Cacciavillan e Coccopalmerio sono i più bei nomi narrativi tra i cardinali. Una volta c’erano Pappalardo e Fumasoni Biondi.
Cacciavillan e Coccopalmerio
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Cacciavillan e Coccopalmerio sono i più bei nomi narrativi tra i cardinali. Una volta c’erano Pappalardo e Fumasoni Biondi.
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A me piaceva anche “Marchetti Selvaggiani”.
Superiorità dell’Italia su tutto il resto del mondo: abbiamo più cognomi di tutti.
Gioco da fare (se proprio non si ha niente di meglio da fare): pensare ad una parola, la più pazza e strampalata che sia, e poi vedere se qualcuno nel Belpaese ce l’ha come cognome. Il più delle volte sì.
E che dire di ..Nella Nebbia!? E…Culetto Rosa…!!!
Oppure: .Felice Mastronzo piuttosto che…Benedetta Topa !???
Tra i cardinali mi piace ricordare : Vicente Risco..e Agostino Bea, cognome raro in Italia [54 nell’intero stivale] si dice abbia provenga dall’ebraico «Behá».
volevo dire : si dice sia abbia origini ebraiche…Tolgo “abbia”, ha, origini ebraiche.
OT
A proposito di origini ebraiche, forse può interessare
Edith Stein a lezione da san Tommaso”, di Paola Ricci Sindoni, Avvenire
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2012/07/27SIA5081.PDF
Abbiamo avuto un papa DELLA CHIESA. E oggi abbiamo un vescovo CROCIATA.
… il capo della polizia MANGANELLI c’entra poco con questo ecclesiastico post, ma va doverosamente citato.
Oggi:
vescovo di san Francisco è monsignor CORDILEONE
Anche “Felice Cece” (arcivescovo emerito di Sorrento) è carino. Fa molto macchietta di Nino Taranto.
Ricordo Settembrino Nebbioso e Sabato Malinconico. Clodine, mi sembra di ricordare Rosa Sederino, che era a tutti i concorsi del tempo che fu. In quanto a Maruska Viaggi l’ho proprio conosciuta.
se poi aggiungiamo i soprannomi, tipici di molti paesi, diventa davvero una selva di nomi e nomignoli… fantastici… “Strattalla lampus” e “Derettu a proi” sono i miei preferiti…
E’ morto ER MOLLICA … era UN PEZZO DE PANE … ar funerale c’era UN FILONE DE GENTE. Commossa, lo ricorda la zia ROSETTA e la sig.na MICHETTA. Era profondamente religioso, ed aveva tanta fede nella resurrezione dei morti, che sulla sua lapide fece incidere solo due parole. Torno subito!
Sentite questa : Un ragazzo di nome Friceto: la madre disse che aveva preso spunto dal Padre Nostro che secondo lei in latino recitava “…Santo Fricetu nomen tuum…” ovvero : “sanctificetur nomen tuum” ….!
Da noi ci sono (veramente):
un signor Pafispi (nome proprio, non cognome) che sta per PA-dre, Fi-glio SPi-rito
una signora Fespeca (come sopra) che sta per FE-de, SPE-ranza, CA-rità
Gli italiani sono proprio un popolo di artisti!
Ho visto il manifesto funebre di una signora (ennesima figlia di un tale) che si chiamava Altalena Finimola (in dialetto “Finiamola”).
Comunque, fuori da ogni ironia, il nome ora emergente in Vaticano è quello di mons. Pierluigi Celata, splendida figura di sacerdote oltre che di diplomatico. A don Pierluigi, che ho conosciuto negli anni giovanili, dico “Ad maiora!”.
In un supermercato di Roma (un Carrefour zona Colli Aniene) lavora un poveretto che di cognome fa Kirieleison.
E spesso capita di sentire il seguente annuncio agli altoparlanti del negozio: “Kirieleison in cassa quattro”.
Pare un bizzarro invito alla conversione in un tempio del consumismo.
Provare per credere.
Celata!! Mi sono fatto una risata. Grazie Antonella.
Chiedo scusa per il fuori tema (ma questo, fortunatamente, è un filo dedicato al sano cazzeggio, quindi si può svariare senza problemi): forse l’avrete già letto tutti, ma io l’ho scoperto solo adesso:
http://www.repubblica.it/esteri/2012/07/27/news/vaticano-39836844/
Ne sono entusiasta: è la cosa più stupida che abbia mai letto. Sarei incline a pensare la cosa più stupida che sia mai stata scritta nella storia dell’umanità. Un monumento di cretineria da ammirare come la piramide di Cheope.
Questo Marco Ansaldo deve essere un gigante.
Scusate ancora, ma non resisto alla tentazione di farvi assaggiare scampoli di prosa come questo: «E’ un luminoso pomeriggio di luglio nel quartiere santo di Roma, e il nostro prelato troneggia come un’eminenza nera dei tempi dei Borgia nel suo appartamento sepolcrale. La semioscurità, i cuscini di velluto, l’odore dei tomi nella libreria, ci trasportano in un mondo in cui i cardinali erano in vendita e i Papi avvelenavano i propri nemici».
Uno penserebbe che non sia possibile scrivere così … e invece il miracolo accade, è lì sotto ai nostri occhi.
Ansaldo, grazie di esistere!
…a margine l’Ansaldo scrive :” la gente [la gente???] dell’Opus è disponibilissima a parlare del futuro [!]. Ci si incontra in un ufficio del centro storico, attorno ad un tavolo di vetro, e si parla per ore, pressoché di tutto. Nessun irrigidimento di fronte alle critiche, nessun tema tabù. L’Opus vuol cancellare l’immagine di associazione clericale di stampo fascista e presentarsi come moderna comunità di fede”…Non è esilarante!..AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
Caro Marcello, non c’era ironia nelle mie parole. Ce ne fossero tanti, come don Pierluigi!
Agli altri amici del pianerottolo racconto un aneddoto del tempo in cui ero “in servizio”. Come in tutti gli ambienti, ci furono momenti di burrasche, di scontri ecc. Una volta che la tempesta mi lambiva, chiesi di parlare col Presidente, che conoscevo da tempo immemorabile, e cercai di spiegarmi con lui. Egli mi disse: “Che te ne importa? Tu bada a lavorare!”.
Una risposta veramente saggia. Ed oggi la risposta è solo questa: vivere “rendendo ragione della speranza che è in noi” dentro o fuori le mura leonine. Certo, è più difficile che fare disquisizioni, tavole rotonde o conferenze stampa. Anche quelle ci vogliono, ma poi … ciò che conta è testimoniare.
Comunque diciamo la verità, povero Ratzinger: se scrive libri dicono che si è chiuso in una torre d’avorio, se si fida di coloro che ha intorno dicono che è un ingenuo, se raccomanda una più oculata sorveglianza si basa una occhiuta e miope repressione ecc. Ai giornalisti propongo solo un esempio: Indro Montanelli: quando la correttezza andava di pari passo con l’acume e con l’ampiezza e l’originalità della informazione.
Beh, non esageriamo, anche Indro Montanelli aveva i suoi peccatucci!!. pare che quando era critico cinematografico del Corriera della Sera ritenesse inutile vedere il film prima di scrivere la sua critica del film!!.. ma infine nessun giornalista passato o presente è mai stato del tutto “corretto” .. però quanto ad acume sì, almeno Montanelli era intelligente e scriveva maledettamente bene .. questo Marco Ansaldo propostoci da Leonardo oltre che inventarsi presunte rivelazioni di presunti cardinali scrive maledettamente male …
Sì, per avere un’idea un po’ meno oleografica di Montanelli, consiglio di leggere le pagine a lui dedicate nell’autobiografia di Piero Buscaroli, Dalla parte dei vinti. Anche facendo la giusta tara ai malumori di Buscaroli, resta abbastanza per correggere il “santino” che oggi va per la maggiore.
Che parlasse e scrivesse bene è vero, ma quasi tutti i toscani lo fanno.
Avevo capito, Antonella. Ma nel gioco dei nomi, un Celata in Vaticano era un capolavoro… “Verità Celata” potrebbe scrivere Ansaldo!