“Balotelli è un padano con la pelle scura” è il commento di Mario Borghezio alla vittoria dell’Italia sulla Germania. E’ la prima volta che condivido otto parole di Borghezio tra loro imparentate. Mi stupisco della mia e della sua elasticità mentale. Sarà il caldo.
Borghezio: Balotelli è un padano con la pelle scura
33 Comments
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Caro Luigi,
se Balotelli non fosse stato residente a Concesio (BS) i leghisti, (Borghezio in primis,) lo avrebbero denigrato senza pensarci due volte…
ahìnoi..
Penso che di Balotelli sia piaciuto il fatto che dopo la vittoria è andato ad abbracciare la mamma, una mamma italiana per un così grande prodigio!
I “padani” non esistono: Mario Balotelli è italiano, punto e basta.
Buona domenica a tutti !
Roberto 55
Non mi piace parlare di politica in un blog dedicato ad altro, ma la politica, essendo quella che detta le regole del nostro paese formandone l’etica di stato in termini di codici civile e penale, in qualche modo va considerata.
Mi pare che molte persone non condividano la chiusura verso gli altri, i tentativi di isolamento di certi ambienti, per non parlare dell’onestà di, oimè, più o meno tutti gli ambienti.
E’ evidente che coloro che si comportano così male non seguono il nostro credo nell’intimo, anche se, a volte, mostrano di seguirlo, anche per bassi fini.
Ed allora torniamo al solito punto: se vogliamo migliorare qualcosa, dobbiamo seguire il nostro principale comandamento, quello di amare, anche il prossimo, e cercare di fargli capire che noi si sta meglio di loro, chissà che non gli venga qualche idea nuova …
Solo aiutando gli elettori possiamo migliorare la nostra società, e dare un po’ più di speranze ai nostri figli e nipoti, per i quali mi sento delle grosse responsabilità.
E non possiamo stare solo a guardare ed a lamentarci.
Beh, i padani come li intende lui, non esistono, ma in senso stretto
i padani siamo noi, abitanti della pianura padana … 🙂
Balotelli italiano, certo.
E perché?
Quando l’hanno fischiato nell’altra partita, ho chiesto ad un’amica:
Perché?
E lei: Perché è nero!
Rspondo io, meravigliatissima: Cosa? – Di tutte le risposte che mi attendevo, questa di certo no. ( non che lei fosse d’accordo, solo mi riferiva).
Pensavo al gioco … e non di certo alla pelle.
Bravo Balotelli e bravi i suoi genitori.
Coraggiosi come tutti i genitori adottivi.
Non conoscevo la storia di Balotelli, questo mandingo gigantesco che è di un nero che più nero non si può! Una storia struggente, simile a quelle narrate da Andersen, e qui ci sono tutti gli ingredienti per una fiaba a lieto fine: la povertà, la malattia, l’abbandono, la diversità, e infine la bontà e l’amore che tutto ricopre. Storie di ordinaria povertà. Storie come ce ne sono a centinaia , di immigrati derelitti, figli di nessuno, costretti ad abbandonare i loro piccoli quando questi vengono al mondo malati e le possibilità di guarigione si riducono al lanternino. Un po’ come accade in natura per via di quella legge di sopravvivenza, la legge del più forte dove i cuccioli sani sopravvivono e chi non ce la fa viene lasciato in balia della sorte.Questi genitori dalla pelle chiara hanno fasciato e curato le ferite di questo uccellino nero che ha spiccato il volo e ora plana come un condor. Ma è proprio vero che la vita fa mille giri e talvolta sfida l’imponderabilità del destino. Certo, questa è una storia di straordinaria quotidianità dove una semplice famiglia con due figli natutali accoglie un piccolo malato e indifeso, lo amano, ne scoprono le potenzialità e ne assecondano il talento ebbene, è un miracolo che solo l’amore riesce a fare. Solo l’amore, senz’altro fine se non l’amore.
Sarà il calcio.
Perché , Borghezio ha i neuroni in movimento?…Uno che da “ordine nuovo” passa alla Lega nord di elasticità ne ha ben pochina. Quando si concentra in una performance e spreme le sinapsi …come in questo caso del padano con la pelle nera , è come se schiacciasse il bottone dell’autodistruzione.
Borghezio è un ghanese con la pelle chiara.
@Marcello
NON offendere i Ghanesi!
Ha cominciato lui, offendendo Balotelli!
Beh, che fate?
I ragazzini? 🙂
Anche se simpatico lo scambio di battute …
Confermo quanto sostenuto da Fabi: i padani esistono.
Esiste la Valpadana, la Pianura Padana, il fiume Po: il termine “padano” può essere riferito almeno a quattro regioni e per estensione a tutta l’Italia Settentrionale.
La Lega ama usare il termine Padania, ma potrebbe utilizzare altri nomi e in ogni caso “padano” e “leghista” non sono sinonimi.
L’opposizione politica o culturale alla Lega Nord non giustifica la negazione di un termine, “padano”, applicabile senza connotazioni politiche a qualsiasi abitante del Nord Italia: Bossi, Maroni, Borghezio, Balotelli, Bersani, Casini, Fini, Berlusconi, le mie zie Fernanda e Maria Rosa (grandi fabbricatrici di cappelletti), il mio amico Salvatore Lotorto (figlio di immigrati calabresi), i compagni di classe ucraini e peruviani dei miei figli, il mio parente Zvanin, che parla solo dialetto stretto, e sua moglie Carmela, che dopo più di quarant’anni di matrimonio, gli risponde in un mix di italiano e del suo dialetto nativo metapontino (farcito con curiose intersezioni “padane”)…
Forse per Borghezio essere padano è una qualità positiva, per me no. Non è un merito e non è una colpa. Siamo padani e basta.
Non sono d’accordo su un punto, FedericoB.
Disse una volta Romano Prodi a Bologna: “Siamo noi i veri padani… quelli -semmai- (i leghisti che manifestavano a Pontida, intendeva) sono subalpini”.
Ecco. Non si può estendere il termine “padano” a tutto il nord Italia.
E’ un invenzione politica di Bossi recente e assai rozza e noi non possiamo prenderla così come se fosse una cosa seria.
Se poi vogliamo dire che il nord Italia ha delle caratteristiche di omogeneità, allora sottoscrivo (e sono disposto a sottoscrivere anche azzardate ipotesi politiche per valorizzare questa particolarità). Ma non inventiamoci nomi. Per carità.
@Marcello,
nel mio elenco ho dimenticato di mettere Prodi!
Ad ogni modo anche Prodi sbagliava: “subalpino” è da sempre sinonimo di “piemontese” e quindi è altrettanto scorretto se applicato ai bergamaschi di Pontida…
Ricordo che i leghisti una ventina di anni fa promossero un referendum tra i simpatizzanti per decidere se il Nord Italia nei loro manifesti dovesse chimarsi Padania, Alpadania o Celtia. La maggioranza scelse Padania.
Da allora, volenti o nolenti, è un sinonimo di Italia Settentrionale.
Ai tempi di Alberto da Giussano si diceva “LOMBARDIA”, da Aosta a Udine, da Brescia alla Toscana… E “Lombardi” (quelli di Lombard Street) i suoi abitanti. Eppure oggi la Lombardia è solo una porzione di quella vasta regione.
Persino Reggio Emilia si chiamava Reggio di Lombardia: l’Emilia non esisteva, nessuno più ricordava che in un lontano passato i romani avevano dato a quella terra il nome Aemilia (mutuato da una strada: che tristezza!). A un bel momento qualcuno ha avuto bisogno di dividere in diverse regioni tutta quella porzione di terra e così è tornata buona anche l’Emilia dell’imperatore Augusto!
Non la faccio troppo lunga: i toponimi non sono mai “neutri”, certi termini, anche quando vogliono essere strettamente legati alla storia o alla geografia fisica (ricordiamo le parole del Metternich riguardo all’Italia!) finiscono per esprimere sempre anche una qualche visione “politica”.
Concludendo, mi vengono in mente le parole di Guareschi:
“… per me, il Po comincia a Piacenza.
Il fatto che da Piacenza in su sia sempre lo stesso fiume, non significa niente: anche la Via Emilia, da Piacenza a Milano, è in fondo la stessa strada; però la Via Emilia è quella che va da Piacenza a Rimini.
Non si può fare un paragone tra un fiume e una strada perché le strade appartengono alla storia e i fiumi alla geografia. E con questo?
La storia non la fanno gli uomini: gli uomini subiscono la storia come subiscono la geografia. E la storia, del resto, è in funzione della geografia.
Gli uomini cercano di correggere la geografia bucando le montagne e deviando i fiumi e, così facendo, si illudono di dare un corso diverso alla storia, ma non modificano un bel niente, perché, un bel giorno, tutto andrà a catafascio.
…
Dunque il Po comincia a Piacenza, e fa benissimo perché è l’unico fiume rispettabile che esista in Italia: e i fiumi che si rispettano si sviluppano in pianura, perché l’acqua è roba fatta per rimanere orizzontale, e soltanto quando è perfettamente orizzontale l’acqua conserva tutta la sua naturale dignità. Le cascate del Niagara sono fenomeni da baraccone, come gli uomini che camminano sulle mani”.
Ho ascoltato sabato alla radio la responsabile della Lega Nord per la Toscana che parlava in diretta al congresso del partito. E con il suo bell’accento pieno di aspirate ha detto: «Quando mi dicono ‘ma cosa c’entra la Toscana con la Padania?’ io rispondo ‘la Padania vuol dire libertà’» … e si è beccata il suo bell’applauso.
Quindi, alla fine, ognuno fa un po’ come gli pare.
Grazie per la citazione di Guareschi!!
Una volta un Bossi più espansivo del solito ebbe a dire che la Padania poteva arrivare a includere le Marche e io – che vengo da Recanati – ebbi fremiti di autentica commozione.
I vari Borghezio, con decenza parlando, parlano della Padania come entità politica, quindi è inutile ciurlare nel manico: la Padania non esiste. Di più, la Padania non esiste neppure come entità culturale, non esiste una cultura padana: non una lingua comune, non tradizioni comuni fra le varie regioni, non una storia comune che abbia sedimentato, appunto, modi di vivere che costituiscano una cultura a parte rispetto a quella italiana. Fra un veneto e un piemontese non c’è meno differenza di quanto possa esservene fra un abruzzese e un lombardo. Se poi vogliamo inventarci una regione sulla base di un’immaginaria linea che divide in due l’Italia, padroni di farlo: ciascuno è libero di pensare le stupidaggini a lui più confacenti.
Ma … non si parlava di padania, ma di Padani e questi, scusate, sono gli abitanti della Pianura padana …
Non vedo il problema.
Non è una regione italiana solo perché lo pensa Bossi o chi per lui, però è una regione geografica come dire i Salentini.
@fabi
Scrive FedericoB: “Ricordo che i leghisti una ventina di anni fa promossero un referendum tra i simpatizzanti per decidere se il Nord Italia nei loro manifesti dovesse chimarsi Padania, Alpadania o Celtia. La maggioranza scelse Padania.Da allora, volenti o nolenti, è un sinonimo di Italia Settentrionale”. Mettetevi un po’ d’accordo voi padani, alpadani o celti: come più vi piace.
Prima del leghisti la pianura Padana, c’era già.
Anche sui libri di geografia …
Non mi risulta che ricomprenda tutta l’Italia settentrionale. Svegliati Fabi.
Ok, mi sveglierò 🙂
Mai detta una cosa del genere e mai scritta, io.
Era un altro il discorso e non ho offeso nessuno, mai.
Per il Battaglia [Grande Dizionario della lingua italiana, Utet], vol. XII 1984, “padano” è “voce dotta, lat. padanus, deriv. da Padus ‘Po’ (nome leponzio del fiume, di origine prelatina)”.
Mi piace “nome leponzio”. Mi sa che questa al Bossi non gliel’hanno raccontata altrimenti a quest’ora avremmo anche la Leponzia come microregione della Padania.
La Padania è una antica pianura fluviale che -a forza di corbellerie- ha spianato monti e colline, fino a comprendere una vasta area del centro nord italiano.
Territori d’oltre mare della Padania sono l’isola di Lampedusa, la Tanzania e casa Balotelli.
@Leopoldo,
se non sbaglio furono i friulani a proporre Celtia (che FORSE andrebbe pronunciato “Celsia”) perchè a loro il riferimento al Po non interessava più di tanto e preferivano insistere sulle presunte origini celtiche dei popoli del nord Italia.
Alpadania voleva dare rilievo anche alle vallate dell’arco alpino, prime storiche roccaforti della Lega. Non so se ci fossero altre proposte, ma penso che sia stato scelto “Padania” anche perchè era il nome più semplice, più facilmente utilizzabile negli slogan, nei comizi e nei manifesti.
Non capisco tutto questo astio e questa inutile rigidità.
Ha ragione Fabi: i padani esistono.
Non so se il Po nasce sul Monviso e sfocia a Venezia, come piace pensare ai leghisti, o se nasce a Piacenza, come scriveva Guareschi, o cosa altro ancora, ma io abito a due passi dal Po (di Volano) in una terra in cui strade e prodotti gastronomici da sempre attingono alla parola “padano”.
E così, naturalmente, mi sento un po’ “padano” anch’io e mi dispiace che qualcuno, per il gusto di disprezzare un movimento politico che tra l’altro ha già i suoi problemi, venga a dire che i padani non esistono.
Esistono, esistiamo ed esistevamo ben prima delle fortune elettorali di Bossi. La politica usava termini come “cispadano” e “transpadano” in tempi non sospetti, già un paio di secoli fa e prima ancora.
@Luigi,
a Bossi non interessano i Leponzi, perchè abitavano le vallate svizzere del Canton Ticino: extracomunitari! In Padania vivevano gli Insubri, i Liguri, i Veneti, i Boi, i Senoni, i Lingoni… Comunque la si pensi, un po’ del sangue di quei popoli barbari scorre nelle nostre vene. E questo dovrebbe aiutarci a non montarci troppo la testa.
“L’Europa è un continente di meticci.”
Herbert Fisher, Storia d’Europa, 1935
FedericoB, penso anch’io che esista una certa omogeneità tra gli italiani del nord. Ma preferisco l’espressione “nord Italia” o “settentrionali”. “Padania” e “padani”, come termini applicati al nord Italia, sono una invenzione leghista (recente) e io preferisco avere poco a che fare con questo movimento assai “colorito”.
Insomma, avevamo proprio bisogno di coniare un nuovo termine?
E ora che qualcuno lo ha fatto, dobbiamo proprio usarlo, viste le sue origini poco nobili?
Detto questo, lo confesso: sono un romano con un padre beneventano. E questo non depone certo a mio favore.
@Marcello,
ognuno usi il nome che preferisce, ma “padano” non è un neologismo di origini poco nobili. Ripeto: avversare la Lega Nord non deve significare arrivare a negare le parole “padano” e “Padania”.
Poco sopra ricordavo che la politica ha utilizzato questi termini più di una volta nel corso della storia: in epoca romana c’erano Gallia Transpadana (Regio XI di Augusto) e Gallia Cispadana (Regio VIII Aemilia), che poi hanno ispirato i nomi delle repubbliche “napoleoniche” Cispadana e Transpadana del 1797 (con i dipartimenti Po, Alto Po e Basso Po); gli storici parlano di Etruria “padana” per indicare le città etrusche fuori dalla Toscana…
Insomma sono parole che possiamo utilizzare senza problemi, con origini sufficientemente nobili e antiche: deideologizziamole!
Applicato al nord Italia nella sua interezza (persino con pezzi di Umbria, Toscana e Marche) è un neologismo.
Anche il nome “Italia” è stato utilizzato nel corso dei secoli per indicare porzioni diverse del territorio della Penisola, più o meno ampie, al nord piuttosto che al sud. Chissà se i Vituli avrebbero approvato l’estensione che poi ha avuto il nome della loro patria!
Come scrivevo ieri, la scelta di un toponimo non è mai completamente “neutra”. Evitiamo però di ideologizzare inutilmente parole che possono esprimere, senza offesa per nessuno, l’appartenenza a un territorio.
E, infatti, il termine Italia si è imposto dopo molti secoli e dopo varie vicissitudini.
Io non ho preclusioni ideologiche sul nord Italia (lo scritto già due volte qui), ho solo preclusioni linguistiche.
E cosa ti fa pensare che il termine Padania non possa affermarsi da qui a qualche decennio?
Nulla. Potrebbe accadere.
Abbiamo sopportato “badante”, “rom”, “extracomunitario” e tanti altri neologismi figli della politica… sopporteremo anche questo.
Viva il Nord Italia libero! (così, nella speranza di fermare il corso della storia… quella linguistica, s’intende).