Ricevo da un visitatore due vive invocazioni della misericordia del Signore da parte di missionari saveriani di lunga attesa che gioiosamente avvertivano l’avvicinarsi dell’incontro decisivo. Una è del padre Achille Figini, bergamasco, morto il giugno dell’anno scorso in Messico a 83 anni. Scriveva in una lettera del 2005: “Il segno della nostra vita, secondo l’ideale del santo Guido Maria Conforti, è stato l’identificazione con Cristo. Solo con il passare degli anni si percepisce che sarebbe stato molto più bello ed efficace lasciare tutto il nostro spazio alla Sua immensa bontà. Nonostante tutto, è sempre bello sentire che ci avviciniamo all’incontro nel quale sperimenteremo che Dio è perdono e misericordia”. L’altra invocazione la metto domani: basta a ogni giorno la sua gioia.
Ci avviciniamo all’incontro
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All’incontro, si è presentato oggi mio nipote, 18 anni, dopo un incidente con il motorino.
Per quanto mi sforzi di pensare e di accettare la volontà del Signore e pensare il nostro ragazzo adesso nella gioia del Suo regno, quali parole posso dire a questi genitori? quale senso posso contribuire ad un avvenimento che è innaturale? e come fai ad aiutare persone che ami da lontano?
Strano, ma la prima cosa che mi è venuta in mente ( e per favore non si offenda nessuno!) sono stati i 200 e passa commenti di qualche post fa, tra accapigliamenti, princìpi, convinzioni, opinioni, e quant’altro……..ma per cosa? quando poi la vita o la morte azzera tutto in questa maniera cocente, cattiva, irragionevole, che la fede fatica a spiegare?
Principessa, davvero, non so cosa dire…
ti abbraccio e prego per la tua famiglia.
E allora Principessa che si deve fare in attesa che arrivi sorella morte, calarci le braghe mentre altri con dileggio e disprezzo ti fanno a strisce?
Tu come reagiresti dinnanzi a provocazioni che infangano la tua dignità, il tuo credo, la tua fede, il tuo cristianesimo, le tue convinzioni maturate nella sofferenza, nello studio continuo in una ricerca pazza e disperata per raggiunge un piccolo barlume di luce in questa grande fatica che è la vita. Noi abbiamo la dignità dei figli di Dio e il dovere di difenderla. E sai perché? Perché quando arriverà la nostra ora, perché arriverà, ci sarà chiesto cosa abbiamo fatto dei nostri talenti; e se anche il buon Dio me ne avesse dato in affido un solo cent sarei perduta se ne avessi fatto tesoro.Se dicessi al Signore che l’ho nascosto perché, da vile, codardo, lo nascosi perchè tanto prima o poi sarei morto e dunque…Finché siamo su questa terra non ci è consentito di peccare d’accidia. Siamo chiamati a lavorare nella vigna: arare, dissodare, spianare. Ci viene chiesto di portare la croce, di non soccombere dinnanzi alla prepotenza. Rendere Grazie e con coraggio dare motivo della nostra fede. Solo alla fine, possiamo raccogliere i frutti e ricevere la corona della gloria!
Se ti sembro contorta, un ossimoro vivente anche stavolta, dimmelo…proverò a trovare una formula più consona.
E comunque, ti sono vicina in questo momento terribile. So cosa significa la perdita di una giovane vita..
se NON ne avessi fatto tesoro
Avrei reagito come te, Clo…
le mie parole non erano una critica mirata a te o a qualcun altro, ma una genuina domanda che ho fatto a me stessa in luce di quanto ci ha colpito oggi.
Tengo anche a precisare, come ho già detto una volta, che la dignità non te la potrà mai toccare nessuno, non importa quali parole o quali gesti la gente possa compiere o dire nei tuoi confronti ( ma è solo la mia opinione, ovviamente).
Per quanto riguarda “l’ossimoro vivente”, ti chiedo scusa se ciò possa averti offeso ( e la definizione non era comunque mia) , ma, in quella circostanza, io cercavo di farti vedere anche come la cosa poteva essere recepita da altri, cioè provavo a darti un altro punto di vista che poteva scaturire dalle tue parole, pur comprendendo io ciò che tu dici, sempre, vista la fortuna di conoscerti di persona.
Grazie della tua solidarietà
@ NICO Grazie cara delle tue parole
Ti voglio bene Pri, sei sempre nel mio cuore. Ti abbraccio forte
Grazie Clo.
Ho letto questa, molto tempo fa : ” Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione, perchè la coscienza è quello che tu sei, e la reputazione è quello che gli altri pensano di te.
E quello che gli altri pensano di te o delle tue idee è problema loro e non tuo.”
Chissà?, magari può aiutare anche te come ha sempre aiutato me anche durante i dissensi.
Grande cosa la retta coscienza! E molto difficile da conseguire. Grande cosa la coscienza scrupolosa, anche se ti tormenta, alla fine, ripaga!
Caro Luigi
“basta a ogni giorno la sua gioia.” Veramente il Sacro Testo dice al contrario :“ Basta a ciascun giorno il proprio male.” ( Mt. 6.34) Però mi colpisce l’invocazione : “Solo con il passare degli anni si percepisce che sarebbe stato molto più bello ed efficace lasciare tutto il nostro spazio alla Sua immensa bontà.” Secondo te cosa significa ? che fa bene il papa a dare le dimissioni ? ( Vedi l’ultimo argomento di Tornielli) Oppure che doveva fare un altro tipo i vita ?
E poi ? “perdono e misericordia” mi sembra esagerato se l’invito è “Voi dovete dunque essere perfetti, come è perfetto il vostro Padre celeste.” ( Mt. 5.48) e aggiunge : “Poiché chi pratica cose vili odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprese. Ma chi fa ciò che è vero viene alla luce, affinché le sue opere siano rese manifeste, poiché sono state compiute in armonia con Dio”.” ( Gv. 3.20-21)
Hai qualche idea come possano conciliarsi le due affermazioni :” chi odia la luce non viene alla luce” con il perdono e misericordia ? Non c’è alcun legame. Perché il perdono è la misericordia sono già avvenute con la morte del Messia. Da quel momento in poi, non c’è né perdono né misericordia, ma ciascuno raccoglierà ciò che ha seminato. Capisco che può essere troppo severo e poco rallegrante, ma forse può far riflettere…..
Vedi ? – “Ed egli renderà a ciascuno secondo le sue opere: vita eterna a quelli che cercano gloria e onore e incorruttibilità mediante la perseveranza nell’opera buona; comunque, per quelli che sono contenziosi e disubbidiscono alla verità ma ubbidiscono all’ingiustizia ci saranno ira e indignazione, tribolazione e angustia, sull’anima di ogni uomo che opera ciò che è dannoso, del giudeo prima e anche del greco; ma gloria e onore e pace a ognuno che opera ciò che è bene, al giudeo prima e anche al greco. Poiché presso Dio non c’è parzialità.” ( Rm 2.6-11) Tutto sta a capire qual è l’opera buona.
Hai qualche idea ? Certamente sbaglia Claudina che non si vuol far fare a strisce ! Perché lei è piena di dignità ! Almeno così dice. Ha raggiunto un barlume, come le vergini a cui si spegne la candela. Difende il talento lavorando nella vigna. Peccato che dopo tutto quel lavoro arare dissodare spianare, ma non raccoglie alcun frutto. Tutto inutilmente. Forse deve trovare una formula più consona.
Principessa prego per tuo nipote e per i suoi genitori. Con grande affetto. Sono fatti sconvolgenti. Mamma mia. Il signore ci aiuti. A capire. Ad accettare. A cambiare.
Un abbraccio a Principessa, che all’improvviso si è trovata davanti al più insondabile dei misteri, oltre che a un immenso dolore. “Vanitas vanitatum et omnia vanitas”, verrebbe da dire. L’unico sostegno in questi casi è la Croce (mi rendo però conto che le parole non bastano davvero).
Splendida comunque la testimonianza del padre Achille Pigini. In quanto a lei, Gioab, come può dire che Clodine non raccoglie alcun frutto? Non sta a lei giudicare.
Un abbraccio a principessa.
Condoglianze.
Principessa un bacio da Trento. Nel mio libro intervista al priore di Serra San Bruno SOLO DINANZI ALL’UNICO ci sono tre domande e tre risposte sulla morte dei giovani che riporto per te in questo commento e nei due seguenti:
Ma quando il male non viene dalla cattiveria umana? Quando si tratta della morte di una persona giovane, o relativamente giovane, poniamo sui quarant’anni? Che dire di fronte a una tale prova? La morte dei giovani l’avrete pure sperimentata qualche volta nella certosa…
Non mi è mai capitato. Cosa si potrebbe dire in questi casi: il silenzio potrebbe essere il modo più eloquente per essere vicini a chi vive una situazione così dolorosa. La vicinanza e l’accompagnamento nel silenzio. Perché le parole che vogliono dare spiegazioni sono di sicuro fuori luogo. Poi – si capisce – sarà necessario ripensarci, in una quiete riconquistata, quando si sarà lontani dal trambusto, nella propria camera o nella propria cella. Ma questo rifletterci non sarà per dare una risposta al grido di chi soffre. Questa risposta – so bene – è quasi impossibile. Meditare su queste cose serve a se stessi, serve a vivere la compassione, non serve a dare chiavi di lettura a chi mi interroga sul proprio lutto o la propria prova. Finché siamo su questa terra, infatti, è come se noi vedessimo solo il retro di un ricamo e non riuscissimo per questo a intravedere l’immagine che la ricamatrice sta delineando con i suoi fili intrecciati. Dalla nostra posizione non siamo in grado di decifrare il perché degli avvenimenti della vita. Dovremmo, dunque, avere l’umiltà di rinunciare a dire una parola perché non conosciamo il disegno che sta comparendo sull’altra faccia della tela. Noi non vediamo la realtà nel suo insieme.
Ma la morte giovane non è un’ingiustizia? O meglio: come può essere intesa da chi comunque è destinato a morire, se non come un torto fatto a qualcuno e risparmiato ad altri?
In base ai nostri criteri sociali e culturali oggi pensiamo che la giusta età per lasciare questa terra sia di 70 o di 80 anni. Come dice il Salmo 90: «Gli anni della nostra vita sono settanta, / ottanta per i più robusti». Ma se questa vita è soltanto un passaggio – e qui parlo da monaco, il monaco di tutti i tempi – che importanza ha se questo passaggio dura venticinque o novantotto anni? Forse noi vogliamo stare in questa esistenza, perché qui troviamo quelle consolazioni che conosciamo: l’amore coniugale o l’amore genitoriale, la possibilità di fare qualcosa per l’umanità… Tutto questo è legittimo, ma conosciamo noi quali consolazioni – per mantenerci nel nostro modo di esprimerci – avremmo dall’altra parte? Siamo indotti dalle nostre cognizione a fare una gerarchia e a pensare che sia meglio ciò che è noto: l’amore sponsale, i figli o l’aiuto al prossimo, rispetto all’ignoto e all’incerto. No! Da monaco devo affermare che questa è una nostra proiezione, mentre la fede ci dice che la felicità in Dio supera ogni concetto umano, ogni nostra possibile congettura: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, / né mai entrarono in cuore di uomo, / Dio le ha preparate per coloro che lo amano» (1 Cor 2,9).
E chi è spettatore della morte altrui? Che dirà a costui un vero uomo di Dio? Anche qui dovremmo restare in silenzio?
Lei ha ragione, la vera sofferenza è per coloro che sopravvivono, non per chi è passato all’altra riva. Si tratta di aiutare chi resta a far evolvere la propria considerazione in un senso provvidenziale cristiano e non pagano. Al padre di un ragazzo suicida si può suggerire il pensiero che quel figlio ora è nella beatitudine del Signore. Non soltanto quel figlio non ha più nessun rimprovero da fare al proprio padre, ma addirittura ora vuole che il genitore sia anch’egli felice, o almeno sereno. Il migliore atto d’amore che tale padre può rivolgere a tale figlio è quello di riconoscere come il figlio desideri che il padre partecipi in qualche modo, fin d’ora, alla sua felicità, o serenità, in una prospettiva di eternità.
Principessa, ti abbraccio forte.
Roberto
Grazie Luigi.
E grazie anche a tutti gli altri.
Quando mancò mio padre, mi giunse un cartoncino che ha su un lato l’immagine di Gesù che guarda a un raggio di luce da una nuvola e sull’altro lato quanto segue:
“Miei cari, sono a casa, in Paradiso, dove tutto è perfetto nella luce più bella e nella gioia più vera. Tutto il dolore e l’angoscia sono finiti. Sono in pace.
Vi siete chiesti come ho superato la valle di ombre? L’amore di Gesù ha illuminato ogni ombra ed ogni mio passo. E Lui stesso è venuto a me incontro, e con il Suo braccio a cui appoggiarmi, potevo mai aver timore?.
Perciò non addoloratevi così tanto poichè io vi amo ancora, provate a guardare oltre le ombre della terra e pregate per aver fiducia nella volontà del Signore.
Avete ancora del lavoro da svolgere e perciò non potete fermarvi a piangere. Fate quel che avete da fare mentre avete ancora vita e poi riposerete nella terra di Gesù. Quando la vostra ora si compirà Egli vi chiamerà teneramente a Casa.
Che incontro bellissimo sarà !…e quanta gioia dopo avervi aspettato tanto !”
Mi pare di ritrovare nelle parole del priore di Serra San Bruno qualcosa di queste parole che nei trascorsi 17 anni hanno saputo consolarmi. Oggi, non ho saputo fare altro che inviare questo cartoncino via fax perchè fosse loro letto.Le telefonate non si contano più da stamattina e, spesso, stiamo in silenzio ma sappiamo di esserci e di stare provando a superare una prova delle più tremende che il “ricamo” potesse richiederci.
Grazie ancora del sostegno.
Hai ragione, Principessa.
Di fronte al mistero della Morte, tutti i nostri ragionamenti, i nostri inerpicarci in sentieri troppo erti, si frantumano come onde sulla sabbia.
Per questo ci attacchiamo con vigore alla nostra fede, alla nostra fiducia in Dio ineffabile Amore, a questa realtà infinitamente più grande di noi, che tutto contiene, tutto ama.
Un abbraccio a Principessa ed un altro a Clodine che difende con passione, coraggio, dignità e forza d’animo il suo tesoro più grande, rifiutandosi di vederlo ridotto ad una credenza o a un’opinione personale. Così facendo, incoraggiate tutti, anche me, a credere, credere, credere.
.. e “basta ad ogni giorno la sua pena”
@Principessa,
* l’aiuto a chi soffre forse non sta nelle parole (che diventano sempre insignificanti ed a volte pure sciocche), ma nell’ascolto, nella presenza che ascolta (ed è possibile anche da lontano), nel dedicare tutto il tempo quando viene richiesto
* nel percepire e lenire quella sensazione di “buco” che improvvisamente si sente nella testa e nella vita; un buco che colpisce tutti
* nel comprendere quel senso di ribellione (giusta perchè anche Gesù l’ha vissuta) verso la morte
… a te, mando … il mio cuore e le mie orecchie (occhi perchè ti leggerei) e la preghiera che – in questi casi – rivolgo sempre al Signore: “per favore, lenisci la loro pena, accarezza con la Tua presenza che rassicura e rendi il dolore inattaccabile alla disperazione”.
Per la tua domanda “a che serve?” … bé molto tempo fa ho sentito una citazione di non so chi che diceva: “facciamo in modo che la morte ci trovi vivi”.
La morte cancella la presenza fisica, ma non il pensiero della persona che è scomparsa dalla nostra vista. Quando è morta la mia mamma, forse nella scemenza del dolore, davanti a lei stesa in quel letto di ospedale, ho urlato: “questa non è la mia mamma, questo è solo il “contenitore” della mia mamma. Ora dovra imparare a vederla in altri modi e litigare con lei perchè mi ha lasciato sola.
Ammiro chi non ha paura della morte perchè io ne ho tanta o meglio ho paura della sofferenza che la morte per esserci porta con sé.
Abbraccio tutti e Principessa … ti aspetto.
L’eterno riposo dona, o Signore, al nipote di Principessa e consolazione a chi lo piange.
@ antonella lignani
Effettivamente lei ha ragione, non sta a me giudicare. Mi pare prò che lei abbia un concetto distorto del “giudizio” dato che io non ho facoltà né possibilità di assegnare un premio e una punizione. Posso fare solo delle costatazioni basate su prove.
Da cui se un qualunque “cristiano” che si definisce tale non ha contezza dei principi esposto o non li pratica, non posso mica far finta di non aver visto il tipo di linguaggio usato, l’incapacità a padroneggiare la propria esuberanza, l’incapacità alla modestia, la presunzione di essere infallibile, la mancanza di umiltà non riconoscendo gli errori e così via, quindi rimarcare gli aspetti poco cristiani va considerato come un aiuto non come un giudizio ma se neanche questo è compreso, altro va aggiunto al conto .
“<b<predica la parola, datti ad essa con urgenza in tempo favorevole, in tempo difficoltoso, riprendi, rimprovera, esorta, con ogni longanimità e [arte di] insegnare. Poiché ci sarà un periodo di tempo in cui non sopporteranno il sano insegnamento, ma, secondo i loro propri desideri, si accumuleranno maestri per farsi solleticare gli orecchi;” ( 2 Timoteo 4.2-3) Sembra che questo sia il periodo citato.
“Il saggio ascolterà e guadagnerà più istruzione” ( Pr. 1.5) – “ Riprendi il saggio e ti amerà. Dà al saggio e diverrà ancora più saggio. Impartisci conoscenza a qualche giusto ed egli crescerà nel sapere” ( Pr. 9.8-9). Evidentemente non ci sono molti saggi anche se hanno frequentato teologia. Sembra che il cattolicesimo non abbia insegnato molto !
Rifletta….
“Da monaco devo affermare che questa è una nostra proiezione, mentre la fede ci dice che la felicità in Dio supera ogni concetto umano, ogni nostra possibile congettura:”
Caro Luigi, perché mai dovresti provare quella felicità solo dopo e non prima di morire ? Chi ti vieta di provare quella felicità ora durante la vita ?
Su che base puoi sostenere che ”«Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, / né mai entrarono in cuore di uomo, / Dio le ha preparate per coloro che lo amano»” siano cose celesti diverse da terrene ?
Il Testo dice : “Poiché, ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra;” ( Isa 65.17) – “Ma secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia.” ( 2 Pie 3.13) Hai deciso di mettere limiti alla Divina Provvidenza ?
@ Lazzaro
“L’eterno riposo dona, o Signore, al nipote di Principessa e consolazione a chi lo piange.”
Perdoni l’ignoranza, ma perché mai dovrebbe essere “eterno” se l’uomo/donna cristiano/a attende la venuta del Regno di Dio ? Sarà un riposo temporaneo non eterno. No ? A meno che non intenda che non c’è più alcuna speranza in eterno, in quel caso perchè dovrebbe pregare “Venga il tuo Regno” ?
@ Principessa
“All’incontro, si è presentato oggi mio nipote, 18 anni, dopo un incidente con il motorino. Per quanto mi sforzi di pensare e di accettare la volontà del Signore”
A dire il vero non è stato il Signore a suggerire l’uso del motorino, forse dovrebbe prendere in esame anche Ecclesiaste: “Tornai a vedere sotto il sole che non è dei veloci la corsa, né dei potenti la battaglia, i saggi neanche hanno cibo, quelli che hanno intendimento neanche hanno ricchezze, neppure quelli che hanno conoscenza hanno favore; perché il tempo e l’avvenimento imprevisto capitano a tutti loro. Poiché neanche l’uomo conosce il suo tempo. Proprio come i pesci che sono presi in una cattiva rete, e come gli uccelli che sono presi in una trappola, così sono accalappiati gli stessi figli degli uomini in un tempo calamitoso, quando cade su di loro all’improvviso.” ( Eccl. 9.11-12)
Perché mai : – “quando poi la vita o la morte azzera tutto in questa maniera cocente, cattiva, irragionevole, che la fede fatica a spiegare?”
Direi che la fede dovrebbe esserne rafforzata perché rivela la Verità delle promesse : “, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morirai”. ( Gn. 2.17) ma ancor di più – ”allora si adempirà la parola che è scritta: “La morte è inghiottita per sempre”. “Morte, dov’è la tua vittoria? Morte, dov’è il tuo pungiglione?” ( 1 Cor. 15.54-55)
“Quindi, miei diletti fratelli, divenite saldi, incrollabili, avendo sempre molto da fare nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana riguardo al Signore.” ( 1 Cor. 15.58) – “perché l’Agnello, che è in mezzo al trono, li pascerà e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi” ( Riv. 7.17).
Se si è avverata la prima perchè la seconda no ?
Caro Luigi
Domanda facile per una risposta semplice rivolta a tutti i partecipanti del pianerottolo in tema:
“poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morirai”. ( Gn. 2.17) Come avrebbe potuto Adamo capire la morte se non era mai morto nessuno ? Avrebbe dovuto dire “un Mistero !”
Il contrario di “la felicità in Dio supera ogni concetto umano” come si può dire se nessuno lo ha mai dimostrato ? speculazione ?
Cari amici, vi posso assicurare che pulire vomiti e feci è molto, molto meno disgustoso che leggere certe parole. Un fetore spaventoso!!!!
Elsa: Amen, Amen, Amen.
@ elsa.F
“Un fetore spaventoso!!!!”
Hanno inventato i deodoranti ! Non lo sapeva ? Suggerisco “OUST 3 in 1”
E’ la nuova trinità, così non si sentirà spaesata,….
secondo me s’e’ drogato
Vi ringrazio tutti dal profondo del cuore: grazie a
coloro che mi hanno dimostrato affetto sul pianerottolo e a coloro che lo hanno fatto scrivendomi una email.
Anche le vostre parole e i sentimenti che le hanno generate sono state passate ai genitori.
Grazie,… è tutto ciò che riesco a dire
Proviamo a purificarci con un Canto di Quaresima.
Direi che non sono particolarmente belle le due ragazze che ci offrono questo canto meraviglioso, eppure quando, alla fine, guardano verso di noi accennando un sorriso, mi appaiono come trasfigurate, divenute, anch’esse, meravigliose. E mi commuovono: proprio come alcune delle parole del canto (“crimina nostra / placidus indulge”) che è difficile ascoltare senza piangere:
http://www.youtube.com/watch?v=FfeCuZpXk54&feature=related
Principessa, che dire di fronte ad una cosa così terribile? Solo la Madre dei Dolori credo possa aiutare a viverla, e a offrirla.
Sì, noi ti siamo vicini.
In cammino. Nel “tempo favorevole”.
http://wn.com/ATTENDE_DOMINE,Canto_gregoriano,_Quaresima,_Studio_di_Giovanni_Vianini,_Milano,_Italia
@ Mabuhay
“secondo me s’e’ drogato”
Non è la risposta giusta al quesito proposto.
Mio Dio, Principessa!
Leggo solo adesso, in affanno. Anch’io ti sono vicino, con amore, e tremore, e silenzio partecipe.
Giuseppe
@ Mabuhay
Simpatico interlocutore, poiché la sua presunzione è grande, provi a spiegare come, secondo lei, si possa avere fede in un libro di cui non si sa bene cosa dice.
“E un gran segno fu visto nel cielo, una donna vestita del sole, e la luna era sotto i suoi piedi, e sulla sua testa c’era una corona di dodici stelle, ed era incinta. E grida nelle sue doglie e nel suo travaglio per partorire. E fu visto un altro segno nel cielo, ed ecco, un gran dragone color fuoco, con sette teste e dieci corna e sulle sue teste sette diademi; e la sua coda trascina un terzo delle stelle del cielo, e le scagliò sulla terra. E il dragone si teneva davanti alla donna che stava per partorire, per divorarne il figlio quando l’avesse partorito. Ed essa partorì un figlio, un maschio, che deve pascere tutte le nazioni con una verga di ferro. E il figlio di lei fu rapito presso Dio e il suo trono. E la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, affinché vi sia nutrita per milleduecentosessanta giorni…. Or quando il dragone vide che era stato scagliato sulla terra, perseguitò la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma alla donna furono date le due ali della grande aquila, affinché volasse nel deserto al suo luogo; quivi è nutrita per un tempo e dei tempi e la metà di un tempo lontano dalla faccia del serpente. E dalla sua bocca il serpente vomitò dietro alla donna acqua simile a un fiume, per farla annegare nel fiume. Ma la terra venne in aiuto della donna, e la terra aprì la sua bocca e inghiottì il fiume che il dragone aveva vomitato dalla sua bocca…” (Apoc. 12.1-16)
L’aiuto un po’, sappiamo che la descrizione non è reale ma simbolica. Sappiamo che la donna rappresenta la Chiesa o sposa di Cristo, Sappiamo che il Gran Dragone rappresenta Satana.
Perché mai la Chiesa doveva partorire un figlio maschio e non femmina ? Cosa rappresenta questo figlio che doveva essere rapito presso Dio ?
Perché mai la Donna (La chiesa) doveva fuggire nel deserto a fare che cosa se nel deserto non c’è nessuno e neanche un posto per nascondersi ? Perché Mai la sua fuga doveva durare solo 1260 giorni ?( un tempo dei tempi mezzo temp) Perché mai Satana vomitò dietro alla donna acqua per farla annegare ? E come può essere che sia la Terra ad aiutare la donna e non il cielo ?
Ecco solo semplici domande che dovrebbero dimostrare la sua conoscenza di ciò di cui dice di essere portatore e farci capire chi è drogato. Provi lei che dovrebbe evangelizzare a spiegare queste cose ? Ci faccia sapere cosa significano per lei ….
Ciao Sump e fiorenza, grazie del vostro affetto e, sono certa, delle vostre preghiere.
Dedicato a Pri
http://youtu.be/WGNcuqrgIGI
Scusa Pri, ho sbagliato a klikkare
http://youtu.be/-XzL36gkavg
Grazie Clo. Anche Paulo Coelho era molto bello.
bellissimo Coelho, lo adoro.
@bellissimo Coelho, lo adoro.
Ma a Natalia Ginzburg, che hai citato la scorsa settimana, non le fa manco il solletico! 😉
E’ vero! : ))