“Città nuova” – la rivista del movimento dei Focolari – compie cinquant’anni e il collega Michele Zanzucchi mi chiede cinque righe per un numero speciale. Mando queste:
Sono un cultore di storie di vita e “Città nuova” ne ha sempre, per questo la leggo abitualmente. Confesso che sorvolo sul resto. Alcune delle storie sono straordinarie, ma anche quelle ordinarie mi incantano. Scoprire quella casa famiglia piena di “figli”, quella pensione o quell’agriturismo gestiti nello spirito dell’economia di comunione. Ma soprattutto le storie delle vite convertite: quando e come uno o una che hanno magari la mia età si sono aperti al mistero. Molti giornali oggi fanno questo. “Città nuova” lo fa con l’atteggiamento più ospitale che conosco: cioè più aperto alla varietà dei paesi, delle fedi e delle persone.
“Città nuova” compie cinquant’anni
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Vero: «Città nuova» merita una lettura attenta e sensibile.