“Papa Francesco si può capire solo se si comprende qual è la natura della sfida davanti alla quale siamo”: l’afferma Julian Carron, presidente della Fraternità di CL in un’intervista al magazine spagnolo “Jotdown”. Nei commenti il brano finale dell’intervista e un mio giudizioso commento.
Carron: capisci Francesco se capisci la sfida in cui siamo
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Juliàn Carròn: “Il Papa ha rappresentato e rappresenta una rivoluzione. In una realtà che ha dimensioni come la nostra [cioè Comunione e liberazione], non tutti hanno reagito con la stessa immediatezza, così come vediamo anche nella vita della Chiesa. Noi non siamo diversi. A mio parere tutto dipende un po’ da questo fatto: se capiamo o no qual è la natura della sfida. Papa Francesco si può capire solo se si comprende qual è la natura della sfida davanti alla quale siamo. Altrimenti pensiamo che sia solo una questione di accento, per il fatto che il Papa viene dall’America Latina, e così rimaniamo alla superficie”.
Trasformare ogni cosa. Nei dibattiti sul Papa ai quali vengo invitato o che organizzo, mi trovo spesso a sostenere la stessa idea di don Carròn, specie in risposta a chi teme le troppe novità di Francesco, o il turbamento che può venire alle sue iniziative. “Terremota tutto”, sento dire, “propone troppi cambiamenti”. Io rispondo: non è lui che terremota, ma il suo è un tentativo di rispondere a un terremoto già avvenuto. Se la Chiesa non esce in missione globale, si svuota. Il cambiamento d’epoca impone di “trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione” (La gioia del Vangelo 27).
E come papa Francesco ha trovato oppositori nella Chiesa, così Don Carron ha trovato in CL frange di oppositori che lo accusano di aver tradito il fondatore…Anche lui ha le sue gatte da pelare…