“Fu nella notte più nera della mia vita che un angelo fece luce e io dissi il mio sì. Dio è entrato in me e mi ha dato occhi nuovi e il desiderio di partecipare a molti quella luce. Chi ama vede“: parole di Raffaele Alterio prete napoletano non vedente. Ha raccontato in versi e in prosa la sua vicenda di uomo che perde la vista per un veloce glaucoma e che “torna vedente” per illuminazione interiore e da allora va svolgendo un “canto d’alta gioia alla vita”. Nel 2010 aveva pubblicato per Città Nuova un’autobiografia poetica intitolata Cinquant’anni di luce ed è apparsa ora, per la stessa editrice, una narrazione in prosa intitolata La pienezza della gioia. Lo saluto con un bicchiere di Vino Nuovo.
Chi ama vede
27 Comments
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Oggi il Vangelo ci ricorda proprio la guarigione di Bartimeo e l’associazione fortuita (?) delle due cose, ci offre senza dubbio più di uno spunto di riflessione:
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
(Mc 10, 46-52)
Che magnifica testimonianza! Grazie Luigi per renderci partecipe di questi straordinari fatti di Vangelo vissuto!
E bellissima, pure, la citazione del Vangelo di oggi, riportata da Federico.
Buongiorno a tutti.
Mi scuso per l’OT, ma voglio segnalare una “buona notizia”…
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/la-domenica-libera.aspx
(E’ notizia anche il fatto che avvenire se ne occupa in prima pagina a testata offrendo ben tre articoli!?!?)
Bellissimo titolo, quel ” La pienezza della gioia”.
Ha ragione il mio grande amico ateo, che dice che a prendere sul serio quello che diciamo noi cristiani, si conclude che siamo dei pazzi.
Ci vuole certamente una certa dose di “pazzia” nell’affermare che con Gesù Cristo la gioia non è incompatibile con la sofferenza, anzi si puo’ ( non si deve: nessun dolorismo delle palle) scovare la pienezza della gioia proprio ” attraverso” la sofferenza: e non scappandoci davanti come lepri.
Mi permetto una citazione subdola e malandrina.
“La gioia che mi dà Gesù – vera e piena, piena eccome!- ce l’ ho soltanto se mi prendo addosso le croci che incontro,fino ad arrivare alla mia.
In questo sta la vera rivoluzione , e la mia vera libertà.
Altrimenti , occhio.
Io resto mio, parafrasando le femministe barricadere di una volta.
Bella roba: una galera a vita, e gioia solo illusoria.”
“La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori”.
Alda Merini
Scusa Luigi, scusate tutti, breve off-topic:
“slurp” : in merito a un altro argomento trattato da Vino Nuovo (la Madonna e il suo volto), sono d’accordo con Federico Benedetti. “slurp”
Volevo fare una domanda a Luigi:
che tu sappia Papa Francesco quest’estate andrà a Castelgandolfo?
Oppure, magari per vicinanza e solidarietà con chi è più sfortunato e considerate anche le sue buone condizioni di salute, rimarrà a Santa Marta?
Grazie sin da ora e buon lavoro!
Luca
Fabricianus,
sono commosso.
Le tue parole insieme a quelle di Luigi sui miei interventi in merito ai grillini mi ripagano di tante critiche ricevute.
Grazie di cuore.
Figurati Federico, mi sembrava giusto dirlo.
Ciao.
“Alla tua luce vediamo la luce”. Salmo 35 (36). Questo versetto fu citato da Luigi Accattoli qualche anno fa per la celebrazione della memoria di beata Margherita da Città di Castello.
Chi riconosce questa luce durante la prova può veramente ritenersi fortunato.
Sai federico cosa diceva Giovenale? “La critica -quella negativa ovviamente-è indulgente coi corvi e si accanisce con le colombe”!
Ciao!
Grazie Clo, ma so di non essere proprio una colomba…
ciao
@Fabry,
sei un lettore di VN?
luca73 per quello che so io Papa Francesco andrà a Castel Gandolfo [si scrive così, cioè staccato] e anche presto, forse prima che finisca il mese di giugno. Ma ancora non c’è nulla di ufficiale. Ho anch’io una domanda per te: da dove ti è venuto l’interrogativo? Ieri ero a Jesi per una conferenza e a cena mi chiedevano di Castel Gandolfo. Sono curioso di sapere chi mette in giro domande non sempre innocenti.
Ieri pomeriggio su RAINews, per un bel po’, c’e’ stato un trafiletto che scorreva annunciando che Papa Francesco non andra’ a Castel Gandolfo ma che restera’ a Roma, in Sta. Marta.
So bene che “la malizia uccide l’empio”…ma a me sembra una notizia proprio innocente. Boh…???!??!!
«Sono curioso di sapere chi mette in giro domande non sempre innocenti».
Ariecco lo zuavo!
So per certo che nel mese di Luglio non ci saranno udienze…dove sarà papa Francesco da Giugno in poi…lo ignoro! Ma lo sapremo presto…
Francesco quest’estate andrà a Castelgandolfo?”
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Mi è parsa strana questa domanda.
E da un mese avevo letto che Francesco
non andrà a Castel Gandolfo.
Purtroppo non so dove l’ho letto,
ma mi pareva un dato già acquisito.
Poi mi pare patologicamente morboso,
voler conoscere ogni passo di Francesco.
Papolatria sempre in auge 🙂
@FedericoBenedetti
Certo che leggo Vino Nuovo: “il web e’ piccolo”. 😉
Il papa e’ probabile non vada a Castel Gandolfo: mettiamo che sia scelta di sobrietà e povertà: va bene, ma dobbiamo forse porre un ma: e chi glielo dice a Sindaco, commercianti e ristoratori della cittadina laziale?
Ciao!!
@Fabricianus,
ma allora palesati, così anch’io potrei apprezzare i tuoi interventi…
Anche per e-mail.
E se papa Francesco lasciasse a Benedetto XVI la possibilità di scegliere, anche all’ultimo momento, di trascorrere qualche giorno di vacanza a Castel Gandolfo?
@FedericoB
Carissimo, per ora faccio solo il lettore su Vino Nuovo. 😉
Se “chi ama vede” dovrebbe essere vero anche il contrario “chi vede ama”.
Eppure non è così.
Chi vede spesso non ama. Come non è vero che chi “sente capisce”. La capacità sensoriale non va di pari passo colla capacità cerebrale e dell’animo.
Beethoven era sordo , una mutilazione simile a quella di un non vedente.
era sordo ma la musica sgorgava dalla sua anima. Quanti uomini”sentono” perfettamente coll’organo dell’udito ma non hanno nessuna musica nel cuore?
Gli organi di senso, la vista , l’udito, ci sono stati dati per metterci in contatto col mondo esterno e avere degli stimoli che la nostra corteccia cerebrale poi elabora. Certo un cieco, pensate in un mondo come quello dei primi uomini sulla terra, era destinato alla morte, perchè non vedendo i pericoli che lo circondavano, bestie feroci, precipizi ,ostacoli, certo un cieco all’età del Pleistocene non sarebbe campato a lungo. Così pure un sordo, in epoche remote, non sentendo i rumori dei nemici mortali che lo circondavano sarebbe ben presto perito. Insomma un tempo avere i propri cinque sensi era questione di vita o di morte ( per chi crede alla teoria della evoluzione della specie di “sopravvivenza del più forte e morte del più debole)
ma un indizio che ci dovrebbe far pensare che tale teoria manchi di un tassello necessario è questo: fin dall’antichità, e in tutte le culture , l’uomo si è PRESO CURA dell’altro uomo cieco o sordo, l’ha protetto , l’ha salvato dai pericoli. Dunque la teoria della sopravvivenza del più forte, la teoria scientifica della selezione della specie, manca di un tassello: esiste una specie animale, quella umana, capace di PIETA, che si prende cura dei più deboli , che li protegge e che li salva , disinteressatamente.
Questo come lo spiegate signori scienziati evoluzionisti??i Un sordo , Beethoven è fra i geni più amati e ammirati dell’umanità, e ultimamente un cieco, Borges, è diventato uno degli scrittori più famosi ed amati.
La “sopravvivenza del più forte” cede ad una altra teoria molto più umana:
i cinque sensi sono importanti ma non come il cervello e il cuore.
Chi ama vede. E anche chi non vede ama.
“Chi ama vede.” Verissimo.
Ubi amor, ibi oculus.
“Dove guarda vede”: così Pasolini di Madre Teresa nel volume “Odore dell’India” (Longanesi 1961, poi Einaudi). Pasolini fu tra i primi a parlare in Italia di Madre Teresa, che chiamava “suor Teresa”.
Caro Luigi, scusami. Non c’era nessuna malizia nella mia domanda sul riposo estivo di Papa Francesco. Solo una maldestra curiosità, eccitata da quanto letto non so dove. In effeti ha ragione l’amico che considera “patologicamente morboso, voler conoscere ogni passo di Francesco”.
Sono appena stato al Rosario in Parrocchia per la chiusura del mese mariano. Auguro a te e a tutto il blog una buona notte sotto la protezione di Maria, nostra mamma!
“Chi ama vede”
Non per niente…
“… Rivolgi a noi quegli occhi Tuoi misericordiosi…”
Grazie discepolo per le tue riflessioni, che condivido perché vere, belle e profonde!