Buoni gli otto punti del padre Spadaro

Rientro da una tre giorni dedicata al carcere (vedi post precedente) e faccio una lettura corsiva dei materiali del Sinodo che avevo perso di vista. Mi ritrovo negli otto punti evidenziati dal padre Antonio Spadaro dopo aver letto le relazioni dei Circoli minori. In particolare con il primo: “Basta con una visione pessimistica della realtà e della sessualità”. Il fatto è che non ho mai conosciuto un piagnone che abbia combinato qualcosa oltre a bagnare per terra tutt’intorno. Gli altri sette punti li riporto nel primo commento.

146 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Gli altri punti “focali” di Antonio Spadaro, direttore di “Civiltà Cattolica” e membro del Sinodo:

    2) Usare un linguaggio comprensibile e che favorisca il dialogo con i nostri contemporanei.
    3) Non limitarsi al linguaggio normativo ma usare quello positivo e aperto del Concilio.
    4) Imparare a leggere i segni dei tempi, cioè della grazia nel mondo contemporaneo.
    5) Valutare il proprio approccio pastorale alla luce dello stile di Papa Francesco.
    6) Non parlare più della famiglia in termini astratti o idealizzati.
    7) La natura dell’Instrumentum Laboris è di essere un documento “martire” fatto per essere rivisto.
    8) Occorre discernere attentamente il bene e il male anche nelle posizioni più lontane dalle nostre.

    11 Ottobre, 2015 - 17:22
  2. Mah, mi sembra che il testo si limiti a usare un linguaggio normativo in violazione di se stesso al punto 3

    11 Ottobre, 2015 - 19:37
  3. roberto 55

    Ottimo il “pezzo” di Padre Spadaro sul grande Nick Cave: grazie, Sara, della “dritta”.

    ‘Notte a tutti !

    Roberto 55

    11 Ottobre, 2015 - 22:52
  4. Sara1

    Vero Roberto ottimo davvero. Ha scritto anche su Drake, Bruce e Flannery O’Connor, molta cultura americana in effetti.

    A proposito di Cave, qualcuno ricorda il popolo migratore?

    https://www.youtube.com/watch?v=P0v9vd4JEeo

    Ho letto ci sarà un “seguito” proprio di recente.

    http://www.avvenire.it/Spettacoli/Pagine/le-foreste-perdute-di-perrin.aspx

    (la colonna sonora cantata da Cave è veramente bellissima, allora mio figlio aveva un paio d’anni guardava e riguardava il film all0infinito, quanti ricordi)

    Notte a tutti

    11 Ottobre, 2015 - 23:26
  5. petrus

    Interessante questo non parlare più della famiglia in termini idealizzati e non evangelici.
    Gesù non è che abbia fatto tutta sta pubblicità alla famiglia…

    Sui segni dei tempi in genere la chiesa è campionessa nel non leggerli mai in tempi umanamente accettabile. Spero di essere contraddetto.

    12 Ottobre, 2015 - 8:31
  6. Clodine

    So di essere una voce “distolica” minima, ininfluente, ma, personalmente , non mi convince nessuno di questi punti. Tutti, mi sembrano equivoci e interpretabili soggettivamente nessuno dei quali denota disambiguità rispetto agli altri. Ad esempio, il punto 5 fa a pugni col punto 3 e questi, il punto 3,non esaudisce né riflette il punto 2.
    Eppoi, il punto 6: in quale misura si rapporta al 4 ? Ovvero, saper leggere il “segno dei tempi” alla luce della Grazia, quali indicazioni in relazione alla frammentazione della famiglia e all’Eucaristia ai divorziati risposati? In quali termini è opportuno parlarne alla luce del Magistero e del Nuovo Testamento?

    12 Ottobre, 2015 - 8:46
  7. manuel76

    Sara, l’articolo delle 19.54 mi sembra proprio sciocco, insipido, di poco (o nessun) valore. Cosa vuole fare? una statistica senza numeri? Gossip?
    E’ più sapida a confronto la “trama” Tempesta d’amore su retequattro.
    E’ un articolo senza contenuto: lo puoi copiare, cambiando gli attori, per parlamento, Campidoglio, riunione della San Vincenzo della parrocchia…

    Per favore non vediamo le cose come una battaglia con falangi opposte, schieramenti, non è rugby, non vince chi porta qualcosa in meta!

    C’è UN sinodo dei vescovi di UNA Chiesa.

    Se si manifestano dei problemi pastorali, di evangelizzazione, è una ricchezza enorme che i responsabili discutano. Ben venga che discutano anche accesamente, perchè è l’unico modo umano per arrivare ad una sintesi! Ben vengano le posizioni diverse, perchè siamo uomini ed abbiamo un punto di vista diverso: è la composizione di ciò che ciascuno vede che dà l’idea del tutto.

    Se tutto fosse riconducibile ad una tautologia, non sarebbe necessario fare un cammino insieme…appunto sinodo!

    12 Ottobre, 2015 - 8:49
  8. Clodine

    Lo stile di papa Francesco, la sua pastorale, è in continuità con la Tradizione o in discontinuità? Perché se è in continuità allora dovremmo ri-considerare tutte quelle disposizioni implicite nei documenti conciliare di fatto disattese. Viceversa, se è in discontinuità, per converso, si aprirebbe un capitolo inedito nella storia della Chiesa contemporanea senza precedenti. E di questo non sono molto chiare le prospettive: chi potrebbe garantire il rischio di uno scisma ?…Sono riflessioni…semplicemente!.

    12 Ottobre, 2015 - 9:00
  9. Spiletti

    Condivido l’intervento di Clodine.

    12 Ottobre, 2015 - 9:06
  10. Luigi Accattoli

    Manuel76 l’articolo a cui fai riferimento è firmato e tu per affermare che è “sciocco” devi firmarti.

    12 Ottobre, 2015 - 9:08
  11. Sara1

    Bho Manuel io la penso come l’articolo del sismografo, con l’aggravante che il gruppo 3 finora lo vedo così vuoto che non ho nemmeno voglia dii cercare chi ne fa parte.

    A sto giro pensavo di darmi al cazzeggio e basta.

    12 Ottobre, 2015 - 9:08
  12. Clodine

    “C’è UN sinodo dei vescovi di UNA Chiesa”, evidenzia Manuel.
    In verità pensare alla Chiesa Cattolica come “UNA” Chiesa tra le tante è già di per sé un’eresia. Ma forse Manuel intendeva la ” UNA Santa Cattolica Apostolica” cum Petrus et Sub Petrus, probabilmente…

    12 Ottobre, 2015 - 9:16
  13. Sara1

    Occorre discernere attentamente il bene e il male anche nelle posizioni più lontane dalle nostre.

    Questo punto ad esempio è fumoso secondo me, per discernere il bene e il male nei lontani devo comunque avere una misura di cosa è bene o male.

    Per dire la fedeltà è un bene? allora la riconosco anche nei conviventi o nelle coppie omosessuali ecc.

    Però torniamo al vecchio diritto naturale che dà così fastidio.

    Se non ho un riferimento il termine stesso discernimento diventa vuoto.

    12 Ottobre, 2015 - 9:17
  14. manuel76

    Sul senso di usare un nick avevo espresso la mia opinione.
    Il termine sciocco era riferito alla mancanza di sale e di sapore.

    Libero di emendare cancellando il mio commento.

    Rileggo l’articolo e non riesco a capire cosa voglia dire se non alimentare bipolarismi, che in ogni ambito di discussione umana sono ovvi, anzi forse non esistono nemmeno perchè ci saranno opinioni a 360 gradi. Probabilmente sono io limitato.

    Di occhi Sara noi ne abbiamo 2 per valutare le distanze.
    Prova a chiudere un occhio e con la mano cerca di afferrare un bicchiere o un oggetto che non hai afferrato negli ultimi minuti.
    Sbagli, sbatti, lo urti, non valuti le distanze.
    Hai due occhi perchè lavorano uno contro l’altro e il cervello mette insieme l’unica posizione del bicchiere che hai davanti e coordina la mano per prenderlo.

    E’ una ricchezza avere posizioni diverse per osservare il mondo.

    12 Ottobre, 2015 - 9:30
  15. manuel76

    Clodine ovviamente intendevo UNA SOLA Chiesa che insieme si interroga in UN sinodo.
    Le posizioni diverse, all’interno del sinodo, sono da vedere come i punti di osservazione diversi che consentono di non fare danni con le mani!

    12 Ottobre, 2015 - 9:32
  16. manuel76

    E’ la sintesi che fa unità, la discussione deve essere anche antitetica per avere un senso.
    La tautologia non serve a nulla.

    12 Ottobre, 2015 - 9:35
  17. petrus

    Il diritto naturale dà fastidio perchè non convince più, non perchè il mondo è pieno di cattivi Sara.

    La fedeltà poi è sempre un bene. Ecco perchè occorre saperlo riconoscere.
    Evidentemente qualche dubbio sulla dottrina che arrivava a dire che era meglio avere rapporti occasionali piuttosto che rimanere fedeli ad un altro gay sta cominciando a scricchiolare esattamente come il diritto naturale.

    Come diceva quella comica: “mi stupisco del tuo stupio Sara.”

    12 Ottobre, 2015 - 9:38
  18. Sara1

    Bene petrus appurato che la fedeltà è un valore basta metterlo in pratica e il gioco è fatto?

    Pare che facciano fatica anche gli etero per questo si fa il sinodo.

    12 Ottobre, 2015 - 9:49
  19. Sara1

    Poi c’è la questione del perdono, che in un matrimonio dovrebbe essere superiore anche ad una infedeltà temporanea, come ti avventuri nel concreto il discernimento diventa difficile anche tra i vicini non solo tra i lontani.

    12 Ottobre, 2015 - 9:49
  20. Clodine

    Eh lo so, Manuel, però l’unità sarà prodiga di frutti nella misura in cui si aiuterà La Chiesa a portare a termine il suo compito in questo presente storico così difficile e travagliato, senza offrire una facile sponda a chi vorrebbe “mondanizzare” il messaggio primigenio con la scusa che “il mondo si rinnova e perciò anche noi “rinnnoviamo” con “politiche” e teorie che, anche anche se “scollegate” dal Nuovo Testamento purché si risolvano certe strettoie. Tanto, Dio è misericordioso, tutto avalla, tutto perdona. Io credo che, se da un lato, l’operazione che dovrà fare questo Sinodo è quella si, certamente, di non ritirarsi nel ghetto: com-partecipare, com-patire i drammi, tutti, della famgila e non solo. Dall’altro, quando le esigenze del Vangelo, di Gesù Cristo lo esigono, pensare e agire in opposizione anche a chi vuole annaquare, farsi la sua chiesa , il suo cristo, che sono né La Chiesa, né Cristo..

    12 Ottobre, 2015 - 10:04
  21. Clodine

    @annacquare

    12 Ottobre, 2015 - 10:05
  22. Fides

    Il diritto naturale dà fastidio perchè non convince più

    Il diritto naturale è lo stesso da millenni.
    E’ il buon senso che si è perso per strada.

    12 Ottobre, 2015 - 10:11
  23. petrus

    Quale buon senso Fides?

    12 Ottobre, 2015 - 10:31
  24. Fabrizio Scarpino

    Ah, il Sinodo ordinario del 2015 sulla famiglia….Praticamente finito già prima di incominciare.

    12 Ottobre, 2015 - 10:46
  25. manuel76

    Clodine, forse è più scismatica la cronaca dei giornali che la realtà dei fatti.
    E’ ovvio che se un vescovo in buona fede crede in ciò che ha pensato, cerchi di convincere gli altri con la dialettica e l’argomentazione.
    Gli 8 punti del gesuita sono condivisibili:
    – il no al pessimismo,
    – il linguaggio adeguato,
    – linguaggio non solo giuridico-normativo,
    – segni dei tempi e della grazia,
    – valutazione della pastorale e se questa riesca a comunicare, a raggiungere,
    – uscire dall’astrazione, perchè i problemi sono nella vita reale,
    – essere disponibili a ridiscutere (perchè non stiamo parlando di dogmi),
    – cercare con onestà cosa c’è di bene e di male nelle situazioni vicine e lontane.

    12 Ottobre, 2015 - 11:36
  26. Sara1

    – uscire dall’astrazione, perchè i problemi sono nella vita reale,

    Appunto è un’astrazione anche dire ottimismo, grazia segni dei tempi senza andare a toccare quei problemi reali.

    Non è che siano il massimo della concretezza questi punti…

    12 Ottobre, 2015 - 12:40
  27. Clodine

    Tra l’altro, Manuel, la “Gaudium et Spes” ha già trattato in gran parte gli stessi punti all’ordine e, com’è che ci si ritrova punto e accapo? Cosa non ha funzionato? Dove la Chiesa ha fallito? Perché la società è diventata un ospedale da campo? Ci siamo allontanati da Dio per inseguire cosa? Dovremmo tutti porci queste domande…

    12 Ottobre, 2015 - 13:07
  28. manuel76

    No, perchè?
    pessimismo è un atteggiamento, non una astrazione, che spesso si mostra già come pre-giudizio. A volte è già insito nel racconto dei fasti del passato, implicito giudizio che stronca e spegne la felicità di un momento presente o l’attesa del futuro.

    Riconoscere i segni dei tempi e la Grazia è la presenza di fede forte nelle persone che incontri, o la Grazia dell’inquietudine che non spegne la loro ricerca di Dio.
    Alla base di questo ci sono osservazioni del concreto, della vita, del quotidiano e si riconosce in questi una manifestazione di Grazia che avviene in un modo inatteso, diverso da quello cui si era abituati in passato.

    Nell’ambito familiare a volte invece il ragionamento è deduttivo: siccome abbiamo nella mente un modello assoluto, deduciamo da questo un comportamento necessario.

    12 Ottobre, 2015 - 13:26
  29. Fides

    Quale buon senso Fides?

    Il buon senso è la capacità di giudicare con equilibrio e ragionevolezza una situazione, comprendendo le necessità pratiche che essa comporta.

    12 Ottobre, 2015 - 13:31
  30. Fides

    .. definizione wiki 😉

    12 Ottobre, 2015 - 13:33
  31. Sara1

    Manuel la grazia nel matrimonio si dovrebbe vedere nell’amore che dura nel tempo, in che modo una separazione è segno di grazia?

    Ok possiamo dire che dopo una rottura viene la grazia però come viene dopo poteva vedersi anche prima no?
    Se si parla dell’indissolubilità si è idealisti e fuori della realtà se si parla di separazioni invece si è ottimisti e sensibili alla grazia.

    Io non riesco a non vedere queste contraddizioni.

    12 Ottobre, 2015 - 13:33
  32. manuel76

    Non lo so perchè Clodine.
    Ma azzardo una considerazione generale.
    Quando è stata scritta la Gaudium et Spes era appena uscita la 600D, usciva la 850spider, questi erano i computer più evoluti:
    http://www.computerhistory.org/timeline/1965/
    sulla luna non si era ancora arrivati, c’erano Mina e le Kessler in Tv, l’autostrada a4 veniva inaugurata https://www.autostrade.it/comunicazione-e-media/mediateca/archivio-storico/-/media-items/media/playlist/storico-a4-milano-brescia?p_p_state=pop_up&controlPanelCategory=portlet_media_WAR_mediaportlet

    Ora l’idea del punto 7 è che sulle cose si debba ritornare e che da un punto di vista pastorale ci debba essere un continuo rivedere e ri discutere quello che si fa.
    Non è un fallimento!
    Guarda ad esempio nella educazione dei figli quante e quali cose in due generazioni è stato necessario cambiare! L’educazione di una buona famiglia della prima metà del 900 poteva tranquillamente essere simile a quella che si riceveva nell’800 o nei secoli precedenti.
    Siamo disposti a chiudere pc, telefonino, blog, facebook a scriverci lettere?
    Be se anche lo fossimo, non cambierebbe nulla, perchè le cose vanno così.
    Bisogna avere il coraggio di sperimentare strade nuove, se saranno strade sbagliate non sarà comunque tempo perso!

    12 Ottobre, 2015 - 14:00
  33. manuel76

    Sara, il sinodo non parla solo di matrimonio, gli 8 punti mi sembra si riferiscano al sinodo, non al matrimonio.

    12 Ottobre, 2015 - 14:15
  34. picchio

    Non solo riguardo all’educazione dei figli, anche riguardo ai rapporti tra i coniugi tantissime cose sono cambiate, la donna prima del 75, anno della riforma del diritto di famiglia, aveva una posizione subordinata a quella del marito. Dal dopoguerra il lavoro femminile è aumentato, le famiglie sono diventate meno numerose, ecc, ecc

    12 Ottobre, 2015 - 14:36
  35. Sara1

    “Siamo disposti a chiudere pc, telefonino, blog, facebook a scriverci lettere?”

    Ho scritto a Lorenzo tempo fa che il blog è l’equivalente delle lettere ottocentesche, anzi ha riportato in vigore l’arte di scrivere che il telefono pareva aver sotterrato per sempre.

    12 Ottobre, 2015 - 15:08
  36. manuel76

    no, cara Sara, perche se ti scrivo ora, ti arriva il msg subito,non due settimane dopo!

    Siamo impazienti, stimolati, ci dimentichiamo le virgole nella fretta, scriviamo in auto al semaforo, ceniamo con lo smartphone sul tavolo!

    12 Ottobre, 2015 - 15:24
  37. petrus

    Ma la possibilità di individuare i precisi sensi di «diritto naturale» e «giusnaturalismo» in relazione alle condizioni di vita che li hanno determinati è impresa ardua, poiché si dovrebbe «presupporre l’esistenza di accurate indagini analitiche, ancora abbastanza rare, in verità, nel campo delle ricerche sulla storia dell’idea del diritto naturale».
    Piovani

    12 Ottobre, 2015 - 15:28
  38. Sara1

    no, cara Sara, perche se ti scrivo ora, ti arriva il msg subito,non due settimane dopo!

    Questo potrebbe anche dire che scriviamo peggio, dipende dal punto di vista no?

    In ogni caso comunichiamo oggi più con lo scritto che con il vis a’ vis il che ci rende paradossalmente più vicini ad uno dell’800 che ai figli dei fiori anni 60.

    Corsi e ricorsi storici.

    12 Ottobre, 2015 - 15:37
  39. Gandalfilbianco

    Circa la continuità del magistero di papa Francesco con la Tradizione della Chiesa, penso che si possa rimanere tranquilli e fiduciosi.
    Credo che si possa facilmente assimilare il pontificato di papa Francesco a questo Fioretto del Poverello d’Assisi:

    Conversione dei tre ladroni

    1646 90. In un eremitaggio situato sopra Borgo San Sepolcro, venivano di tanto in tanto certi ladroni a domandare del pane. Costoro stavano appiattati nelle folte selve di quella contrada e talora ne uscivano, e si appostavano lungo le strade per derubare i passanti.
    Per questo motivo, alcuni frati dell’eremo dicevano: «Non è bene dare l’elemosina a costoro, che sono dei ladroni e fanno tanto male alla gente». Altri, considerando che i briganti venivano a elemosinare umilmente, sospinti da grave necessità, davano loro qualche volta del pane, sempre esortandoli a cambiar vita e fare penitenza.
    Ed ecco giungere in quel romitorio Francesco. I frati gli esposero il loro dilemma: dovevano oppure no donare il pane a quei malviventi? Rispose il Santo: «Se farete quello che vi suggerisco, ho fiducia nel Signore che riuscirete a conquistare quelle anime». E seguitò: «Andate, acquistate del buon pane e del buon vino, portate le provviste ai briganti nella selva dove stanno rintanati, e gridate: “Fratelli ladroni, venite da noi! Siamo i frati, e vi portiamo del buon pane e del buon vino”. Quelli accorreranno all’istante. Voi allora stendete una tovaglia per terra, disponete sopra i pani e il vino, e serviteli con rispetto e buon umore.
    Finito che abbiano di mangiare, proporrete loro le parole del Signore. Chiuderete l’esortazione chiedendo loro per amore di Dio, un primo piacere, e cioè che vi promettano di non percuotere o comunque maltrattare le persone. Giacché, se esigete da loro tutto in una volta, non vi starebbero a sentire. Ma così, toccati dal rispetto e affetto che dimostrate, ve lo prometteranno senz’altro.
    E il giorno successivo tornate da loro e, in premio della buona promessa fattavi, aggiungete al pane e al vino delle uova e del cacio; portate ogni cosa ai briganti e serviteli.
    Dopo il pasto direte: “Perché starvene qui tutto il giorno, a morire di fame e a patire stenti, a ordire tanti danni nelI’intenzione e nel fatto, a causa dei quali rischiate la perdizione dell’anima, se non vi ravvedete? Meglio è servire il Signore, e Lui in questa vita vi provvederà del necessario e alla fine salverà le vostre anime”. E il Signore, nella sua misericordia, ispirerà i ladroni a mutar vita, commossi dal vostro rispetto ed affetto».
    Si mossero i frati e fecero ogni cosa come aveva suggerito Francesco. I ladroni, per la misericordia e grazia che Dio fece scendere su di loro, ascoltarono ed eseguirono punto per punto le richieste espresse loro dai frati. Molto più per l’affabilità e l’amicizia dimostrata loro dai frati, cominciarono a portare sulle loro spalle la legna al romitorio. Finalmente, per la bontà di Dio e la cortesia e amicizia dei frati, alcuni di quei briganti entrarono nell’Ordine, altri si convertirono a penitenza, promettendo nelle mani dei frati che d’allora in poi non avrebbero più perpetrato quei mali e sarebbero vissuti con il lavoro delle loro mani.
    I frati e altre persone venute a conoscenza dell’accaduto, furono pieni di meraviglia, pensando alla santità di Francesco, che aveva predetto la conversione di uomini così perfidi e iniqui, e vedendoli convertiti al Signore così rapidamente.

    Credo che il Santo Padre stia seguendo il consiglio di Francesco d’Assisi per riportare tutti noi, pecorelle del Signore, all’Ovile.

    12 Ottobre, 2015 - 15:45
  40. Fides

    Ma la possibilità di individuare i precisi sensi di «diritto naturale» e «giusnaturalismo» in relazione …

    Ammazza, che complicazione! Io mi riferivo a quella semplice cosa che in natura succede da qualche milione di anni grazie a cui va avanti il mondo animale e quello vegetale, e che quindi sufficiente ad essere considerata argomento di buon senso.
    Ma … data la carenza di accurate indagini analitiche dovrò ripensarci.

    12 Ottobre, 2015 - 16:50
  41. petrus

    Secondo me Fides devi fare molta attenzione a giocherellare con quella che tu chiami legge naturale. Perchè, per esempio, dire che è innaturale ciò che non è eterosessuale è una forzatura indebita.

    Il buon senso dovrebbe farti prendere atto delle cose. Io sono naturale come te.

    Se poi vuoi affermare che il mio comportamento è innaturale, allora affermi che ho qualcosa di patologico. E come dire, qui mi fermerei se fossi in te, perchè il tuo buon senso non ti sta portando sulla buona strada.

    12 Ottobre, 2015 - 17:05
  42. Fides

    Caro petrus, non mi piacciono i termini DEVI FARE MOLTA ATTENZIONE, che sa di minaccia e quello GIOCHERELLARE.
    E soprattutto non mettermi in bocca cose che non ho detto, per favore.
    Se vuoi contesta pure civilmente quello che scrivo e non quello che potrei pensare.
    Grazie.

    12 Ottobre, 2015 - 17:15
  43. Sara1

    Non parliamo sempre di lei petrus. Il concetto di legge naturale l’ho tirato fuori io commentando uno dei punti di Spadaro.
    Intendevo dire come fai a discernere sul bene e sul male quando guardi a situazioni “lontane”?
    A me sembra che Spadaro dia per presupposte un sacco di cose.
    Il diritto naturale ha avuto il merito in passato di trovare punti di contatto proprio con chi era fuori dal proprio piccolo cerchio ma oggi non vale più quindi non so.

    12 Ottobre, 2015 - 17:17
  44. petrus

    Sara quello che ho scritto non era rivolto a te ma a fides.

    Fides a volte prevenire è meglio.

    12 Ottobre, 2015 - 17:56
  45. petrus

    Quello che mi chiedo è cosa ci si possa aspettare da un
    elenco di punti che è sintetico per sua essenza.

    Non e un elenco di considerazioni, di ragionamenti o di concetti.

    Devono essere di stimolo non esaustivi.

    12 Ottobre, 2015 - 18:12
  46. Sara1

    oK petrus allora scendiamo terra terra lei come discerne li bene dal male nelle posizioni lontane o vicine?

    Esce di casa si trova di fronte ad una situazione di vita che richiede riflessione come applica in parole povere il “discernimento”?

    Tenuto conto che per discernere secondo lui non devi far ricorso a norme, ideali, astrazioni ecc. ecc.

    12 Ottobre, 2015 - 20:00
  47. Sara1

    Conoscendolo da gesuita fa riferimento ad un’esperienza spirituale profonda, ma secondo me non è proprio da tutti arrivare a queste vette…

    12 Ottobre, 2015 - 20:08
  48. Fides

    Naturale e non naturale (no, non si può dire, bisogna dire frizzante).

    – “Come vuole l’acqua? Naturale o frizzante?”
    – “Frizzante, naturale!”.
    – “Prego?”
    – “E’ naturale che la voglio frizzante”
    – “Quindi frizzante…”
    – “Naturale”
    – “Allora naturale?”
    – “No, ho detto frizzante”.
    …….

    12 Ottobre, 2015 - 20:51
  49. petrus

    Lasciando veleggiare fides sulle sue considerazioni acquatiche, mi auguro che i padri sinodali, che stanno “decidendo” su questioni che riguardano milioni di persone nel mondo, abbiano l’esperienza necessaria per analizzare e valutare.
    Perchè se così non fosse sarebbe piuttosto triste.

    Lo so Sara che mi giudicherai un ingenuo, ma il Vangelo è molto chiaro nel dire cosa è male e cosa è bene. Certo che bisogna arrendersi a conoscerlo e rassegnarsi al fatto che non basta il catechismo. C’è il Vangelo e c’è tutto quello che da lui può essere stato ispirato. Il Vangelo è la fonte primaria. Basarsi esclusivamente sulla tradizione che dal Vangelo deriva non basta. L’uno e l’altro servono e la conoscenza del Vangelo non potrà che portare nuova a linfa a tradizioni logorate dal tempo e dalle mutazioni sociali.
    Chi non conosce bene Gesù non può conoscere bene nemmeno Dio.

    13 Ottobre, 2015 - 8:41
  50. Sara1

    Non è un fatto di catechismo, forse sono più secolarizzata di lei non so.
    Davvero poi il vangelo le sembra più misericordioso del catechismo?
    Ci sono brani molto duri.

    13 Ottobre, 2015 - 9:02
  51. manuel76

    Fides… 🙂

    Puoi sempre optare per l’effervescente naturale! 😛

    Anche se io preferisco quella super gassata che ti fa venire le lacrime agli occhi!

    Sara secondo me discernere il bene dal male nelle situazioni lontane può voler dire per esempio che se incontri una persona lontana dalla tua parrocchia, che ti racconta della suo casino familiare e personale al posto che dirle:

    “Oh ma come vivi male e quanti peccati! sai invece io sono di (mettere una crocetta a scelta) CL/AC/focolarina/teodem/sentinellaimpiedinsilenzioaleggereunlibroinpiazza. Non fare la comunione eh!”

    Magari la ascolti ancora un po’ e scopri che aiuta la famiglia vicina di casa perchè i genitori son senza lavoro.

    A te cosa viene in mente?
    E’ più facile discutere del cambiamento ontologico di sostanza in senso secondo se si pronunciano le esatte parole?

    13 Ottobre, 2015 - 9:28
  52. Fides

    Concordo con Sara.
    Del vangelo si prende sempre in prestito quello che è utile per sostenere le proprie opinioni. E chi lo fa dimentica tutto quello che le confuta. Oppure si fanno salti mortali per piegare versetti che di per sé non sembra affatto ambigui al proprio modo di vedere.

    13 Ottobre, 2015 - 9:40
  53. Sara1

    ““Oh ma come vivi male e quanti peccati! sai invece io sono di (mettere una crocetta a scelta) CL/AC/focolarina/teodem/sentinellaimpiedinsilenzioaleggereunlibroinpiazza. Non fare la comunione eh!”

    Questa è un’offesa (grossa) alla nostra intelligenza. Mai e poi mai nella vita mi sono permessa di dire A non al primo che passa ma nemmeno ai miei migliori amici.

    Anzi mia nonna mi insegnava che quando vai a fare la comunione devi pensare ai tuoi di peccati e non aggiungerne uno andando a controllare chi la fa o non la fa.

    Comunque bravo che lo dice perché rende evidente che certo progressismo si esaurisce nella polemicuccia contro gli ambienti tradizionalisti e dimentica alla grande che noi invece viviamo già in un mondo secolarizzato tra atei o persone di altra religione che hanno abitudini diverse dalle nostre e dobbiamo ogni giorno muoverci in questa pluralità.

    13 Ottobre, 2015 - 10:53
  54. manuel76

    Sara, non era rivolta a te, e men che meno alle nostre o vostre intelligenze.
    Se è risultata offensiva me ne scuso.

    Era una iperbole eccessiva, provocatoria, e grossolana se vuoi, per cercare di interpretare, in analogia con situazioni più nette, quello che avviene in tanti paesi di provincia quando le persone, laici e preti, guardano in casa d’altri quanto a volte la condanna e l’esclusione assumono tratti subdoli e non nettamente evidenti.

    Non ho nessuna polemica perchè non mi sento nè progressista nè tradizionalista.

    A volte è davvero più semplice discutere su questioni astratte.

    13 Ottobre, 2015 - 11:31
  55. Che bello! Io che solitamente sono, per cosi dire, “parte avversa” di Manuel (o si può dire senza offendere: di un certo schieramento) me la cavo alla grandissima!
    NON facci parte di nessun “movimento”; sempre che la “parrochhia” non si consideri la parrocchia anche essa un “movimento … 😉 🙂
    Sono anni che dico che i “movimenti” andrebbero sciolti.
    Sono mesi che dico che un Ordine andrebbe “soppresso” o, almeno, severamente “commissariato”.
    Buona giornata, e grazie per la “palla goal”.

    13 Ottobre, 2015 - 11:34
  56. Cmq Manuel caro, ha dimenticato di citare quell’ordine ormai ridotto a “movimento”. “il “movimento” gesuita …

    13 Ottobre, 2015 - 11:39
  57. “Oh ma come -ti interroghi se- vivi male o bene e quanti peccati fai o non fai? Sai invece io sono di “movimentogesuita-consimpatietedescheenordeuropee-etprotestanti. Puoi fare la comunione eh!”

    Alla fine ho cambiato solo un segno di interpunzione, due parole, e aggiunto un inciso …

    13 Ottobre, 2015 - 12:07
  58. manuel76

    Beh, mi sforzerò di essere euclideo nello scrivere le cose la prossima volta…visto che ci si concentra sul dettaglio inutile messo apposta per dare colore all’iperbole e non offendere nessuno.

    Però Ubi facendo cadere ogni questione per il vizio di forma si va poco lontani.

    Onestamente, Ubi, gli 8 punti non son niente di trascendentale, sono l’estrema sintesi di un atteggiamento largamente condivisibile e di buon senso, no?

    13 Ottobre, 2015 - 12:11
  59. Sara1

    Magister pure poteva contare fino a un milione prima di mettere in giro la lettera no?

    Questa lotta ha rotto le palle per davvero.

    13 Ottobre, 2015 - 13:09
  60. Ni …
    c’è sempre però un aspetto terreno per ogni cosa.
    Però senza buttarla sulla politica parlamentare Sinodale degli “schieramenti”, io ad esempio, potrei anche risolverla con: mi fido dello Spirito Santo ma di certi uomini no.
    E quindi adotto certi atteggiamenti che io stesso riconosco forse non siano tanto adatti all’avvenimento inteso in senso spirituale; ma dato che non tutti la pensano cosi, meglio agire e quindi “melius abundare”.
    Poi sinceramente, il Sinodo è sulla Famiglia. La “lotta” l’hanno iniziata quanti hanno iniziato a deviare e deviano dal tema … certe cose con la “Famiglia” non c’entrano un emerito fico secco.

    13 Ottobre, 2015 - 13:40
  61. Gandalfilbianco

    Sottoscrivo in pieno il commento di Sara1 del 13 ottobre 2015 ore 13:09.

    13 Ottobre, 2015 - 13:42
  62. Cmq “Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse”.
    Tutto è iniziato al primo Angelus con:
    “In questi giorni, ho potuto leggere un libro”.
    Ma dico io … con tutti i Padri della Chiesa da leggere …

    13 Ottobre, 2015 - 13:44
  63. manuel76

    Sara, mi sembra che stessi facendo le squadre anche tu nel primo commento.
    Ora sei stufa?
    Concordi che non è rugby ma è la Chiesa che si interroga e che è normale confrontarsi?

    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-43928/

    Per fortuna Pell risolve la maggior parte dei dubbi, sottolineando come pubblicare una lettera privata sia controproducente ed è pienamente soddisfatto della cosa.
    Se son soddisfatti i vescovi di come sta andando il sinodo, dobbiamo scontrarci noi?

    Non penso cambierà molto, ma il lavoro collegiale mi piace.

    13 Ottobre, 2015 - 13:49
  64. Sara1

    Kasper è un grande teologo e il libro sulla misericordia decisamente bello.

    Penso non sia stato molto avveduto farci rientrare la questione della comunione ai divorziati, si poteva evitare di affrontare il sinodo puntando solo sulla misericordia (da contrapporre alla dottrina e a tutto quanto detto fino ad una settimana prima).

    La prassi penitenziale cui Kasper allude tra parentesi (quella dei primi secoli) era moolto dura (questo si è dimenticato di dirlo)

    13 Ottobre, 2015 - 13:51
  65. Sara1

    Manuel lei non ha capito il senso dell’articolo che ho postato domenica.

    13 Ottobre, 2015 - 17:34
  66. manuel76

    Spiegami…

    13 Ottobre, 2015 - 18:17
  67. Sara1

    Diceva che la presenza di due schieramenti così fissi e speculari rende difficile la discussione non che non bisogna discutere.

    Spadaro rientra nei bergogliani a prescindere, non per questi 8 punti ma in generale (lo so perché lo conosco)

    13 Ottobre, 2015 - 20:34
  68. Sara1

    Io per dire mi sento più affine allo schieramento aperturista che a quello tradizionalista però vorrei sentire argomenti più solidi della misericordia. (e’ vero che se un grande come Kasper non ne ha trovato altri non ce ne saranno molti)

    13 Ottobre, 2015 - 20:39
  69. manuel76

    Ok Sara.
    Un giornalista per semplificare molto può parlare di schieramenti. Probabilmente in questi si trovano molte sfumature. Non mi sembra che per il momento si siano scannati.

    Avesse fatto una analisi nel dettaglio sulle idee di 4 o 5 eminenze, avrei letto un contenuto interessante, ma parlare di tizio o caio che stan di qui o di là, o peggio delineare due squadre che non si parlerebbero, mi sembra che sia poco vero e comunque cosa non di grande pregio. Forse lo sapevamo anche prima del sinodo, o anche 10 anni fa..

    Similmente quando si viene raggruppati qui. Parliamo piuttosto delle nostre idee e delle nostre vite!

    Lombardi definisce la pubblicazione della lettera un atto di disturbo.
    Non è un buon servizio al sinodo. Nè alla fede.
    Chi l’ha pubblicata nemmeno ben informato dei firmatari è stato bravo?
    Faccio la domanda aperta perché se do la risposta poi mi devo firmare. 😉

    Paulo majora canamus!

    13 Ottobre, 2015 - 22:33
  70. Sara1

    Se le sembra che il sismografo esageri legga qui:

    “Per uscire dall’angolo, la commissione incaricata da Francesco di redigere la relatio conclusiva registra un rovesciamento dei rapporti di forza – nonché una innascondibile forzatura – e configura un “direttorio” aperturista, leninianamente sovrapposto e contrapposto alle chiusure del consesso plenario.”

    http://www.huffingtonpost.it/2015/10/13/papa-francesco-sinodo-apre-crisi-di-governo_n_8286174.html?1444752608&utm_hp_ref=italy

    Sa un po’ di viaggio allucinogeno però qui ha ragione:

    “Intendiamoci, nonostante l’invito alla sincerità, o “parresìa”, reiterato dal Papa, il contagio del trasformismo ha promosso un allineamento di facciata: in proposito la conversione di qualche cardinale di curia, fino a ieri arruolato tra i conservatori, e il suo passaggio armi e bagagli tra i progressisti, ha del prodigioso e meriterebbe un esame della Congregazione delle Cause dei Santi, per condurre gli approfondimenti del caso e valutare se sussistano gli estremi del miracolo.”

    13 Ottobre, 2015 - 23:14
  71. manuel76

    Sara, ho l’impressione che tu ti lasci troppo suggestionare da questi articoli che se mi firmassi definirei dai contenuti degni della raccolta differenziata.
    Se il contenuto fosse vero, che si vada tutti a fare la comunione in pace cantando l’alleluia delle lampadine! A Clodine diamo il plasil al sabato. 😉
    Voglio dire che se i nostri vescovi, che si autodefiniscono profetici, hanno l’unica preoccupazione di fare giochi strategici di potere, che giochino a Risiko, invece di pensare a chi deve fare la comunione.

    Sinceramente non ho grande fiducia nei nostri vescovi. Però ho fiducia in una assemblea che possa riuscire a pensare a qualcosa.
    Se non riescono loro, ci sono sempre i laici e i preti semplici. E sarà per la prossima volta!

    14 Ottobre, 2015 - 0:15
  72. Sara1

    “Sara, ho l’impressione che tu ti lasci troppo suggestionare da questi articoli che se mi firmassi definirei dai contenuti degni della raccolta differenziata.”

    Ma no, infatti ho detto che a questo giro mi do al cazzeggio, Schiavazzi fa sempre arditi paragoni tra il Papa e la politica nostrana. (lo ha paragonato più volte a Renzi)

    La riflessione era sui media e sul contorno più che sui vescovi stessi.

    14 Ottobre, 2015 - 0:58
  73. petrus

    “La tradizione è la custodia del fuoco, non l’adorazione della cenere.”
    (Gustav Mahler)

    E’ uno degli aforismi utilizzati quest’anno per pubblicizzare il festival della filosofia di Modena.
    E’ suggestiva come immagine.

    14 Ottobre, 2015 - 8:43
  74. Sara1

    Mahler era un depresso cronico.

    14 Ottobre, 2015 - 8:58
  75. petrus

    Mi dispiace per lui ma mi sembra un po’ riduttivo.

    14 Ottobre, 2015 - 9:06
  76. Sara1

    Un grandissimo (enorme) musicista, però un rappresentate di quella cultura mitteleuropea che considero un’istigazione al suicidio. (bellissima per carità ma è da i tempi del liceo che fuggo in direzione ostinata e contraria)

    14 Ottobre, 2015 - 9:15
  77. petrus

    Da questo punto di vista meglio continuare a fuggire.

    A prescindere da questo credo che l’immagine da lui usata sia piuttosto attuale.

    Non per niente il tema del festival quest’anno era: ereditare.

    14 Ottobre, 2015 - 9:40
  78. Luigi Accattoli

    A Petrus e a tutti che hanno letto qui sopra il riferimento a Mahler:

    “Il carisma non si conserva in una bottiglia di acqua distillata! Fedeltà al carisma non vuol dire “pietrificarlo” – è il diavolo quello che “pietrifica”, non dimenticare! Fedeltà al carisma non vuol dire scriverlo su una pergamena e metterlo in un quadro. Il riferimento all’eredità che vi ha lasciato Don Giussani non può ridursi a un museo di ricordi, di decisioni prese, di norme di condotta. Comporta certamente fedeltà alla tradizione, ma fedeltà alla tradizione – diceva Mahler – ‘significa tenere vivo il fuoco e non adorare le ceneri’. Don Giussani non vi perdonerebbe mai che perdeste la libertà e vi trasformaste in guide da museo o adoratori di ceneri. Tenete vivo il fuoco della memoria di quel primo incontro e siate liberi!”

    Discorso di papa Francesco all’Udienza con il movimento di Comunione e Liberazione, Piazza San Pietro, 7 marzo 2015

    14 Ottobre, 2015 - 10:03
  79. Sara1

    A prescindere da questo credo che l’immagine da lui usata sia piuttosto attuale.

    La tradizione cristiana non è il tradizionalismo (tipo Evola e Guenon) è una tradizione viva lo disse Giovanni Paolo II ai lefebvriani all’epoca dello scisma. Tipo le radici dell’albero, più le radici sono profonde più l’albero cresce.

    Però anche la modernità ha i suoi pessimismi, la cultura dei primi del novecento ne è un esempio evidente. (infatti poi successe quel che è successo)

    14 Ottobre, 2015 - 10:48
  80. petrus

    Evidentemente Luigi sia da parte della chiesa sia da parte laica si avverte questa necessità di purificazione della tradizione, ridare ossigeno alle braci della di ciò che vale davvero la pena ereditare.

    Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».

    L’eredità di Cristo? Chi se ne impossessato?

    14 Ottobre, 2015 - 10:58
  81. Marilisa

    Che si può aggiungere a parole come queste?
    Solo un lungo applauso.
    Sono parole che vanno estese a tutto campo al discorso che la Chiesa attuale va proponendo al mondo intero sulla cristianità, iniziando dal nucleo del Vangelo.
    Una luce che nel tempo è stata affievolita da tante sovrastrutture che hanno spostato l’ attenzione dal Cristo alla Istituzione.
    Infatti, molti che dicono di amare il Cristo, in realtà amano simboli, dottrine e rsppresentanti ( papa compreso) della religione cristiana.
    Tutto ciò esula dal messaggio essenziale del Cristo. Questi ha il vero e supremo carisma che si tramanda nei secoli.

    14 Ottobre, 2015 - 11:23
  82. Non per essere rompiscatole o fare il maestrino dalla penna rossa, ma Guenon e Evola non hanno nulla a che fare con la “Tradizione” nel senso che si deve intendere per chi è cattolico. Inoltre la quasi maggioranza assoluta dei “tradizionalisti” stanno ben lontani da certe cose.
    Sono ben pochi, pochissimi, quelli che si rifanno a certe correnti misticheggianti ed exoteriche (anche se nei casi dei due riportati il limite tra esoterismo ed exoterismo è labile, e a bolte si sovrappone).
    C’è un sito, a pagamento, dove i due trovano seguito. Lo trovano anche in certi articoli di siti (proprio tra virgolette) “tradizionalisti”
    Ma siamo a numeri ridottissimi, prossimi allo zero.

    14 Ottobre, 2015 - 11:38
  83. In secondo luogo una osservazione.
    Qui sembra che la partita si stia giocando solo sulla “Ratio” e a livello filosofico (senza dimenticare le implicazioni sociologiche e delle scienze psicologiche).
    Io insisto che qui non è sola questione di “Ratio”! C’è la Fede, e sembra sia esclusa a priori da dibattiti e ragionamenti.
    La Fede viva proprio manca. E’ la Fede viva che rende “viva” la “Tradizione”.
    Senza la “Fede” viva si approda a “dottrine che sono precetti di uomini”.

    14 Ottobre, 2015 - 11:44
  84. In ultimo (e qui fornisco materiale di studio a Luigi):
    ma secondo voi perchè i vescovi polacchi sono quelli più combattivi?
    Io credo, parliamoci chiaro, poichè sembra che si stia mettendo in dubbio l’enorme eredità lasciata da Giovanni Paolo II. E loro, giustamente, se ne sentono gelosi custodi. La Fides et Ratio aveva anticipato i temi che sarebbero venuti. Nel successivo magistero il Santo ha smascherato e combattuto la corrente di pensiero liberale, l’omosessualismo e il femminismo becero che ci hanno condotti alla attuale teoria del gender, le manipolazioni genetiche, il fatto che alla scienza debbano essere posti dei limiti, come dei limiti vanno poste alle legislazioni che riportano tutto all’individuale e all’individualistico, e tanto altro.
    E questo lo penso io, e lo avevo già detto: sembra che dopo averlo fatto santo, vogliano gabbarlo …

    (P.S. E un certo cardinalone teologone per tutto il regno di San Giovanni Paolo II se ne è stato bello muto e rassegnato, come giustamente dovava stare. Poi con gli stessi argomenti su cui ha dovuto “tacere”, ha trovato benevolenza alla -vasta- corte di Bergoglio. C’è qualcosa che non va bene…)

    14 Ottobre, 2015 - 12:02
  85. 99 … In questo contesto, si capisce bene perché, oltre alla teologia, assuma notevole rilievo anche il riferimento alla catechesi: questa possiede, infatti, delle implicazioni filosofiche che vanno approfondite alla luce della fede. L’insegnamento impartito nella catechesi ha un effetto formativo per la persona. La catechesi, che è anche comunicazione linguistica, deve presentare la dottrina della Chiesa nella sua integrità, (118) mostrandone l’aggancio con la vita dei credenti. (119) Si realizza così una singolare unione tra insegnamento e vita che è impossibile raggiungere altrimenti. Ciò che si comunica nella catechesi, infatti, non è un corpo di verità concettuali, ma il mistero del Dio vivente.”
    Fides et Ratio, 1998
    http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_14091998_fides-et-ratio.html

    14 Ottobre, 2015 - 12:13
  86. petrus

    Le disgrazie della Polonia sono una delle prove dell’esistenza di Dio.

    Félicité de Lamennais (1831) ripreso del bellissimo film Les invasions barbare

    14 Ottobre, 2015 - 12:34
  87. Mons. Gadecki, presidente dei vescovi della Polonia:

    “Molti dicono: non ripetiamo la dottrina, non ripetiamo queste cose che sono conosciute, concentriamoci sull’attività pastorale. Questo è un grande sbaglio perché l’impressione che tutti conoscano la dottrina sulla famiglia è del tutto falsa. Le opinioni diffuse tra i cattolici mostrano che la gente non è capace di ricordare i fondamentali dell’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e sulla famiglia. Quindi, dobbiamo fare come ha fatto anche il Concilio Vaticano II, che era un Concilio pastorale: ha riproposto l’insegnamento della Chiesa e partendo da questo presupposto poi ha formulato una pratica pastorale ortodossa. La seconda questione è che noi abbiamo dimenticato il concetto del peccato: diciamo che siamo tutti peccatori, però il peccato non esiste. La misericordia, la conversione sono unite in modo stretto, ma senza la coscienza del peccato non è possibile parlare della misericordia.”

    “La comunione ai divorziati e ai risposati civilmente è una questione molto delicata. Loro sono parte integrante della Chiesa, della vita della Chiesa. Hanno tante possibilità di realizzarsi all’interno della vita della Chiesa: nell’educazione dei figli, nelle opere di carità, nell’ascoltare la parola di Dio, nella presenza e la preghiera nella Chiesa. Quindi, non sono esclusi dalla vita della Chiesa a causa del divorzio. Però, quando parliamo della comunione, parliamo sempre di quell’unione integrale con Cristo di cui l’immagine è l’Eucaristia. All’Eucaristia può accedere colui che non è in uno stato del peccato, che si è confessato, che ha cercato di convertirsi, invece l’adulterio permane tra queste persone che sono divorziate e risposate. Si può parlare dell’empatia, della misericordia verso queste persone, ma il diritto dell’uomo non deve prevalere sul diritto di Cristo, sulle esigenze che Cristo ha posto nel Vangelo. Cambiare il Vangelo sarebbe una cosa molto pericolosa.”

    http://it.radiovaticana.va/news/2015/10/13/mons_gadecki_dottrina_non_cambia,_pastorale_la_attualizza/1178851

    14 Ottobre, 2015 - 12:37
  88. manuel76

    Per cominciare, considerare chi è stato abbandonato dal coniuge e tira su i figli da solo in piena comunione con la comunità, mi sembrerebbe doveroso, checchè ne dicano i polacchi.

    E’ anche giusto e doveroso certo annunciare il vangelo e il catechismo, come giustamente dice questo eccellente polacco. E’ anche doveroso preparare gli sposi al matrimonio.
    E’ anche doveroso, e grida vendetta a Dio, che il sacerdote prepari le sue prediche la domenica, perchè ogni domenica perde una occasione per dire qualcosa di intelligente alla propria parrocchia.
    Non si può lamentare dopo che non conoscano la parola di Dio.
    L’accidia e la gola sono peccati capitali secondo il catechismo.
    Forse son meno palesi del divorzio?

    14 Ottobre, 2015 - 13:17
  89. Spiletti

    Quoto Ubi che ringrazio per averci riportato le parole di Mons. Gadecki.

    Manuel, chi è abbandonato dal coniuge già adesso è evidentemente in comunione con la Chiesa e può accedere già adesso alla comunione.
    Anche quest’osservazione confermano le parole di Mons. Gadecki in merito a quelle “opinioni diffuse tra i cattolici” che “mostrano che la gente non è capace di ricordare i fondamentali dell’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e sulla famiglia”.

    14 Ottobre, 2015 - 13:22
  90. petrus

    Con tutto il rispetto per Mons. Gadecki riporto qui l’interessante passo dell’emorrissa:

    Vangelo di Luca (Lc 8, 40-48)
    E una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, la quale, pur avendo speso tutti i suoi beni per i medici, non aveva potuto essere guarita da nessuno, gli si avvicinò da dietro, gli toccò il lembo del mantello e immediatamente l’emorragia si arrestò. Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Tutti negavano. Pietro allora disse: «Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia». Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me». Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, tremante, venne e si gettò ai suoi piedi e dichiarò davanti a tutto il popolo per quale motivo l’aveva toccato e come era stata guarita all’istante. Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace!».
    BIBBIA CEI 2008

    Questo brano io lo recito ogni volta che vado a fare la comunione.

    Quella donna impura e sanguinante non poteva toccare nessuno, perchè avrebbe reso impuro chiunque fosse venuto in contatto con lei. La religione ebraica era chiara e puniva chi impuro si accostava ai puri.
    In più donna quindi piuttosto in fondo nella gerarchia ebraica.
    Ecco che disperata contravviene alle regole, tocca Gesù e guarisce. La forza esce da Gesù e sana. La donna era tremante perchè sapeva di aver commesso un grave peccato per la sua religione e Gesù, invece di maledirla la benedice. Brava, la tua fede ti ha fatto vedere la verità oltre la legge e sei stata sanata.

    Io so molto bene di non essere puro, chi davvero lo è dinnanzi a Dio, ma io so anche che l’unica mia salvezza è lì, nel poter toccare Gesù.
    Se solo potessi toccare un lembo del suo mantello… per me quel mantello è l’eucarestia.

    Quando usciremo dalle categorie ebraiche del puro e impuro per entrare in quelle evangeliche?

    14 Ottobre, 2015 - 13:43
  91. Sara1

    Petrus pensi che a raccomandare la comunione frequente fu Pio X (mito di tutti i tradizionalisti) voleva in questo modo contrastere gli epigoni del giansenismo.

    le monache di Port Royal erano così altezzosamente rigide nel loro ascetismo da essere considerate: ” “pure come angeli e superbe come demoni”.

    Quindi la comunione come aiuto e non come premio è già parte della tradizione della Chiesa.

    http://www.corriere.it/cultura/11_gennaio_31/torno-port-royal-cuore-giansenismo_f651e012-2d3d-11e0-becd-00144f02aabc.shtml

    14 Ottobre, 2015 - 14:15
  92. Spiletti

    petrus,
    non è così e lo sai anche tu. Non è questione di purezza, ma di amore e di fiducia in Dio: amore che porta al pentimento, alla conversione, al cambiamento. Fare la comunione con l’orgoglio di chi pensa di non peccare e di essere nel giusto (e che quindi è la chiesa a sbagliare) è inutile o peggio:

    « Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna».
    1Cor 11, 27-29.

    14 Ottobre, 2015 - 14:27
  93. petrus

    L’ho già scritto che il contesto del brano di Paolo era comunitario. Era rivolto al rito con cui la comunità di Corinto celebrava l’eucarestia. Un rito falsato dall’ingordigia dei ricchi. Quel rito eucaristico non era valido per Paolo.
    Era la liturgia eucaristica ad essere falsa. Non è una critica al singolo ma alla comunità e al suo modi di celebrare l’eucarestia. Quella eucarestia nata dall’egoismo era segno di morte.

    Trovo una forzatura quello di leggerci dietro il fatto che se non ti confessi non puoi fare la comunione.

    14 Ottobre, 2015 - 14:46
  94. petrus

    Quindi la comunione come aiuto e non come premio è già parte della tradizione della Chiesa.

    Grazie a Dio sì ma non sempre.

    14 Ottobre, 2015 - 14:48
  95. Sara1

    Può provare a vedere queste questioni nello stesso senso comunitario di Paolo invece che incolpare sempre i poveri ebrei no?

    🙂

    14 Ottobre, 2015 - 15:11
  96. petrus

    🙂 Per Giudei il Vangelo intendeva i capi del popolo, non le persone comuni.

    14 Ottobre, 2015 - 15:27
  97. Sara1

    Il sorriso era di gentilezza petrus, (non si riesce mai a dare la giusta espressione in un blog)

    14 Ottobre, 2015 - 15:28
  98. Spiletti

    Petrus,
    il punto è comprendere cosa significa per ciascuno di noi fare la comunione in modo degno. Possiamo relativizzare e banalizzare un sacramento, ritagliarci e cucirci addosso una norma morale che ci lasci a posto con la nostra “coscienza”, oppure interrogarci sulla volontà del Signore e provare a convertirci.
    Quando diciamo “Signore non son degno … ma di’ soltanto una parola ed io sarò salvato”, poi dobbiamo essere disposti ad ascoltare questa parola, mettere in discussione le nostre vite, provare a cambiare. Altrimenti come potremo sperare di essere salvati?

    14 Ottobre, 2015 - 15:52
  99. manuel76

    Spiletti, grazie del chiarimento di prima. Sono però tanti i preti che ancora catechizzano dicendo che chi è divorziato non può farla e punto!

    Secondo me nel momento della comunione c’è un affidamento alla parola che salva, dopo avere riconosciuto che si è sbagliato.

    14 Ottobre, 2015 - 16:20
  100. petrus

    La Chiesa ha scelto, come ultimo momento in preparazione al ricevimento dell’eucaristia, di riprendere le parole del centurione romano di Cafarnao quando chiese a Gesù di guarire il suo servo fedele, purtroppo paralizzato e molto sofferente: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito» (Mt 8,8).

    Quindi centurione romano, pagano con un servo fedele malato (e molto amato evidentemente), che sapeva che Gesù non poteva entrare in casa di pagani perchè ebreo e poteva contaminarsi. Ecco perchè dice di non essere degno e che basta la sua parola a distanza.

    Capisco l’umiltà necessaria ma noi siamo cristiani figli di Dio. Dio è nostro Padre e chi direbbe al proprio padre una frase del genere?

    14 Ottobre, 2015 - 16:51
  101. Sara1

    Manuel la comunione ai divorziati non riguarda il premio o l’impurita’, ha invece la stessa dimensione comunitaria richiamata da Paolo.
    I sacramenti hanno una dimensione comunitaria non sono solo un fatto personale, paradossalmente e’ stato proprio il VatII a rimettere questa prospettiva al centro.

    14 Ottobre, 2015 - 16:58
  102. Spiletti

    Dio è un padre buono e misericordioso, ma noi dobbiamo fare la nostra parte altrimenti tutto è predestinato e gli uomini non sono né liberi né responsabili.
    Fare la nostra parte significa cercare ogni giorno di convertirci e avere come obiettivo la salvezza.
    Chiudere un occhio sui nostri peccati perché tanto Dio è buono e ci perdona non è l’approccio migliore…
    (Detto in termini terra terra, Sara avrebbe fatto di meglio).

    14 Ottobre, 2015 - 17:04
  103. Magistrale Magister:

    padre Federico Lombardi – al pari di un nutrito esercito di prelati e gazzettieri – è parso dimenticare che il primo a far rimbombare fragorosamente la notizia di quell’atto riservato è stato non un presunto emissario dei firmatari ma il vaticanista più amico e vicino a papa Francesco che ci sia, frequente suo ospite a Santa Marta e suo intervistatore plurimo: Andrea Tornielli

    A volte i “Retroscena” si rivolgono contro … 😉 🙂
    e Magister svela retroscena inediti.

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/10/14/la-congiura-dei-tredici-ecco-chi-lha-raccontata-per-primo/

    14 Ottobre, 2015 - 17:37
  104. picchio

    magistrale Magistris?????
    magister si sta, come sempre, arrampicando sugli specchi.
    Tornielli, come ammette lo stesso Magister, non ha mai parlato di una lettera, ma solo che Pell e altri 12 si erano lamentati con il papa che aveva risposto loro.
    Magister è stato il solo ha pubblicare il testo di una lettera, che non era neanche quella originale come poi è risultato e a indicare pure dei firmatari farlocchi facendo una figura da cioccolatino.
    L’unica cosa che dovrebbe fare a questo punto Magister è tacere e mettere una pietra sopra tutta questa vicenda, ma vedo che è chiedergli troppo.

    14 Ottobre, 2015 - 19:09
  105. Dal giornale Avvenire:

    Nel “gruppo inglese B” – moderatore il cardinale Vincent Nichols, relatore Diarmuid Martin è stato poi sottolineato che anche la terminologia della Chiesa dovrebbe scegliere parole «più accessibili agli uomini e alle donne del nostro tempo». Per esempio, invece che usare la parola “indissolubilità”, sarebbe opportuno «un linguaggio meno legale che mostri meglio il mistero dell’amore di Dio, parlando dunque del matrimonio come grazia, benedizione e come patto d’amore per tutta la vita».

    Aveva ragione il mio amico che mi parlava dell’auspicato “disarmo linguistico“.

    Si potrebbe allora usare questo …

    https://www.youtube.com/watch?v=X7xGgAqzmX0

    14 Ottobre, 2015 - 19:42
  106. petrus

    Spiletti nessuno nega il peccato. Ma un conto è sbagliare davanti ad un giudice un conto è sbagliare davanti ad un padre che ci ama. Cambia la prospettiva.

    14 Ottobre, 2015 - 19:43
  107. Piace ai padri sinodali di questo gruppo il linguaggio proprio del Vangelo?

    I due saranno una carne sola
    Così che non sono più due, ma una carne sola

    Si dovrà attualizzare anche quello che Gesù stesso definisce “adulterio“; e lo dice più volte …
    Troppo “legalista” questo Gesù, troppo …

    14 Ottobre, 2015 - 19:54
  108. manuel76

    Ritenere magistrali le pubblicazioni di missive destinate ad altri ottenute sicuramente in modo non istituzionale, mi sembra che contrasti sia con l’humilitas sia con la sapientia del tuo nick.

    14 Ottobre, 2015 - 20:07
  109. Sara1

    “matrimonio come grazia, benedizione e come patto d’amore per tutta la vita”

    A me pare un bellissimo modo per tradurre “indissolubile”

    “Molti dei vescovi che vi partecipano sono giovani e hanno avuto una buona teologia, radicata sui testi di Henri de Lubac, von Balthasar, Rahner, ”

    http://it.radiovaticana.va/news/2015/10/14/sinodo,_card_scola_clima_lavori_molto_positivo_/1179290

    Questo è bello, Scola dato come ultratradizionalista che cita i teologi del concilio.

    14 Ottobre, 2015 - 20:13
  110. A proposito…
    chi è attento osservatore avrà notato che sul blog “Il Sismografo” sulla desta c’è una bella foto della copertina de “Il Regno” e cliccandoci sopra si apre il
    “blog de il Regno?”
    Dicevano che Il Sismografo” è vicino al papa …
    Ora chiedo: è schierato il papa o è schierato il Sismografo?
    Ai posteri l’ardua sentenza …
    (a me la sentenza l’ha già data la cache di Google 🙂 )

    14 Ottobre, 2015 - 20:20
  111. picchio

    Scola non è cosi tradizionalista come lo dipinge la cattiva stampa 😉
    Pare in più che sia stato uno dei suggeritori del motu proprio del papa

    14 Ottobre, 2015 - 20:46
  112. Clodine

    Grazie Ubi, bello, interessante articolo…

    14 Ottobre, 2015 - 21:00
  113. matrimonio come grazia, benedizione e come patto d’amore per tutta la vita”
    A me pare un bellissimo modo per tradurre “indissolubile

    A me pare che nè grazia, nè benedizione, nè patto d’amore, abbiano il carattere di “indissolubilità“.
    La grazia, in quanto a gratis non è sempre dispensata; la benedizione idem, il patto d’amore alcuni lo infrangono, e se a questi non viene dato chiaramente il “carattere” di indissolubilità”, gli azzecca-garbugli affermeranno che quando questi requisiti vengano a mancare il matrimonio è estinto.
    (E qualche azzeccagarbugli sembra già lo dica …)

    Cara Sara, non basta l’entusiasmo, ci vuole pure la *cazzimma*
    *(non è parolaccia, si consulti L’Accademia della Crusca in merito)”.

    14 Ottobre, 2015 - 21:19
  114. Sara1

    ok, però ci sono grazia, benedizione e tutta la vita.

    Dovessi spiegarlo ad un adolescente userei termini simili.

    14 Ottobre, 2015 - 21:28
  115. Clodine

    Mi riferivo, Ubi, a quello delle 20,58…dove apprendo dei Carmelitani, in aggiunta al resto…di scandalo in scandalo, peggio che andar di notte.

    14 Ottobre, 2015 - 22:08
  116. Sara1

    Ho sassi nelle scarpe
    e polvere sul cuore,
    freddo nel sole
    e non bastan le parole.

    Mi spiace se ho peccato,
    mi spiace se ho sbagliato.
    Se non ci sono stato,
    se non sono tornato.

    Ma ancora proteggi la grazia del mio cuore,
    adesso e per quando tornerà il tempo…
    Il tempo per partire,
    il tempo di restare,
    il tempo di lasciare,
    il tempo di abbracciare.

    In ricchezza e in fortuna,
    in pena e in povertà,
    nella gioia e nel clamore,
    nel lutto e nel dolore,
    nel freddo e nel sole,
    nel sonno e nell’amore.

    Ovunque proteggi la grazia del mio cuore.

    https://www.youtube.com/watch?v=GuN1g5h7Uog

    Che Dio protegga il sinodo, il Papa e tutti noi che siamo Chiesa.

    Buona notte a tutti.

    14 Ottobre, 2015 - 22:27
  117. manuel76

    Oltre linkare siti, riesci ad elaborare un pensiero?
    Ma vi rendete conto che state facendo il gioco della stampa scandalistica?
    Proprio nel giorno in cui il Papa chiede scusa senza dover specificare, perché ciascuno può essersi scandalizzato di qualcosa nella Chiesa.
    Siete qui a stracciarvi le vesti per stampa da rotocalco, gente che ruba lettere di cui non è certo il contenuto..ma per piacere!
    Guardate Beautiful..è fiction uguale!

    Sara, ho idee diverse in parte dalle tue e sono meno documentato di te, ma capisco il tuo stato d’animo e il senso di nausea per queste cose.

    Però mi aspettavo che su questo pianerottolo si potesse elevare un minimo il discorso, rispetto a quello che si legge qua e là..visto che c’è gente che studia ed approfondisce più di me.

    14 Ottobre, 2015 - 22:29
  118. manuel76

    Alta petit humilitas!

    Facciamo nostro il motto di San Carlo Borromeo!

    14 Ottobre, 2015 - 22:34
  119. picchio

    Manuel
    Il link sul cardinale scola postato da sara alle 20.30 è molto bello e rende bene l’idea di quello che sta avvenenendo al SInodo.
    Tutto il resto, lettere, guerre, è il frutto di gente che si lascia guidare da una lettura ideologica della realtà e che vive in una bolla, gente che dovrebbe passare meno tempo su internet e più tempo in parrocchia.

    14 Ottobre, 2015 - 22:49
  120. manuel76

    Si Picchio, infatti!!
    Scola gode fama di uno che sa ascoltare.
    L’ho sentito alcune volte predicare, via radio, ed era stato bravo.
    Abbiamo bisogno di equilibrio.

    Oggi ho pensato ad alcuni sacerdoti della mia diocesi che erano a Roma per l’udienza generale: festeggiano i 10 anni di ordinazione quest’anno. Erano dietro le transenne a pochi metri dal Papa. Hanno mandato qualche foto su Facebook.
    Il Papa facendo il giro ha dato loro la mano.
    Nella foto il loro entusiasmo di sacerdoti giovani, il loro coraggio, la loro commozione nel salutare il pontefice.
    Un pensiero ed una preghiera per il loro lavoro.

    14 Ottobre, 2015 - 22:59
  121. picchio

    Mi unisco alla tua preghiera Manuel . Buona notte 🙂 🙂

    14 Ottobre, 2015 - 23:18
  122. Sara1

    “Però mi aspettavo che su questo pianerottolo si potesse elevare un minimo il discorso, rispetto a quello che si legge qua e là..visto che c’è gente che studia ed approfondisce più di me.”

    Caro Manuel io in questi anni ho espresso tante volte il mio punto di vista che è quello di desiderare una Chiesa aperta, accogliente e misericordiosa senza perdere troppo di vista un minimo richiamo alla serietà delle proprie scelte e delle proprie responsabilità.

    Partendo dai singoli casi potremmo dire tutto e il contrario di tutto, per questo dico cerchiamo di fissare un minimo di obiettivi comuni.

    Spero anche io che il Papa possa far uscire una esortazione post sinodale che chiarisca tante cose e tracci una strada percorribile da tutti.

    Detto ciò ho anche i miei limiti e le mie debolezze, non sono vescovo e cardinale, il clamore della stampa mi innervosisce davvero e faccio molta fatica a seguire un dibattito che sento come condizionato.

    Per cui che devo dire? mi affido al risultato, posso dare le mie preghiere, posso testimoniare nella mia vita dove riesco, di più non so che dire.

    15 Ottobre, 2015 - 9:54
  123. manuel76

    Sara grazie, faccio lo stesso, guarderemo le pubblicazioni finali.
    Il fatto è che la pubblicazione in itinere degli atti del sinodo dovrebbe e potrebbe essere una enorme ricchezza. Infatti pubblicando l’andamento della discussione, si dà la possibilità alle persone che leggono di capire quale sia lo svolgimento che porta al documento finale.
    Non è la mancanza di obiezioni la forza di un sinodo! Piuttosto la ricchezza delle obiezioni ed il loro superamento per arrivare alle conclusioni!!
    Se qualche argomento poi rimane aperto, o se lo stesso documento finale può essere rivisto in futuro, è pure questa una grazia, perchè vuole dire che la Chiesa è viva!

    Quello che mi fa male è il continuo strillare della stampa a questa o quella notizia!

    15 Ottobre, 2015 - 13:56
  124. manuel76

    Questo è molto interessante, Sara. Intelligenza e saggezza, discernimento. Tutto ciò “esclude una ermeneutica deduttiva e arbitraria che sussume situazioni concrete sotto un principio generale”.
    Speriamo che sia il preludio per la fine dei teoremi di geometria, aprendo alla intelligenza cioè alla capacità di capire.

    Grazie del suggerimento del libro.

    15 Ottobre, 2015 - 14:32
  125. manuel76

    Potrebbe anche non passare questa linea, ma qualcosa di intermedio o di differente. Però trovo in questo finalmente un approccio interessante.
    Almeno tra le cose che di questo sinodo arrivano a noi a mezzo stampa.

    15 Ottobre, 2015 - 14:35
  126. Sara1

    Manuel è quello che si fa già nella maggior parte delle parrocchie. Lo dicevo l’anno scorso senza essere teologa e aver partecipato al sinodo.

    🙂

    15 Ottobre, 2015 - 15:08
  127. Sara1

    Però qualche idea buona da applicare c’è, dal sostegno alle famiglie appena sposate a quelle in difficoltà.

    Certo viene scaricata la patata ai laici (sono loro ovvio a dover sostenere) sotto veste di segno dei tempi, parresia, grande apertura, ma è il nostro compito….

    15 Ottobre, 2015 - 15:09
  128. picchio

    Interessante l’articolo sara, interessante anche perché di quel circolo fanno parte sia Müller che kasper, che evidentemente visto il riferimento ad una votazione all’unanimità dimostrano che le persone di buona volontà possono trovare un accordo, mentre quelli fuori li dipingono con il coltello tra i denti

    15 Ottobre, 2015 - 18:06
  129. Sara1

    Secondo me Papa Francesco assomiglia a Alfonso Maria dei Liguori.

    15 Ottobre, 2015 - 19:30

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