C’è un’audacia delle uscite nel mondo di Benedetto XVI che è figlia naturale di quella leggendaria di Giovanni Paolo II: oggi il Papa teologo parte per il Libano mentre lì accanto la Siria è da mesi un vulcano in eruzione e tutto intorno nelle ultime ore ribollono – scosse dagli assalti alle ambasciate americane – le capitali di vari paesi, dall’Egitto allo Yemen. E’ il 24° viaggio di Papa Ratzinger fuori d’Italia ed è la sua prima missione in un paese arabo da quando laggiù è esplosa la “primavera” dei rivolgimenti politici; missione preparata da tempo ma che viene a cadere – per gioco della sorte o della Provvidenza – nei giorni in cui la strage di Bengasi provoca un infausto rilancio della presenza americana in quell’area e accentua la fuga degli occidentali. – E’ l’attacco di un mio articolo d’ordinanza pubblicato oggi da LIBERAL. Con esso mando un saluto a Benedetto e dico che è un dono per tutti che vi sia al mondo uno che possa portare a ogni umanità parole di pace in mezzo alle guerre.
Con Benedetto a Beirut e nel mondo in fiamme
39 Comments
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Questo papa è straordinario: che grande testimonianza in una Terra -e anche quella Siriana è terra Santa, come l’anatolia e la Palestina-dove si sta seminando solo morte e distruzione, dove si registra un milione e mezzo di sfollati e oltre 260.000 rifugiati politici: una situazione insostenibile, un dramma senza fine. Migliaia di civili, di famiglie, sono sull’orlo dell’abisso, e noi tutti lo siamo…
Oggi 14 Settembre si celebra l’esaltazione della Santa Croce, una grande data per i cristiani, tanto che per gli orientali è come la Pasqua.La croce è l’albero della vita le cui foglie guariscono i popoli. Preghiamo oggi per le intenzione del papa. “O amabile Croce, in cui sono salvezza, vita, e resurrezione.O legno prezioso per il quale fummo salvati e liberat.! O simbolo di cui Dio ci ha segnat. O Croce gloriosa della quale soltanto dobbiamo gloriarci, proteggi il papa e l’umanità dai pericoli e alle insidie che incombono minacciose”…
guardate che le cose si stanno mettendo malissimo…malissimo…
Benedetto è appena arrivato e sta salutando all’aeroporto di Beirut: “Vengo come pellegrino di pace, come amico di Dio e come amico degli uomini, come amico di tutti gli abitanti di tutti i Paesi della regione, qualunque sia la loro appartenenza e il loro credo“.
Straordinario….straordinario . Che Dio lo protegga!
Io temo per la sua incolumità. C’è troppa violenza nell’aria, sembra si stia scatenando l’inferno.
Il segretario del nostro vescovo ci ha esortato a offrire un po’ di adorazione per lui o qualsiasi altra forma di preghiera per questo momento.
Benedetto ai giornalisti sull’aereo: “Deve finalmente cessare l’importazione di armi [in Medio Oriente], perché senza l’importazione della armi la guerra non potrebbe continuare. Invece dell’importazione delle armi – che è un peccato grave – si dovrebbero importare idee di pace, creatività, trovare soluzioni da accettare ognuno nella sua alterità“.
Benedetto ai giornalisti sull’aereo: “Dobbiamo nel mondo rendere visibili il rispetto delle religioni, gli uni degli altri, rispetto dell’uomo come creatura di Dio, l’amore del prossimo come fondamentale per tutte le religioni“.
Benedetto ai giornalisti sull’aereo: “Il fondamentalismo è sempre una falsificazione della religione, è contro l’essenza della religione che vuole consigliare e creare la pace e dunque il compito della Chiesa e delle religioni è: purificarsi. La purificazione delle religioni da queste tentazioni è sempre necessaria ed è nostro compito illuminare, purificare le coscienze. Ogni uomo è un’immagine di Dio e noi dobbiamo rispettare nell’altro non solo la sua alterità, ma nell’alterità l’essenza comune, l’essere un’immagine di Dio, l’altro come immagine di Dio. Dunque il messaggio fondamentale è contro la violenza che è una falsificazione come i fondamentalismi, e per l’educazione, l’illuminazione e la purificazione delle coscienze“.
Benedetto ai giornalisti sull’aereo: “Nessuno mi ha consigliato di rinunciare a questo viaggio e per parte mia non ho mai pensato a questa ipotesi. Perché so che se la situazione diventa più complicata diventa ancora più necessario dare questo segno di fraternità, di incoraggiamento, di solidarietà (…) e sono riconoscente a tante persone che mi accompagnano con la preghiera… questa protezione della preghiera… sono felice e sono sicuro.“.
Benedetto ai giornalisti sull’aereo: “Bisogna innanzitutto dire che non solo i cristiani fuggono [dalla Siria e dagli altri paesi medio-orientali] ma anche i musulmani. Naturalmente il pericolo che i cristiani si allontanino e perdano la loro presenza in queste terre è grande. Dobbiamo fare noi il possibile per aiutarli a rimanere. L’aiuto essenziale sarebbe la cessazione della guerra e della violenza, che creano questa fuga. Quindi il primo atto è fare tutto il possibile perché finisca la violenza e perché sia realmente creata una possibilità di rimanere insieme anche in futuro“.
Preghiamo per il viaggio del Papa e per la pace.
Benedetto ai giornalisti sull’aereo: «Di per sé la primavera araba è una cosa positiva: è il desiderio di più democrazia, di più libertà, di più cooperazione, di una rinnovata identità araba. E questo grido della libertà che viene da una gioventù più formata culturalmente e professionalmente, che desidera più partecipazione nella vita politica e nella vita sociale è un progresso, una cosa molto positiva e salutata anche da noi cristiani. Naturalmente, dalla storia delle rivoluzioni noi sappiamo che il grido della libertà, così importante e positivo, è sempre nel pericolo di dimenticare un aspetto fondamentale e una dimensione fondamentale della libertà, cioè la tolleranza dell’altro e il fatto che la libertà umana è sempre una libertà condivisa, e che solo nella condivisione, nella solidarietà, nel vivere insieme con determinate regole può crescere. Questo è sempre il pericolo. Così anche in questo caso e dobbiamo fare tutti il possibile perché il concetto di libertà, il desiderio di libertà vada nella giusta direzione, verso la tolleranza, l’insieme, la riconciliazione come parte fondamentale della libertà».
Mi viene in mente san Francesco e la sua missione nelle terre dell’Islam. Un gesto forse antistorico, ma di grande e durevole significato.
“E poi che, per la sete del martiro,
ne la presenza del Soldan superba
102predicò Cristo e li altri che ’l seguiro,
e per trovare a conversione acerba
troppo la gente e per non stare indarno,
105redissi al frutto de l’italica erba,
nel crudo sasso intra Tevero e Arno
da Cristo prese l’ultimo sigillo,
108che le sue membra due anni portarno.”
Paradiso, canto XI. Allora la gente era “acerba” (non preparata alla conversione) nelle terre del Sultano, mentre in Italia c’era il “frutto” … E adesso? Chissà che il Sultano e gli altri non ci precedano nel Regno dei cieli …
Leggendo le notizie di oggi mi viene in mente il periodo precedente la seconda guerra mondiale. Allora si scongiurò in tutti i modi lo scoppio della guerra, vi fu l’incontro di Monaco, i tentativi di mediazione ebbero durata effimera ed oggi sono quasi ignorati. Ma poi si è visto come è andata a finire. La vittoria degli Stati Uniti riportò una certa “pax atlantica” nel mondo. E adesso come si concluderà? Vinceranno ancora gli Stati Uniti? Non sono certo in grado di rispondere; certo che vi sono dei momenti nella storia in cui gli uomini sembrano presi da un desiderio insaziabile di guerra.
Ma tutto finirà così, nella “Esaltazione della Croce preziosa e vivificante”:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a8/Piero_della_Francesca_023.jpg
Ammirae questo Papa e pregare per lui sono le due reazioni minime per questi fatti, ma siamo sicuri che bastino, che non si possa fare di più per mettercela tutta per risolvere questa situazione?
Questa missione del Papa in Libano mi fa pensare alla parabola del seminatore, un po’ cambiata. Benedetto XVI mi sembra colui che semina in un campo pieno di spine ardenti. Ce la farà il seme a raggiungere a la terra ed a germinare comunque, quando le fiamme saranno cessate, e magari la terra sarà più fertile per la presenza delle ceneri?
Ora nel post è linkato l’articolo di cui lì si propone l’attacco.
Grazie fiorenza e antonella, bellissimi interventi che condivido….
Quanti spunti mi suggerisce il tuo articolo Caro Luigi, cominciamo con “Che frutto potrà dare la nuova missione del profeta disarmato? «”
Beh, se ricordi anche Mosè era disarmato e ha vinto contro faraone. Aveva solo un bastone, chissà se anche BXVI ha quel bastone.
Cmq, “Bertone ha ricordato che «la Santa Sede fin dall’inizio della vicenda siriana chiede l’immediata cessazione di ogni violenza per far prevalere il dialogo ed evitare ulteriori sofferenze alla popolazione». E’ una posizione neutrale considerata debole e “diplomatica” sia dalle Chiese siriane, comprese le componenti cattoliche, che sono schierate a difesa del regime di Assad; sia dai cristiani favorevoli all’opposizione” come potrà mai avere successo una missione nella quale anche i cattolici sono divisi fra loro ? E’ senza speranza.
“Si rimprovera alla Santa Sede di considerare “legittime” le “aspirazioni” della popolazione che si esprimono nell’opposizione al regime senza misconoscere – almeno fino a questo momento – la legittimità del regime di Assad.” E dunque ? Non si può parteggiare per le due fazioni insieme. Bisogna fare una scelta.
“il cardinale Bertone invita a non generalizzare e a non drammatizzare: «Non bisogna dimenticare che la prima motivazione [dell’abbandono] è spesso economica e sociale», ed è «legata all’instabilità» provocata dalle guerre “
E’ del tutto naturale, se quei cattolici se ne vanno, ma chi manterrà le diocesi e le parrocchie ? dovranno chiudere anche loro certificando un regresso della romanità, come certifica anche “Il padre Pizzaballa concorda con l’opportunità di evitare gli allarmismi: «Da oltre mezzo secolo, nelle interviste ai prelati mediorientali si legge la stessa dichiarazione: stiamo scomparendo. E’ vero, la nostra comunità si riduce, mentre le altre crescono. Ma noi non scompariremo».”
E’ del tutto legittimo avere speranza. Ma dovrebbero basarsi su altre certezze. Mosè lo sapeva che non era solo un bastone. Il papa nemmeno ce l’ha ?
L’importazione delle armi è un peccato grave. Bene, sta di fatto che l’Italia le armi le esporta, legalmente. Sarebbe interessante capire se anche l’esportazione di armi è un peccato grave.
Che l’’Italia è stata, ed è, tra i principali partner assieme alla piccola Malta [80 milioni di euro), la Germania (57 milioni), il Regno Unito (53 milioni) e il Portogallo (21 milioni) il maggiore esportatore europeo di armamenti [al regime di Gheddafi e non solo] è arcinoto…certo che è peccato…vorrei vedere…
@ Leopoldo
“interessante capire se anche l’esportazione di armi è un peccato grave.”
Forse sono armi speciali, sparano benedizioni dato che le producono aziende di stato. Lo sa vero che lo stato è guidato da emeriti cattolici che baciano non solo l’anello !
Credo – al di là delle differenti posizioni, su cui, nell’altro “post”, io e FedericoB. abbiamo anche scherzato, tra “catto-comunisti”, “clerico-reazionari”, etc. – che possiamo ritrovarci tra tutti gli amici del “pianerottolo” nella preghiera per il nostro Papa Benedetto XVI, e per la buona riuscita di questa sua importante e difficile missione di pace in terra libanese.
Un saluto a tutti.
Roberto 55
P.s.: ciao, Clodine !
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/14/scontri-in-medio-oriente-dal-sudan-allegitto-a-chi-fa-comodo-film-anti-islam/353195/
Trovo questo articolo helpful, nella linea di altri, in altre lingue… Per una cazzata di un idiota – che meriterebbe una strinata di fondoschiena cosparsa di sale, ripetuta tre volte- , ‘sti qua incendiano il mondo! Sono notizie tristissime ma che dicono che siamo ancora lontani anni luce da cio’ che desideriamo per tutti, inclusa la tolleranza, invocata anche da Benedetto , ieri. E non e’ solo religione, purtroppo: e’ potere.
Solo loro possono cambiare il modo di relazionarsi con le altre civilta’ e culture. Solo i musulmani possono “convertire” i musulmani.
http://www.campariedemaistre.com/2012/09/i-frutti-delle-primavere-arabe.html
Io continuo a chiedermi se di fronte a questi eventi, dopo aver tutti riconosciuto che non è giusto lasciare da solo il medio oriente, che i cattolici stanno fuggendo da lì, che gli stati democratici con governi eletti, anche stati cosiddetti cattolici, sia sufficiente commentare, pregare, crogiolarsi in bei discorsi, e basta.
Non sentite la voglia di partecipare al “massimo”, mettendoci anche qualcos’altro?
Certamente non sono azioni a breve termine, ma se mai si comincia …
E la parabola dei talenti
Un abbraccio a tutti
Film o non film, questo è un pretesto bello e buono per rivendicare quanto hanno sempre avuto a cuore gli islamici: inneggiare alla jhad! Vogliono la guerra, la “guerra santa”, come dicono loro. Lo testimoniano chiaramente le bandiere nere, che fanno orrore come facevano orrore quelle con la croce uncinata dei nazisti, che sventolano a centinai sopra le teste di questi sedicenti “islamici”.
Loro amano il profeta, il “loro” profeta, il “loro” Dio e si sentono offesi mortalmente dal film blasfemo!
Oh…quante blasfemie sul nostro Cristo, quante ingerenze subiamo noi cristiani, e da sempre, fin dal principio da ogni parte, ma non abbiamo mai impugnato l’alabarda per difenderlo anzi, gli strappiamo la tunica a morsi, e tra di noi come pirania!
Oh, non difendemmo noi, con l’alabarda il Figlio di Dio quando Smith gettò il crocifisso dalla finetsra perchè disturbava, o quando il gigantesco volto di N.S in quell’opera mirabile di Antonello da Messina veniva ricoperto di escrementi da cima a fondo, e non dagli islamici ma da altri sedicenti “cristiani”.
O quando nel Gay praid sopra un carro blasfemo si esibivano lesbo e omo irredenti a Gesù e Maria definita questa una “prostituta che si era concessa al centurione”…
No, noi non impugnammo l’alabarda, anzi, ci lasciamo irridere, sbeffeggiare, disprezzare nei sentimenti, anche quelli delle gerarchie, ma sopratutto i nostri, quelli del popolo cattolico più semplice e umile, colpito in ciò che gli sta più cuore. Ecco…il Papa è andato come pellegrino portatore di pace, ma il mondo arabo è represso, è pieno d’odio e non si fermerà davanti a nulla e a nessuno. Ci aspettano tempi duri, col nemico in casa, aveva ragione il card. Biffi….
Lycop!!!! Ciao….spero tutto bene!
Grazie dell’articolo (ma tutti ‘sti blog stranissimi li conosci tutti tu?). Ma lasciali perdere e condividi di piu’ con noi!
marcello.n: se conosci qualche musulmano, comincia a frequentarlo…muovi dei passi…da cosa nasce cosa. E Clodine, perdinci, non tutti il miliardo e mezzo di mussulmani sono uguali!
Ho distinto, infatti, se avessi letto caro Mabu, i “sedicenti” islamici, dai veri adoratori dell’unico Dio . Ma sta’ tranquillo, che nei fatti, alla fine, su tutti i minareti del mondo da quello della più piccola frazione sperduta del Pakistan a quello che svetta sopra la grande metropoli, tutti i mujaeddin diranno la stessa cosa: lavare l’onta caduta sopra il profeta e il loro credo perché… mortalmente offesi nel loro sentimento religioso!!
La visione tradizionale-.nella basilica di San Petronio, a Bologna una gigantesca tela raffigura il profeta gettato nell’inferno, legato e torturato dai demoni..
« Or vedi com’io mi dilacco!
vedi come storpiato è Mäometto!
Dinanzi a me sen va piangendo Alì,
fesso nel volto dal mento al ciuffetto.
E tutti li altri che tu vedi qui,
seminator di scandalo e di scisma
fuor vivi, e però son fessi così.
Un diavolo è qua dietro che n’accisma
sì crudelmente, al taglio de la spada
rimettendo ciascun di questa risma »
ecita Dante nella Divina Commedia che lo descrive nella nona bolgia al canto XVIII , dove , davanti a Maometto cammina Alì (“sen va piangendo”); Ibn Alì Talib, cugino e genero di Maometto, di cui sposò la figlia Fatimah, morto nel 661 per un attentato nella moschea di Kufa.
Egli fu uno sciita (scismatico), autore del primo scisma dell’Islam che fu detto “asc-scia”. In Occidente la sua figura fu collocata accanto a quella del profeta dell’Islam, malgrado le sue gesta politiche fossero meno note.
Si evidenzia il contrappasso; coloro che da vivi furono seminatori di discordia (“scandalo”) e causarono divisioni (“scisma”) sono condannati a subire la lama tagliente che, impugnata da un demonio, causa in loro profonde piaghe. Dopo aver percorso il cammino della bolgia, quando le ferite ormai sono richiuse, i colpevoli si ritrovano di fronte al demone che li punisce nuovamente.
Probabilmente Dante intese lo scisma in senso più generale, e non nel significato specifico di una separazione della comunione della Chiesa; Maometto, di fatto, non si può definire scismatico, rispetto alla Chiesa, non avendone mai fatto parte, ma lo è per il colpo inferto al Cristianesimo e per la rapida espansione che tolse all’influsso ed alla vita cristiana le più attive regioni sulle rive del Mediterraneo, da Alessandria a Cartagine.
“Che confusione sarà perché Ti amo
Non so perchè, ma mi sono ricordata di queste parole guardando al Santo Padre.
Ovviamente il “Ti” è riferito al Signore.
Ah ah ah ah ah ah….
E’ proprio così…”sarà perché Ti amo”. Noi amiamo Cristo il Figlio di Dio…il Logos…venuto al mondo quando “venne la pienezza del tempo”, in povertà , e morì torturato sopra una croce…tutto il resto è “confusione”
Clodine, hai proprio ragione, amiamo Cristo.
Ma dobbiamo dimostrargli che lo amiamo anche facendo quello che ci chiede di fare, altrimenti, che amore sarebbe?
Cosa ci chiede di fare, poche parole: ama il prossimo tuo, portagli il vero pane, a tutto il prossimo, e vedrai che le cose andranno meglio, anche negli altri paesi
E’ un lavoro molto lungo, ma non scoraggiamoci.
@ marcello.n.
“Ma dobbiamo dimostrargli che lo amiamo anche facendo quello che ci chiede di fare, altrimenti, che amore sarebbe? Cosa ci chiede di fare, poche parole: ama il prossimo tuo, portagli il vero pane, a tutto il prossimo, e vedrai che le cose andranno meglio,”
Veramente sig. marcello lei non ha letto bene e ha fatto due errori in 3 righe.
1.Cosa ci chiede di fare ?
“Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole…”( Mt 28.19)
2. portargli il vero pane….
“‘L’uomo non deve vivere di solo pane ’”.(Lc 4.4)
@Clodine,
ogni volta che penso all’affresco di Maometto all’inferno, ho l’impressione che non durerà ancora per molto. Gli islamici o per amore o per forza (cioè o attraverso l’intervento di politici loro alleati o con atti di terrorismo) prima o poi riusciranno a cancellare l’opera di Giovanni da Modena, senza porsi troppi problemi sul rispetto per la storia, la cultura, l’arte, l’identità della comunità bolognese (ma diciamo pure italiana). L’unica fortuna è che opera e autore sono poco conosciuti. Non facciamoci illusioni: non durerà.
@Roberto,
ecco, su questo siamo d’accordo. Ma stai pur sicuro che ci sarà ugualmente qualcuno (specie dalle “vostre” parti) che si sentirà in diritto di criticare la visita del Papa, le sue parole, le omissioni…