Con i discepoli che si chiedono che voglia dire risorgere dai morti

Pieter Paul Rubens, Risurrezione di Cristo, 1616 circa, Palazzo Pitti, Firenze – per segnalare che lunedì 21 leggeremo a Pizza e Vangelo il racconto della conversazione di Gesù con i discepoli mentre scendono dal monte della Trasfigurazione, com’è narrata da Marco 9: conversazione dove il Maestro torna a evocare la propria risurrezione e dove veniamo informati che i discepoli – ascoltandolo – si chiedono che mai voglia dire risorgere dai morti. Siccome ce lo chiediamo anche noi, e da venti secoli, possiamo scommettere sull’interesse della serata. In allegato trovate la scheda di presentazione della lectio e l’invito di tutti a partecipare

10 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Dopo la trasfigurazione, mentre scendono dal monte, Gesù ordina ai tre discepoli, ancora abbagliati, di non raccontare quello che hanno visto prima che il Figlio dell’uomo – cioè egli stesso – sarà risorto dai morti: questa parola del Maestro colpisce i tre, che obbediscono all’ordine di Gesù ma si chiedono che cosa voglia dire risorgere dai morti: sarà questo, stavolta, il cuore della nostra interrogazione evangelica.
    Una minore attenzione presteremo alla questione sul profeta Elia, posta dai tre al Maestro e alla risposta di Gesù che segnala come il ritorno di Elia, previsto dalle Scritture, sia già accaduto con la venuta di Giovanni il Battista. Un botta e risposta che sta ad avvertire i discepoli sull’imminente adempimento delle antiche profezie riguardanti il destino di Israele. Come a dire: ciò che aspettate sta avvenendo. “Il Regno di Dio è in mezzo a voi” (Luca 17, 21).

    19 Novembre, 2022 - 23:01
  2. Luigi Accattoli

    Anche nell’ebraismo e nell’islam. Quanto al significato della parola risurrezione, ne tenteremo una prima esplorazione.
    Segnaleremo che l’idea è già presente, in maniera embrionale, nell’Antico Testamento e tornerà nell’Islam, restando comunque embrionale e indeterminata.
    Chiariremo che nel Nuovo Testamento essa è proposta – invece – con determinazione, come un fatto riguardante Gesù, attestato ripetutamente dai seguaci che l’hanno visto risorto; e come una promessa per i discepoli e per l’intera umanità.
    Vedremo che questo fatto è presentato – già dai primi testi neotestamentari – come centrale nell’intero messaggio cristiano.
    Concluderemo che questa fattualità non libera comunque la risurrezione dall’essere per noi un mistero accettabile solo per fede. Mistero centrale della fede, come dice il Catechismo. E di fronte al mistero si resta colti da “timore e gioia grande” proprio come capitò alle donne al sepolcro il mattino di Pasqua (Matteo, 28, 8).

    19 Novembre, 2022 - 23:02
  3. Luigi Accattoli

    Marco 9, 9-13. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. 10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti. 11E lo interrogavano: “Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?”. 12Egli rispose loro: “Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. 13Io però vi dico che Elia è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui”.

    19 Novembre, 2022 - 23:03
  4. Luigi Accattoli

    v. 9: Mentre scendevano dal monte. Da collegare al versetto 2, dov’era detto: “li condusse su un alto monte”.
    v. 9b: se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Come a dire che quanto hanno visto sul monte ha a che fare con la risurrezione, ne è un anticipo; e i discepoli potranno comprenderlo – e quindi anche potranno annunciarlo – solo dopo che saranno stati testimoni della risurrezione.
    v. 10: chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti. E’ la seconda volta che Gesù, in Marco, parla ai discepoli della risurrezione: già nel capitolo precedente, al versetto 31, nel primo annuncio della passione l’avevano sentito affermare che il Figlio dell’uomo doveva “venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere”. Il concetto di risurrezione non era estraneo all’ebraismo del tempo di Gesù, costituiva anzi l’oggetto della massima disputa tra i farisei – che l’accettavano – e i sadducei che lo respingevano. Forse l’interrogativo che si ponevano i discepoli riguardava il riferimento della risurrezione alla persona di Gesù: conoscevano la risurrezione come prospettiva escatologica, riguardante l’intera umanità alla fine dei tempi, ma non avevano idea che qualcuno potesse risorgere prima di quella fine, cioè durando ancora il tempo.
    v. 11: Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia? La credenza sulla venuta di Elia in prossimità della fine dei tempi si basava sul profeta Malachia: “Ecco io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore” (4, 5). “I discepoli vogliono sapere come il Figlio dell’uomo possa risorgere dai morti dal momento che Elia non è ancora venuto. Nel loro scenario escatologico essi prima vedono Elia che ritorna e poi la risurrezione generale dei morti nel giorno del Signore” (John R. Donahue e Daniel J. Harrington, Il Vangelo di Marco, Elledici 2006, p. 242).

    19 Novembre, 2022 - 23:04
  5. Luigi Accattoli

    Eccoci – in conclusione – alla domanda su che cosa voglia dire risorgere dai morti. La incertezza, o inquietudine, dei tre discepoli nella sostanza è anche nostra. Dopo che le donne e i discepoli hanno trovato il sepolcro vuoto e hanno visto il Cristo risorto, noi abbiamo notizia di questo fatto centrale per la nostra fede, ma “che cosa voglia dire” ci resta oscuro e non solo perché siamo ignoranti di Bibbia e di teologia, ma perché la risurrezione è uno dei due misteri centrali della nostra fede, come affermava il vecchio Catechismo: Unità e Trinità di Dio; Incarnazione, passione, morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo (vedi anche “Catechismo della Chiesa Cattolica” paragrafi 638-658, che svolgono l’articolo del Credo: “Il terzo giorno risuscitò dai morti”; e nei quali la risurrezione è detta “vertice culminante della nostra fede in Cristo”, paragrafo 638).

    19 Novembre, 2022 - 23:05
  6. Luigi Accattoli

    Per l’approfondimento invito a leggere tre testi: due brani del Nuovo Testamento e un capitolo del Gesù di Nazaret di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI.
    1. La Prima lettera di Paolo ai Corinti, databile al 56 dopo Cristo, è il primo testo del Nuovo Testamento che rievoca in maniera programmatica le testimonianze sul Cristo risorto: 3A voi ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che 4fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture 5e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. 6In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. 7Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. 8Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto (15, 1-8).
    2. Un’analoga retrospettiva sulle apparizioni del Risorto la offre la cosiddetta “conclusione lunga” del Vangelo di Marco: Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. 10Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. 11Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero. 12Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. 13Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. 14Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto.

    19 Novembre, 2022 - 23:06
  7. Luigi Accattoli

    Papa Benedetto. 3. “La risurrezione di Gesù dalla morte” è il titolo del capitolo 9 del secondo volume del ratzingeriano Gesù di Nazaret (Libreria Editrice Vaticana 2011, pp. 269-308). Ne riporto dieci righe: “La risurrezione di Cristo è un evento dentro la storia che, tuttavia, infrange l’ambito della storia e va al di là di essa. Forse possiamo servirci di un linguaggio analogico, che sotto molti aspetti rimane inadeguato, ma può tuttavia aprire un accesso alla comprensione. Potremmo considerare la risurrezione quasi come una specie di radicale salto di qualità in cui si dischiude una nuova dimensione della vita, dell’essere uomini. Anzi, la stessa materia viene trasformata in un nuovo genere di realtà. L’uomo Gesù appartiene ora proprio anche con lo stesso suo corpo totalmente alla sfera del divino e dell’eterno. D’ora in poi – dice una volta Tertulliano – ‘spirito e sangue’ hanno un posto in Dio. Anche se l’uomo, secondo la sua natura, è creato per l’immortalità, esiste solo ora il luogo in cui la sua anima immortale trova lo ‘spazio’, quella ‘corporeità’ in cui l’immortalità acquisisce senso in quanto comunione con Dio e con l’intera umanità riconciliata” (pp. 303s).

    19 Novembre, 2022 - 23:06
  8. Luigi Accattoli

    Dicimme pizza senza offesa. Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada – qui nel blog – nella pagina che ha questo nome: è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo nel blog i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da 19 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano – un suggerimento, uno spunto, una critica – nella preparazione della lectio. Gli incontri si chiamano “pizza e Vangelo” perchè prima si mangia una pizza e poi si fa la lectio. Ora da remoto la pizza non c’è ma teniamo duro con il Vangelo in attesa che torni anche lei.

    19 Novembre, 2022 - 23:09
  9. Luigi Accattoli

    Siamo un gruppo di una trentina di lettori della Bibbia che da quasi vent’anni si riunisce a casa mia per una lettura continuata del Nuovo Testamento: abbiamo fatto ad oggi il Vangelo di Luca e gli Atti degli Apostoli e ora stiamo leggendo il Vangelo di Marco. Dall’arrivo della pandemia gli incontri avvengono via Zoom e il giro si è allargato da trenta a cinquanta e oltre. Chi non è stato mai agli incontri in presenza e non si è mai collegato, e magari non abita a Roma, e lunedì voglia provarci, scriva qui sotto nei commenti la sua richiesta o mi scriva in privato [andando alla finestra “manda un’email” che è sotto la mia foto] e io privatamente gli indicherò il modo di unirsi al meeting, che andrà dalle ore 21.00 alle 22.30 di lunedì 21 novembre. L’appuntamento precedente fu lunedì 7 novembre e la registrazione audio di quell’incontro la trovi nel post dell’11 novembre:

    http://www.luigiaccattoli.it/blog/quella-volta-che-simon-pietro-sul-monte-voleva-fare-tre-capanne/

    19 Novembre, 2022 - 23:12

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