Chiedo aiuto per un’indagine che sto svolgendo sul “contagio” che viene dalle parole e dai gesti di Papa Francesco: cambia qualcosa nella Chiesa e intorno? Qualcuno lo segue? In che cosa è ubbidito di più e in che cosa di meno, o per nulla? E anche il singolo: io, il mio vicino più praticante di me, facciamo oggi qualcosa di diverso o che non facevamo prima del 13 marzo 2013? Ne scriverò per “Il Regno” e poi linkerò qui quello che avrò scritto. Nei primi due commenti richiamo analoghi “seminari” bergogliani qui svolti in passato.
Contagio Bergoglio: ma qualcosa cambia davvero?
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A risvegliare la memoria dei visitatori interessati, ricordo i seminari del pianerottolo con il titolo MINIMA BERGOLIANA tenuti nel 2013:
– Sulle preghiere chieste a Putin – 6 settembre
– Sulla “Carne di Cristo” per dire i tribolati – 12 settembre
– Sul perché non fosse più tenuto a votare dopo i 70 anni – 6 ottobre
– Sull’indifferenza ignaziana – 6 ottobre
– Sul “peccato sociale” – 10 ottobre
– Sulle anticipazioni del nome Francesco – 14 ottobre
– Sulla “ingerenza spirituale” – 23 ottobre
– Sul titolo della tesi di laurea in teologia – 8 novembre
– Sulla “furbizia cristiana” – 9 novembre
– Sulla “bontà interpretativa” – 18 novembre
Nella seconda metà del 2014 abbiamo poi svolto cinque seminari della serie CONTRA BERGOLIUM: 9 setembre, 18 settembre, 2 ottobre, 4 ottobre, 20 dicembre.
Mah, Luigi. La domanda è complessa nella sua semplicità.
Gli amici preti mi dicono che con questo Papa si sentono più liberi di dire la loro.
Vedo un grande entusiasmo da parte di gente che fino al febbraio 2013 avrebbe volentieri visto le chiese rase e trasformate in parcheggi. Quanti atei mangiapreti conosci o conoscono i nostri amici che ce l’hanno con Francesco?
La mai cifra si approssima per eccesso a ZERO.
Dall’altro lato, però, e lo vediamo anche su queste pagine, c’è chi non lo comprende e lo attacca.
E’ cambiato un certo stile della CEI in nome della “parresia” che però per quel che penso è stato disastroso. Non penso che la polemica Galantino-Salvini quest’estate abbia giovato alla Chiesa cattolica italiana. Questo perché la nostra è una Chiesa ancora troppo istituzionalizzata contro lo stile informale di quella argentina. Differenze che stridono specie nell’applicazione del principio.
Non sono cambiate le istituzioni vaticane (Ior, Apsa, etc). E dalla lettura di Nuzzi e Fittipaldi sono uscito sconsolato come te. Sconsolato perché specie dal libro di Nuzzi traspare un Papa che è deciso a riformare, ma che nel complesso non sta cambiando niente. Non ci sta riuscendo.
E da ultimo anche quest’attivismo manettaro, arresti, processi… secondo me non depongono a favore dell’immagine di una Chiesa che dice di essere misericordiosa e accogliente.
Non entro sul tema della “aperture” perché sono solo uscite mediatiche male interpretate, a cominciare dai gay.
Insomma, è cambiato il sentiment mediatico, che ha reso il Papa una figura molto popolare. Ma non i problemi ecclesiali né tantomeno il rapporto con la Gerarchia.
Anzi, diciamola tutta: i preti sono spariti ormai. C’è solo Francesco e il suo gregge. Il resto è tutta foresteria, come dicevano quelli del secondo piano del mio collegio parlando di noialtri del terzo, quarto, quinto piano e terrazzo.
Ti mando per email qualche cosa che ho scritto, non ho voglia di annoiarti ulteriormente.
Un saluto a tutti!
Ah, comunque una cosa è cambiata per me. Quando mi vado a confessare penso sempre che il perdono di Dio è molto più forte delle mie nullità e debolezze. E di questo sono grato a questo Papa.
Luigi, come prima cosa, insieme a Tonizzo, ho ritrovato la serenità nella confessione.
Sono nati in me una maggiore stima e un maggior interesse per la Chiesa.
Nella maggior parte delle persone, non credenti, che conosco vedo che sta sempre più scomparendo l’atteggiamento di battaglia nei confronti del papa e, più lentamente, della Chiesa.
Credo che uno dei doni più grandi che il Signore ci ha fatto con questo pontificato è stato di far riscoprire ai cattolici l’importanza dell’amore e dell’attenzione concreti ai fratelli. Ascoltando le esortazioni del papa i cattolici stanno riscoprendo la necessità e la bellezza di amare concretamente il prossimo e di testimoniare Gesù Cristo amandoci gli uni gli altri; come Gesù stesso ci ha comandato.
Ho notato un cedto riavvicinamento alla chiesa in qualche lontano, una mi sorella ha ricominciato a frequentare messa e una coppia della parocchia si è decisa a far battezzare il pupo ormai grandicello. La mia è una regione dove la pratica religiosa è sxarsa ma è semlre statk grande il numero delle persone impegnate a vario titolo nel volontariato in questo quindi non ho notato molta differenza.
I preti, almeno quli che conosco io,citano frequentemente francesco in prediche e discorsi d sono contenti del suo radicalismo evangelico, zono stati anche conte gk del sinodo.
In generale tutti sono contenti che quello che ha a vedere con la chiesa non sia più automaticamente brutto e cattivo
Di certo è cambiato il clima religioso. Ma la religione non è fede.
Io sento sempre da parte della gente comune, anche non cattolica, parole di grande ammirazione nei confronti del Papa. E questo vorrà pur dire qualcosa.
Invece mi è capitato di sentire una sola suora critica e un prete( giovane) che nelle omelie citava sempre il Papa emerito e il catechismo di Pio X, neppure una volta papa Francesco. Che noia le sue prediche!
I preti giovani sembrano essere tradizionalisti anche nel vestire: tonache lunghe e cappelli a bombetta sulla testa.
E io mi chiedo sempre il perché di questa stranezza. Ma credo di aver trovato le risposte.
Il mio parroco invece era sulla linea di Francesco già prima che arrivasse lui, e ricordo che un giorno mi disse che se i vescovi non avessero recepito le indicazioni del Papa, sarebbe cambiato ben poco nella Chiesa.
Ed ora mi sempre che si sia spinto un po’ di più, ma sempre con prudenza, nel mettere in discussione certi atteggiamenti della Chiesa dei tempi passati.
Ho sentito una mia nipote( che fa volontariato) dire che oggi in lei si è riaccesa una grande fede.
Per il resto, faccio una considerazione: le mentalità e le abitudini contratte in tanti anni è difficile che cambino da un momento all’ altro solo perché è arrivato un pontefice dallo stile del tutto nuovo. Ci vuole del tempo per elaborare le novità e bisogna tener presente che la fede non dipende da un Papa o da un altro, ma attiene alla sfera intima di ciascuno. Molti ce l’ hanno,infatti, ma continuano a pensare che non abbia niente a che vedere con il fare comunità.
Fra i conoscenti, infatti, quelli che non andavano a Messa prima, non ci vanno nemmeno ora. Non hanno capito, in realtà, il valore della Messa.
È su questi dettagli essenziali che bisognerebbe catechizzare di più.
Il vicino poco credente:
Ho l’impressione che sia cambiato un po’ l’atteggiamento nei confronti della Chiesa e di chi non è cattolico, nonostante gli “scandali” recenti urlati dai giornali. Quello che noto è che tra i colleghi, la maggior parte poco praticanti, vi è atteggiamento benevolo quando si parla di frequenza alla messa. Prima avevo l’impressione di essere guardato come uno con abitudini “vecchie” se dicevo che andavo a messa, ora mi sembra che l’atteggiamento sia cambiato un po’.
Io e il mio vicino credente:
Per quanto mi riguarda Francesco mi è di stimolo. Anche quando “scandalizza” un po’ con le sue uscite spontanee. Forse mi appassiona proprio il suo offrire stimoli invece che una summa conclusa, rigorosa e sistematica.
I vicini sono divisi tra chi è entusiasta e chi non lo capisce (e fa poco poco sforzo per capirlo!)
Purtroppo vi è un atteggiamento ostile in alcuni gruppi cattolici che si riferiscono ancora al predecessore come fosse il vero Papa. In particolare mi è capitato su facebook nel profilo che si chiama “Benedetto XVI”. Provate a curiosare su FB. Non so chi lo gestisca, noto solo che i post vengono creati con sottile perfidia: appare ai più come se fossero pubblicazioni dirette di Benedetto, quando invece sono pezzi di discorsi estrapolati dal contesto originale e buttati lì, guarda caso, come fossero obiezioni attuali ai pronunciamenti di Francesco.
Ciao a tutti…intervengo poco in questi giorni, ma ci sono 🙂
Da che ci sono…vi partecipo il nostro nuovo Vescovo.
Era un post di qualche settimana fa quello di Luigi sulle nuove nomine (Palermo etc.).
Visto che ero felice che ci fosse qualche nuovo Vescovo un po’ più giovane ed in forze, arriva oggi a conferma la nomina del nostro nuovo Vescovo, attesa e appena annunciata:
http://www.diocesidicremona.it/blog/mons-antonio-napolioni-prete-di-camerino-nuovo-vescovo-di-cremona-16-11-2015.html
Sara1, se non ricordo male viene dalle tue parti.
Per quel che mi riguarda cerco di essere meno scontrosa e asociale, non che prima non lo facessi ma ci provo con maggior convinzione.
Attorno a me non vedo grossi stravolgimenti solo perché in fondo eravamo così anche prima, in pratica c’è continuità nel positivo.
in pratica c’è continuità nel positivo 🙂 🙂
Non ho notato grandi cambiamenti
Ma tu don Mario sei cambiato in qualcosa?
Ho apprezzato il post pubblicato sul blog di maioba
Mi piace l’idea del Giubileo aperto ai mussulmani.
Signora Lignani, cosa vuol dire “Giubileo aperto ai mussulmani”?.
Può spiegarmi? Le sarei grato.
In topic.
Per quello che può valere: il “cambiamento” che ho notato, e che a me incuriosisce assai, è il fatto che spesso sacerdoti e religiosi, da me interrogati su temi specifici della predicazione di papa Francesco, glissano, non rispondono, non commentano insomma. Non so se sia attendismo o altro.
Un altro è che c’è una certa “radicalizzazione” delle posizioni da parte dei fedeli (parrocchiani intendo). Nelle parrocchie che frequentavo a Firenze, ad esempio in quella con sacerdote -anziano- aperturista ( e “sfaticato”, mi sia concesso) c’era da una parte (quella del parroco e quelli delle “attività” a lui attorno) una enfasi molto marcata riguardo ad atti e parole del papa, a cui faceva da controcanto un certo boicottaggio da parte del nerbo duro parrocchiale, cioè il gruppo assiduo alla Messa e alla preghiera: Il parroco spostò l’Adorazione alle 21 e in due mesi la perse, dovette rimetterla alle 18 (uno dei pochi casi in cui la “diserzione” ha fatto vinvcere la guerra).
Nell’altra parrocchia, sempre fiorentina, Adorazione Perpetua (vuol dire anche di notte 366 su 366 in bisestile), cambiò poco, la linea era -e spero sia ancora- quella: qualche sacerdote anzi, sapientemente, parafrasava. Una volta – e li ci rimasi di stucco e pure un poco male- parafrasò cosi bene che riusci a tirare una legnata con le parole stesse che parafrasò.
In quel di Napoli padre Luigi -che da buon gesuita quasi 80enne non è assolutamente uno sprovveduto- è un baluardo granitico, mena in punta di fioretto, i fedeli sono un sol corpo e una sola anima.
Nell’altra -Dio abbia pietà- a livello parroci tutto procede come prima, più di prima; il gruppetto “tradizionale” inizia a sollevar questioni su tutto, prima o poi vanno a finire dal vescovo per risolvere la questione (se nel mentre qualche “scandalo” non se li è già portati via i parroci …) …
Roma non so, non voglio imbucarmi in nessuna parrocchia, li mi sento pellegrino, e cambio ogni volta Chiesa per sentir Messa.
Questa è la cronaca.
L’unico cambiamento che ho notato è una minore ostilità nei confronti del papa. Ma è una simpatia personale nei confronti di papa Francesco, non certo della Chiesa cattolica che è sempre criticata o amata come prima.
La frequenza ai sacramenti è la stessa di prima, i volti sempre quelli.
Gli ultimi scandali hanno impressionato molto (persino i miei anziani genitori sono rimasti male e mio padre ha saltato una messa dopo tanti anni per “protesta”), ma verranno dimenticati.
Mi auguro che il prossimo Giubileo straordinario (che è certamente frutto del pontificato di Francesco) convinca i sacerdoti a dedicare più tempo alle confessioni: da questo può “cambiare davvero qualcosa”.
Parole come “tenerezza” e “misericordia” piacciono un po’ a tutti, ma non bastano a convertire nessuno.
Visitatori belli, insisto sulla domanda personale: per voi, per ciascuno, è cambiato qualcosa? Nel pregare, nel rapportarvi ai bisognosi? Nel dare una mano all’accoglienza dei profughi?
Ah, sul personale.
Le soddisfazioni, vere soddisfazioni, Fancesco me le ha date e continua a darmele sulla “Dottrina sociale”, mi ha confermato in tutto e per tutto; quando dicevo quello che dice Francesco mi guardavano come un marziano e ora…
Sulla pietà popolare e sul rapporto diretto con Dio da figli pure mi ha dato soddisfazione: dire che, oltre a parlargli, ci si può pure arrabiare con Dio, per me che a vlte mi ci incazzavo nero …
Altro effetto positivo è che mi ha fatto indurire di più sulla “Dottrina”.
Quello negativo, per chi come me è giunto anni fa -scusate il ritardo e l’anticipo- a “la Misericordia di Dio è la sua Giustizia!” è che ho per certi versi difficoltà a far coincedere il senso che intendiamo entrambi di “Misericordia”.
Per il resto non è cambiato quasi niente (il problema che il quasi è grosso non dico come una montagna, ma quanto un colle).
Spero abbia detto cose accettabili, la domanda era quella.
(Quelle inaccettabili le ho taciute. Ho fatto bene?)
Pensa invece spiletti che io mi sono convertita ormai trenta anni fa grazie alla tenerezza e alla Misericordia. Ero diventata atea dopo aver abbandonato il Dio della mia infanzia, un Dio terribile, giudice fustigatore è pronto a castigare noi peccatori. Ero rimasta colpita dalla morte di romero e altri avvenimenti mi avevano fatto riavvicinare all’idea di Dio, ma nello stesso tempo l’unico dio che conoscevo era qualcosa che ancora mi faceva paura. Una sera stavo andando alla mensa universitaria e cominciò a diluviare, cercai riparo in una chiesa. C’era un confessionale con una Luciana accesa e senza neanche sapere il perché mi avvicinai. Il prete mi parlò con grande tenerezza parlandomi di un dio che è amore , che stava aspettando me, che sempre mi aveva amata, e sentì nel cuore un calore improvviso, seppi che avevo trovato quello che avevo cercato senza neppure saperlo.
Mi hanno convertito la tenerezza e la misericordia, mentre il rigorismo e il legalismo a cui tu se super fedele mi avevano fatto diventare atea già durante il liceo.
Io sinceramente ho fatto più volontariato ai tempi di Benedetto, in effetti ho avuto un cambiamento più grande in quel periodo.
Però tante cose dette da Francesco mi hanno cambiata uguale, anche se non condivido tutto tutto e a volte mi arrabbio pure.
Luigi
Francesco mi ha riavvicinato alla Chiesa, avevo patito molto Benedetto e il suo voler ritornare al passato, francesco mi ha fatto risentire di nuovo in comunione con la chiesa e mi ha fatto ritornare a messa. Mi è sempre piaciuta la spiritualità ignaziana e ho ricominciato a leggere e approfondire queste tematiche.
Riguardo al volontariato continuo a fare quello che facevo prima, doposcuola ai ragazzini all’oratorio. Per gli immigrati saltuariamente do una mano accompagnando le persone che parlano solo francese o inglese nei vari uffici. Un rifugiato l’ho già ospitato 25 anni fa (scherzo..)
Alle volte con francesco mi sembra di vivere in un sogno, beatificare romero è stato qualcosa che persino avevo smesso di sperare,e tante cose che dice e che fa sono cose che ho sentito dire e fare in America Latina da anni e sentirle ora dire da un papa è una cosa molto bella.
@Luigi,
per me non è cambiato niente. Mi sembra che le parole chiave del pontificato di papa Francesco fossero già state pronunciate, anche se con uno stile diverso, più “europeo”. Naturalmente c’è chi non le ha volute ascoltare prima, come scriveva Ubi, e adesso, grazie a Dio, ne è entusiasta.
Sulla misericordia e il perdono abbamo avuto una lezione straordinaria da San Giovanni Paolo II, specialmente in occasione del Grande Giubileo del 2000.
Ma anche tenerezza, attenzione ai poveri, responsabilità e cura per la dignità umana: bastava saper ascoltare.
Immagino che sia vero che Francesco è il papa di cui la Chiesa aveva bisogno in questi tempi, ma non è un fulmine a ciel sereno.
Per me e per la mia famiglia non è cambiato niente, ma sono lieto che per alcuni sia stata l’occasione per una conversione.
picchio,
non sono fedele a legalismo e rigorismo, ma credo che la morale abbia un senso e che compito della Chiesa sia indicare il bene e scoraggiare il male e il peccato. Non per escludere qualcuno, ma per accompagnare tutti alla salvezza.
In tempi di relativismo e pensiero debole, la Chiesa dovrebbe essere un faro luminoso e indicare una via certa.
In questi giorni la pianura padana è avvolta da dense nebbie: per orientarsi l’occhio cerca ogni fonte di luce. Sbagliarsi è facile e la posta in gioco è alta.
Ciao Luigi,
io ho notato un maggior entusiasmo da parte del clero, soprattutto nel nostro Sud Italia, almeno questa è l’impressione che ho avuto l’estate appena passata.
Qui al Nord forse (senza generalizzare) facciamo un po’ più di fatica ad entrare nel “modus agendi” di una persona che viene dal Sud del mondo, ma siamo in cammino.
Personalmente posso dire che l’elezione di Francesco mi ha portato ad approfondire molto di più le tematiche della povertà e della giustizia.
Spiritualmente invece non mi sento mai “arrivato” o “a posto” con nessun papa.
Cammino cadendo molte volte nel tragitto verso la Verità, nella Chiesa Cattolica.
Interesse ad approfondire il tema del Discernimento da parte di presbiteri e laici. Esercizio scarsamente praticato se no sconosciuto dalla gran parte di costoro
Vero Nino , triste ma vero