celebrazioni non “comunitarie”, ma della comunità che si autocelebra – potrebbe essere più sbiadito o meno chiaro. L’elemento del Sacrificio, il culto e la lode resi solo a Dio (anche fisicamente rivolti a Dio, verso oriente), persino il grande silenzio della consacrazione (e le splendide formule, particolarmente del Canone romano, se si ha modo di leggerle, nel silenzio) possono servire a rendere chiaro quel che nella Messa in forma ordinaria c’è, ma spesso e per varie ragioni non è messo a fuoco. Il mio pensiero è che le due forme, in un gioco di specchi, potrebbero e dovrebbero arricchirsi reciprocamente, perché entrambe sono vere, avendo però ognuna un possibile arricchimento nella conoscenza e nell’esatta e non faziosa comprensione dell’altra. Spero di non essere solo un illuso, so bene che il terreno è minato, luogo di scontro tra ecclesiologie talvolta vissute con un senso di appartenenza da “tifosi”.
@Leopoldo
http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=71873
p.s. 10 e lode a Gerry.
Questa, lycopodium, è una delle novelle di Buzzati che mi sgombrano sempre il cielo da ogni nuvola. L’altra è il “Racconto di Natale”.
Lycopodium bellissima quella novella. Non la conoscevo.
Mi ha fatto felicissimo leggerla, non so come ringraziarti…
…meriteresti un monumento… …(scherzo!!!)…
Grazie.