«Come un pastore [il Signore Dio] porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri»: è un versetto di Isaia 40 che si legge nella messa di oggi e che Francesco ha commentato al Santa Marta: «È l’immagine della tenerezza. Il grande Dio non ha paura della tenerezza. Lui si fa tenerezza, si fa bambino. Nel Vangelo Gesù stesso lo dice: così è la volontà del Padre, che neanche uno di questi piccoli si perda. Perché ognuno di noi è molto importante per il Signore, il quale ci fa camminare dandoci la speranza. Questo lavoro di consolazione è stato il grande lavoro di Gesù nei quaranta giorni che vanno dalla risurrezione all’ascensione: consolare i discepoli, avvicinarsi e dare speranza, avvicinarsi con tenerezza. Pensiamo alla tenerezza che ha avuto con gli apostoli, con la Maddalena, con quelli di Emmaus. Dobbiamo chiedere la grazia di non avere paura della consolazione del Signore, che ci farà sentire la tenerezza di Dio Padre».
Conduce dolcemente le pecore madri
19 Comments
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Da quando ho visto il libretto del goliardico collega Giorgio dell’Arti su Francesco intitolato Non abbiate paura della tenerezza (Clinchy, Firenze 2013) mi sono detto che dovevo fare più attenzione a questo motto della predicazione del Papa nuovo. Dell’Arti è un uomo disincantato, per nulla motivato a interpretare i Papi. Ero suo compagno di scrivania alla Repubblica e considero il titolo che ha scelto per quel libretto un invito ad approfondire.
Grazie allora per avere riportato questo tenerissimo pensiero.
🙂
Già, la tenerezza: io la sento raramente.
Mi scuso per la “lamentela”.
Ciao a tutti.
Il Papa è su piazza già da una mezz’ora. Gli portano un bimbo piccolissimo, chiede quanti mesi, gli rispondono “uno”.
Mercoledì scorso Francesco si era sentito male – alla fine – per il freddo accumulato nelle tre ore di presenza sulla piazza. Io avevo interpretato la lentezza dell’ultima preghiera come un rafforzamento dell’invocazione, pare invece che segnalasse la mancanza delle forze. Come a dire che al vecchio vaticanista non la fai, lui capisce al volo tutto quanto.
Ora parla e trae elemento di “consolazione e fiducia” nella meditazione del giudizio finale. E in quella della comunione dei santi. “Quel giudizio che verrà alla fine è già in atto, comincia adesso”. “Avanti dunque, facendo che il nostro cuore si apra all’amore senza paura”. “Senza paura apriamoci alla sua misericordia, al suo amore che è più forte di ogni cosa”.
“Una sola famiglia umana cibo per tutti: invito tutti a unirsi a questa onda di solidarietà” dice ora Francesco, raccomandando la campagna della Caritas.
OT
Caro Luigi,
profonda la riflessione sulle telefonate di Francesco.
Te ne sono molto grato.
Mi fa pentire amaramente della serata che volevo andare a s.Bellarmino per ascoltarti su Francesco, ma non stavo bene (mi ero informato anche sull’orario!).
Time Papa Bergoglio uomo dell’anno:
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_dicembre_11/papa-bergoglio-l-uomo-dell-anno-time-1ba3c6ac-6263-11e3-a809-0fced5f7d9ac.shtml
🙂 🙂
Questa sì che è una notizia. C’è di che esserne orgogliosi!
ma quale Time ? !!!!
– edizione USA ?
o
– edizione Europea ?
Spesso le due edizioni hanno copertine diverse.
E l’ Oscar come migliore attore non glielo danno?
Comunque , visti gli altri concorrenti, tra cui Assad, Obama, e l’attivista gay Windsor, meno male che ha vinto Bergoglio!
“A poche ore dalla nomina ufficiale di “Persona dell’anno”, la rivista Time ha diffuso l’elenco dei finalisti. A contendersi l’ambito riconoscimento destinato, secondo le stesse parole usate da Time, “alla persona che ha avuto il maggiore impatto, positivo o negativo, sugli eventi dell’anno”, sono rimasti in dieci. Tra le personalità in lizza, figurano il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, già vincitore nel 2008 e nel 2012, la “talpa” della Nsa, Edward Snowden, ma anche il dittatore siriano Bashar al Assad, il Papa e Miley Cyrus.
Ancora, il neo presidente dell’Iran Hassan Rohani, la segretaria dell’Health Human Services, Kathleen Sebelius, nel ciclone delle polemiche per l’Obamacare, il senatore repubblicano del Texas Ted Cruz, ed Edith Windsor, attivista per i diritti gay. C’è spazio anche per la provocatoria cantante Miley Cyrus e per l’amministratore delegato di Amazon, Jeff Bezos (che quest’anno ha comprato il Washington Post).
Il papa ha già una certa età dovrebbe riguardarsi di più, stare in piazza al freddo non è una buona idea.
Per tornare alla tenerezza. Credo che la tenerezza sia più un vezzo derivante dall’affetto, soave certamente, mesto, senz’altro. Eppure, talvolta manifestazione fallace di mera cerimonia che più l’affetta chi ha meno affetto- ci son coloro che son sempre teneri ma che, tuttavia affetto non sentono, o lo sentono mollemente. Tenerezza o Tenerume? Quest’ultima, per celia, e in senso di biasimo- tenerume e tenerumi- perchè non sempre la tenerezza si volge a pietà buona, anzi, talvolta “rammollicchia” l’anima fiaccandola, specie quando si versa abbandonatamente sull’oggetto della pietà o dell’amore che potrebbe non essere tenero eppur ardente e per converso la tenerezza può palesare simpatia, compassione, ma non propriamente amore.
Dunque, la tenerezza, quando è riferita al sentimento umano è sempre imperfetta, fallace, transiente…”Secondo che ci affiggon li desiri e gli altri affetti”, direbbe Dante.
Personalmente la sola che mi susciti questo moto dell’anima è la Vergine Maria, più che Dio Padre, più ancora che Nostro Signore, Lei , così : tenera, proprio come ce l’hanno tramandata le tante opere d’arte, dalle antiche icone Bizantine alla mirabile “Madonna della tenerezza” del Mantegna, o a quella, densa di struggente pena che non osa fermare la mano del Figlio, il giudice supremo, cristallizzata nel grande giudizio Universale di Michelangelo.
Grazie, discepolo, per le informazioni dettagliate.
Ne sentivo proprio il bisogno.
Per lei Papa Bergoglio “uomo dell’anno” è un ulteriore motivo di disappunto; per me e per tantissimi altri è una gran bella notizia che peraltro non ci coglie di sorpresa.
Provi ad abituarsi di buon grado alle altre sorprese che il Papa saprà regalarci.
Nel frattempo legga bene queste parole che esprimono alla perfezione la sua idea di Chiesa:
“Anche la potestà di chi è ministro nella chiesa, vescovo o presbitero, va inscritta solo nello spazio della funzione, del servizio, non della dignità e della santità, perché la dignità viene dal battesimo e appartiene a tutti i cristiani, come anche la chiamata alla santità. Nessuna superiorità nella chiesa, dove non ci sono inferiori e superiori ma solo fratelli, alcuni dei quali posti da Cristo come pastori e servi della comunione: non sono funzionari, certo, ma non hanno neppure diritto ad alcuna esaltazione.”
Ha capito, discepolo, che cosa piace di questo Papa ?
Piace che faccia presagire “la primavera della Chiesa” e che voglia sostituire l’odor di muffa con il profumo leggero dell’aria fresca che la rigenera.
Il punto è che piacere al mondo può essere bello e piacevole, persino utile da un punto di vista strettamente pastorale e missionario, ma dovremmo essere più preoccupati di piacere a Dio.
Non c’è niente di male ad avere una copertina o un oscar per la pace, anzi, ma conserverei gli entusiasmi per altre cose.
Il testo segnalato da Matteo
11 dicembre 2013 @ 12:52
si può leggere qui:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/collaborazione-a-riviste/chiesa-ospedale-da-campo-le-telefonate-di-francesco/
@federico
dovremmo essere più preoccupati di piacere a Dio.
Certamente, ma caro Federico, sai meglio di me che la Rivoluzione di Dio è che noi piaciamo a Lui: lasciamoci amare da Dio.