A Palermo, il 24 luglio 1992, nella chiesa di Santa Luisa di Marillac, Oscar Luigi Scalfaro è seduto – con la figlia Marianna – accanto alla famiglia del giudice Paolo Borsellino: la sposa Agnese, i figli Manfredi, Lucia e Fiammetta. Appena entrato si era inginocchiato davanti all’altare e aveva baciato la bara. Poi aveva abbracciato i famigliari dell’ucciso. Aveva ascoltato la prima lettura, fatta dalla sorella di Paolo, Rita Borsellino. E l’omelia del parroco, don Giuseppe Bucaro: “Ricordiamo con la forza del perdono Paolo Borsellino, cristiano di questa comunità: era un uomo giusto e vive per la sua fede, essendo morto per noi e per gli ingiusti”. Alla preghiera dei fedeli, Scalfaro va al microfono e prega improvvisando e la gente che è fuori dalla chiesa riconosce la sua voce dagli altoparlanti e batte le mani:
Signore, chiediamo noi uomini dello Stato e di tutti i poteri dello Stato di non disperdere la sconfinata, umana e spirituale ricchezza che esce da questa somma di sacrificio e di sangue. Che domani, che doman l’altro, che ancora il domani che terminerà con il tramonto delle nostre giornate, non disperda nulla di questa ricchezza. Te lo chiediamo affinché noi, che incarniamo responsabilità dinanzi alla gente buona, alla gente che ama il lavoro, alla gente che ama la pace, alla gente che sa amare e non odiare, o Signore non siamo mai motivo di vergogna o di scandalo. Per questo ti preghiamo.
Dopo quella messa, salutando i parroci don Giuseppe Bucaro e don Alessandro Manzone, delle chiese di Santa Luisa de Marillac (dove era avvenuta la celebrazione) e di Sant’Ernesto (dove Borsellino aveva commemorato Falcone, il 23 giugno 1992), Scalfaro dice: “Vi ringrazio, a nome di tutti gli italiani, per la bellezza di questa liturgia, la forza dei testi, dei canti, delle vostre parole. L’Italia aveva bisogno di questa testimonianza”.
La preghiera di Scalfaro è nel volume di AAVV, Un cristiano: Paolo Emanuele Borsellino, rivista delle parrocchie palermitane di Santa Luisa de Marillac e di Sant’Ernesto, numero speciale, 19 settembre 1992, p.4. Vedi anche Avvenire del 25 luglio 1992, p. 3.
[Cerco fatti di Vangelo, SEI 1995, pp. 260s]
[…] Se ne va Oscar Luigi Scalfaro a 93 anni avendo portato a lungo, nel cuore e sulle spalle, una parte degli affanni di tutti. Lo ricordo con una preghiera che improvvisò alla messa di addio per Paolo Borsellino, a Palermo, il 24 luglio 1992. So quanto la memoria di Scalfaro sia motivo di divisione, ma chiedo a chi non l’ama di osservare come in questa preghiera – incentrata sul sacrificio di chi muore per la giustizia – egli nulla presuma di poter dire con autorità, ma soltanto chieda, quasi temendo la propria indegnità davanti a tanto sangue. Nel primo commento il testo della preghiera e qui il link alla presentazione che ne feci nel 1995 alle pagine 260s del volume Cerco fatti di Vangelo: Non disperdere nulla di questa infinita ricchezza. […]