Amici belli, il gruppo di lettori della Bibbia che si riunisce a casa mia con il nome di “Pizza e Vangelo” si rivedrà per la settima volta da remoto, via Zoom, lunedì 5 ottobre per leggere l’ultima delle cinque “dispute di Galilea”, che troviamo ad apertura del terzo capitolo del Vangelo di Marco: quella che prende spunto dalla guarigione di sabato, in sinagoga, di un uomo dalla mano inaridita. Ci eravamo lasciati a metà giugno con l’augurio di ritrovarci anche in presenza, pur mantenendo la modalità da remoto che aveva portato nuovi amici bellissimi ai nostri appuntamenti, ma le cose non sono andate così bene. Nei commenti trovate la scheda di introduzione al brano e l’invito a collegarsi che rivolgo a chi viene a conoscere “Pizza e Vangelo” da questo blog.
Aggiornamento al 16 ottobre 2020. Ecco la registrazione audio dell’incontro del 5 ottobre sulla guarigione in giorno di sabato di Marco 3, 1-6:
Erodiani e farisei. Eccoci alla quinta e ultima delle controversie di Galilea: riguarda il sabato, come già la quarta. Questa ultima avviene in sinagoga e porta a un tale scontro con farisei ed erodiani che fin d’ora – cioè fin dalle prime fasi della vita pubblica del Nazareno – complottano per metterlo a morte: “I farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire” (3, 6). Ci chiederemo chi siano gli erodiani – ebrei sostenitori di Erode Antipa – che appaiono raramente nei Vangeli. La frase “farisei ed erodiani” ci dice che contro Gesù si muove l’intero sistema religioso e politico della società circostante.
Porremo attenzione al fatto che le cinque dispute culminano in quella del sabato. Le “domande per coglierlo in fallo” che l’ufficialità giudaica rivolge a Gesù riguardano nell’ordine questi suoi atti: perdona i peccati, mangia con i peccatori, non chiede ai discepoli di digiunare, lascia che violino il sabato cogliendo spighe, guarisce di sabato (2,1-3,6). Due delle dispute riguardano il sabato e questa seconda è più insidiosa della prima perché stavolta la violazione è compiuta dal Maestro e non solo dai discepoli, ed è compiuta in una sinagoga e non all’aperto come l’altra.
Rattristato per la durezza. Osserveremo che stavolta è Gesù che prende l’iniziativa della disputa: chiama in mezzo all’assemblea l’uomo dalla mano inaridita e interroga gli astanti. Richiameremo le tante occasioni in cui è lui, il rabbi di Galilea, a provocare gli oppositori che sempre l’attendono al varco. Gireremo con impegno intorno alle parole: “E’ lecito in giorno di sabato fare il bene?” – Daremo rilievo alle parole “rattristato per la durezza dei loro cuori” (versetto 5), che sono solo in Marco, mentre l’episodio lo raccontano tutti e tre i sinottici.
Ricorderemo che anche gli ebrei di oggi vedono nella libertà rivendicata da Gesù nei confronti del sabato il suo punto di maggiore distacco dalla Legge mosaica. A proposito della disputa precedente dicemmo che il Nazareno non mette in dubbio il precetto del sabato e non dice mai che le norme che lo riguardano debbano essere abrogate: disputa sull’interpretazione delle regole riguardanti il lavoro, non sull’opportunità che ci si astenga dal lavoro. Egli è un ebreo osservante e partecipa nelle sinagoghe alle adunanze del sabato, come attesta questo brano. Solo tenendo conto di questa accettazione sostanziale del sabato possiamo intendere lo spirito di libertà con cui Gesù agisce in esso e ne parla.
Il Padre mio agisce anche ora. Parafrasando la domanda che Gesù in questo episodio pone ai farisei, potremmo riassumere il suo insegnamento sul sabato con le parole: “in giorno di sabato si può fare del bene come si può salvare una vita”. Richiameremo anche le parole di Gesù riportate da Giovanni nell’episodio della piscina di Betzatà (o Betsaida), dove gli viene chiesto conto di un’altra guarigione in giorno di sabato: “Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco” (5, 17). Come a dire: il Padre che fa solo il bene agisce sempre, anche di sabato: e dunque anch’io posso fare del bene in giorno di sabato.
Faremo in chiusura un’attualizzazione di Gesù che prende l’iniziativa e provoca la disputa richiamando quanto fanno le Chiese oggi – e in particolare la nostra Chiesa e il nostro Papa – prendendo iniziative che i media narrano spesso come “ingerenze” e “offensive”: poniamo il monito di Francesco sull’inaccettabilità del suicidio assistito, contenuto nella lettera “Samaritanus bonus” del 22 settembre, o il richiamo del diritto all’emigrazione contenuto nel videomessaggio del 25 settembre alla 75.ma Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso a New York.
Marco 3, 1-6 – Entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, 2 e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. 3 Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: “Àlzati, vieni qui in mezzo!”. 4 Poi domandò loro: “È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?”. Ma essi tacevano. 5 E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: “Tendi la mano!”. Egli la tese e la sua mano fu guarita. 6 E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
Pizza da remoto o da asporto? – Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada nella pagina che ha questo nome: è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo nel blog i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da 17 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano – un suggerimento, uno spunto – nella preparazione della lectio. Gli incontri si chiamano “pizza e Vangelo” perchè prima si mangia una pizza e poi si fa la lectio. Ora la pizza non c’è ma il nome è sempre quello: i nomi durano più delle cose.
Il 15 giugno eravamo qua. L’ultimo appuntamento in presenza di “Pizza e Vangelo” l’avemmo il 2 marzo. Dopo di che siamo stati impediti di rivederci dalla pandemia che tutto confinò e abbiamo azzardato un primo meeting da remoto il 6 aprile, lunedì santo. Ci siamo poi rivisti – sempre via computer – il 20 aprile, il 4 e il 18 maggio, il 1° e il 15 giugno. Chi volesse nasare di che trattammo nell’ultimo collegamento, vada a questo post:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/in-marco-gesu-insegna-che-il-sabato-e-per-luomo/
Meeting da remoto aperto a tutti. Chi non è stato mai al nostro mitico “Pizza e Vangelo” e magari non abita a Roma, e lunedì voglia collegarsi, mi scriva in privato [andando alla finestra “manda un’email” che è sotto la mia foto] e io privatamente gli indicherò il modo di unirsi al meeting, che andrà dalle ore 21.00 alle 22.30 di lunedì 5 ottobre.
https://commentovangelodelgiorno.altervista.org/commento-vangelo-domenica-4-ottobre-2020-xxvii-tempo-ordinario-anno-a/
https://gpcentofanti.altervista.org/alzatevi-andiamo-gv-14-31/