“Dio mio, difendimi dal mondo! Ti prego, difendimi dal mondo”. Una voce dolorosa mi assale dal fondo della navata. Scruto perplessa la penombra della chiesa, dove sono entrata a cercar tregua dalla vampa estiva al di fuori. Davanti all’altare intravvedo un uomo in ginocchio: i capelli unti, le spalle lise. E’ un barbone, il viso ancora giovane ma già stremato: è l’incipit del libro “In viaggio con l’arcangelo” della eco-femminista Grazia Francescato (Idea libri 2000) che leggo richiamato dal ricordo della giovane Grazia che ebbi collega alla Repubblica nascente. Viaggio terrestre e celeste introdotto da quattro pagine di Guido Ceronetti, il pungente Guido che un poco mi sorprendo a scoprire amico della lucente Grazia. Ma la sorpresa è subito vinta dal ricordo di un’altra preghiera randagia attestata dal Ceronetti, gemella di quella udita da Grazia nella chiesa di Santa Maria Maddalena in Roma. Eccola: “In questa città ho paura, nessuno mi conosce, solo Dio”. Ceronetti questa invocazione la riportò nella sua rubrica “Oggi”, sul quotidiano La Stampa, l’8 aprile 1995 con l’annotazione: “Graffito nei pressi della Stazione di Roma Tiburtina, 1994”.
Nel suo libro Grazia Francescato afferma di aver sperimentato “la costante e palese presenza dell’arcangelo San Michele” nella propria vita pur essendo atea. Afferma anche che “esiste l’invisibile che irrompe a suo piacimento nelle nostre vite e le cambia”. Nata nel 1946, è portavoce, per la seconda volta, dei Verdi dal 19 luglio 2008. È stata deputata, leader del WWF Italia e presidente dei Verdi dal 1999 al 2001. La biografia offerta da Vikipedia così sintetizza – nel maggio 2010 – la sua disponibilità ad accogliere il mistero: “È atea, ma sostiene di aver visto l’arcangelo Michele”.
[Maggio 2010]