Parte nel Rione Monti la raccolta differenziata dei rifiuti. Una delle “piazzole” presidiate dagli operatori dell’AMA è sotto la mia casa, all’incrocio di via Urbana con via Panisperna. Uomini e donne gentilissimi mostrano i raccoglitori, spiegano colori e nomi e sacchetti. Tu vai con i sacchetti e ti accolgono quasi festosi: “Che mi porta stasera?” E’ un’esperienza di gentilezza civica rarissima a Roma. Nel primo commento l’altra faccia della luna.
“Che mi porta?” chiede l’omino della differenziata
8 Comments
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Ritardo. Ho dato il post alla gentilezza degli operatori dell’AMA ma do il primo commento all’incredibile ritardo dell’avvio di questa raccolta: è dal 2005 che il Comune di Roma ha deciso di rendere “obbligatoria” la differenziata, cioè da dieci anni e solo ora prende il via nel Centro Storico. Non so che avviene nel resto della città ma so che in tutti i luoghi d’Italia che conosco per soggiorno (vacanza e parenti) sono più avanti rispetto a Roma. E so anche troppo bene come siano sempre più frequenti per le vie della città i cumuli di sacchetti accanto ai cassonetti strapieni. Ma non stiamo a lamentarci, ora partiamo anche noi e damose da fa’.
Beh, se la Differenziata è come a S. Marinella non direi che ci siano molti passi avanti …lì è un mezzo disastro. Al centro di Roma so però che c’è in molti rioni ormai, credo quasi tutti. Certo, in generale Roma è indietro su questo non c’è dubbio. Ma da una parte la cultura è poco diffusa, dallaltra il processo per il recupero è ampiamente inadeguato e malgestito. Siamo usciti, per dire, da Malagroitta solo due anni fa (e grazie a Marino)
E come mai è arrivata così in ritardo da voi, a Monti, Luigi? Resto di sasso!
Posso assicurarti che all’esquilino, Piazza M.Fanti, Via Giolitti, e tutta l’area circostante è stata attivata già da un annetto buono! A anche nella zona est di Roma funziona alla “grande” -si fa per dire-
Certo, non mancano i soliti ignoti (non me ne vogliano gli extracomunitari ma di loro si tratta) che persistono nell’accantonare ai bordi materiale inopportuno, totalmente ignari (o pigri o semplicemente non correttamente informati) che esistono le isole ecologiche dislocate ovunque con gli appositi scomparti per il deposito di residui “bellici ” ingombranti destinati al riciclo…
Poi, approfitto dell’occasione per sfatare le accuse pesanti che sempre ricadono sui romani, da parte dei media, e relative campagne denigratorie circa la pulizia della Urbe. Ai romani non servono lezioni di civiltà: ne hanno da vedere…. Rammenterei, se ce ne fosse bisogno, che Roma è una città globale con una estensione 4 volte Londra e quarta per popolazione residente nel solo territorio cittadino, con 363.563 stranieri stanziati ( il 12,7% della popolazione residente) di cui 88 mila dell’europa dell’st- più di 40 mila dall’asia e 10mila e 328 dall’Africa. Per non contare le orde di turisti che imperversano nella capitale, accolti da noi: popolo tollerante e «ospitale» fino al masochismo: noi, romani martiri…
Loro, atraversate le Alpi , proprio come Annibale danno sfogo al peggio: la fontana dell’Ara Pacis? Il parchetto giochi dei bimbi. Via i pannolini (che poi si lasciano lì) . Le fontane da quella dei Fiumi a Piazza Navona o quella del Tritone Barberini? via mutande e tutti a sguazzarci dentro.
Poi c’è il popolo degli ubriaconi che lasciano sterco e vomito ad ogni angolo.
Parliamo di decoro, osservanza delle regole che caratterizza i tanti popoli del nord Europa? A casa loro, sicuramente, ma non qui, anzi, arrivano perfino a fare i bisogni (grossi) per strada senza neanche preoccuparsi della gente che passa intorno. E noi romani paghiamo tasse su tasse per la pulizia di Roma, senza venirne mai fuori…e alla fine, offesi e denigrati, becchi, cornuti, bastonati e pure mazziati! Io manderei tutti al diavolo…
Dalle mie parti la raccolta differenziata c’è da anni, ma questo non significa che non ci siano problemi o che tutti utilizzino correttamente i cassonetti e i sacchetti giusti.
Ultimamente sta emergendo il problema dei rifiuti domestici abbandonati nei cestini dei giardinetti pubblici e delle piazze. Rifiuti di tutti i generi, dai piccoli elettrodomestici (quelli gradi sono elegantemente lasciati nei fossi appena fuori dal paese) agli scarti da cucina, dagli arredi di casa ai contenitori in vetro e latta. Cosa c’è dietro? C’è chi liquida il problema come segno di maleducazione e chi immagina che ci siano “inquilini” (italiani o stranieri) di appartamenti che ufficialmente risultano disabitati e che quindi non dovrebbero riempire di rifiuti i contenitori della differenziata…
Insomma, la raccolta differenziata non ha risolto tutti i problemi e ne sta creando un altro, non di poco conto.
Da noi la differenziata funziona benissimo.
Nessun cassonetto nel territorio del comprensorio, raccolta casa per casa di umido, secco, carta, vetro, plastica e metalli, verde e ramaglie. Con tanto di calendario. Poi c’è l’ecocentro a cui conferire elettrodomestici e materiali pericolosi.
Siamo ad una quota del 72% di rifiuti riciclati.
La società che gestisce la raccolta è formata da settantacinque comuni veneti e serve circa 650.000 abitanti.
Si può fare bene, con l’educazione e con l’aiuto di tutti.
Anche da noi, come per NIco, la raccolta differenziata c’è da anni e funziona bene.. All’isola ecologica dove si conferiscono gli ingombranti si può fare un giro e prendere quello che serve.
Non critico la raccolta differenziata che, se ben organizzata, è un primo passo necessario. Dico che non basta e non risolve tutti i problemi.
Nei piccoli centri la raccolta porta a porta e le isole ecologiche per i residenti “tesserati” sono elementi di controllo, ai quali qualcuno è tentato di sfuggire con quelle che possiamo tranquillamente definire “discariche abusive” di rifiuti domestici. A voi potrà sembrare una quisquilia, ma vi assicuro che non lo è.
Nelle grandi città, e in particolare a Roma che è una metropoli che accoglie ogni giorno migliaia di pellegrini e turisti, ci si può rifugiare più facilmente nell’anonimato.