Il senatore Stefano Ceccanti – al quale più volte in questo blog mi sono rifatto nel commentare i fatti politici – annuncia con un comunicato di essere stato escluso dalle liste del Pd, protesta per il “silenziamento dell’area liberal” di cui la sua esclusione fa parte, informa di aver successivamente respinto la proposta di entrare nella lista Monti del Senato: Ringrazio il professor Monti, ma non ci sono le condizioni politiche per una mia candidatura. In un comunicato di ieri aveva argomentato la sua protesta per l’esclusione dalle liste pd: Non sono candidato. Amarezza e stupore per la compressione del pluralismo. Molti elementi biografici e di cultura mi legano a Ceccanti: gli dico la mia solidarietà e protesto con lui per il restringimento di orizzonti che nel Pd si è manifestato nelle ultime settimane, con le “primarie parlamentari” e con la scelte dei nomi da inserire nel “listino”. Sono state inserite personalità delle più varie appartenenze, ma sono stati posti paletti anti-Renzi e anti-Monti che a mio parere costituiscono un passo indietro. Con la punta di uno di quei paletti è stato cacciato il mio amico Ceccanti.
Ceccanti dice no a Monti e protesta con Bersani
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Guardate che, quando qui qualcuno diceva che voi Bersani e il mondo che rappresenta non li conoscete, quel qualcuno sapeva quel che diceva …
Nel momento in cui Monti fa lista a sé e attacca abbastanza deciso parte del PD che ci siano paletti antiMonti mi pare anche normale.
Però il clima si incattivisce e quando diventano cattivi diventa tutto più brutto.
Non mi intendo di questioni tecniche di partito, per cui non mi sento in grado, in coscienza, di valutare i comportamenti dei dirigenti del PD.
La vicenda di Stefano Ceccanti obiettivamente, vista così come ci viene presentata, lascia l’amaro in bocca.
Suppongo che diversi altri come lui siano stati “cacciati” per motivi simili.
Mi sono accorta, in effetti, che stanno sorgendo un po’ dappertutto molti malumori a seguito della compilazione delle liste dei candidati.
Faccio alcune considerazioni da profana quale sono.
Io ritengo che in tutti i partiti alle prese con le liste da compilare avvengano discriminazioni, non giuste in sé, ma dettate forse da ragioni tattiche in vista di posizioni future. Il che potrebbe essere plausibile.
Il saper prevedere in anticipo certe situazioni è da considerarsi un punto di forza, a me pare.
Penso anche che certe decisioni non vengano prese a cuor leggero, e forse dolgano più di quanto si possa immaginare soprattutto se a farne le spese sono persone oneste, di cui venga riconosciuta la validità.
Ritengo inoltre che quando un partito, quale che sia, si dà delle regole prese a maggioranza, tali regole debbano essere rispettate.
Tutto questo dico senza entrare nello specifico del caso in questione.
Ridurre tutta la bagarre ad un fatto di “compressione del pluralismo” nel PD?
Forse.
Del resto, la recente campagna elettorale per le primarie ha visto in campo un Renzi, sostenuto da moltissimi, con idee alquanto diverse da Bersani. Segno evidente che all’interno del partito non c’è omogeneità.
E negli altri partiti? C’è questa omogeneità? Io non credo o almeno non la vedo.
Ma focalizzando il discorso sul PD di questo momento, io credo– spero non ingenuamente– che tutte le rimostranze degli esclusi che, come Stefano Ceccanti, si sentono ingiustamente ostracizzati, non saranno voci inutili e serviranno a far prendere coscienza ai dirigenti di partito, in primis Bersani, che nel suo ambito ci sono aggiustamenti da fare, e non da poco.
Dopo le prossime elezioni ci sarà un Congresso nel quale esprimere consensi ma anche, e forse maggiormente, dissensi.
Tutto ciò per chiarire e possibilmente per arrivare ad una linea di arrivo comune; oppure ad un bivio con strade diverse.
Io proprio a queste cose e a questi malumori e malignità serpeggianti mi riferivo con il fatto di essere in attesa.
Onestamente mi danno fastidio le candidature specchietto, tipo ieri la Vezzali, o la Idem o la ragazza che fa campagna di due settimane sul web.
Per carità saranno bravissime ma danno l’impressione di essere catapultati lì per caso.
Anch’io sono deluso da queste scelte del PD (anche se nelle ultime ore qualche cattolico è stato inserito in lista, dalla Fattorini a Preziosi e Patriarca). Penso che, di fronte ai tanti populismi (da Berlusconi a Grillo, dalla Lega a Ingroia e Di Pietro) PD e Monti dovranno collaborare per gvernare l’Italia, per cui mi auguro un ripensamento ed un ridimensionamento delle polemiche.Un PD troppo sbilanciato a sinistra non serve per governare e costruire.
Votai Bersani alle primarie e lo rifarei, ma l’esclusione del prof. Ceccanti dalle liste Pd mi spiace veramente molto; su altri “pianerottoli” del web ho avuto modo di apprezzarne alte qualita’ professionali e umane.
Lo ringrazio anche da questo “pianerottolo”.
F.
A febbraio non emergerà alcuna maggioranza possibile. Come in Grecia, dopo un paio di mesi, si dovranno rifare le elezioni. Solo allora cambierà molto di più di adesso. Bersani via; Berlusca con madre natura; Renzi e Meloni se la giocheranno.
Amico Mattlar,
penso non sara’ cosi’.
Un abbraccio.
beh, per il catto-liberal (e bravo) Ceccanti che va, di catto-dem scodinzolanti e candidati nel PD ve ne sono eccome, “nuovi” di zecc…he, no?
un giretto a Palazzo non si nega a nessuno.
Ceccanti, Calearo, Binetti e qualche altro del giro area “cattolico-industriale” dei candidati eletti nel parlamento uscente, furono la brillante scelta del buon Veltroni, che regalò al caimano il terzo giro con l’altra brillante idea di fare la lista unica.
Casini più pragmaticamente e il redivivo caimano pur di rimanere a cavallo del potere e della tigre fanno carte false per moltiplicare liste e listini.
Le facce di tolla alla Albertini che prendono il paracadute dell’algido e vanaglorioso neo senatore a vita acchiappacitrulli, che mantengono la candidatura alla regione Lombardia, il dietrofront del celeste che per un posto in parlamento si rimangia tutte le invettive al caimano.
E il caimano dell’editto bulgaro che torna stasera in TV da Santoro?
Loro si che sanno come si fa “politica sporca” fatta di sangue e mer.. come diceva il socialista Formica, ai tempi d’oro del craxismo.
Eppure una percentuale di italiani voteranno questa gente.
Mi viene in mente il marchese De Sade.
Per Ceccanti mi dispiace molto, ma è chiaro che i candidati privi di seguito elettorale organizzato (gli intellettuali, i professori, i cervelli) subiscono l’incattivimento dei rapporti interni. Se una (piccola) quota è riservata a tali personalità, è chiaro che è in larga prevalenza quella del segretario, di cui appunto Ceccanti non farebbe parte.
Per la minoranza, più o meno, si salvano solo i politici professionali e gli uomini di stretto staff, e nemmeno tutti (Reggi è fuori, e mi pare che Renzi non lo abbia manco difeso alla morte).
La politica è sangue e merda, e con le liste bloccate è molto molto peggiore di come già la si immagina.
Renzi ha preso il 40% al ballottaggio. Si è detto e ridetto che il PD è spaccato quasi a metà. E’ logico che una vecchia volpe rossa come Bersani non voglia correre rischi e, convinto della vittoria elettorale, non voglia sorprese in Parlamento: ben vengano dunque i fedelissimi e i neofiti riconoscenti per la candidature e l’elezione, l’opposizione interna può rimanere a casa.
Credo che questa fosse una delle prime lezioni delle frattocchie: lo chiamavano centralismo democratico.
@Nino,
dispiace che un democratico come te non colga che, date le ripetute dichiarazioni di disponibilità ad accordi postelettorali tra Monti/Casini e Bersani (alla faccia del rispetto per il voto del popolo sovrano), chi non vuole Bersani al governo deve per forza votare quella “gente”. Non ha alternative.
Se Monti avesse accettato di unire i moderati, gli scenari sarebbero stati ben diversi…
Ha ragione Franti, c’è qualcuno che ha fatto i conti senza l’oste.
Quando nacque il PD pensai subito: ecco, adesso daranno agli ex popolari qualche poltrona, illudendoli di contare qualcosa, ma nel giro di qualche anno, il PD diventerà come il PDS. Non sbagliavo.
Con Bersani segretario questo processo è ulteriormente accelerato e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Non era meglio rimanere alleati ma mantenendo posizioni e identità distinte? Chi è causa del suo mal…
Notizia di ieri:
“Rottura all’interno del Pd. Il segretario regionale pugliese del partito, Sergio Blasi, ha annunciato di essersi dimesso dall’incarico “in pieno ed assoluto dissenso col gruppo dirigente nazionale per aver tradito lo spirito delle primarie e aver invaso le liste pugliesi di ‘immigrati dal nord'”. La decisione, fa sapere la segreteria regionale, è stata presa al termine di un vertice per la definizione delle liste di Camera e Senato per la Puglia”.
A parte il fatto che i compagni emiliani sono abituati ad obbedir tacendo a tutti gli ordini del Partito, ma cosa dovrebbero dire in Emilia Romagna?
E’ evidente che non si tratta di casi isolati, ma proprio di applicazione del principio del centralismo democratico, alla faccia dello “spirito delle primarie”, del “collettivo che si contrappone al monarca” e amenità bersaniane di questo tipo.
In campagna elettorale scatta l’istinto del “predatore politico”, come anche i paciosi gatti domestici a volte tirano fuori gli artigli, non disdegnano uccidere qualche uccellino se li trovano sulla propria strada. Non c’è nulla da fare è l’istinto felino!!Mors tua vita mea.. E quindi anche il Buon Mago Gargamella ha dovuto far fuori un bel po’ di uccellini renziani e montiani…
Mi hanno fatto tenerezza le parole sconsolate di una brava persona come Natale Forlani, portavoce del Forum di Todi, che intervistato oggi sul Corriere dice “Ecco alla fine Todi è servita solo a far condidare qualcuno nella Lista Monti. Un po’ poco non crede?” ll movimento cattolico che doveva contare , esercitare una pressione di tipo pre-politico e culturale, , col contributo di intellettuali cattolici per un “progetto comune”, tutto questo è finita come al solito : l’ arrembbbaggio alle poltrone. Che tristezza!!!
Ho partecipato a un incontro (pubblico) del Gruppo Todi all’Istituto Sturzo, all’inizio.
Si capiva lontano un miglio che c’erano solo notabili e nessuna vera attivazione di partecipazione dal basso.
Mentre se i cattolici devono dare un contributo è quello di riqualificare la democrazia. Per le cooptazioni va benissimo anche Berlusconi, che è pure molto più divertente di Forlani e soci.
Detto questo, l’ingresso in scena di Monti è utile e va guardato con interesse, oltre la sua persona e i limiti pur evidenti di avvio di questo esperimento.
L”ingresso in scena di Monti” sarebbe stato molto più fruttuoso se avesse rappresentato un’occasione di rinnovamento del fronte moderato. Avrebbe potuto persino rischiare di vincere!
A conti fatti, invece, rischia di ripetere la parabola di Mariotto Segni e Mino Martinazzoli alle elezioni del 1994: buon programma, candidato presentabile, “endorsement” del mondo cattolico e disponibilità a collaborare con la coalizione progressista.
I risultati elettorali però non furono gratificanti e si aprì una stagione di divisioni e, purtroppo, di progressiva marginalità politica.
Non nascondo una certa delusione…
A differenza di Mariotto Segni e Mino Martinazzoli, però, Mario Monti è uomo di potere, di Poteri Forti, di banche e di lobbies internazionali. Non farà comunque “l’ingloriosa” fine di quegli altri.
Vedo invece i primi segni di ingloriosa fine per l’entusiasmo targato CEI e mondo cattolico, che inizia a rendersi conto che al momento buono ( dalle liste in su) il suo peso, a parole così apprezzato, si avvicina pericolosamente a quello del due di briscola. Intanto i Todiani sono finiti al macero, così, per aperitivo….poi la presenza stessa di questo polo Monti, spezzando di fatto il blocco moderato, rafforza di fatto la sinistra, con cui peraltro sembra apertamente dsposto a collaborare anche dopo, nonostante l’aborrita carta dei valori del PD.. Forse, seppure nell’ ottica politicamente pragmatica fino ad essere cinica della CEI, si è cambiato il cavallo su cui puntare troppo in fretta e troppo platealmente.Col risultato che adesso anche l’ex Uomo della Provvidenza Berlusca “apre” , seppur timidamente ( un cenno di sì col capo, una innocua frasetta sulle maggioranze parlamentari necessarie per cambiare il codice civile) alle unioni di fatto et similia! Reprimenda solenne di Avvenire, che parla di ” grave estemporaneità”! E così conclude la rampogna:
” Abbiamo buoni occhi, buona memoria e buon giudizio!”
A parte il tono vagamente minaccioso….
Buoni occhi? tenuti chiusi per non vedere per tutto questo tempo?
Buona memoria? che non si ricorda di aver tubato per anni con chi adesso si è disinvoltamente scaricato come indifendibile?
Buon giudizio? “buono “in che senso e per chi?.
Cari vescovoni che la sapete lunga di politica, a forza di fare i furbetti, rischiate per una volta di ritrovarvi col cerino in mano…Almeno un tempo si aspettava di essere certi di chi fosse il vincitore prima di saltar sul carro!!!
Martinazzoli?
Altra classe, altra cifra.
Lo squallido narciso del neo senatore a vita, non avrebbe nemmeno legato le scarpe al grande politico e gentiluomo Mino Martinazzoli la cui memoria ricordo sempre con affetto.
Monti è la “bella” copia dell’originale, il caimano.
Lo squallore e il populismo di questi due personaggi accompagnati da altrettanti maestri , perpetui perdenti da Azzurro Casini a Fini, G.Letta, Santanchè. Storace e soci,che abbiamo visto fin qui, è una bazzecola rispetto a quello a cui assisteremo nei prossimi giorni.
Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, scriveva Geremia in tempi non sospetti.
Grazie al cielo i cattolici hanno Qualcuno cui affidarsi, molto più affidabile dei nostri politici.
per dire come siamo caduti in basso, da giorni i giornali ci parlano dell’EVENTO mirabolante , della cosa importantissima che avrà luogo stasera. Berlusconi da Santoro!
L’ultima lotta di due pugili suonati! Scorrerà sangue!!! Venghino Signori venghino…
E poi ci sentiamo antropologicamente superiori agli antichi romani che andavano al Circo a vedere la lotta dei gladiatori.. pollice giù per il perdente..!! Qunto vorrei che stasera quasi nessuno vedesse l’ignobile spettacolo, che i i miei connazionali che so andassero a un concerto,i più colti, leggessero un libro, magari anche si ubriacassero in un pub con gli amici, i più giovani, o passassero una sera romantica colll’amata/amato
(i più fortunati) o persino vedessero un film pornografico ( i più sfigati).
Tutto pur di non essere incollati alla TV a vedere il duello Santoro/Berlusconi!
Perchè nessuno , dico nessuno, può aspettarsi che da simile duello possano uscire idee, conversazione intelligente, garbata, ma tutti sanno ( e pregustano) che usciranno urli e sghignazzi, insulti e rissa, nulla di umano ma solo di sub-umano !
perciò miei cari, stasera NON guardate la TV non amate lo spettacolo dei gladiatori!!!!!!!!!! 😉
Sì, decisamente perdibile…
Concordo con discepolo. L’arena di San-Toro di questa sera è mille volte più pornografica della più spinta scena di sesso hard.
E immagino quanta gente si allestirà in poltrona per godere della scena del patibolo mediatico.
Non sarò fra questi, ovviamente, avendo ben altro da fare…
http://www.ares.mi.it/index.php?pagina=primo_piano&e=766
Per chi sta a Roma invece sarebbe interessantissimo andare a sentire la presentazione del libro di Spaemann, uno dei più grandi filosofi del nostro tempo.
Scrive riferendosi a Monti, FedericoB
“endorsement” del mondo cattolico”
Forse volevi dire, buon FedericoB., endorsement di alcuni cardinali oppure del singolo ex presidente delle Acli Andrea Olivero? (Persona preparata, per carità).
Ecco, allora mi sia permesso specificare: endorsement di una parte del mondo cattolico.
Beh, si licet parva componere magnis ( e ognuno identifichi come preferisce sia il parvis che il magna) non è che nelle altre discussioni, per esempio i blog, questo pianerottolo compreso, siamo tutti degli esempi di confronto di idee in punta di cesello, di conversazione intelligente e garbata.Anzi gli urli e gli schiamazzi, gli insulti e le rissa, molto di umano ma molto anche di sub-umano, abbondano e prosperano.
A giudicare dal numero di interventi, anzi, quelli dove tra i commenti scorre il metaforico sangue virtuale sono i post piu’ popolari.
Figurai mai avessimo le telecamere…
🙂
@Fabricianus,
il mio personale “endorsement” andrà a chi mi garantirà un minimo di coerenza da questo punto di vista:
http://www.uccronline.it/2013/01/09/i-principi-non-negoziabili-e-i-cattolici-adulti/
@FedericoB delle 16.37
Fai bene.
Ciao!
Penso che Lorenzo delle 16.30 non abbia poi tutti i torti.
E infatti non voterò per Bersani!
Anch’io trovo condivisibile e saggio quanto dice Federico alle 16.37.
Lo ringrazio anche per il link postato, che consiglio a tutti di leggere( a parte il discutibilissimo pistolotto iniziale) , in quanto illuminante per fare un po’ di chiarezza sullo sloganone dei c.d. “principi non negoziabili”, che verrà tirato in ballo- c’è da scommetterci- continuamente da qui alla data delle elezioni.
Mi limito ad osservare che i principi non negoziabili non si limitano alla triade vita ( aborto, fecondazione eterologa,ecc)/ morte( eutanasia, testamento biologico ecc)/ famiglia( unioni di fatto, nozze gay ecc) -con l’appendice delle libertà di istruzione non statale-, come ormai sembra essere passato nel linguaggio comune.
Ad essi se ne affiancano altri ugualmente indicati nel dettaglio, e assolutamente non considerati :
la tutela sociale dei minori
la liberazione delle vittime dalle moderne forme di schiavitù (come la droga e lo sfruttamento della prostituzione)
il diritto alla libertà religiosa
lo sviluppo per un’economia che sia al servizio della persona e del bene comune
il rispetto della giustizia sociale,
del principio di solidarietà umana
di quello di sussidiarietà.
E infine si richiama come essenziale in questa esemplificazione il grande tema della pace.
Ora, papa Benedetto questo lo sa benissimo, essendo lui l’ideatore di questa ” formula”, adottata peraltro anche da Giovanni Paolo II.
Vediamo di non dimenticarcene noi.
Se dobbiamo, come ciascuno di noi dovrà, esaminare un programma elettorale sotto questo specifico aspetto, ricordiamocene bene.
Va bene tutto, purchè la lettura dei “principi assolutamente non considerati” non ci distragga da quei principi “considerati” solo a parole e solo dai cattolici e sostanzialmente avversati da tutti gli altri: vita, famiglia e libertà di educazione. Se cominiciamo a distinguere “questo sì, quello no” abbiamo dato una mano a chi si propone di avversarli tutti senza distinzione.
E spero che nessuno pensi in questo modo, “annacquando” la questione, di giustificare un voto alla sinistra progressista di Bersani e Vendola che nella propria carta di intenti quei valori non negoziabili li avversa apertamente e li contrasta con soluzioni non conciliabili con una visione cristiana della società e della famiglia.
Annacquare è rendere tutto una brodaglia.
Meglio diffidarne e non farlo mai.
Altrettanto pernicioso è lasciarsi menare per il naso sulla base di slogan che nessuno si prende piu’ la briga di verificare.
Finora, col pavido beneplacito della CEI, o meglio della sua parte dominante,si è fatto proprio questo: si è distinto questo sì, quello no, e così li abbiamo sviliti tutti quanti , quei valori,e , quel che è peggio, la nostra credibilità di interlocutori come cattolici. Perchè adesso è chiaro a tutti che chiunque venga e offra , sopra o sottobanco, due o tre cose: congelamento delle questioni eticamente sensibili, favori alle scuole cattoliche e esenzioni fiscali alla chiesa, otterrà con facilità imbarazzante un benevolo assenso se non una esplicita benedizione…
Non ho nessuna, ma proprio nessuna difficoltà a dire che tra la carta di intenti
dei PD e il magistero cattolico sui valori non negoziabili ci sia , per certi temi, incompatibilità.
Con altrettanta chiarezza dico che c’è incompatibilità tra questi valori e i programmi della destra, indifferenti come sono alla tutela sociale di intere categorie, al rispetto della giustizia sociale,del principio di solidarietà umana
di quello della sussidiarietà, che anzi in certi casi avversa apertamente e cerca di contrastare in tutti i modi, con un aperto richiamo all’egoismo e al
pensare prima di tutto a sé.
Con la stessa chiarezza, è evidente che c’è una incompatibilità totale tra valori non negoziabili e agenda Monti, che fa del suo principio ispiratore anziché un’economia al servizio della persona e del bene comune, un’economia deificata con lo spread sull’altare e i disoccupati suicidi.
Basta che lo si sappia bene, e che non arrivi il Bagnasco di turno a spiegarci che solo certe cose sono ” per il bene generale” . E le altre , no?
Amici, non per polemica con Federico, ma non sarà attaccandosi alle sottanone dei vescovi che troveremo la risposta su che cosa votare. Difatti anche loro sono orientati in varie direzioni… e sono tutti vescovi allo stesso modo!
🙂
L’appoggio a Monti ala fine si è ridotto a un cenno di favore di Bagnasco (presto rientrato) e un articolo dell’Osservatore Romano.
Poi è stato tutto un distinguo, la cosa buffa è che a richiamarsi alla laicità questa volta sono stati soprattutto a destra (Da Negri a Fisichella, da Lupi a CL).
Forse perché Monti è sentito (da destra) di sinistra. Bho.
Monti sinceramente ci fa una figura un po’ meschina onestamente, tenuto conto che non arriva al 10% chi glielo ha fatto fare?
“E infatti non voterò per Bersani!”
Ma va’!! Non posso crederci.
Santoro è riuscito nell’ingrato compito di far diventare simpatico pure Silvio.
Travaglio raccomandato da Berlusconi, sempre detto che riesce a guadagnare pure sull’antiberlusconismo, non è che ce lo ritroviamo per davvero al governo? Poveri noi…
@Lorenzo,
non voglio insistere, ma le tue parole confermano quello che temevo: se si comincia a dire che sono tutti sullo stesso piano, alla fine viene giustificata qualunque scelta. Non è così, ci sono delle priorità evidenti e i reiterati appelli della nostra gerarchia (ma in tutto il mondo quando ci sono le elezioni i vescovi richiamano attenzione nei confronti dei c.d. valori non negoziabili: un motivo c’è!) sono chiarissimi. Non cerchiamo scuse per giustificare le nostre simpatie.
Non ci sono scuse. C’è la responsabilità di una scelta che deve essere ponderata e che non può ignorare i valori più importanti.
Buon discernimento.
No, non sono tutti sullo stesso piano.
Mio caro Federico,i vescovi non parlano solo di valori non negoziabili, come fai tu fino alla nausea.
Perché non riesci a vedere anche, come prioritari, la giustizia sociale (trascurata dalla destra), la solidarietà umana (trascurata dalla destra), il diritto alla libertà religiosa (trascurata dalla destra),e tutti gli altri valori enunciati nella Costituzione?
Come mai tu cattolico sulla stessa linea della gerarchia–a tuo dire– vedi solo quello che piace a te e non consideri tutto il resto, che pure piace ai vescovi, e che sta a cuore anche alla sinistra?
Forse perché la parola “sinistra” ti provoca un’allergia insopportabile?
Forse perché “sinistra” e “comunismo” per te sono sinonimi come lo sono per molti altri, in primis il Silvietto nazionale?
Non ti auguro “buon discernimento” perché nel tuo caso sarebbe del tutto inutile.
Ma almeno finiscila una buona volta!
Sarebbe ora di finirla con questa storia che la sinistra è per la giustizia sociale, mentre la destra a questo punto sarebbe, boh, per l’ingiustizia (?!?).
Credo che questa idea balzana sia originata dall’inculturazione che viene dalla nostra scuola statale e in parte da larghi settori dei media.
Destra e sinistra hanno piuttosto due visioni diverse di cosa sia giustizia sociale e di quali strumenti siano utili per raggiungerla.
Inoltre, non condivido la richiesta a Federico di lasciare perdere sui valori non negoziabili, che sono l’unico riferimento che dà la chiesa nel momento in cui un cattolico va a votare; siccome non parlano di digiuni al venerdì o di messe comandate, ma lanciano un allarmi sui rischi di una società che non poggio più su certi capisaldi come vita, morte, famiglia, non credo proprio che i cattolici li debbano ignorare; poi facciano come in coscienza si sentono di fare.
L’invito a finirla, infine è maleducato e presuntuoso; che ognuno scriva quello che se sente di scrivere nell’ambito delle poche regole di educazione nei confronti degli altri e dell’autore del blog.
Ovviamente mi riferisco all’invito a finirla rivolto a qualcuno!
Caro Federico,
non vuoi insistere, ma insisti alla grande…:)
Che tu sia convinto di quello che dici, è evidente. Ne sono lieto per te, vai avanti per la tua strada,ovviamente. Che tu cerchi di convincere altri delle tue posizioni, è altrettanto evidente, e legittimo: auguri!
Quello che non va, permettimi la franchezza, è quel vestire questa tua convinzione di una validità assoluta , presentandola come scelta inevitabilmente obbligata. Non per te, che come tutti sei refrattario a cambiare non dico idea, ma nemmeno parole, ma per tutti gli altri che leggono, per chiunque passasse di qui e buttasse un occhio, credo sia giusto dire LA VERITA’.
E la verità è solo una.
Quei valori ” non negoziabili” sono inscindibili gli uni dagli altri.
Lo sai perfettamente anche tu, che infatti, nel precedente intervento scrivi onestamente:” Se cominiciamo a distinguere “questo sì, quello no” abbiamo dato una mano a chi si propone di avversarli tutti senza distinzione.”
Cosa che è avvenuta puntualmente, e avviene ogni volta che si fa una difesa su un punto fottendosene allegramente di tutto il resto.
Tanto per essere molto chiari: la VITA va difesa sempre e comunque, in ogni condizione, è vita e dono di Dio sempre e comunque. Stracciarsi le veste, DOVEROSAMENTE, dico io, per i feti abortiti, e liquidare altre problematiche a questioni di secondaria importanza, non solo è sbagliato: è impossibile, senza perdere verità e faccia. Allora si diviene quello che si è: antiabortisti, e basta. BASTA. Sia chiaro a tutti che essere SOLO antiabortista NON E’ DIFENDERE LA VITA, ma difendere uno dei casi spaventosi in cui la vita viene minacciata. E gli altri casi? Un antiabortista che poi sfrutta e sottopaga un immigrato clandestino in nero, credi che difenda la vita? Resta uno contro l’aborto.E’ già tanto, ma non basta affatto a difendere la vita.
Domanda molto terra terra: la vita di un disabile vale meno di quella di un feto? Assolutamente no. Eppure , non molto tempo fa, a riguardo dei malati di SLA che minacciavano di farsi morire, tu hai detto: non confondiamo una battaglia per un finanziamento di una legge, con la difesa dei diritti non negoziabili. La vita sacrosanta di un embrione manipolato vale meno di quella di un immigrato su un barcone ? Sono domande odiose e che sembrano infantili, ma sono le domande.
E’ talmente vero che tutto si tiene , in quei principi, che papa Benedetto li ha posti in collegamento – suscitato un vespaio VOLUTO- in modo volutamente sottolineato, nel corso del suo ultimo messaggio sulla pace nel mondo….
I zelanti papisti piu’ papisti del papa che sono corsi in sua difesa non si sono resi conto del fatto che sottolinare questo aspetto non significa solo ( cosa che il papa ha certamente voluto dire) che la pace non puo’ prescindere da un’armonia di istituzioni sociali che rispecchi il diritto naturale, ma anche, cosa che il Papa puntualmente fa piu’ oltre nel discorso, il sottolineare con forza che per perseguire un aspetto è indispensabile perseguirli tutti insieme, e A PARTIRE DALLE NOSTRE STORIE PERSONALI.
Lo so: sarebbe tanto piu’ semplice e piu’ chiaro scaricarsi la coscienza come proponi tu: io sono a posto( io generico), perché do un voto a questi che mi danno un minimo di garanzie( assai minimo) su QUALCHE principio eticamente sensibili, su QUALCHE aspetto che potrebbe minacciare la famiglia, su QUALCHE elemento di libertà educativa.
E invece non sei a posto un cappero.
Mi spiace Federico, non è così.
Se tu vuoi illuderti, fallo pure.
Ma vedi di non illudere gli altri.
Qui non è un discorso di simpatie politiche.
E’ un discorso di verità.
Continua pure la tua crociata anti sinistra laicista, progressista,zapaterista, anticlericale e tutto quell’ambaradan di etichette che ti sono molto care. E spiegane i motivi.
Fai bene a farlo, lo dico senza nessuna ironia!
Quello che fai male a fare, permettimi, è non usare lo stesso metodo per valutare le politiche di destra e di Monti, anch’esse, come si evince con chiarezza dalle parole di papa Benedetto allora cardinale e dall’intervento limpidissimo di Francesco d’Agostino, chiaramente e apertamente in contrasto con i valori non negoziabili indicati.
Stammi ‘bbuon’!
ahi! Lorenzo !
quanta bella intelligenza sprecata !
@Lorenzo,
come ebbi modo di scrivere a Luigi: unicuisque suum.
Ci sono già tanti che su questo blog hanno messo in evidenza i limiti della destra, non c’è bisogno che mi aggiunga anch’io. Mi permetto di fare qualche osservazione che nessuno fa e che, evidentemente, viene sottovalutata. I richiami della gerarchia si focalizzano principalmente su alcune questioni perchè c’è un’urgenza più evidente. Questo rende prioritario l’impegno per la difesa della famiglia fondata sul matrimonio (non sarebbe così se non fosse in atto una campagna mediatica e politica a favore dei matrimoni gay), il rispetto per la vita dal concepimento alla fine naturale (non sarebbe così se non ci fosse il far west in abito bioetico, se non ci fossero pressioni per la diffusione della RU484, se non ci fosse un dibattito in corso sull’eutanasia), la libertà di educazione (non sarebbe così se non chiudessero tutti gli anni tante scuole cattoliche nell’indifferenza dei cattolici): priorità che non possiamo e, in coscienza, non dobbiamo trascurare. Sicuramente ci sono tante altre questioni importanti e sono tutte legate tra di loro, ma non possiamo permetterci il lusso di chiudere gli occhi per assecondare le nostre simpatie elettorali. Se insisto è perchè sono consapevole che il prezzo da pagare è e sarà altissimo.
@Elsa,
grazie per il tuo intervento. Conosco abbastanza i “sinistri” per sapere che rientra nei loro metodi abituali azzittire chi non la pensa come loro. Anche in questo blog non si smentiscono. Me ne sono fatta una ragione e, stanne certa, non mi faccio impressionare.
@Marilisa,
non è un pregiudizio anticomunista il mio, ma la considerazione che le scelte politiche del Pd e dei suoi compagni progressisti sono orientate in segno marcatamente e apertamente laicista.
Come spiegare altrimenti iniziative come il referendum contro le scuole materne parrocchiali di Bologna?
Mi sembra, da cattolico che dialoga con cattolici, che certe questioni vadano affrontare senza timori di chiamare le cose con il loro nome.
Cattolici e sinistra, in questo momento storico, non sono compatibili.
http://www.tempi.it/referendum-contro-le-scuole-paritarie-di-bologna-a-che-gioco-gioca-il-pd#.UPAaAfWcG_0
Penso che non ci si debba preoccupare più di tanto; è molto difficile che questa legislatura che nasce sotto il segno del famigerato porcellum possa durare molto.
“Credo che questa idea balzana sia originata dall’inculturazione che viene dalla nostra scuola statale e in parte da larghi settori dei media.”
Non condivida se così le piace. A me non potrebbe interessare di meno.
Lasci perdere la scuola statale di cui sembra non conoscere un’acca.
Questi sono –guarda un po’– i pregiudizi di parte dei destrorsi.
La scuola statale è mille volte migliore di quella privata.
In essa si insegna davvero a chi davvero vuole imparare, e senza fare politica; nella seconda si regalano promozioni indecenti e “comprate”.
Questi “valori non negoziabili” che Federico mette continuamente in campo fino alla noia sono un labile pretesto per demonizzare la sinistra.
E francamente mi hanno stufato. Potrei dire forse che hanno stancato tutti.È un disco rotto.
Anche Luigi ha cercato di farglielo capire.
La Chiesa non fa riferimento solo ad essi, Federico B. invece sì. È di un’evidenza lampante anche per i ciechi.
Maleducata è chi, come lei, faziosamente si intromette quando non dovrebbe.
Sa che è un bel vizietto il suo? Da chi lo ha appreso?
“Conosco abbastanza i “sinistri” per sapere che rientra nei loro metodi abituali azzittire chi non la pensa come loro.”
Federico B. invece che sdilinquirti a ringraziare INFANTILMENTE chi ti dà man forte, prova a farti un giro per schiarirti le idee.
Anche i “destri” zittiscono i noiosi che ripetono in continuazione la solita solfa.
Ci sono altri temi oltre ai “valori non negoziabili”;possibile che non te ne sia accorto?
Prova a trovare qualche altro argomento.
Per te cattolici e sinistra non saranno mai compatibili. Mai. Perché hai una avversione viscerale per la sinistra. Vani sono i tuoi tentativi di negarlo.
Parli di “priorità” della gerarchia, Federico?
Allora starai almeno ad ascoltare il capo di questa gerarchia, nonchè nostro papa, Benedetto, nella sua drammatica e lucidissima denuncia del primo di gennaio:
“I nostri tempi, contrassegnati dalla globalizzazione, con i suoi aspetti positivi e negativi, nonché da sanguinosi conflitti ancora in atto e da minacce di guerra, reclamano un rinnovato e corale impegno nella ricerca del bene comune, dello sviluppo di tutti gli uomini e di tutto l’uomo.
Allarmano i focolai di tensione e di contrapposizione causati da crescenti diseguaglianze fra ricchi e poveri, dal prevalere di una mentalità egoistica e individualista espressa anche da un capitalismo finanziario sregolato. Oltre a svariate forme di terrorismo e di criminalità internazionale, sono pericolosi per la pace quei fondamentalismi e quei fanatismi che stravolgono la vera natura della religione, chiamata a favorire la comunione e la riconciliazione tra gli uomini.
Il desiderio di pace corrisponde ad un principio morale fondamentale, ossia, al dovere-diritto di uno sviluppo integrale, sociale, comunitario, e ciò fa parte del disegno di Dio sull’uomo. L’uomo è fatto per la pace che è dono di Dio.”
Questo non è un vecchio sinistro trinariciuto , è il vecchio Papa che si tiene nulla per sé e non le manda a dire e le canta chiare come ritiene di dover fare.E infatti, PIU’ AVANTI NEL DISCORSO, parla chiarissimamente dei pericoli derivanti dal RELATIVISMO, per la TUTELA DELLA VITA, LA TUTELA DELLA FAMIGLIA NATURALE, di OBIEZIONE DI COSCIENZA, di LIBERTA’ RELIGIOSA
ANCHE PER L’EDUCAZIONE E L’INSEGNAMENTO…
Possiamo stare tranquilli, è proprio il Papa! 🙂
Che così continua:
“Presso porzioni crescenti dell’opinione pubblica, le ideologie del liberismo radicale e della tecnocrazia insinuano il convincimento che la crescita economica sia da conseguire anche a prezzo dell’erosione della funzione sociale dello Stato e delle reti di solidarietà della società civile, nonché dei diritti e dei doveri sociali. Ora, va considerato che questi diritti e doveri sono fondamentali per la piena realizzazione di altri, a cominciare da quelli civili e politici.
Tra i diritti e i doveri sociali oggi maggiormente minacciati vi è il diritto al lavoro. Ciò è dovuto al fatto che sempre più il lavoro e il giusto riconoscimento dello statuto giuridico dei lavoratori non vengono adeguatamente valorizzati, perché lo sviluppo economico dipenderebbe soprattutto dalla piena libertà dei mercati. Il lavoro viene considerato così una variabile dipendente dei meccanismi economici e finanziari. A tale proposito, ribadisco che la dignità dell’uomo, nonché le ragioni economiche, sociali e politiche, esigono che si continui « a perseguire quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro o del suo mantenimento, per tutti » [4]. In vista della realizzazione di questo ambizioso obiettivo è precondizione una rinnovata considerazione del lavoro, basata su principi etici e valori spirituali, che ne irrobustisca la concezione come bene fondamentale per la persona, la famiglia, la società. A un tale bene corrispondono un dovere e un diritto che esigono coraggiose e nuove politiche del lavoro per tutti.”
Non è finita!
“Per uscire dall’attuale crisi finanziaria ed economica – che ha per effetto una crescita delle disuguaglianze – sono necessarie persone, gruppi, istituzioni che promuovano la vita favorendo la creatività umana per trarre, perfino dalla crisi, un’occasione di discernimento e di un nuovo modello economico. Quello prevalso negli ultimi decenni postulava la ricerca della massimizzazione del profitto e del consumo, in un’ottica individualistica ed egoistica, intesa a valutare le persone solo per la loro capacità di rispondere alle esigenze della competitività. In un’altra prospettiva, invece, il vero e duraturo successo lo si ottiene con il dono di sé, delle proprie capacità intellettuali, della propria intraprendenza, poiché lo sviluppo economico vivibile, cioè autenticamente umano, ha bisogno del principio di gratuità come espressione di fraternità e della logica del dono [5]. Concretamente, nell’attività economica l’operatore di pace si configura come colui che instaura con i collaboratori e i colleghi, con i committenti e gli utenti, rapporti di lealtà e di reciprocità. Egli esercita l’attività economica per il bene comune, vive il suo impegno come qualcosa che va al di là del proprio interesse, a beneficio delle generazioni presenti e future. Si trova così a lavorare non solo per sé, ma anche per dare agli altri un futuro e un lavoro dignitoso.
Nell’ambito economico, sono richieste, specialmente da parte degli Stati, politiche di sviluppo industriale ed agricolo che abbiano cura del progresso sociale e dell’universalizzazione di uno Stato di diritto e democratico. È poi fondamentale ed imprescindibile la strutturazione etica dei mercati monetari, finanziari e commerciali; essi vanno stabilizzati e maggiormente coordinati e controllati, in modo da non arrecare danno ai più poveri. La sollecitudine dei molteplici operatori di pace deve inoltre volgersi – con maggior risolutezza rispetto a quanto si è fatto sino ad oggi – a considerare la crisi alimentare, ben più grave di quella finanziaria. Il tema della sicurezza degli approvvigionamenti alimentari è tornato ad essere centrale nell’agenda politica internazionale, a causa di crisi connesse, tra l’altro, alle oscillazioni repentine dei prezzi delle materie prime agricole, a comportamenti irresponsabili da parte di taluni operatori economici e a un insufficiente controllo da parte dei Governi e della Comunità internazionale. Per fronteggiare tale crisi, gli operatori di pace sono chiamati a operare insieme in spirito di solidarietà, dal livello locale a quello internazionale, con l’obiettivo di mettere gli agricoltori, in particolare nelle piccole realtà rurali, in condizione di poter svolgere la loro attività in modo dignitoso e sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. ”
Ti pare tratteggiato con abbastanza chiarezza, con abbastanza urgenza, con abbastanza priorità evidente, il quadro della situazione ,NEL SUO COMPLESSO? Ti paiono richiami sufficientemente focalizzati?
Che facciamo, chiudiamo gli occhi davanti a tutto questo ( chiaramente incompatibile, alla lettera, sia con la destra che con il pastiche massonico-bancario di Monti) per le nostre simpatie elettorali?
Definiamo il Papa un sinistro che cerca scuse?
” Toi aussi tu es embarqué, mon ami”, per dirla con Pascal.Anche tu sei coinvolto, ci sei dentro fino al collo, ricettine facili ed automatiche non ce n’è, stelle comete che ci portino al Voto Giusto Per il Cattolico nemmeno.
Tu sei convinto di avere trovato la tua, e ,ripeto, ne sono contento per te.
Ma PER TUTTI la verità, molto chiara e molto bella, resta quella scritta da un Autore che tu conosci molto bene. Eccotela:
“C’è la responsabilità di una scelta che deve essere ponderata e che non può ignorare i valori più importanti.
Buon discernimento.”
Oh, yes!
🙂
scuola libera in paese libero!
Curioso come Marilisa mi accusa di intromettermi dove non dovrei
Come se in un blog una discussione sia un’affare privato fra Tizio e Caio mentre gli altri devono limitarsi a ad osservare…
Niente, è un’altra idea balzana!
Lei si intromette per faziosità evidente.
Il suo è un gioco sporco, come lo è sempre stato nei miei confronti.
La solita solfa, appunto.
Solo per questo io obietto, non per altro motivo.
Perché le sue idee, altrimenti, a me non interessano affatto.
Sono del tutto irrilevanti, tanto per intenderci.
cara Elsa,e caro Federico , il consiglio che una volta aveva dato LUigi per evitare le risse è molto saggio:non rispondere mai direttamente a chi insulta, da’ del maleducato,del cretino, del fazioso ecc. Fare come non esistesse.
“non ti curar di lor ma guarda e passa”
e questo consiglio badate bene, cari Marilisa e Lorenzo, non l’ho dato io ma Luigi!! quindi potete risparmiarvi interventi di circa 100 righe per insultare la sottoscrtitta! 😉
Il consiglio, ripeto, saggissimo, l’aveva dato Luigi Accattoli: ognuno scriva e partecipi al blog, se c’è qualche altro che l’insulta faccia finta di nulla,
non legga neppure, salti oltre, non raccolga la provocazione…
per rasserenare un po’ gli animi vi dedico questa battuta del grande Ennio Flaiano quando gli chiesero perchè non era di sinistra:
Io essere di sinistra? Non me lo posso permettere, non sono ricco.
@discepolo.
???
veramente mi pare di non avere mai insultato nessuno, in questo blog, ma fa lo stesso, tutto fa brodo quando si cucina il minestrone.
Ad ogni modo, se decidessi di farlo, non impiegherei certo 117 righe, per essere preciso….
🙂
Per la precisione io non insulto, caso mai “rispondo” agli insulti–quando lo ritengo opportuno– nonostante il consiglio “saggissimo” di Luigi.
Io non sono saggia come Luigi, lo ammetto.
Cento righe?! Centodiciassette righe?!….
Quando si dice che si danno i numeri!….( non metto faccine varie, con o senza sorriso, perché non ne ho, e spero comunque, forse illudendomi, che si intuisca quel che voglio dire).
Battutona Discepolo, non la conosceva nessuno..
Cacciari invece a chi gli chiedeva di candidarsi: no grazie, sono ricco di famiglia.
Dominus vobiscum.
Per chi avesse preso la “cotta” per l’algido e il quartetto Cetra: Casini-Fini-Montezemolo- Riccardi,
suggerisco la lettura di questo articolo di Luciano Gallino, un mio ex collega olivettiano, apparso l’8 gennaio scorso.
“IL BARATRO FISCALE DELL’AGENDA MONTI
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/01/08/il-baratro-fiscale-dellagenda-monti.html?ref=search
Non ci sono solo gli Stati Uniti. Anche l’Italia ha il suo baratro fiscale, come quello Usa di natura politica prima che economica. L’agenda Monti vi dedica ampio spazio, sebbene usi altri termini. In realtà il baratro l’ha aperto il Parlamento quando ha ratificato mesi fa – su proposta del governo Monti – il Trattato sulla stabilità, sul coordinamento ecc. imposto da Consiglio europeo, Commissione e Bce.” ………..
“Ridurre davvero il nostro debito pubblico nella misura e nei tempi richiesti dal Trattato in questione è un’operazione che così come si presenta oggi ha soltanto due sbocchi:
[1] una generazione o due di miseria per l’intero Paese; aspri conflitti sociali; discesa definitiva della nostra economia in serie D.
[2] oppure la constatazione che il debito ha raggiunto un livello tale da essere semplicemente impagabile, per la ragione che esso deriva sin dagli anni ’60 non da un eccesso di spesa, bensì dalla accumulazione di interessi troppo alti.
Quindi si dovrebbero trovare altre strade rispetto alle politiche attuate da Monti e riproposte dalla sua agenda.”
Il tema della moratoria sul debito [2] è da molto tempo all’ordine del giorno.
Anche la Santa Sede se ne occupò, quando il problema si poneva per i paesi del c.d. Terzo Mondo.
Oggi anche noi, per diversi aspetti, apparteniamo a questo Terzo Mondo, anche se non lo sappiamo.
Dunque…