Intervengo in ritardo su due polemichette antibergoglio scoppiate mentre ero in viaggio: lo spostamento della festa romana del Corpus Domini alla domenica e la nomina all’Accademia per la vita di uno studioso anglicano, Nigel Biggar, accusato d’avere posizioni diverse da quella cattolica sull’aborto. Le mie risposte sono che per noi romani sarà bello festeggiare il Corpus Domini nel Dies Domini e che le Pontificie accademie non sono organi di magistero ma di confronto culturale e sempre hanno ospitato voci diverse da quelle dell’ufficialità cattolica. Nei commenti le minutaglie.
Corpus Domini di domenica e Accademia plurale
87 Comments
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Corpus Domini di domenica. Lo spostamento della celebrazione papale romana del Corpus Domini dal giovedì alla domenica (anche a Roma quest’anno la faremo domani) è stata voluta personalmente dal Papa con queste due finalità: uniformare il calendario liturgico della città di Roma con quello della Chiesa italiana, favorire la partecipazione popolare. Roma si uniforma a una novità che nelle altre città era stata introdotta quattro decenni addietro con la legge n. 54 del 5 marzo 1977 – concordata con la Santa Sede – che sopprimeva gli effetti civili di cinque festività religiose infrasettimanali che la Chiesa accettava di spostare alla domenica successiva. Che si possa polemizzare su questo, ora che fa caldo, non parrebbe verosimile.
Nigel Biggar, anglicano, è docente di Teologia morale e pastorale a Oxford. Le Pontificie Accademie hanno sempre avuto membri non cattolici, non cristiani, non credenti. Insieme a lui sono stati nominati due rabbini esperti di bioetica, un docente ortodosso di etica cristiana, un professore tunisino che ha approfondito il pensiero riformista islamico, medici e bioeticisti anche non credenti, il giapponese Shinya Yamanaka premio Nobel per la medicina nel 2012.
Benedetto XVI il 16 gennaio del 2011 nominò il riformato svizzero Werner Arber – già professore di Microbiologia a Basilea, Nobel per la Medicina 1978 – presidente della Pontificia Accademia delle Scienze: incarico mai affidato in precedenza a un non cattolico. Anche allora non mancarono polemiche da parte tradizionalista, che s’appuntarono al fatto che Werner Arber era di orientamento evoluzionista.
http://www.enzopennetta.it/2011/11/3296/
Qui un’intervista di Tornielli all’arcivescovo Paglia presidente dell’Accademia per la Vita sulle 45 nomine annunciate il 14 giugno:
http://www.lastampa.it/2017/06/17/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/paglia-il-nostro-no-allaborto-totale-tzkmCRgndrrrVUQZ9OPqeO/pagina.html
A questo punto prendo atto che di fatto Biggar ha ritrattato quanto detto nel 2011, quindi a mio parere nihil obstat alla sua nomina. Quanto all’ evoluzionismo non è in contraddizione con la Dottrina cattolica ed e’ una altra cosa rispetto alla questione dell’aborto
Luigi,
Sullo spostamento del Corpus Domini la polemica è assolutamente pretestusa, ma su Biggar la tua difesa mi pare non reggere proprio.
Infatti Paglia ne usa un’altra e dice che nessuno sapeva di quell’intervista e che Biggar si è impegnato a non tornare sull’argomento.
….altro che “confronto culturale”.
Dimenticavo….Fabrizio Padula
Bellissima la sequenza “Lauda Sion Salvatorem”
E’stata spostata a domenica dicono per “favorire la parte c ipazione popolare” e per non intralciare il traffico
La tradizionale processione del Corpus Domini a R oma. Il 15 giugno, coi i papi Giovanni Paolo II e poi Benedetto ha sempre avuto una grandissima partecipazione popolare, correggetemi se sbaglio amici romani ,Clodine? Tutti ricordiamo le bellissime immagini del papa GPII che seguiva a piedi il SANTISSIMO e si inginocchiava per l’adorazione.E il popolo ,numeroso, seguiva devotamente. NON e’vero Clodine?
Come e’che sotto il popolarissimo Francesco si temeva che in giorno feriale ci fosse poca gente?Tutti a lavorare i famosi stakanovisti romani? Eppure a MI lano la processione si e’tenuta giovedi con l’arcivescovo SCOLA ed e’ stata seguitissima! Ma si sa i milanesi non hanno nulla da fare il.giovedi pomeriggio!
Vabbe non insisto,ma le spiegazioni date ,scusate ma sono ridicole. Se a voi romani va bene cosi’contenti voi..
Come quelle date da mons. PAGLIA:non sapeva cosa aveva detto sull’aborto il teologo anglicano,pero’non ha mai scritto nulla sull’argomento!
Appunto caro Paglia:non ha mai scritto nulla CONTROl’aborto mentre ha parlato per l’aborto fino a 18settimane.Questo lo raccomanda come membro della Pontificia Accademia per la vita?
Li chiamano confronti culturali,come se l’aborto fosse un fatto culturale e non lo spargimento di sangue innocente.
Un arrampicata sugli specchi come poche.
Ma lei, signora, ha letto quel che ha scritto Luigi o no?
Di quale arrampicata sugli specchi parla proprio lei?
Finalmente la processione del Corpus Domini è stata spostata alla domenica anche a Roma! Per tutti gli anni che ho vissuto a Roma, in una parrocchia che si affaccia su via Merulana, ho sempre provato il disagio di vivere «scisso», diciamo così. Tutta la chiesa italiana celebrava il Corpus Domini la domenica, ma noi parrocchiani di quelle parrocchie l’avevamo già celebrata il giovedì e quindi facevamo un doppione, con evidente «danno» pastorale. Come ricorda giustamente Luigi, in Italia la celebrazione è stata spostata alla domenica successiva: nulla vieta al papa di fare la processione in Vaticano il giovedì e la domenica poi in Italia.
Come, poi, sottolineava più un sacerdote della mia parrocchia romana: «Speriamo che le bestemmie che buttano giù i romani per tutto questo caos siano numericamente inferiori alle preghiere che innalziamo al cielo. Ma ne dubito».
Robo1971 benvenuto nel blog. La regola per i commenti è che siano firmati in chiaro con nome e cognome. Questo tuo primo affaccio lo accetto senza firma come omaggio promozionale: ci tengo che tu continui a venire. Ma per tornare devi: o modificare il nome visibile mettendovi nome e cognome, oppure mantenere “Robo1971” ma aggiungere la firma all’inizio o alla fine del commento. Buona giornata del Corpus Domini anche a te.
Grazie, Luigi. Ho provato a cambiare il nome visibile. Spero l’abbia preso. In ogni caso, mi firmo: Roberto Russo
Maria Cristina il rito ambrosiano ha conservato la festa del Corpus Domini, che nel resto d’Italia è stata spostata alla domenica, il giovedì.
In Italia alcune Diocesi hanno conservato a livello diocesano la Messa e la processione al giovedì e a livello parrocchiale la domenica, ma nel maggior numero di diocesi, come la mia, tutto a livello diocesano e parrocchiale si svolge la domenica.
cristina vicquery
Il cambiamento del giorno della processione non lo vedo come un grosso problema, l’importante e’ che si faccia….
Piu’ problematica la nomina del professore alla Pontificia Accademia per la Vita , il cardinale si arrampica sugli specchi signora Boe, perche’ il fatto che non abbia scritto nulla questo professore sull’aborto sta a significare che le uniche sue opinioni pubbliche sono quelle di quell’intervista, dove era piuttisto tiepido sulla questione….piu’ chiaro di cosi’…letto e analizzato…..
Complimenti Roberto Russo per la rapida ed efficace reiscrizione. Ma tu una volta eri romano, e anzi merulano?
Sì, Luigi, romano (di nascita, anche se poi cresciuto in varie zone d’Italia) e merulano (parrocchia S. Martino ai Monti). Ora perugino. Domani… si vedrà!
Caro Robo 1971 non e’vero che in tutta Italia il Corpus Domini si celebra la domenica, aMilano si e’sempre celebrato e si celebra giovedi’15 giugno.
E’davvero cosi’fastidiosa da imprecare e bestemmiare una processione religiosa di giovedi?Io non ho mai visto nessun milanese imprecare e bestemmiare per la processione del Corpus Domini di giovedi!Mentre ne ho visti a bizzeffe bestemmiare perlo sciopero dei mezzi pubblici sempre di venerdi!
A MIlano il Corpus Domini si celebra in data fissa il 15 giugno?!!
Il codsidetto “confronto culturale” su un tema etico come l’aborto fa. veramente ridere.
Allora facciamo un confronto culturale su ognuno dei dieci comandamenti:non rubare,il prof tale sostiene questo,il Premio Nobel Talaltro invece s ostiene quello, non uccidere gli esperti si dividono o in pareri contrastanti,non commettere atti impuri,qui il.dibbattito fra gli accademici e’molto acceso anche alla luce dell’Amoris Laetitia.
E c osi’via per ogni comandamento.
La legge morale divina diventa soggetta al dibatti t o di opinioni deidei cosiddetti esperti..E poi forse la maggioranza vince?
Massì.
Via.
Aboliamo le Pontificie Accademie.
Affidiamoci alla Premiata Ditta Venturi & Ispiratori, allora sì che stiamo in una botte “de fero”.
🙂 🙂 🙂 🙂
Maria Cristina
Come ti ho già spiegato a Milano vige il rito ambrosiano e nel rito ambrosiano il Corpus Domini si continua a celebrare il giovedì, nelle altre Diocesi in cui non vige il rito ambrosiano la festa è stata spostata di domenica. Cosa c’è di difficile da capire in questo??
Cristina vicquery
Ma non ci sono cose più importanti di cui occuparsi e per cui strapparsi i capelli di una processione ???
Cristina vicquery
“… il cardinale si arrampica sugli specchi signora Boe, perche’ il fatto che non abbia scritto nulla questo professore sull’aborto…”
Leone Minuscoli, io non ho detto niente né sul cardinale (quale?) né sul professore…
La Festivita’del Corpus D omini si e’sempre festeggiata il primo giovedi dopo la Pentecosteed era anche festa c ivile.
Fu Giulio Andreotti che nel 1977aboli tutta una serie di ricorrenze religiose festive infrasettimanali perche’dimunuivano la” pro d uttivita’dei lavoratori” Fra queste la commemorazione dei de f unti,inglobatanon con quella dei Santi, il Venerdi Santo, l’Ascensione ,il Corpus D omini,la fest.a dei Santi PIETROE Paolo.La Chiesa italiana cosi’sposto’tali feste alla domenica successiva in tanti altri stati cattolici, c ome Austria,Germania,Portogallo la festa del C orpus Domini c ontinua ad essere feriale.
Naturalmente papa Berngoglio puo’cambiare tutto cio’che vuole.
Avendo ormai un popolo di ignoranti senza memoria,che credono che la Chiesa sia iniziata nel marzo 2013. e non sanno nulla di cio’ che per centinaia di anni e’stata la Tradizione,anche Liturgica, avra’ buon gioco a cambiare e stravolgere tutto.Tanto a chi importa?
Scusate il lapsus:il Corpus Domini si e’sempre celebrato il primo giovedi dopo la festa della Santissima Trinita’.
La festa fu.istituita dopo il miracolo eucaristico di Bolsena e fu da sempre una delle feste piu’seguite e amate dal popolo.A Milano nella Santa Processione sfilano tutti i membri della Comunita’ c oi loro confaloni ed insegne, bandiere e stendardi, coi loro abiti caratteristici,prima subito dopo l’OSTENSORIO.
l’arcivescovo coi prela,poi i monaci le suore g li appartenenti ai terzi ordini religiosi, g li oblati,i Cavalieri di Malta, le croceros s ine,poi i carabin,le au t orita’v ivili,poi il popolo.Ricordo una immensa processione del C orpus D oini quando era arcivescovo il.card. Tettamanzi.Mentre la procesione passava per le vue della citta al canto del Pange Lingua. ‘tanti stranieri al passaggio si univano ad essa.Soprattutto sudamericani,filippini,era una vera festa di popolo.
Ma ai cristiani adulti per cui prima di Bergoglio era l’epoca oscurantista che importa tutto questo?
Per essere una amazzone della tradizione e della conoscenza liturgica, ti fai un bel ruzzolone, Maria Cristina.
Nessuno ha mai soppresso il Venerdì Santo, men che meno il pio Andreotti, per la semplice ragione che il Venerdì Santo non era festivo.
Lo era invece san Giuseppe…..
Che succede?
Contagiata anche tu dal” popolo di ignoranti senza memoria?”
🙂 🙂
“Avendo ormai un popolo di ignoranti senza memoria,che credono che la Chiesa sia iniziata nel marzo 2013. e non sanno nulla di cio’ che per centinaia di anni e’stata la Tradizione,anche Liturgica, avra’ buon gioco a cambiare e stravolgere tutto.Tanto a chi importa?”
Ma lei si sente bene, signora Venturi?
Lo vuol capire o no che già da molti anni la festa del Corpus Domini in tutte la chiese italiane si celebra la domenica successiva al giovedì?
Perché insiste ossessivamente su questo tema?
Anche la festa della Ascensione che era di giovedi ( 40 gg dopo Pasqua ) in Italia è stata spostata alla domenica , perdendo così il riferimento temporale .
Lo spostamento delle feste fu fatto per ridurre le festività infradettimanali ( e i “ponti” ) che riducevano la “produttività.
Era una delle prime crisi economiche del paese.
Mi meraviglio che lo spostamento della processione dal giovedi alla domenica susciti così calorose discussioni: personalmente considero la cosa di rilevanza minima nella attuale situazione della fede in Italia.
Soprattutto a chi si picca di liturgia e di “orientamenti liturgici” (verso nord o sud) è il caso di fornire qualche calendario vecchio e attuale, sia liturgico sia civile. Oltre all’errore giù segnalato si fa presente che la commemorazione dei morti è mai stata nè inglobata nè sglobata da quella dei santi. E’ rimasta sempre il 2 novembre, sempre giorno lavorativo, prima e dopo il concilio, prima e dopo Andreotti, prima e dopo l’euro.
Quanto a Nigel Biggar l’intervista richiamata chiarisce che la sua segnalazione è venuta dal primate anglicano.
Che a Roma nessuno conoscesse il prof. più di tanto non depone a favore dell’istituzione accademica e di chi la dirige. Mi pare tuttavia un “fuoco di Paglia”, da incendiari permanenti alla polemica anti-eretica.
😀 😀 😀
Ho letto in questi giorni che Biggar (mi pare con un tweet) avrebbe dichiarato di essere stato chiamato per le sue posizioni sul fine vita (che poi è quello che dice mons. Paglia nell’intervista linkata).
Ho anche letto che lo statuto dell’Accademia è chiaro: se un membro scrive o dice cose contrarie alla linea della Chiesa sulla vita (non ricordo le esatte parole) è fuori. Il che significa che Biggar accettando l’incarico come minimo non intende continuare a sostenere pubblicamente quelle che erano le sue posizioni sull’aborto.
Tutto questo caos da parte di qualcuno su Biggar serve anche a far dimenticare l’alto livello degli altri membri e che è stato nominato anche mons. Caffarra (ad honorem), quello dei dubia, non un omonimo.
Interessante questa clausola circa le dichiarazioni contrarie alla dottrina della Chiesa che portano alla esclusione dalla Accademia.
Mi rimane tuttavia forte il dubbio che qualcuno possa, nel caso, appellarsi a questa clausola con l’inevitabile can can mediatico che ne conseguirebbe.
Più probabile che l’esistenza di questa clausola non sia stata evidenziata a coloro che sono stati chiamati a fare parte della Accademia.
Pensa bene che non pecchi, pensa male che ci azzecchi!
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-lo-scandalo-della-pontificia-accademia-per-la-vitapaglia-copre-i-nuovi-membri-ecco-le-prove-20202.htm
“Monsignor Paglia dice di avere ricevuto rassicurazione dal teologo anglicano che questi non ha mai pubblicato nulla sul tema dell’aborto.
Bugia. Nel marzo 2015 sulla rivista Journal of Medical Ethics compare un articolo dal titolo “Perché la religione merita un posto nella medicina secolare”. In quell’articolo, dove l’autore, il professor Biggar, difende il ruolo della religione nel dibattito bioetico, un paragrafo è intitolato “Religione persuasiva e la controversia dell’aborto”. Giunti ad un certo punto egli scrive: «Come monoteista biblico cristiano sono sensibile alla difficile situazione dei “poveri”, cioè dei deboli e vulnerabili. Storicamente, ovviamente, questa categoria include le donne e in molte parti del mondo continua a includerle. Ma comprende anche gli esseri umani immaturi, certamente i bambini e in mDunque Biggar ha scritto, ed ha detto che mentre il diritto alla vita dei bambini è certo, lo stesso diritto è discutibile per gli esseri umani non nati. E che la 18ª settimana di gestazione sia il punto di sviluppo prima del quale l’aborto sia secondo il professor Biggar moralmente lecito, emerge non solo dal dialogo a cui hanno fatto riferimento il Catholic Herald e monsignor Paglia, ma anche dalla voce diretta dell’interessato in un’intervista rilasciata al giornalista David Edmunds per la BBC riportata integralmente dal Journal of Medical Ethics (clicca qui).
Monsignor Paglia pensa di tranquillizzare gli animi dicendo che il professor Biggar gli ha «assicurato che non intende entrare in futuro nel dibattito su questo tema». Sarebbe interessante capire se il presidente intende dire che quando alla PAV si parlerà di aborto, si seguirà la stessa procedura per i conflitti d’interesse nel consiglio dei ministri: uscire dalla stanza. aniera discutibile i feti, almeno al di là di un certo punto del loro sviluppo».
“alMENO AL DILA’ DI UN CERTO PUNTO DEL LORO SVILUPPO”.
Dunque per il teologo Biggar questo “punto” aldi la’ del quale il feto diventa essere umano e rientra nella categoria “protetta” sono le 18 settimane. Quindi fino a quasi 5 mesi di gravidenza il feto non è incluso nella categoria dei “poveri” e vunerabili! E’ solo un grumo di cellule che si possono buttare nella spazzatura !
questo è il bel confronto culturale che la ex-Accademia per la vita vuol intrattenere i?????
per Enrico usvelli
Non sembra che le posiz<ione di biggar sul fine vita siano molto più cristiane!
"Monsignor Paglia afferma che però sul fine vita il professor Biggar «ha una posizione assolutamente coincidente con quella cattolica». Tuttavia neanche qui è possibile convenire. In effetti Biggar è contrario alla legalizzazione dell'eutanasia, ma tale opposizione non è legata, come nella dottrina cattolica, alla dignità e al diritto alla vita di ogni essere umano. Nel 2004 il professor Biggar ha pubblicato il libro "Aiming to kill. The ethics of suicide and euthanasia". Come osservato dal professor Richard Harries, medico, per 19 anni vescovo anglicano di Oxford e professore emerito di teologia al King's College di Londra, non certo sospettabile di simpatie pro-life, in quel testo Biggar «accetta la distinzione tra vita biologica e biografica e pensa che vi sia prima facie (a prima vista n.d.r.) la possibilità morale di effettuare l'eutanasia non volontaria alle persone che abbiano una vita biologica, ma non biografica, magari come risultato di un grave ictus."
Come non pensare che queste sottili distinzioni fra feto prima della 18 settimana e feto dopo la diciotesima, e fra "vita biologica e vita biografica" e la possibilità di effetturae l'eutanasia a persone che hanno una vita biologica ma non biografica (!!!!) professate e SCRITTE ( bugia di mons. Paglia!) dal teologo Biggar siano il cavallo di troia per scardinare la semplice, vera, fin qui creduta dottrina cristiana?
caro Enrico Usvelli e cari difensori non della vita ma dell'ex-Accademia per la vita ,se non riuscite ad escogitare nulla di meglio quanto ad arrampicate sugli specchi, credo che lo stridio delle vostre unghie sullo specchio mentre scivolate giù si sentano da lontano!
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-lo-scandalo-della-pontificia-accademia-per-la-vitapaglia-copre-i-nuovi-membri-ecco-le-prove-20202.htm
Tra le nomine dei nuovi accademici si ritrova anche la professoressa Katarina Le Blanc, immunologa ed esperta di cellule staminali presso il Karolinska Insitutet di Stoccolma. Nel gennaio 2013 la professoressa Le Blanc ha pubblicato sulla prestigiosa rivista PLOS ONE uno studio dove venivano utilizzate cellule stromali mesenchimali derivate dalle cellule staminali embrionali umane. hES-MP0002.5 era la sigla della linea cellulare dell’azienda svedese Cellartis usata nello studio. Nel 2004 sulla rivista Stem Cells Nico Heins, ricercatore alla Cellartis, spiega di avere ottenuto quelle cellule staminali da “embrioni umani sovranumerari derivanti da trattamenti clinici di fecondazione in vitro“.
Alla domanda se fosse stato “moralmente lecito utilizzare le ES (Staminali Embrionali, n.d.r.), e le cellule differenziate da quelle ottenute, eventualmente fornite da altri ricercatori o reperibili in commercio”, il 24 agosto 2000 la Pontificia Accademia per la Vita aveva risposto negativamente, ma oggi il cardinale Sgreccia e Juan de Dios VIAL CORREA, che allora erano il vicepresidente e presidente dell’Accademia, si troveranno ad avere come colleghi chi avevano giudicato compiere atti immorali, secondo criteri ribaditi da Dignitas personae dove al n. 32 si afferma chiaramente che l’utilizzo di staminali embrionali “eventualmente fornite da altri ricercatori, sopprimendo embrioni, o reperibili in commercio, pone seri problemi dal punto di vista della cooperazione al male e dello scandalo“.
È la professoressa Le Blanc rispettosa nelle proprie ricerche dei principi del Magistero della Chiesa come richiesto da statuto? .
Maria Cristina,
ho letto anch’io quell’articolo, dove si criticano anche altre nomine.
Non credo che mons. Paglia abbia controllato personalmente scritti e discorsi dei singoli candidati, immagino ci sia una commissione che verifica le candidature e se loro gli hanno detto che Biggar era ok, lui si è fidato.
Se le cose stanno come dice la NBQ la nomina è stata un errore.
caro Enrico Usvelli
non si tratta dell’ennesimo sbaglio dell’inaffondabile Mons. Paglia, che deve avere tali e tante raccomandazioni in alto loco che se sbaglia non paga mai personalmente ( vedi scandalo dei debiti lasciati alla dicesi di Terni da lui diretta e che il Vaticano ha dovuto ripagare:
http://www.ternioggi.it/diocesi-terni-ex-vescovo-paglia-indagato-per-associazione-a-delinquere-e-truffa-49585)
Caro enrico non si tratta dell’errore di un vescovo un po’ furbo. purtroppo la cosa è molto più profonda e grave come chiunque ha occhi per vedere e orecchie per intendere può intendere.
come riassume bene il commentatore Fabrizio Giudici sul blog di Costanza Miriano:
Era già tutto previsto da tempo. Da più di un anno e mezzo i pro-life americani (p.es. LifeSiteNews) denunciavano l’amoreggiamento tra Santa Sede e ONU che, con il programma Agenda 2030, ha l’aborto tra i diritti umani inalienabili (ovviamente usando il Riscaldamento Globale come scusa). Era già ovvio da quando a scrivere Laudato sì è stato chiamato un neo-malthusiano; era già ovvio da quando vari altri abortisti come Sachs sono stati chiamati a tenere conferenze alla Pontificia Accademia delle Scienze; era già ovvio nell’elogio pubblico di Pannella e Bonino, “grandi italiani”; era già ovvio nella modifica dello statuto della PAV, che nella versione originale non avrebbe permesso l’entrata di persone indegne (scrivo al plurale, perché l’articolo di Costanza parla di un signore inglese, ma LNBQ cita anche altri due membri problematici per posizioni sulle staminali). Era già ovvio nell’amoreggiamento continuo che i nuovi padroni del vapore dimostrano per i partiti progressisti e le rispettive agende politiche in tutto il mondo: da Clinton a Renzi, passando per Trudeau, ed ora Macron.”
https://costanzamiriano.com/2017/06/19/servi-inutili-volontarie-pro-life-sullorlo-di-una-crisi-di-nervi/
Era già tutto previsto da tempo. Da più di un anno e mezzo i pro-life americani (p.es. LifeSiteNews) denunciavano l’amoreggiamento tra Santa Sede e ONU che, con il programma Agenda 2030, ha l’aborto tra i diritti umani inalienabili (ovviamente usando il Riscaldamento Globale come scusa). Era già ovvio da quando a scrivere Laudato sì è stato chiamato un neo-malthusiano; era già ovvio da quando vari altri abortisti come Sachs sono stati chiamati a tenere conferenze alla Pontificia Accademia delle Scienze; era già ovvio nell’elogio pubblico di Pannella e Bonino, “grandi italiani”; era già ovvio nella modifica dello statuto della PAV, che nella versione originale non avrebbe permesso l’entrata di persone indegne (scrivo al plurale, perché l’articolo di Costanza parla di un signore inglese, ma LNBQ cita anche altri due membri problematici per posizioni sulle staminali). Era già ovvio nell’amoreggiamento continuo che i nuovi padroni del vapore dimostrano per i partiti progressisti e le rispettive agende politiche in tutto il mondo: da Clinton a Renzi, passando per Trudeau, ed ora Macron.
Si tratta di un programma strategico ben definito , che ormai è chiaro anche ai sassi . come riassume bene il commentatore Frabrisio giudici nel blog di costanza Miriano
Era già tutto previsto da tempo. Da più di un anno e mezzo i pro-life americani (p.es. LifeSiteNews) denunciavano l’amoreggiamento tra Santa Sede e ONU che, con il programma Agenda 2030, ha l’aborto tra i diritti umani inalienabili (ovviamente usando il Riscaldamento Globale come scusa). Era già ovvio da quando a scrivere Laudato sì è stato chiamato un neo-malthusiano; era già ovvio da quando vari altri abortisti come Sachs sono stati chiamati a tenere conferenze alla Pontificia Accademia delle Scienze; era già ovvio nell’elogio pubblico di Pannella e Bonino, “grandi italiani”; era già ovvio nella modifica dello statuto della PAV, che nella versione originale non avrebbe permesso l’entrata di persone indegne (scrivo al plurale, perché l’articolo di Costanza parla di un signore inglese, ma LNBQ cita anche altri due membri problematici per posizioni sulle staminali). Era già ovvio nell’amoreggiamento continuo che i nuovi padroni del vapore dimostrano per i partiti progressisti e le rispettive agende politiche in tutto il mondo: da Clinton a Renzi, passando per Trudeau, ed ora Macron.
http://www.lettera43.it/it/articoli/politica/2017/06/19/chiesa-tracce-di-una-storica-svolta-sul-testamento-biologico/211503/
“La rivista dei gesuiti apre alla legge passata alla Camera. E considera nutrizione e idratazione artificiali pratiche rifiutabili. Così in Vaticano avanza la rivoluzione silenziosa sugli ex principi non negoziabili.”
Nutrizione e idratazione artificiali ( cioè la flebo in un malato terminale!) pratiche rifiutabili: dunque far morire una persona per disidratazione è accettabile e per i gesuiti “cristiano”
La “rivoluzione silenziosa”: perfetto stile gesuita. fare le cose senza dirlo chiaramente, rivoluzione sì ma in segreto, “se no questi non sai che casino ti combinano” come disse papa francesco a mons. Forte
Gli “ex-valori non negoziabili”: i valori se sono valori non possono mai essere ex-valori!
Non so in che cristianesimo credano ormai i padri gesuiti, un cristianesimo dove il diavolo non esiste, Gesù non si sa bene cosa abbia detto esattamente, si può togliere ad un malato l’idratazione , non so ripeto in che genere di cristianesimo credano i gesuiti oggi ma so una cosa con certezza.
non è la stessa religione e la stessa fede predicata nei secoli dalla Chiesa cattolica e a cui credo io insieme a tanti altri fedeli cattolici!
” E qui appunto gioca anche il suo ruolo la nuova Pontificia accademia per la vita di cui lo stesso papa Francesco ha nominato 50 membri, di cui cinque ad honorem (33 conferme rispetto al passato e 17 nomi nuovi; tre non cristiani) escludendo alcuni dei teologi più conservatori; allo stesso tempo l’istituzione è stata dotata di un nuovo statuto in base al quale fra le altre cose le nomine degli accademici non sono più “a vita”, ma rinnovabile ogni cinque anni, mentre fra i dicasteri vaticani con cui dovrà collaborare sono scomparsi la Congregazione per la dottrina della fede (il suo posto è stato preso dalla Segreteria di Stato), come pure quelli della cultura e dell’educazione cattolica; inoltre c’è un’apertura al confronto con studiosi «non cattolici e non cristiani» impegnati nella difesa della dignità umana, mentre si dà spazio alle implicazioni sociali, economiche ed ecologiche relative al tema della vita.
LETTURA NON PIÙ RIGIDAMENTE DOGMATICA. Non solo: se il presidente è monsignor Paglia, fa pure parte di diritto del consiglio direttivo dell’Accademia, il preside del Pontificio istituto Giovanni Paolo II per la famiglia e il matrimonio, vale a dire monsignor Pierangelo Sequeri, nominato anch’esso da papa Francesco, teologo schierato con Bergoglio, favorevole a una lettura non rigidamente dogmatica del magistero sulla famiglia, sostenitore della comunione ai divorziati risposati civilmente e più in generale di un rinnovamento in quest’ambito. L’istituzione inizia i lavori nella sua veste rinnovata a ottobre 2017 (dal 5 al 7) quando, alla presenza del papa, è in programma l’assemblea ordinaria della nuova Pontificia accademia per la vita.”
http://www.lettera43.it/it/articoli/politica/2017/06/19/chiesa-tracce-di-una-storica-svolta-sul-testamento-biologico/211503/
Capito caro Enrico Usvelli? credo che ormai anche un imbecille capirebbe dove si vuole andare a parare con le nuove nomine e che la nomina di abortisti e manipolatori di embrioni insieme con la defenestrazione dei membri più conservatori, vuole andare a parare proprio la’ dove dice Francesco Peloso:
Lettura non più rigidemente dogmatica
(chissà perchè i modernisti si sentono sempre in dovere di definire il dogma rigido! Dogma vuol dire verità e la verità non è ne’ rigida ne’ morbida è la Verità, mentre la menzogna di cui si cibano a man bassa i modernisti è sempre rigida nel senso di contraria alla vero Spirito Santo che è Spirito di verità)
🙂 🙂 🙂
Cara Maria Cristina, puoi anche ripetere compulsivamente non tre, ma trentatre volte il ponderato parere di tal Fabrizio Giudici sul blog di costanza miriano….perbacco, che autorevolezza al disopra di ogni dubbio!!! Sarebbe come postare come metro di giudizio un commento di MVCenturi o Lorenzo Cuffini sul blog di Luigi Accattoli: validità oggettiva, ZERO.
Perdonerai se piuttosto che del parere dei due illustrissimi e della nuovabussolaq, che non è fino a prova contraria il quinto evangelo, ma voce tra le tante, e decisamente e inequivocabilmente schierata in modo unidirezionale , io continuo a fidarmi di una Pontificia Accademia. Che, se non altro, ha un suo statuto, oltreché una sua atonomia e una sua funzione non dogmatica: dunque, nel caso di perfide, innominabili, sordidissime manovre transnazionali e di Satanici Gruppi Trasversali di Potere che , amoreggiando biecamente Santa Sede e Onu ( LifeSiteNews dixit, mi ero perso il sesto evangelo) fossero state condotte sul serio, bene, avrebbe gli strumenti tecnici e di controllo per verificare e procedere a correggere alle ignominie plateali commesse….
Sempre, comunque, incommensurabilmente meglio la Chiesa, quella vera, quella che c’è, non quella da operetta o da spy story che una canea di coyotelli si ostina a ululeggiare….
🙂 🙂 🙂 :):
“non è la stessa religione e la stessa fede predicata nei secoli dalla Chiesa cattolica e a cui credo io insieme a tanti altri fedeli cattolici!”
🙂 🙂 🙂
Intanto: se la questione fosse numerica, bisognerebbe chiedersi:
la categoria “quattro gatti” rientra nel ” tanti altri fedeli cattolici”?
Ma il problema non è di numeri, bensì di sostanza.
Quindi Maria Cristina non potrà che convenire con me : a leggere quello che scrive qui sopra, una massa sterminata di materiale dragato da ogni possibile canale antibergogliano sia reperibile sul web, c’è da domandarsi CHE COSA CI SIA DI CATTOLICO nella religione e nella fede esposta come tu la esponi qui.
Ci hai mai pensato?
E che ne dici?
cosa significa lettura non più rigidamente dogmatica’?
Cosa significa che i valori non negoziabili sono diventati ex-valori?.
.
Aborto fino alla 18 settimana, eutanasia togliendo nutrizione e idratazione quando la vita biologica non è corredata da una vita biografica, eucarestia ai divorziati risposati, questo significa lettura non più rigidamente dogmatica?.
A te va bene caro Enrico Usvelli? A me e a molti altri cattolici no, ma sono sicura che questo papa così democratico non terrà in nessuna considerazione le critiche di chi non è d’accordo con questo andazzo e di chi crede ancora ai valori non negoziabili.
Caro Lorenzo lascir morire una persona di dididratazione non mi pare molto cattolico. Abortire un feto di 18 settimane non mi pare molto cattolico.
a te sì? E allora dillo chiaramente senza attaccare gli altri: dì chiaramente per una volta, sì io credo nell’aborto, nell’eutanasia ecc, smettila di attaccare me !
Passi per il povero Biggar, sprofondato a esempio di ogni male e a cavallo di troia per scardinale la dottrina cristiana ( forse sarebbe puiù corretto dire la “dottrina Cristina” 🙂 🙂 🙂 ), ma uno poi legge l’etichetta appiccicata al povero Pierangelo Sequeri e ci trova “teologo schierato con Bergoglio”.
Tradotto : teologo schierato con il papa.
Dice: ma il papa è eretico!!
Sorbole! E chi lo dice: la congregazione per la dottrina della Fede?!
Naaaaaaaaa: Maria Cristina Venturi.
E aloooooora?
Allora niente.
Sono i cortocircuiti a cui portano le somarate: che sono come le ciliegie, una tira l’altra.
🙂 🙂 🙂
Pronti, lo dico chiarissimamente.
Io NON CREDO nell’aborto
io NON CREDO nell’eutanasia.
Credo che la cagnara che tu stia piantando su questa storia delle nomine, volta a dimostrare una panzana tra le tante che spari, che Bergoglio e la ” sua chiesa” ( ceh è la Chiesa e basta) siano abortisti e pro eutanasia, sia indegna, e che la panzana sia falsa, calunniosa e profondamente stupida.
Non “ti attacco” per niente: ti attacchi e ti affondi a ogni commento, con le tue stesse mani.
“cosa significa lettura non più rigidamente dogmatica’?
Cosa significa che i valori non negoziabili sono diventati ex-valori?”
Savie domande.
Chiediamone conto a Francesco Peloso, perché mi sembra che entrambe le affermazioni siano farina del suo sacco.
E che cosa c’entra, questo lo chiedo a Maria Cristina Venturi, la comunione ai divorziati risposati con aborto ed eutanasia?
Perché tu, secondo il postulato di Findus, li scaraventi senza parere nello stesso minestrone….(19 giugno 2017 @ 15:32)
Questa questione dell’aborto-sì e aborto-no che tanto fa indignare i cattolici puri e duri, ha fatto passare sotto silenzio un’altra questione attinente allo stesso tema.
Una volta, quando ancora non si parlava di legge sull’aborto, le soppressioni di nascituri non desiderati avvenivano ugualmente, e numerose, con metodi impropri e pericolosi.
Esistevano, e forse da qualche parte ancora esistono, le cosiddette “mammane”, che facevano abortire quando i genitori si trovavano di fronte ad una gravidanza non desiderata per qualche motivo. Le conseguenze potevano essere tragiche anche per le donne che si affidavano a loro.
La legge per l’aborto nelle strutture mediche fu fatta anche per evitare lo sconcio di situazioni degne di culture da trogloditi. E naturalmente fu demonizzata da chi era a favore della vita. Cattolici bigotti in prima linea.
Allora sarebbe bene che si rispettasse prima di tutto la libertà di ogni singolo individuo nelle decisioni che vengono prese in qualsiasi ambito. Potranno apparire anche ingiuste e crudeli, ma ogni libera scelta va rispettata.
Dopo di che si deve far di tutto per creare un clima culturale all’insegna del senso di responsabilità, nella sua ampia accezione, nei confronti di tutti i viventi, compresi animali e mondo vegetale.
Lasciando da parte i propri indirizzi religiosi e politici, e mettendo in campo i valori etici, che ne stanno al di fuori e che pure ci sono e si fanno sentire.
‘Allora sarebbe bene che si rispettasse prima di tutto la libertà di ogni singolo individuo nelle decisioni che vengono prese in qualsiasi ambito. Potranno apparire anche ingiuste e crudeli, ma ogni libera scelta va rispettata.’
Ma cosa dici? Non è una discussione filosofica, c’è in ballo la vita di un bambino che non si può difendere dagli arnesi che entrano nell’utero della mamma e lo fanno a pezzi!
Se ogni libera scelta va rispettata, allora va rispettata anche quella di chi si fa esplodere fuori da una chiesa o da una gelateria attorniata da bambini ( è successo poco tempo fa in Irak)!
‘E naturalmente fu demonizzata da chi era a favore della vita. Cattolici bigotti in prima linea.’
No, da gente che la sapeva lunga. Ed infatti gli aborti clandestini non sono scomparsi, nonostante tutte le facilitazioni fornite dagli ospedali, ben oltre la legge.
‘Dopo di che si deve far di tutto per creare un clima culturale all’insegna del senso di responsabilità, nella sua ampia accezione, nei confronti di tutti i viventi, compresi animali e mondo vegetale.
Lasciando da parte i propri indirizzi religiosi e politici, e mettendo in campo i valori etici, che ne stanno al di fuori e che pure ci sono e si fanno sentire.’
Manca il link per andare ad ascoltare Imagine di J. Lennon su youtube e poi direi che c’è tutto.
‘a leggere quello che scrive qui sopra, una massa sterminata di materiale dragato da ogni possibile canale antibergogliano sia reperibile sul web’
Lorenzo, a me pare che dovresti rispondere al materiale antibergogliano piuttosto che cercare di zittire Maria Cristina, con cui comunque nemmeno questa volta concordo. O altrimenti ignorare, come ignori i commenti newage che ogni tanto compaiono qua sopra.
Io non cerco per nulla di zittire Maria Cristina.
Tu vedi bavagli? Naaaaaaa.
Se si zittisce, si zittisce da sola.
Attendo anzi risposte: 78, per la precisione.
( solo mie, figurati un po’).
Vedi, Enrico, esasperare le questioni come a te piace fare da buon cattolico che non riesce a spostare lo sguardo più in là del proprio naso, fa perdere di vista l’obiettivo.
Se vai a leggere bene quel che c’è scritto nella legge sull’aborto, ti renderai conto che il discorso non è così semplicistico come tu lo vuoi fare apparire.
Quella legge non è stata fatta con l’intento di uccidere; ci sono altre implicazioni assai importanti.
Sai qual è la differenza fra gli aborti eseguiti dalle mammane e quelli fatti in ospedale?
Gli uni sono praticati in segreto e possono uccidere anche la mamma; gli altri vengono preceduti da attente visite e da colloqui con la gestante, e poi decisi sulla base di dettagli la cui importanza può essere valutata solo da chi deve prendere una decisione che normalmente fa soffrire chi la prende.
Mio caro Enrico, forse ancora non hai capito che una decisione del genere non si prende a cuor leggero.
Se ancora le mammane sono presenti ed operanti, ciò significa che di fatto in certe aree regna l’ignoranza.
Sbagliato puntare l’indice del giudice che,sulla base di convincimenti religiosi non bene soppesati, si sente un difensore a buon mercato della vita.
Ed è inutile, poi, che tu mi vada a parlare di chi sceglie di farsi esplodere uccidendo molti altri.
Qua c’è di mezzo la follia, molto spesso religiosa, che azzera quel senso di responsabilità di cui ho parlato io.
Infine ti faccio notare che il ricorso all’espressione newage per criticare chi non è un cristiano del tuo stampo, oltre che essere usurato, fa ridere anche i polli. Aggiornati !
Giovanni xxiii fu il primo a mettere in evidenza che si deve fare distinzione tra “errore” ed “errante”: sullerrore il giudizio DEVE essere netto, sull’errante invece NON deve essere fatto.
È necessario tenere bene in mente questa distinzione: l’aborto volontario è SEMPRE un atto abominevole, un delitto. Il giudizio sulla domna che vi ricorre deve essere lasciato a Dio, il quale solo conosce il profondo del cuore umano.
Ora noi non siamo qui per GIUDICARE chi abortisce , ma dobbiamo sempre ripetere FORTE e CHIARO che l’aborto volontario è un abominio, che lo si faccia in strutture sanitarie protette e seguendo le norme dello Stato o che lo si faccia segretamente usando delle “mammane”.
A volte sembra che per non giudicare l’errante si finisca per non giudicare neanche l’errore, quasi che il giudizio sull’errore possa fare sentire colpevole l’errante e questo debba essere evitato a tutti i costi perché “non misericordioso”!
„Dobbiamo ammettere realisticamente e con profonda sofferenza, che i Cristiani oggigiorno si sentono smarriti, confusi, perplessi ed anche delusi; vengono diffuse tante idee che si oppongono alla verità come è stata rivelata e insegnata da sempre; vere e proprie eresie si sono diffuse nelle aree del dogma e della morale, creando dubbi, confusioni e ribellioni; la liturgia è stata alterata; immersi in un relativismo intellettuale e morale e quindi nel permissivismo, i Cristiani sono tentati dall’ateismo, dall’agnosticismo, da un illuminismo vagamente morale e da una cristianità sociologica priva di dogmi o di una moralità obbiettiva”.
Giovanni Paolo II
264 Vescovo di Roma e Pontefice della Chiesa Cattolica
L’Osservatore Romano, 7 febbraio 1981
Enrico,
Perché parlare di newage?
Diciamo una volta per tutte, con estrema chiarezza che quanto scritto da Victoria sull’aborto è incompatibile con il cattolicesimo e probabilmente rientra nella scomunica latae sententiae di chi incoraggia questa pratica abominevole.
Lo riconosca anche lei, con onestà intellettuale.
Ognuno si assuma fino in fondo la responsabilità delle proprie posizioni, poi amici come prima. Nella verità e senza buonismi e ipocrisie simil-misericordiose.
Caritas in veritate.
Cari miei, è il trionfo del relativismo: piaga dilagante che diffonde le sue spore , i suoi virus infetti e contamina, inquina distrugge qualsiasi cosa tocchi, in ambito morale, culturale, etico, religioso finanche il concetto di libertà -rettamente intesa- è stato distorto strumentalizzato . Oggi vige una sola parola ed è ” il diritto” . Diritto di fare e dire l’indicibile anche dinnanzi alle Verità stabilite fin dalla fondazione del mondo dal Padre Eterno mentre è totalmente assente la parola “doveri” / regole”. Una libertà liberata non si sa bene da cosa poi… Stolti, privi di sale, zucche vuote, ma non vi rendete conto che la stessa libertà è minacciata nel momento stesso in cui, come sta avvenendo per questioni gravi, anzi, gravissime, nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è….
Insomma qui, bisogna essere onesti dinnanzi alla propria coscienza e domandarsi se si è credenti o NON si è credenti perché la fede, sull’orizzonte della comprensione relativa a certi temi (aborto, eutanasia, divorzio, matrimoni gay ecc) è importante, fondamentale, essendo ordinata a riconoscere la significanza delle cose in mezzo al mondo che ci circonda. E’ come avere l’immagine spaziale di una serie di oggetti situati dentro ad una realtà che ci sta di fronte tale che si possa vedere in maniera chiara, ordinata,dov’è una cosa e dove l’altra e la relazione che le lega o le slega . Pertanto se sono credente, se ho fede, osserverò e darò un oggettivo valore a quelle realtà che il mio, il nostro, Signore della vita ordina verso un fine, un “teos” cui sono orientate .
Inoltre, siccome “la grazia non abolisce la natura, ma la perfeziona” anche il credente, se non è una zucca vuota, riconosce oggettivamente il valore morale di tutto quanto giova all’esistenza, se la si vuole chiamare “umana” nell’ autentico senso della parola. Mio Padre, e il padre prima di lui che credenti certamente non furono dinnanzi a temi come aborto, fine vita, matrimoni tra persone dello stesso sesso, divorzio, ed altri obbrobri anche da dentro la tomba sono certa che insorgerebbero…in barba al sol dell’avvenire..
sorry@ “Inoltre, siccome “la grazia non abolisce la natura, ma la perfeziona” anche il NON credente, se non è una zucca vuota, riconosce oggettivamente il valore morale …”
Per Victoria Boe
L’aborto è un omicidio. Punto.
Altra cosa è giudicare le persone, quello spetta solo a Dio.
Buona giornata. Ci rifletta.
Leone
La stessa coscienza se scollata dall’oggettività diventa falsa, per quanto, formarla pienamemnte questa coscienza di cui tanto si parla fino a farla assurge a valore assoluto è un’utopia, ovviamente, dal momento che non siamo nella “pienezza” per quanto ci è chiesto di tendervi con sincerità.
Anche nel caso di conflitto con il magistero, il criterio ultimo di decisione è quello che ciascuno prende dinnanzi a Dio, a conclusione di una”cosciente” sincera verifica nel Signore e in contesto potrebbe accadere che, per rispondere alla propria coscienza, una persona, un presbitero, un Vescovo, un Cardinale perfino rischi di non vedersi riconosciute/a, nella sua verità e onestà della sua stessa comunità ecclesiale.
Già ai tempi di San Tommaso questo avveniva, e il suo stesso maestro Alberto Magno riteneva che, nel caso in cui la Chiesa richiedesse qualcosa che la propria coscienza ritiene contraria, varrebbe la pena affrontare finanche la scomunica. E Tommaso gli fa eco dicendo in sostanza che se la scomunica appartiene alla visibilità della Chiesa, solo la fedeltà a Dio è e resta il luogo della propria coscienza. fedeltà a Dio che non può essere disattesa e perciò “meglio separati dalla Chiesa ma con Dio che nella Chiesa ma separati da Dio”.
Dunque, dov’è il problema?
Separatene, dalla Chiesa, no?
Sbattezati, e falla finita.
C’è un problema grosso come una casa: cosa è la “coscienza” che deve essere seguita come “supremo giudice”?
Altra è la “coscienza” nel significato “cristiano” ( luogo dell’intimo colloquio con Dio ) e altra è la coscienza nel significato “mondano” ( luogo dell’esame dei propri comvincimenti ).
Le SS quando massacravano i resistenti agivano “in coscienza” , i jihadisti che si fanno scoppiare in mezzo alla folla agiscono “in coscienza” ( non è lecito svicolare dal problema considerandoli solo dei “pazzi sanguinari”), ma certo quella “coscienza” non ha nulla a che vedere con la “coscienza” della quale parla il pensiero cristiano.
Mi piacciono gli esempi che hai fatto Beppe e sai perché? Perchè centrano appieno il problema, nel senso che fotografa due realtà nelle quali comportamenti e atteggiamenti interiori palesano le decisioni esteriori dell’agire. La legge del taglione ad esempio, la sharia tipica del pensiero islamico, il genocidio nazista, tutti gli orrori pianificati compiuti da adepti di questo o quel regime è la narrazione precisa di come la coscienza può essere coinvolta, manipolata, determinata – pensiero e prassi – a giustificare a compiere mostruosità a servizio pure del demonio perché interiorizzati i comportamenti e le scelte conformi a quella “fede” a quel “credo”.
Qui entra la decisione personale che permette di rifiutare tutto questo, di optare in modo consapevole – quanti figli di nazisti hanno rifiutato di seguire i padri, quanti musulmani ed ebrei si sono convertiti al cristianesimo : moltissimi , si tratta di capire il senso reale del termie “sapere”- che implica la presa di coscienza di ciascuno che può anche avere varie fasi ma che,se incline al bene se il germoglio della giustizia anche in erba, in essi esiste, allora coinvolge l’intera persona che si chiede quale sia il proprio “stato” di bontà (di Grazia) o di peccato (dannazione) . C’è in gioco una scelta di vita che liberamente tutti possono abbracciare; decidere di conoscere e credere “nel Signore” incontrarlo, in Dio , tanto da farlo diventare criterio e significato senso ultimo del proprio vivere e morire compreso, appieno, senza ombra di dubbio alla luce della rivelazione e mediazione della ” traditio”, per intenderci, stringendo un vincolo con Gesù Cristo oppure no!
Se affermativo…allora…e solo allora…si apre alla coscienza la Verità compresa e donata capace di valutare appieno tutta la gerarchia di valori cui si riferisce…e l’abbagliante verità che sottende…
Non replico al bigottissimo Federico perché non ne vale proprio la pena. La sua posizione nei miei confronti è predifinita IGNORANTEMENTE da quel dì.
A Leone Minuscoli dico solo che non deve dire a me di riflettere, perché se c’è una persona massimamente riflessiva da sempre, quella sono io. E rifletto però togliendomi i paraocchi col bollino religioso che spesso impediscono di vedere bene ogni cosa.
Alla ineffabile signora Claudia faccio notare che il far finire nel grande calderone del relativismo tutto ciò che non coincide con il suo cattolicesimo di stampo lefebvriano, è insulso e ridicolo, privo di una pur minima consistenza.
Mi rivolgo invece a Beppe Zezza, il quale parla di coscienza in senso cristiano. E prendo in considerazione anche il suo commento di ieri notte.
Dico innanzi tutto che quando parlo di coscienza, intendo una coscienza che sia ESENTE DA FOLLIA; quella, cioè, che fa emergere un EGO che, nella sordità più pura e impudente, si permette di poter fare tutto quello che vuole ritenendosi un dio.
Quella coscienza lì in realtà è solo egoismo gigantesco, che non ha niente a che vedere con l’amore che informa la coscienza anche di un non cristiano.
Ci sono infatti anche moltissimi non cristiani che hanno coscienza “cristiana”, se vogliamo etichettare così il senso di responsabilità e la bontà che hanno tantissime persone non cristiane e perfino atee.
Ritenere che solo i cristiani siano detentori di una coscienza “cristiana” è un grande PECCATO DI ORGOGLIO, a mio avviso. E non è poca cosa.
Dico, inoltre, che intanto va tenuto presente che gli errori non sempre sono tali; dipende da quale punto di vista si guardano.
Veniamo al dunque dell’aborto, che tu Beppe, hai definito “abominio” e che altri definiscono “omicidio” mettendoci un bel punto fermo.
Premetto che io sono ANTIABORTISTA come ho scritto in altro commento.
Ma ribadisco anche che va guardata la realtà dei fatti così com’è per rifletterci bene, senza partire da un’angolazione di segno religioso.
Nel caso dell’aborto o lo si vede come una colpa tout court perché si sopprime un essere in formazione, o lo si vede come una soppressione in alternativa ad altri gravi mali.
La vita ci pone sempre di fronte a dei dilemmi che non sempre ci indicano una via chiara da seguire, ma che in ogni caso ci obbligano ad una scelta. Un distinguo c’è nella valutazione di quasi tutto della nostra esistenza.
Uno di questi casi è, appunto, l’aborto.
Infatti alcune volte è pressoché necessario abortire.
Capito bene? È necessario abortire.
E tali casi sono contemplati nella legge sull’aborto, che non è stata fatta dall’oggi al domani, sconsideratamente. Ma ha seguito un itinere lungo e complesso all’insegna di discussioni serie fra i massimi esperti sul tema.
Non come voi che andate, lancia in resta, a bollare ogni aborto di “omicidio”, di “errore”, di “abominio” e via squadernando fra gli slogan di vario tipo.
In tale legge si vedono scritte, fra le tante altre cose, che parlano con chiarezza di senso di responsabilità dei genitori e dei medici, queste frasi: ” l’interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni è praticabile quando il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la salute fisica o psichica in relazione allo stato di salute della madre o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento…”
E poi:”…Dopo i primi novanta giorni, può essere praticata quando la gravidanza o il parto comportino un grave rischio per la vita della donna…”
Dunque, in casi come questi , ben ponderati e vagliati, va fatta una scelta fra due vite.
Dimmi, Beppe, e ditemi voi tutti che predicate bene e assai devotamente: che fareste voi se le vostre consorti si trovassero in serio pericolo di vita a causa di una gravidanza rischiosa? quale sarebbe la vostra scelta? Continuereste a considerare l’aborto un abominio alla pari di un omicidio?
Pensateci bene, però. Rifletteci con un surplus di attenzione.
Io credo convintamente che optereste per l’aborto e per salvare la vita di vostra moglie. E all’aborto-omicidio non pensereste neanche un po’. Se sbaglio, correggetemi.
Per concludere, voglio dire semplicemente che certe affermazioni categoriche stridono col buon senso. E sono irritanti per chi le sente pronunciare.
Nella legge in questione si dice anche di possibile interruzione di gravidanza “quando siano accertati processi patologici tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna”.
Alcuni zelanti cattolici rigettano scandalizzati questi motivi validissimi, a mio parere, per giustificare l’aborto di un nascituro che, fra l’altro, patirebbe in vita a causa di tali gravi malformazioni.
Si tratta, appunto, di senso di responsabilità nei confronti di due persone: una donna che potrebbe trovarsi in grave pericolo di vita, e un bimbetto inconsapevole che potrebbe morire al momento del parto o alcuni mesi dopo; ma nel caso vivesse più a lungo, avrebbe a che fare con una vita crudelissima nei suoi confronti.
Non vi sembrano ragionevoli queste motivazioni? A me sì.
Voi pensatela come volete.
Ed è evidente che manca qualcosa, forse la cosa principale.
Ma proprio per questo lascerei perdere, non ne vale più la pena.
‘Nella legge in questione si dice anche di possibile interruzione di gravidanza “quando siano accertati processi patologici tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna”.’
Scusa ma l’hai letta bene? Dice che l’aborto è permesso NON QUANDO il bimbo è malformato, ma QUANDO c’è PERICOLO fisico o psichico per la MAMMA.
Quando la mamma corre un pericolo fisico la Chiesa dice che legittimamente si può curare anche se questo dovesse procurare la morte del figlio. Poi ci sono mamme che rischiano (e a volte perdono) la vita per non mettere a repentaglio quella del figlio e allora non si può che guardarle con ammirazione.
Il pericolo psichico è più difficile da valutare ed è quello a cui si attaccano coloro che non vogliono vedere nascere bambini meno che perfetti.
Se il figlio è malformato ma la mamma sta bene l’aborto non è ammesso dalla legge. Che invece come mentalità si stia tornando ai tempi di Hitler (vedi anche i cataloghi per chi i figli se li compra) è un altro paio di maniche.
Io leggo:
6. L’interruzione volontaria della gravidanza, dopo i primi novanta giorni, può essere praticata:
a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;
b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.
7. I processi patologici che configurino i casi previsti dall’articolo precedente vengono accertati da un medico del servizio ostetrico-ginecologico dell’ente ospedaliero in cui deve praticarsi l’intervento, che ne certifica l’esistenza. Il medico può avvalersi della collaborazione di specialisti.
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Ti sembra che abbia letto bene o male?
Rispondo a Victoria
Coscienza ” cristiana ” : vglio dire nel significato “cristiano” del vocabolo. È il luogo intimo del dialogo con Dio. Mi guardo bene dal pensare che questo “dialogo” sia una prerogativa solo dei “battezzati”.
Aborto: è SEMPRE la soppressione di una vita e perciò un atto riprovevole.
Il cosiddetto “buon senso” – con il quale queste affermazioni stridono – in realtà non è altro che il “senso comune” , formato dalla cultura predominante, che, attualmente è molto possibilista nei confronti dell’aborto, al punto da proclamarlo non un doloroso espediente ma un “diritto umano”.
Sarebbe oltremodo sciocco dire : se mi trovassi in queste circostanze io mi comporterei così! Sono abbastanza anziano e conoscitore delle debolezze mie ( e degli umani , in genere ) per dire al più spero di avere la grazia necessaria per vivere serenamente quella croce.
Ti voglio però riferire l’esperienza in atto della figlia di una coppia di miei amici – loro gente di fede provata – la figlia invece “apparentemente” lontana da tutto ci che è religione. Questa ha avuto un rapporto semi- consenziente con un suo coetaneo. È uscita incinta. Il feto è malformato e a forte rischio di vita o di menomazione ( deve essere sottoposto a una delicata operazione appena nato ). Orbene questa ragazza, pur sapendo a quanto andrà incontro, ha detto: aborto no!
Molro, moltissimo, dipende nella decisione della donna il contorno nel quale vive: la “coscienza” ( nel senso cristiano del termine) afferma inequivocabilmente “non uccidere la vita che hai in grembo . Ma tanti possono essere i “condizionamenti” che spingono a “soluzioni più facili” . Tra questi “condizionamenti” va annoverato anche il “perdono previo” che tanti animati da sentimenti compassionevoli dispensano.
“Il pericolo psichico è più difficile da valutare ed è quello a cui si attaccano coloro che non vogliono vedere nascere bambini meno che perfetti.”
Può darsi che in alcuni casi sia come dici tu, ma può anche darsi che in effetti il pericolo psichico esista sul serio.
Perché tu lo vuoi escludere a priori? Chi sei tu per giudicare?
Sono i medici a dover valutare, non ti sembra?
“Molro, moltissimo, dipende nella decisione della donna il contorno nel quale vive: la “coscienza” ( nel senso cristiano del termine) afferma inequivocabilmente “non uccidere la vita che hai in grembo . Ma tanti possono essere i “condizionamenti” che spingono a “soluzioni più facili” . Tra questi “condizionamenti” va annoverato anche il “perdono previo” che tanti animati da sentimenti compassionevoli dispensano.”
Per essere più precisi, la coscienza SAREBBE portata a non uccidere la vita nel grembo di una donna; POTREBBERO esserci anche dei condizionamenti che SPINGEREBBERO a facili soluzioni.
Ma non sono per niente d’accordo sul fatto che tra i condizionamenti vada incluso il “perdono previo” dispensato dai compassionevoli di turno.
Questo discorso, infatti, porta dritto a recriminare su quella “misericordia” di cui il Papa parla spesso e che viene adulterata da chi è antibergogliano; e qui siete parecchi ad essere antibergogliani.
Non puoi certamente negare che la “certezza” del perdono successivo costituisca unindebolimento nella volontà di resistere alla ‘tentazione’.
Credo che ci sia un “bergoglismo” male inteso: non mi pare che il papa Francesco abbia MAI predicato il “perdono previo” cioè Abbia dato a nessuno il permesso di peccare ( perché questo è il “perdono previo” )!
C’è una forma di compassione che “tagliia le gambe” alla virtù, che richiede sempre sacrificio personale.
Infatti papa Francesco non lo ha mai predicato. Ma ci sono in questo blog gli accaniti antibergogliani che interpretano male la misericordia di cui sempre parla il Papa.
C’è mai stato qualcuno che abbia dato il “permesso di peccare”? Puoi farmi qualche esempio?
La compassione vera è quella di chi sa mettersi al posto degli altri per capirne il cuore. Senza giudicare.
La mia impressione è che una errata interpretazione della misericordia divina, predicata dal Papa, sia largamente condivisa tra “bergogliani” e “antibergogliani” .
L’accoglimento personale della misericordia annunciata comporta necessariamente un per lo meno implicito riconoscimento di errore, o di debolezza, o, in altri termini di “peccato”. Non si può essere allo stesso tempo “oggetto di misericordia” e ” nella verità della vita”.
‘Ti sembra che abbia letto bene o male?’
Male.
‘malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna’
Le malformazioni del nascituro devono determinare un grave pericolo per la donna, altrimenti niente aborto.
Male un cappero! Secondo te, che cosa ho detto io?
Tu, caro mio, interpreti a tuo modo le parole degli altri. Chiudo qui.
‘ a mio parere, per giustificare l’aborto di un nascituro che, fra l’altro, patirebbe in vita a causa di tali gravi malformazioni.’
‘ e un bimbetto inconsapevole che potrebbe morire al momento del parto o alcuni mesi dopo; ma nel caso vivesse più a lungo, avrebbe a che fare con una vita crudelissima nei suoi confronti.’
Seguo da tempo il tema dell’aborto e ci sono le associazioni cattoliche a dire come una parte della legge venga ignorata e si abusi invece dei presunti problemi psichici della mamma.
Non dimentichiamo poi quanto scritto dove si parlava di mons. Biffi:
‘Dico anche, però, che si deve evitare, a parer mio, di far nascere un bambino che, sulla base di certe analisi prenatali, si sa per certo che avrà gravi malformazioni che gli impediranno di avere una vita passabilmente ” normale” e una mente che gli faccia prendere coscienza del suo esistere.’
Signor Usvelli, se a te piace tanto il gioco di certi tuoi compari in questo blog nel cercare di far quadrare il cerchio, io definisco questo comportamento “disonestà” indegna di un uomo che voglia mostrarsi corretto e per di più cattolicissimo. Ti pensavo un po’ meglio di quegli altri, ma sbagliavo.
Ti faccio presente che isolare certe frasi dal contesto in cui si trovano, fa cambiare molte cose e fa interpretare male.
È da idioti comportarsi così. Ed è più che scorretto, perché è proprio così che ha principio quel venticello della calunnia che tanti danni produce nel mondo.
Segui pure quel che ti pare e le idee che ti piacciono.
A me basta la legge, nella quale credo in buona fede. Se poi le cose vanno in altro modo, io non posso sapere e non posso giudicare.
In ogni caso, io mi batto perché tutti possano vivere dignitosamente e possano godere di quel poco o molto che di bello c’è in questa vita strapiena di dolore e di ingiustizie. E di persone in mala fede.
Gentile Victoria
È da poco tempo che frequento il blog . Abbiamo avuto spesso modo di dialogare . anche se le nostre idee non coincidono – ritengo a motivo del diverso percorso formativo – ho avuto modo di apprezzare la sincerità delle sue posizioni e il vivo desiderio di difenderle.
Non vorrei che se l’abbia a male ma a me pare che la posizione che esprime in questo post ” a me basta la legge, nella quale io credo in buona fede. SE poi le cose vanno in altro modo, io non posso sapere e non posso giudicare ” non sia sostenibile.
E’ proprio la sua “buona fede” e la sincerità delle sue intenzioni che le IMPONE di conoscere come vadano le cose! Altro che ” non posso sapere” e soprattutto “non posso giudicare”! Lei DEVE giudicare.
Il “non giudicare” del Discorso della Montagna, ripreso nelle ormai famose parole di papa FRancesco, riguarda le PERSONE ( delle quali non conosciamo la storia personale e i possibili condizionamenti ) ma non le cose. E il criterio di giudizio ci e’ fornito dal Vangelo : l’albero si giudica dai frutti.
Non è corretto mettere la testa sotto la sabbia e dire : “io non posso sapere” quando gli strumenti per sapere sono a disposizione di chi li voglia usare. Altrimenti la “fede” conclamata non è più “buona” ma “ideologica”.
Ma pretendete di ragionare con una persona così, che dice di essere “ANTIABORTISTA” e poi non fa altro che difendere l’aborto?
Non solo sono sbagliate le idee, ma sono anche confuse ed espresse male.
Quando manca il sale, c’è poco da fare.
Gentle Beppe, non sono solita mettere la testa sotto la sabbia. Mai fatto in vita mia.
Sono una che ragiona molto e che lo fa senza etichette di nessun genere, neanche religiose.
Non mi faccio vincolare dalla religione, per intenderci.
Capisco che parlare in un blog possa dar luogo a fraintendimenti e dunque non recrimino più di tanto.
Io so che sull’aborto è stata fatta una legge, dopo molto tempo e molte discussioni approfondite fra esperti in materia, e a me pare sensata. Perciò mi attengo a quella legge.
Mi auguro che chi decide di abortire lo faccia con grande senso di responsabilità e sulla base di consigli medici probativi.
So peraltro che la scelta di abortire non si prende con superficialità, anzi fa soffrire molto chi è costretto a una tale scelta.
Per cui, chi dovrei giudicare? Ognuno è responsabile delle sue azioni, fra l’altro.
Dire tout court che l’aborto non deve farsi, è una affermazione semplicistica che non tiene conto di quello che dicono gli esperti in materia, i quali sono molto più al corrente di me e di lei su questioni così importanti.
“Quando manca il sale, c’è poco da fare.”
Sei sicuro che non manchi a te il sale?
Tranquilla, si vede.