Questo capitolo è un’appendice: raccoglie storie affini a quelle degli altri capitoli e tutte reali, ma che hanno una minore forza fattuale o che non possono essere narrate con nomi e date e dunque vengono presentate con il genere letterario della parabola. La pedagogia testimoniale si è sempre avvalsa di questa forma narrativa che credo stia per sperimentare una rinnovata vitalità.
- Tremore per Maria nata all’improvviso
- Marco di Cremona: “Sono felice tanto”
- «Gli hanno ucciso la mamma: lo prendiamo noi»
- Giuseppe Gnocchi è solo e adotta un’albanese
- Tu invece inviterai un senegalese che non può restituire
- Gianni Tonin ospita i rom per sentire le loro storie
- Antonietta Curcio che invita i barboni in albergo
- “Non dimentico quella preghiera in un carcere di Al Ain”
- Antonia Arslan: “Sentivo le infermiere che mi tiravano verso la vita”
- Teresilla e le campane dei carcerati
- Parabola dei sughi e dell’Alzheimer
- Alex il pilota e la bambina senza gambe
- La busta paga perduta e ritrovata
- Parabola della malata che si ribella
- Dialogo della mamma no global e della zingara
- Beatrice Toboga: “Io muoio: tu guarda e impara”
- Prete col secchiello benedici il mio bordello
- Un ragazzo comanda ai genitori separati
- Le dita del bimbo cieco sulla testa scolpita
- Il carcerato e la sua donna
- Il vescovo e il bugliolo
- Bambine soldato con i figli sulle spalle
- Beatitudini per il nostro tempo
- Vincenzo Savio e il vagabondo ubriaco
- Lo zingaro ubriaco e il bimbo che lo difende
- Parabola dei malati che entravano dalle finestre