Antonia Chiarantoni – barese di nascita e insegnante di lettere a San Giovanni di Casarsa – scopre di avere un tumore al seno quand’è al terzo mese della prima gravidanza e rifiuta, d’accordo con il marito Guido Bozzetto, le cure che potrebbero danneggiare il bambino. Emanuele nasce di parto naturale alla 34ma settimana, il 3 marzo 2004. La mamma ora affronta tutte le cure e combatte a lungo con il tumore. Muore trentunenne il 26 gennaio 2006. Così aveva narrato la sua scelta a un inviato di Avvenire: “Sarà quel che Dio vorrà. Sono pronta a tutti i suoi… doni. In tanti ci chiedono perché siamo stati tanto incoscienti, io e mio marito. Noi rispondiamo che la vita viene da Dio, che ha un disegno su di noi. Quando abbiamo saputo del tumore ci siamo guardati negli occhi e non abbiamo esitato un attimo a rispondere di no alla proposta dell’aborto”.
Avvenire del 26 gennaio 2005, p. 3: Il calvario di Antonia: “Emanuele è nato, ringrazio Dio”. Altro articolo con la notizia della morte sull’Avvenire del 5 febbraio 2006 che riporta queste parole del marito: “Antonia non ha mai rinnegato la scelta fatta. Ci auguravamo che il disegno del Signore fosse un altro. Sia fatta, però, la sua volontà”.
[Luglio 2010]