Martedì la prima udienza del processo ai corvi e ai giornalisti, per furto di documenti e loro divulgazione; è di ieri il rinvio a giudizio. I corvi sono tre e sono accusati anche di associazione a delinquere: e qui non ho nulla da dire. Ma il processo ai due giornalisti mi pare un errore. Il rinvio a giudizio afferma che “Fittipaldi e Nuzzi sollecitavano ed esercitavano pressioni, soprattutto su Vallejo Balda, per ottenere documenti e notizie riservati, che poi in parte hanno utilizzato per la redazione di due libri usciti in Italia nel novembre 2015”. No, non funziona. Pressioni? Induzione psicologica? Nuove vie per far ridere i polli? Torna lo Stato Pontificio che non ammetteva la libertà di stampa e proietta la sua veduta sui cittadini italiani? In pieno terzo millennio? Qualcuno in Vaticano deve avere l’occhio abbagliato dallo svolazzo dei corvi. Mi auguro che i due giornalisti vengano scagionati fin dalla prima udienza.
Caccia ai corvi e ai giornalisti: ci vedo un abbaglio
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I due giornalisti mi sono comunque antipatici.
Vero Antonella, dal trauma della misurazione dei metri quadrati poi mi riprenderò tra 100 anni.
Bho io sono un po’ snob simili libri li considerò spazzatura e basta era meglio ignorarli con una certa nonchalance…
http://www.lastampa.it/2015/11/22/blogs/oltretevere/dagostinopene-inattuabili-per-i-corvi-M19FV4ZOu8u3SQf8qKvzRK/pagina.html
Non sono d’accordo con Luigi.
Qui non si tratta di libertà di stampa o di opinione, bensì di divulgare documenti di un altro Stato che li classifica come “riservati-segreti” e punibili penalmente, con la detenzione da 2 a 8 anni, per le leggi di quello Stato sovrano,
Così come gli USA, uno Stato democratico che consente la massima libertà di opinione, limita per motivi di sicurezza nazionale la divulgazione o la sottrazione di documenti “classificati”.
Ora i due giornalisti alla Dagospia, erano ben consapevoli ed edotti delle conseguenze giuridiche e penali a cui sarebbero andati incontro in caso di rivelazione/pubblicazione di quei documenti, rendendosi correi dei trafugatori.
Se ne assumano la responsabilità, come ha fatto Julian Assange, e il suo militare passacarte che per questo si è preso qualche anno di galera.
Magari i due si sono fatti due conti sui vantaggi economici e pubblicitari derivanti, scegliendo il rischio di prendersi il minimo della pena con la condizionale e meritandosi per il resto della vita, fama e notorietà.
Per altro ho trovato puerile e di bassa lega la giustificazione di Nuzzi sul fatto che è un cattolico che manda il figlio in una scuola cattolica.
Sara bene che qualcuno gli spieghi il significato di battezzato ovvero di un “Sacerdote, Re e Profeta” .
Il cattolico Nuzzi, se voleva aiutare Francesco e la Chiesa anzichè pensare alla tasca e alla fama, avrebbe fatto meglio a consegnare quei documenti al Papa testimoniando la fedeltà a quella stessa Chiesa a cui dice di appartenere.
Credo che Nuzzi abbia cinque figli. L’ho immaginato leggendo la dedica di “Via Crucis”:
A Edoardo, Giada, Giovanni, Margherita e Matteo, donne e uomini del domani
E’ la notizia più interessante che ho trovato nel libro.
Che bello avere cinque figli.
Proprio come la famiglia Accattoli.
Concordo in pieno con entrambi i ragionamenti di Nino, a mio avviso corretti sia dal
punto di vista giuridico che cristiano.
Credo che ne abbia solo due….boh ….
I giornalisti fanno il loro lavoro, che è quello di divulgare notizie anche se scabrose.
Nuzzi e Fittipaldi questo hanno fatto, cioè il loro lavoro. Che siano cattolici o no fa lo stesso.
Qualcuno ha messo nelle loro mani documenti segreti che contenevano notizie non proprio edificanti per la Chiesa, e loro niente altro hanno fatto che il loro mestiere.
Il tempo del silenzio sui fatti della Chiesa è ormai finito e sarebbe ora che se ne prendesse atto. Non vedo perché ci si debba sentire soddisfatti quando qualcuno pubblica notizie segrete che riguardano personaggi pubblici o atti riguardanti telefoni sotto controllo da cui emergono spudoratezze di vario genere–e tutti a seguirle con interesse morboso–, e invece il discorso dovrebbe essere diverso quando si tratta di Chiesa.
Due pesi e due misure, dunque? E perché ?
Io condivido quel che disse Nuzzi nel corso di un’intervista. Disse che, sapute certe cose, tutti dovremmo sentirci spronati a difendere un papato che si rivela improntato a dei cambiamenti da molti temuti perché volti a interrompere una fissità istituzionale dannosa e criticata da molte parti e da moltissimi fedeli. Ed è anche una fissità nel fare i propri comodi da parte di certi ecclesiastici che sembrano conoscere poco o nulla dei dettami evangelici e delle regole istituzionali.
Questo è lo scandalo vero, e deve essere messo allo scoperto. No va bene nascondere.
Colgo l’occasione per contestare a Nino la sua lettura dei fatti, soprattutto riguardo a Nuzzi.
Non ha capito, Nino, che quando il giornalista ebbe a dire che lui è cattolico e che i suoi figli sono in una scuola cattolica, non c’era alcuna strumentalizzazione nel suo dirsi cattolico. Voleva dire–ed era chiarissimo– che ciò che aveva scritto andava nel senso di una precisa volontà, che era quella di fare gli interessi stessi della Chiesa; cosa non capita da molti cattolici, evidentemente.
Anche io ritengo–e l’ho sempre detto qui– che tenere SOTTO TAPPETO CERTE SOZZURE fa male alla Chiesa, perché non induce ad alcun cambiamento. E nel frattempo le indiscrezioni o mormorazioni corrono lo stesso di bocca in bocca, ed è cosa assai peggiore.
E a Nino dico anche che un battezzato, oltre ad essere quel che lui ha ricordato, deve portare frutti di verità e di giustizia. Il che avviene anche pubblicando dei libri scomodi, visti con occhio malevolo da chi della Chiesa ha un’ idea di maniera.
Mi trovo pertanto in perfetto accordo con quel che ha scritto Luigi Accattoli.
Chiedo: vogliamo tornare al passato quando veniva considerato “peccato” parlare della Chiesa in modo negativo? E niente si sapeva ma molto si supponeva e si mormorava a bassa voce, senza farsi sentire?
O vogliamo addirittura tornare ai tempi dell’inquisizione che veniva definita sacra ma di sacro non aveva niente di niente, e invece di diabolico sì, nei suoi roghi e nella distruzione di libri ed altro? E nel conculcare la libertà degli uomini?
Mi duole che qui alcuni abbiano un concetto di religiosità così arcaica e di strette vedute. Non riuscirò mai a capirli.
8 NOVEMBRE
Dopo l’Angelus:
Cari fratelli e sorelle,
so che molti di voi sono stati turbati dalle notizie circolate nei giorni scorsi a proposito di documenti riservati della Santa Sede che sono stati sottratti e pubblicati.
Per questo vorrei dirvi anzitutto che rubare quei documenti è un reato. E’ un atto deplorevole che non aiuta. Io stesso avevo chiesto di fare quello studio, e quei documenti io e i miei collaboratori già li conoscevamo bene, e sono state prese delle misure che hanno incominciato a dare dei frutti, anche alcuni visibili.
Segue
A proposito di quel “rubare” a cui fa riferimento Francesco, per lo Stato italiano quell’atto si configurerebbe applicando ai due giornalisti l’art. 648 del codice penale.
Ricettazione
Reato che si configura quando chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve o occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, al quale egli non abbia partecipato, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere e occultare (art. 648 c.p.). Presupposto di tale reato è che anteriormente a esso sia stato commesso un delitto al quale il ricettatore non abbia partecipato. Scopo della norma è, infatti, impedire che, posto in essere un delitto, persone diverse da coloro che lo hanno commesso traggano vantaggio dalle cose provenienti dallo stesso. L’elemento soggettivo è il dolo specifico consistente nel compiere il reato con la consapevolezza delle provenienza della cosa delittuosa al fine di procurare a sé o ad altri un profitto. Il reato è attenuato nei casi di particolare tenuità.
Sussiste la ricettazione anche quando l’autore del delitto da cui provengono le cose o il denaro non è imputabile o non è punibile, ovvero quando manchi una condizione di procedibilità riferita a tale delitto.
Nel caso specifico i ladri sarebbero i corvi e i ricettatori i due giornalisti che scrivendo libri basati su quei documenti ne avranno certamente percepito un profitto immediato e i diritti d’autore per il resto della vita.
Se invece, come hanno ambedue dichiarato, l’intento era quello di fare un favore al Vaticano e/o alla Chiesa, avrebbero potuto più semplicemente e con lo stesso risultato di “informare” l’opinione pubblica con degli articoli sui rispettivi organi di stampa in cui lavorano.
Od anche come già fece Nuzzi con uno speciale sulla 7TV all’epoca degli scandali sessuali e di altre magagne di prelati, regnante Benedetto XVI.
Quali sarebbero state le conseguenze giuridiche e penali per i due giornalisti se la stessa fattispecie di reato avesse riguardato la pubblicazione di documenti “classificati” degli USA?
picchio scrive,
22 novembre 2015 @ 23:12
Credo che ne abbia solo due….boh ….
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Forse potrei averne anche più di due e assai più stringenti e convincenti che tengo per me.
Sugli scandali in generale ed in particolare su quelli ecclesiastici, qui, in questo blog ho più volte preso durissime posizioni nei confronti di chi li genera, lodando i professionisti dell’informazione che coraggiosamente li denunciavano.
Mantengo ferma e confermo questa mia posizione.
Tuttavia il caso in specie presenta non solo aspetti giuridici di rilevanza penale ma anche diplomatici non meno rilevanti, che la gran parte dell’opinione pubblica e la stessa stampa ignora o finge di ignorare e che nulla hanno a che vedere con le giuste reprimenda di cittadini fedeli e non.
Forse anche il nostro caro ospite nel corso della sua importante attività professionale, potrebbe aver avuto le stesse occasioni dei due giornalisti in questione, non mi pare lesinino nei suoi scritti anche posizioni critiche, ma penso che contrariamente ai due si sarebbe comportato e si comporterebbe in tutt’altra maniera.
Su questo metto la mano sul fuoco.
Nel 1832, nell’enciclica “Mirari vos”, Gregorio XVI condanna solennemente “quella pessima, né mai abbastanza esecrata ed aborrita ‘libertà della stampa’ nel divulgare scritti di qualunque genere; libertà che taluni osano invocare e promuovere con tanto clamore”. Ad essa oppone “il sistema adoperato dalla Chiesa per sterminare la peste dei libri cattivi fin dall’età degli Apostoli, i quali, come leggiamo, hanno consegnato alle fiamme pubblicamente grande quantità di tali libri (At 19,19)”.
Questo testo, con l’autorità del papa, proclama come “principio” della Chiesa cattolica la condanna della libertà di stampa. Ciò è ribadito da Leone XIII nella Immortale dei del 1885 (“La libertà, come virtù che perfeziona l’uomo, deve applicarsi al vero e al bene… Ciò che è contrario alla virtù e alla verità, dunque, non deve essere posto in evidenza ed esibito: molto meno, difeso e tutelato dalle leggi”). E Pio XII, nel Discorso ai rappresentanti della stampa Usa del 1946: “La libertà della stampa, al pari di qualsiasi altra libertà, sia essa di azione, di parola o di pensiero, è limitata; non permette ad un individuo di stampare quel che è errato, quel che si sa esser falso o quel che mira a minare e distruggere la fibra morale e religiosa degli individui”.
N.B.: Non è farina del mio sacco. Ho fatto un copia-incolla. Per quel che mi riguarda e nel mio piccolo faccio un applauso dall’ultimo banco.
Salute a tutti
L’applauso è per il sig. Luigi.
Faticosa e lenta lettura dei documenti sul libro di Fittipaldi : sino adesso, a mio avviso dimostrano esattamente il contrario di quello che vorrebbero dimostrare, anzi si scopre il lato del Vaticano che agisce come il buon “paterfamilias” per rimediare alle azioni di qualche prete megalomane che ha mandato in dissesto istituzioni (mi riferisco a quelle sanitarie in particolare) nate per nobili scopi al servizio del popolo e mal gestite per vari motivi che tutti possono indovinare. I cardinali hanno operato come un capo famiglia che studia come reperire le risorse per non mandare in malora la famiglia e i suoi figli. Non ci vedo niente di dietrologico ed oscuro. Sull’eventuale processo mi sembra assolutamente inutile, lo schema consueto, visto che non c’è nulla di inventato di sana pianta, è che il giornalista pubblica quello che gli viene fornito.
Mah Lazzaro la libertà di stampa e di pensiero assoluta non esiste nemmeno oggi, onestamente, veda il dibattito sui Bastardi islamici di Libero (stesso giornale di Nuzzi tra parentesi non è che il tipo sia un premio pulitzer).
Io lascerei perdere perchè non ne vale la pena, è un libro fatto solo per vendere a un pubblico di poche pretese e se li processi gli fai solo un favore, però non è che i giornalisti debbano automaticamente autoassolversi ogni porcata che fanno, da strumento di libertà possono benissimo diventare strumento di controllo antidemocratico anche loro.
Molto probabilmente fraintendo quello che dici e mi scuso. Ma davvero ritieni che, in nome della libertà di stampa, sia lecito a un giornalista fare pressioni su alcuno pur di pubblicare lo scoop?
E poi, in che modo questa azione sarebbe un modo per proiettare la veduta dello Stato pontificio sui cittadini italiani?
E’ che quando nomini lo stato pontificio è più facile che venga visto come Gregorio XVI oscurantista più che come Obama e Assange.
🙂
In realtà è un dibattito sempre interessante (ma molto delicato) sprecato forse per un giornalista di Libero. (l’ho detto che sono snob..)
@ nino
ma io mi riferivo ai figli di nuzzi, non a te! In tutte le interviste e biografie su internet si parla sempre e solo di due figli.
boh nel senso chd saranno dei nipoti ….
Fittipaldi domani sarà al processo:
http://www.repubblica.it/vaticano/2015/11/23/news/a_processo_con_me_c_e_la_liberta_di_stampa_in_italia-127956446/?rss
Nuzzi invece no:
http://www.focus.it/adn-kronos/ultima-ora/vaticano-nuzzi-domani-non-andro-a-farmi-interrogare
Qui l’ottimo Scaramuzzi presenta i due volumi, la loro utilità e i loro limiti, di contenuto e di aggiornamento:
http://www.glistatigenerali.com/religione/vatileaks/
A chi mi chiede che penso di quei due lavori, rispondo che condivido per intero il monitoraggio di Scaramuzzi.
Da quel monitoraggio, ben circostanziato, si evince, a mio parere, la buona fede dei due giornalisti e la fondatezza delle notizie, ancorché in parte superate dai cambiamenti avviati, in Vaticano, da questo Papa.
Qualche osservazione:
sull’ obolo di san Pietro
i fedeli sono sempre stati convinti che le offerte venissero devolute per fini assistenziali. Ciò significa che sempre sono stati messi in evidenza solo questi e non anche il mantenimento della curia romana.
E comunque mi sembra chiaro che oggi, proprio grazie ai tanto deprecati (da molti ferventi cattolici) vatileaks, si è a conoscenza dei molti aspetti, rimasti in ombra per troppo tempo, degli affari che gravitano intorno alla Chiesa che ha la sua sede temporale in Vaticano.
picchio scrive,
23 novembre 2015 @ 11:01
—–
Ho malinterpretato per la fretta.
Scusami.
Malversazioni, sprechi e ruberie vanno sempre evitati e nel caso, condannati.
Per il resto -scusate se è poco- mi attengo al Vangelo:
“Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.”
“Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre“
Lettera di Franco Monaco (sinistra PD niente oscurantismo) sulla libertà di stampa:
http://www.avvenire.it/Lettere/Pagine/vatileaks-2-terrorismo.aspx
http://notiziario.ossigeno.info/2015/11/vatileaks-2-osce-alla-santa-sede-ritirate-accuse-a-giornalisti-63976/
Nuzzi ci ha ripensato e anche lui andrà al processo:
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/dal-24-novembre-processo-a-due-giornalisti-per-vatileaks-7caf827c-afc9-4b01-9647-c979a0754972.html
Un OT che mi perdonerete, certamente!
Torna, alla grande, “utilitaria” e in modo geniale e coinvolgente … ed è tutto molto bello! Vai… 😉
https://www.youtube.com/watch?v=FpeaJSiYaPg
Povero Nuzzi,credeva di poter fare il bis,dopo Vatileaks 1, in cui il suo libro vendette milioni di copie,lui personalmente non ebbe alcun fastidio,in Vaticano si addosso‘tutto sul caproespiatorio ,il maggiordomo Gabriele,e la croce. e la sofferenza la porto‘ solo il cireneo Ratzinger. Nuzzi sperava di fare il bis ma i tempi son cambiati.
Bergoglio non mi sembra il tipo del cireneo e certo se si arrabbia non perdona. Speriamo che Nuzzi e Fittipaldi facciano mea culpa e chiedano umilmente la grazia del Principe altrimenti rischiano grosso.
Una lettura strabica dei fatti, discepolo.
Sulla libertà di stampa non sta cambiando proprio niente.
Credo che Fittipaldi e Nuzzi non abbiano niente da temere, perché se venissero arrestati o altro, tutta la stampa liberale andrebbe contro il Vaticano.
Sorgerebbe un caso non da poco e il Vaticano non può permettersi un altro pretesto per attirarsi le critiche di mezzo mondo.
Ne ha già offerti troppi.
Rimetta in tasca la sua soddisfazione da due soldi, discepolo, e con essa rinfoderi la solita ironia malcelata sul “Principe”, che lei vede come il diavolo l’ acqua santa.
Si ma non è che il processo è stato avviato da un fantomatico Vaticano retrogrado, il nuovo codice è stato approvato da Francesco stesso:
“Fino a 8 anni di carcere per chi sottrae documenti”
Articolo di luglio 2013
http://www.repubblica.it/esteri/2013/07/11/news/papa_francesco_riforma_giustizia_penale_vaticana-62786861/
Adesso non ho voglia di andare a cercare tutto ma ricordo che ne lessi sotto l’ombrellone.
A Mattlar. Mi chiedi se “sia lecito a un giornalista fare pressioni su alcuno pur di pubblicare lo scoop”. Non penso questo. Mi tenevo al caso, per il quale penso che siano stati i corvi a cercare i giornalisti. Esattamente come nel caso del primo dei corvi, Gabriele. Ho passato una vita a interpellare e intervistare uomini del Vaticano e non riesco a capire che pressione puoi mai esercitare perché ti diano un’intero archivio da pubblicare.
Ancora a Mattlar. Mi chiedi “in che modo questa azione sarebbe un modo per proiettare la veduta dello Stato pontificio sui cittadini italiani”. Per l’ordinamento vaticano il furto di documenti e la loro pubblicazione costituiscono un reato molto più grave che in Italia: rinviando a giudizio dei cittadini italiani si ha un’estensione all’Italia di quella “veduta”.
Luigi,
nel caso un “corvo” vaticanense ti consegnasse un documento “riservato-classificato”, ne pubblicheresti un libro?
La sottrazione di documenti è un furto e come tale va perseguito ovunque, credo. Niente di nuovo sotto il sole, dunque.
La pubblicazione dei documenti sottratti è reato nello Stato del Vaticano, non in Italia.
Mi pare che la conseguenza venga da sé.
Già il rinvio a giudizio dei due giornalisti mi sembra giuridicamente sbagliato, perché i libri con quei documenti sono stati pubblicati in Italia, non in Vaticano.
La pubblicazione dei documenti sottratti è reato nello Stato del Vaticano, non in Italia.
Infatti il processo avviene in Vaticano che è uno stato dotato di un suo ordinamento giuridico esattamente come l’Italia.
Grazie Luigi.
No Sara, non hai capito.
Leggi la spiegazione di Luigi a Mattlar. Leggila con attenzione e capirai.
Nino, scusa se mi permetto di dirti che la tua domanda ( per la seconda volta) a Luigi è capziosa. Quindi inutile.
Come puoi pensare che un giornalista vaticanista, anche ex , possa sorvolare disinvoltamente sul clima, sulle indicazioni o leggi che provengono da lì? Sarebbe come sputare sul piatto dove mangi o da dove hai mangiato. Ed è comprensibile.
Tu saresti capace di parlare negativamente del luogo dove hai lavorato per tanto tempo? Magari sì ma solo in casa tua fra i tuoi familiari, e facendoti giurare che niente esca da quell’ ambito. O no?
Un giornalista vaticanista è sempre portato a minimizzare o smussare gli angoli dei fatti del Vaticano.
L’ho letta ma non è una spiegazione, negli altri stati ci sono norme più leggere o più pesanti di noi ma è uguale, nel senso: se rubi in Francia rispondi delle leggi francesi più pesanti o leggere che siano.
Io non li avrei mai processati ma pena non mi fanno certo.
Voglio dire staranno facendo una vagonata di soldi mentre i corvi devono scontare anche per loro.
Mi pare comodo eticamente parlando…
Aprire Pandora e pubblicare tutto quel po’ po’ di roba secondo voi doveva servire per “aprire” gli occhi al Papa.. o mettere alla berlina le dinamiche interne, i loschissimi affari [che per altro sapevamo) del piccolo Stato Monarchico in modo da infilzare lo spillone nel fianco di chi lo comanda: Bergoglio, un Papa, ma anche un politico che sebbene abbia fatto molti, troppi errori di valutazione nella scelta dei collaboratori – a fronte di quanto accaduto al predecessore imperdonabile l’ingenuità- lo si è voluto umiliare.
Ma Bergoglio non perdona, ha ragione discepolo. Lui non è come Ratzinger -delicato, fine teologo- è piuttosto come Wojtyla che non ci pensava su due volte a sbarazzarsi degli “antipatici” (vedi Hans Kung radiato in men che non si dica ; idem con i teologi della liberazione Boff e Gutierrez, e per motivi opposti Lefebvre.
Bergoglio ha le nocche dure e non la passeranno liscia…la questione, affatto “caprina” è lesiva della dignità di un Papa e di ciò che Lo Stato Vaticano rappresenta per il mondo e la cristianità. E’ un atto di grande viltà brutto, deprecabile e vergognoso . Non approvo lo sciacallaggio…
. Certo che fuori dello Stato Vaticano i due giornalisti non sarebbero perseguibili -al contrario dei collaboratori che si è scelti come Cristo con Giuda-dal punto di vista giuridico . Ma è un questione morale, etica, che non ammette, secondo il mio sommesso avviso, giustificazioni . Divulgare tutto quel pattume, quello schifo, a chi ha giovato se non alle loro tasche. Non ha importanza l’extraterritorialità se se la caveranno o saranno puniti. Per quanto mi riguarda è la storia a raccontare gli eventi, che non ha mai fatto sconti alla Chiesa, né mai ha occultato tutti gli atti immondi consumati dentro quei papazzi fin dai primi secoli da parte di papi cardinali , preti suore e laici impegnati…tutto sarebbe emerso, a tempo debito, non ora…
“Qui non si tratta di libertà di stampa o di opinione, bensì di divulgare documenti di un altro Stato che li classifica come “riservati-segreti” “
Perdindirindina , per bacco, acciderbolina!
Se cosi fosse vuol dire che “L’Entità” dorme! Eppure una volta era uno dei migliori servizi…
Documenti riservati, sicurezza dello Stato Vaticano …
Ma per Cortesia, abbiate bontà eh!
Tema molto delicato e per certi versi molto complesso questo in discussione.
Luigi, Nino e mattlar ne sanno sicuramente più di me.
Provo comunque umilmente a dire la mia, senza alcuna velleità da “maestrino”… Me ne guardo bene
(Ho citato solo Luigi, Nino e mattlar, ma non intendo escludere nessuno degli intervenuti).
E’ vero che lo Stato Città del Vaticano applica al suo interno il Codice Penale Zanardelli, siamo quindi nel 1889, ma è anche vero che tale normativa è stata più volte rivista dai Romani Pontefici, da ultimo nel 2013.
Il Codice di Procedura Penale è invece del 1913, a firma dell’illustrissimo giurista prof. Senatore (del Regno d’Italia) Ludovico Mortara. (Anche questa normativa è stata in parte rivisto nel 2013).
Tutto ciò può sembrare anacronistico e di vecchio stampo, ma in realtà non lo è; (soprattutto per quanto riguarda la procedura penale, nello Stato Vaticano, sia ben inteso).
Inoltre come sapete meglio di me, siamo in epoca liberale in relazione ai due codici.
In secondo luogo, io ho piena fiducia nel collegio giudicante Vaticano: affermare che i giudici Vaticani chiamati a decidere siano persone di eccellente cultura giuridica, è dire poco.
Vorrei inoltre sottolineare come principio di legalità, riserva di legge, irretroattività delle legge penale sono princìpi tutti rispettati nello Stato Vaticano: in questo desidero rispondere a Luigi quando parla di abbagli nel piccolo Stato di pochi ettari di territorio, nato con il Trattato del Laterano.
Certo, il tema più cruciale è la libertà di stampa: con il rinvio a giudizio della magistratura Vaticana viene violato questo diritto sancito dalla Costituzione dello Stato Italiano? (Di cui sono cittadini Nuzzi e Fittipaldi).
La richiesta di rinvio a giudizio Vaticana si basa sulla fase che, per usare la terminologia corrente della Procedura Penale Italiana ha la sua fonte nelle c.d. indagini preliminari: Fittipaldi e Nuzzi sollecitavano ed esercitavano pressioni, soprattutto su Vallejo Balda, per ottenere documenti e notizie riservati, che poi in parte hanno utilizzato per la redazione di due libri usciti in Italia nel novembre 2015 [cit. testuale]
Può sembrare banale dirlo, ma ciò sarà stabilito dalla magistratura e in particolare dal Dibattimento (termine sempre ripreso dalla Procedura Penale italiana odierna) che vi sarà.
In gioco, penso non ci sia la libertà di stampa, bensì la violazione o meno di tale articolo del codice penale Vaticano che qui riporto:
Art. 116bis:
Chiunque si procura illegittimamente o rivela notizie o documenti di cui è vietata la
divulgazione, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni o con la multa da euro mille
ad euro cinquemila.
Se la condotta ha avuto ad oggetto notizie o documenti concernenti gli interessi
fondamentali o i rapporti diplomatici della Santa Sede o dello Stato, si applica la pena della
reclusione da quattro a otto anni.
Se il fatto di cui al comma precedente è commesso per colpa, si applica la pena della
reclusione da sei mesi a due anni..
E infine: beh..piaccia o no a discepolo, il Santo Padre ha la giurisdizione piena ed esclusiva e può decidere in qualunque momento un suo intervento in materia. Così sia.
Un abbraccio a tutti.
Grazie Fabrizio, molto utili i tuoi richiami.
Nino mi chiede che farei “nel caso un corvo vaticanense mi consegnasse un documento riservato”. Che ti debbo dire, mi manca quell’esperienza. I corvi mi evitano. Mai arrivano a me, neanche uno in una vita, con il cacio in bocca. Sono più di quarant’anni che faccio “cra-cra” per attirare l’attenzione, ma niente. Magari immaginano che io non pubblicherei, mentre io rosico da matti per non avere nulla da pubblicare.
No, Sara, ancora non ci siamo.
La pubblicazione di quei documenti è avvenuta, tramite i libri di Fittipaldi e Nuzzi, in Italia dove non è contemplato il reato di colpevolezza( per la pubblicazione di documenti riservati) come lo è in Vaticano. Per cui il tribunale di quello Stato ha sconfinato maldestramente. Come ha detto Luigi, “rinviando a giudizio dei cittadini italiani si ha un’estensione all’Italia di quella “veduta”. Hai capito adesso?
E poi che c’ entra, scusa, il fare pena? Neanche a me fanno pena, figurarsi!
Ma sto dalla loro parte( e ho spiegato il perché) e dalla parte della libertà di stampa.
Chi si dice poi
sommamente convinto che il vatileaks2 abbia avuto il solo scopo di bersagliare il Papa e di metterlo proditoriamente KO, può essere legittimato a pensarlo dei “corvi”, non certo dei giornalisti, uno dei quali ha parlato con estrema chiarezza di intenzioni di mettere a conoscenza del popolo dei fedeli, ancora una volta, il marcio nascosto in Vaticano. E di averlo fatto proprio per difendere il Papa.
Del resto, Nuzzi ha svelato spesso, con altre inchieste di grande spessore, e del tutto estranee ai fatti del Vaticano, pecche gravissime riguardanti personaggi pubblici, politici e non. Risultate vere, per niente fasulle.
E mai ha suscitato le critiche che sempre lo investono quando parla del Vaticano e di chi lo abita.
Questo la dice lunga sulla obiettività dei fedelissimi cattolici che si arrampicano sugli specchi per difendere l’ indifendibile. È talmente evidente la difesa di parte, anche trasversale, che non vale la pena perdere tempo a parlarne.
Grazie Fabricianus.
🙂
buon giorn.
Questo “furto” ritengo “preoccupante”:
http://www.libertaddigital.com/espana/2015-11-23/querella-contra-una-exposicion-en-pamplona-con-hostias-consagradas-1276562176/
Secondo me per questo secondo Vatileaks le condanne e le pene saranno ben piu‘severe che per il primo Vatileaks perche‘come ognuno sa i tempi sono cambiati ,e‘cambiata l‘opinione pubblica e fatto importantissimo siede sul trono di Pietro un Pontefice che tutti,credenti e non credenti,appoggiano nella sua opera di “repulisti“,di riforma della Curia romana. E i due giornalisti coi loro libri scandalistici hanno rotto le uova nel paniere di una riforma che si sta svolgendo senza clamori,senza pubblicita‘. Anche perche‘on tale opera di riforma ci possono essere,come e‘umano, degli errori come per esempio la nomina papale della Immacolata Chaouqui che sono sicura Bergoglio avrebbe preferito passasse inosservata. La famosa parresia,la glastnost invocata trasparenza e sincerita‘,mi paiono appunto piu‘invocate che veramente volute:mi pare che invece si vorrebbe tenere segrete e npn note all‘opinione pubblica tante cose che non dannovuna bella immagine della gerarchia cattolica. Vedi il caso dell‘ex abate di Montecassino che e‘ stato trattato cpn la maggior discrezione possibile. tante cose che
Insomma i tempi sono cambiati ma i metodi rimangono gli stessi i metodi clericali intendo: sopire,tacere,rimuovere senza scandalo,minimizzare di fronte all‘opinione pubblica. I due giornalisti sono colpevoli non tanto di aver pubblicato notizie peraltro vere su malversazioni e corruzione ai vertici della Curia,quanto di aver volgarmente stravolto tali antichissimi metodi clericali:sopire tacere minimizzare rimuovere senza scandalo….
Ok Discepolo riapriranno le segrete vaticane solo per Nuzzi & co non lo sa?
Discepolo, faccio un ragionamento:
a me, che debbo passare obbligatoriamente per il Confessionale -come tutti- non piacerebbe assolutamente -e infatti è vietato, pena Scomunica per il Sacerdote- che venisse rivelato il “segreto” del mio peccato (Secretum regis abscondere bonum est diceva P. Pio, sulla scia di S. Agostino).
Ora capisco la gravità della cosa riferita alla persona che l’ha compiuta, ma se analizziamo le cose con la dovuta cura, alla fine possiamo solo dire che ci troviamo di fronte ad un “peccatore” che ha compiuto un “peccato”; grave e che desta scandalo certo, e questo ne aumenta la gravità, ma il sodo “teologico” e “canonico” è questo. Ora vorresti che la Chiesa aumentasse e alimentasse quello “scandalo” ancor più?
Questo è contrario alla “Carità” -o Misericordia che dir si voglia- oltre che ad ogni regola teologica, canonica e di buon senso.
Quella persona, nella dovuta sede, riceverà la giusta sanzione canonica, come nella dovuta sede, se pentito, potrà ricevere il giusto perdono (e cara Discepolo qua ci dobbiamo intendere: una cosa che vogliamo fare i distinguo sulla “interpretazione della parola “Misericordia”; ma cerchiamo di non praticare pensieri e vie che vogliano espungerla: il versetto del Vangelo è ben chiaro!).
“Allontanare” -o quali sinonimi vuoi- soggetti che mettono in atto condotte peccaminose, scandalose o criminali è un conto, e opera meritoria; metterle alla gogna -o quali sinonimi vuoi- pubblicamente è “altro” ed è contro ogni regola teologica, canonica, evangelica, oltre che di buon senso (Il fate agli altri ciò che … è puro “buon senso” insegnato dal Maestro nel Vangelo, non roba da “Sommo Sistema Trascendentale” …).
Condensando: quando scoperti si devono prendere le adatte misure, senza spifferare ai quattro venti; quando li fanno scoprire gli altri, CARITA’ per non coprirli di ulteriore vergogna.
Ultimo al ragionamento sopra: perseguire e/o pretendere la purezza assoluta degli uomini di Chiesa è una “Eresia”.
Il primato della purezza assoluta è della Dorrina: ad essi gli uomini devono aspirare, convertendosi continuamente. Solo Una vi giunse senza macchia.
Ma al di là dell’aspetto religioso, io ricordo di aver visto nel libro di Nuzzi su Benedetto una lettera di Vespa al Papa.
Una lettera privata che non aveva nessun interesse al di là della pura curiosità. Vi ricordate quando è saltato fuori che il telefono della Merkel era intercettato? E lei si è offesa di brutto e si è fatta schermare con più accuratezza?
Alla fine è una questione simile, il Papa è un personaggio pubblico, un capo di stato e un’autorità morale di caratura mondiale che parla con altri capi di stato (da Obama in giù) e ha diritto ad avere una sua zona di riservatezza.
E’ vero che noi ormai ci siamo abituati al fatto che il privato non esiste più, però nelle democrazie mature il tema della privacy ha un suo peso lo stesso.
Le precisazioni di Fabrizio Scarpino sono molto interessanti e lo ringrazio. E’ decisamente pronto per l’esame che lo aspetta tra pochi giorni. E grazie.
Ottimo, veramente ottimo l’intervento di Fabrizio Scarpino.
La base giusta per ragionare e valutare seriamente i fatti.
Credo che Discepolo abbia ragione nel segnalare – sotto Bergoglio – un indurimento penale che anch’io avverto e che non condivido. Condivido la severità disciplinare nelle cose di Chiesa [pedofilia e altri scandali sessuali, malgoverno – anche economico – della Curia, delle diocesi e delle famiglie religiose, uso privato dei beni della Chiesa, ostentazione del lusso…] non approvo il ricorso all’armamentario penale vaticano che mi pare generalmente non necessario e dannoso all’immagine della Chiesa. Gli arresti, il carcere, le condanne detentive, ma anche solo il rinvio a giudizio di cittadini non soggetti alla sovranità vaticana mi paiono incredibili nel terzo millennio: incredibili come atti procedenti dall’autorità papale. E’ così necessario che Vallejo Balda stia in carcere? E domani, non dovrebbe bastare una pena canonica, senza l’aggiunta di una condanna penale?
Interrogo me stesso e faccio le domande a voce alta. Di certo Francesco chiede una maggiore severità di condotta e di governo. E credo che faccia bene a chiederla. Per assecondarlo, ogni tanto l’apparato fa la voce grossa ed esibisce le manette: quest’appendice mi pare grottesca.
Più in generale, penso che gli elementi statuali del sistema vaticano debbano diminuire. Mosso da tale convincimento, deploro la loro inaspettata riviviscenza.
Ma attenzione all’errore di farne una questione bergogliana: così m’interrogavo su tali problemi nel 2011
http://www.luigiaccattoli.it/blog/collaborazione-a-riviste/serve-una-banca-vaticana/
Francesco accentua, non innova.
Sinceramente son due anni che fedeli, laici, preti vescovi e compagnia cantando sono presi a sante randellate, per una volta che la misericordia va ai giornalisti…
Un po’ per uno non fa male a nessuno.
Grazie mille a Luigi, Sara1, Mattlar e Fides.
Lusingatissimo.
fs
Ciao Fabri,
mi pare che il tuo contributo, lato giurisdizione vaticana, confermi ciò che sostengo sugli aspetti prettamente penali della vicenda, non altro.
Qui, chi presenta curriculum con fedina penale inguardabile trova lavoro e consenso, vedi Buzzi un ex omicida ora di nuovo in galera per i fatti di mafia capitale.
Così anche in questo blog alcuni si sono adeguati al trend dell’illegalità prendendo la cosa per una quisquiglia alla Totò, sostenendo che in Italia i due non sarebbero perseguibili per legge.
Così che rubare o ricettare documenti classificati come “riservati” da organi dello Stato italiano come ad esempio la DIA, il COPASIR , il SISMI o da un qualsiasi ente militare, non abbia conseguenze.
Buona vita!
cara Sara,
anche se mettessero Nuzzi Fittipaldi, la Chaouqui e Valda nelle segrete del Vaticano a pane e acqua per qualche annetto a me non dispiacerebbe affatto,e penso che farebbe bene anche a loro, magari comincerebbero ad interessarsi della propria anima e di Dio. 🙂
Volevo solo dire che a me sembra ( e sembra anche ad altri non solo a me) CHE IL CLIMA in Vaticano sia cambiato dal primo Vatileals quello che poi portò, in un modo o nell’altro alle dimissioni di Benedetto XVI . In quel caso non ci fu alcuna condanna ,almeno io non ricordo, del giornalista Nuzzi che anzi divenne famoso e quasi un “eroe positivo”.
oggi invece si ha la sensazione dell’intenso fastidio dei vertici della Chiesa per tutto quello che può “disturbare il manovratore”. Che papa Francesco voglia una riforma della Curia romana è cosa nota a tutti. Papa Francesco stesso ha più volte lanciato sarcasmi e parole pesanti sui cardinali carrieristi ed attaccati ai soldi. Dunque perchè tanto fastidio , come di “lesa maestà” se due giornalisti hanno rivelato le malefatte , del resto già abbondantemente risapute, proprio di quei cardinali carrieristi affaristi, che Bergoglio vuole riformare?
secondo me perchè papa Francesco NON VUOLE SE PARLI, non vuole gazzarra, non vuole, scandalo, non vuole che si “disturbi il manovratore”.
Nuzzi e Fittipaldi, che non devono essere delle aquile, non hanno fiutato in tempo il cambiamento d’aria, non hanno fiutato che l’iper-rinnovatore Francesco è meno tollerante sulle fughe di notizie del conservatore Ratzinger e probabilmente ci lasceranno le penne. Del che , detto sinceramente a me non importa nulla….
@Nino scrive, 24 novembre 2015 @ 14:42
Ti do pienamente ragione.
Ma qui c’è ancora chi crede che i furti siano fatti a fin di bene, col fine di aiutare l’opera riformatrice del Papa.
Mai sentita una panzana più grossa!
Discepolo a me per Paolo Gabriele e’ spiaciuto molto e lo scrissi all’epoca che non doveva finire in carcere.
Su questi bho mi pare gente molto in grado di difendersi e di far sentire la propria voce quindi non perdo proprio tempo a preoccuparmi per loro.
Su Francesco lo considero da sempre più duro di Benedetto ma in questo caso non importa, forse sarebbero stati processati anche con Benedetto bisognerebbe sapere se è vero o meno che hanno esercitato pressioni. Un po’ decideranno anche i giudici immagino.
Poi non penso finiranno in carcere, o per lo meno io spero che non finirà in carcere nessuno. (Anche Paolo Gabriele ha avuto la grazia)
Ciao Nino , un abbraccio.
Sì, il nocciolo centrale della questione è il presunto furto e le presunte pressioni.
Bene, Sara1.
Se tutti saranno perdonati e santificati mi aspetto un vatileaks 3 poi 4 poi chissà.
Io quattro nerbate sul posteriore gliele darei…. 😉
http://www.farodiroma.it/2015/11/24/le-ultimissime-dal-processo-in-vaticano/
“Il Promotore di Giustizia, nella persona del prof Zannotti, ha risposto alla seconda eccezione, argomentando che non si intende conculcare la libertà di stampa, ma che l’imputato è chiamato a rispondere della condotta dell’attività svolta per ottenere le notizie e i documenti pubblicati, e che ciò era indicato nel capo di imputazione.”
http://ilsismografo.blogspot.it/2015/11/vaticano-comunicato-della-sala-stampa_24.html
Mi sembra di capire che per libertà di stampa in Italia si intenda un concetto molto ampio, in pratica uno può fare e pubblicare quello che vuole in qualsiasi circostanza e in qualsiasi modo ne sia venuto in possesso.
Mi spiego adesso perché ormai si possano vedere video come quello della mamma di Loris di pochi giorni fa, o sentire la confessione del delitto di Avetrana.
Basta qualche impiegato delle procure molto compiacente e nessuno è tenuto a dare spiegazioni.
Non lo sapevo (o per lo meno non avevo mai realizzato che la situazione fosse a questi livelli)
A me, spero mi scuserete, mi fa molto ridere la grossolanità con cui viene trattata tutta la materia. Innanzi tutto sgomberiamo il campo da qualche dubbio che si insinua o si voglia insinuare:
1) Contravvenire ad una legge di uno Stato è REATO!
2) E’ quindi REATO sottrarre e/o divulgare documenti secondo la Legge del nostro Stato e di quello Vaticano.
3) Non esistono REATI a fin di bene!
Detto questo passiamo agli argomenti che mi fanno ridere:
a) Nino che vuole quasi insinuare l’idea che siano stati trafugati e rivelati chissà quali documenti di intelligence (dimenticando che, almeno dal punto di vista puramente formale, la CSV sembra non abbia un servizio di intelligence) che comprometterebbero la sicurezza della CSV stessa (tralasciando allo stesso la spiegazione sui crypto e relative aree).
(utile invece spiegargli che un semplice documento di una qualsiasi amministrazione di uno stato è per sua natura “riservato” al responsabile del procedimento; è il caso di un banale certificato d’anagrafe riservato al responsabile del procedimento, cioè l’impiegato comunale che lo redigerà, modificherà, rilascerà; idem per una cartella clinica un certificato di vaccinazione o qualsiasi altro documento).
b) Quelli che si scandalizzano e chiedono “pene esemplari”.
C) Quelli che NON si scandalizzano e chiedono che non vengano nemmeno processati.
Di cosa stiamo parlando?
Questo “tintinar di manette” di quelli molto più bergogliani di Bergoglio è riuscito a far sobbalzare e stupire pure il nostro caro Luigi, che da buon semplice bergogliano prende le distanze da questi superbergogliani …
Suggerisco la terapia della sequenza dell’hata yoga per inziati:
3* inspirare
6 trattenere
12 espirare
*Secondi
Ottimo esercizio di training autogeno, aiuta a meditare e a riflettere prima di emettere suoni a caso.
Non ho remore sulsemplice yoga che considero ottimo stretching, ginnastica dolce.
Temo molto invece quel “per iniziati” … ;-(vedi caro Nino, una volta “iniziato” poi sei “finito” 🙂 )
“Su Francesco lo considero da sempre più duro di Benedetto ma in questo caso…”
Non è più “duro”, è più determinato; e fa una bella differenza.
Ubi humilitas, ibi sapientia. scrive,
24 novembre 2015 @ 16:18
“a) Nino che vuole quasi insinuare l’i…..etc,etc.
————————————————–
-Io non insinuo. Sostengo
-Sullo SCV che non avrebbe un organismo di intelligence. Non sai di cosa parli.
-Sul surplus investigativo e giuridico per atti valutati banali e non rilevanti ai fini della sicurezza dello SCV, rimane una tua opinione e come tale vale nulla quanto la mia.
-Lo SCV è uno stato sovrano, in quanto tale legifera ed emana le normative che ritiene le più opportune.
Lì, come ha riportato Fabricianus è in vigore una legge semplice e chiara che sanziona come penalmente rilevante la sottrazione e/o la ricettazione di documenti classificati.
Il cittadino italiano, pur protetto e garantito da leggi specifiche sulla privacy, se vuole è libero di rendere pubblici i propri dati “sensibili” come e quando vuole: la sua situazione patrimoniale, le sue rendite, la sua fedina penale, le password di accesso ad internet, le sue foto, etc,etc. Fatti suoi.
Lui stesso stabilisce cosa ritiene riservato o meno per se e per la sua sicurezza, a maggior ragione lo fa uno Stato Sovrano, o no?
Con questo chiudo un argomento a cui ho dedicato fin troppo tempo.
“…argomentando che non si intende conculcare la libertà di stampa, ma che l’imputato è chiamato a rispondere della condotta dell’attività svolta per ottenere le notizie e i documenti pubblicati, …”
Immagino la condotta dell’ attività svolta…
Schiaffoni, postazioni sotto casa, minacce con la pistola in pugno, pedinamenti e chi più ne ha più ne metta.
Tutto da ridere.
Più che la ginnastica, forse può più qualche tisana rilassante … 🙂
Tutto da ridere.
Da ridere? Da ridere cosa?
Non è detto che si tratti di pressioni negative, magari sono pressioni positive, che ne so, promesse di aiuti o di soldi ecc.
Immagino, mi è spalancato un mondo con questo processo…
“Da ridere cosa?”
Da ridere sulla contestazione di eventuali pressioni per avere materiale scottante da pubblicare.
Quel tale monsignore, travestito da corvo, probabilmente non vedeva l’ ora di far pubblicare documenti riservati. E mi chiedo perché. Questo sì è il centro della questione.
Sarebbe davvero interessante saperlo.
Pare che il monsignore fosse rimasto male per non essere stato confermato nell’incarico.
Nel complesso, un affare brutto e per niente edificante.
Vedremo quel che dirà nel corso del processo.
E vedremo che dirà la signora complice.
Ok che è incinta ma la Chaouqui, rispetto alle solite foto, sembra un’altra persona tanto è sciupata.
Alla fine mi dispiace sempre per tutti mannaggia.
Altri elementi di cronaca:
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/vatileaks-vatileaks-vatileaks-44852/
Questa è la migliore cronaca che io abbia letto:
http://ilsismografo.blogspot.it/2015/11/vaticano-processo-vatileaks-2-monsignor.html
“non e’ un processo sulla pubblicazione di documenti, ma sulla modalita’ di acquisizione dei documenti” dice il promotore di giustizia aggiunto Roberto Zannotti.
Il reato in questione è il furto.
Altre cose, come la libertà di stampa, non ce ne sono.
Ho capito bene?
Sì, hai capito ( quasi) bene. Questo almeno ha detto quel dottor Zannotti replicando ad una contestazione di Fittipaldi.
Invece i due giornalisti continuano a sostenere che in realtà si sta conculcando la libertà di stampa.
Ci sono comunque diverse cose oscure o fumose.
Si chiariranno nel corso del processo.
Nella trasmissione ” Porta a porta” il giornalista Lorenzetto ha parlato di furto( monsignore e la signora complice) e di ricettazione ( Fittipaldi e Nuzzi).
Mi chiedo: ammesso che il reato sia la ricettazione, essendo avvenuto nella Repubblica italiana può essere perseguito penalmente nello Stato Vaticano?
È come se un reato perseguibile in Italia a fronte del codice penale italiano, potesse essere perseguito , quasi per delega, in un altro paese.
Sono ignorante in materia, ma il dubbio me lo pongo.
I documenti sono stati sottratti usando la password del computer di Balda se non ho capito male. In pratica Nuzzi ha preso il materiale direttamente nel Vaticano anche se il libro lo ha stampato in Italia.
http://interestingpress.blogspot.it/2015/11/la-lite-via-sms-chaouqui-balda-se-parli.html?m=1
http://www.lastampa.it/2015/11/25/cultura/opinioni/editoriali/litalia-protesti-per-il-processo-ai-giornalisti-TlwdKIjlIXuJeJeRl9oJYJ/pagina.html
Sempre da quello che capisco nel concetto di libertà di stampa rientra il diritto di non dover rilevare nulla delle proprie fonti, per cui il fatto che i documenti siamo stati sottratti illecitamente e’ irrilevante.
Questo, dicevo anche ieri, mi ha stupito cioè credevo che certi abusi facessero parte di una prassi tollerata ma che non fossero pienamente leciti nemmeno da noi.
sara 22.59
anche io quando ho visto le foto non credevo ai miei occhi, invecchiata , distrutta….il monsignore e i giornalisti invece stanno più che bene…
Di solito è molto truccata mentre al processo non aveva nemmeno il rossetto e malignamente ho pensato che magari lo ha fatto apposta, però anche dal viso si vede che è tiratissima e preoccupata. In effetti mi ha fatto un po’ impressione.
Come va in Turchia?
La tensione è alle stelle. Hanno tirato giù l’aereo con il consenso e l’appoggio degli americani, ma erdogan non se lo è fatto dire due volte ha sempre voluto che assad se ne vada.Assad è alevita e governa uno stato sunnita.
Il gas naturale che scalda la turchia arriva dalla russia…mia suocera aveva paura di svegliarsi al freddo.
Un mio amico agnostico dice che le religioni sono la rovina del mondo.
Non sono d’ accordo naturalmente, ma quando vedo che ogni religione si divide in molti rivoli, ognuno dei quali confligge con gli altri mettendo in mezzo motivi economici e sociali, allora credo proprio che un po’ di ragione il mio amico ce l’ abbia.
Lutero salafiti
Ops scusate
Stavo pensando che il salafismo con il suo desiderio di ritorno alle origini assomiglia alla riforma luterana.
Anche da noi alla riforma seguirono anni di guerre e religiose, che finirono poi per accelerare la secolarizzazione.
Magari succederà così anche a loro ci sono studiosi che lo pensano.
Un mio amico agnostico dice che le religioni sono la rovina del mondo.
Il tuo amico dovrebbe spiegarti cosa intende per religione.
La pagina di wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Religione approfondisce le diverse definizioni del termine religione.
Essendo agnostico, non ha religioni.
Per lui la religione è un sistema che lega gli individui ad un Dio ritenuto il vero Dio in modo esclusivo. E in nome di questo Dio ci si massacra.
Il che è abbastanza vero.
La storia ce lo ha dimostrato e ce lo dimostra anche oggi.
Esatto marcello : il reato in questione è il furto.
Chiedo scusa se “vado” sul pettegolezzo: pare che dalle parti delle bella Emilia siano inc. …..di brutto, per la nomina episcopale a Bologna….
Pare e sottolineo pare: sono voci riportate, non sembra ci sia registrazione….
Cercate su Google Notizie Sua Eccellenza Mons. Luigi Negri.
Attendiamo la difesa di Sua Eccellenza che sarà mia cura linkare qui, non appena pubblicata.
ho letto fabrizio….. la replica per ora è avete le registrazioni? no, beh allora non replichiamo.
visto il tipo il resoconto mi sembra più che plausibile.
correggo
hanno chiesto se c’erano registrazioni, ma che in ogni caso replicheranno.
già il chiedere se ci sono registrazioni, secondo me la dice lunga.
Quello che avevo da scrivere su questa storia l’ho scritto e lo ripeto qua: processare Nuzzi e Fittipaldi è un errore molto grave. Hanno creato due martiri della libertà d’informazione e aumentato la vendita dei loro libri. Terno secco. Ammortizzato solo dalla grande popolarità di questo Papa. Perché se solo Benedetto XVI si fosse azzardato a fare una cosa simile, l’avrebbero bruciato sulla pubblica piazza. Vivo.
E poi per favore, non diciamo “ah ma un giornalista non dovrebbe…”. Un giornalista dà delle notizie. Se le notizie hanno pezze d’appoggio rappresentate da documenti SI DANNO E BASTA, che è quello che avrei fatto pure io se mi avessero dato una valigia bella “farcita” come è stata data a Nuzzi (lo racconta lui all’inizio di Vaticano SPA).
Perché mi fa sorridere l’idea di processare due signori che hanno fatto informazione.
Se fossi io il Papa mi chiederei nell’ordine:
– Chi ha rubato merce?
– Chi ha donato tessere annona e benzina ovunque?
– Chi non ha saputo amministrare l’Obolo di San Pietro?
– Chi non ha saputo amministrare i conti vaticani costringendo all’uso improprio dell’Obolo?
– Chi ha affittato appartamenti per 100 euro all’anno?
– Chi ha cambiato 4 presidenti dello IOR in pochi anni, ma la sostanza è sempre quella?
– Chi ha messo Chaouqui e Vallejo Balda alla Cosea?
– Chi ha appartamenti da favola e perché non viene cacciato via?
– Perché non costruiscono una “Santa Marta 2” e si danno 25 mq di camera a tutti i cardinali e Vip vaticani vari, affittando i magnifici appartamenti lusso per turisti Vip e dando quei soldi ai disperati?
– Perché ad oggi malgrado tutto questo si sappia non è stato fatto nulla?
Ecco, queste sono le domande e sono solo una parte. Su alcune di esse penso di sapere, come qualche altro collega del resto, ma non ho le prove. Perché se le avessi scriverei un libro alto il doppio quelle di Nuzzi. Perché si chiama trasparenza. Perché è il mio mestiere. Perché la Chiesa non può tirarsi certi boomerang addosso.
Abbasta come spiegazione?
@picchio: carissima, sua Eccellenza non è nuovo a queste “uscite”…L’ultima non è provata per carità.
Negri è comunque uomo sanguigno…
Tendenzialmente ad ogni Sua uscita/intervista deve uscire una nota dell’Ufficio Stampa di Curia per meglio specificare il senso.
Vedi con le ultime interviste a Panorama su Isis e altro o in merito ad una intervista del giugno scorso a Il Messaggero
Io, sul serio e senza ironia trovo il vescovo Luigi Negri molto, molto simpatico.
Sbaglierò, forse non c’è nulla da ridere, ma la prima reazione che ho avuto nel leggere l’ultima presunta “uscita” del vescovo Negri è stata di una sana risata.
Parlo ovviamente del Negri “politico”. Il vescovo Negri pastore d’anime non lo conosco, ma sono certo operi bene.
Specifico meglio: NON ad ogni “uscita” del Vescovo Negri segue sempre un comunicato stampa per meglio specificare il senso.
Solo in alcune occasioni.
A me non sta simpatico per nulla, ma ovviamente la simpatia e antipatia sono sentimenti personali.
Buonasera,
io di solito mi limito a leggervi, ma questa volta voglio intervenire in risposta al post di Tonizzo il quale si chiede: perché il papa non si pone determinate domande?
Ora è proprio questo quello al quale i 2 libri vogliono dimostrare: ossia di aver scoperto chissà quali scandali correnti (ed il papa ignaro o addirittura complice) e logicamente la gente va dietro.
Caro Tonizzo non so se si è capito che questi documenti sono il frutto del lavoro della Commissione COSEA ( volata proprio dal papa) già sciolta nel 2014 ed i documenti RUBATI risalgono in maggior parte al 2013 e disegnano un po’ la situazione che Bergoglio ha trovato in eredità da Razingher. Ora secondo lei, il papa in 2 anni non si è posto nessuna domanda? Secondo lei, non ha letto personalmente tutti i documenti e quindi ha dato il via alla riforma della curia, che sta procedendo lentamente, ma comunque è avviata? Secondo lei ha dovuto leggere i 2 libri per porsi le domande?
Ma soprattutto un giornalista che si fa passare password riservate ed entra in un database è una persona etica? O in nome della “libertà di stampa” questi individui sono immuni da qualsiasi critica? Un giornalista che spaccia per scoop documenti vecchi di 2 anni è onesto ?
Buon proseguimento
Ma piuttosto che di riforma (ormai si parla di riforme dall’Europa alla Chiesa come se fosse un concetto metafisico) non è possibile che si tratti solo di normalissime riorganizzazioni che qualsiasi stato ente ecc. deve compiere periodicamente per mantenere un buon funzionamento?
Anche nella vita quotidiana magari capita di spostare i mobili e cambiare posto alla biancheria quando le esigenze sono cambiate o il disordine ha finito per sommergerci.
Bho a me pare che si stia caricando di significati, morali o religiosi quello che è il normale funzionamento di determinati uffici o dicasteri. (che devono sempre funzionare meglio ma immagino che anche dopo Francesco prima o poi avranno bisogno di essere ritoccati ancora)
Questo il comunicato di Sua Eccellenza l’Arcivescovo Luigi Negri in relazioni alle presunte vicissitudini a lui attribuite dalla stampa odierna.
http://www.luiginegri.it/default.asp?id=401&id_n=1562
Gentile Claudia74, rispondo alle sue osservazioni.
Caro Tonizzo non so se si è capito che questi documenti sono il frutto del lavoro della Commissione COSEA ( volata proprio dal papa) già sciolta nel 2014 ed i documenti RUBATI risalgono in maggior parte al 2013 e disegnano un po’ la situazione che Bergoglio ha trovato in eredità da Razingher.
Commissione Cosea voluta proprio dal Papa di cui facevano parte tre dei cinque sotto processo. Chi sono questi tre? Tre tizi nominati dall’attuale Papa.
Assodato che la situazione è stata trovata in eredità da Ratzinger, che cosa è stato fatto per risolvere tutto questo?
Ora secondo lei, il papa in 2 anni non si è posto nessuna domanda? Secondo lei, non ha letto personalmente tutti i documenti e quindi ha dato il via alla riforma della curia, che sta procedendo lentamente, ma comunque è avviata? Secondo lei ha dovuto leggere i 2 libri per porsi le domande?
Il Papa non ha dovuto leggere 2 libri per porsi le domande. Ma li abbiamo letti noi che avevamo il diritto di saperlo. Quanto alla riforma della Curia sto aspettando di capire dove sia, visto che giusto due settimane fa questo Papa ha ricordato al Segretario di Stato Pietro cardinal Parolin di utilizzare le norme della Pastor Bonus che ha voluto Karol Wojtyla nel 1988. E sa perché? Perché ci vogliono almeno 10 anni di lavori preparatori per una riforma degna di questo nome, e per ora i lavori vanno a rilento per non dire che sono in alto mare. La riforma esiste solo per chi ci crede. E come diceva Gilda/Rita Hayworth, “Non ci sono scuse per chi vuol credere”.
Ma soprattutto un giornalista che si fa passare password riservate ed entra in un database è una persona etica? O in nome della “libertà di stampa” questi individui sono immuni da qualsiasi critica? Un giornalista che spaccia per scoop documenti vecchi di 2 anni è onesto ?
Ma soprattutto un giornalista che entra in un database è un giornalista che sta facendo informazione. Il mestiere d’inchiesta si fa soprattutto così: sennò si fanno belle interviste genuflesse o sdraiate in cui ci raccontano che tutto va bene, madama la marchesa. Tutti sono santi, i soldi vanno dove devono andare, è tutto a posto.
E invece no. Certe porcate si devono sapere. C’è chi ha il diritto di saperlo (l’opinione pubblica) e chi ha il DOVERE di farlo (i giornalisti). Sennò diventa complice.
Lei sapeva che i soldi dell’Obolo andavano solo per il 17% ai poveri? No, lei non lo sapeva. Lo ha saputo perché questi libri con notizie che giudica vecchie sono arrivati in libreria. Sennò non avrebbe saputo niente. Come mai allora non sono stati pubblicati bilanci e dati aggiornati in nome della trasparenza e della “rivoluzione” tanto invocate? Perché? Me lo spiega?
Non la fa indignare che appartamenti da favola siano svenduti o si mantengano privilegi mostruosi? Com’è che Papa Francesco non ha cacciato i cardinali dalle loro regge? E’ il Papa, può farlo. Perché non hanno chiuso l’Annona e la pompa di benzina vaticana? Il Papa può volerlo subito, anche ora. Invece tutto ciò sta ancora lì, ed è problema DI ADESSO, non di vent’anni fa. Questo non la fa indignare? La fa indignare che Nuzzi o Fittipaldi gliel’abbiano detto?
A me fa indignare che un uomo ONESTO come Ratzinger ed uno altrettanto ONESTO come Bergoglio non abbiano potuto fare granché. Ecco che cosa m’indigna. Non credo alla favola che questi libri abbiano “aiutato” il Papa, non me ne frega niente di difendere Nuzzi e Fittipaldi, non li conosco e non mi passano soldi. Ma no, il giornalismo fatto in modo coraggioso si fa così. Se le anime belle non lo gradiscono, possono sempre girarsi dall’altro lato.
La saluto cordialmente.
“Ma soprattutto un giornalista che entra in un database è un giornalista che sta facendo informazione. Il mestiere d’inchiesta si fa soprattutto così: sennò si fanno belle interviste genuflesse o sdraiate in cui ci raccontano che tutto va bene, madama la marchesa.”
Prova a entrare nel database di casa mia e poi vedi l’informazione che ti faccio fare. Seriamente, state scherzando??? (sono due giorni che lo chiedo)
Mai sentito parlare del diritto di cronaca, Sara?
Prova a entrare nel database di casa mia e poi vedi l’informazione che ti faccio fare…
Già, in effetti… provi Pino Maniaci a entrare nei fatti della mafia con TeleJato, e poi vediamo l’informazione che gli fanno fare…
Provi Peppino Impastato a sputtanare Tano Badalamenti con Radio Aut, e poi vediamo che fine fa…
Provi Pippo Fava a scrivere “Noi Siciliani”, e vediamo che succede.
Provi.
Provino i giornalisti a fare informazione, ché dopo sono problemi amari per loro.
Ma per cortesia.
Dimenticavo quel ficcanaso di Mauro De Mauro che stava aiutando Rosi per Il Caso Mattei.
Dimenticavo.
Beh se entri in casa mia e mi rubi la password e pubblichi anche solo la foto del grembiulino dell’asilo ti scateno dietro l’esercito e la nasa e poi vedi.
Per entrare nel mio computer devi avere motivi molto ma molto ma molto seri, cavolo io non leggo nemmeno nel tablet di mio figlio senza permesso.
Questa cosa che i giornalisti si sentono al di sopra del bene e nel male ( e di ogni legge) mi sconvolge.
Sara, e secondo te non ci sono motivi molto ma molto ma molto seri per pubblicare i documenti dei libri di Nuzzi e Fittipaldi?
La prima domanda della notizia è: a chi interessa?
Se il vicino di casa cornifica la moglie, a nessuno. E’ un fatto, ma non una notizia.
Se il vicino di casa è Bill Clinton, allora è una notizia.
Se dunque il tuo vicino di casa impiega solo il 17% dei suoi soldi per beneficenza, è un fatto ma chi se ne frega.
Se quel 17% è impiegato dalla Chiesa cattolica, allora è una notizia. E frega a tutti, oh se frega.
Siamo all’ABC del giornalismo. Che non si difende solo quando non tocca determinate passioni/credenze/hobbies e così via.
Fabrizio
Sotto quella tonnellata di melassa il vescovo non nega neanche una volta di aver detto le frasi che gli sono state attribuite.
E ho caro il mio Tonizzo, non è che vi svegliate la mattina e decidete se il mio computer è una notizia o meno (oggi no, poi magari domani diventerò famosa e allora si) i cittadini sono tutti uguali davanti alla legge.
Capisco benissimo che ci siano informazioni che devono rimanere riservate ma rubare password per conoscere del sottolavello di Pell e dei metri quadrati di Bertone a me proprio non pare necessario..
Magari sono arretrata io, non dico di no, però ecco pensavo che anche in Italia fosse magari tollerato (dato quello che si legge sui giornali) ma legale no.
Scusate: capisco benissimo che ci siano casi in cui l’informatore deve rimanere riservato. (l’informatore non le informazioni)
Io faccio una replica al post di Claudia74.
Signora, non credo proprio che Fittipaldi e Nuzzi si proponessero, con i loro libri incriminati, di far sapere al Papa quel che succede in Vaticano.
Al Papa no ma a noi che del Vaticano sappiamo poco o nulla, sì. Volevano farcelo sapere.
Davvero lei crede che non sia etico far sapere al mondo intero quel che accade in uno Stato (il Vaticano) vicinissimo a noi e il cui governante è il capo della Chiesa cattolica che ha tantissimi fedeli in Italia e nel mondo?
E poi, le è venuto in mente che se i due che hanno commesso il furto non avessero voluto darglieli, i giornalisti non avrebbero avuto né la password né il database?
E le è passato per la mente che quei documenti, pur vecchi di due anni, potessero avere elementi interessanti e nuovi, degni di pubblicazione?
Non di scoop si tratta, dunque, ma di diritto, per i giornalisti, di fare il loro mestiere, che da sempre è quello di FAR CONOSCERE alla gente quel che accade in ogni parte del
mondo, compreso il Vaticano di cui prima si edulcoravano i fatti, spiritualizzandoli all’ eccesso come fosse la sede dei santi in terra, mentre così non era tranne che per i cattolici bigotti.
Da ultimo: tutte queste remore nei confronti dei giornalisti, lei le ha anche quando i giornalisti( tutti) stampano notizie e libri che informano su cose segretissime al di fuori del Vaticano?
Se non ci fossero scrittori e giornalisti che fanno informazione un po’ su tutto, come faremmo, noi fruitori di questi servizi, a venire a conoscenza di certi fatti negativissimi che devono farci aprire gli occhi se non vogliamo vivere nel mondo degli ignorantoni, più ignoranti delle proverbiali capre?
Tutte le critiche sono lecite, per carità, ma un conto è farle a ragion veduta, un altro conto è farle sotto la spinta dell’ antipatia, magari motivata, come sembra in questo caso, da un appoggio incondizionato alla presunta sacralità di uno staterello governato da un papa.
Allora, Claudia74, provi a guardare
D’accordo con Marilisa. Sennò che si fa, i casi di pedofilia non si denunciano sennò poi è reato?
alle cose e alle persone con obiettività, se può.
Le stesse cose le dico a Sara.
Che c’entra la pedofilia? La pedofilia è un reato se un giornalista ha un sospetto denuncia alla polizia non pensa a scrivere un libro.
In ogni caso il fatto che ci siano informazioni riservate non significa che si nascondano chissà che crimini, pensate alla salute delle persone.
Se vai a ritirare le analisi di qualcuno che non sei tu hai bisogno di una delega allora perché un giornale può titolare su un presunto tumore?
Come è venuto a saperlo? e’ giusto che si scavalchi il diritto di una persona a tenere le questioni che riguardano la sua salute per sé?
Ripeto che ormai ci siamo abituati a questo stile, però sentirlo rivendicare come unico giusto fa un po’ impressione.
1. Anche fottersi merce per milioni di euro dai magazzini vaticani è reato, Sara. Se un giornalista ha fonti e informazioni, ci fa un pezzo e denuncia il pedofilo con un libro. Quando i libri uscivano riportando le violenze di Maciel, però, la reazione era uguale a quella che vedo adesso.
2. Se il Papa ha un tumore al cervello è una notizia. Se non lo ha, ma si mette in mezzo tale notizia, è segno che sta succedendo qualcosa. Il giornale titola sul presunto tumore perché c’è di mezzo il Papa, e la notizia, quindi, va data. Ricordati che la domanda è: a chi interessa?
3. Com’è venuto a saperlo a te non interessa e non è necessario farlo sapere. Vi ricordo che la legge, nei paesi occidentali, tutela le fonti e il segreto professionale dei giornalisti. E’ democrazia, signore e signori. Ed è lo stile che non dovrebbe farci impressione. Ma solo riflettere su quello che accade in giro.
Per finire, una nota a margine. Sono 10 anni che bene o male bazzico questo blog e ho incontrato Luigi. Ora, non sono mai riuscito a immaginarmi Luigi Accattoli che urla e s’incazza. Perché è una persona misurata nel parlare e posata nel ragionare. Ora, secondo voi: se un professionista serio come lui prende e dice chiaramente che processare Nuzzi e Fittipaldi è una fesseria, perché non vi fate due domande su questo? Capace che abbia ragione?
Buonanotte a tutti.
Tonizzo se torna in alto vedrà che tra i primi commenti ce n’è anche uno mio in cui fin da subito dico che era meglio lasciar perdere.
Si discuteva però anche di altro e cioè se sia giusto utilizzare qualsiasi mezzo e passare sopra a qualsiasi scrupolo pur di avere delle informazioni e poterle pubblicare,
Sara, anche tu hai preso un abbaglio.
I giornalisti– lo ripeto–hanno come mestiere quello di pubblicare delle notizie e per farlo devono andare a caccia di notizie. Belle o brutte che siano; esaltanti o sconvolgenti che siano.
Sempre hanno fatto così, i giornalisti.
Il reato è ravvisabile quando se le inventano di sana pianta, e allora, infatti, si ricorre alla querela; ma se c’ è un pur minimo fondamento di verità, il reato non c’ è, e neppure lo scandalo c’ è.
Chiaro il concetto?
Quando tu vai a leggere, molto incuriosita, notizie spesso inventate o anche trafugate sui vip, non mi pare che ti ponga nessun problema. Eppure le vittime dei gossip fatti apposta per i perditempo, notizie spesso del tutto inventate, querelano a tutto spiano chi le ha inventate, ed hanno ragione in quei casi. Ma solo in quei casi.
Oggi, di fronte al vatileaks2 che porta a conoscenza notizie vere e riservate,
i soliti cattoliconi di parte ( ma per fortuna non tutti) fanno acrobazie verbali per demonizzare
due giornalisti che hanno rese pubbliche le malefatte di svariati ecclesiastici
e un costume di vita che, in Vaticano, si è insediato bellamente da qualche centinaio di anni e che oggi viene denunciato apertamente come sviamento degenerativo dalla via indicata dal Cristo.
Tu, Sara, parli di notizie “riservate”, e come tali, a tuo dire, sarebbero dovute restare segrete.
Ma in Vaticano è sempre rimasto tutto segreto al massimo. Troppo segreto.
Perché poi? Niente deve esserci di segreto in uno Stato che non deve essere configurato come recintato, se è vero che tutti i cattolici lo vedono, in un certo senso, un po’ come casa propria, posto che la loro massima Guida lì risiede. La trasparenza deve esserci anche lì, non solo fuori di lì.
Il discorso sulle malattie che devono restare riservate, è ben altra cosa.
Non puoi metterle sullo stesso piano. Perché si tratta di fatti estremamente privati che non devono essere invasi in alcun modo. Anche se poi, gira e rigira, tutto trapela.
La miscellanea
di temi diversi è del tutto incongrua.
“Quando tu vai a leggere, molto incuriosita, notizie spesso inventate o anche trafugate sui vip, non mi pare che ti ponga nessun problema. ”
Quali vip? Dagospia? Dago lo leggo da quando c’è, è sfacciatamente trash e non ha nessuna pretese di aspirare all’alto giornalismo, anzi è il misto di alto e basso che lo rende interessante.
Nemmeno fosse roba da cattoliconi anche quello….
Notte.
A proposito di Dagospia, qui
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/processo-vatileaks-farsa-messa-piedi-arrivare-113754.htm
si può leggere un articolo di Antonio Socci su Bergoglio e il processo ai giornalisti. Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensa Luigi.
Ma probabilmente questo mio intervento sarà cancellato, come quelli precedenti …
http://www.corriere.it/opinioni/15_novembre_26/silenzio-politici-processo-vaticano-5d5e1238-9406-11e5-be1f-3c6d4fd51d99.shtml
Anche dal corriere, comunque si capisce che per i giornalisti nostrani il fatto che Balda sia ancora in carcere (l’unico finora a pagare di persona per quanto successo) va benone anche se della fuga di notizie se ne sono ampiamente avvantaggiati altri
E’ il fatto di essere messi in discussione come categoria che invece li indigna.
Fanno subito quadrato tra di loro.
Cara Sara Francesca Immacolata Chaouqui era una fonte di Dagospia per pettegolezzi vaticani. Che differenza c‘e‘fra Dagospia e Libero? I giornalisti utilizzano sempre “soffiate“carpitecoi piu‘diversi modi alle loro “fonti“ Non vi ricordate piu‘che notizie riservate delle indagini e degli atti processuali uscivano subito sul Fatto o su Repubblica ai tempi dei processi a Berlusconi? Anche allora i giornalisti facevano quello che sempre hanno fatto:cercare e ottenere notizie riservateda fonti non ufficiali. Ai tempi dei processi al Berlusca c‘era sempre qualche “manina“della Procura chepassava le notizie ai giornalisti amici. Fare il processo ai giornalisti Nuzzi e Fittipaldi diventera‘un booomerang per la Santa Sede come ha ben scritto su Crux il vaticanista Jhn Allen junior
Ma io non credo più di tanto a quanto dice Dagospia, ho detto più volte che sul Vaticano Dago non ha capito nulla (basti dire che ha dato a Magister del bertoniano) , è solo cazzeggio dai, un ricamare su pettegolezzi assortiti. (unito ad una rassegna stampa anche straniera molto più interessante di quanto non possa sembrare)
Un conto è riferire un pettegolezzo (dicendolo apertamente poi), un conto andare a rubare password.
Entrare in un computer per prendere dati riservati è un reato informatico, ora Tonizzo dice che un giornalista si lo può fare, a me pare una cosa grossa dai..
@picchio delle 21.53
Sì, è vero, non nega….
E’ una pagina brutta, ieri volevo sdrammatizzare parlando di risate e simpatia, ma è una pagina brutta (tutta clericale).
…Anzi…forse c’era proprio poco da ridere sulla vicenda Negri…
Mi scuso con Luigi e con tutti per avere trattato la questione in maniera semplicistica.
(Comunque il vescovo è pronto a chiedere perdono).
un altro vescovo che non piacerà a Negri:
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2015/11/25/news/papa-nomina-il-cappellano-del-carcere-pisa-vescovo-di-pescia-1.12507976
“Un conto è riferire un pettegolezzo (dicendolo apertamente poi), un conto andare a rubare password…”
“Rubare” è prendere qualcosa che nessuno ti ha dato, cara Sara.
La password non è stata rubata, è stata data consapevolmente e con un preciso scopo.
Quando riuscirai a capire la differenza?
Ma guardi che è lei che se la prende con noi cattoliconi quando il processo è mandato avanti dal suo amatissimo adoratissimo modernissimo e splendidissimo Papa Francesco.
Noi che c’entriamo scusi, si legga i libri di Nuzzi e Fitti e faccia un appello al suo amato di graziarli.
Confermo a Fabrizio e a picchio che Mons. Negri è un ottimo pastore e che nella sua diocesi è molto amato e apprezzato.
Non c’è dubbio che le nomine di vescovi “al di fuori dei percorsi tradizionali” creino malumori. Io per primo, proprio qui, mi sono chiesto come mai non fosse stato scelto un parroco bolognese (o perlomeno dell’Emilia Romagna) come arcivescovo di Bologna. Capisco la necessità di rinnovare e di mostrare l’evidenza di questo rinnovamento, ma non capisco perchè catapultare persone che non conoscono niente di una città e della curia in ruoli comunque delicati e importanti, per i quali non guasterebbe una adeguata “formazione”.
Escluderei, come ho sentito dire, che Mons. Negri avesse ambizioni personali, se non altro per ragioni meramente anagrafiche.
La circolazione di questo “pettegolezzo” (o cattiveria) è senza dubbio opera dei tanti nemici (in primis il Gran Maestro della Massoneria Bisi, questa settimana in visita nella diocesi di Mons. Negri) che hanno dovuto riconoscere la sua energica predicazione e testimonianza cristiana.
Gli si può rimproverare poca diplomazia, ma non di essere un pastore presente e attento, uomo e maestro di fede, al servizio della Chiesa Cattolica.
Quanto al resto, condivido il giudizio di Andrea Tosini:
“Una frase carpita durante un viaggio in treno.
Parole di un discorso privato che vengono scippate dal loro contesto e si trasformano in una (non) notizia.
Quale nome dare a tutto questo?
Giornalismo? No, sarebbe un insulto per il buon giornalismo.
Gossip? No, il gossip almeno un briciolo di dignità ce l’ha.
Sciacallaggio? Ecco, questo mi pare un termine decisamente più appropriato.
A chi giova insistere nella malafede? Agli sciacalli. Solo agli sciacalli”.
Piuttosto che processare i due giornalisti il Vaticano dovrebbe preuccuparsi di cose ben più inquietanti e strane !!!. Dalle intercettazioni della Chaouqui ( come riportate da Galeazzi di Vatican Insider) http://ilsismografo.blogspot.it/2015/11/italia-ping-pong-tra-esteri-e-giustizia.html
si sente la donna minacciare Mons. Balda a nome di certi “noi” . “con noi hai chiuso”.Chi sono questi “noi?.
“In una conversazione agli atti l’ ex consulente Francesca Chaouqui sembra intimidire Vallejo Balda: «Se continui a fare di testa tua con noi hai chiuso, sono stanca di farti da badante».
“Te lo dico per l’ ultima volta, dopo lo dico al mio capo- avverte Chaouqui-. Tu non devi frequentare il centro e le periferie o fare pranzi di lavoro o andare in giro senza essere accompagnato. ”
chi è questo “Capo” a cui la Chaouqui minaccia di dire che Balda è ribelle agli ordini?
chi sono questi “noi”? e perchè mai in nome del Cielo
, domanda delle domande, proprio la Chaouqui, una semi-sconosciuta senza nessuna particolare competenza , a sorpresa è stata nominata in posto così sensibile ed era in potere di minacciare Mons. Balda?
altro che Nuzzi e Fittipaldi!!! cercassero di fare luce su questi “noi” , su questi poteri occulti che stanno infestando il vertice della Chiesa cattolica!!!
Quanto alla storia del vescovo Luigi Negri è la tipica cosa messa su , montata dai media per fare diversivo. Il Corsera intitola “frasi choc” quelle del vescovo Negri, nella stessa pagina dove esalta come invece frase profondissima la solita battuta “choc” ai giornalisti sull’aereo di Bergoglio sul fatto che avrebbe paura “solo delle zanzare”.
verrebbe da dire, Eminentissimo Santo Padre se lei ha paura più delle zanzare che dei terroristi, benissimo , li regaliamo dieci confezioni di Autan e risparmiamo i 200 milioni di euro che lo Stato italiano ( con le tasse dei contribuenti) paga per la sua sicurezza.
Se davvero lei Santità ha più paura delle zanzare che degli uomini, benissimo, tutti i vari poliziotti guardie del corpo addetti alla sicurezza CHE RISCHIANO LA PROPRIA VITA PER LA SUA, Santità, e che non sono coraggiosi come lei ma fanno questo mestiere perchè devono sfamare la famiglia tutti questi poveri disgraziati che si fanno un mazzo così perchè tu papa possa stare al sicuro, li mandiamo a casa o li occupiamo in altre mansioni.
Ma ovviamente non ci può essere viaggio aereo di Bergoglio senza battutina:
la prima fu “Chi sono io per giudicare? poi ci fu “se offendono mia mamma gli do’ un pugno” ora questa sulle zanzare.
O TEMPORA O MORES!
Franti caro e cari amici del blog tutti, però mi pare che Luigi abbia ben espresso le sue idee.
Intanto si è espresso qua
http://www.luigiaccattoli.it/blog/2015/11/22/caccia-ai-corvi-e-ai-giornalisti-ci-vedo-un-abbaglio/comment-page-3/#comment-149161
E poi qua
http://www.luigiaccattoli.it/blog/2015/11/22/caccia-ai-corvi-e-ai-giornalisti-ci-vedo-un-abbaglio/comment-page-3/#comment-149066
ha detto chiaramente di non condividere l’indurimento penale dell’era Bergoglio.
Ora, al di là di chi sia io e del lavoro che faccia, vorrei chiedere a tutti una cosa.
Se un signore che da 40 anni scrive di Vaticano, si è fatto tre Papati e macinato chilometri al seguito di Wojtyla e dopo Ratzinger, scrivendo per Repubblica e Corriere, mette in chiaro che per lui è quantomeno opinabile il tintinnio di manette contro due giornalisti, voi che cosa ne pensate?
La cosa non vi suggerisce niente?
Lo ripeto chiaro chiaro io qua: questo processo è un errore e si ritorcerà contro la Chiesa.
E lo firmo anche qua.
http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2035306&codiciTestate=1&sez=giornali&testo=&titolo=Una%20denuncia%20buccia%20di%20banana
Bona per tutti…
Mi sembra abbia anche detto che lui merce rubata la pubblicherebbe malvolentieri però…
Rispondendo a Nino che glielo ha chiesto espressamente.
Un po’ di differenza fa.
Ieri ho sentito anche Massimo Franco dire che un minimo di controllo e’ richiesto sulle fonte.
Da quanto leggo oggi sulla Chouqui (cercare velo voi che non mi pare il caso) se questa e’ meglio dei metri quadrati di Bertone..,
Davvero stiamo cominciando a scavare
Tonizzo grazie. Ma perchè dici che mi sono fatto “tre Papati”? Sono cinque: Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco. La mia è quasi l’ermeneutica della continuità…
@Spiletti: sulla pastoralità del Vescovo Negri sono sempre stato convinto della sua bontà ed efficacia e continuo a esserlo. Su altro non mi pronuncio.
Ho già esagerato ieri.
Saluti
😉 😉
Discepolo delle 14,12 lamenta che il Corsera esalti come “frase profondissima” quella del Papa sulle zanzare. In verità il noto quotidiano la presenta come “una battuta tesa a sdrammatizzare i timori di un attacco terroristico durante la sua visita in Africa”. Posso spiegare. Quando noi del Corsera diciamo “una battuta” intendiamo dire una frescaccia tipo i tuoi e i miei commenti: nulla di più.
Sempre a Discepolo di quell’ora e a queste sue parole: “Santo Padre se lei ha paura più delle zanzare che dei terroristi, benissimo, le regaliamo dieci confezioni di Autan e risparmiamo i 200 milioni di euro che lo Stato italiano (con le tasse dei contribuenti) paga per la sua sicurezza”. Cavolo, Discepolo: ma pensieri di questo livello perché non li firmi? Faresti la tua figura.
Scusami Luigi, mentre scrivevo pensavo al tuo libro su Wojtyla e mi sono fermato a tre. Ovvio che sono cinque.
“Noi che c’ entriamo scusi?…”
Voi c’entrate, e anche molto, quando fate una mistificazione di parole e di fatti.
Non va bene usare un termine a sproposito, Sara, seguendo il ragionamento del tuo indefinibile cervello.
Se usi, senza riflettere, la parola ” rubare” al posto di un’ altra più giusta, qualcuno potrebbe querelarti, lo sai? Per intenderci: se tu mi accusassi di aver rubato, mentre furto non c’ è stato,
Io lo farei, per esempio.
Dall’ uso stolidamente inappropriato, e soprattutto pretestuoso, dei termini ha inizio, cara cattolicona, la via per i fraintendimenti che poi portano ai processi.
Qualcuno dovrebbe insegnartelo. E dovrebbe insegnarti anche molte altre cose fra cui il fatto che è del tutto inutile e poco intelligente la testardaggine di chi, come te, per difendere le proprie idee ben radicate e per niente obiettive, va fuori strada con troppa facilità.
Un consiglio: quando qualcuno ti mette in ponte, non prenderti la parte grande. Sicuramente ne guadagnerai in saggezza.
Questo articolo risponde al dubbio che io avevo avanzato qualche giorno fa e sul quale nessuno qui si è pronunciato. E mi chiedo il perché.
Mi sembra interessante.
Mario Lavia @mariolavia · 25 novembre 2015
Kafka in Vaticano/2. Continuiamo così, facciamoci del male
Vaticano
Nuzzi e Fittipaldi processati con regole assurde per un fatto che non c’è. Lo Stato italiano non può stare zitto
Ci vorrebbero le penne di André Gide (“I sotterranei del Vaticano”, 1914) o di Franz Kafka (“Il Processo”, 1925) per raccontare con la dovuta, terribile ironia la vicenda – reale – di cui sono protagonisti i due giornalisti italiani Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi, “colpevoli” di aver pubblicato due libri, “Via Crucis” e “Avarizia”, pieni di fatti, notizie e documenti sui gravissimi scandali delle finanze vaticane.
I due sono perseguiti dalla giustizia della Santa Sede, che ha regole di procedura penali di 80 anni fa. Il processo (ci metteremmo le virgolette, però, il “processo”), si è aperto ieri con una udienza abbastanza farsesca. Come scrive in un ottimo articolo sulla Stampa Luigi La Spina, “è stato impedito ai due imputati di un crimine non ben delineato di poter essere assistiti dai loro legali di fiducia e, così, sono stati affidati, con una sbrigativa procedura, ad avvocati d’ufficio che non hanno avuto il tempo di preparare una adeguata difesa, magari consultandosi con i colleghi che, con maggior conoscenza dei fatti, pensavano di poter esercitare questo incarico”.
Siamo davanti a una cosa davvero assurda. Colpisce il silenzio delle autorità italiane sul fatto che due cittadini italiani vengano “processati” da uno Stato straniero per quello che hanno scritto.
Ma anche qui conviene leggere quanto ha scritto La Spina, perché non troveremmo parole più esatte: “Quello che non è accettabile, però, è che due cittadini italiani, i cui libri sono stati stampati in territorio nazionale, rischino, da uno Stato estero, una pena che può arrivare a otto anni di detenzione per aver pubblicato notizie, fatti, dati non smentiti, anzi attraverso una documentazione inoppugnabile. Notizie, fatti, dati di sicura ‘rilevanza pubblica’, la cui pubblicazione è consentita sia dalla Costituzione italiana all’articolo 21, ma soprattutto dalla Corte d’Europa che, con una giurisprudenza ormai consolidata da numerose sentenze, stabilisce che ‘l’interesse pubblico’ debba prevalere persino quando viene violato un segreto di Stato”.
A pochi giorni dall’apertura del Giubileo della Misericordia, il “processo” contro Nuzzi e Fittipaldi suona ancora più surreale. Una vicenda sulla quale prima si cala il sipario e meglio sarà: non solo per i due colleghi ma soprattutto per la Chiesa di Bergoglio impegnata in una gigantesca opera di riforma, che ha bisogno anche di segni innovativi su piccole storie come questa.
P.S. Leggiamo oggi, sempre sulla Stampa (evidentemente memore di essere il giornale della Torino laica) un pezzo di Giacomo Galeazzi che nota come ci sia una specie di scaricabarile fra ministero della Giustizia e ministero degli Esteri su chi debba occuparsi della questione. Ecco, continuiamo così, facciamoci del male.
E’ la misericordia bellezza….
🙂
@ picchio,
basta come smentita o il vostro spiccato senso della misericordia esige un tributo di sangue?
http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/negri-vescovo-papa-fatto-1.1521798
Non conosco questo monsignore, ma mi sento di dire che chi riporta notizie così false è un miserabile e merita di essere perseguito penalmente.
Infangare una persona in questo modo,senza alcuno scrupolo di coscienza, è scandaloso.
E comunque il senso della misericordia, di cui parla a vanvera l’ esimio Spiletti, qui non c’ entra un bel niente.
C’entra nel senso che era già partita la contraerea ancora prima che smentisse:
http://www.huffingtonpost.it/massimo-faggioli/il-caso-di-mons-negri-e-le-opposizioni-a-papa-francesco_b_8654378.html?utm_hp_ref=italy
(in pratica ogni pretesto è buono per menarsi. Non che Negri mi piaccia sia chiaro)
Aveva ragione la mia mamma, che sottolineava il fatto che i preti sono fondamentalmente degli sprovveduti. Mi riferisco soprattutto a Vatileaks2, nell’ambito del quale stanno ora emergendo le intercettazioni dei messaggi mandati da Chaouqui al monsignore. Più spazio alle donne in Vaticano!Peggio di così non poteva andare! Come hanno fatto a fidarsene? E poi, dal momento che lei e il monsignore erano stati di fatto allontanati, perché non hanno subito cambiato la password della banca-dati? In quanto a mons. Negri, che stimo.molto, non ho una conoscenza precisa dei fatti.
Non ha fatto in tempo a chiedere le quote rosa la Scaraffia…..
Certo che una più stramba della C. nemmeno con il lanternino la potevano trovare.
Spiletti
Ho letto la seconda “smentita” sul sito di Negri. L’unica cosa che smentisce è di aver augurato al papa di far la fine di luciani. Non smentisce di aver parlato in termini inaccettabili sia dei due vescovi eletti che delle modalità di scelta degli stessi da parte del papa.
Quindi , no, Spiletti la smentita non mi basta.
La misericordia non c’ entra niente di niente.
Qua si tratta di notizie e di contronotizie, di verità ( presunte) e di falsità ( vere o presunte).
Tutto ciò niente ha a che fare con la misericordia, sempre tirata in ballo, A SPROPOSITO, da chi ne fa un pretesto per dare addosso, con irrisione, a chi nella sua fede mette al centro la misericordia.
Perché ad alcuni fa tanto schifo la “misericordia”?
Lo avete capito o no il significato del termine?
Non vuol dire affatto sorvolare allegramente sulla giustizia, nelle sue varie accezioni contemplata.
Spero sia chiaro il concetto.
Misericordia c’entra, perché all’epoca di Benedetto (Negri è un rappresentanti di quell’era) andava molto accusare di durezza il Papa novello inquisitore che reprimeva gli oppositori.
http://www.luigiaccattoli.it/blog/2007/05/28/thellung-%E2%80%9Ccancelliamo-la-parola-scomunica%E2%80%9D/
Andava l’elogio del dissenso insomma.
Poi come sono arrivati al potere si è visto….
L’ elogio del dissenso va inteso, cara Sara, nel significato di non ossequiare sempre, a testa bassa, quel che dice un ecclesiastico, fosse anche il Papa, quando le sue parole non si sentono convincenti. Allora dissentire va bene, anzi benissimo.
Tutte le controversie del mondo procedono per dissenso. Il fine ultimo è quello di arrivare alla verità, per quanto possibile.
Non è questione di misericordia, dunque, è invece questione di libertà di pensiero.
Gesù non ha mai detto che si debba assentire a qualcuno.
Lui stesso dissentiva molto spesso dal pensiero comune; se non lo avesse fatto, oggi il cristianesimo, nelle sue novità di pensiero in quei tempi, non esisterebbe.
Ma il cristianesimo deve avere come riferimento primario il Vangelo, non coloro che nella Chiesa lo interpretano a volte in modo sbagliato, o vogliono conculcare la libertà altrui.
Quante volte la Chiesa ha sbagliato?
Chi crede che elogiare sempre e comunque l’ Istituzione sia cosa buona, prende un abbaglio grande come
il mondo. Noi tutti siamo Chiesa ( quante volte l’ ho detto!) e abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce anche quando è discorde dal coro delle autorità ecclesiastiche. Se non altro serve a far riflettere sui molti problemi vivi del mondo.
E basta, per favore, con il contrapporre sempre Bergoglio e Ratzinger. Alla lunga questa contrapposizione fa piangere e ridere nello stesso tempo. Basta!!!
PS.
Il libro di A.Thellung per me è un gran bel libro, anche assai istruttivo perché ben documentato.
Lo scrittore è un uomo intelligente e coraggioso, perché affronta apertamente vecchie questioni riguardanti una Chiesa impostasi come autoreferenziale. E, come tale, spesso ha fatto grossi sbagli nella Storia.
Chi è libero nel pensiero e nella coscienza, riesce a vedere il positivo ma anche il negativo delle cose, ed evidenzia CON OBIETTIVITÀ entrambi gli aspetti, restandone distaccato.
Salute a tutti.
Mi permetto un OT di riflessione, per tutti:
http://www.repubblica.it/cronaca/2015/11/27/news/istat_nascono_sempre_meno_bambini_specie_da_genitori_italiani-128279503/?ref=HREC1-7
La signora invoca (quasi a voce alta visti i tre esclamativi):
“E basta, per favore, con il contrapporre sempre Bergoglio e Ratzinger. Alla lunga questa contrapposizione fa piangere e ridere nello stesso tempo. Basta!!!”
Sarei d’accordo e piacerebbe anche a me! Solo che l’analisi è -non voglio dire errata- incompleta.
In realtà certa stampa -che è intelligente fuor d’ogni dubbio- e certa gente -sulla cui intelligenza forse si può nutrire quakche dubbio- tifosa di Bergoglio e nemica di Ratzinger, sapendo che sarebbero biasimabili contrapponendo Bergoglio a Ratzinger, stanno facendo la ancor più biasimabile operazione di opporre Bergoglio ai Ratzingeriani …
E non si fa cosi …
(P.S. E non parlo dei “ratzingeriani pro domo sua o di quelli “più ratzingeriani di ratzinger” …)
“E basta, per favore, con il contrapporre sempre Bergoglio e Ratzinger. Alla lunga questa contrapposizione fa piangere e ridere nello stesso tempo. Basta!!!”
Pensi che a me ha talmente stancato che per non sbagliarmi sono 6 mesi che non leggo una riga né di Bergoglio né di Ratzinger. (6 mesi forse no ma dai tempi della Laudato si)
Anzi ho letto un pezzo del discorso al parlamento americano perché c’era l’accenno alla libertà e ho pensato a Tocqueville e al rock.
L’ho letto per sbaglio faccio mea culpa, per il resto mi limito all’eco dei giornali. (compreso l’huffington dove scrive sempre Faggioli, un occhio almeno al titolo glielo butto sempre, per questo l’ho postato)
“… per non sbagliarmi sono 6 mesi che non leggo una riga né di Bergoglio né di Ratzinger”
Fai male, Sara, a non leggere né l’uno né l’altro.
Perché non leggerli ? Basta non contrapporli facendo lo sbaglio di dire che uno è migliore dell’altro, e parlando, come tu fai spesso, di “bergogliani” e “ratzingeriani”. Mica sono due squadre per cui tifare.
In fin dei conti, i due Papi vanno perfettamente d’ accordo, mi pare.
Cambia solo lo stile. E non andiamo oltre.
Appoggiarsi alla “eco dei giornali”: che è quello che facciamo tutti.
Ed è proprio il baco del sistema, o- a seconda di come lo si veda – la genesi del blabblarume che tutto e tutti ci travolge ( e noi beati di tanto tsunami, beninteso: con l’ebbrezza di essere protagonisti – e lo siamo , sì :della ciarla).
Provare al contrario a evitare accuratamente ogni eco di giornale: limitarsi il piu’ possibile alle parole dette per davvero. Magari riprendendo un briciolo di consapevolezza del fatto che non frega GIUSTAMENTE nulla a nessuno ( tranne che a me stesso) di conoscere se io sono d’accordo o no con quello che ha detto il Papa , il Cardinale, il vescovo, il parroco e figurati il giornalista/vaticanista/bloggante di turno.
Sai che liberazione e sai che bonifica generale.
Buon proseguimento generale.
Nella vita non sono mai stato nè sedentario nè stanziale, un poco per scelta e un poco perchè impostomi dagli eventi. Mi è sempre piaciuto parlare -che è diverso da “chiacchierare”, i termini contano- con le persone, confrontarmi, a volte scontrarmi; meravigliarmi per quanto ho potuto avere in comune nel modo di credere pensare approcciare e vivere le cose, con persone dal profilo culturale e sociale fondamentalmente uguale o profondamente diverso dal mio e, ugualmente, per quanto avevo profondamente di diverso in quanto detto sopra con persone del modo detto sopra.
Se nella prima parte della mia vita ho viaggiato poco, diversamente, da vent’anni a questa parte il viaggiare, l’essere pendolare tra una città e un’altra e il vivere in una città e un’altra, in differenti condizioni, è diventato quotidianità. Ciò mi ha permesso ancor più di assecondare questa mia -già naturale- inclinazione verso lo scambio culturale, d’opinioni e soprattutto emotivo verso gli altri. Ne ho fatto sempre un punto vitale di interesse e di forza della mia vita. E posso sostenere che tutto ciò è stato ed è la mia “ricchezza”, fonte di vigore vitale, culturale, emotivo e, soprattutto, spirituale.
Una spiritualità che non prevede “scambio” con l’altro -dove scambio non implica assenza di conflittualità, anche forte: anzi …- è destinata a tramutarsi, sic et simpliciter, in isolamento e settarismo: ciò vuol dire persone nichilisticamente sole, singolarità incapaci addirittura di ammettere che esista una pluralità; capace di indurre ad un appiattimento che può solo bruciare alla radice ogni anelito di spiritualità.
La spiritualità è uno degli elementi capaci di mediare le differenze, le distanze, le diversità di vedute: mediare, mai appiattire.
Poichè si può, anzi si deve, sempre sostenere con forza la propria opinione diversa dall’altro ma sempre “in faccia” all’altro, a viso aperto: questo vuol dire riconoscere che esista, possa e debba esistere una diversità, di pensiero cultura approccio e modus vivendi, e quindi un diritto dell’altro ad esistere, cosi come è pur con le sue diversità.
Il volerlo passare sotto silenzio, voler fare in modo che questa diversità e questo diritto/dovere a sostenerla non debba esistere con l’assurda pretesa di voler limitare e ridurre i “conflitti” è, mi sia concesso di dirlo senza voler offendere nessuno, una tentazione puramente diabolica.
I conflitti vanno mediati, non evitati; cosi come l’uomo, l’altro, va incontrato, e accettato o combattuto nella sua diversità, ma mai evitato, mai.
Nella vita ciò che più conta è l’esperianza di se stessi affrontata attraverso lo specchio più efficace che possa esistere: GLI ALTRI (maiuscolo come sottolineato)!
Buona serata a tutti.
A Sara e Marilisa. Condivido il vostro comune e diverso sentimento di ripulsa per la stolta tendenza a contrapporre i due Papi. La sintetizzo così: i saggi cercano la continuità – i pirla cercano la contrapposizione. Voi due cercate la continuità, ognuna a suo modo e io mando un bacio a ciascuna.
Concordo sullo scambio e sul conflitto di opinioni, se necessario, a viso aperto e in faccia all’altro.
Ma c’è un equivoco di fondo, che è infatti il secondo baco del sistema, un bacone grosso come una casa, ad essere sinceri. Qui – non solo qui, proprio, ma nella dimensione virtuale tutta- manca proprio questa componente essenziale:l'”in faccia” non c’è, il viso aperto nemmeno. Nella quasi totalità non c’è pèr nulla, sono avatar che si confrontano; ma anche nel caso in cui ci si metta il nome e il cognome, manca , appunto, la faccia, il coinvolgimento, la vita, il piantarsi gli occhi negli occhi. Questa non è accademia, è sostanza pura, se si parla di fede e di Cristo.Sostituiamo parvenze a carne.
E tutto si incricca e non funziona.
Fatta salva la buona fede di ciascuno.
Aggiungo un saluto in esclusiva per Sara perchè scrivo da Capodarco, dove sono per una incontro dibattito con don Vinicio Albanesi, generoso funambolo della carità, che certamente conoscerai. Credo che tu sia vicinissima.
Il dibattito aveva come titolo: “Dal cristianesimo a una religione animista”. Qui trovate il testo di don Vinicio al quale io dovevo fare obiezione: e ne ho fatte a bizzeffe:
http://www.comunitadicapodarco.it/don-vinicio-albanesi-cosi-il-cristianesimo-sta-diventando-una-religione-animista/
Qui invece trovate la presentazione del seminario al quale ho partecipato:
http://www.comunitadicapodarco.it/le-frontieredi-capodarco-2015/
Di don Vinicio si può dire qualunque cosa, ma uno che si butta cosi in avanscoperta e che chiama un amico petulans petulantis a contestarlo, tienilo caro. Buonanotte al secchio, alla secchia e al secchiello.
“questo vuol dire riconoscere che esista, possa e debba esistere una diversità, di pensiero cultura approccio e modus vivendi, e quindi un diritto dell’altro ad esistere, cosi come è pur con le sue diversità.”
Infatti è proprio così. Ma queste sono parole sue OGGI.
In passato lei ha dimostrato ampiamente–e non è stato il solo– di avere posizioni ben diverse.
Soprattutto nei confronti di alcune persone, fra cui la sottoscritta, alla quale ha indirizzato spesso parole del tutto intolleranti ed anche volgarotte.
Mi dispiace, ma, di fronte a certe incongruenze, debbo proprio dirlo.
Comunque, meglio tardi che mai.
Lorenzo, con un poco di buona volontà, sforzandosi, già il solo immaginare che dietro lo schermo che vediamo c’è una persona può poco poco sopperire.
E poi, se non è caduta nel dimenticatoio, c’è l’idea del Giubileo del pianerottolo”. Chi sa mai se si farà? Io lo spero, cosi potremo dare un volto al nick che si esprime attraverso il monitor.
Buna notte Lorenzo, e a tutti.
E comunque il problema, a mio avviso, non è mai “il conflitto”, ma se serve a qualcosa o no. Una discussione anche dura , ad esempio, in famiglia, in un gruppo, in parrocchia, sul lavoro, perché c’è qualcosa da decidere e da mediare, è un conto. La discussione per la discussione ( ed è questo che si pratica) non porta mai da nessuna parte.
I feel stupid and contagious
Here we are now
Entertain us
A mulatto
An albino
A mosquito
My Libido
Yeah
https://www.youtube.com/watch?v=hTWKbfoikeg
Ricambio il saluto Luigi, buona notte a tutti.
Dormi bene anche tu, Ubi.
Mi sembra che il discorso di don Vinicio sia molto acuto. I sacramenti (in particolare Battesimo, Matrimonio, Riconciliazione) mantengono il loro spessore proprio tra i tanto discussi neocatecumenali.
Ho letto il pdf con le riflessioni di don Vinicio.
Sembra sia ratzingeriano nell’approccio razionale e bergogliano nelle conclusioni spirituali (e non ci trovo nulla di male).
Nella trasmissione di F. Fazio oggi Gramellini è andato giù duro contro tre ecclesiastici: l’ abate di Montecassino, il corvo-mons. Bauda e il vescovo Negri.
Sembrava molto sicuro dei fatti.
Fra l’ altro ha riportato con esattezza certe telefonate fra il monsignore-corvo e la signora complice, da cui si evince la schifezza cui arrivavano entrambi. Nel senso che lei gli procurava le donne con cui ” trombare” ( termine orrendo).
Alla fine Gramellini , che si è definito “laico”, ha concluso che il divino della Chiesa esiste, dimostrato dal fatto che l’ Istituzione ha retto per 2000 anni, fino a qui, nonostante i comportamenti schifosi e le parole abiette di certi suoi esponenti.
La Chiesa va avanti per merito di tanti umili preti che sono esenti da colpe tanto gravi.
Come non dargli ragione?
“Fino ad un prete di periferia che va avanti nonostante il Vaticano”.
C’era già arrivato Jovanotti 25 anni fa.