“Che spreco” dice la mia figlia Miriam sentendo che il prossimo anno andrà in pensione la maestra Anna che ebbe alle elementari e alla quale è legatissima. Che spreco quando muore una mamma o un abile chirurgo. Che spreco quando la gente di Napoli non si accorda per pulire le strade. Che spreco quando le nostre bravissime maestre non hanno i mezzi per insegnare.
Che spreco quando una maestra se ne va
36 Comments
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Molto bella l’osservazione di tua figlia, che sarebbe addirittura geniale se la maestra in questione avesse smesso di lavorare a 58 anni o giù di lì. Per questo scandalo nazionale, e suprema idiozia, del lasciar andare in pensione la gente quando è ancora valida, non ci sono parole di esecrazione bastanti, ma la formula di Miriam è conclusiva.
Maledetti i sindacati (fa finta di non aver letto, Luigi), che invece di difendere i veri diritti dei lavoratori, di cui se ne sbattono altamente, e i problemi di chi il lavoro non ce l’ha (di cui se ne sbattono ancor più altamente) difendono con le unghie e con i detti il privilegio di diventare dei parassiti dello stato sociale. Diciamo, per una volta, la verità: nel corso della storia l’uomo ha sempre dovuto lavorare per campare, e questo per tutta la durata della vita: la quota tollerabile dei ricchi fannulloni (per i quali comunque è più difficile salvarsi che far entrare un cammello nella cruna di un ago) è sempre stata molto bassa. Il periodo, eccezionale e transitorio, di prosperità di cui abbiamo goduto negli ultimi cinquant’anni (a spese di altri, naturalmente) ha fatto pensare che un’intera società potesse passare venti o trent’anni campando di rendita. Follia!
Bisogna lavorare sempre, certo assicurando ad ogni età condizioni di lavoro adeguate alle forze.
Invece quando muore una mamma o un abile chirurgo è un grande dolore, può essere una tragedia, in certi casi un delitto, ma non si può definire uno spreco, perché Dio non spreca nulla.
Quanto a Napoli, bastasse mettersi d’accordo per pulrie le strade!
Pienamente d’accordo con Leonardo; mi permetto solo di aggiungere che il paradosso è che i privilegi dei pochi di oggi a spese dei molti del futuro sono difesi soprattutto dagli eredi (?) di quell’ideologia che è nata per difendere i molti dai soprusi dei pochi! Mancanza di ironia della sorte? Suprema ironia di Qualcuno che si diverte a farci capire quanto possiamo sbagliare credendoci onnipotenti? Mah!
… Miriam, che bel nome :)… e che bella sensibilità.
..Miriam..piccola, tenero fiorellino che vedrà la luce..meraviglia !!
Penso alla strage degli innocenti ad opera di tante donne che abortiscono: quante piccole vittime martirizzate! anime urlanti che non hanno voce! Altro che spreco!! Che danno! Che sacrilegio infinito. Se prima di compiere un atto così disumano ogni donna confidasse in Dio, e, riflettesse sul mistero della vita, della “chiamata” alla vita che non può essere mai tolta neppure ad una piccola morula in via di formazione perché in quell’agglomerato di cellule si nasconde una mente, un cuoricino che batte che VUOLE battere…
Chissà quante belle persone, a quanti cervelli intelligenti è stato impedito di nascere, di svilupparsi si da essere portatori di vita a loro volta. E quanti benefatori dell’umanità potrebbero essere stati spazzati via: quale scempio.
Penso che nessun atto umano possa esser più spregevole di quello ai danni di esseri indifesi…
ciao Moralista…
la piccola Miriam,
ha fatto il commento piu’ vero e più semplice,
senza i tipici taroccamenti mentali che si fanno gli adulti.
Penso a quanti tra insegnanti di 1 2 3° livello arrivati ad un certo punto
stanno tirando la carretta con una fatica immane,
abbandonati da tutti
dallo stato, che non li valorizza,
dai genitori che spesso riversano su di loro anche la stessa educazione alla vita….
Quanti insegnanti che ci credevano fin troppo,
ci sono rimasti ….scoppiati……
e allora quanti senza scoppiare
attendono la pensione
come un momento di liberazione
accidenti come li capisco.
Ma sapete che significa, anche se si è in 2 o 3 alle elementari,
che significa tenere una classe????
per carità evitiamo di pensare……
E’ accfaduto qualche settimana fa
un insegnante che faceva il sostegno ad un bimbo handicappato
aveva conquistato con la sua capacità tutto il resto della classe.
Incredibile!
dei genitori si sono ingelositi
e lo hanno accusato di intenti….
Per fortuna il resto del corpo insegnante ha fatto quadrato,
ma intanto lui scoraggiato,
ha deciso che non se la sentiva di sostenere la tensione,
e ha lasciato.
Ecco,
quanto spreco,
incapaci di capire come può capire un bimbo
l’apporto di una maestra o maestro che sia,
se non quell’intuito affettivo, che fa percepire oltre…..
poi
ci se ne accorge,
l’insegnante,
se prende la fuga
perchè la pressione professionale grazie alla società tra stato e taluni genitori manovrabili dalle notizie dei media,
a 58 anni ritiene che sia giusto andarsene per cominciare a respirare la vita.
Qualcuno pretende che si passi dal lavoro alla tomba,
forse, dovrei augurarglielo se non riesce a capire.
Una bimba intuisce che è uno spreco,
ma non puo’ capire, quell’insegnante i sacrifici psicologici che ha dovuto affrontare,
molto particolari nel mondo della scuola
a contatto con genitori protettivi o violenti
con bulli o deboli
con presidi deboli o padroni
e comunque buttano sempre e soltanto sulle spalle dell’insegnante,
soprattutto ora che il preside è un “Manager”.
Ho avuto occasione per qualche anno di insegnare!
Alla maestra di Miriam
faccio tanti auguri per un nuovo tempo di vita.
aggiungo:
un insegnante mi diceva che dopo tutto il parlare che se ne fa sui mass-media,
gli insegnanti si guardano bene dal lasciarsi coinvolgere
in particolari situazioni di aiuto che riguardano i bimbi,
visto che ormai sono facile strumento-oggetto di accuse di ogni genere.
Qualcuno diceva che l’amore è l’unica cosa che si moltimplica quando la dividi e aumenta ogni volta che ne sottrai…
Penso che di sprechi d’amore non ce ne sarenno mai… o altrimenti dovremmo esclamare: che spreco quel Gesù Cristo finito sulla croce…!
Buon 2008 a tutti e anche a lei caro Luigi!
In riferimento anche al suo precedente post, se lei si mette a parlare di Astrofisica, particelle e stelle io magari potrei iniziare a parlare del Papa…facciamo scambio? Stasera mi hanno invitato ad una trasmissione su TelePace a commentare il Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace… “in qualità di semplice cristiano?” ho chiesto. Risposta: “No, in qualità di astrofisico, ovviamente!”
Andrea
Amare costa
Costa dire :“hai ragione”,
costa dire: “perdonami”, ed anche dire : “ti perdono” costa
Costa la confidenza e costa la pazienza.
Costa fare una cosa che non hai voglia di fare ma che Lui vuole.
Costa cercare di capire, costa tenere il silenzio,
la fedeltà costa, e trattenere le lacrime che ti fanno soffrire.
A volte costa impuntarsi, a volte cedere.
Costa dir sempre :” è colpa mia”.
Costa confidarsi e ricevere confidenze.
Costa sopportare i difetti.
Costa cancellare le piccole ombre, costa condividere i dolori.
Costa la lontananza e costano i distacchi.
Costano le nubi passeggere, e costa avere opinioni differenti.
Costa dir sempre di “SI”.
Eppure a questo prezzo si genera l’amore. I denari non servono.
Ci vuole un legno pesante come la croce
Purchè non sia sulle spalle degli altri.
Un caro saluto a tutte (tutte) e tutti (quasi).
generalmente la croce la porta chi ama troppo! Né sa qualcosa Nostro Signore, “che ci ha riscattati a caro prezzo” : chiedilo a Lui se Gli è costato, e quanto…
Grazie, rinnovo il saluto.
anch’io ti saluto Iycopodium, con grandissimo affetto
Non ho capito bene in che senso il pensionamento di un’insegnante sarebbe uno spreco. Ne verrà un’altra al posto suo, magari meno brava di lei o forse brava ugualmente o forse anche di più.
A proposito dei sindacati, penso che oggi siano divenuti, almeno in parte, associazioni che difendono interessi troppo particolari, ma non li maledirei pensando alle grandi battaglie in difesa della dignità del lavoro che hanno condotto e, anche qui purtroppo in parte, hanno vinto.
Dopo, non si può pretendere che un operaio edile continui a salire sulle impalcature fino a sessant’anni e più, considerato che io, a 51, riesco a mala pena a salire su una sedia.
Infine, la tutela del lavoro segna il passo di questi tempi, a partire dalla sicurezza, per non parlare dello sfruttamento dei precari, in un sistema in cui l’unica variabile indipendente è il profitto.
Avrei qualcosa da dire anche sul tema dell’aborto, ma il timore di urtare la sensibilità di qualcuno mi trattiene dal farlo, considerato che nella discussione scorsa sono stato nuovamente e inutilmente provocato, per di più dopo aver chiesto scusa.
A interpretazione delle parole di mia figlia (14 anni) in riferimento alla maestra che andrà in pensione a 60 anni – posso dire che lei ci vede uno “spreco” in quanto la bravura di quell’insegnante non sarà più goduta da altri scolari. Un po’ come lo si direbbe della rottamazione prematura di una bella automobile. Conoscendo la maestra Anna, in casa non abbiamo avuto alcuna difficoltà a intendere quella battuta e a farla nostra.
Il tema dell’aborto è molto scottante, è un problema di coscienza innanzitutto , sempre, di fronte a questa -.chiamiamola- “scelta” si nascondono dei drammi inimmaginabili, almeno il più delle volte. Nessuna donna senza alcuna motivazione valida arriverebbe a compiere un atto così estremo! Ho conosciuto donne che portano dentro l’anima un pentimento e un senso di colpa schiacciante. Hai voglia a tranquillizzarle a dire loro: “Se il tuo cuore ti rimprovera sappi che Dio è più grande del tuo cuore”. Ma niente da fare…
Mia madre raccontava a noi figlie (siamo 6 sorelle) di aver visto morire -tra le sue braccia diceva- una sua amica , in tempi in cui l’aborto non era legalizzato, fra atroci tormenti. E noi siamo cresciute con un intimo terrore ma al contempo con un vivo senso di pietas …
dalla maestra di myriam
all’aborto
ma come avete fatto?
c’è un nesso logico?
Un topic sull’aborto come tornielli
qui se non si parla del papa, del sesso, almeno di aborto!!!!!!
suvvia un topic su questo dramma immensamente umano,
e che tutti si sfoghino
c’è un gran bisogno di sfogo,
magari mentre in condominio a torpignattara marito accoltella moglie,
a torbellamonaca la sera non si puo’ uscire perchè è il regno degli spacciatori,
ma hanno una bellissima chiesa monumento….. la Chiesa del Giubileo,
un figlio fa il bullo a scuola
giovani che girano come cadaveri ambulanti fatti di una qualsiasi droga mentre le madri si disperano,
genitori anziani che accudiscono figli Handicappati
figli 80 enni che accudiscono genitori ancora più age’,
40 milioni di persone senza assistenza sanitaria negli USA
gli sfruttamenti umani in america latina mentre sacerdoti e vescovi protestano con i mezzi che possono financo lo sciopero della fame,
il 16 per cento delle parrocchie che in USA non hanno più occasione di fare eucarestia perchè non ci sono più sacerdoti, ma guai a parlare di viri probati,
Accidenti!
quanto materiale!
e si potrebbe continuare all’infinito…..
Ha ragione Miriam dott. Luigi. In tempi come questi, dove un bravo insegnante non lo si trova neppure col telescopio è veramente un sacrilegio “rottamare” una educatrice valida!
Tra l’altro, il materiale che hanno tra le mani è davvero fragile! Basta poco a rompere i cocci, e molto tempo per incollarli!
Eh no! Mattia ahahahahahah ..avresti ragione ma..si parlava in generale di quanto sia penoso vedere -il dott Luigi l’ha definito- uno “spreco” quando si assiste alla perdita di qualcosa d’ importante !
In questo caso: la morte di una madre (terribile)
La perdita di chi aveva in se dei talenti da utilizzare a beneficio ed edificazione dei fratelli….e via discorrendo…
perché: la perdita di un bambino, anche se in embrione non è forse un peccato, uno sfregio..uno spreco!!??
Non è che siamo passati da “palo in franca” dai. Il nesso c’è.
già
come vedere le ombre di padre pio nelle macchie di umidità o in una formazione di nuvole!
Quando si vuole c’è un nesso per tutto
Penso che di insegnanti bravi ce ne siano tanti e che qualcuno, invece, dovrebbe cambiare mestiere, come succede in tutte le categorie. Parlo basandomi sull’esperienza mia e delle mie due figlie, quindi abbastanza limitata.
Penso che lo Stato dovrebbe investire tutte le risorse destinate all’istruzione e alla formazione sulla scuola pubblica, proprio per valorizzare il lavoro difficile e a volte ingrato degli insegnanti.
Penso anche che l’autonomia dei singoli istituti scolastici debba essere limitata, soprattutto per quel che riguarda la programmazione, in modo da garantire il diritto all’istruzione in modo uniforme e senza sperequazioni.
Penso, infine, che la scuola debba lasciar perdere tutte le chiacchiere sulla competitività e altra paccottiglia del genere – almeno fino all’università – e debba prefiggersi in primo luogo lo scopo di formare cittadini liberi e consapevoli.
Ora ho capito che cosa la giovane Miriam voleva dire con la parola “spreco”.
E’ una sintesi che rende onore alla sua insegnante, che ha macinato quotidianamente e per una vita la fatica di costruire il suo lavoro sul rapporto con gli alunni.
A proposito di sprechi vi riporto la lettera di don Vinicio che forse avrete letto già.
Clochard morti di freddo. Caro Benedetto XVI, sospendiamo l’Epifania
A Benedetto XVI
Caro Padre, nella notte del 1° Gennaio, a Roma sono morte due persone per il freddo. Le agenzie di stampa hanno comunicato la notizia tra le previsioni del tempo, quasi a dire alle persone per bene: state attenti che il freddo è molto pungente.
Non sappiamo nemmeno i loro nomi. Il primo “sembra” di “origine polacca” dall’apparente età di 40-50 anni; il secondo, italiano, di 70 anni “molto conosciuto nella zona”. Avranno molto sofferto non solo per il freddo, ma per la solitudine della loro vita nell’abbandono e nella non speranza.
Morire di freddo in Italia e nella città di Roma è una fatto insopportabile. Quelle creature disperse appellano alla nostra coscienza cristiana, prima che civile.
Le centinaia di chiese di Roma, le Parrocchie, gli istituti religiosi, gli ospedali, le confraternite, le associazioni cattoliche non possono non aver posto contro il freddo.
Domenica prossima la Chiesa indica la celebrazione dell’epifania: uno splendore alla luce che viene e alla gloria di Dio. Con due “clochard morti di freddo” non possiamo celebrare tale liturgia perché non possiamo ripetere i versetti del salmo 71:
“Egli libererà il povero che grida
e il misero che non trova aiuto,
avrà pietà del debole e del povero
e salverà la vita dei suoi miseri”.
Non solo non abbiamo offerto al Salvatore i regali, non abbiamo nemmeno salvaguardato il bene unico della vita.
Disponga che in tutta Roma si sospenda la liturgia dell”Epifania e si celebri la liturgia funebre per le due creature morte di freddo.
Servirà a risvegliare le coscienze di tutti noi cristiani, diventati indifferenti e cinici. Potremo almeno chiedere perdono a Dio delle superficialità e degli sprechi. Nella celebrazione eucaristica non prevarranno, una volta tanto, i significati estetici ed emozionali, ma il senso del rispetto delle persone.
Forse riusciremo ad aprire “i luoghi sacri” alla prima sacralità che Dio ci chiede: voler bene a chiunque egli ha voluto bene.
Fraternamente
Non so perché sia stata riportata questa lettera, benintenzionata ma insipiente. Tutti i giorni, dappertutto, persone muoiono ingiustamente, a volte assurdamente. Che facciamo, sospendiamo tutte le liturgie fino alla parousia? Non so chi sia il don Vinicio autore della lettera, immagino che sia un bravissimo uomo impegnato nell’aiuto ai poveri, ma questa è aria fritta. Chi si distoglie dall’adorazione del Signore perché deve badare ai poveri è come chi chiude il suo cuore ai poveri perché deve badare al culto. Entrambi non fanno nulla di buono, né per Dio né per i poveri.
lettera insipiente…….???????????????????????????
Non so se c’entra come i cavoli a merenda
ma visto che tanto ognuno esce e rientra in topic….
Stavo or ora leggendo su una rivista la pagina. “studio del mese” su un profeta del rinnovamento conciliare, ad un certo punto Padre Kolvenbach riferisce:
“Senza una profonda conversione personale,
non sapremo rispondere alle sfide che il nostro presente ci pone.
Al contrario,
se riusciremo ad abbattere le barriere che si alzano all’interno di noi stessi
faremo una nuova esperienza
dell’irruzione di Dio
e impareremo che cosa significa
essere cristiani nel tempo presente”
Matteo, spesso dici cose giuste, ma sei un po’ unilaterale. Perché sarebbe “fuori tema” parlare dell’aborto e non invevce parlare di chi muore per il freddo? Non sono due facce della stessa medaglia?
raffaele.savigni scrive, 9 Gennaio 2008 @ 0:48
Matteo, Perché sarebbe “fuori tema” parlare dell’aborto e non invevce parlare di chi muore per il freddo?
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Sicuro che io ho detto questo???????????????????????????????????????????????????
Chiedo scusa se a volte irrompo in questo blog, che il dottor Accattoli ci ha messo a disposizione, per poi scomparire per lunghi periodi, leggo comunque e sempre le vostre discussioni.
Spero abbiate passato un sereno Natale e vi auguro un 2008 prospero… da accendere a discrezione personale!!! :))))
A U G U RI
Grazie Marta Paola! Passa quando vuoi e buon anno anche a te.
A Matteo: alle 20,57 hai detto:
“dalla maestra di myriam
all’aborto
ma come avete fatto?
c’è un nesso logico?”
Ma forse ho capito male: sono ecumenico e non voglio polemizzare.
caro Raffaele,
chiarire non è polemizzare,
quindi,
la mia domanda che tu riporti rimane in tutta la sua forza, io non trovavo il nesso tra la maestra di myriam e l’aborto
ma quando ho letto il tuo delle ore 0.48
pensavo che ero nel topic dell’aborto
perchè luigi lo aveva inserito tra i suoi post
Fare chiarezza non crea polemiche,
ma possiamo discutere,
e non voglio credere che tu ti offenda se ci si confronti.
Udite udite! Citazione erudita dedicata a Marta Paola, Leonardo e Matteo:
“Gli fu annunciato che in città era morto un uomo per fame. Quel giorno Gregorio non volle celebrare la messa: ‘Oggi è venerdì santo’ (giorno in cui non si celebra la messa) disse, ‘perchè in quell’uomo è morto Gesù’ e se ne fece una colpa personale come se lo avesse ucciso con le sue mani” (Giovanni Diacono, Gregori Magni vita 2, 29).
Ricordavo a memoria d’aver letto quell’aneddoto. La citazione esatta mi è stata fornita dalla professoressa Maria Grazia Mara, mia docente di “Letteratura cristiana antica” alla Sapienza il secolo scorso e tutt’oggi ammirevole amica.
Papista come sono, se lo dice il papa mi metto sull’attenti e obbedisco! (Quella volta là … per l’oggi, attendiamo istruzioni)
Gregorio magno ha lasciato una grande tradizione nella Chiesa, fu lui a scrivere la vita di s. Benedetto, e potremmo dire a inventarne la figura, prima di lui nessuno lo aveva fatto!!!!!!!! Gli storici
A proposito di maestri, le mando un caro saluto dott. Accattoli. Ho trovato il suo blog girellando in rete e mi sono tornati in mente molti ricordi. Ci siamo conosciuti anni fa, da padre Riccardo Palazzi. Io ero il suo “aiutante” e poi il suo successore nel dirigere il Centro Stampa. Poi, le vie del Signore non sono le nostre!, ho iniziato un percorso diverso. Ma serbo nel cuore un caro ricordo di lei, degli incontri con padre Riccardo e dei suoi preziosi articoli per la nostra “rivistina”, come la chiamava p. Riccardo. Un saluto e un augurio di buon anno!
Il mio benvenuto nel blog a Robo1971! Continua a frequentarci e forse – qua e là – ritroverai qualcosa dello spirito così vivo del padre Riccardo Palazzi.
La ringrazio per la sua preziosissima nota su Gregorio Magno
e per il suo altrettanto preziosissimo tempo dedicato a noi.
Con affetto e stima,
MP