Parabole di Papa Bergoglio 4. “Pensiamo a tanta gente che neppure ha un’ultima carezza al momento di morire: tre giorni fa è morto uno, qui, sulla strada, un senzatetto, è morto di freddo. In piena Roma, una città con tutte le possibilità per aiutare”: è uno dei cinque fatti di cronaca proposti dal Papa nell’omelia del Santa Marta il 14 marzo e che io raccolgo qui, nei commenti, per la mia antologia delle parabole bergogliane.
Cinque valli oscure proposte dalla cronaca
27 Comments
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Malattia rara. Tante valli oscure, tante disgrazie, tanta gente che muore di fame, di guerra, tanti bambini disabili, tanti. E se tu chiedi ai genitori: “Che malattia ha?”», la loro risposta è: «Nessuno lo sa: si chiama “malattia rara”.
Terra dei fuochi. Pensiamo ai tumori dalla terra dei fuochi. Quando tu vedi tutto questo, viene spontanea la domanda: “Dove sta il Signore? Dove sei? Tu cammini con me?”.
Trucidate per odio. Tu vedi queste quattro sorelle trucidate: ma servivano per amore, e sono finite trucidate per odio! [suore di Madre Teresa uccise dagli islamisti il 4 marzo nello Yemen].
Profughi lasciati fuori. Quando tu vedi che si chiudono le porte ai profughi e li si lasciano fuori, all’aria, con il freddo. E se poi le cose succedono a me, ognuno di noi può dire: ma come mi affido a te? […] Soltanto, mi dà qualcosa di luce — non alla mente, all’anima — Gesù al Getsemani: “Padre, questo calice, no. Ma si faccia la tua volontà”. Gesù si affida alla volontà del Padre; e l’ultima parola dalla croce è: “Padre, nelle tue mani mi affido!”. E muore così. Allora io mi affido, dicendo magari: non so perché accade questo, ma io mi affido: Tu saprai perché.
Morto di freddo. Pensiamo anche a tanta gente che neppure ha un’ultima carezza al momento di morire: tre giorni fa è morto uno, qui, sulla strada, un senzatetto, è morto di freddo. In piena Roma, una città con tutte le possibilità per aiutare. E così ritorna la domanda: perché, Signore? Neppure una carezza! Ma io mi affido perché tu non deludi; io non capisco. E proprio “Signore non capisco” è una bella preghiera.
Anche Eluana Englaro è morta senza che nessuno le tenesse la mano.
E nessuno la ha accompagnata al cimitero il giorno del funerale.
Chi avrebbe desiderato farlo e chi aveva chiesto di poterlo fare (penso alle suore che l’avevano accudita fino alla tragica sentenza di morte) non hanno potuto, perchè i genitori lo hanno espressamente impedito.
Chissà se il Papa conosce questa dolorosissima storia.
http://traditiocatholica.blogspot.it/2016/04/sacerdoti-uccisi-dai-partigiani.html
Lista di sacerdoti uccisi dai partigiani comunisti in Italia.
Conteranno ben più i genitori di ELuana delle suore…… Grazie a Dio Eluana è potuta ritornare alla casa del Padre.
Cristina vicquery
picchio,
e lei non contava?
Le suore l’hanno amata, i genitori non sono nemmeno stati capaci di starle accanto e di accompagnarla mentre, a seguito della loro decisione, si stava spegnendo (eufemismo per non dire che è stata lasciata morire di fame e di sete). E hanno impedito che ci fosse qualcuno persino durante la sepoltura (tra l’altro in un cimitero lontano molti chilometri dalla città dove risiedono i genitori, segno che non erano intenzionati nemmeno a portarle un fiore ogni tanto). L’hanno condannata e l’hanno lasciata morire sola. Le suore avevano chiesto di poter essere presenti, ma hanno ricevuto una risposta negativa, unaporta in faccia.
Quando, recitando l’Ave Maria, si chiede alla Beata Vergine di pregare per noi “nell’ora della nostra morte”, si invoca l’aiuto di Dio in un momento di smarrimento estremo. Eluana era sola e le uniche persone che hanno dimostrato di volerle bene sono state tenute lontano.
E’ una vicenda tristissima, meritevole di comparire nelle parole del Papa.
che beL plot strappalacrime Federico…….
dire che le uniche persone che hanno dimostrato di volerle bene sono le suore è, per usare un francesismo, una cagata pazzesca.
Cristina Vicquery
La mia mente limitata fatica a trovare il nesso fra un senzatetto che muore di freddo, Eluana Englaro e i preti uccisi dai partigiani comunisti.
Sto invecchiando?
Picchio,
non ho detto che le suore erano le UNICHE persone ad amare Eluana, ma di certo in quel momento estremo, le suore hanno dimostrato di volerle bene più dei genitori.
Non giudico quelle persone, ma ringrazio Dio di aver avuto genitori diversi.
Già che ci siamo, aggiungo che la tua frase “Grazie a Dio Eluana è potuta ritornare alla casa del Padre”, a me suona come una bestemmia. Il Dio della vita non c’entra con la morte di Eluana e con coloro che hanno fatto di tutto per vederla morta (anche in Parlamento e al Quirinale).
Luigi M.,
non so se stai invecchiando, ma quando qui si leggono quelle particolari parole del Papa (“Pensiamo anche a tanta gente che neppure ha un’ultima carezza al momento di morire”), a ognuno di noi si è accesa una lampadina: io ho pensato a Eluana, Maria Cristina ha pensato ai sacerdoti uccisi dai partigiani rossi. Il Papa ha pensato a un senzatetto, ma purtroppo non sono solo i senzatetto a morire soli, nell’indifferenza generale, “senza una carezza”.
“E così ritorna la domanda: perché, Signore? Neppure una carezza!”
caro Luigi Mortari
l’unico ” trait d’union” fra Eluana Englaro, i senza tetto, e i preti uccisi dai partigiani è essere morti “senza una carezza”.
se leggi la lista dei preti uccisi al primo posto ci sta un certo Don Giuseppe
“Don GIUSEPPE AMATEIS, parroco di Coassolo (Torino), ucciso a colpi d’ascia dai partigiani comunisti il 15 marzo 1944, perché aveva deplorato gli eccessi dei guerriglieri rossi.”
anche lui è morto senza una carezza.
tanto per dire che non bisogna essere IDEOLOGICI come tanti oggi sono. quelli per cui avere compassione sono tanti, non solo alcuni e non solo quelli di una certa “parte”, e non solo quelli mediaticamente più alla moda.
Avere compassione di tutti quelli morti senza una carezza è cristiano.
Voler solo aver compassione di alcuni e non di altri è IDEOLOGICO.
La stessa ideologia del Crocifisso falce – martello che Bergoglio ha con un sorriso accettato da EVO MORALES senza pensare che sotto il simbolo della falce e martello tanti sono stati trucidati.
Avere compassione di tutti quelli morti senza una carezza è cristiano.
Voler solo aver compassione di alcuni e non di altri è IDEOLOGICO.
Ma da dove hai estrapolato l’idea che il Papa non abbia compassione anche per tutti coloro che sono morti senza una carezza?
quando si leggono … a ognuno di noi si è accesa una lampadina: io ho pensato a Eluana
Ovvio, fra i tanti morti senza carezze è nelle tue corde il trovare esempi come questo; esempi che che anziché “unire” come carità vorrebbe, attizzano i fuochi del conflitto ideologico-politico.
Tra l’altro il senzatetto è simbolo dell’uomo inapparente, di cui nessuno si occupa; aspetto questo che non attiene certo alla povera Eluana, il cui caso è stato al centro di una infinita e penosa querelle mediatica.
Non è così, Luigi, e trovo veramente ingeneroso il tuo giudizio (oltre che offensivo). L’unica molla che mi ha spinto ad intervenire ricordando la morte di Eluana Englaro è stata la considerazione che le parole potessero far pensare, ancora una volta, solo ai poveri e agli emarginati, mentre credo che la nostra carità debba esseresollecitata sempre, anche e soprattutto nelle situazioni più decisive. I c.d. valori non negoziabili hanno messo i cattolici in contrasto con il mondo, ma sono fondamentalmente opere di
i misericordia in difesa della vita e della famiglia. Questo è il frutto della mia riflessione di fronte alle parole del papa.
“ingeneroso e offensivo il giudizio di Luigi” dopo che tu Federico hai giudicato in modo peggiore i genitori di Eluana?? lo sprezzo del ridicolo non ti manca.
cristina Vicquery
È la terza provocazione di picchio, il secondo attacco personale. Abbiamo capito che le ha dato fastidio il ricordo della morte di Eluana. È più facile (e unitivo, per usare un’espressione di Luigi M.) commuoversi per uno sfortunato senzatetto che affrontare il tema dell’eutanasia e difendere la dignità della persona e il diritto alla vita sempre, anche quando il pensiero dominante (non cristiano) suggerisce la morte come soluzione della sofferenza e della croce.
Picchio, probabilmente tu non hai figli, ma io credo che il compito e vocazione di un genitore è dare la vita, non toglierla, accudire un figlio che non è in grado di farlo da solo, non abbandonarlo, accettarlo e stargli accanto con amore, non considerarlo un problema di cui bisogna liberarsi il prima possibile. Ci sono tanti genitori che accudiscono con amore figli gravemente disabili e c’è chi vede nell’eutanasia la fine di un problema. Un cristiano non deve giudicare, ma non può non prendere una posizione. La Chiesa ci insegna che si condanna il peccato, non il peccatore.
Insisti Federico a parlare di eutanasia e difesa della vita.
E’ un tema importante, ma porlo quasi in contrapposizione alle parole del Papa è del tutto fuori luogo e inopportuno.
C’è un sacco di gente che muore senza una carezza; penso ai bambini soldato, agli ospedali distrutti da bombe buone o cattive, a molti anziani in case di riposo, o anche semplicemente persone sole.
Un senzatetto, cioè una persona sola, inapparente, povera e magari tarda di cervello può benissimo essere l’emblema che li rappresenta tutti. Non credi?
Dove vedi la contrapposizione? Al massimo è un’integrazione, frutto della mia riflessione personale condivisa qui con voi. Non è che sei tu ad avere un pregiudizio?
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No, amico Luigi / Fides, non stai certo invecchiando: credo, piuttosto, che i tuoi interventi riscuotano l’apprezzamento generale (al di là del mio, che conta poco o nulla) per il senso della misura e per l’equilibrio che riesci sempre a mantenere anche in circostanze, come dire ?, difficili.
Buona notte !
Roberto Caligaris
Il padre di Eluana non ha mai visto nella morte della figlia la fine di un problema di cui bisognava liberarsi il prima possibile, non imputare a lui i tuoi pensieri sulla vicenda.
Cristina vicquery
E Federico non mi dà fastidio il ricordo della morte di Eluana, sono stata felice per lei quando ho avuto la notizia che era spirata, e sono felice per questo oggi ancora, mi danno fastidio ora come allora il bailamme e la crudeltà di quelli che volevano continuare a vedere quel guscio ormai vuoto in quel letto. 17 anni di accanimento terapeutico bastano e avanzano . Sono loro crudeli, senza cuore e senza amore non i genitori di Eluana
Cristina vicquery
Ma quale “guscio vuoto”? La vita di una persona ha sempre un grandissimo valore e una dignità. Di “vuoto” c’è solo la testa di chi, senza misericordia, non vuole riconoscerlo.
Chissà cosa direbbe papa Francesco di chi si dice felice della morte di una persona disabile e abbandonata dai genitori: una persona cne aveva bisogno solo di essere accudito, idratata e nutrita. E questo non è accanimento terapeutico: sono cure amorose a una persona amata che purtroppo non è autosufficiente.
non è mai stata abbandonata dai genitori ( che poi era il padre, la madre era gravemente malata di cancro), hai proprio sto chiodo fisso in testa ; per anni ,prima che GPII cambiasse le carte in tavola, queste condizioni sono state accanimento terapeutico e dopo 17 anni lo sono pienamente checché ne dica chiunque. Ora siamo nelle condizioni che negli ospedali i medici ti dicono mettiamo il sondino? Se lo mettiamo poi non possiamo toglierlo… e fanno capire che è meglio non farlo e lasciare che la natura segua il suo corso.
Alla morte di Eluana ho recitato il Te Deum, e non mi importa un fico secco di quello che può pensare il papa.
Cristina Vicquery
Spero (per loro) che i tuoi familiari siano sempre sani e perfetti. Sono grato ai miei genitori, che hanno accudito per anni con fatica e con amore i loro genitori gravemente disabili, per avermi dato un esempio diverso.
Buona domenica!