«Sto bene e voglio ringraziare tutti quelli che hanno lavorato per la mia liberazione. Paura? Ovviamente qualche volta c’è stata, è capitato, ma sono stata trattata bene. Voglio comunque tornare a lavorare nella cooperazione. Spero di tornare a lavorare in Algeria»: sono le prime parole di Rossella Urru dopo 286 giorni di prigionia. Andare volontaria in Algeria è qualcosa ma tornare laggiù, o anche solo pensare di tornarvi dopo quell’avventura è grande cosa. Che bella Rossella.
Che bella Rossella
22 Comments
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Su Rainews ieri le esperienze dei cooperanti.
Dio! Come sono felice che esistano.
Una volta sembrava che il mondo terzo
fosse solo per suore e religiosi.
Ma da vari decenni tanti laici cristiani o meno.
giovani o pensionati
partono
raggiungono missioni
o cooperazioni.
I’enorme problema
sono i ricatti dei gruppi di criminali,
che rapiscono per chiedere soldi agli Stati
che sono intenzionati a salvare i propri cittadini.
Si, certamente di associazioni non governative attive in quelle parti del mondo dove il volontariato è fondamentale ne sono sorte una marea da un ventennio a questa parte. Moltissime provengono dalle chiese evangeliche protestanti ma tra questi solo tre medici vennero rapiti e in seguito uccisi: nessuno pagò il riscatto. Certo, i volontari corrono sempre dei grossi rischi ,che vanno dal contagio di malattie endemiche, il più delle volte mortali, all’essere trucidati, cannibalizzati, e spessimo divenire merce di scambio per l’acquisto di armi a bande di cani sciolti. Tutti rischi di cui i volontari sono consapevoli e che accettano di buon grado. Ora, non è il primo caso di rapimento al quale fa seguito un riscatto milionario: milioni di euro che noi contribuenti versiamo a questi predoni beduini. Il povero Arrigoni è morto com’è morto e come lui tantissimi altri convinti che il gioco valesse la candela. Tant’è che la Urru ha detto che tornerà nel Burkina Faso…è il suo destino, e il nostro sborsare milioni di euro evidentemente. Diceva Vitorio Alfieri :”allora imparai, che bisognava sempre parere di dare spontaneamente quello che non si potea impedire d’esserti tolto”.
Bella questa citazione di Alfieri, molto molto vera.
Vedi, Luigi, come solo pochissimi sono intervenuti sul tuo tema?
Bella Rossella, dici. Straordinaria Rossella, dico.
Una ragazza che, nonostante la tremenda avventura, si dice intenzionata a ritornare in quei luoghi, non può fare notizia in questa società che vive soprattutto di scandali e quasi se ne compiace, e tutta attenta ai fatti delittuosi.
E molti pronti a riempirsi la bocca di “cristianesimo”.
Mi piacerebbe sapere quanti cristiani, anche di questo blog, hanno ringraziato il Signore per la liberazione di Rossella e degli altri due ostaggi.
In fondo, non sembra così importante che una giovane donna sia ancora attirata ad andare lì per fare del bene, per cooperare alla crescita della giustizia e dell’amore in quei paesi.
Probabile che a molti la casa dia anche fastidio. Peggio per lei, si pensa.
Lo aveva pensato ed espresso un noto giornalista dopo la liberazione di altri ostaggi, qualche anno fa.
E io pago…diceva l’irresistibile Totò in un film. Sì, noi paghiamo…
Perché dovremmo pagare noi?
Perché ne vale la pena– rispondo con convinzione– se quei soldi nostri che lo Stato dà per il riscatto servono a salvare una vita preziosa come quella di Rossella o di qualcun altro.
È molto meglio che spenderli per fabbricare armi e per sovvenzionare laute prebende e pensioni da nababbi a gente che il più delle volte “non ha” il merito di rappresentarci e di governarci degnamente.
L’arbitrio per chiunque di poter perseguire in ogni caso quel che più gli aggrada, e l’obbligo per la collettività di sostenerlo e di scontare al suo posto i costi non lo trovo giusto: 15 mila euro, non sono bruscolini. C’è molto da fare anche nella sua Sardegna, anche nelle bidonville dei zingari a Milano, piuttosto che a Roma, chi vuole fare il bene non ha che da guardarsi attorno…ce n’é per tutti i gusti.. Perché costringere onesti contribuenti, già tassati e tartassati, a pagare di tasca propria per l’avventatezza di certe scelte? E’ giusto questo? E’ etico? Punti di vista…ci sono anche i due Marò che attendono la liberazione,e molti altri ostaggi: giornalisti, reporter, operatori cinematografici che non sono mai tornati:c’hanno lasciato le penne…
Parlato poi delle immediate e concrete conseguenze relative all’aver pagato un riscatto di quel tipo -quindicimila eruo- è palese che si produrrà un incentivo per i rapitori a continuare su questa strada, un incentivo per chi volesse andare li a farlo ancora di più. E così produciamo anche un finanziamento diretto al terrorismo in quelle zone, con i soldi dei contribuenti italiani che finiranno in armi, munizioni, e addestramento di nuovi criminali.
Fantastico!
Pardon
15milioni di euro…
la differenza è sostanziale…direi…
Non condivido affatto il ragionamento di Clodine. La sua logica stringente allora dovrebbe far andar via anche tutti i missionari da tutte le terre difficili… è stato il bivio di fronte al quale si sono trovati anche i martiri di Thibirine. E hanno scelto.
Finalmente Maioba!
Ragionamento impeccabile il tuo.
Hanno scelto, appunto…scegliere è il contrario di andare via, tant’è che la Urru già ha detto che tornerà! La scelta postula sempre un rischio, il rischio di ammalarsi -come è accaduto a molti miei amici missionari, uno dei quale è morto di malaria in Togo e aveva solo 38 anni- di venire uccisi e quant’altro. Dunque, si si accettano i rischi di buon grando non vedo perché i contribuenti devono sborsare 15 milioni di euro…a predoni sanguinari senza scrupoli. Che li sborsino le associazioni dei quali sono membri allora, perché non se ne assumono loro la responsabilità? Non importa se siano laiche, non governative , cattoliche o di altre confessioni…è un loro dovere.
Tant’è, che a margine del documento “Ad Gentes” si legge:
” per assolvere i compiti legati alla missione,i laici han bisogno di un’indispensabile preparazione tecnica e spirituale, da impartire in istituti specializzati, affinché la loro vita costituisca tra i non cristiani una testimonianza a Cristo, secondo l’espressione dell’Apostolo: « Non date scandalo né ai Giudei né ai Gentili, né alla Chiesa di Dio, così come anch’io mi sforzo di piacere a tutti in ogni cosa, non cercando il mio vantaggio, ma quello del più gran numero, perché siano salvi» (1 Cor 10,32-33).
Il missionario non cerca mai il proprio vantaggio, come non l’ha cercato la Urru, o il mio giovane amico sacerdote compagno d’università morto in togo d’infarto a seguito di ripetute febbri malariche… I missionari possiedo la forza dell Spirito Santo, non sono pappamolle come certuni immaginano, ne languide, sbiadite figure…sono capaci anche di morire, e non chiedono niente.
Tutta la vita è un susseguirsi di scelte.
Per chi ama il prossimo, qualunque prossimo, la scelta può essere quella di andare in Paesi lontani, più bisognosi dei nostri ( LO SOTTOLINEO), per dare l’aiuto che si può. E meno male che esistono anche queste persone stupende. Tutto il mondo è paese, ma qualcuno lo ignora, anche chi ti propina in continuazione passi biblici per cercare una giustificazione che non esiste.
Quando poi accadono fatti che vedono il sequestro di ostaggi, che rischiano di perdere la vita, questi richiamano in prima persona la responsabilità dello Stato in generale, cioè di noi stessi, uno per uno.
Lo Stato non è un’ istituzione astratta; lo Stato siamo noi, rappresentati, bene o male, da chi abbiamo eletto.
Lo Stato ha il DOVERE di darsi da fare in tutti i modi per fare rientrare un suo cittadino, che non è di serie B.
Le associazioni chiamate in causa non potrebbero mai risolvere i problemi.
E non dimentichiamoci le sofferenze, le paure, le angosce, durate molti mesi, di chi è in mano di quei delinquenti e vive nel terrore di perdere la vita. Qualcuno, infatti, l’ha persa purtroppo.
“Fate agli altri quello che vorreste fosse fatto a voi”. Chi l’ha detto? Ma… non so…Chi può aver detto una idiozia del genere?
Io, come cittadina italiana contribuente come tanti altri onesti contribuenti, preferisco di gran lunga che i miei contributi servano a riscattare un ostaggio caduto in una trappola mortale, piuttosto che andare ad alimentare le ricche finanze di una casta egoista, espressa da cittadini egoisti anch’ essi.
Lo dimostrano certi ragionamenti che fanno acqua da tutte le parti.
Clodine, non capisco il collegamento tra i tuoi ultimi due post.
Uno stato ha il diritto-dovere di difendere i suoi cittadini esposti a pericolo. Sennò che ci sta a fare?
Ho capito! Però…
La risposta non è semplice, perché una vita umana non ha prezzo, ma un’analisi razionale ci fa dire che lo Stato non deve cedere ai ricatti..
Si dà il caso che l’analisi razionale può anche fare cilecca in molte circostanze. E devono prevalere le ragioni del cuore.
A meno che non si viva in un Paese tirannico dove la parola “cuore” non si sa che cosa sia.
L’analisi razionale la lascerei per valutare qualcosa che fosse diverso dalle vite umane. A parte il fatto che cifre esorbitanti come queste , e ancor piu’, vengono gettate allegramente nel cesso delle spese militari e degli armamenti, oltrechè in quello ancora peggiore perché dispersivo e senza nome di duemila sprechi e ruberie, non mi metterei cero a pesare sui due piatti della bilancia vite umane e il rispetto per “i soldi di noi contribuenti.”
Posso chiedere quale conseguenza diretta e irreparabile ha avuto il nostro personale e idolatrato borsellino( con la b minuscola!! ) dal pagamento di questi presunti riscatti?!
La forza del Blog Accattoli
sono i post .
Quel che segue,
invece che dialogo franco, aperto, da cortile de’ Gentili,
“sovente”
è diabolico.
Ma io pur eretico per tanti di voi
resto incollato ai post,
di un “conservatore” che continua sempre
a stupirsi
a stupire,
a consolare.
«Consolate,
consolate il mio popolo …
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele
che è finita la sua schiavitù »
«Le gioie e le speranze,
le tristezze e le angosce degli uomini d oggi,
dei poveri soprattutto
e di tutti coloro che soffrono,
sono pure le gioie e le speranze,
le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo»
Se decidi liberamente di mettere a rischio la tua vita per aiutare gli altri, lo fai a tuo rischio e pericolo, non posso essere io tenuto a pagare, neppure col denaro, il prezzo, sia pure eventuale, del tuo altruismo, sia o non sia ispirato dalla religione. Per di più, i soldi che sono costretto a sborsare per salvarti la vita incoraggiano la pratica dei rapimenti. Il ragionamento di Clodine (in verità me lo aspettavo da Gioab) non fa una piega. Tuttavia, a me le pieghe piacciono.
d’altra parte Rossella non ha chiesto di essere liberata… la macchina della Farnesina si attiva in autonomia… anche per molto meno (tipo quando un turista fai-da-te va nel Borneo e si trova ostaggio di una tribù di cannibali).
Non vedo perché non dovrebbe cercare di salvare la vita di una volontaria, chiunque essa sia.
Anche per Moro prevalsero le ragioni di Stato e non sapremo mai se fu la scelta giusta.
Sappiamo che Moro “un uomo buono” (cit.) è morto. Questo sappiamo.
Se in Italia viene rapito un famigliare ecco che vengono congelati i beni della famiglia, anche se volesse darli tutti e ridursi in povertà, viene impedito dallo stato, e non c’è nessun tipo di trattativa con i banditi. E questo da trent’anni. E da tren’anni, non ci sono stati più sequestri “nostrani” con conseguente fine dell'”anonima sequestri” e la riduzione (se non la totale scomparsa) delle stesse. Ora, lo stesso stato che congela i beni dei privati, all’estero invece tratta con le bande di sanguinari assassini, sborsa milioni di euro o dollaroni pur di liberare i rapiti….aumentando, ovviamente i sequestri, tanto che, ad ogni sequestro la posta si alza sempre di più. Inoltre, quei soldi, non dimentichiamo, servono a trucidare le stesse creature che i volontari si prodigano di curare e accudire, visto che stiamo parlando di terroristi. Servono anche ad alimentere attentati o comunque una guerra che vede anche i nostri soldati in terra di missione morire sotto i colpi di quegli stessi mortai acquistati con i riscatti. Allora, qui, bisogna fare chiarezza, le vittime sono vittime le persone sono persone, e non possono esserci quelle di serie A e quelle di serie B….
La questione delle vittime di serie A e di serie B andrebbe posta allo Stato, se lo Stato non fosse quella che è: una astrazione. Difatto, anche sic stantibus rebus, vittime di serie A e di serie B ce ne sono state eccome, e la monolitica(?) posizione dllo Stato si è rivelata assai piu’ spesso piu’ elastica e malleabile dei proclami a voce piena. Il povero Moro è stato l’unica vittima della tanto sbandierata stagione della fermezza, Poi si è visto che in altri casi ( e anche in quello, per la verità) si è trattato, eccome.