Invito i visitatori a fare un giro nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto: avevo già segnalato quel percorso il 1° ottobre, quando il progetto era appena abbozzato, ora invece la mappa è completa e vale forse la pena di rimetterci il naso. C’è almeno una storia per ogni capitolo e in totale le storie narrate sono una cinquantina. E’ possibile leggere – cliccando sul titolo – un’introduzione che spiega il progetto ed è già impostato l’indice dei nomi. Cliccando su ognuno di loro si accede alla storia senza “sfogliare” l’indice e i capitoli. Sono soddisfatto del lavoro svolto in trentuno giorni e mi impegno ad aggiornare sui passi compiuti all’inizio di ogni mese. Ho chiara in testa la città che dovrebbe sorgere su questo piano regolatore. La visita che propongo è finalizzata alla collaborazione: segnalatemi le storie che conoscete e io le inserirò in quella trama. Ognuno di noi conosce fatti di Vangelo e di umanità: narrarli è un aiuto per tutti.
Cerco fatti di Vangelo: ora la mappa è completa
18 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Alda Merini possiamo considerarla un fatto di Vangelo?
Da Giovanni Agnoloni ricevo questo messaggio:
Carissimi, vi scrivo per condividere con voi un mio grande dolore. Cinque giorni fa un terribile incidente ha portato alla morte la mia fidanzata Agnieszka, l’angelo della mia vita. Era nella Repubblica Dominicana per un trimestre di lavoro con un tour operator tedesco, e avrei dovuto raggiungerla fra qualche tempo. Ma un camion l’ha investita mentre era insieme ad altre sette persone. Solo lei è stata colpita, e pare – per fortuna – che sia morta sul colpo e non abbia sofferto. Era – e per me è e sarà sempre, perché la sento tanto vicina in spirito – una persona meravigliosa, la sintesi e la somma di tutte le più grandi gioie della mia vita. Ci saremmo dovuti sposare l’anno prossimo, ed eravamo tanto felici al solo pensiero.
Lei ha dato risposta a tante mie domande, ha sempre trovato le parole giuste, quelle di cui la mia anima aveva bisogno. Sapeva sopportare le mie bizzarrie, le mie difficoltà emotive quando non riuscivo ancora a lasciarmi andare all’amore senza pensare, senza controllare razionalmente. Mi ha insegnato ad amare, a non avere paura, a credere nella vita con entusiasmo e dedizione totali. Da oggi il mio lavoro sarà per onorarla e celebrare questo amore in cui mi ha fatto entrare.
Sono giorni molto difficili, per me, ma so che lei mi protegge e mi pensa, come farà sempre. Per favore, ricordatela nelle vostre preghiere. Ve ne sono grato. Grazie del vostro affetto, Vi abbraccio tutti. Giovanni A.
Un abbraccio a Giovanni ed alla sua Agnieszka, così come io saluto il signor Pasquale, papà di Luigi, mio compagno di collegio che lo ha lasciato ieri a 76 anni per un male incurabile.
Luigi a 30 anni si è trovato a dover fare il capofamiglia e assistere la mamma e il fratello minore. Mi ha telefonato senza una lacrima, con parole asciutte: “Lo sapevamo e lo abbiamo accompagnato con amore e con fede fino alla fine. Perché davanti a queste cose solo la fede ti può assistere, il resto non conta. Conta solo la vita, il suo valore e la sua sacralità”. Gli ho risposto che queste tragedie tirano fuori quello che uno ha davvero dentro: se è cattivo diventa più cattivo, se è buono sarà più buono. Penso che Luigi diventeterà più buono. E lui lo era già.
Piccola cosa, non so se sia un fatto di Vangelo, ma ieri è morta anche Natuzza Evolo di Paravàti (VV), la nota veggente calabrese.
Francesco73 io penso di sì. Contraddittoria e mezzo pagana, ma innamorata dell’umanità di Cristo come pochi. A volte con i toni di Teresa d’Avila, che era gelosa di quell’umanità. Le ho dedicato il post seguente.
Un pensiero per gli altri fatti qui raccontati.
A Tonizzo vorrei chiedere di darci qualche pista su Natuzza.
Ne so nulla, ma a occhio mi pare un caso diverso dai ciarlatani che spuntano ogni tanto in giro per la provincia italiana.
Tant’è vero che i suoi funerali saranno celebrati dal vescovo.
Mi colpiscono sempre questi fenomeni duraturi di poteri straordinari, devozione popolare, arcaismo, semplicità popolana.
Di Natuzza ho parlato un paio di volte sul blog, Francé, ma ti accontento volentieri: lei era completamente analfabeta e nel ’44 ha avuto una visione della Madonna che le ha chiesto di costruirle una grande chiesa a Paravàti. Natuzza parlava con i morti, nel senso che li vedeva esattamente come io, tu vediamo una persona qualunque. Parlava perfettamente dall’inglese al tedesco allo spagnolo perché, diceva, era il suo Angelo custode a fornirle le risposte e la traduzione. Cosa notevole: la Passione per lei era una questione fisica e la riviveva sul suo corpo, tanto che il suo sangue impresso sulle bende “scriveva” simboli cristiani e passi delle Scritture anche in Aramarico. Durante la Passione vedeva Gesù, la Madonna e il diavolo che la tentava e spingeva sulla disperazione più totale. Ma lei amava Gesù e resisteva.
Natuzza non ha mai fatto predizioni su terremoti o sul futuro della gente. Fondamentalmente il suo era un invito alla conversione, la fede e la penitenza. Alla fiducia, ecco la parola giusta, in Dio che è davvero Padre pieno pieno pieno di amore per tutti noi. Una voltà beccò un prete che, per tentarla, si era vestito “in borghese”: Natuzza lo riconobbe dalla posizione dell’angelo custode, che nelle persone ordinate dovrebbe stare a sinistra del soggetto e non a destra (almeno così diceva lei). Quanto ai Novissimi, la visione che ne dava lei è sostanzialmente rispondente alle verità cristiane.
Tra le curiosità su di lei si è raccontato che avesse rovesciato le patate a friggere nell’olio bollente infilando la mano direttamente nella padella senza ustionarsi e che, come per Padre Pio, seppure sanguinanti le sue ferite non stingevano su chi gliele baciava. Quanto al vescovo: l’allora Ordinario, monsignor Domenico Tarcisio Cortese, era in contatto con lei e la sentiva spesso. Si disse che nel 1987, all’epoca dei fatti di Scarpaleggia (una località di S. Onofrio – VV – nella quale su un olivo si disse fosse apparso il volto di Cristo) il Vescovo avesse sconfessato la presunta apparizione dopo un colloquio con Natuzza e che spesso si consigliasse con lei.
Ti lascio qualche traccia o pista, ma se volete sull’argomento ci torniamo (ovviamente col permesso di Luigi):
http://www.apparizioni.com/Natuzza%20Evolo/index.htm
http://www.fondazionenatuzza.it/
http://www.parrocchie.it/correggio/ascensione/natuzza_evolo.htm
http://www.giuseppenotaro.it/c_era_una_volta.html
Due libri (sull’elenco trovi il telefono della Mapograf di Vibo, ora mi pare si chiami edizioni Monteleone ma forse mi sbaglio)
Valerio Marinelli, Natuzza di Paravati: umile serva del Signore, Vibo Valentia, Edizioni Mapograf, 1985.
Incontrare Natuzza: una testimonianza divina di fede, carità, amore, Vibo Valentia, Edizioni Mapograf, 1992.
La Mapograf esiste ancora. E il numero c’è. Scusate la confusione ma è da un po’ che non vado a Vibo.
Bene, grazie!
Avevo visto il sito della fondazione, ora mi interessava un’angolatura per quanto possibile neutrale.
Preziosi i tuoi spunti.
Mah guarda, la Calabria è la terra di un S. Francesco di Paola che taglia le monete davanti al re di Francia e dalle monete escono sangue e grida dei sudditi. Dei vattienti di Nocera Terinese. Delle nostre Affruntàte il giorno di Pasqua. Di Brunone da Colonia e la sua Certosa sulle Serre… e tutto sommato di una terra forte e orgogliosa dalla fede ingenua e fortissima.
Ti lascio il video dell’Affruntàta:
http://www.youtube.com/watch?v=JA0-z5Zttrs Mio zio è il Priore, che svela la Madonna.
Un pensiero e un abbraccio per Giovanni Agnoloni.
@Tonizzo: Di Natuzza, ricordo che ogni estate non mi perdevo mai l’intervista che il TGR Calabria (di solito, Pino Nano) le rivolgeva. Di questa donna, ricordo che mi colpiva molto l’umiltà. A mio modesto avviso, ritengo che la sua vita, la sua esperienza appartengano al Mistero.
Ho inoltre appreso, seguendo via web il TGR della Regione Calabria, che verrà celebrata una Santa Messa di suffragio per Natuzza, anche in Vaticano, dall’ex Assistente Spirituale di Giovanni Paolo II. Mistero, per me Mistero(in senso positivo), davanti al quale mi fermo.
Salutami la tua terra, caro Tonizzo…in cui mi reco quasi ogni estate…e che mi è rimasta nel cuore, dopo l’esperienza di Servizio Civile nella Locride.
Ciao a tutti!
F.
X Luigi: Molto bella la pagina CERCO FATTI DI VANGELO.
Un abbraccio a Giovanni Agnoloni ed alla sua Agnieszka, un ringraziamento di tutto cuore a Tonizzo che ci ha ben illuminato la figura di Natuzza (ti confesso, Tonizzo, che non la conoscevo: mi consolo pensando che ero in compagnia del buon Francesco73 !) ed un saluto al caro amico Fabricianus.
Ora, Luigi, vado a leggermi la tua pagina sui “FATTI DI VANGELO”.
Buona notte dal freddo e dalla pioggia gelida delle campagne del Nordest !
Roberto 55
Esattamente, Fabricianus. Non so di questa devozione dell’ex A.S. di papa Wojtyla, ma è probabile che il Papa polacco abbia saputo qualcosa. Del resto si racconta si sia presentato a casa della famiglia che aveva la Madonnina di Civitavecchia nel lontano ’95, ci sta che possa aver incontrato Natuzza in Vaticano (venire a Paravàti mi pare troppo). O forse nel 1984, quando venne in Calabria. Se non ricordo male.
Di sé Natuzza diceva: io sono un verme della terra.
Ciao Roberto, buonanotte a te e – se permettete – a tutti, che anche io a dirla tutta mi sento un pochettino stanco. Concludo con questo video di Pino Nano, capostruttura TGR Calabria: http://www.youtube.com/watch?v=Tdhc8SeHCbQ
Buonanotte a tutti.
Ricambio il saluto al carissimo Roberto55!
Da Monica Paganuzzi ricevo questo messaggio:
Buongiorno, dalle “Lettere al direttore” del Giornale di Brescia del 27 settembre 09 prendo una bella testimonianza che le giro volentieri per la sua rubrica “cerco fatti di vangelo”. Con stima. Monica Paganuzzi di Brescia
Gli angeli alla Domus Salutis
Le chiedo spazio nella sua rubrica per poter ringraziare un’équipe di angeli che ha assistito la mia amata Fulvia negli ultimi giorni della sua vita. Questi angeli lavorano alla Domus Salutis e sono travestiti da suore, medici, infermieri. Senza averli mai conosciuti prima, il giorno del ricovero di Fulvia sono stato accolto come un figlio e ricordo ancora le parole di suor Giusy (dottoressa, per chi non lo sapesse!), la quale per consolare i miei occhi smarriti mi disse: «Qui alla Domus l’assistenza è globale: riguarda il corpo e lo spirito, il malato e i suoi familiari».
Quindici giorni di dolore, resi dolci dall’Amore di un personale che lavora non solo per denaro, ma anche per vocazione, …anzi soprattutto per vocazione! Questo tempo mi ha permesso di riscoprire la fede, nella missione che più di tutte Gesù scelse negli ultimi anni della sua vita: la missione in mezzo ai malati, ai sofferenti nel corpo e nello spirito, che per Amore Suo sono divenuti strumento per la maggior gloria del Padre. Leggendo il Vangelo, in quei giorni ho riscoperto proprio questo: Gesù riservò gran parte dei suoi miracoli ai malati e ai sofferenti. Il lavoro degli angeli di cui parlo è perfettamente in linea, pertanto, con la vita di Gesù e per questo li ringrazio con tutto il mio cuore.
Degli ultimi momenti della vita di Fulvia mi rimangono, oltre ad una pace suscitata dal ricordo di una donna stupenda, una rinnovata fede in Dio e la Bibbia personale di suor Giusy, che ha accettato di donarmela dopo avermi donato tutto il suo Amore. Per questo da oggi so che per me pregare non sarà più una fatica, ma un nuovo strumento per restare in contatto con chi mi ha insegnato il modo di distaccarmi dalla donna che ho amato e amo, passando attraverso il dolore e non sfuggendolo, come avevo avuto paura di fare quando la malattia e la sofferenza di mia moglie erano troppo gravi per essere sopportate solo con la forza di volontà e il conforto degli amici e dei parenti, senza la grazia della fede e l’aiuto della preghiera.
Desidero ringraziare, inoltre, i Salesiani di don Bosco, presso i quali lavoro, che hanno saputo starmi vicino oltre la legge, regalandomi tutto il tempo di cui avevo bisogno, in eccezione alle rigide regole del contratto di lavoro. La comunità di Don Bosco con tutti i suoi partecipanti ha condiviso con me i tre mesi di malattia di Fulvia. Un esempio, il loro, che ci dice che esistono datori e datori. La produttività, per fortuna, è stata dimenticata in nome dell’Amore per l’umanità.
Per non scordarmi che la Chiesa è la casa di tutti gli uomini, non posso non citare la comunità dei Diaconi e don Giuseppe Mensi della Parrocchia di S. Silvestro di Folzano, che il 30 agosto ha celebrato il mio matrimonio con Fulvia e il 15 di settembre il funerale dell’amata. Don Giuseppe è stato l’architetto della nostra follia. Quando giovedì sera gli dissi che io e Fulvia volevamo sposarci, domenica aveva già pronto il matrimonio. Sono questi sacerdoti che ci dicono che la Chiesa è veramente Madre e come tutte le migliori madri sa trasformare le follie in sogni che si avverano.
Infine, ma non ultimi per importanza, ringrazio il sindaco Adriano Paroli, il presidente del Consiglio comunale Simona Bordonali e tutta la Giunta, nonché il presidente della Circoscrizione Garzetti e tutto il Consiglio di cui faccio parte, che non si sono dimenticati di me nel momento del mio dolore più grande. Non mi aspettavo la loro attenzione. Forse proprio per questo le loro condoglianze sono state per me una medicina!
Stefano Calimeri – Folzano
Ringrazio Monica e invito i visitatori a seguirne l’esempio: chi ha da segnalare, segnali. Anche piccole vicende, o piccoli testi, sui quali si può poi lavorare per cavarne un FATTO DI VANGELO in piena regola. Per esempio in questo caso sarebbe bene appurare la identità completa dei personaggi: lui Stefanio Calimeri, ma servirebbe il cognome di Fulvia e possibilmente l’età di ambedue. Si tratta di rendere parlante una storia e sono necessari degli elementi descrittivi. Che lavoro facevano i due. Di che male lei muore. Se ci sono parole di lei che meritino di essere ricordate. Una preghiera, una lettera, un testamento, parole dette in occasione di quello straordinario matrimonio, che cosa è stato scritto nelle partecipazioni al lutto o sulla tomba… Il “fatto” andrebbe nel paragrafo TUO FRATELLO RISUSCITERA’ del capitolo 7. LA VITA E’ MUTATA MA NON E’ TOLTA. Forse occorrerebbe prendere contatto con i salesiani ai quali accenna Stefano o con la parrocchia di Folzano dove è avvenuto il matrimonio. Fatta l’indagine la lettera verrebbe inserita in quel paragrafo con un mio “cappello” informativo e la specificazione che viene dal GIORNALE DI BRESCIA e di chi me l’ha segnalata e mi ha aiutato nell’indagine. Così conduco il lavoro e chiunque può aiutarmi.