Come catturo lo sciame e come lo catturava Virgilio

Il cacciatore contadino mi guida per il campo a raccogliere le fave fresche, dopo avermi mostrato nella serra l’innesto dei pomodori. E io che scopro solo oggi quest’arte: quand’ero anch’io un contadino – un contadinello – e andavo a caccia con mio padre, in questa campagna tra Recanati e Osimo si innestavano soltanto le viti, i persechi, i bricoccoli. “Oggi si innestano meloni, angurie, melanzane” e indica i solchetti con le piantine ferite e rinnovate. Mostra il giardino con l’allevamento delle lumache, l’arnia con lo sciame che si viene formando fuori della porticina e già tutta la parete è nera di api zuppe di miele. Mi descrive come cattura lo sciame e io gli racconto come lo catturava Virgilio nel quarto libro delle “Georgiche”.

7 Comments

  1. roberto 55

    Chiedo scusa dell'”off topic” (i miei maestri della scuola elementare lo chiamavano “fuori tema”), ma s’è registrata una scossa di terremoto all’alba di stamane nel ferrarese: FedericoB., tutto bene ?

    Buon sabato a tutti !

    Roberto 55

    4 Maggio, 2013 - 9:57
  2. Clodine

    E’ faticosa la vita passata a dissodare, arare, seminare i campi. Un travaglio alla mercé degli umori del clima, delle stravaganze delle stagioni spesso inclementi: grandine, pioggia, siccità possono in un sul colpo vanificare ore ed ore di duro lavoro. Un lavoro, quello degli agricoltori, dei contadini, mai stimato abbastanza, mai veramente considerato nella sua straordinarietà. Eppure, quanto più onorevole un “Cincinnato” a questi politici ostinati che si atteggiano a grand’uomini ma che non sanno far bene nulla e bivaccano, dormienti, sugli scranni del parlamento intascando a fine mese stipendi d’oro come sanguisughe! Quello, Cincinnato, liberò Roma dagli equi, questi invece, credono che per essere “equi” basti rinunciare ad un mese di stipendio – dalle 8 alle 10mila euro- o al vitalizio: cosuccia pari a 5mila euro che da anni ed anni avide mani appozzano dentro le casse dello stato….
    A zappare la terra li metterei, tutti…a vita!

    4 Maggio, 2013 - 12:41
  3. Federico B.

    Caro Roberto,
    tutto bene, grazie. Ma che brutta storia!
    Dopo quasi un anno esatto dalle terribili scosse dello scorso maggio e giugno, quando ormai pensavamo che si trattasse di un capitolo chiuso…
    Ecco che la terra riprende a tremare…
    Speriamo che finisca qui. Grazie a Dio vivo abbastanza lontano dall’epicentro, ma insomma non posso certo dire di essere proprio tranquillo.
    Speriamo che il Signore ci risparmi le pene dell’anno passato.
    Grazie comunque della delicatezza.

    4 Maggio, 2013 - 15:56
  4. Clodine

    Tornando al tema: oltre alle Georgiche di Virgilio anche Orazio e Tibullo amano la vita agreste. Sono tantissime le pagine che raccontano lo stretto legame che intercorre tra i rumori della campagna – “i penduli grani che il vento scoteva come una manina di bimbo i sonagli d’argento”direbbe Pascoli – e l’amore. Tra i lunghi silenzi, interrotti dal ronzio degli insetti, dal cinquettio degli uccelli, dall’aria che smuove le fronde e i capelli dell’amata, e l’attesa paziente che il fiore sbocci. L’amore è come un grande campo da arare,non sai mai se il germoglio crescerà, se maturerà e porterà frutto o resterà chiuso nel grembo della terra senza vedere mai luce: nascosto, celato al cuore dell’amato. L’amore, proprio come un seme piantato, non sai mai se andrà a buon fine, se crescerà la tenera pianta o il gelo e i rapaci la distruggeranno a tradimento avanti tempo. L’amore, come un seme nella terra aspra, è irrigato dalle lacrime, curato, vegliato e pazientemente atteso…

    4 Maggio, 2013 - 16:30
  5. Clodine

    Ciao Federico…ti ho pensato moltissimo. Sono certa si tratti di un episodio sporadico, non credo si ripeterà la terribile esperienza passata. Ne sono certa.
    Ti abbraccio…

    4 Maggio, 2013 - 16:32
  6. Federico B.

    Cara Clodine,
    spero che tu abbia ragione. Grazie per la vicinanza e l’incoraggiamento.
    Ricambio di cuore il tuo abbraccio.
    FB

    4 Maggio, 2013 - 17:11

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