A Madrid per la Giornata mondiale della Gioventù 2011 (16-22 agosto) non c’erano solo ventenni saltellanti ma anche persone giovani e adulte in carrozzina. Tra loro Fiorella Elmetti di Lumezzane, Brescia, “non più giovane”, che scrivendo con l’alluce del piede sinistro– è l’unica parte del corpo che muove – mi ha mandato per posta elettronica un festoso racconto della sua presenza alla Giornata: “Mai avrei creduto che un giorno potessi arrivare con la mia carrozzina fino a Madrid! Invece è proprio accaduto e ancora adesso ne sono encantada, felice ed emozionata nell’aver visto tanti giovani (e anche qualche adulto come me) ballare, cantare, pregare insieme”.
Fiorella era a Madrid con un gruppo del Centro Volontari della Sofferenza che accompagnava 43 disabili. Godendo di trovarsi in mezzo a tanti ragazzi “che non fanno rumore ma fanno il bene” questa donna forte ha pensato per tutto il tempo e con tremore all’abbandono educativo in cui è lasciata gran parte della giovane generazione: “Tante emozioni accumulate in questa avventura non riesco ancora a decifrarle, ma fra le tante una domanda ha guidato il mio sguardo: chi li vede più con simpatia i giovani nel nostro mondo civilizzato dalla televisione? Non sarà anche per questo che accadono molti fatti di cronaca nera?”
In un messaggio di accompagnamento del racconto sull’impresa di Madrid, Fiorella si è così presentata: “Scrivo col piede sinistro articoli per la parrocchia, per un mensile locale, per un settimanale ciclostilato in proprio che arriva in molte parrocchie non solo del bresciano. Alcuni pensieri li metto anche su Facebook, perché ho tanti contatti soprattutto tra i giovani. Così un messaggio positivo oggi, una poesia domani, un’esperienza intensa poi, provo a seminare speranza. Fa parte del mio apostolato di consacrata”. Fiorella infatti è una “piccola figlia della Croce”.
In questa poesia del 1985 Fiorella già esprimeva per intero la sua piena intuizione della gioia che può essere acquisita vivendo nel Signore, pur quando le nostre ali risultino “tarpate” in un modo o nell’altro:
Le ali tarpate
Non ho le ali per volare,
le mie ali sono tarpate,
paralizzate, recise,
nel segno di croce.
Eppure nell’amore io amo,
nell’amore io sono,
nella gioia io gioisco,
nella gioia io esisto,
nella speranza io spero,
nella speranza io vivo.
Poiché io sono,
io esisto,
io vivo con te
e non sono infelice.
Il testo completo del racconto della partecipazione di Fiorella Elmetti alla Giornata di Madrid lo puoi leggere nella pagina Cerco fatti di Vangelo del mio blog, www.luigiaccattoli.it, capitolo Documentazione.