«Cari ragazzi, oggi il dolore gonfia il mio cuore e spezza la mia voce. Non ho la forza di parlarvi. Ma dobbiamo avere la forza di tornare a casa e di dimenticare ogni rancore, cercando di essere più umili, di non offendere nessuno e di offrire sempre a ogni uomo la possibilità di rialzarsi e di ricominciare. Vorrei fare arrivare il mio abbraccio anche al ragazzo che mi ha tolto il figlio e ai suoi genitori, perché alla fine deve vincere il bene. Spero di poterli incontrare. Grazie, vi voglio bene, la mamma di Lorenzo»: parole scritte su un foglio da Carolina Porcaro e lette da un’amica, ieri, alla messa di addio per il figlio ucciso da un coetaneo, che si è tenuta nella parrocchia di Cristo Re di Sovico, Monza [vedi post del 13 agosto]. Parole rare come perle preziose. Le trovi in parte nell’Avvenire di oggi a pagina 13 sotto il titolo “Vorrei che tutti lasciassimo da parte ogni rancore”, in parte in Corriere Milano a pagina 5 con il titolo “Vorrei abbracciare il ragazzo che ha ucciso mio figlio”. Qui invece una registrazione parziale delle stesse, offerta in video dal Corriere Milano on line.
Carolina Porcaro: “Alla fine deve vincere il bene”
9 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Caro Luigi, è commovente ! Ed è anche una Verità, “alla fine deve vincere il bene” e non c’è dubbio che sarà così.
Sai cosa non mi convince di queste faccende ? Che vengono utilizzate così pubblicamente per mostrare alle masse ciò che è alto e nobile. In realtà di una cosa preziosa se ne fa un indegno mercato pubblicitario dietro al quale si nasconde la chiesa, come a dire “anche se noi siamo stati malvagi e crudeli” vedete ? dovete perdonarci.
Contrariamente il Vangelo dice: “non far sapere alla tua destra quello che fa la sinistra” ( Mt.6.3) e Gesù dice pure, “se il tuo fratello commette un peccato, va e metti a nudo la sua colpa fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato il tuo fratello. Ma se non ascolta, prendi con te uno o due altri, affinché per bocca di due o tre testimoni sia stabilita ogni questione. Se non li ascolta, parla alla congregazione. Se egli non ascolta neanche la congregazione, ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse.” ( Mt.18.15-17)
Vedi, la lettera pubblica alla messa è il contrario “tra te e lui solo”. Figurati se pubblicata sull’Avvenire. Non metto in dubbio le buone intenzioni “pubbliche” della sig.ra, ma registro che non è “proprio così” “E Mosè e Aaronne fecero come Geova aveva loro comandato. Fecero proprio così. ( Esodo 7.6)
E’ la seconda in anni ricenti che dalla Lombardia profonda un evento di cronaca nera viene trasformato in fatto di Vangelo. Prima Carlo Castagna, ora la mamma di Sovico. Se c’è una prova di cosa sia l’umanesimo popolare cristiano, è questa. Una fede che germoglia però in un humus, in un sostrato comunitario, tenuto in piedi a forza nonostante tutti i limiti, le avversità, i tradimenti e gli smacchi.
Io dico che la Chiesa ha senso per questi obiettivi qui.
Pubblica o no,
viene da una conversione intima
del cuore e questa è tra la persona e il suo Dio.
Noi abbiamo bisogno di testimoni.
Grazie a questa mamma.
@ Francesco73 – “Una fede che germoglia”
Sono in molti ad aver fatto germogliare una fede, bisognerebbe capire in che cosa si ha fede. La maggioranza del pianerottolo risponderebbe di avere fede nella Chiesa o nel papa, come quelli che si notano nei vari filmati della kermess di Madrid, ma le Scritture dicono che Abraamo “ripose fede in Geova; ed egli glielo attribuiva a giustizia”. (Genesi 15:6)
Abraamo aveva fede non solo nell’esistenza di Dio ma anche nella sua promessa. La fede che dovrebbe essere mostrata e vissuta oggi è la fede nella promessa del suo “ritorno” con tutte le conseguenze che questo comporta. Ma stranamente di questo nessuno ne parla, anzi la maggioranza neppure sa che deve tornare né sa per fare che cosa. La si può chiamare fede ?
“Giacché tutte queste cose devono quindi essere dissolte, quale sorta di persone dovete essere voi …. aspettando e tenendo bene in mente la presenza del giorno di Geova, mediante cui [i] cieli essendo infuocati saranno dissolti e [gli] elementi essendo intensamente caldi si fonderanno! Ma secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia.” ( 2 Pietro 3.11-13)
Capisce perché Gesù disse queste parole ? : “Tuttavia, quando il Figlio dell’uomo arriverà, troverà veramente la fede sulla terra ?” ( Luca 18.8-9) Perché la fede è diversa dalla credulità che fa pensare di poter essere salvati essendo parte di questa chiesa o se si è fatta la comunione o recitato il rosario. Anche in Israele c’erano persone con una fede che continuava a fare i sacrifici richiesti ma la distruzione non li risparmiò. Si salvarono solo quelli che avevano capito : “ perché non hai compreso il tempo in cui sei stata ispezionata”. (Luca 19.44) – Non avevano compreso ! Sebbene avessero tanta fede.
Condivido la riflessione di Francesco73.
E grazie a Luigi x questo fatto di Vangelo. Dette in quel contesto, da mamma Carolina, una settimana dopo la tragedia, quelle parole possiedono tutta la schiettezza, la liberta’ e la semplicita’ tipica della parresia apostolica. Atteggiamento che tutti i cristiani -compresi i nostri pastori- dovremmo incarnare piu’ frequentemente. Infatti, la parresia e’ proprio il contrario esatto dell’ipocrisia.
Caro Gioab, nei casi di Erba e di Sovico c’è precisamente quella fede tutta cristiana nella forza dell’implausibile. Gesù viene da figlio di Dio e muore in croce, perdonando e promettendo il riscatto per l’uso dissennato della libertà umana. Un Dio debole, quindi, e una giustizia non perfetta, non retributiva, perchè tu mi condanni dopo un processo farsa ma io non faccio ricorso, non mi appello ad altre istanze umane, non mobilito una rivoluzione, ma mi lascio uccidere da te e intercedo per te presso il Padre, chiedendogli comprensione perchè tu “non sai quello che fai”.
Debolezza e giustizia non bilanciata, secondo la logica umana. Cosa c’è di più assurdo, ma anche di più trasformante, rigenerante, attrattivo? Ecco il cristianesimo. Giovanni Paolo II, il Papa della mia formazione giovanile, diceva che “occorre imparare a perdonare”, proprio per spezzare il ciclo perenne del bilanciamento solo umano di colpa/pena, che forse soddisfa ma nel profondo non fa fare passi in avanti. Noi dobbiamo procurare la giustizia terrena ma nel frattempo trovare la forza di perdonare, guardare in faccia chi ha sbagliato, trovare anche per lui una possibilità di rinnovamento e di vita nuova.
Distinto Francesco73
Apprezzo lo sforzo, ma mi permetta di dire che non condivido perché è un modo distorto di capire la scrittura. Lei lo potrà dire anche del mio, capisco, ma se fosse come scrive lei, Gesù non avrebbe detto che al suo ritorno avrebbe galoppato i cavalieri dell’apocalisse per porre fine ad un sistema malvagio insieme a tutti coloro che non conoscono Dio.
“sollievo con noi alla rivelazione del Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli 8 in un fuoco fiammeggiante, allorché recherà vendetta su quelli che non conoscono Dio e su quelli che non ubbidiscono alla buona notizia intorno al nostro Signore Gesù.” (2Tessalonicesi 1.7-8)
Però lei è libero di fare come gli pare, non sono io il Giudice.
Questa è una visione di San Paolo, e comunque non sono un esperto di Scrittura e di esegesi. Mi limito a osservare, caro Gioab, che non c’è alcun interprete al mondo, dotto come Lei o ignorante come me, che possa associare Gesù a un’idea di vendetta e che comunque non trovi, in tutto il Nuovo Testamento, il senso fondamentale e direi costante di un Dio fattosi uomo per amore e per un amore debole degli strumenti del potere e forte invece dell’efficacia trasformante nel profondo delle persone.
Sono certo che ora Lei vorrà risparmiarmi l’estrapolazione di qualche altro rigo della Bibbia dove si potrebbe inferire sulla terrificità rabbiosa di Cristo…
Stiamo al Vangelo come lo hanno capito tutti da duemila anni in qua.
@ Francesco73
Sarà anche la visione di San Paolo, ma è Vangelo; e non so se è opportuno mettere in dubbio il Vangelo. Cadrebbe tutta l’impalcatura. Non crede ?
Quando legge il giornale la mattina, non ha bisogno dell’interprete per capire cosa è scritto vero ? Perché per leggere una lettera dal Dio che è una Rivelazione lei ha bisogno dell’interprete ? Non è scritta in una lingua incomprensibile. E’ italiano. forse che Dio scrive più difficile ?
“Per questo voi, leggendo ciò, potete rendervi conto della mia comprensione del sacro segreto del Cristo. In altre generazioni questo [segreto] non fu fatto conoscere ai figli degli uomini come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti mediante lo spirito,” ( Efesini 3.4-5)
Lei dice :“non c’è alcun interprete al mondo, che possa associare Gesù a un’idea di vendetta e che comunque non trovi, in tutto il Nuovo Testamento,”
Mi perdoni se le dico che è in errore. Le frustate ai commercianti del tempio e le pedate le ha date vero ? Non è segno d’amore, non le pare ?
La profezia che anticipava la Sua venuta dice: “ Lo spirito del Sovrano Signore Geova è su di me, per la ragione che Geova mi ha unto per … proclamare l’anno di buona volontà da parte di Geova e il giorno di vendetta da parte del nostro Dio; …”( Isaia 61.1)
Nel NT Paolo dice: “È vero che Dio non ha tenuto conto dei tempi di tale ignoranza, ma ora dice al genere umano che tutti, in ogni luogo, si pentano. Poiché ha stabilito un giorno in cui si propone di giudicare la terra abitata con giustizia mediante un uomo che ha costituito, e ne ha fornito garanzia a tutti in quanto lo ha risuscitato dai morti”. ( Atti 17.30-31)
Legga bene: ” mediante un uomo” non mediante un angelo o mediante Dio. Come avverrà questo ?
La profezia dice: “e devo mandare la mia ira contro di te, e certamente ti giudicherò secondo le tue vie e recherò su di te tutte le tue cose detestabili. E il mio occhio non ti commisererà, e certamente neanche proverò compassione, poiché su di te recherò le tue proprie vie, e in mezzo a te saranno le tue proprie cose detestabili; e dovrete conoscere che io sono Geova’.” ( Ezechiele 7.3-4)
La Rivelazione (NT) conferma, – quando avverrà Cap. 6.1-9 – “Un Cavallo bianco..per completare la sua vittoria” Perché la deve completare se ha già vinto la morte.. come la completa ? con un cavallo color fuoco (la guerra), un cavallo nero (la fame) Un Cavallo pallido (La morte) e sono tutte conseguenze delle azioni di “un uomo”
Perché mai un Dio di Amore avrebbe rivelato che il suo Giudizio sarebbe avvenuto in questo modo ? Perché non fa nulla per i poveri che muoiono di fame a Dahab (il più grande campo profughi del mondo) Perché Dio non si impiccia nelle cose dell’uomo. Dio è uno Spirito, anzi il Dio degli spiriti.
Purtroppo non sono uso esprimere concetti personali, quanto spiegare la Parola, perché a me può pure contestarmi, ma se contesta la Parola è altra cosa. Mi sopporti quindi. Ma dicendo : “Stiamo al Vangelo come lo hanno capito tutti da duemila anni in qua.” Fa un doppio errore, perché non “tutti “ lo hanno capito come dice lei. Quelli che lo avevano capito diversamente, la chiesa si è premurata di farli fuori e menziono solo “gli araniani” o gli “eretici” tanto per glorificare quel Dio di Amore, ma dimentica che la profezia spiegava: “ Rendi segrete le parole e sigilla il libro, sino al tempo della fine. Molti [lo] scorreranno, e la [vera] conoscenza diverrà abbondante… i malvagi di certo agiranno malvagiamente, e nessun malvagio comprenderà; ma quelli che hanno perspicacia comprenderanno.” ( Daniele 12.4; 9)
E la storia ha puntualmente registrato chi ha agito malvagiamente. Non crede che è tempo di vendetta ? Per “quell’uomo ?”
Perché poi vuole dividere il libro quando è un tutt’uno ?
” Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per riprendere, per correggere, per disciplinare nella giustizia, affinché “l’uomo di Dio” sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona.” ( 2Timoteo 3.16-17)
Si sarà mica sbagliato il papa ieri ad alzare il libro e mostrarlo a tutti ? Con la copertina d’argento? Era un altro libro ?
Saluti