“Non devo ricordare con molte parole quanta cura e diligenza ho messo in questa occasione nel difendere la mia salute: voi ne siete testimoni. Ora dopo avervi com piaciuto nel non tralasciare niente per guarire, mi resta da provvedere a me stesso. Non ho voluto che ignoraste la mia decisione di smettere di alimentare la malattia. Infatti in questi giorni con tutto il cibo che ho preso non ho fatto altro che prolungare la mia esistenza prolungando i dolori senza nessuna speranza di salvarmi. Vi chiedo di approvare la mia decisione e di non tentare inutilmente di distogliermene”: così Tito Pomponio Attico (110-32 avanti Cristo) nella vita scritta da Cornelio Nepote parla agli amici quando vede arrivare la fine, forse per un tumore all’intestiuno, compiuti i 77 anni. D’estate mi diletto con la lettura di un classico, che quest’anno è Cornelio Nepote. Le parole di Attico sul fine vita mi sono parse di straordinaria attualità: “Non voglio alimentare la mia malattia”. Le farei mie se venissi a trovarmi nella sua condizione.
Con Pomponio Attico che rifiutò l’accanimento medico
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Da Cornelio Nepote, paragrafo 21 della Vita di Attico: `Quantam’ inquit `curam diligentiamque in valetudine mea tuenda hoc tempore adhibuerim, cum vos testes habeam, nihil necesse est pluribus verbis commemorare. Quibus quoniam, ut spero, satisfeci, me nihil reliqui fecisse, quod ad sanandam me pertineret, reliquum est, ut egomet mihi consulam. 6 Id vos ignorare nolui. Nam mihi stat alere morbum desinere. Namque his diebus quidquid cibi sumpsi, ita produxi vitam, ut auxerim dolores sine spe salutis. Quare a vobis peto, primum, ut consilium probetis meum, deinde, ne frustra dehortando impedire conemini’.
Qui un mio testo sull’accanimento medico:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/collaborazione-a-riviste/6861-2/
L’accanimento terapeutico è un male. In questo caso Attico decide con lucidità che la battaglia è persa e che occorre capitolare con dignità.
Lo trovo un comporatamento saggio.
Non la vita è sacra. E’ sacro l’uomo.
Raggiungere il Cristo
V,1. Dalla Siria sino a Roma combatto con le fiere, per terra e per mare, di notte e di giorno, legato a dieci leopardi, il manipolo dei soldati. Beneficati diventano peggiori. Per le loro malvagità mi alleno di più «ma non per questo sono giustificato». 2. Potessi gioire delle bestie per me preparate e m’auguro che mi si avventino subito. Le alletterò perché presto mi divorino e non succeda, come per alcuni, che intimorite non li toccarono. Se incerte non volessero, le costringerò. Perdonatemi, so quello che mi conviene. 3. Ora incomincio ad essere un discepolo. Nulla di visibile e di invisibile abbia invidia perché io raggiungo Gesù Cristo. Il fuoco, la croce, le belve, le lacerazioni, gli strappi, le slogature delle ossa, le mutilazioni delle membra, il pestaggio di tutto il corpo, i malvagi tormenti del diavolo vengano su di me, perché voglio solo trovare Gesù Cristo.
Imitare la passione del Cristo
VI,1. Nulla mi gioverebbero le lusinghe del mondo e tutti i regni di questo secolo. È bello per me morire in Gesù Cristo più che regnare sino ai confini della terra. Cerco quello che è morto per noi; voglio quello che è risorto per noi. Il mio rinascere è vicino. 2. Perdonatevi fratelli. Non impedite che io viva, non vogliate che io muoia. Non abbandonate al mondo né seducete con la materia chi vuol essere di Dio. Lasciate che riceva la luce pura; là giunto sarò uomo. 3. Lasciate che io sia imitatore della passione del mio Dio. Se qualcuno l’ha in sé, comprenda quanto desidero e mi compatisca conoscendo ciò che mi opprime.
S. Ignazio di Antiochia
Ai tempi del (mio) Liceo, Cornelio Nepote (ma è vero, Luigi, che – giusto per dare un tocco di “gossip” al “post” – era amante di Catullo ?) era uno dei miei autori preferiti, non fosse altro perchè le versioni dei suoi brani erano tra le più facili.
Buon sabato a tutti dall’afa del Nordest !
Roberto 55
P.s.: Sara, oggi compie gli anni Mick Jagger.
Roberto non credo: mai visto Catullo per tutto il tempo che sono stato con Cornelio.
Mai mettersi con uno che si chiama Cornelio…
Buon compleanno Mick!!
https://www.youtube.com/watch?v=UFLJFl7ws_0
Sempre cavalli selvaggi ma in versione Gino Vanelli
https://www.youtube.com/watch?v=lGWv_WkdawU
Così si vede che ero adolescente negli anni ’80…
Mai mettersi con uno che si chiama Cornelio…
.. se poi è anche nepote…
😉