Buon “anno nuovo” al presidente Napolitano che ha ridato un minimo di fiato alla nostra speranza politica, e cioè nella polis: è riuscito in un’impresa che pareva impossibile. Sette anni addietro si assunse con disinvoltura un onore inaspettato – e che magari non aveva meritato: o se preferite, chiamatelo “onore”. Con mia mezza sorpresa apparve subito all’altezza. E’ il presidente d’Italia al quale sono più grato, e lo metto prima di Ciampi e di Pertini. Gli auguro di uscire dal ring con la signorilità con cui vi è entrato e di godere infine e per intero la libertà necessaria allo spirito e all’età che gli sono e gli saranno donati. – Da oggi al 31 farò giorno dopo giorno gli auguri di buon anno agli ottimati tutti della nostra Repubblica.
Buon Anno a Napolitano e a tutti gli altri buoni e cattivi
38 Comments
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“un onore… che magari non aveva meritato…”
Non mi è chiaro il perché, Luigi.
Potresti spiegarmelo?
Certo sarebbe più facile riconoscere il valore e lo spessore politico di Napolitano se non ci fossero state quelle dichiarazioni contro gli insorti ungheresi del 1956 e l’elogio della “pacificazione” portata dall’Unione Sovietica con l’invasione armata e una repressione che provocò 250.000 morti (il 3% della popolazione).
In tutti questi anni, specialmente in occasione delle celebrazioni del 2006, uno statista all’altezza degli elogi che sono spesso tributati a Napolitano avrebbe potuto esprimere un ripensamento…
http://www.storialibera.it/epoca_contemporanea/comunismo_nel_mondo/est_europa/ungheria_1956/articolo.php?id=732
Tra gli “ottimati” figura anche Pietro Grasso?
La sua candidatura non rischia di sminuire il valore delle indagini che riguardano personaggi e partiti che hanno avversato la sinistra e il Pd?
Napolitano è un grande uomo politico.
Il passato è passato. Oggi il Presidente è l’ unico che ci abbia rappresentato degnamente in un periodo difficilissimo della nostra Storia. Inutile negarlo.
“Il passato è passato” solo quando fa comodo a voi.
E’ necessaria (ed è stata richiesta) una presa di posizione rispetto a quelle dichiarazioni. Un “grande uomo politico” dovrebbe anche saper riconoscere di aver sbagliato. Se non lo fa…
Napolitano è un grande uomo politico, anche senza il tuo beneplacito, Federico B.
Contano i fatti più delle parole.
Senza di lui l’Italia sarebbe andata a ramengo. Questi sono i fatti.
Napolitano non solo ha ammesso di aver sbagliato sull’Ungheria, ma lo aveva detto 20 anni fa.
http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/politica/presidente/napolitano-ungheria/napolitano-ungheria.html
http://archiviostorico.corriere.it/2006/agosto/30/autocritica_Napolitano_Ungheria_Nenni_aveva_co_9_060830125.shtml
Persino i comunisti arrabbiati la pensano come Federico B. sul mea culpa di Napolitano.
http://www.pmli.it/napolitanocontrorivoluzioneungherese.htm
Ecco cosa scrive il Partito Marxista Leninista italiano su Napolitano e il suo mea culpa del 2006
“Ho reso omaggio a nome dell’Italia, di tutta l’Italia in ricordo di quanti governavano il Paese nel 1956 e assunsero una posizione risoluta a sostegno dell’insurrezione ungherese e contro l’intervento militare sovietico e anche in nome di quanti nel corso del tempo hanno saputo riconoscere la straordinaria importante lungimiranza di quell’evento rivoluzionario”. Così Giorgio Napolitano, il 26 settembre, in una conferenza stampa congiunta con il presidente ungherese Laszlo Solyom, durante la sua visita di Stato in Ungheria dove si sta preparando la celebrazione del cinquantenario della controrivoluzione del 1956, ha motivato la sua visita alla tomba del controrivoluzionario Imre Nagy, dove ha portato un mazzo di fiori con nastro tricolore ed è rimasto inginocchiato a lungo, e al memoriale dei cosiddetti “martiri” della controrivoluzione ungherese, dove ha deposto una corona di fiori.
Dunque, non solo l’ex “comunista” eletto al Quirinale ha omaggiato la controrivoluzione ungherese del ’56, non solo ha esaltato i governanti italiani di allora che la appoggiarono in pieno (leggi la DC, i liberali, i fascisti del MSI, il Vaticano, i circoli militari filoatlantici e guerrafondai, in una parola tutti gli anticomunisti giurati di allora), ma ha anche assolto se stesso e tutti i rinnegati che come lui “nel corso del tempo” hanno fatto una completa abiura delle loro posizioni del passato, come quelle che espresse all’epoca dei fatti, quando da membro del Comitato centrale del PCI condivise la condanna dei moti controrivoluzionari di Budapest.
Marilisa. “Che magari non aveva meritato” è una frase a effetto che inserisce un dubbio conoscitivo. Segnala che spesso – nei decenni – mi sono trovato in disaccordo con lui. Rafforza l’aggettivo “inaspettato” che viene subito prima.
Una volta usai parole simili per Giovanni Paolo II, descrivendo in un libro di foto e testi [Io ho avuto paura a ricevere questa nomina. Ritratto di Papa Wojtyla in parole e immagini] un suo primo piano ripreso con il teleobiettivo mentre passeggia pensoso, a buio, sul terrazzo del Palazzo apostolico:
Di giorno egli sembra più solido del travertino. Ma di notte, come ci appare solo quest’uomo bianco e celibe. Alla fine degli anni forse pensa al suo corpo che non lascia un figlio. Alla fama che non ha meritato. Alla capacità di parlare a milioni con un gesto, che sempre lo sorprende. E si chiede se questo risponda al comandamento che ha ricevuto (pagina 60)
Lo spessore istituzionale di Napolitano è indiscutibile, così come pure il suo ruolo nella gestione della crisi da un anno a questa parte.
Questo non toglie che anch’io mi trovi spesso in disaccordo con lui su tanti temi; no ho ad esempio ben compreso la sua posizione riguardo alle intercettazioni che lo riguardavano sulla trattativa mafia-stato.
Mi fa sorridere il modo enfatico e pomposo con cui si esprime, la ridondanza di aggettivi, molti dei quali ormai in disuso, specie in un mondo come il nostro caratterizzato dalla neo-lingua di Twitter.
Dal momento che ho piena confidenza con gli amici del pianerottolo e non so con chi esprimere il mio modo di vedere, vorrei invitare a riflettere sulla vicenda di don Corsi. Sicuramente ha sbagliato, ma quello che dice è stata l’opinione più diffusa fino a un paio di decenni fa. Lo pensava anche papa Wojtyla, a quello che so per averlo letto in una sua biografia. Il proclama di don Corsi è stato politicamente scorretto, assolutamente non diplomatico ecc. ma penso che anche nella Chiesa ci sia qualcuno che la pensa come lui. Certo, quando si giunge agli omicidi e agli uxoricidi, non ha senso prendersela con le vittime.
A proposito di twitter, ritengo che questo mezzo di comunicazione non sia adatto per papa Benedetto XVI, il cui stile è sempre molto fluido, ridondante e articolato. Il messaggio di Monti “Saliamo in politica” è stato invece molto efficace. Benedetto XVI si dovrebbe limitare a frasi lapidarie, del tipo: “Non si può servire a due padroni, Dio e mammona”; oppure “Se la tua mano ti scandalizza tagliala”; oppure “Beati i miti perché possederanno la terra”; oppure “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. Tutti gli altri “riempitivi” in twitter non servono, tanto è vero che non sono riuscita a scrivere nulla di sensato coi 140 caratteri consentiti.
Cari amici, non pensate che abbia mangiato troppo questo Natale, o che sia tornato nel pianerottolo qualcuno di “felice memoria”; semplicemente stamattina ho voglia di “andare contro corrente”,
…vai signora Antonella…vai!!!!
E fai bene, Antonella, ad andare controcorrente. Quando sei convinta di doverlo fare.
Non posso esprimermi su Benedetto XVI su twitter, ma a proposito del famoso don Piero, se le cose stanno come è stato ampiamente riportato dalle cronache non posso che essere del tutto contraria a quanto ha avuto l’impudenza di dire.
Hai toccato un brutto tasto, Antonella.
Preti di quel genere lì sono dei sopravvissuti–e mi stupisce– di un’ epoca in cui la donna veniva considerata una perversa “tentatrice”, una a cui si davano colpe che non aveva.
Questo pretuncolo, che vecchio non non mi è sembrato, fa capire che vede unicamente nella donna la causa dei fallimenti dei matrimoni.
Del resto, ci sono anche dei laici di vecchissimo stampo che la pensano in questo modo.
Gente fuori del mondo, che rimpiange, forse inconsciamente, i tempi in cui la donna era l’elemento debole della coppia e doveva sottostare.
Nella fattispecie, questo prete deve essere di quelli che quando vedono una donna che non sia in età avanzata, distolgono subito lo sguardo per non essere tentati. Sessuofobia allo stato puro (o impuro?).
Vorrei dire molto di più, ma preferisco sorvolare.
Mi auguro che don Piero lasci la tonaca. Non fa onore alla Chiesa .
@antonella
Dunque Wojtyla avrebbe detto che le donne provocatrici sono la causa dei femminicidi?
Allibisco! Ne sei sicura?
Riguardo a Twitter considero sfidante il riuscire a comunicare un messaggio chiaro con 140 caratteri!
Certamente oggi come oggi mi sa che occorrerebbe cercare col lanternino per trovare un adolescente che abbia la pazienza di leggere per intero un’enciclica, un’esortazione apostolica o anche una semplice omelia.
…quindi, a proposito di twitter, l’ennesima conferma, se ce ne fosse ancora bisogno. I cinguettii migliori sono quelli del Vangelo. Perfetti anche per la nuova comunicazione, oltre che per la nuova evangelizzazione.
Il problema, dell’una e dell’altra, è che poi bisogna viverli, sti cinguettii, se no si finisce presto a far ridere polli e galline e restante aia.
E non c’è cinguettio, e nemmeno ” slogan del Vangelo, che “buchi” piu’ di un fatto di Vangelo….
Mentre, a proposito di don Piero, ha detto una boiata, L’amplificazione mediatica l’ha fatta diventare una boiata al cubo. Però le cacce alle streghe non mi piacciono mai, e se io dovessi, chessò, essere privato della patria potestà per tutte le boiate che dico e che ho detto ( senza contare quelle che dico, ho detto e dirò senza manco accorgemene…) sarei fritto in padella da un bel pezzo.
Dirò: non mi è piaciuto tanto nemmeno lo scaricamento da parte del suo vescovo.
Cara Antonella dubito che la mulieris dignitatem sia vicina alle posizioni di questo sacerdote, lei è donna di animo troppo gentile per dover apprezzare questo genere di politicamente scorretto.
Detto da una che si trova meglio con gli uomini che con le donne e detesta un certo tipo di femminismo.
” «Nel cristianesimo, infatti, più che in ogni altra religione, la donna ha fin dalle origini uno speciale statuto di dignità, di cui il Nuovo Testamento ci attesta non pochi e non piccoli aspetti (…); appare all’evidenza che la donna è posta a far parte della struttura vivente ed operante del cristianesimo in modo così rilevante che non ne sono forse ancora state enucleate tutte le virtualità»(8).”
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_letters/documents/hf_jp-ii_apl_15081988_mulieris-dignitatem_it.html
Anche Le Goff sottolinea l’importanza del cristianesimo nella valorizzazione femminile.
http://ilpalazzodisichelgaita.wordpress.com/2011/04/19/medioevo-quando-il-cristianesimo-libero-le-donne/
Leggendo la notizia mi è venuta in mente questa frase di padre Carlo, letta in Conversazioni notturne a Gerusalemme: “Gli ecclesiastici devono chiedere perdono alle donne per molte cose”.
Che un prete non vecchio possa avere quei pensieri sulle donne fa davvero tristezza. Nell’intervista radiofonica ha poi aggiunto l’immancabile riferimento benevolo agli omosessuali, chiedendo al giornalista se fosse frocio. Il problema non è tanto il pensiero del singolo uomo, quanto piuttosto la cultura che esprime, che evidentemente è ben lungi dall’essere eradicata.
Sulla presenza del papa in twitter, dico solo che fra la gente comune che conosco e che non frequenta le chiese il fatto, anche per come è stata data la notizia, ha provocato soprattutto risate.
“Che un prete non vecchio possa avere quei pensieri sulle donne fa davvero tristezza.”
Sei buono, Alexandros.
Io ne sono indignata e scandalizzata.
Rivela una arretratezza di pensiero che la dice lunga su molti aspetti dell’uomo e dell’ecclesiastico.
Torno su Napolitano aggiungendo che a me non è piaciuto l’atteggiamento tenuto in occasione della sentenza che ha determinato la morte di Eluana Englaro, una sentenza che ha introdotto l’eutanasia in Italia stabilendo un abuso della magistratura a cui non può competere il potere legislativo.
Napolitano ostacolò coloro che tentarono di salvare la vita della povera Eluana e si nascose dietro ad un formalismo che, in altre occasioni, preferì non rincorrere.
@Tonizzo,
nel 2006 Napolitano disse qualche parola di circostanza sostenendo che aveva avuto ragione chi allora governava (non ritenne però di nominarli, evidentemente per non sottolineare chi sul fronte opposto aveva avuto torto). Non espresse rammarico per le sue proprie affermazioni e per quelle del partito del quale era allora dirigente. E questo è molto diverso dal riconoscimento di un errore di valutazione politica (eufemismo!) che pure gli era stato richiesto apertis verbis.
Ha ragione Lorenzo.
La vicenda ha del surreale e dell’orrido, tanto più che la fonte dei guai del don è un sito abbastanza improbabile come cattolicesimo, sei nel metodo che nel merito.
Ma quello che fa più pensar male non è il don che pesca nel torbido dell’umoralità maschilistica e ne tira fuori una scarpa vecchia, quanto la successiva campagna che sa troppo di indignazione organizzata, a modo di kulturkampf.
Un pescare nel torbido di segno opposto, sempre pescare nel torbido è.
Bisognerebbe tirarsene fuori alla svelta.
Quel don stia zitto, fino a che non sarà capace di dire cose intelligenti.
E gli altri, uomini e donne, credenti e non, coltivino giardini, invece di allevarvi pitbull…
Sono d’accordo. Detesto Pontifex con tutte le mie forze (meno magari il curatore che se ragiona così avrà anche i suoi problemi) e non condivido assolutamente l’uscita del sacerdote ma ci è mancato che qualcuno chiedesse l’intervento dell’inquisizione.
Equilibrio dove sei?
Però Pontifex e similari devono essere ridimensionati in qualche modo, il web non è il bar vicino a casa dove se le spari grosse ci si fa una risata su.
Che poi non c’è volta che il corriere non ne riporti le stupidaggini, avranno un giornalista solo per tenerlo d’occhio avranno.
Mah.
I cattolici non ridono del Papa e generalmente hanno apprezzato il suo sforzo di aggiornare il linguaggio della Chiesa attraverso strumenti al passo coi nostri tempi.
In merito alla discussione riguardo a Don Corsi, a mio giudizio è evidente che il sacerdote di Lerici ha commesso almeno due gravi errori: è stato sicuramente imprudente e non ha voluto scusarsi quando è emerso che molte persone, uomini e donne, si sono sentiti offesi da alcune sue affermazioni. Un cristiano deve saper chiedere scusa quando si accorge di aver ferito un fratello, anche se è convito di avere ragione e se l’offesa è stata involontaria.
Nel merito bisogna però riconoscere che un sacerdote cattolico deve poter predicare le virtù cristiane (tra le quali figurano la temperanza, la pudicizia, la modestia) e poter suggerire costumi più casti alle sue parrocchiane. Oltre a questo non escluderei che Don Corsi abbia raccolto la testimonianza di tanti uomini, non violenti, esasperati dai comportamenti delle ex mogli ed ex compagne: allontanati dai figli, impoveriti da sentenze di separazione inique, emarginati. Siamo tutti sconvolti dai casi di “femminicidio” e di violenza sulla donne, ma non dimentichiamo che non sempre le donne sono vittime e gli uomini sono violenti assassini. Ricordo inoltre che “femminicidio” è il termine usato per indicare gli aborti selettivi che in molti Paesi, e specialmente in India e in Cina, condannano a morte i concepiti quando sono di sesso femminile. In questi casi si potrebbe anche parlare di eugenetica.
Ma probabilmente queste sono “femmine” che non interessano ai media italiani e a molti lettori di questo blog…
Federico Il vescovo ha detto a questo sacerdote di tacere e Bagnasco ha definito la storia un fatto triste, tutte le gerarchie hanno ribadito che la posizione della Chiesa sulla donna è ben diversa.
Il termine femminicidio non mi piace, non mi piace il femminismo radicale che ci sta dietro ma non si parla di costumi casti e di virtù cristiane, si parla di storie familiari finite in tragedia e non per colpa di una minigonna su…
Forse mi sono espresso male. Non intendo difendere don Corsi, condivido in toto il commento del Card. Bagnasco. Dico solo che insieme a tante parole sbagliate e chiaramente non condivisibili, ci potrebbe essere l’intenzione di guardare anche alle violenze (non necessariamente fisiche) subite dai “maschi” e il rifiuto di una logica per cui le donne sono sempre e solo vittime e gli uomini sempre colpevoli.
Detto questo, chiudo la polemica e mi scuso per l’equivoco.
Naturalmente parlando di papa wojtyla non intendevo affatto la Mulieris dignitatem e nemmeno una possibile giusticazione dell’uccisione di donne; era un aneddoto riportato in una biografia (non ricordo quale) relativa ad sua frase in cui riportava l’importanza che le donne difendessero il loro pudore.
Per la sua storia personale e politica Giorgio Napolitano è stato del tutto degno e meritevole d’essere eletto Presidente della Repubblica, ruolo che ha interpretato al meglio, guadagnandosi la giusta riconoscenza ed approvazione degli italiani.
Augh, ho detto.
Circa la penosa vicenda di Don Piero Corsi, mah !, mi pare abbia già detto tutto il Cardinale Bagnasco e benemerito è stato l’intervento del Vescovo di La Spezia: altre parole non spenderei.
Buona notte a tutti.
Roberto 55
@lorenzo
I fatti di vangelo per bucare oltre i confini di chi direttamente li sperimenta hanno bisogno di essere raccontati, non credi?
Il vangelo stesso è un fatto raccontato.
Così tanto perchè i fatti degli ultimi giorni, degni della repubblica centroafricana, siano definitivamente derubricati in un silenzio assordante.
Da La Repubblica del 29/12/2012.
L’AMACA del 29/12/2012 (Michele Serra).
29/12/2012
L’appoggio delle autorità ecclesiastiche all’ingresso in campo di Monti non merita troppe polemiche. Va ridimensionato per almeno due ragioni. La prima è che, da tempo, l’opinione di pochi, anziani prelati non rappresenta neppure alla lontana la varietà di opinioni, di culture e di esperienze sociali del mondo cattolico. Ci sono cattolici a Casa Pound e cattolici di sinistra, è cattolico il parroco ligure che imputa alle donne di “provocare” la violenza maschile e strilla “froci!” ai giornalisti ed è cattolico Nichi Vendola. E dunque il “placet” dei vescovi a Monti non è lontanamente in grado di rappresentare, né quantitativamente né qualitativamente, gli orientamenti politici dei cattolici italiani.
La seconda ragione è che la Cei “montiana” – fisicamente le stesse persone – è la stessa Cei che fu “berlusconiana”, e la distanza tra i due è così abissale da strappare un sorriso. Perché il solo, ipotetico nesso tra le due scelte, quella per il Cavaliere vanaglorioso e sessuomane e quella per il Professore austero, è che entrambi sono avversari della sinistra. E questa inamovibile faziosità della visione politica vaticana è, a ben vedere, una terza ragione per ridimensionarla.
@antonella lignani scrive,
28 dicembre 2012 @ 14:59
“Andare controcorrente”
—-
Ma quale sarebbe la corrente? E poi come finiscono le correnti?
Il problema cara Antonella non è la corrente ma il “cavalcare la tigre”, cosa che continua a fare non solo l’attuale gerarchia ecclesiastica ma anche quella politico-istituzionale.
Mai che a certuni ottuagenari e dintorni venga il dubbio della mortalità o del ricoglionimento.
Presi come sono a sentirsi omaggiati, sviolinati e adulati da una vita , vanitosi e vanagloriosi come sono continuano a cavalcare la tigre proprio nel senso della corrente che li porta inevitabilmente nel precipizio, trascinando con loro pezzi di umanità, indistintamente quella buona e qualla cattiva, che ha contribuito allo sfacelo.
Così anche nel caso del meschino parrocuccio di una parrocchietta di una regione prevalentemante atea prevale la supponenza, l’arroganza, e l’imbecillità, mai l’umile, silenzioso e santo ravvedimento.
Nino, mentre cerca i due euro dell’ennesimo obolo al PD, non perde l’occasione per sproloquiare sui nostri vescovi.
La CEI è costretta a sostenere candidati e schieramenti alternativi alla sinistra perchè la sinistra, da D’Alema a Veltroni all’attuale versione di Bersani e Vendola, è apertamente laicista e contraria ai valori non negoziabili.
E pretendete pure la benedizione della Chiesa?
Con buona pace di Serra e di tutti i cattocomunisti che imperversano anche in questo blog, la Chiesa non può proprio stare dalla parte del PD.
Se il Pd desidera dare rappresentanza ai cattolici dovrà decidersi a cambiare programmi e intenti e lasciare spazio a cattolici più coerenti e meno “inevidenti” di quelli che al momento aderiscono al fronte progressista.
Michele Serra fa l’ennesima professione di relativismo, questa volta applicato alle scelte politiche dei cattolici. Vorrebbe azzittire l’episcopato italiano, perchè OSA ricordare ai cattolici quali principi e valori tenere presente al momento in cui sono chiamati a scegliere quale visione della società e della famiglia sostenere attraverso il voto. Per Serra e per i sinistri sostenitori del PD è meglio azzittire i vescovi e mettere tutti sullo stesso piano, da Casa Pound a Vendola, così diventa più facile affabulare e confondere le idee a quei pochi che ancora ci tengono a essere cristiani coerenti sempre, anche in occasione delle elezioni.
Laicismo…relativismo…valori non negoziabili…
Cosa sono? Non ne ho mai sentito parlare…
E si vede…
Da cosa si vede?…
Ma per una volta che ti do ragione, perchè devi cinquantare?
Buon anno, Marilisa!
Anche a te, Federico B.
Auguri di cuore!