Che dite dei collegamenti da remoto per attività di parrocchie e di gruppi ecclesiali?

Sto scrivendo per Il Regno un articolo sull’esperienza di conduzione del gruppo biblico denominato Pizza e Vangelo che ha continuato da remoto, in pandemia, le sue attività, come sanno i visitatori del blog. Chiedo a chi mi legge di darmi riflessioni, spunti, informazioni su esperienze analoghe di comunicazione ecclesiale da remoto, in questo tempo di pandemia. Nei commenti, qualche mia impressione di partenza.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Vantaggi. Un vantaggio sicuro – con il gruppo di Pizza e Vangelo riunito da remoto – è stato l’ampliamento del numero dei partecipanti, che si è raddoppiato, o anche più. Eravamo una ventina e ora siamo sui quaranta.
    Un altro acquisto lo vedo nella novità, o diversificazione, delle presenze. Prima eravamo quasi sempre gli stessi: poteva esserci una presenza nuova ogni sei mesi. Ora l’arrivo dei nuovi è frequente.
    Forse anche la modalità di conduzione e partecipazione ha avuto qualche miglioramento: maggiore concentrazione, brevità delle prese di parola, attenzione espositiva a presenze nuove.

    1 Luglio, 2021 - 19:49
  2. Luigi Accattoli

    Perdite. Ma detti i vantaggi non posso tacere le perdite sul piano dei rapporti tra le persone: non per nulla il gruppo che da 18 anni si riunisce a casa mia si chiama Pizza e Vangelo e debbo dire che la mancanza della pizza si fa sentire, perché quello è un nome scherzoso ma reale. Alle 20.30 ci si vedeva a tavola per una cena leggera – appunto una pizza, con qualche aggiunta portata dagli ospiti – e alle 21.30 si passava alla lettura della Scrittura.
    Con la “pizza” si festeggiavano onomastici e compleanni, si condividevano gli eventi delle famiglie coinvolte. Si svolgevano i discorsi a tavola, che da Platone ai Vangeli, a Lutero e a tanti altri sappiamo di quanta umanità siano portatori. Si festeggiava l’amicizia che nell’Azione Cattolica – dove diversi di noi si sono formati – era detto l’ottavo sacramento e che Sorella Maria dell’Eremo di Campello segnalava come “il sacramento più possente”, fondandolo sulle parole di Gesù “vi ho chiamati amici” (Giovanni 15, 15).

    1 Luglio, 2021 - 19:50
  3. Luigi Accattoli

    Che faremo in autunno. Aspettiamo dunque di recuperare la pizza dopo questa estate, alla ripresa d’autunno, ma speriamo di poterlo fare senza perdere i vantaggi della modalità da remoto. Bisognerà combinare le due forme di partecipazione e già i più versati – tra noi – nelle tecnologie informatiche vanno studiando quella combinazione: ci vorranno forse un paio di telecamere, nella sala dell’incontro, che forniscano ai collegati da remoto le immagini del gruppo riunito in presenza.

    1 Luglio, 2021 - 19:51
  4. maria cristina venturi

    Secondo me i rapporti umani non potranno mai , MAI, essere sostituiti dai rapporti virtuali con internet.
    Provate a dire ad un innamorato/a che potra’avere rapporti col suo amore tramite internet invece che di persona. Vi ridera’ amaramente in faccia . Provate a chiedere a un fedele cattolico se le messe in streaming sono come quelle di persona, vi ridera’ amaramente in faccia. Provate a chiedere a un bambino se vedere la faccia della madre su uno schermo sia eguale a vederla e toccarla ed odorarla di persona. Vi ridera’ amaramente in faccia.
    L’essere umano non e’un robot e’fatto per i rapporti personali’: vedere toccare annusare. E quindi ,l’informatica non e’che un inganno: non lasciatevi ingannare dalla tecnologia

    1 Luglio, 2021 - 23:20
  5. Lorenzo Cuffini

    Certo, nulla sostituisce il contatto umno, gli occhi negli occhi e il tocco sulla spalla.
    Però il contatto in rete, specie se stabile e non saltapicchiante , consente un canale , niente affatto secondario in quanto non fruibile diversamente, a almeno tre categorie di persone: fisicamente lontani;
    impossibilitati o difficoltosi a muoversi;
    impediti a patecipare di persone da compiti come, ad esempio, quelli di assistenza ( da quella ai figli piccoli, in su).
    In questi casi si apre una prateria di possibilità prima, semplicemente, inattuabili.
    Assolutamente da non perdere, anche se la pandemia andasse effettivamente tramontando.

    2 Luglio, 2021 - 11:48
  6. Ho un ottimo giudizio sui collegamenti virtuali. La mia attuale debolezza di udito me li fa preferire. Anche nel nostro piccolo gruppo di Azione Cattolica siamo riuscite a fare qualcosa proprio tramite i collegamenti in streaming!

    2 Luglio, 2021 - 13:13
  7. Amigoni p. Luigi

    Rif.: ore 11.48 – Et… Et
    Nel caso specifico: i “pizzaioli” di Roma, o di passaggio a Roma, si riuniscono in casa Accattoli (Isa e Luigi); quelli di Milano (come me) o altrove: via internet (e con panino).
    Analogato – In caso di “quarantena passiva”, a scuola: insegnanti e alunni in aula; mal-contagiato /a in dad.

    2 Luglio, 2021 - 13:17
  8. Beppe Zezza

    I collegamenti virtuali ( specialmente in audio/ video) sono ottimi se “ aggiuntivi “ ma non possono essere “ sostitutivi “ di collegamenti “ in presenza “ .
    Questo è l’aspetto rischioso che rende necessario un uso ragionato e non indiscriminato dello strumento.
    In tempo di “ lockdown “ un presbitero mio amico mi trasmetteva via zoom la messa giornaliera che celebrava. Non appena il lockdown è terminato ha interrotto la trasmissione. Se desideravo partecipare alla celebrazione potevo andarci di persona!

    3 Luglio, 2021 - 8:48

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