“Ho avuto la fortuna di partecipare alla Messa mattutina del Papa e ho ringraziato lo Spirito Santo che ci ha dato il pastore di cui abbiamo bisogno in questo momento, vicino non solo spiritualmente, ma anche fisicamente”: parole di Maridelma Canova Piccione, una mamma di Bologna che ha portato alla messa del Papa il 12 novembre due figlie, una delle quali resa invalida da un incidente stradale. Non c’è nulla di straordinario nei gesti di accoglienza compiuti da Francesco e nelle parole del racconto, che ci parlano di una nuova modalità di manifestazione del potere di consolazione della figura papale, che è stato grande nella storia e dura e si rinnova. Saluto Maridelma con un bicchiere di Vino Nuovo.
Che cosa racconta chi va alla messa del Papa
41 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Io invece sono ormai giunta alla conclusione che con Papa Bergoglio mi trovo proprio male.
Ovviamente sono contenta per chi lo apprezza e si sente da lui accarezzato però per me è così.
Sento che non c’è posto per una come me in questa Chiesa.
Ma Luigi, in che cosa consisterebbe questa “nuova modalità di manifestazione del potere di consolazione della figura papale”? Gli stessi “gesti di accoglienza” non li hanno compiuti anche tutti i predecessori? E quindi?
Siamo sempre lì.
Giovanni XXIII era più “buono” degli altri pontefici? Non credo, ma ha dato di se’ quella immagine. Papa Francesco sta dando di se’ questa: accoglienza, consolazione, misericordia.
L’importante è che oltre a questa immagine ci sia un “contenuto” e sinceramente ho l’impressione che più passa il tempo più questo pontificato si stia arricchendo di contenuti. Forse è presto per fare un bilancio, a molti papa Francesco è piaciuta subito moltissimo, a molti altri (da questo punto di vista Sara è in buona compagnia) piace poco e non solo per il confronto con la profondità e lo spessore spirituale del suo predecessore.
Per quanto mi riguarda riconosco di aver iniziato con qualche riserva e che un po’ alla volta Francesco mi sta conquistando. Sono convinto anch’io che “lo Spirito Santo che ci” abbia “dato il pastore di cui abbiamo bisogno in questo momento”.
Preghiamo sempre per il Papa e perchè il suo pontificato risponda ai bisogni della Chiesa e del mondo di questo nostro tempo.
Sara1, non è vero che non c’è posto per te. Mi dispiace che tu stia pensando così. Vai oltre i giornali e cerca di guardare direttamente quello che scrive il Papa, specialmente le sue ultime tendenze (comprese le posizioni rispetto alle interviste, revocate dal sito del vaticano). Tieni sempre presente inoltre che c’è un rapporto di stima e fiducia con papa Benedetto e che lui non potrebbe essere quello che è se non avesse questa continuità con Benedetto. Non è affatto vero che non c’è posto per te: anzi!
Eh, Mattlar, ma a me l’immagine dei giornali piacerebbe è quel che dice davvero che invece mi lascia molto perplessa.
Poi fa niente.
Neppure io mi trovo granché con lo stile Bergoglio, devo essere sincera. Però, sono certa, che tutta questa “Bergogliolatria” con derive clericali agnostico- atee che trasuda da tutti i pori svanirà come neve al sole non appena si dovranno, per forza o per inerzia, toccare quei temi etici, morali, per cui è impossibile che la Chiesa si smentisca: temi già toccati da Benedetto XVI e dagli altri prima di lui. L’impegno sociale di Bergoglio, poi, è assimilabile a quello di ogni altro papa -eccetto alcuni anche eretici, simoniaci , passati alla storia – la dottrina sociale della Chiesa non è cambiata di molto rispetto alla “Rerum Novarum”di Leone XIII ; …simile, se non identita alle encicliche di Pio XI, Giovanni XXIII, GPII e di Benedetto XVI…per cui…W il Papa…e la successione Apostolica , la cui sussistenza è vitale per la vita della Chiesa, a prescindere.. .
a me piace, nonostante lo trovo per alcuni aspetti un po’ troppo conservatore. Con Benedetto avevo smesso di frequenate la Messa, il suo approccio alla liturgia, ai principi non negoziabili mi era insopportabile. Appena vedevo B16 in tele spegnevo l’audio tanto lo detestavo, ora l’approccio pastorale di Francesco mi sembra veramente una ventata di aria fresca,
frequentare Messa, scusate
Certo che orientare la propria fede in base alle simpatie non è massimo.
Credo che si debba cercare la Verità, non un “approccio pastorale” più o meno in sintonia con la propria sensibilità sociale o politica.
E’ vero che in un tempo di relativismo imperante non ci si deve stupire di niente, ma decidere la frequenza ai sacramenti in base alle pulsioni viscerali mi sembra veramente una meschinità spirituale.
Lo credo bene che Benedetto XVI fosse detestato: non aveva paura di affermare la verità, anche quando scomoda o scanveniente secondo le mode e le logiche di quaesto mondo. La testimonianza di Picchio è in questo veramente esemplare. Ci resta però il dubbio che non ci sarà mai nessun pontefice che le piacerà sul serio, perchè forse sono proprio le sue aspettative sul cattolicesimo ad essere mal poste.
Tutti i critici nei confronti del papa e della Chiesa provino un po’ a considerare la propria conversione prima di quella dei vari pontefici e di tutta la gerarchia cattolica.
Perchè la testimonianza di Picchio Fede? Anche io ho detto di trovarmi male con il Papa no?
Poi è vero simpatie e antipatie sono irrilevanti.
Perchè è esemplare che una persona che non frequenta regolarmente la messa (anzi magari non accetta nemmeno il precetto della messa festiva e domenicale) si permetta poi di esprimere giudizi nientemeno che sull’approccio liturgico del Papa. Ma ci rendiamo conto dell’enormità della cosa?
Un/una Picchio qualunque che spara giudizi pesanti sul pontificato di Benedetto XVI e in base a questi giudizi valuta a sua discrezione se frequentare la messa, ovvero la celebrazione del sacramento dell’Eucarestia, il Signore che si rende presente in mezzo a noi. Fede, cattolicesimo, religione, chiesa… non vale niente: vale solo l’opinione del sig/sig.ra Picchio e le sue simpatie più o meno viscerali.
Non volevo usare la parola relativismo però è di questo che stiamo parlando e francamente trovo tutto questo “insopportabile” (ipse/a dixit).
Si dovrebbe sciaquare la bocca, la cara Picchio, prima di parlare in quel modo di Benedetto XVI … nessun Papa merita un trattamento del genere…
@sciacquare…
che ti posso dire caro Federico? ho cercato di frequentare la messa, ma ogni sortita papale mi feriva ain tal modo che non ce la facevo più. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati gli inginocchiatoi a San Pitro e la comunione sulla lingua.. la ho detto basta, che senso aveva andare a Messa per soffrire? e venivo da 30 anni di Messe giornaliere, che sotto B16 sono diventate settimanali, quindicinali, mensili…mai.
Non è tanto la dottrina della chiesa che mi pesa, ma proprio la maniera di porla di B16.Francesco non cambierà la dottrina ufficiale di una virgola, lo so benissimo ma con lui è già diverso: si respira di nuovo il Vangelo, mentre prima sembrava che il codice di diritto canonico fosse più importante del Vangelo..
Ho cominciato a respirare solo quando l’elicottero che portava via Ratzinger è sparito all’orizzonte: temevo che ci ripensasse…
nel tuo caso Clodine vale il detto : senti da che pulpito viene la predica…
La comunione sulla lingua non piaceva nemmeno a me sempre detto.
Però nella nostra parrocchia fortunatamente non è cambiato di una virgola e quindi tutto bene,
Di Benedetto mi piaceva che parlava al mio cervello che è la cosa che mi fa più piacere, se proprio mi devi accarezzare o abbracciare accarezzami e abbracciami la testa. (infatti le interviste di Francesco mi piacciono).
Però lo stile omiletico mi pare una sofferenza, anche visto un certo radicalismo letteralistico ed evangelico, non lo capisco mi sembra sempre troppo.
Insomma mi sento fuori posto.
mi spiace Sara, spero che trovi il tuo posto:-)
Rispetto il travaglio interiore di Picchio, ma resto convinto che non si interrompe l’incontro personale con il Signore e la comunione con la Chiesa solo per antipatia personale nei confronti di un papa. Mi arrischio di pensare che ci fosse dell’altro, che le questioni spinose fossero anche altre.
Le parole di Picchio riguardo a Benedetto XVI sono particolarmente pesanti e astiose senza motivo: nessuno è mai stato obbligato a sentire la messa in latino o a fare la comunione in ginocchio. Non non ha mai prevalso il formalismo canonico rispetto alla sostanza del cattolicesimo, anzi, tutti siamo stati chiamati sempre ad essere cristiani sul serio e con coerenza, prestando la massima attenzione proprio all’essenza della nostra fede pià che alla forma. E il problema credo che sia qui: Benedetto ha scosso troppo, anche chi preferiva sonnecchiare e continuare a credere e a comportarsi come meglio credeva, a “prescindere” dal magistero della Chiesa. Si è scagliato con troppa convinzione contro il relativismo e i relativisti ci sono rimasti male e hanno reagito male: invece di convertirsi, hanno iniziato una guerra contro il pontefice e contro la Chiesa. Non è ancora finita, perchè la “ventata di aria fresca” di papa Francesco non è sufficiente (e lo credo!) ad annacquare tutto e ad accontentare tutti.
Ripeto: convertiamo noi stessi, prima di pretendere di convertire i papi.
E facciamolo con serietà, partendo senza pregiudizi dall’insegnamento della Chiesa, non da personali e discutibili “visioni” del cristianesimo.
Grazie Picchio, la colpa è mai che sono troppo complicata.
🙂
Picchio, ripeto: sciacquati la bocca!
Un papa lo si può contestare, si può obiettare il suo operato, può non convince sul piano pastorale o dogmatico, ed è legittima anche la critica, qualora , per una differente sensibilità non corrisponde alla propria formazione spirituale ….ma non lo si può irridere, insultare come hai fatto tu. Dire di “detestare” un pontefice è quanto di più incivile mi sia capitato sentire. Ti dovresti vergognare!
Smettere di andare a messa perché il papa ci sta antipatico è assurdo. Forse a furia di picchiare sul tronco degli alberi “picchio” ha perso la sinderesi. MI stupisce che non sia stata notata l’enormità del suo sproposito.
E poi, non da ultimo, non si partecipa alla Santa Messa perché c’è quello o quel sacerote, cara Picchio, men che meno perché c’è quello piuttosto che l’altro Pontefice. Si va a Messa per quell’atto di fede che anela all’incontro, ogni volta ‘unico e irripetibile, con il Risorto…
“Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carne il suo sostegno e il cui cuore si allontana dal Signore”
Cerca innanzitutto il Signore…e avrai , oltre al discernimento, occhi più limpidi per distinguere l’essenziale dall’accessorio, anche nell’operato di un Papa..
Federico
Federico ho passato la mia infanzia negli ultimi anni pre-conciliari e tutti i miei ricordi della chiesa pre- conciliare sono ORRIDI, ma proprio tutti. Messe tridentine a cui assistevano solo le donne e i bambini,gli uomini in fondo alla Chiesa discutevano dell’acquisto delle mucche, a voce alta. Ogni tanto il prete si girava e urlava zitti voi. Una visione del cristianesimo fatta solo di peccato, soprattutto in campo sessuale. L’inferno minacciato ad ogni passo. Sono svenuta in chiesa due volte dalla paura. Bambini nati morti sepolti senza funerale.Scrupoli a non finire.Punizione inflitte il lunedì dalla maestra se la domenica avevo passato il pomeriggio insieme ai miei genitori e fratello, che tornava a casa dal collegio solo una vota ogni due mesi invece di presenziare ai vespri ecc, ecc.. a 15 anni ero diventata atea. Ho riscoperto la fede più tardi grazie al sacrificio martiriale dei gesuiti del Salvador.
Solo il pensiero di qualcuno come b16 che mi tira fuori l’ermeneutica della continuità con quel periodo mi fa rabbrividire. L’epoca preconciliare non era l’età dell’oro. Quando ha tirato fuori la comunione sulla lingua è stato rivivere un incubo…
Clodine ti ripeto: senti da che pulpito…
vergognati tu…
Eh…caro amico Franti…leggo ora ….e abbiamo detto le stesse cose…che dire: non c’è luogo profondo che l’intelligenza non possa rendere superficiale….quasi ne resto ammirata!!!
Ma smettila, picchio, sei patetica!
clodine tu invece sei acida, mi ricordi, come ti dissi già una volta, quelle figlie di Maria che son le prime a darla via salvo poi incidirsi come prugne secche
Cara Picchio mio nonno era un tipo alla Bergoglio e nonostante ciò non è che abbia bei ricordi, anzi.
Non sempre è facile fare i conti con la propria esperienza infantile e spesso il vissuto famigliare si sovrappone a quello della fede.
bye bye clodine
…va’ a dormì va…
….e si vede che tu sei la prima a “darla via” , come il famoso “gatto della dispensa che quello che fa pensa”. Povera scema!
ti masturbi sognado ratzinger clodine? scometto di si
comunque ti saluto e ti ringrazio clodine perchè sei riuscita veramente a farmi divertire, alla prossima
Alla prossima! Picchio! Sono felice del tuo divertimento, un po’ meno per la tua salute mentale, della quale dubito la sanità. Ma di questo non rido, anzi…me ne rammarico, per te.
Ma ciò che sconcerta, e questo si che preoccupa non poco, è il dover constatare che i nuovi “credenti”, la nuova evangelizzazione tanto auspicata da papa Bergoglio produce simili campioni !
Picchio, ma che fai? Vuoi suscitare l’indignazione dei bravi cristiani, di quelli che si sentono già pronti per il Regno dei cieli?
Ti ci metti anche tu? Vuoi vedere che considerano “eretica” anche te ?
A me hanno già dato il patentino da un bel pezzo.
“Convertiti”, dammi retta. Altrimenti avrai contro di te una schiera di almeno cinque o sei persone pronte ad azzannarti. O a darti un amabile assaggio della loro innata, disgustosa, volgarità.
Le premesse si sono già viste.
Attenta!! Soprattutto non dire che papa Francesco ti piace, è una specie di bestemmia in questo blog.
Sai, Picchio, lui si sta esponendo molto, sta avvicinando i fedeli alla Chiesa, sta provando a modificare le storture dell’ Istituzione, sta dando messaggi di vita autentica.
Ma che vuoi che sia tutto questo di fronte alle devozioni pie e umilissime (?) di quelli che rimpiangono la Chiesa preconciliare che tu hai definito “orrida”? Vuoi scherzare?
Fai finta–provaci!– che ti piaceva tantissimo il Papa precedente, il grande teologo che li estasiava e li mandava in visibilio.
E li avrai, come d’incanto, dalla tua parte.
Nessuno di loro ti parlerà di “sinderesi”; la lefebvriana non ti dirà più di andare a “sciacquarti la bocca”( e ringrazia che ancora non ti ha definita “culona”), Federico B. non ti farà i predicozzi (per adesso) e così via…
Uno spasso!!
Ravvediti, Picchio. Dammi retta.
lol sei forte Marilisa. In effetti la cosa bizarra è che quelli che si scandalizzano perchè detesti o non ti piace un papa, sono gli stessi che detestano o a cui non piace il papa felicemente regnante. Non devi toccare la loro mitica età dell’oro, mai esistita se non nei loro vaneggiamenti. Ma non ti preoccupare in fondo per noi modernisti è veramente uno spasso interagire con loro….
Credo che Giovanni Papini [1881-1956] avesse ragione quando sosteneva una singolare teoria secondo la quale per alcuni soggetti l’ano è, dopo la bocca, la parte più importante del loro amatissimo corpo -culone compreso, che rappresenta, per alcuni , la vera anima-
I due orifizi corrispondenti sono, per costoro le uniche porte per le quali si comunica col mondo esterno. Se l’ano non espelle il superfluo, la bocca non può esser nuovamente riempita e per conseguenza non può esser compiuta l’essenziale missione su questa terra!
Teoria che scopro avere ,con mia sorpesa, una sua oggettività! Ne resto sbalordita…Stupefacente.
Parlavo, Picchio, di “innata, disgustosa, volgarità”, e la conferma è subito arrivata.
Alla isterica lefebvriana piace molto parlare di deretano, ci sguazza in espressioni di questo genere, ne ha una familiarità congenita, e chiama a suo sostegno, essendo acculturata (del cavolo!), perfino Giovanni Papini, di cui ci riporta anche data di nascita e di morte. Impressionante! Questo dettaglio mi mancava. Non vedevo l’ ora di sapere gli estremi della vita del Papini.
Mi ha colpito questa frase: “per alcuni soggetti l’ano è, dopo la bocca, la parte più importante del loro amatissimo corpo”.
Niente di più vero. La dimostrazione più eloquente di questa interessante “teoria” ce la dà molto spesso la lefebvriana stessa, che quando non sa più a che santo votarsi, non trova di meglio che ricorrere al termine che indica il fondo schiena. Ovvero, tra una devota preghiera e l’altra, quasi identifica la bocca con l’orifizio anale.
Questo deve essere un hobby per lei. Ognuno ha i suoi.
Luigi Accattoli può essere contentissimo di questo apporto culturale. Il suo blog ne viene arricchito notevolmente.
Le consiglio -anziché arrampicarsi in questa drammatica, ardimentosa, rocambolesca arringa in cui rischia seriamente di bruciare quei due nani neuroni che ancora le ballonzolano nella materia grigia – ammesso ne abbia- di andarsi a leggersi qualcosa di Giovanni Papini, un filoso controverso, tormentato, arguto e stravagante per certi aspetti, spesso dimenticato dalla storia ma non da Benedetto XVI che lo cita nel suo bellissimo libro dedicato alla storia di Gesù…Faccia qualcosa per lei, legga “Storia di Cristo” del Papini…vedrà, ne trarrà un grande giovamento.
Nessun “predicozzo” e nessuno scandalo ma affermare che si è smesso di andare a messa per pura antipatia nei confronti di un pontefice che addirittura si detesta mi sembra un’assurdità e una provocazione.
Abbiamo evidenziato l’assurdità e reagito alla provocazione.
Si può esprimere dissenso nei confronti du pontefice senza arrivare ad usare parole astiose e offensive? Si può criticare l’ermenueutica della continuità senza arrivare alla “scomunica” del papa? Si può accettare il confronto con i vertici della Chiesa (chiunque siano, anche quando assumono posizioni diverse dalle nostre) con un atteggiamento umile e senza dichiarazioni di guerra, con spirito di ricerca della verità e senza porsi come se sapessimo già tutto noi in partenza? senza avere la pretesa assurda di essere più cattolici del Papa?
La Chiesa deve portare Cristo, non cercare consensi facili, deve cercare la Verità, non rincorrere i comodi e i capricci del mondo. L’atteggiamento del cristiano non può essere la fuga ogni volta che si intravvedono delle difficoltà.
Auguro a Picchio di trovarsi tanto bene nella nuova “primavera” di papa Francesco da iniziare un percorso di conversione vero, più solido di quello che l’ha portata in passato a detestare i suoi pastori e ad abbandonare i sacramenti, cioè l’incontro con il Signore.
Nel frattempo, care coinquiline, siete diventate oggetto di studio e di scandalo su Facebook, dove tutta questa conversazione è stata riportata per dimostrare a che sub-livelli sia giunto l’incontrarsi su un blog, specie cattolico.