“Caro confratello Viganò esci dalla tua clandestinità”

Rientro da quattro giorni napoletani per un impegno nel carcere di Nisida (vedi post precedente) e riprendo la gestione del blog dando conto delle due risposte a Viganò che sono venute ieri e oggi dal Vaticano. Riprendo anche l’approvazione manuale dei commenti, che da giovedì entravano in automatico. Metto a titolo dell’aggiornamento vigano – che sviluppo nei primi sei commenti – la chiamata alla realtà rivolta dal cardinale Ouellet all’ex nunzio che circa il 25 agosto “con occhiali da sole e un berretto da baseball” era partito dal blog di Aldo Maria Valli per l’ignoto.

32 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Comunicato voluto dal Papa. Dicevo che ieri e oggi sono venute due risposte vaticane all’offensiva Viganò riassumibile nelle parole: “il Papa si dimetta”. Perchè ha avuto e ha una “peccaminosa” condotta sugli abusi, perché si “associa” agli abusatori nel fare il male, perchè promotore del cardinale McCarrick ed esecutore delle sue indicazioni per le nomine episcopali negli Usa. La prima risposta è in un comunicato pubblicato sabato per “disposizione” del Papa che rievoca quanto fatto da Francesco in riferimento a McCarrick, conferma l’impegno a rendere note le “conclusioni del caso” (è in corso un processo canonico), informa che è avviato “un ulteriore accurato studio dell’intera documentazione presente negli Archivi dei Dicasteri e Uffici della Santa Sede riguardanti l’allora cardinale McCarrick” e afferma la decisione papale di seguire in questa materia “la strada della verità ovunque possa portarci”. Il punto chiave è nelle parole: “La Santa Sede è consapevole che dall’esame dei fatti e delle circostanze potrebbero emergere delle scelte che non sarebbero coerenti con l’approccio odierno a tali questioni”. Un’allusione agli appoggi forse interessati dei quali McCarrick può aver goduto nella sua carriera – che si svolse tutta sotto il pontificato di Giovanni Paolo II – ma anche nella sua attività da emerito, sviluppata in sostanziale continuità di atti e di gesti sotto Benedetto e sotto Francesco.

    Questo è il link al comunicato della Santa Sede:
    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2018/10/06/0731/01548.html

    7 Ottobre, 2018 - 21:44
  2. Luigi Accattoli

    Ouellet a chiamata risponde. Il “comunicato della Santa Sede” di cui al commento precedente non nomina Viganò e non accenna a nessuna delle questioni da lui trattate nella clandestinità, ma solo si appunta sulla vicenda McCarrick, non come l’inquadra l’ex nunzio – cioè in riferimento alla presunta “sconcertante” responsabilità di Francesco – ma come si pone oggettivamente: indagare le circostanze che hanno favorito una carriera gloriosa che non avrebbe dovuto realizzarsi. Questo è il vero nodo della questione ed è bene che sia stata promessa chiarezza costi quello che costi: e magari anche la necessità di riconoscere che possano esservi stati errori riconducibili alla responsabilità diretta o indiretta dei tre ultimi Papi. Ma il nunzio clandestino una risposta dettagliata la meritava e gliel’ha data oggi il cardinale Marc Ouellet, vituperato dall’accusatore come indegno per aver condiviso l’Amoris laetitia di Francesco. Nel commento seguente rievoco la chiamata in causa che gli fu rivolta dal clandestino. A seguire per tre commenti riporto passaggi della lettera aperta del cardinale.

    7 Ottobre, 2018 - 22:05
  3. Luigi Accattoli

    Scio cui credidi. Nell’ultimo messaggio del nunzio clandestino, che ha la data del 27 settembre e il titolo “Scio cui credidi”, si legge questa retrospettiva angustiata sul cardinale canadese Ouellet che è prefetto della Congregazione per i vescovi, a tale ruolo chiamato da Benedetto, che l’ebbe anche come primario collaboratore nella rivista “Communio”: «All’inizio del pontificato di Papa Francesco aveva mantenuto la sua dignità, come aveva dimostrato con coraggio quando era arcivescovo di Québec. Poi, invece, quando il suo lavoro come prefetto della Congregazione per i vescovi è stato virtualmente compromesso perché la presentazione per le nomine vescovili da due “amici” omosessuali del suo Dicastero passava direttamente al Papa, bypassando il cardinale, ha ceduto. Un suo lungo articolo su L’Osservatore Romano, in cui si è schierato a favore degli aspetti più controversi dell’Amoris laetitia, ha rappresentato la sua resa». Non si può non cogliere l’inquietudine di un nunzio in quiescenza che vede un cardinale dell’ordine dei vescovi condividere l’insegnamento del Papa: dove siamo arrivati, si domanda scandolezzato. Dopo lo stupore la sfida: «Prima che io partissi per Washington, lei mi parlò delle sanzioni di Papa Benedetto nei confronti di McCarrick. Lei ha a sua completa disposizione i documenti più importanti che incriminano McCarrick e molti in curia che lo hanno coperto. Eminenza, le chiedo caldamente di voler rendere testimonianza alla verità». La risposta del cardinale è in un testo pubblicato oggi con questo titolo:

    Lettera aperta del Prefetto della Congregazione per i vescovi, Cardinale Marc Ouellet, sulle recenti accuse alla Santa Sede

    7 Ottobre, 2018 - 22:21
  4. Luigi Accattoli

    Ouellet a Viganò 1. La tua attuale posizione mi appare incomprensibile ed estremamente riprovevole, non solo a motivo della confusione che semina nel popolo di Dio, ma perché le tue accuse pubbliche ledono gravemente la fama dei Successori degli Apostoli. Ricordo di aver goduto un tempo della tua stima e della tua confidenza, ma constato che avrei perso ai tuoi occhi la dignità che mi riconoscevi, per il solo fatto di essere rimasto fedele agli orientamenti del Santo Padre nel servizio che mi ha affidato nella Chiesa […]. La mia interpretazione di Amoris Laetitia che tu lamenti, si inscrive in questa fedeltà alla tradizione vivente, di cui Francesco ci ha dato un esempio con la recente modifica del Catechismo della Chiesa Cattolica sulla questione della pena di morte […]. Tu dici di aver informato Papa Francesco il 23 giugno 2013 sul caso McCarrick nell’udienza che ha concesso a te, come a tanti altri rappresentanti pontifici da lui allora incontrati per la prima volta in quel giorno. Immagino l’enorme quantità di informazioni verbali e scritte che egli ha dovuto raccogliere in quell’occasione su molte persone e situazioni. Dubito fortemente che McCarrick l’abbia interessato al punto che tu vorresti far credere, dal momento che era un Arcivescovo emerito di 82 anni e da sette anni senza incarico. Inoltre le istruzioni scritte, preparate per te dalla Congregazione per i Vescovi all’inizio del tuo servizio nel 2011, non dicevano alcunchè di McCarrick, salvo ciò che ti dissi a voce della sua situazione di Vescovo emerito che doveva obbedire a certe condizioni e restrizioni a causa delle voci attorno al suo comportamento nel passato.

    7 Ottobre, 2018 - 22:30
  5. Luigi Accattoli

    Ouellet a Viganò 2. È falso presentare le misure prese nei suoi confronti come “sanzioni” decretate da Papa Benedetto XVI e annullate da Papa Francesco. Dopo il riesame degli archivi, constato che non vi sono documenti a questo riguardo firmati dall’uno o dall’altro Papa, né nota di udienza del mio predecessore, il Cardinale Giovanni-Battista Re, che desse mandato dell’obbligo dell’Arcivescovo emerito McCarrick al silenzio e alla vita privata, con il rigore di pene canoniche. Il motivo è che non si disponeva allora, a differenza di oggi, di prove sufficienti della sua presunta colpevolezza […]. ti dico francamente che accusare Papa Francesco di aver coperto con piena cognizione di causa questo presunto predatore sessuale e di essere quindi complice della corruzione che dilaga nella Chiesa, al punto di ritenerlo indegno di continuare la sua riforma come primo pastore della Chiesa, mi risulta incredibile ed inverosimile da tutti i punti di vista. Non arrivo a comprendere come tu abbia potuto lasciarti convincere di questa accusa mostruosa che non sta in piedi. Francesco non ha avuto alcunché a vedere con le promozioni di McCarrick a New York, Metuchen, Newark e Washington. Lo ha destituito dalla sua dignità di Cardinale quando si è resa evidente un’accusa credibile di abuso sui minori. Non ho mai sentito Papa Francesco fare allusione a questo sedicente gran consigliere del suo pontificato per le nomine in America […]. Trovo aberrante che tu approfitti dello scandalo clamoroso degli abusi sessuali negli Stati Uniti per infliggere all’autorità morale del tuo Superiore, il Sommo Pontefice, un colpo inaudito e immeritato.

    7 Ottobre, 2018 - 22:35
  6. Luigi Accattoli

    Ouellet a Viganò 3. Leggere come concludi il tuo ultimo messaggio prendendoti gioco e gettando un dubbio sulla sua fede [del Papa], mi è sembrato davvero troppo sarcastico, persino blasfemo! Ciò non può venire dallo Spirito di Dio […]. Capisco come delle amarezze e delle delusioni abbiano segnato la tua strada nel servizio alla Santa Sede, ma tu non puoi concludere così la tua vita sacerdotale, in una ribellione aperta e scandalosa, che infligge una ferita molto dolorosa alla Sposa di Cristo, che tu pretendi di servire meglio, aggravando la divisione e lo sconcerto nel popolo di Dio! Cosa posso rispondere alla tua domanda se non dirti: esci dalla tua clandestinità, pentiti della tua rivolta e torna a migliori sentimenti nei confronti del Santo Padre, invece di inasprire l’ostilità contro di lui […]. In risposta al tuo attacco ingiusto e ingiustificato nei fatti, caro Viganò, concludo dunque che l’accusa è una montatura politica priva di un reale fondamento che possa incriminare il Papa, e ribadisco che essa ferisce profondamente la comunione della Chiesa.

    7 Ottobre, 2018 - 22:41
  7. Amigoni p. Luigi

    Testo della lettera

    Certo che averla resa pubblica con il permesso del Papa la rende meno credibile. Il papa forse gliel’ha corretta o gli ha imposto di dire qualche falsità.
    Un cardinale – dice Accattoli – dell’ordine dei vescovi (quasi un supercardinale – per di più conservatore e ratzingeriano) che è d’accordo con Amoris Laetitia. E che coinvolge pure di striscio, a favor di verità, anche il cardinal Re. – Che c’è di peggio?

    https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2018-10/lettera-cardinale-ouellet-accuse-santa-sede-vigano-mccarrick.html

    7 Ottobre, 2018 - 22:43
  8. Lorenzo Cuffini

    Sic transit gloria (?!) Nuntii.
    Per non parlar di quella del suo Ufficio stampa AMValli e del suo personale roccocasalino Tosatti. Urgono altre due paia di occhiali da sole e due berretti da baseball, destinazione clandestinità romantica per tre.

    8 Ottobre, 2018 - 6:27
  9. maria cristina venturi

    L’arcivecovo Viganò ha ricevuto dal card. Marc Ouellet la conferma che aveva chiesto sulle restrizioni che papa Benedetto XVI aveva comminato verbalmente a MacCarrick e di cui papa Francesco non ha tenuto conto :
    ”ti dissi a voce della sua situazione di Vescovo emerito che doveva obbedire a certe condizioni e restrizioni a causa delle voci attorno al suo comportamento nel passato.”
    I giudizi personali di Oullet su Viganò non smuovono di una virgola questa realtà.

    8 Ottobre, 2018 - 9:33
  10. Luigi Accattoli

    Maria Cristina Venturi leggi anche queste altre parole di Ouellet: “È falso presentare le misure prese nei suoi confronti come “sanzioni” decretate da Papa Benedetto XVI e annullate da Papa Francesco”. Buon lunedì.

    8 Ottobre, 2018 - 9:43
  11. Beppe Zezza

    Il ocard Ouellet con la sua lettera conferma che ad essere malata è la struttura ecclesiastica.
    Un personaggio McCarrick fa carriera – sotto quale papa non ha alcuna importanza – nonostante sia molto chiacchierato . (Se ne deduce che il sistema di valutazione dei candidati all’episcopato non funzioni. McCarrick non essendo l’unico esempio di questo come le cronache di questo periodo ci dicono ).
    Un personaggio – ancora il McCarrick – se ne fa tranquillamente un baffo della raccomandazione – non messa per iscritto ma comunque espressa e ripetuta – di ritirarsi a vita privata.
    La struttura ecclesiastica si mette in moto per vagliare la posizione del McCarrick SOLO quando arrivano informazioni SCRITTE da parte del Vescovado ( ottima risposta burocratica ). Le informazioni verbali non contano e, anche se gravi, possono essere dimenticate nella grande massa di informazioni che si ricevono.
    In Vaticano non è escluso che ci siano ( dunque assai probabilmente ci sono ) persone che non solo non vivono secondo i valori del Vangelo ( cosa accettabile perché siamo tutti peccatori ) ma che li SOSTENGONO ( e questo è invece inaccettabile ).
    Una speranza viene dalla dichiarazione vaticana che “si farà luce su tutto”.

    Il mio pensiero l’ho espresso tante volte: non è “responsabilità di GPII o di Francesco” è la abitudine di TUTTA la struttura ecclesiastica di mettere in secondo piano il “comportamento morale” dei suoi componenti di fronte ad esigenze più “concrete” ( come, ad esempio, la abilità diplomatica o la capacità di raccogliere fondi ) a dover cambiare.
    Il Papa regnante farebbe un gran bene alla Chiesa se si mettesse a capo di questo decisivo rinnovamento, riconoscendo anche di non essere stato immune da questo pervasivo modo di pensare.

    8 Ottobre, 2018 - 10:16
  12. Lorenzo Cuffini

    🙂
    Che avrebbe dovuto scrivere di più netto e inequivocabile di cosi Ouellet?
    La reazione alle sue dichiarazioni da parte dei viganidi di qualunque specie sta a dimostrare come quella delle tanto invocate “risposte” – dai dubia in giù – sia pura richiesta strumentale. Se le risposte non dovessero venire, si sfarfalla la panzana del ” chi tace acconsente”.Quando, come in questo caso,le risposte arrivano – e che risposte- voilà, si girano come frittate di zucchine ….Morale: ignorare, con santa sopportazione, e tirar diritto senza la minima deviazione, resta la strada maestra ed auspicabile.

    8 Ottobre, 2018 - 10:32
  13. Amigoni p. Luigi

    Rif. 10.16 – Pervasivo chi?

    Sotto chi si fa carriera non ha importanza (questa sì che è proprio una risposta non burocratica, a cui non arriverebbe nemmeno il più scassato impiegato vaticano). L’importante è colpire l’unico che ha fatto molto, e togliere altrui da ogni responsabilità.
    Il papa attuale (“regnante”, certo non chi è morto o non esercita più) fa già un gran bene e ne farà sicuramente di più, sostenuto dalla “fede criticante” di chi anzitutto gli rimprovera di essere stato “pervasivo”.

    8 Ottobre, 2018 - 11:35
  14. Lorenzo Cuffini

    “Il Papa regnante farebbe un gran bene alla Chiesa se si mettesse a capo di questo decisivo rinnovamento, riconoscendo anche di non essere stato immune da questo pervasivo modo di pensare.”
    Il Papa regnante si è già messo a capo del ” deciso rinnovamento” auspicato, solo che a Zezza che storce il nasino , non va bene (anche se, ripetutamente interpellato, si è preso ben guardia di elencare che cosa diancine si aspetterebbe mai che venisse messo in opera. Il fatto è che non se ne ha la più pallida idea, ma non importa: quel che è importa è statuire che il papa regnante “non fa” e invece ” dovrebbe fare”- vuoto pneumatico sulle indicazioni a parte-).
    “In Vaticano non è escluso che ci siano ( dunque assai probabilmente ci
    sono ) (?!) persone che non solo non vivono secondo i valori del Vangelo
    ( cosa accettabile perché siamo tutti peccatori ) ma che li SOSTENGONO ( e questo è invece inaccettabile ).”
    a) duemila anni di storia son stati cancellati dalla memoria?
    b) Sulla base di questa bella affermazione destituita di ogni fondamento “probatorio”, ma anche di ogni fondamento tout court( appartenendo al genere di affermazioni tipo ” i politici sono tutti ladri” ” donne e motori gioie e dolori” “non ci son più le stagioni”, non si va da nessuna parte, in nessuna direzione.
    Se non quella della vuota ciarla, di cui si produce in effetti una monumentale quantità, senza muoversi di un millimetro dalla stessa mattonella.

    8 Ottobre, 2018 - 15:13
  15. Amigoni p. Luigi

    Rif. 9.33 – “Restrizioni verbali” non fatte osservare dal Viganò

    Il primo a non tenere conto delle “restrizioni verbalmente proposte” da far presenti al cardinale incriminato è stato – come si evince dai video disponibili – Viganò. Ha avuto tempo dal novembre 2011 fino al giugno 2013. E anche dopo, se voleva; fino al 2016.
    I video degli ultimi tempi di Benedetto immortalano, senza ombra di dubbio, il Viganò ossequiente e discorsivamente prostrante davanti al cardinale “signor nessuno”.

    8 Ottobre, 2018 - 17:22
  16. Luigi Accattoli

    Segnalo questo passaggio della lettera di Ouellet:

    Il suo caso (del già cardinale McCarrick) sarebbe stato oggetto di nuove misure disciplinari se la Nunziatura a Washington o qualunque altra fonte, ci avesse fornito delle informazioni recenti e decisive sul suo comportamento.

    Io queste due righe le leggo così: I Papi Benedetto e Francesco, come anche il mio predecessore cardinale Giovanni Battista Re e poi io avremmo preso più severe misure disciplinati verso colui se il nunzio a Washington ci avesse fornito migliori informazioni.

    8 Ottobre, 2018 - 18:01
  17. Leonardo Lugaresi

    Caro Luigi, il passaggio della lettera di Ouellet si può anche leggere cosà: le informazioni che arrivavano dall’America non erano recenti perché si riferivano a sodomie di qualche anno addietro (quindi, per così dire, “scadute”) e noi le volevamo fresche; e si riferivano a sodomie “da poco” (perché portarsi a letto dei seminaristi maggiorenni non è poi la fine del mondo) e noi volevamo roba grossa (almeno l’abuso di un minore).

    8 Ottobre, 2018 - 18:18
  18. Amigoni p. Luigi

    Rif. 18.18 – Carne fresca

    Un ossequiente, leale, cardinale conservatore, cresciuto in communio con Ratzinger, cercava di istinto “carne fresca”. Non c’è dubbio.

    8 Ottobre, 2018 - 18:48
  19. Andrea Salvi

    Purtroppo nella interpretazione faziosa del Sig. Lugaresi manca una considerazione ovvia anche per i meno acculturati: come in ogni sentenza che comporti una pena, anche qui ci volevano prove e non solo dicerie. Quando le dicerie si sono trasformate in prova e’ scattata la pena.
    E poi queste cose le vada dire a GPII e Benedetto.

    8 Ottobre, 2018 - 19:01
  20. maria cristina venturi

    Con tutto questo bailamme di correnti di preti in urto fra loro delle VITTIME pare non interessi a nessuno: una oscena e a tratti grottesca esibizione di clericalismo.
    Che ci importa della tealta’ Dei fatti, cioe’ che McCarrick facesse del MALE, a noi importa solo dimostrare che non siamo colpevoli.
    Triste , triste spettacolo.

    8 Ottobre, 2018 - 19:45
  21. Beppe Zezza

    Che in Vaticano non è escluso che ci siano personaggi che SOSTENGONO valori contrari al Vangelo lo dice Ouellet. Posto che questa era stata una delle affermazioni di Vigano’ il fatto di “non escludere” è quasi un “confermare” – naturalmente mancano “elementi probatori ” ( solo quello che è scritto e’ reale : il diavolo a Mosca docet ).
    Da questa vicenda non esce bene NESSUNO per questo è assolutamente stolto cercare chi è più responsabile : GPII, Francesco, BXVI, i segretari di Stato, i diversi nunzi che si sono succeduti, il dicastero per i Vescovi, Ouellet, Vigano’ ecc
    Bisogna fare punto e a capo e riconoscere che TUTTA la struttura ecclesiastica è permeata della cultura della “copertura” e della sottovalutazione del comportamento morale dei suoi componenti.

    8 Ottobre, 2018 - 20:01
  22. Lorenzo Cuffini

    🙂 🙂 🙂
    Quale esibizione di clericalismo?
    Se Venturi ci azzuppa il biscottino dalla sera alla mattina e dalla mattina alla sera?
    Venturi ( Valli, Tosatti e compagnia a briscola) son preti?
    Toh guarda: non sapevo.

    8 Ottobre, 2018 - 20:06
  23. Andrea Salvi

    Communio con la lettera maiuscola.

    8 Ottobre, 2018 - 20:27
  24. Lorenzo Cuffini

    Breve precisazione.
    ” Con tutto questo bailamme di correnti di preti …”
    Quale bailamme? C’è una organizzata esigua minoranza di tali “preti” che, da quando Bergoglio è papa, cerca in tutti i modi di starnazzare sui social, sui media, e ovunque sia possibile. Dubia spiattellati sulle prime pagine come tante Veroniche Lario con Berlusconi, raccolte firme, petizioni, suppliche (?!!) , manovre mafiose, memoriali farlocchi cucinati a tavolino da giornalisti conniventi….tirando in mezzo, se possibile sempre più clamorosamente( e con una goffaggine imbarazzante) chiunque possa far brodo. In particolare altri ” preti” ( vescovi, cardinali, papi, mo’ passano direttamente ai santificati): poi, se questi tacciono e li ignorano, urlano all’ostracismo fino a millantare morti per crepacuore ….se parlano, buttano tutto in lotte tra faide .
    Ma quali faide?
    Je piacerebbe.
    Occorre essere chiarissimi.
    C’è una Chiesa compatta con il suo papa.
    Poi c’è una banalissima frangia di banalissimi ribelli anticonciliari che porta avanti una banalissima lotta di potere, con i metodi più scontati e trash esistenti su piazza.
    Roba che si è vista ad nauseam nella storia della Chiesa.
    La novità è che mo’ c’abbiamo er webbe, che permette al primo babbeo che sappia polpastrellar su una tastiera di far partire il suo petardo di letame, e sentirsi così pure lui cor cappellino da baseball, occhiali da sole , viganato e in guerra santa permanente.
    Ben: son soddisfazioni.
    Ma sempre quattro gatti ribelli restano.

    8 Ottobre, 2018 - 20:29
  25. Amigoni p. Luigi

    Rif. 19.45 – Male e immoralità clericali

    a) Non ho ben afferrato il senso dell’intervento. Ma che ovunque ci sia del male – e il male – colpisce tutti, nessuno escluso. Nessuno ne gode, siamone sicuri.

    b) Mi rifaccio anche a un intervento di stamattina (ore 10.16). Negli uomini del Vaticano (anche in loro) ci sono comportamenti immorali (anche non di natura sessuale – o solo quelli sono immorali?) messi in secondo piano da “esigenze più concrete”, come le abilità diplomatiche, magari dimostrate in fulgide carriere più che ventennali, che “di diritto” andavano glorificate con il rosso purpureo. Io ho in mente un nome preciso. Me ne basta uno solo, per asseverare l’assioma enunciato.

    8 Ottobre, 2018 - 20:35
  26. Lorenzo Cuffini

    Rif. 20.01
    “Che in Vaticano non è escluso che ci siano personaggi che SOSTENGONO valori contrari al Vangelo lo dice Ouellet.”
    Certo che lo dice Ouellet, Zezza in veste da violomammolo : e non solo lui, peraltro. Mi domando, e te lo ridomando, se tu sia stato su Marte da quando sei nato e come tu possa ignorare completamente la storia due volte millenaria della Chiesa, dove questo assioma si è incarnato praticamente a ogni generazione.
    Ma non è questo il punto.
    Il punto è che questa affermazione viene fatta da Ouellet correlata ad un’altra ben precisa: letteralmente
    ” il fatto che vi possano essere in Vaticano persone che praticano e sostengono comportamenti contrari ai valori del Vangelo in materia di sessualità, non ci autorizza a generalizzare e a dichiarare indegno e complice questo o quello e persino lo stesso Santo Padre. Non occorre innanzitutto che i ministri della verità si guardino dalla calunnia e dalla diffamazione? ”

    Domanda che giro, quest’ultima, pari pari a Beppe Zezza.

    A mio parere infatti, egli in prima persona le pratica largamente entrambe quando spara affermazioni di questo genere:

    “Bisogna fare punto e a capo e riconoscere che TUTTA la struttura ecclesiastica è permeata della cultura della “copertura” e della sottovalutazione del comportamento morale dei suoi componenti.”

    Questo, per chiamare le cose con il loro nome in modo franco, è gettare tutto in vacca, con l’aggravante che sminuire e infischiarsene del ” valore probatorio” (che inevitabilmente e lapalissianamente Ouellet ricorda in lungo e in largo) incrementa all’infinito la possibilità di diffamare per notizia riportata.

    9 Ottobre, 2018 - 0:57
  27. Beppe Zezza

    rif 0.57
    Che la storia bi-millennaria della Chiesa testimoni che Ahimè nelle stanze più elevate della struttura ecclesiastica ci siano state persone il cui comportamento morale non era (eufemisticamente) irreprensibile è cosa arcinota ma
    – in primo luogo è questa storia non fulgida una buona ragione per dire “e allora chissenefrega se anche oggi è così? E’ inutile parlarne?
    – in secondo luogo è assai meno acclarato che nelle stanze più elevate ci siano state persone che SOSTENEVANO comportamenti contrari al Vangelo, come invece, da quel che si deduce da quello che dice Viganò e che la lettera di Ouellet indirettamente conferma oggi ci sono.

    Certo l’uso dell’aggettivo TUTTO può essere eccessivo, ma ….non mi dirai che la normalità è che i comportamenti immorali dei componenti della struttura ecclesiastica vengano chiaramente stigmatizzati. E che il dirlo sia “diffamatorio” .
    Che la “cultura” del “segreto” sia una caratteristica della struttura ecclesiastica mi sembra abbastanza noto. Questo non significa accusare nessuno in particolare di “complicità” cioè “calunniare” .

    9 Ottobre, 2018 - 17:40
  28. Lorenzo Cuffini

    Lo dico eccome.
    Accusare nessuno in particolare, e condannare TUTTA la struttura ecclesiastica:
    significa proprio calunniare.
    Anche se in modo qualunquistico, che è anche peggio.

    9 Ottobre, 2018 - 20:23
  29. Beppe Zezza

    Dio ci ha fatto liberi. Pertanto puoi pensare come ti pare. Che il,pensare sia corretto o meno è un’altra cosa.

    9 Ottobre, 2018 - 23:16
  30. Lorenzo Cuffini

    🙂
    Grazie per la magnanima possibilità che mi concedi.
    Ti ricordo che Dio ci ha fatto liberi anche di calunniare.
    Io sono assai meno magnanimo di te. Quindi ti dico:pensa bene a quel che scrivi.

    10 Ottobre, 2018 - 0:30
  31. Amigoni p. Luigi

    Rif. 20.01 del 8 ottobre – Uno, nessuno, centomila

    Credo che nell’uso di tutti, nessuno, qualcuno, alcuni, parecchi (pronomi indefiniti) occorra davvero un severo autocontrollo, concettuale anzitutto. Anche per evitare, per esempio, che – secondo un detto non infondato – “colpevoli tutti colpevole nessuno”. Così: se “da questa vicenda (quella McCarrick?) non esce bene nessuno”, non mi pare che “sia stolto cercare chi ha più responsabilità”. Sulla sua folgorante carriera (vescovo ausiliare e titolare in tre sedi, e poi cardinale) papa Francesco non ha proprio nessun merito nè demerito.

    10 Ottobre, 2018 - 6:45
  32. alphiton

    Vorrei sapere dove erano tutti questi signori che ora fingono di stracciarsi le vesti, dato che la loro unica finalità è di attaccare Papa Francesco, quando i casi di pedofilia venivano allo scoperto sotto i pontificati precedenti.
    La pedofilia non è iniziata sotto Francesco, come qualcuno vorrebbe far credere, ma è una sorta di cancro metastizzato in vaste aree della Chiesa. Ora si è cominciato a curarlo, ma forse è troppo tardi, anche perché, come dice Francesco, è conseguenza del clericalismo e sradicare quest’ultimo vuol dire ripensare integralmente il ruolo e la formazione degli ecclesiastici.
    Voglio fare solo un esempio, quello di Don Inzoli, uno degli esponenti di punta di Comunione e Liberazione, Presidente della Fondazione Banco Alimentare. Aveva una condotta di vita del tutto lontana dalla sobrietà che dovrebbe caratterizzare la vita di un sacerdote: macchine di lusso (era chiamato non a caso Don Mercedes), sigari costosi, pranzi in ristoranti importanti. A Cremona nella comunità di CL molti sapevano delle sue tendenze perverse nei confronti di ragazzi e bambini, ma tutti tacevano perché Don Inzoli era un vero e proprio guru a cui tutto doveva essere concesso (anche il battesimo dei testicoli che impartiva ai bambini, dicendo che era un rito contenuto nella Bibbia). Eppure la gravità degli addebiti mossi al sacerdote giustamente sanzionati dalla Chiesa, non ha smosso più di tanto l’opinione pubblica né è seguita un’adeguata riflessione in Cl su quanto accaduto. Inzoli è stato scaricato senza che si sia ripensato in profondità a quanto avvenuto, valutando tutto il modo di agire dell’ex prete, esempio perfetto di che cosa sia il clericalismo di cui parla Francesco.

    Alberto Farina

    16 Ottobre, 2018 - 9:42

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